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Ore 20.00 – (Giornale di Vicenza) Siccome qualcuno che si lamenta del brodo grasso lo si trova sempre, l’aggancio playoff stagionale assume tutto un altro colore e sapore se si valutano i differenti e superiori budget delle squadre che hanno preceduto e seguito il Bassano quest’anno. Delle altre partecipanti agli spareggi promozione, infatti, solo il Gubbio ha investito meno del Soccer Team mentre la cifra sborsata dall’Albinoleffe non è tanto lontana da quella spesa dal club cittadino, anzi. Tutti gli altri qualificati al barrage per la B hanno messo sul piatto più danari dei virtussini, senza contare quelli che hanno speso di più e sono finiti alle spalle di Minesso e i suoi amici. Tra questi Teramo, Alto Adige e Modena su tutte, senza contare il Mantova che sulla carta ha promesso ai giocatori molto di più, non sempre mantenendo quanto pattuito. Qualcuno come il Teramo poi, è ancora a rischio retrocessione. […]
Ore 19.30 – (Giornale di Vicenza) […] «Di recente ho avuto modo di incontrare diversi personaggi, dal presidente del Toro, Urbano Cairo, al numero uno del Coni, Giovanni Malagò – confida Renzo Rosso – e ciò che più mi ha sorpreso è stato constatare come entrambi fossero aggiornatissimi sulla situazione del nostro Bassano, informati dell’andamento e dei risultati che andavano a vedere ogni domenica sera. Questo vuol dire che ci stiamo muovendo nella giusta direzione. «Il prossimo anno vogliamo essere più forti e più competitivi». Parole&Musica del Grande Capo in persona che conferma il messaggio di Stefano e rimarca il nuovo corso del Soccer Team, smentendo drasticamente i maigoduti che avevano già avanzato nefaste ipotesi di disimpegno. Sulla base di cosa, poi? «L’annata appena archiviata è stata indubbiamente intensa – argomenta Mr. Diesel – piena zeppa di emozioni e belle cose come la straordinaria cavalcata e il primato sino a metà novembre e altre meno esaltanti come la sequenza di sconfitte successiva. Ma io sono positivo per natura e dico che da tutto questo bagaglio di esperienza si trae spunto per crescere e migliorare, utili insegnamenti che ci servono per ridurre gli errori in proiezione futura. La nostra forza sono i soci che ci accompagnano in questa avventura, tutti imprenditori della città e del territorio che rendono riconoscibile il cammino compiuto assieme. Con loro, devo dire che si è instaurato un feeling speciale, ci incontreremo già nei prossimi giorni per programmare il prossimo torneo e abbiamo in testa tante idee e iniziative per diventare ancora più grandi di quelli che siamo. Faremo investimenti all’altezza delle ambizioni e della categoria che ci attende, in maniera equilibrata ma col chiaro intendo di costruire un Bassano più solido. Vantiamo il sostegno di parecchi sponsor, non ci stancheremo di incrementarli per poter aumentare le risorse da destinare al rafforzamento dell’organico». […]
Ore 19.00 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Il successo in gara uno degli ottavi dei playoff (2-1) ha caricato notevolmente la Giana, decisa a fare il colpaccio anche domani sera (20.30) al Bottecchia. «A Pordenone ci sarà da soffrire – riconosce mister Cesare Albè -. Soffriremo noi, ma soffriranno anche loro. Sarà una bella battaglia. Dopo il match d’andata siamo rimasti in corsa entrambi. Noi ora abbiamo un piccolo vantaggio non trascurabile. Non andremo lì a speculare, però: proveremo ancora a fare la partita. Peccato per il gol subito (da Cattaneo, ndr) proprio all’ultimo minuto del primo tempo. Se fossimo andati al riposo sull’1-0 avremmo sicuramente giocato con più serenità la ripresa». Il Ferguson della Martesana prova poi ad allentare la pressione. «Per noi è già una bella soddisfazione essere arrivati sin qui e lottare alla pari con squadroni come quello neroverde. Come finirà? È difficile da prevedere. A questi livelli può succedere di tutto. Basta un niente per prendere o fare un gol». Decisamente più battagliero appare Fabio Perna, che sabato ha affiancato il veterano Sasà Bruno in prima linea. «Il Pordenone – giudica la punta – è un team importante. Ora però siamo noi ad avere due risultati su tre per passare il turno. Andremo al Bottecchia con grande voglia di vincere, tanto cuore, grinta e determinazione. Anche perché per fare risultato noi dobbiamo sempre giocare al massimo. Fiducioso? Sì, lo sono, perché noi facciamo più fatica in casa che fuori. Possiamo farcela». […]
