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Ore 21.10 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Arriva il divorzio, come si poteva immaginare e come pareva chiaro anche dalle parole pronunciate dal presidente Stefano Rosso in videoconferenza skype dagli Stati Uniti. Valerio Bertotto non sarà l’allenatore del Bassano 2017-2018. L’ufficialità di una decisione già nell’aria da alcuni giorni è arrivata nella mattina di ieri, con un rapido e asciutto comunicato diffuso dal sito web del club di Renzo Rosso. «La società Bassano Virtus 55 Soccer Team comunica che Valerio Bertotto non sarà il responsabile tecnico della prima squadra per la prossima stagione sportiva. Il Club desidera ringraziare mister Bertotto e i suoi collaboratori, per l’impegno profuso in questi mesi e augura loro le migliori fortune per il proseguimento della carriera professionale». Bertotto adesso tenterà di trovare una nuova sistemazione. Fra quelle possibili c’è la Casertana: «E’ stata una decisione della società – ha spiegato amareggiato Bertotto – la accetto e la rispetto. Io penso di aver fatto un buon lavoro a Bassano, quando sono arrivato mi è stata chiesta la salvezza e con la squadra siamo arrivati ai playoff. Credo anche di aver contribuito alla valorizzazione di alcuni giovani giocatori presenti in rosa come per esempio Gashi». […]
Ore 20.50 – (Giornale di Vicenza) E’ stata delineata la graduatoria di ripescaggio in Lega Pro delle formazioni di serie D meglio piazzate ai playoff per il salto in serie superiore. Ecco la lista in ordine di merito: 1) Ciliverghe Mazzano; 2) Triestina; 3) Rieti; 4) Rende; 5) Massese; 6) Nocerina; 7) Imolese; 8) Gozzano; 9) Vis Pesaro. Venerdì in Consiglio Federale verranno discussi i criteri di recupero dalla serie B alla serie D e verrà affrontato il tema del contributo da versare per il repechage in Lega Pro che oggi ammonta a 250 mila euro, se cioè confermare oppure no questo pedaggio. Poi andranno ribaditi alcuni requisiti per essere ammessi alla serie superiore come un impianto adeguato. Ecco perché il Ciliverghe appare penalizzato rispetto alla Triestina che ha uno stadio da serie A.
Ore 20.30 – (Giornale di Vicenza) Eccolo qui il mercoledì da leoni della Lega Pro. Stasera infatti sono in programma le gare di ritorno degli ottavi di finale playoff. Questa la scaletta completa, inizio per tutti alle 20.30: Alessandria-Casertana (andata 1-1); Parma- Piacenza (andata 0-0); Lecce-Sambenedettese (andata 1-1); Matera- Cosenza (andata 1-2); Livorno-Francavilla (andata 0-0); Pordenone- Giana Erminio (andata 1-2); Juve Stabia- Reggiana (andata 1-2); Albinoleffe-Lucchese (andata 0-1). […]
Ore 20.10 – (Giornale di Vicenza) Bertout. L’avventura a Bassano di Valerio Bertotto finisce qui. La chiude ufficialmente un comunicato reso noto ieri dalla società che ha congedato il trainer con quattro righe scarne di annuncio: «La Società Bassano Virtus 55 Soccer Team comunica che Valerio Bertotto non sarà il responsabile tecnico della squadra per la prossima stagione sportiva. Il club – prosegue la nota – desidera ringraziare Valerio Bertotto e i suoi collaboratori per l’impegno profuso in questi mesi e augura loro le migliori fortune per il proseguimento della carriera professionale». […] Così a Valerio non sono bastate per guadagnare la riconferma né l’aggancio degli spareggi per la B, obiettivo intermedio fissato dal Bassano, né in particolare la rinnovata identità di gioco recuperata dopo il tracollo invernale. Le sbandate conclusive, quando invece ci si aspettava la definitiva impennata di rendimento, hanno indirizzato gli umori dei capi e fatalmente pure i destini dello skipper Virtus. Perciò non è stata sufficiente nemmeno la piena disponibilità a rimanere da parte di Bertotto, che si era detto pronto a continuare (e sotto sotto ci contava anche), per questo in lui in queste ore prevale l’amarezza.Bassano ha voglia di scrivere daccapo un nuovo capitolo: i vertici del Soccer Team hanno alzato l’asticella degli obiettivi prossimi venturi e dopo i colloqui di questi giorni tra Seeber, Stefano Rosso e Bertotto, da oggi il direttore generale avvierà il casting per designare il novello nocchiero del gruppo Diesel. C’è una fila di pretendenti alla porta che hanno avanzato la loro autocandidatura anche attraverso i rispettivi procuratori. Quasi tutti nomi di secondo piano o trascurabili.Si tratta di una decisione chiave che richiederà diverso tempo, si andrà a giugno prima della fumata bianca. Sarà il settimo tecnico diverso negli ultimi sei anni, il nono da sette campionati in qua. Ma finora da queste parti, come da solida tradizione, hanno quasi sempre indovinato la pesca.
