Live 24! Padova-AlbinoLeffe 1-3, umiliazione all’Euganeo, playoff addio, stagione finita!

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Ore 21.50 – (La Nuova Venezia) Alla fine va bene così. Arrivi a Cremona, vinci, fai un bel passo avanti verso il celebrato triplete. Che la festa continui, allora. Anche al termine di una partita strana, quasi pazza, nata sotto un caldo torrido, con un avversario conosciuto all’ultima domenica, con un guardalinee – ops, assistente – che si fa male nel riscaldamento e due squadre che alternano momenti di bel calcio a fasi di slegamento tattico impressionante. Il verdetto dice Cremonese 1 Venezia 2, e allora ha ragione il Venezia, che rispetto ai grigiorossi di Tesser ha più qualità e ha smaltito con maggior tempo a disposizione le fatica del campionato e delle feste. La cornice è un po’ malinconica, se va spesa una parola per qualcuno, spendiamola per l’arbitro: in pratica dirige senza assistenti – alla fine da una parte c’è un tesserato del Venezia e dall’altra uno della Cremonese ad agitare la bandierina – e buon per tutti che non ci siano azioni di fuorigioco contestato. Tre minuti e Geijo va a segno, Moreo toglie la palla dai piedi di un avversario, Fabiano taglia per il centravanti, due passi e tocco al velluto puro, palla che scavalca il portiere, accarezza il palo e si appoggia in rete. Troppo facile, qualcuno pensa e sbaglia. Il resto del primo tempo diventa la sonnecchiata sotto l’ombrellone. […] Il triplete si avvicina, le ferie anche, e il Venezia continua a vincere.

Ore 21.20 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) L’addetto stampa biancorosso Fabrizio Cometti arriva allargando le braccia e, ai cronisti che gli chiedono quale dirigente si presenterà in sala stampa per commentare la sconfitta che, di fatto, chiude il campionato del Vicenza con i saluti alla serie B, risponde con un laconico: «Non verrà nessun dirigente, parleranno forse in settimana». L’epilogo tanto temuto è praticamente scritto e non può essere certo Vincenzo Torrente a recitare la parte del capro espiatorio di turno. Qualcuno aveva già capito tutto nel momento dell’esonero di Pierpaolo Bisoli e alla fine è arrivato il colpo di grazia dalla stessa squadra, il Cittadella, che il Vicenza aveva praticamente spedito in Lega Pro due anni fa. In sala stampa, dunque, non c’è il ds Antonio Tesoro e non arriva neppure il dg Andrea Gazzoli. C’è Vincenzo Torrente, a battersi il petto nei limiti delle sue (scarsissime, se non nulle), responsabilità. «E’ una giornata triste — evidenzia — dispiace soprattutto per i nostri tifosi. Sono stati fantastici, sono venuti in mille e hanno dimostrato cosa significhi rappresentare questa piazza. Abbiamo pagato a caro prezzo la partita persa a Verona, li è stata spenta la luce. Sapevo che non era facile, il calendario poi era complicato. È stato difficile lavorare a livello tecnico-tattico. Le prime prestazioni sono state ottime, dopo la squadra non ha più risposto. La scelta di Vicenza? Dettata dalla tradizione e dalla storia. La proprietà? Mi è stata vicina ma la società andrebbe organizzata un po’ meglio, l’ho capito in questi 25 giorni. Ma un allenatore è sempre solo, soprattutto nel momento della sconfitta». […]