Ore 18.30 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Per chi sa cogliere i segni degli dei del pallone, uno buono è arrivato dall’Aia. Ad arbitrare gara due con la Giana Erminio di domani alle 20.30 al Bottecchia (con diretta televisiva su Sportube e speciale a Udinese Tv) sarà Luigi Pillitteri, il fischietto che ha visto a distanza zero la goleada dei ramarri (6-0) ai danni del Bassano, in diretta RaiSport a fine febbraio. […] Salvo imprevisti o ricadute, mercoledì Tedino ritroverà anche il suo capitano coraggioso. Mirko Stefani, che ha saltato la trasferta a Gorgonzola (2-1 per i lombardi il verdetto) per una caviglia in disordine, non sarà al meglio, ma stringerà i denti perché il ramarro ha bisogno del suo carisma e della sua personalità. Sarà diverso anche lo schieramento iniziale rispetto alle ultime due uscite, quando il Pordenone, forte del vantaggio di poter disporre di due risultati su tre, ha cominciato con il solo Arma in prima linea. Domani sera i ramarri dovranno vincere e Tedino potrebbe tornare al 4-3-1-2 (con Padovan o Martignago al fianco del marocchino, supportati da Cattaneo trequartista), o addirittura a un 4-3-3. Particolare attenzione nel corso degli allenamenti è stata prestata alle situazioni con palla da fermo, sia in attacco che in difesa, spesso determinanti in sfide altamente tattiche come sono quelle dei playoff. E come è stata gara uno.
Ore 18.00 – (Messaggero Veneto) Non soltanto a Gorgonzola. Pareggi e vittorie di misura un po’ ovunque nell’andata degli ottavi di finale dei playoff di Lega Pro. Un turno all’insegna del grande equilibrio. Tra le compagne di viaggio del Pordenone nel girone B, vince soltanto la Reggiana, che al Mapei stadium ribalta (2-1) l’iniziale vantaggio della Juve Stabia (seguita da oltre 300 persone), firmato dall’ex capitano della Primavera del Milan, Alessandro Mastalli.Non va oltre lo 0-0 il Parma nell’atteso derby di Piacenza. Ma al Tardini ora ai gialloblù basterà non perdere per accedere al tabellone dei quarti di finale. Sconfitta che sa, a dir poco, di beffa per l’Albinoleffe, superato (1-0) dalla Lucchese al sesto minuto di recupero del secondo tempo. A Bergamo la qualificazione sarà comunque apertissima. La Sambenedettese fa soffrire una delle grandi favorite alla promozione in B, ovvero il Lecce, fermato sull’1-1 in terra marchigiana. I salentini, però, ora potranno sfruttare il fattore campo: con un altro pareggio accederebbero alla fase successiva. Le altre: il Cosenza si impone (2-1) sul Matera, mentre l’Alessandria non passa a Caserta (1-1). Lo stesso dicasi del Livorno a Francavilla (0-0). Domani sera (inizio per tutti alle 20. 30) il ritorno a campi invertiti. […]
Ore 17.30 – (Messaggero Veneto) Al riparo da occhi indiscreti. Il Pordenone dopo la ripresa di domenica a mezzogiorno, ieri ha chiuso le serrande a osservatori e addetti ai lavori. Allenamento pomeridiano a porte chiuse per i neroverdi. Così come nella rifinitura odierna (in programma alle 15). Il grande dubbio di Tedino è rappresentato da Stefani, il capitano. Il problema a una caviglia non è ancora svanito. Ma probabilmente gli si chiederà di stringere i denti. Troppo importante la sua presenza in una partita che vale il prosieguo o meno del sogno chiamato serie B. Soprattutto da un punto di vista psicologico, per la sicurezza che Stefani infonde a tutta la squadra. E non soltanto al pacchetto arretrato, fungendo da primo regista delle manovre neroverdi. […]