Ore 19.40 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Fermate Prontera! È l’appello che lancia Tuttolegapro.com, dopo aver inserito il fischietto felsineo nella sezione flop della rubrica settimanale dedicata agli arbitri per la pessima direzione del match di Gorgonzola fra Giana e Pordenone, finito 2-1 per i padroni di casa. FISCHIETTO FLOP – Partita decisa dal direttore di gara si legge nella motivazione della bocciatura di Prontera , che assegna un rigore ai locali per fallo di Tomei su Marotta. Penalty che vede solo lui, perché il portiere prende nettamente il pallone. Tanti dubbi anche per la rete annullata dall’assistente Abruzzese a Misuraca, che al momento del passaggio non era in posizione irregolare. Tlp conclude appunto con l’invocazione: Fermatelo!. Nota di merito per la società neroverde, che non ha avuto una reazione scomposta ai torti subiti. Tedino ha evitato di parlare dell’arbitro. Lovisa si è limitato a commentare civilmente la direzione, affermando: «Bisogna stare molto attenti, quando si prende una decisione che potrebbe compromettere il lavoro di un’intera stagione».
Ore 19.20 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Forza ramarri, forza neroverdi, forza Pordenone!. Così avrebbe salutato alle 20.30 l’ingresso in campo di Bruno Tedino e dei suoi ragazzi il mitico Aldo Casotto, se fosse ancora fra noi. La voce del rosso echeggia ancora sul Bottecchia e viene evocata nei momenti più importanti, come quello di stasera. Il Pordenone si gioca l’accesso al club delle migliori otto (già promosse a parte). Sulla strada dei quarti c’è la Giana Erminio, club sorprendente più dei neroverdi, visto che nel 2012 militava ancora in Promozione lombarda. […] SENZA FRENESIA «Sappiamo di dover vincere ha riconosciuto Tedino -. Sarà il nostro obiettivo sin dal 1′, ma senza frenesia, perché ai playoff ogni errore si paga carissimo. La Giana avrà a disposizione due risultati su tre, ma sono certo che non farà una gara tutta in difesa. Sarà un confronto a viso aperto. Già sapevamo che quella di Albè è una compagine forte. Ne abbiamo avuto conferma in gara uno. Gara due sarà una partita speciale. La sentiranno tale anche tutti i pordenonesi che hanno il cuore neroverde e si stringeranno intorno ai ragazzi per spingerli oltre ogni difficoltà. Sogno ha concluso Bruno una notte magica, da vivere tutti insieme, in campo e sugli spalti». MIRKO C’E’ – Saranno ancora assenti Berrettoni (stagione finita per lui) e Burrai (terza e ultima giornata di squalifica), ma tornerà in campo il capitano. «Stefani afferma Bruno non sta ancora bene, però farà di tutto per riprendersi maglia e fascia e per guidare i suoi uomini verso i quarti». […]
Ore 19.00 – (Messaggero Veneto) La squadra è pronta e anche la tifoseria. Sono attese circa 1.800 persone stasera al Bottecchia per assistere a Pordenone-Giana Erminio. La previsione non porta a una cifra record, anche se nel calcolo globale bisogna tenere conto dei pochissimi supporter provenienti da Gorgonzola (poco più che una decina). Tuttavia la città risponde a un evento del genere ed è pronta a spingere Stefani e compagni verso una storica qualificazione ai quarti. […] Si potrebbe anche raggiungere una cifra più alta di spettatori anche se, stando a quanto si è assistito nei giorni scorsi, è difficile vedere impennate. Rimane comunque una buona cifra: adesso tocca al gruppo di Tedino ripagare i tifosi con una prova d’orgoglio, che giustifichi il calore che avrà lo stadio nei confronti della formazione neroverde. Tutta la città si aspetta di vivere una notte magica, come spesso accade quando i riflettori del Bottecchia si accendono. La prima, vera, gioia la diede nell’aprile del 2015 il Pordenone di Rossitto, quando in un anticipo superò l’Alto Adige per 2-0 con una doppietta di Maccan. Era la prima volta dopo quasi dieci anni che la squadra giocava una partita ufficiale di sera. Seguirono poi molte gare da sogno sotto i riflettori: il 3-0 col Bassano (tripletta di De Cenco), la vittoria per 2-1 col Padova con la rete di Buratto decisiva a poco più di 10’dalla fine; il successo per 1-0 con la Reggiana (gol di Pasa) che, di fatto, diede la qualificazione ai play-off. […]
Ore 18.40 – (Messaggero Veneto) La carica per la supersfida di stasera arriva anche e soprattutto da chi, questa sfida, vorrebbe con tutte le sue forze giocarla e non può. È il caso di Sasà Burrai, che deve scontare la terza e ultima giornata di squalifica rimediata per un’ingenua gomitata a un avversario nell’ultimo match della regular season a San Benedetto del Tronto, e di Emanuele Berrettoni, fermo a causa di un infortunio che l’ha costretto a chiudere la stagione anzitempo.I due grandi assenti di stasera, che erano tre (assieme a Stefani) sabato scorso, a Gorgonzola hanno dimostrato l’attaccamento alla maglia partecipando alla trasferta nonostante l’impossibilità di giocare. Si sono accomodati in una zona libera della tribuna stampa e hanno sofferto assieme al presidente Lovisa e agli altri uomini della società. […]