Ore 21.00 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Nessun miracolo, nessun appiglio. Stavolta la retrocessione in Lega Pro è praticamente cosa fatta, frutto di una stagione piena di inciampi, gestita malissimo a livello dirigenziale e conclusa nel modo peggiore. Le note del de profundis per il Vicenza suonano addirittura con una giornata d’anticipo, nonostante rimanga in piedi un surreale appiglio se si battesse 5-0 lo Spezia giovedì e il Trapani (sconfitto ieri 2-1 al Provinciale a tre minuti dalla fine dal Cesena) incassasse un ko con almeno cinque gol di scarto a Brescia. È fantascienza, appunto, o quasi. Certo, nel calcio nulla si può dare per scontato ma questa sembra davvero una pura ipotesi di scuola e nulla più. La realtà dice che l’ennesima sconfitta al Tombolato di fronte a mille tifosi, arrabbiati sì ma forse anche rassegnati, significa chiusura di sipario. Con il ko a Cittadella per 2-0, certo, con la bandiera che sventola sul ponte di comando cinque anni dopo l’ultimo tracollo e, soprattutto, con nessun dirigente che si presenti in sala stampa a metterci la faccia. Questo è il Vicenza 2016-2017, che affonda sul terreno del Tombolato e che rischia adesso di veder sparire 115 di gloriosissima storia. I debiti sono sempre lì, pesantissimi, e lo spettro di un finale nerissimo di stagione esiste. Un finale che, si spera per i tifosi (commoventi pure ieri, in oltre mille a Cittadella in nome dei propri colori), possa invece segnare una ripartenza positiva. C’è anche chi (e non sono pochi, a dire il vero) spera di azzerare tutto, tanta è la rabbia per una situazione che si trascina da tempo e che sembra non avere vie d’uscita. Il 2-0 che matura in novanta minuti tutti griffati granata spinge i biancorossi nel baratro. E riapre il discorso spareggi promozione, visto che il distacco fra terza classificata (Frosinone) e quarta (il Cittadella), al momento è di otto punti. […]

Ore 20.40 – (Giornale di Vicenza) Nella partita della vita per il Vicenza e i suoi tifosi, il presidente biancorosso Alfredo Pastorelli ha preferito starsene a casa.Eppure ad un certo punto avrà sentito un fastidioso fischio alle orecchie, non solo per i cori di insulti che gli ha rivolto in più occasioni la curva, ma anche per le parole che a mezza voce, abbandonando il Tombolato, il consigliere del Vicenza e socio di Vi.Fin. (11,45% delle quote) Stelvio Dalla Vecchia ripeteva amareggiato quasi tra sé e sé: «Ha voluto fare tutto lui, ha voluto decidere tutto lui, noi gli abbiamo lasciato fare… ecco i risultati». […] «Finora abbiamo sempre taciuto pensando di fare il bene del Vicenza, perché non volevamo mettere altra benzina sul fuoco in un momento già così complicato – ha spiegato -. Adesso, purtroppo, non c’è più nulla da salvare, e credo che sia giusto metterci la faccia ed essere onesti e chiari: lo dobbiamo ai tantissimi tifosi del Vicenza, che non meritano questa retrocessione». Stelvio Dalla Vecchia descrive la gestione del Vicenza come una sorta di “dittatura pastorelliana”: «Ha voluto decidere sempre tutto lui come presidente, senza consultarci, sia per quanto riguarda la gestione economica, sia per quanto riguarda le decisioni tecniche. Il mercato, tanto per essere chiari, mica lo ha potuto fare Tesoro: ogni operazione doveva avere prima il via libera di Pastorelli. In questo, a mio avviso, ha peccato di grave presunzione: il calcio richiede competenze specifiche, come dimostrano i risultati disastrosi che abbiamo ottenuto. Siamo la peggior squadra del girone di ritorno, nessuno ha fatto meno punti di noi: come si poteva sperare di salvarsi?». Pastorelli del resto ha più volte dichiarato che, nonostante disponesse solo del 20,52% delle quote di Vi.Fin., ormai da molti mesi era l’unico a metterci soldi di tasca sua, quindi aveva il diritto-dovere di decidere da solo. «Questo non è vero, io sono sempre stato al suo fianco e ho contribuito anche economicamente. Anche nel mercato invernale degli svincolati, quando ci siamo resi conto che serviva un’altra punta, Tesoro mi ha chiesto di trovargli i soldi per Rolando Bianchi: io glieli avevo messi a disposizione ma con Bianchi si è tergiversato così si è accasato alla Pro Vercelli, all’ultimo si è tentato di virare su Goitom, e alla fine non è arrivato nessuno nonostante la mia disponibilità». Quanto al denaro che Pastorelli ha versato nelle casse societarie per onorare gli stipendi e le scadenze tributarie, Dalla Vecchia precisa: «È vero che li ha messi lui perché in quel momento disponeva della liquidità, ma di fatto in buona parte erano anticipi, tecnicamente “cessioni di credito d’impresa”, quindi soldi già destinati ad essergli restituiti». […] «La situazione è difficilissima, dovremo ritrovarci, parlarci tutti con franchezza, e vedere chi è disposto eventualmente a dare una mano, magari anche qualche nuovo socio – spiega -. Non posso garantire che noi ci saremo: ci saremmo stati senz’altro in caso di salvezza, così dobbiamo valutare seriamente. Di certo, per me che sono tifoso da sessant’anni, sarebbe tremendo essere parte della fine del Vicenza. Spero che anche altri sentano questo peso e che si possa evitare il fallimento». […]