Ore 17.00 – (Messaggero Veneto) Tifo tiepido? Ci pensa Bruno Tedino a scaldarlo. Il tecnico del Pordenone scuote l’ambiente neroverde con un appello mai così convinto, in vista del match di domani sera (inizio alle 20.30) al Bottecchia con la Giana Erminio. C’è la sconfitta di sabato scorso da ribaltare. “Basterà” vincere, con qualsiasi punteggio, per accedere ai quarti di finale. E continuare a cullare un sogno che accompagna una squadra e una città ormai da due stagioni. Proprio su questo si sofferma Tedino nel suo videomessaggio, diffuso nella serata di ieri dai media neroverdi: «Insieme dobbiamo fare la storia. La squadra ha voglia, energia, motivazioni. Mercoledì dobbiamo dare il massimo per il nostro popolo, che ci deve stare vicino. Soltanto così potremo dare una grande gioia a tutta la città». […] Dall’emozione alla tattica. Tedino non lo dice, ma sta pensando di cambiare qualcosa nell’assetto che affronterà la compagine milanese nel return match di domani sera. Serve almeno un gol di scarto. Serve in ogni caso segnare. Proprio per questo potrebbe essere rispolverato il modulo (4-3-1-2) con un trequartista alle spalle di due punte. E, almeno per il momento, essere accantonato il 4-1-4-1 visto nell’esordio vincente dei playoff con il Bassano, ma poco efficace a Gorgonzola. […]
Ore 16.30 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Venezia al Penzo fino al 2022 a meno che, ovviamente, la costruzione del nuovo stadio (auspicata dal presidente Joe Tacopina entro tre anni) non anticipi davvero i tempi dell’addio. La società lagunare ha acquisito la certezza che l’ultracentenario impianto di Sant’Elena sarà casa dei colori arancioneroverdi per le prossime cinque stagioni: questa, infatti, la scadenza fissata dal bando Per l’affidamento in gestione ed uso esclusivo che il Venezia si è aggiudicato, sia perché in possesso dei requisiti richiesti, sia perché nessun’altro soggetto aveva presentato la propria candidatura entro il termine ultimo del 10 maggio scorso. A Ca’ Farsetti, quindi, all’apertura delle buste il Comune ha solo dovuto verificare la documentazione inoltrata da un Venezia Fc che, a fronte della concessione fino al 2022, pagherà un canone annuo di 25 mila euro (125 mila in totale) impegnandosi ad eseguire a proprie spese una dettagliata serie di interventi. Lavori di ammodernamento e adeguamento per poterci giocare la serie B 2017/18, da eseguire entro il 31 agosto 2017. […]
Ore 16.00 – (La Nuova Venezia) Scattata ieri l’operazione-Foggia, ultima partita della stagione per il Venezia con in palio la Supercoppa di Lega Pro. Inzaghi spera di recuperare Malomo, fermo ai box per una distorsione alla caviglia dalla partita con l’Albinoleffe. Mancherà il presidente Tacopina, il cui rientro in Italia è fissato per il 5 giugno. Il Foggia non potrà contare su Cristian Agnelli, squalificato dal giudice sportivo per una giornata. Feste. Dopo le feste di ieri sera, altro bagno con i tifosi stasera con il club Alta Marea, a Venezia: appuntamento all’F30 (ore 19), ai piedi del ponte della Costituzione, interverranno in rappresentanza dei giocatori Acquadro, Moreo, Vicario, Facchin e Stulac.
Ore 15.30 – (La Nuova Venezia) «I playoff per la Serie A? Tifo Carpi, visti i miei trascorsi. E per la B vedo un duello Parma e Alessandria». Parola di Marco Modolo, che ieri è stato premiato da Pattuglia Arancioneroverde alla Gazzera come miglior giocatore del Venezia 2016-2017. Un appuntamento classico di fine stagione per il club presieduto da Angelo Torresin, che il prossimo anno taglierà il traguardo dei 20 anni. […] «Comunque vada sarà indimenticabile» dice il centrale difensivo «però vogliamo fare qualcosa di straordinario battendo i pugliesi: troveranno davanti il miglior Venezia». Nel mirino, dunque, i rossoneri di Giovanni Stroppa per poi godersi le meritate vacanze, a conclusione di una stagione straordinaria. «Le due partite con il Parma» continua Modolo «sono state la svolta della stagione, anche