Ore 18.20 – (Messaggero Veneto) Presidente Lovisa, partiamo proprio da Tedino… «La permanenza del mister a Pordenone dipende da lui. La società ha investito sulla sua figura e c’è un progetto legato alla sua competenza. Deciderà cosa fare anche se, lo ricordo, è sotto contratto ancora per due anni». Torniamo all’attualità. Che partita sarà quella di stasera? «Dobbiamo vincere per forza, non abbiamo alternative. Mi aspetto dai ragazzi una prova di maturità: a Gorgonzola non abbiamo disputato una brutta gara, ma abbiamo peccato sotto porta. Negli ultimi 16 metri siamo stati poco cattivi: dobbiamo fare meglio». Arma non segna da quasi due mesi: deve fare gol. «Ho cercato di spronarlo in questi giorni. Da lui mi attendo molto. È stanco, ha giocato molto, ma in queste gare bisogna dare tutto ciò che si ha. Se qualcuno giocherà al suo fianco? Non lo so, col mister non ho parlato. Ovviamente qualcosa dobbiamo rischiare, considerato che bisogna vincere». […] Dovrebbero esserci 1.800 persone allo stadio: contento o si può fare di più?«Dico soltanto che, chi sarà presente, dovrà sostenere la squadra sino all’ultimo minuto. Voglio un ambiente caldo, per gli avversari dev’essere un problema giocare al Bottecchia. Confido stasera di sentire calore attorno ai ragazzi: possiamo tutti assieme scrivere una bella pagina di sport». […]
Ore 18.00 – (Messaggero Veneto) […] Il Pordenone è carico e fiducioso perché per l’occasione recupera capitan Mirko Stefani, assente in Lombardia: la caviglia del difensore non è al top, ma lui vuole stringere i denti ed esserci. La squadra di Tedino ha bisogno del suo difensore centrale. […] Considerato che il Pordenone deve vincere per forza, Tedino dovrebbe tornare al modulo originario. Basta col 4-1-4-1 utilizzato a Gorgonzola e con il Bassano, in favore del 4-3-1-2, lo schema che ha portato sino al terzo posto i neroverdi. D’altronde servono gol e, in particolare, sembra necessaria una spalla ad Arma, forse troppo stanco per ricoprire il ruolo di unica punta in questo momento della stagione e dopo aver disputato 40 partite da inizio annata. Al suo fianco, quindi, si dovrebbe rivedere Padovan, nuovamente dal 1′ dopo il match con la Sambenedettese del 7 maggio. Per il resto Tedino mantiene la difesa titolare (Tomei in porta, De Agostini e Semenzato esterni, Stefani e Marchi centrali) e in mezzo punta su Suciu regista affiancato da Misuraca e Buratto (quest’ultimo favorito su Bulevardi). Sulla trequarti agirà Cattaneo. A fare le spese del cambio modulo dovrebbe essere Zappa, che può entrare nella ripresa ed essere utilizzato come arma tattica. Tedino ha parlato ieri subito dopo la rifinitura. Il tecnico ha invitato i suoi ad avere prudenza: «Dobbiamo vincere e scenderemo in campo dal 1’con quell’obiettivo. Ma non dobbiamo essere frenetici – ha detto -, ai playoff ogni errore si paga carissimo e proprio il match di Gorgonzola ce lo insegna, anche se siamo stati puniti ingiustamente per la prestazione e per un rigore che non c’era. Ma quella gara ormai è storia, concentriamoci su quella di domani (oggi, ndr) dove ancora non sappiamo se avremo Stefani. Tuttavia – ha chiuso – Mirko è un cuore neroverde e farà di tutto per esserci». Il trainer non ha parlato del modulo: «Più che gli schemi, conterà lo spirito battagliero, unito al nostro gioco propositivo – spiega -. Lotteremo con tutte le nostre energie, e oltre, per regalarci e regalare alla nostra gente una splendida vittoria e il passaggio del turno. In un playoff così lungo questi ottavi di finale valgono la semifinale dello scorso anno. La Giana? Non credo verrà a giocare una gara sulla difensiva nonostante il doppio risultato. Mi attendo un confronto a viso aperto», ha chiuso. […]
Ore 17.30 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Sarà un Venezia al completo quello che sabato al Penzo (ore 16.30) dovrà battere il Foggia per conquistare la Supercoppa. In vista degli ultimi 90′ stagionali il tecnico Pippo Inzaghi potrà contare su tutta la rosa, infatti il difensore Malomo è sulla via del recupero dopo la distorsione alla caviglia e dovrebbe rientrare tra i convocati, come il terzino Galli che ha scontato la giornata di squalifica. Di sicuro Inzaghi sta cercando di dosare le ultime forze, tant’è che dopo l’allenamento di ieri mattina Soligo e compagni riprenderanno al Taliercio questo pomeriggio. In casa Foggia, invece, mancherà il centrocampista Agnelli, fermato per un turno dopo la gara vinta 3-1 dai rossoneri pugliesi contro la Cremonese. […]
Ore 17.10 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) […] Sabato alle 16.30 al Penzo per il Venezia, impegnato per la terza partita di Supercoppa contro il Foggia, dopo i successi di entrambe contro la Cremonese ci sarà soltanto la vittoria a disposizione per centrare il triplete stagionale: «Siamo carichi e determinati – spiega Stefano Moreo – vorremmo mettere la ciliegina sulla torta a una stagione fantastica. Abbiamo lavorato intensamente in questi giorni perché vogliamo arrivare pronti a quest’ultimo appuntamento. Servirà vincere, visto il risultato di Foggia – Cremonese, ma noi abbiamo la voglia di arrivare fino in fondo contro un grande avversario». Per l’attaccante del Venezia una stagione straordinaria, adesso si parlerà presto di futuro: «Il Venezia può riscattarmi – spiega Moreo – ma l’Entella ha il contro riscatto, per cui l’ultima parola spetta a loro. Io intanto finisco la stagione e poi si vedrà». Secondo le prime indiscrezioni, il club ligure non eserciterà il contro riscatto.