Ore 20.20 – (Giornale di Vicenza) È l’ora delle lacrime. Il Vicenza perde a Cittadella e retrocede in Lega Pro. Non c’è il sigillo della matematica, ma è una formalità. Il Trapani ha una differenza reti di -9, i biancorossi di -18. A una giornata dalla fine di questo dannatissimo campionato il verdetto è già scritto: il Vicenza è terzultimo. Non passerà neanche per i playout.Secondo copione. Il 12 maggio ricorre l’anniversario dello scudetto del Verona, il 13 il Vicenza retrocede. Non sono bei giorni per chi ha il cuore biancorosso. Ma chi ha un cervello, oltre a una fede bella e indomita, non poteva non sapere che sarebbe finita così. Ogni puntata da questa rovinosa serie dal titolo “Vicenza 2016-2017-il nuovo corso” forniva un altro, schiacciante, evidentissimo indizio su quale sarebbe stato il finale. Goccia dopo goccia. Il Vicenza non è retrocesso a Cittadella. Il Vicenza è retrocesso in estate, con una campagna acquisti inadeguata per la categoria. Il Vicenza è retrocesso per una serie di scelte sbagliate del suo presidente, Alfredo Pastorelli, ma anche di per gli errori di un management (in primis il d. s. Antonio Tesoro) che non ha saputo essere un valido argine di fronte a decisioni a volte sconcertanti. Il Vicenza è retrocesso per le non-scelte degli altri soci di Vi. Fin., troppo spesso rimasti in silenzio di fronte a una situazione che precipitava giorno dopo giorno. Il Vicenza è retrocesso perchè nessuno ha capito che per certe cose servono mentalità ed esperienza. Dal vivaio alla gestione medica, per dirne un paio (per gli approfondimenti suggeriamo di leggerci nei prossimi giorni). Se tutti fanno in modo e tu pensi di fare dell’altro o sei un genio o non hai capito come funziona. E visti i risultati… Il Vicenza è retrocesso quando ha esonerato Lerda. Le sue colpe? 10 per cento a farla grande. Il Vicenza è retrocesso dopo il mercato di gennaio. Il Vicenza è retrocesso per non aver preso una punta neanche nel circuito degli svincolati. Pensate, in un campionato così mediocre con un buon centravanti di categoria (e soprattutto integro fisicamente) si poteva sfangarla a dispetto di tutti gli errori commessi. Ma neanche questa… Il Vicenza è retrocesso quando ha esonerato Bisoli. Non ha più colpe di Lerda. Così come va salutato con una stretta di mano il bravo e onesto Vincenzo Torrente. In pochi giorni ha capito tante cose… […]