se non dimentico come nel ritorno abbiamo quasi sempre vinto. Sono riuscito a fare anche dei gol e sono più legato a quello con la Reggiana all’andata; si era a inizio stagione, ci stavamo amalgamando, non c’era ancora una formazione base ed è stato importante per me, ha rotto il ghiaccio». Come lo è stato, senza dubbio, anche la vicinanza con Domizzi, uno dei leader della squadra. «Ha molta esperienza» dice Modolo «non fosse altro per i tanti anni di serie A. Ho cercato di rubargli qualche segreto, è entrato nel gruppo con umiltà, ci ha aiutati, lo abbiamo ascoltato. Sia lo scorso anno che questo abbiamo vinto il campionato con tanti punti di vantaggio ma, credete, non è stato facile». Prima di staccarsi dal pallone per un po’, Modolo passerà in sede a fare due chiacchiere con il direttore sportivo Giorgio Perinetti e programmare il futuro. «Ho un contratto con il Venezia» aggiunge «e sarebbe bello rimanere qui». […]
Ore 14.40 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) L’appuntamento più importante per le sorti del Vicenza è in programma domani pomeriggio, quando è previsto l’incontro tra i soci di Vi. Fin., la finanziari che detiene le quote di maggioranza della società biancorossa. Ieri intanto si è riunito il cda del Vicenza a cui hanno partecipato il presidente Alfredo Pastorelli, Stelvio Dalla Vecchia, Leonardo Adamo e Gianluigi Polato, mentre era assente per problemi personali il vice presidente del club, Marco Franchetto: la riunione, da quanto è trapelato, non ha portato a nessuna decisione definitiva, rimandando il tutto a venerdì prossimo quando si sarà svolta anche la riunione di Vi. Fin. che dovrà discutere del futuro del club e dei consistenti aperti tra i soci e in particolar modo con il presidente Pastorelli. Il faccia a faccia che si terrà mercoledì ha tutti i presupposti per essere una resa dei conti tra soci, con la speranza che al termine sia più chiaro quali siano le intenzioni di Vi. Fin. nella gestione della prossima stagione del club berico. Nelle ultime ore l’ipotesi di non proseguire e quindi di portare i libri in tribunale sta perdendo decisamente quota, anche se non è ancora ben chiaro chi metterà sul tavolo i quasi quattro milioni di euro che servono entro il 30 giugno per regolarizzare l’iscrivere il Vicenza al campionato di Lega Pro. Un importo considerevole, costituito da 2,4 milioni di euro relativi agli stipendi di marzo, aprile e maggio, con relativi contributi di marzo e aprile. Inoltre ci sarà da far fronte alla rata dell’Iva, oltre a quella corrente, per un totale appunto di circa quattro milioni. […]
Ore 14.10 – (Giornale di Vicenza) Di fronte per la prima volta dopo tanto tempo. E però dopo poco più di un’ora si è deciso di lasciare aperto il consiglio e di ritrovarsi venerdì quando dunque si terrà un nuovo c.d.a. del Vicenza. Sta di fatto che ieri dopo settimane c’è stato un primo seppur breve confronto che ha visto riuniti attorno ad un tavolo il presidente Alfredo Pastorelli e i suoi consiglieri. Tutti presenti, assente solo il vicepresidente e amministratore delegato Marco Franchetto. Dunque ieri c’erano l’altro vicepresidente Simone Dalla Vecchia, i consiglieri Gian Luigi Polato, Stelvio Dalla Vecchia, Leonardo Adamo e Antonio Mandato. Come avevamo anticipato si è trattato di una riunione interlocutoria perchè l’appuntamento più importante sarà l’assemblea dei soci di Vi.Fin., la finanziaria che controlla il club di via Schio, che si terrà domani. […] All’uscita dall’incontro il solo consigliere Leonardo Adamo ha rilasciato brevissime dichiarazioni e alla precisa domanda se ci sia l’intenzione di andare avanti ha lasciato intendere che questo è possibile.Una cosa però è certa pur nella diversità di vedute che ci sono all’interno di Vi.Fin.: nessuno pensa a far fallire il Vicenza. In attesa di saperne di più, chi fra i tifosi era molto preoccupato dalla prospettiva dei libri in tribunale almeno su questo punto pare possa essere rassicurato.
