Cittadella, Litteri: “Marchetti? Per noi è fondamentale, spero che resti! Ed io posso dare di più…”

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Un anno fa, più o meno di questi tempi, era Stefano Marchetti che chiamava Gianluca Litteri, il centravanti protagonista della promozione in serie B, per restare in maglia granata. Adesso i ruoli si sono invertiti: è l’attaccante a invocare la conferma del direttore generale. «Marchetti per noi è fondamentale. Pure io come tutti ho sentito voci, presunti interessi che lo riguardano da vicino, ma spero non cambi società, per il bene del Cittadella». Litteri colloca l’attuale dirigente granata in primissimo piano: «Penso sia stato fondamentale per la costruzione di questa squadra, assieme allo staff tecnico che ha messo in piedi. Marchetti ha dimostrato nel corso degli anni quanto importante sia nel progetto societario, ha lavorato benissimo e non è un caso che altre realtà ne siano rimaste colpite». Un miracolo granata che ha sfiorato l’impresa memorabile: è davvero un peccato che il Cittadella non abbia potuto arrivare agli spareggi nelle migliori condizioni. «Non siamo riusciti a dire la nostra sino in fondo perché quello contro il Carpi non era il vero Cittadella, diverse le assenze, anche in avanti dove abbiamo perso Vido proprio nel suo momento migliore, era quello più in forma. Nonostante tutte le difficoltà, però, abbiamo sfiorato il pareggio nel finale di partita, mettendo in difficoltà gli uomini di Castori. E il 2-2 sarebbe stato pure meritato». Una eliminazione amara quindi: «Non eravamo al meglio, e parlo per me stesso prima di tutto perché da inizio anno ho avuto un sacco di problemi fisici. Mi sono dovuto fermare due mesi per l’ernia, e da lì in avanti ho sempre faticato. Ci mancava la frattura allo zigomo, arrivata proprio nel momento decisivo della stagione: ho perso altre tre settimane e ho giocato con la mascherina ma non era facile perché scivolava con il sudore, si muoveva di continuo». Il suo bilancio personale? «Per quanto mi riguarda, sono rammaricato perché Litteri se non è al cento per cento non rende come potrebbe e dovrebbe fare, e non ho offerto il mio contributo migliore alla squadra, ai compagni. Mi dispiace tantissimo, non sono pienamente soddisfatto della mia annata per tutti i contrattempi che ho avuto. Oramai è andata, guardiamo avanti fiduciosi».

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(Fonte: Gazzettino. Trovate il resto dell’articolo sull’edizione odierna del quotidiano)




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