Futuro Padova, Banzato: “In questo momento non sono interessato”. E sul fronte allenatore…

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«Il Padova? In questo momento no, non sono interessato». Poche, semplici, parole. Sembra una porta chiusa, quella di Alessandro Banzato, ad di Acciaierie Venete, alla possibilità di un suo ingresso pesante sulla scena salendo sul ponte di comando del club di viale Rocco. Definitivamente o meno, sarà il tempo a chiarirlo. Banzato, dopo una ridda di voci che si sono accavallate nelle ultime settimane, indica delicatamente ma con altrettanta fermezza la via. La chiude, forse la socchiude, volendo dar retta a quel «in questo momento», come se adesso (chissà se più avanti le cose cambieranno o no) non ci fossero le condizioni giuste perché entri nel mondo del calcio. Banzato, attuale vicepresidente del Petrarca rugby, come racconta chi lo conosce bene, ha pensato a lungo alla possibilità di compiere il grande passo. Ma la sensazione, anche se di spiegazioni ufficiali non ne esistono, è che abbia rinunciato non certo per ragioni economiche, ma per qualche altro aspetto non ben chiarito. Nel 2015 i ricavi del suo gruppo hanno superato i 600 milioni di euro, negli ultimi esercizi gli utili di Acciaierie Venete hanno anche sfondato la quota dei 40 milioni. Eccola, la forza economica dell’imprenditore padovano. Attentissimo alla sua gestione del suo gruppo, amante del calcio e più volte tentato da entrarci. Magari lo farà in futuro.

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Aspetta il dg Giorgio Zamuner, appeso alle loro decisioni sia sul suo conto, sia per quanto riguarda il budget della stagione per la prima squadra. Che verrà ridotto, questo pare lapalissiano, in assenza dell’ingresso di nuovi soci. Uno ce l’avrebbe in canna Bonetto, nel caso in cui decida di assumere la presidenza e di acquisire la maggioranza di viale Rocco. Attivo nel ramo delle costruzioni e interessato a spalleggiare il titolare di Thema Italia. E Bergamin? Ufficialmente ha già messo le carte sul tavolo, chiarendo quanti soldi potrà impiegare nel prossimo esercizio e facendo capire le proprie intenzioni. Ma sarà davvero così? Più di qualcuno pensa che il presidente abbia un asso nella manica, qualcosa in grado di sparigliare gli attuali equilibri. Poi ci sono gli allenatori, un discorso per ora lontano come un sussurro quasi impercettibile. Non c’è Antonino Asta, esonerato a Lecce e pure a Salò, fra i papabili. Ci potrebbe essere Leonardo Colucci, c’è ancora Bruno Tedino, che non andrà quasi certamente all’Entella, dove il colpo di scena è rappresentato dalla conferma di Giampaolo Castorina. E poi c’è Mauro Zironelli. Lasciando perdere le dichiarazioni e le smentite ufficiali, qualcuno da Padova lo ha sicuramente chiamato. Chi? Mistero…

(Fonte: Corriere del Veneto, Dimitri Canello. Trovate il resto dell’articolo sull’edizione odierna del quotidiano)




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