Ore 13.40 – (Giornale di Vicenza) Non conta quanto tempo hai, ma che utilizzo ne fai. Il maestro è d’altri tempi e d’altra caratura, è Lucio Anneo Seneca. Ma quanto dice vale sempre, su tutti i fronti. Anche quello calcistico se vogliamo. Il vero problema è che quando il Vicenza ha chiamato Vincenzo Torrente (della serie: per favore, non abbiamo che te), gli ha chiesto un miracolo in sei giornate. Un mese, poco più, per salvare il Lane, falcidiato dagli infortuni. Ma, soprattutto, per rimettere insieme i cocci di una stagione intera e tentare di ricostruire una squadra a pezzi, fisicamente e moralmente.Poche, sei giornate. Si poteva mica farlo prima? È la domanda, tanto ricorrente, che si sono posti molti tifosi all’indomani dell’avvicendamento sulla panchina biancorossa. Perché è vero che conta di più la qualità del tempo, che non la quantità, ma nel calcio non funziona così. Torrente, allora. Vince il suo profilo. Supera l’ipotesi casalinga (Luiso), supera pure il ritorno di Lerda. Alla fine proviene dall’esterno, ha sufficiente esperienza, però non allena da un anno (a Salerno l’ultima sua sfortunata esperienza).L’allenatore di Cetara bada al sodo. Quando si presenta, dice che in campo scenderanno quei giocatori disposti a combattere e a tirar fuori gli attributi. […]
Ore 13.10 – (Gazzettino) Il grande orgoglio granata non è bastato a prolungare il sogno. In semifinale ci va il Carpi, che però negli ultimi venti minuti ha dovuto soffrire le pene dell’inferno per arginare il generosissimo forcing del Cittadella, tutto proteso in avanti alla ricerca di quel pareggio che gli avrebbe spalancato le porte dei supplementari e della qualificazione. Forse tardivo il risveglio della truppa granata di fronte ad un avversario più scorbutico che mai, ma l’amarezza dell’eliminazione non cancella i contorni di una stagione che è stata straordinaria. […] Su assist di Valzania dalla sinistra, Iunco di testa ha rimesso subito in partita la formazione granata. Il gol ha cambiato il copione della gara, con il Cittadella coraggiosamente in avanti alla ricerca del pareggio. L’ingresso di Kouame al posto di Litteri ha dato un’ulteriore spinta al Cittadella, a un passo dal 2-2 prima con Iori e poi con Valzania: quasi miracoloso Belec. Il Carpi ha cominciato a tremare. Struna ha anticipato di un niente Arrighini in prossimità dell’area piccola. Poi un paio di palloni sono transitati pericolosamente davanti alla porta ospite, senza che nessun granata trovasse il tap-in vincente. E il Carpi dopo avere visto i fantasmi ha potuto esultare.
Ore 12.40 – (Gazzettino) Per il tecnico Venturato la delusione per la precoce eliminazione passa in secondo piano rispetto all’orgoglio per la bella stagione del Cittadella: «Credo che in una serata come questa sia giusto avere la capacità e la lucidità per ringraziare questa squadra. Il gruppo ha fatto davvero qualcosa di straordinario. Ci tengo anche a ringraziare la società e il diggì Marchetti, nonché il pubblico, che questa sera è stato il dodicesimo uomo in campo. Anche se ci dispiace per come è finita, penso che quest’anno siamo riusciti a creare un grande entusiasmo, e mi piacerebbe che in una realtà come Cittadella la passione fosse sempre questa». Venturato analizza così la partita: «Nei primi venti minuti e nell’ultima mezz’ora abbiamo fatto bene, probabilmente avremmo meritato il pareggio. Il Carpi si è confermato un’ottima squadra, forte in difesa e brava a sfruttare le caratteristiche dei suoi attaccanti. Il calcio è fatto così, bisogna essere razionali e accettare la sconfitta». […]
Ore 12.10 – (Mattino di Padova) Dentro o fuori. Lo si sapeva, la sentenza sarebbe stata durissima e inappellabile. E per il Cittadella il verdetto è terribile: fuori subito ai playoff. In semifinale, a giocarsi una sfida da brividi, ci va il Carpi. Contro il Frosinone, venerdì e poi lunedì prossimi, si respirerà aria di Serie A. Del resto, sono due delle tre retrocesse della passata stagione. Piangono i ragazzi di Venturato, dopo aver dato tutto, ma il pedaggio dell’inesperienza, a questi livelli così alti, si paga, eccome. Sotto di due reti, quando ormai sembrava definitivamente al tappeto, il Citta è tornato quello vero e ha sfoderato una mezz’ora da applausi. Troppo tardi, purtroppo, tanto slancio non è bastato per il… miracolo. «Un sogno da realizzare insieme» recita lo striscione esposto dagli ultras granata prima della partita. Per tradurlo in realtà serve la partita perfetta, Iori & C. hanno due risultati su tre a disposizione ma trovano un avversario molto forte, in gran forma e mentalmente proiettato solo sulla vittoria. Rispetto a Chiavari, nell’ultima disastrosa uscita di campionato, Venturato cambia due delle tre pedine di centrocampo e ripropone Litteri accanto ad Arrighini. Per il bomber mascherina protettiva, vista la frattura subìta allo zigomo con il Cesena il 29 aprile scorso. La difesa è invece la stessa del match con la Virtus Entella, con la sola variante di Pedrelli per Martin. Trattandosi di gara secca, le premesse iniziali fanno sperare in una sfida spettacolare. Tatticamente il copione è delineato: Citta attento a non allungarsi troppo, per non favorire le ripartenze dei biancorossi, micidiali quando possono innescare le due punte (da categoria superiore). […] Finisce con il coro “Citta Citta” da parte del pubblico, e la squadra di Venturato che piange lacrime amare. Il cuore, purtroppo, non è bastato, gli applausi sono sacrosanti. Bravissimi!