Ore 19.50 – (Gazzettino) La vittoria del Cittadella e il ko del Frosinone a Benevento riaprono il discorso play off; il Vicenza, invece, è a un passo dalla retrocessione in Lega Pro. Adesso il distacco tra la terza e la quarta in classifica si è ridotto a 8 punti e il destino è tutto nelle mani della squadra di Venturato: vincendo a Chiavari giovedì sera nell’ultimo turno il Cittadella disputerebbe gli spareggi per la promozione in serie A. Questa è la nota positiva del derby. Di contorno però ci sono due notizie che rischiano di minare l’eventuale prosieguo della stagione. La prima è il grave infortunio capitato nel primo tempo a Scaglia, costretto ad abbandonare il terreno di gioco dopo un ruvido contrasto con Pucino: il difensore ha riportato la frattura composta della tibia destra, per lui la stagione è finita. La seconda è la convocazione azzurra di Luca Vido che andrà a disputare con l’Italia under 20 i mondiali di categoria in Corea del Sud: anche per l’attaccante c’è quindi il congedo anticipato dai propri tifosi, e con Litteri ai box e Kouame alle prese con i problemi al piede, Venturato rischia di ritrovarsi nei play off senza pedine importanti. […]

Ore 19.30 – (Gazzettino) L’infortunio alla tibia destra di Filippo Scaglia rattrista la vittoria del Cittadella che, contestualmente alla sconfitta del Frosinone a Benevento e al pari del Verona con il Carpi, ripristina il play off con i granata addirittura al quarto posto. In sala stampa il pensiero del tecnico Roberto Venturato va subito ai suoi giocatori vittime di infortunio: «Nelle ultime partite abbiamo pagato a caro prezzo la crescente tensione per i risultati di questo fine campionato. Scaglia ha la tibia fratturata, Varnier è uscito con una botta alla testa. Valuteremo anche Bartolomei che ha avuto un problema muscolare durante il riscaldamento, poi abbiamo fuori Litteri, Kouame e Benedetti. C’è soddisfazione per il nostro successo sul Vicenza e per i risultati arrivati da altri campi, che ci consentono di poter disputare i play off, ma la gioia è frenata da troppi infortuni. Speriamo di recuperare al più presto qualche giocatore». Rimane solo la trasferta a Chiavari, nella situazione attuale il Cittadella ha veramente il destino nelle proprie mani. Riprende il tecnico granata: «Dopo quarantuno partite un grande sogno è alla nostra portata. Tutte le squadre a questo punto sono stanche e si rischia di pagare gli sforzi compiuti. Noi dobbiamo essere bravi a recuperare le energie fisiche e mentali per giocarci giovedì sera con l’Entella qualcosa di straordinario». Per il Vicenza la retrocessione diretta è dietro l’angolo. «Dispiace per loro, hanno tradizione e un meraviglioso pubblico, ma la loro situazione di classifica non dipende solo da questo risultato. Anche noi avevamo un obiettivo importante, oggi gioiamo noi». […]