Ore 16.50 – (La Nuova Venezia) In attesa di giocare, prima o poi, nel nuovo stadio, il Venezia rinnova l’accordo per il Penzo per le prossime cinque stagioni. Manca ancora la comunicazione ufficiale sia da parte di Ca’ Farsetti sia da parte del Venezia, ma il club arancioneroverde è l’unico ad aver presentato, entro la scadenza del 10 maggio, la documentazione richiesta dal bando per l’assegnazione della gestione quinquennale dell’impianto di Sant’Elena. Non appena sarà posta la firma da parte dei dirigenti sulla convenzione, che prevede il pagamento di 25 mila euro annui di canone per cinque stagioni e una fideiussione base di 10mila euro, inizierà la programmazione dei lavori, a cominciare dall’installazione dei tornelli (quattro singoli e tre doppi) in prossimità degli ingressi, la fornitura e posa dell’impianto di cablaggio strutturato con fibra ottica, il potenziamento del sistema di illuminazione, il sistema di videosorveglianza, la creazione di ulteriori tre postazioni televisive, la sistemazione della tribuna stampa. […] Malomo continua a lavorare a parte, rosa quindi quasi al completo per Inzaghi. Ieri assente Acquadro, oggi i giocatori si ritroveranno al Taliercio al pomeriggio. Saranno oltre duecento i tifosi del Foggia in arrivo sabato al Penzo.
Ore 16.20 – Qui Guizza: già terminato l’allenamento.
Ore 15.40 – Qui Guizza: Biancoscudati in campo per l’allenamento.
Ore 15.10 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Alfredo Pastorelli esce allo coperto e dice la sua sulla situazione del Vicenza. Sceglie di farlo con un comunicato in cui ripercorre le tappe di una stagione finita con una retrocessione in Lega Pro, che rende incerto il futuro della società. «Prima di tutto, voglio esprimere il mio profondo dispiacere e rammarico per un risultato sportivo che non siamo riusciti ad ottenere – spiega il presidente – mi dispiace, in particolare, per i tifosi, che ci hanno sostenuto in ogni istante e non hanno mai fatto mancare il loro appoggio; mi dispiace per la città e per tutti coloro che portano questi colori nel cuore. Mi dispiace, inoltre, di essere stato additato come l’unico colpevole di questa retrocessione. Ora, però, è arrivato il momento di dire la verità su quanto accaduto e alcune precisazioni sono doverose in tal senso». Pastorelli risponde alle accuse dei soci di Vi. Fin. la finanziaria vicentina che detiene la maggioranza delle quote che l’hanno indicato come l’unico colpevole della situazione. «La cosa importante da sottolineare è che, nonostante gli impegni assunti dai soci, gli stessi hanno nella sostanza abbandonato il Vicenza Calcio, a partire dal mese di luglio 2016. Ben prima di cominciare questo percorso in biancorosso, dunque, i soci non hanno tenuto fede e rispettato gli impegni assunti. Ci tengo a precisare – continua Pastorelli – che i debiti, nel momento in cui abbiamo rilevato la società, ammontavano a oltre 20 milioni di euro: un’esposizione debitoria che ha posto dei serissimi rischi in tema di continuità aziendale. Proprio nell’ottica della continuità, nonostante il disimpegno dei soci, mi sono sobbarcato l’onere di guidare questa società dal punto di vista finanziario, rispettando fino ad oggi le scadenze di pagamento della gestione della stagione 2016-17. Adesso è facile puntare il dito e criticare, quando una stagione si chiude con un risultato sportivo negativo, si può essere etichettati come un presidente dai mille aspetti negativi, ma la realtà dice che chi ha voluto bene al Vicenza Calcio è il sottoscritto, non facendolo attraverso parole sui giornali, ma con fatti concreti». […]
Ore 14.40 – (Giornale di Vicenza) «L’unica certezza per il futuro è che il sottoscritto c’è stato, c’è e, soprattutto, ci sarà per il bene del Vicenza calcio». Firmato Alfredo Pastorelli.Dopo settimane di silenzio e di assenze pesanti (a Cittadella, giornata in cui il Lane è di fatto retrocesso; nell’ultima di campionato con lo Spezia al “Menti”, quando lo stadio intero lo ha chiamato in causa e contestato dall’inizio alla fine), il presidente del Vicenza calcio affida a un lungo comunicato stampa il suo pensiero. Con la promessa contenuta nelle ultime righe: quella di dare continuità all’impegno assunto nella primavera del 2015 al momento della costituzione della finanziaria Vi.Fin. e a quelli successivi, con agenzia delle entrate e nomina alla presidenza dopo aver rilevato le quote della Fin.Alfa di Sergio Cassingena. […]