Ore 11.40 – (Mattino di Padova) […] «In una serata come questa bisogna avere la capacità di ringraziare tutti», esordisce in sala stampa l’allenatore Roberto Venturato. «Grazie a un gruppo che ha fatto qualcosa di straordinario, grazie a una grande società, grazie a un direttore come Marchetti che ha mostrato per l’ennesima volta le sue ottime capacità. E grazie anche al pubblico che in questa occasione si è dimostrato veramente il dodicesimo uomo in campo, mostrando entusiasmo e passione che sono alla base del calcio e dovrebbero esserci sempre». I rimpianti, tuttavia, sono tanti e partono già dall’ultima gara di stagione regolare persa a Chiavari. «Riuscire a vincere contro l’Entella ci avrebbe dato una settimana di riposo che sarebbe stata molto importante per recuperare le forze. Invece ci è toccato giocare subito contro il Carpi, che è una formazione molto forte e ci ha messo in difficoltà. Nella parte centrale della partita abbiamo fatto molta fatica ad arginare le loro ripartenze, ma per quanto fatto vedere nei primi 20 minuti e negli ultimi 30 avremmo meritato di passare il turno. Il calcio è così, bisogna accettare la sconfitta». […] Capitolo futuro: Venturato cosa farà? Il suo destino è legato a quello di Marchetti? «Ho un grande rapporto con il dg al quale sono riconoscente per l’opportunità che mi ha dato. Parlare di queste cose adesso non è corretto. Nei prossimi giorni valuteremo, qui c’è una grande società e io sto bene». Anche Stefano Marchetti svia per il momento il discorso legato alla sua permanenza sotto le mura: «Adesso voglio solo far passare amarezza e tensione», spiega il dg. «Nei prossimi giorni ragioneremo con il presidente e vedremo che fare. Di sicuro posso dire che questo gruppo ha un grande futuro e merita continuità. Si può ripartire da basi importanti». Marchetti credeva molto al sogno Serie A: «Il risultato raggiunto è straordinario ma avevamo le carte per giocarci la promozione fino all’ultimo».
Ore 11.10 – (Corriere del Veneto) Finisce qui, l’avventura del Cittadella ai playoff. Finisce con un ko con il Carpi, che vince sfruttando le proprie armi e speculando sin troppo sul risultato nel finale, quando Fabrizio Castori chiude con un ultraconservativo 6-3-1 rischiando di subire il gol che avrebbe trascinato la partita ai supplementari. E, a quel punto, senza giocatori offensivi in campo, sarebbe stato molto complicato segnare un 3-2 obbligato e, probabilmente, a sfidare il Frosinone sarebbero stati i granata. Poco davvero si può rimproverare a Roberto Venturato, che cerca di fare necessità virtù con tanti, troppi, acciacchi e con qualche giocatore fuori forma. Alla resa dei conti, poi, emergono tutti i limiti della coppia difensiva Pelagatti-Pascali, che fanno rimpiangere Scaglia e Varnier, dimostrando palesi imbarazzi se presi in velocità. Il 2-1 finale ci sta, anche se il Cittadella fino all’ultimo ha provato a recuperare con un assedio continuo. […] E così dopo il confronto col Brescia del 2010 per il Citta i playoff si chiudono con amarezza: ma alla fine i 4000 del Tombolato applaudono, resta una stagione da cornice.