Ore 19.10 – (Mattino di Padova) Miglior congedo dai propri tifosi non ci poteva essere. Il Cittadella centra il 19º successo di questo “campionato strepitoso” (prendendo a prestito le parole dello striscione appeso in Tribuna est dai tifosi), scavalca nuovamente il Perugia, insediandosi al quarto posto, a quota 63, e per effetto della sconfitta del Frosinone a Benevento si ritrova dentro ai playoff a 90’ dallo scoccare del gong che decreta la conclusione della stagione regolare. Ora ci sono 8 lunghezze di distacco fra i ciociari, terzi, e i granata padovani, primi della muta di inseguitori, e a termini di regolamento gli spareggi sono nuovamente possibili perché non siamo oltre i 9 punti di divario. Resta l’ultimo sforzo, giovedì 18 sera (turno anticipato di 24 ore rispetto al calendario stilato la scorsa estate perché, a cascata, verranno disputati prima proprio i playoff), sul campo della Virtus Entella, tredicesima in classifica e che non ha più nulla da chiedere, avendo scialato diverse occasioni per rientrare fra le otto “elette” in grado di giocarsi la Serie A diretta o attraverso l’appendice post torneo. Al Tombolato è andato in scena un derby veneto drammatico, come si era del resto ipotizzato in settimana: un solo risultato sarebbe servito ad entrambi, anche se agli uomini di Venturato, visto cos’è accaduto negli altri stadi, non sarebbe stato poi tanto indigesto il pari. Ma per la squadra di Torrente – terzo allenatore sedutosi sulla panchina biancorossa, dopo Lerda e Bisoli – la sfida era chiaramente da mission impossible o quasi. Eppure, pur sostenuto da un migliaio di tifosi che hanno gremito la curva ospiti, il Vicenza ha lasciato anche l’ultima speranza, sovrastato nettamente da un Citta in palla, più armonico e deciso nello sviluppare il proprio gioco e bravo a piazzare il doppio colpo del k.o. nella prima parte dei due tempi. E così per D’Elia e compagni non c’è stata storia: la retrocessione in Lega Pro non è matematica ma quasi, perché, nonostante il distacco di tre lunghezze dal Trapani (che ha perso in casa con il Cesena), i berici sono in parità negli scontri diretti con i siciliani, anche se la differenza-reti li condanna (- 18 il Vicenza, – 9 il Trapani). Non ci saranno ripescaggi o riammissioni, stavolta, a restituire loro una categoria in cui, per troppi errori e colpe della società, non erano più degni di restare. Le “voci” sui conti finanziari del club oltretutto sono pesanti. […]

Ore 18.50 – (Mattino di Padova) Sembra di essere reduci da un’operazione di guerra, perché il bollettino che stila il medico sociale Ilario Candido ricorda proprio quelli che campeggiano negli ospedali da campo. Intanto, Filippo Scaglia: il duro contrasto con il terzino destro del Vicenza Raffaele Pucino, dopo essere uscito alla grande dalla propria area di rigore, è costato al 25enne difensore centrale del Cittadella la frattura della tibia destra. «Purtroppo ci siamo resi conto subito che era qualcosa di serio», la spiegazione del dottore, «e quando siamo arrivati in ospedale la radiografia effettuata ha confermato quanto temevamo. Il dottor Roberto Bordin ha visitato “Pippo”, rassicurandoci sul fatto che la frattura è composta». […] «Quanto a Marco Varnier», è sempre il dottor Candido a parlare, «è stato ricoverato in ospedale per un trauma cranico commotivo, conseguenza del calcione che si è preso alla testa da Ebagua. È stato trattenuto in osservazione alcune ore, la Tac di controllo a cui si è sottoposto ha dato, per fortuna, esito negativo, per cui in serata ha potuto far rientro a casa, a Noventa Padovana, assistito dal papà, che è medico». […]