Ore 14.10 – (Gazzettino) Sarà Gianfranco Fonti ad allenare il Campodarsego nella stagione 2017-2018. Ieri il club biancorosso ha ufficializzato l’ingaggio del tecnico mestrino classe 1957, che già aveva avuto modo di lavorare insieme al direttore generale Attilio Gementi ai tempi del San Paolo (quinto posto con approdo ai play off nelle prime due annate, salvezza nel campionato successivo). Le loro strade adesso si ricongiungono, con tanto di benedizione del presidente Daniele Pagin: «Avevo fatto solo un nome a Gementi, proprio quello di Fonti perché è un tecnico che ho sempre stimato. Per me è un onore portarlo a Campodarsego. Ha mostrato grande entusiasmo e ambisce a traguardi importanti. Vogliamo mantenerci ad alti livelli e disputare un campionato di vertice, poi se ci sarà da fare il salto in Lega Pro non ci tireremo indietro». A tessere la trama è stato, come detto, il diggì Gementi, che negli ultimi giorni aveva incontrato anche altri candidati. «Conosco molto bene Fonti il suo valore umano e tecnico. Il presidente mi aveva indicato il suo nome, ma ho voluto metterlo di fronte anche ad altre situazioni. Sono contento che la scelta sia ricaduta su Fonti. Nella sua carriera ha ottenuto risultati di spessore e sa lavorare bene anche con i giovani. Il nostro obiettivo è rimanere una formazione leader della serie D: non abbiamo le pressioni di vincere, ma ce le diamo da soli. Sarà allestita una rosa che possa lottare per il vertice». […]
Ore 13.50 – (Mattino di Padova) L’Este aveva già confermato Florindo; l’Abano ieri ha sancito la separazione da Tiozzo e dal diesse Maniero; e il Campodarsego ha scelto: sarà Gianfranco Fonti l’allenatore della prima squadra biancorossa nel suo prossimo, terzo campionato di Serie D. L’investitura ufficiale del tecnico mestrino, classe ’57, che andrà quindi a sostituire Cristiano Masitto sulla panchina della squadra dell’Alta, è arrivata ieri pomeriggio dopo l’accordo raggiunto con il presidente Daniele Pagin. Un gradito ritorno per il calcio padovano, che riabbraccia una sua vecchia conoscenza: tra le tante esperienze accumulate in carriera, ultima quella sulla panchina del Montebelluna negli ultimi due campionati, Fonti aveva infatti allenato anche l’Albignasego, poi confluito nel San Paolo Padova col quale il tecnico mestrino aveva proseguito il percorso per altre tre stagioni. «Sarà il mio ventunesimo anno di Serie D, e ci arrivo con grande entusiasmo», le prime parole del nuovo tecnico del Campo. […]
Ore 13.20 – (Gazzettino, editoriale di Claudio Malagoli dal titolo “Due modi quasi opposti di uscire dai playoff”) Stesso risultato sul campo, ma due modi quasi opposti di uscire di scena. Il Cittadella con la consapevolezza di aver speso fino all’ultima goccia di sudore, dimostrando grande attaccamento alla maglia. Il Padova con la sensazione di non averci provato, termometro di uno stato d’animo intaccato da paure e fragilità. Al Tombolato, dopo il gol di Iunco che ha riacceso le speranze, i granata hanno gettato il cuore oltre l’ostacolo, assediando il Carpi e sfiorando in almeno tre circostanze la rete del 2-2. All’Euganeo, dopo il sigillo di Mandorlini che aveva dimezzato lo svantaggio, i biancoscudati non hanno mostrato l’impeto e l’ardore che sarebbero serviti in quel momento per provare a cercare il pareggio. «Venti minuti inaccettabili» li ha definiti l’altro ieri Brevi senza troppi giri di parole. Ma non è tutto. Al Tombolato gli spettatori sono stati 4.308, tanti per una realtà di poco più di ventimila abitanti. I tifosi presenti all’Euganeo nella sfida con l’Albinoleffe sono stati appena 3.017, pochissimi per un città di 200 mila abitanti e che in ambito provinciale sfiora il milione. D’accordo, c’era una categoria di differenza: da una parte era in palio la semifinale per andare in serie A e dall’altra si giocava il primo turno di un faticosissimo e complicato play off, ma il processo di usura che sta attanagliando il Biancoscudo non può passare inosservato.