Ore 10.40 – (Gazzettino) IL MERCATO DI GENNAIO. De Cenco (prima dell’infortunio), Berardocco e Bobb non hanno reso secondo le attese. «La società e il direttore hanno fatto il massimo. Senza il Venezia questa squadra se la sarebbe giocata fino all’ultimo per vincere il campionato. L’anno prossimo, memori degli errori commessi, con tre-quattro innesti si può partire da un’ottima base. È mio pensiero: non sono qui per difendere il mio posto. Vado avanti sempre a testa alta perché so l’impegno che ci ho messo». LA SOCIETA’. «Non sono mai stato solo. La società ha fatto quello che doveva fare, ci ha messo nella situazione ideale per lavorare». Anche quando era virtualmente esonerato prima della gara con la Reggiana? «Ci sta, fa parte del nostro lavoro. Fino a quando siamo seduti su una panchina, dobbiamo cercare di tenercela stretta. Padova è una società gloriosa ed è sempre difficile vincere dove c’è storia. Sono convinto che la mia sia stata un’esperienza importante. Dagli errori che sono stati fatti, bisogna cercare di migliorare, non so se lo farò al Padova o da un’altra parte». […]
Ore 10.30 – (Gazzettino) «Il girone di ritorno è stato problematico, abbiamo creduto tantissimo a un certo punto di potere prendere il Venezia, sarebbe stato un miracolo sportivo. Purtroppo non siamo arrivati a un sogno. Senza il Venezia, il Padova si sarebbe giocato la promozione diretta insieme alle altre. Il bilancio è stato molto positivo per difesa e centrocampo, con Bindi premiato migliore portiere della Lega Pro. Le lacune maggiori sono state in attacco: tolto Altinier, gli altri hanno reso meno rispetto alle loro possibilità». PLAY OFF. «Il rammarico più grosso è che dopo avere accorciato sul 2-1 avevamo venti minuti a disposizione e non siamo riusciti a buttare il cuore oltre all’ostacolo, avremmo rimesso in carreggiata la partita. Nei primi settanta minuti non avevamo fatto bene, ma gli ultimi venti minuti sono inaccettabili. Avrei preferito perdere avendo tre espulsi, e sette giocatori con i crampi». […]
Ore 10.20 – (Gazzettino) È un Oscar Brevi a tutto campo quello che ieri all’Euganeo ha affrontato i temi della stagione biancoscudata nella chiacchierata con i cronisti. NUMERI & DISAMINA. «Abbiamo avuto qualche difficoltà all’inizio perché la squadra aveva bisogno di conoscersi e acquisire determinati meccanismi, ma fino al giro di boa (gara d’andata con l’Albinoleffe, ndr) abbiamo fatto un buon percorso arrivando a quattro punti dal Venezia, in linea con l’obiettivo prefissato dalla società. Nel girone d’andata abbiamo utilizzato dodici over, tre dei quali hanno contribuito poco (De Risio, Filipe, Germinale, ndr). Nel girone di ritorno alla chiusura del mercato avevamo cinque attaccanti: purtroppo abbiamo perso subito Fantacci e da lì in avanti abbiamo avuto grosse difficoltà nel reparto avanzato. Abbiamo comunque finito il campionato come seconda migliore difesa e quinto migliore attacco. Se guardiamo alle statistiche, solo nel 1986-1987 il Padova ha fatto meglio in serie C1, vuole dire che qualche difficoltà in più a vincere qui c’è».
Ore 10.10 – (Gazzettino) È il giorno cruciale per capire le dinamiche future della società. Nel pomeriggio andrà in scena nella sede all’Euganeo un incontro informale tra i soci, nel corso del quale il presidente Giuseppe Bergamin dovrebbe aggiornare i colleghi sull’attività svolta al fine di rinforzare l’assetto societario, e possibilmente vedere ridimensionata la sua quota di partecipazione, fermo restando che il patron ha già annunciato di volere garantire una continuità restando all’interno del club. In base a quanto riferirà Bergamin, gli altri soci si comporteranno di conseguenza, magari prendendosi qualche giorno per decidere sul da farsi. Su tutti, naturalmente, l’altro padre fondatore del Padova, vale a dire Roberto Bonetto. Se si dovesse registrare l’ingresso di un socio di maggioranza, l’amministrazione delegato potrebbe mantenere la sua attuale partecipazione se riscontrasse feeling con il nuovo interlocutore, al contrario potrebbe lasciare i quadri societari continuando comunque a dare un sostegno al club come sponsor. Nel caso invece di ingresso di uno o più azionisti con quote di minoranza, i carichi economici di Bergamin, ed eventualmente degli altri soci, verrebbero sgravati. […]