Ore 12.50 – (Gazzettino) […] Enrico Alfonso e Antimo Iunco sono stati, nell’ultima sfida con il Carpi, coloro che hanno rispettivamente tenuto a galla la squadra nei momenti di maggiore difficoltà e riaperto la partita a metà ripresa con il gol del 2-1. «Chiudiamo con l’amaro in bocca una annata fantastica – sostiene il portiere – dove abbiamo ricevuto tanti complimenti, ma anche subìto parecchie sconfitte che si potevano evitare. Usciamo a testa alta e senza rimpianti perchè abbiamo dato tutto esprimendo un calcio genuino. Ci dispiace per la società, per l’allenatore e il direttore che ci hanno sempre dato fiducia, per i tifosi che ci hanno sostenuto. Questa è una famiglia dove tutti si sentono cittadellesi. La partita con il Carpi mi ha segnato particolarmente». Le ragioni del ko con la truppa di Castori sono così sintetizzate. «Il Carpi è squadra esperta con tanti giocatori da serie A. Ha la cattiveria e l’esperienza ad alti livelli che noi non abbiamo avuto. E poi non siamo stati nemmeno fortunati: sul primo gol ho visto tardi il pallone perchè ero coperto, mentre il secondo mi è passato in mezzo alle gambe. Forse c’era un rigore per fallo su Arrighini e siamo stati anche poco tutelati dall’arbitraggio, ma il risultato resta 2-1 per loro, è inutile recriminare». […] Antimo Iunco c’era anche nel 2010 nei primi play off del Cittadella verso la serie A. «A Brescia – ricorda – la palla non voleva entrare. Avevo colpito un palo, come nella partita di andata. Con il Carpi il finale è stato simile, ci è mancata la lucidità per mettere dentro un altro gol. Abbiamo dato tutto quello che avevamo e ancora di più. Ci rimane tanta amarezza da smaltire. Ringrazio la società e il direttore in particolare per questa opportunità. Il Cittadella ha fatto qualcosa di straordinario fin dall’inizio. Anche il pubblico è stato meraviglioso con una bella cornice al Tombolato. Merita di poter sognare ancora».
Ore 12.20 – (Gazzettino) […] Il comportamento dei tifosi non è sfuggito ad Andrea Gabrielli, anch’egli soddisfatto della risposta offerta dal pubblico: «Dobbiamo ripartire dall’applauso a fine partita, dal sentimento di riconoscenza tenuto nei confronti del Cittadella. Il pubblico, i nostri tifosi hanno dimostrato tanto affetto verso questa squadra, per quanto ha saputo compiere l’arco del campionato». Il connubio tra la gente e i giocatori, quindi, come base per sognare anche l’anno prossimo, sperando di avere più fortuna nei momenti topici della stagione. Il rammarico più grande di lunedì sera, infatti, è stato quello di essere arrivati allo spareggio con il Carpi con diverse importanti assenze, e con qualche giocatore in condizioni non ottimali. «Mi sarebbe piaciuto giocarmela in un altro modo. Non dipendeva da noi, purtroppo, anche se la squadra ha dato il massimo nell’ultima parte della gara, ed è riuscita a mettere sotto il Carpi. Fisicamente anche loro erano provati, ma potevano ancora contare e difendere il gol di vantaggio. Abbiamo affrontato un’avversaria tecnicamente molto forte ed esperta, e l’ha dimostrato nel primo tempo». […] Un campionato che può avere segnato la strada. «Abbiamo evidenziato un salto di qualità rispetto agli ultimi anni di serie B. Per trovare il Cittadella in classifica dovevi partire dall’alto, ed è stato così dall’inizio e per tutta la stagione. Assieme dall’attaccamento dimostrato dai nostri tifosi, ripartiremo. Si può fare un grande calcio anche dalle nostre parti, con la nostra logica e organizzazione». […] E in casa granata si è già cominciato a pensare al futuro, alla prossima stagione? «Ancora questa settimana sarà dedicata alla conclusione dell’annata, stiamo pensando a una serata celebrativa. Un po’ alla volta, poi, affronteremo i discorsi con Marchetti e Venturato, non abbiamo scadenze da rispettare. Il mio volere è noto: meglio di così non possiamo fare, quindi da parte mia la conferma è scontata, ed è ciò che auspicherei, ma ne parleremo con i diretti interessati, in maniera più approfondita». Le sue sensazioni? «È ancora presto per capire. Venturato ha firmato per un anno come faceva Foscarini, ma è confermatissimo».
Ore 11.50 – (Mattino di Padova, editoriale di Stefano Edel dal titolo “Ripartire con l’idea di provarci di nuovo. E se Marchetti…”) Resterà negli annali la stagione 2016/17 del Cittadella in Serie B. E non solo per aver raggiunto – seconda volta nei 44 anni della sua storia – i playoff che valgono un posto nell’olimpo del calcio italiano, ma per la qualità del gioco proposto, la spavalderia di certe prestazioni, l’immagine complessiva di qualità offerta dalla squadra. […] Il Cittadella ha portato sul rettangolo verde, al cospetto di tutti gli avversari affrontati, un concetto nuovo del modo di interpretare le partite: la convinzione di potersela giocare, sempre e comunque, con lo stesso atteggiamento, ad armi pari. Negli occhi resta ancora vivido, ad esempio, l’incanto suscitato dai primi 45’ di Ferrara: una prova da lasciare a bocca aperta, Iori & C. padroni assoluti del campo, e di fronte a loro la Spal capolista costretta ad alzare non una, ma due linee difensive per evitare di andare sotto. Ancora il derby da sballo con il Verona, al Tombolato, con una cinquina di reti rifilate ai gialloblù, annichiliti e umiliati nonostante l’1-0 iniziale di Pazzini. […] Una squadra senza mezze misure, ed è su questi limiti che bisognerà lavorare per allestire la rosa della prossima stagione. In attesa di capire se il rebus Marchetti (tentato dal Chievo in Serie A) verrà sciolto in tempi brevi, l’idea su cui lavorare dev’essere una sola: costruire un Citta più forte e più completo, che possa davvero puntare al salto diretto di categoria. Andrea Gabrielli, presidente saggio e misurato, sa benissimo che per restare a determinati livelli serve qualcosina in più. L’ambiente è maturo, la realtà solida, i giocatori validi: c’è bisogno di ritocchi (in difesa soprattutto), ma se ci provano Carpi, Empoli e Frosinone a stare lassù, perché dovrebbe essere proibito ai granata di tentare con decisione la scalata alla vetta? Forza Citta, dunque, le ambizioni non sono svanite la sera del 22 maggio.
Ore 11.20 – (Mattino di Padova) […] «È stato un campionato strepitoso e il calore del nostro pubblico l’ha giustamente sottolineato alla fine della gara con il Carpi», rimarca il dg Stefano Marchetti. «Questo è un grande gruppo, che sarà ricordato negli anni. Meritava di più e non è stato fortunato: lo dico pensando ai tanti infortuni avuti e ai punti persi nel corso della stagione in partite che avevamo dominato. Ma quanto fatto rimarrà per sempre nella storia della società. Il Cittadella avrebbe meritato il passaggio del turno per quanto fatto nell’ultima partita e nel corso del campionato. Resta l’idea che potessimo giocarci davvero la Serie A. Finita la partita i ragazzi piangevano tutti, c’è chi è sceso in campo con una frattura (Litteri, ndr), a dimostrazione di quanto valgano moralmente». E il domani, tenuto presente che in tribuna al Tombolato c’era anche l’amico Maran? «Ora va smaltita l’amarezza, perché la tensione è stata tanta. Ci sarà bisogno di qualche giorno per farla passare, poi parlerò con il presidente, si ragionerà, vedremo. Ma credo che questo gruppo meriti continuità e abbia davanti un grande futuro». Parole aperte a qualsiasi scenario ma che, di sicuro, lasciano trasparire un intenso amore per i colori granata. […]
Ore 10.50 – (Corriere del Veneto) La domanda è sulla bocca di tutti, il giorno dopo l’eliminazione dai playoff per la A per mano del Carpi. Stefano Marchetti dirà sì al Chievo? Lunedì al Tombolato c’era pure Rolando Maran, il trait d’union per il passaggio del dg granata in riva all’Adige. Dietro le quinte ancora non c’è una risposta definitiva, ma la sensazione è che Marchetti non sia mai stato così vicino a dire addio al Cittadella. Un club a cui è e sarà profondamente riconoscente e per il quale ha dato tutto. Ma ora si fa strada la possibilità di fare un passo in più, in quello che potrebbe essere l’approdo naturale in una realtà davvero vicina al modo di concepire calcio in questi anni nella città murata. Marchetti comunicherà la sua decisione a Gabrielli presto, probabilmente già entro venerdì, fermo restando che la permanenza di Maran alla guida del Chievo è condizione imprescindibile per il suo sì. I nodi da sciogliere sono diversi, se il dg dovesse decidere per il grande passo. Il rapporto con la vecchia guardia gialloblù, la necessità di svecchiare un organico fra i più in là con gli anni in Europa e tanto altro: «Con Stefano siamo sempre rimasti in contatto – spiega il presidente Andrea Gabrielli – lasciamo passare questa giornata, nei prossimi giorni ho una serie di impegni e dovremo sentirci. Non serve un appuntamento formale, fra noi c’è un rapporto che non rende necessario un incontro. Ci siamo parlati e ci stiamo parlando, sul suo futuro al momento non posso dire molto, posso però dire che per noi Marchetti è imprescindibile e lui per un progetto di alto livello non può non esserci». […]
Ore 10.20 – (Gazzettino) L’attuale situazione di stallo in seno allo stato maggiore finisce inevitabilmente per ripercuotersi anche riguardo alle decisioni da prendere in merito all’aspetto tecnico, fermo restando che l’unica certezza al momento è rappresentata dal rinnovo automatico del contratto del direttore generale Giorgio Zamuner in base al migliore piazzamento in classifica (quarto posto) della squadra rispetto alla stagione passata (quinto posto). […] Qualcosa comunque si muove già in vista del prossimo campionato, dato che è stata ufficializzata la sede del ritiro estivo: la località prescelta è Masen di Giovo in provincia di Trento, dove la squadra alloggerà per circa due settimane. L’inizio della preparazione è prevista per metà luglio, resta da vedere con quali protagonisti sul campo, in panchina e con quali equilibri nella stanza dei bottoni.