Ore 09.50 – (Mattino di Padova) «Sono stati fatti degli errori, e io mi prendo le mie responsabilità. Però diverse cose non sono andate come avrebbero dovuto: ai problemi di una rosa che, in entrambe le due metà del campionato, ha sofferto di troppe assenze – e qualche problema c’è stato anche con lo staff medico – si sono aggiunti alcuni attaccanti che hanno reso meno delle aspettative: De Cenco era fermo da diverso tempo, Alfageme per alcune settimane si è fermato, Fantacci è uscito di scena a febbraio. E poi ci sono i giovani, ed è vero che in questa rosa sono stati utilizzati soprattutto gli “over”: ragazzi di valore, ma che a Padova non hanno potuto rendere. Padova non è Prato: un giovane deve ambientarsi e crescere, anche sbagliando. E a Padova non è facile». Non avreste potuto attuare un maggior controllo su qualche giocatore che faceva una vita poco professionale? «Posso capire che un giovane esca nei giorni giusti, ma ci sono i regolamenti e noi non possiamo fare gli investigatori, sta tutto alla loro professionalità. Qualche caso c’è stato, i giocatori sono stati ripresi ma più di non potevamo fare. Se di notte mi avvisano che una certa persona è in discoteca, cosa posso farci?». […]
Ore 09.40 – (Mattino di Padova) Peccato che poi, alla fine, si sia perso tutto sul più bello… «Il finale è stato problematico, perché nei momenti cruciali ci siamo ritrovati troppe volte in difficoltà numerica. Il Venezia aveva a diposizione una rosa più ampia, per un po’ abbiamo creduto di poterlo prendere, ma sarebbe stato un vero miracolo sportivo. Perdendo qualche arma, soprattutto in attacco, dove, escluso Altinier, gli altri non sono riusciti a rendere come avrebbero potuto, non ci siamo riusciti. Probabilmente, se non ci fosse stato il Venezia, ci saremmo giocati il primo posto sino alla fine». Cos’è successo nove giorni fa, contro l’Albinoleffe? «Quello che non ho ancora capito è perché, dopo il gol del 2-1, negli ultimi 20 minuti la squadra non sia riuscita a gettare il cuore oltre l’ostacolo. Non avevamo fatto un’ottima gara sin lì, questo è fuor di dubbio, ma avrei preferito vedere tre giocatori espulsi e cinque con i crampi piuttosto che quei 20 minuti finali senza mordente. È stato un finale che mi ha fatto male: io sono sempre stato un combattente, quella chiusura non mi è piaciuta». […]
Ore 09.30 – (Mattino di Padova) Parla Oscar Brevi. Dice la sua verità sul Padova, si toglie qualche sassolino, stila il proprio bilancio sulla stagione appena finita spaziando tra i numeri di un campionato chiuso al quarto posto – in linea con gli obiettivi iniziali – e le mille problematiche che hanno poi condotto all’amaro epilogo dei playoff. I numeri. «Era giusto fare un consuntivo dell’annata, visto che dopo l’Albinoleffe non ce n’era stata l’occasione», esordisce il tecnico milanese. «Abbiamo cominciato l’8 luglio, con una squadra rifatta quasi da zero e con alcune difficoltà iniziali, dovute all’ovvio rodaggio. Da gennaio in poi abbiamo fatto un buon percorso, arrivando a – 4 dal Venezia, e chiudendo poi come seconda miglior difesa e quinto miglior attacco. Guardando le statistiche, in Serie C era dal 1986 (e quindi dalla squadra di Adriano Buffoni, ndr) che il Padova non faceva simili numeri». […]
Ore 09.00 – (Corriere del Veneto) Oscar Brevi chiude la sua esperienza alla guida del Padova con una lunga conferenza stampa. In cui c’è di tutto: attacchi alla squadra, riferimenti velati di una campagna acquisti inadeguata a gennaio, statistiche e critiche alla città e a un ambiente dove, secondo il tecnico, non si riesce a lavorare con serenità. In attesa dell’incontro fra Giuseppe Bergamin e Roberto Bonetto oggi pomeriggio in una riunione che si annuncia infuocata, vanno registrati i pensieri del tecnico biancoscudato, con pochissime (se non nulle) ammissioni di responsabilità per un finale di stagione disastroso (tecnicamente e fisicamente) e tante frecciate sparse. Fra queste, alla squadra, relativamente alla partita persa per 3-1 in casa al primo turno contro l’Albinoleffe. «Al 71’ abbiamo avuto la fortuna di andare sul 2-1 — ha spiegato Brevi — l’Albinoleffe non usciva più dalla metà campo, avrei preferito avere tre espulsi e i giocatori coi crampi piuttosto di vedere quello che ho visto. Persino perdere 5-1 con tre espulsi e ho visto, invece, 20 minuti inaccettabili». Critiche pure all’attacco, dove l’unico promosso secondo Brevi è Altinier («tolto lui, gli altri non hanno reso secondo le proprie possibilità, per un motivo o per l’altro»), al gruppo («a cui è mancato un leader»), alla città e implicitamente alla tifoseria («i numeri non li ho inventati io, al primo anno in Lega Pro nessuno ha fatto meglio di me in Lega Pro alla guida di questa squadra dal 1987 ad oggi, bisogna riflettere sui dati. O a Padova c’è qualche difficoltà a vincere in più, o siamo tutti una massa di c……»). […]