Ore 10.10 – (Gazzettino) Nessun nuovo ingresso in società, caduti nel vuoto i tentativi di Giuseppe Bergamin di rinforzare l’assetto del club. Questo è emerso nella riunione informale dei soci che si è tenuta nel tardo pomeriggio di ieri nella sede biancoscudata allo stadio Euganeo alla quale hanno preso parte, oltre al presidente, l’amministratore delegato Roberto Bonetto e gli attuali soci Moreno Beccaro, Filippo Pancolini, Massimo Poliero e Giampaolo Salot. […] Resta da capire adesso cosa succederà, dato che non è ormai più un mistero che tra i due padri fondatori del Padova i rapporti non siano più idilliaci. Si preannunciano quindi giorni all’insegna della riflessione profonda soprattutto da parte di Bergamin e di Bonetto, con l’obiettivo comunque di dare un futuro più solido possibile al club biancoscudato.
Ore 10.00 – (Gazzettino) […] Appuntamento sabato prossimo con la seconda edizione dell’iniziativa denominata Un Goal per la scuola dell’infanzia che vedrà in campo la squadra delle vecchie glorie biancoscudate e del Venezia opposta al Grande Athletic Papà, formazione formata dai padri dei bambini che frequentano la scuola dell’infanzia Immacolata di Lourdes, struttura a cui verranno devoluti i proventi della manifestazione. Allo stadio Martire di Dolo (calcio d’inizio alle 17) è annunciata la presenza, tra gli altri, dei portieri Andrea Cano ed Enrico Rosellini, di Fulvio Simonini, Carmine Parlato, Massimiliano Rosa, Andrea Turato, Diego Bonavina, Franco Gabrieli, Pippo Maniero, Carlo Perrone, Emanuele Pellizzaro, Michele Florindo, Fabrizio Romondini, oltre che del vice presidente biancoscudato Edoardo Bonetto e Claudio Ottoni, la cui figlia Martina è il motore dell’evento.
Ore 09.40 – (Mattino di Padova) Un faccia a faccia – se risolutore o meno sarà il tempo a dirlo – era necessario, per capire se ci siano i margini affinché i due proseguano insieme come è avvenuto nelle ultime tre stagioni, eventualità le cui chance nei giorni scorsi apparivano diminuite. I quesiti, a questo punto, sono due: riusciranno i due soci storici a proseguire, per il bene del club, fianco a fianco? E se sì, la loro sarà una convivenza forzata, oppure sarà possibile arrivare a decisioni condivise nella costruzione del progetto tecnico per la prossima stagione? Il problema, ben più serio, è che cadendo la possibilità di nuovi ingressi in società c’è il rischio che il Padova versione 2017-2018 venga ridimensionato. Dopo che il budget complessivo dell’ultima stagione ha infatti superato i cinque milioni di euro, i due soci di maggioranza non parrebbero più disposti ad accollarsi simili esborsi. […]
Ore 09.30 – (Mattino di Padova) I soci del Padova rimangono soli, e questo potrebbe anche preludere ad un ridimensionamento in vista della prossima stagione. In viale Rocco si naviga a vista, perché la ricerca di nuovi possibili ingressi nel pacchetto azionario del club si è conclusa in un buco nell’acqua, e il prossimo futuro – societario e sportivo – è ancora tutto da decifrare. Ieri pomeriggio, nella sede del club nel ventre dello stadio Euganeo, si è tenuto un summit tra i soci della spa biancoscudata incentrato, anzitutto, sui possibili sviluppi della ricerca, portata avanti in prima persona da patron Giuseppe Bergamin, di nuovi possibili acquirenti delle quote del club. […] Di certo quindi c’è solo che, con il mese di maggio ormai in fase calante, il tempo stringe e i primi a rendersene conto sono proprio i due soci di maggioranza del cda di viale Rocco, Bonetto e Bergamin.
Ore 09.00 – (Corriere del Veneto) Fumata nera: nessun accordo con Alessandro Banzato, ad di Acciaierie Venete con cui il presidente Giuseppe Bergamin aveva trattato nelle scorse settimane. E nessun nuovo socio, ragion per cui per il Padova si annuncia un ridimensionamento economico nel prossimo campionato. Non drastico, ma di sicuro non si spenderanno più le cifre della stagione passata. Roberto Bonetto e Giuseppe Bergamin si sono presi alcuni giorni di riflessione prima di decidere come procedere, ma sembra ormai lapalissiano che uno dei due si farà da parte. Magari rimanendo come sponsor, ma difficilmente gli equilibri saranno gli stessi. Al momento l’opzione più probabile è che sia Bonetto a prendere il comando, mentre Bergamin rimarrebbe con una quota di minoranza oppure con una sponsorizzazione. In questo caso sarebbero in forte aumento le quotazioni del direttore generale Giorgio Zamuner, che gode della stima di entrambi i soci. Zamuner proverebbe a portare a Padova Bruno Tedino, legato da contratto al Pordenone, mentre altre piste portano a Mauro Zironelli, Michele Serena e Gianluca Grassadonia, che pare tuttavia destinato al Pisa. Se, al contrario, prendesse il timone Bergamin, potrebbe anche arrivare Marco Cunico nel ruolo di diesse, con Mario Petrone in pole come allenatore. […]