Ore 18.30 – (Mattino di Padova) Gioie e dolori. Gioia per il risultato che rilancia il Citta, dolori per gli infortuni di Scaglia e Varnier, che si aggiungono a quelli di Litteri e Kouamé. «Credo che nelle ultime partite il Cittadella abbia pagato a caro prezzo gli interventi scorretti dei nostri avversari», rimarca Roberto Venturato. «Abbiamo Scaglia con la tibia fratturata e Varnier che ha rimediato una gran botta in testa, tutta da verificare. Siamo molto contenti della gara, ma la soddisfazione non può essere piena». Il destino è tornato nelle vostre mani. «È così, e ora abbiamo la possibilità di andarci a conquistare un risultato straordinario, realizzando un sogno. Dopo 41 partite, tutte le squadre sono molto stanche e gli infortuni sono più frequenti anche per questo motivo. Noi dovremo essere bravi a recuperare le energie fisiche e mentali arrivando alla gara di Chiavari con l’attenzione giusta». Avete condannato il Vicenza alla retrocessione in terza serie. «Mi spiace per una squadra di grande tradizione e pubblico, ma non credo che si sia giocato la stagione nel derby». Oltre che per gli infortuni, il rammarico è giustificato dal dover rinunciare ad un Vido così determinante, pronto a partire per i Mondiali Under 20. «Vido non si è comportato bene solo nelle ultime due partite, lo ha fatto sin da quando è arrivato qui a gennaio: le ultime due gare hanno solo confermato ulteriormente le sue enormi qualità. Dispiace non averlo più a disposizione, anche perché è il giocatore più fresco da un punto di vista mentale, ma ha davanti a sé un Campionato del mondo, non una competizione qualunque, e se è stato convocato è proprio perché lo merita». Anche Paolucci merita un elogio particolare. «Si è sempre allenato con grande serietà e professionalità e ha dimostrato quanto vale». […]

Ore 18.10 – (Mattino di Padova) Luca Vido, ma deve proprio partire per i Mondiali? «Già da gennaio si sapeva che esisteva questa possibilità, indipendentemente da quello che sarebbe stato il nostro percorso», sorride il 20enne attaccante prelevato dalla Primavera del Milan, che stasera raggiungerà il gruppo azzurro di Evani a Roma, per poi partire martedì alla volta della Corea del Sud. «Sono felicissimo di come stanno andando le cose a Cittadella e dell’opportunità che ora mi si presenta. Spero che entrambe le squadre vadano avanti il più possibile, per fortuna non dovevo scegliere tra l’una e l’altra». Dopo la doppietta di sinistro al Pisa, ora una doppietta di destro. Qual è il suo piede migliore? «Mi piace usarli entrambi. Più sale il livello, più diventa importante saperli utilizzare tutt’e due. In questa partita ho realizzato due “discreti” gol e li dedico ai tifosi, che mi hanno sempre sostenuto. Molto probabilmente sarà la mia ultima gara davanti a loro in questa stagione». Ha precisato “in questa stagione” perché è possibile che rimanga anche nella prossima, visto che è al Citta in prestito con diritto di riscatto (e controriscatto a favore del Milan)? «Non sono io a deciderlo, ancora non ne abbiamo parlato. Lo faranno il mio procuratore e la società, diciamo che ci sono tutti i presupposti». […]

Ore 17.50 – (Corriere del Veneto) La gioia, per i playoff che sono ora più vicini. La preoccupazione e la paura, per una serie sconcertante di infortuni. Il sabato pomeriggio del Cittadella, che di fatto spedisce in Lega Pro il Vicenza, viaggia su due binari. In 90 minuti sull’ottovolante, arrivano due gol splendidi, che consacrano il talento di Luca Vido, un successo che fa scendere il distacco dalla terza a soli otto punti, ma anche tre infortuni preoccupanti. Il peggiore è quello di Filippo Scaglia, che si procura la frattura composta della tibia destra e che termina la stagione in anticipo. È già tornato nella sua Torino, per lui si parla di almeno due mesi di tempo per recuperare, il sipario per lui cala in anticipo. Ed era una delle colonne portanti della squadra. Problemi pure per Marco Varnier, che esce in barella a inizio ripresa per uno scontro con Ebagua, che gli procura un trauma cranico commotivo e un viaggio sgradito fino al vicino ospedale. Tac negativa e solo tanta paura, in serata è stato dimesso. E poi Paolo Bartolomei, che si fa male nel riscaldamento e che lascia spazio ad un eccellente Andrea Paolucci per un indurimento all’adduttore. Poi c’è il verdetto del campo, impietoso per il Vicenza: Cittadella ai playoff in attesa dell’ultima giornata e biancorossi praticamente retrocessi in Lega Pro e legati solo ad un’ipotesi matematica assai improbabile per la differenza reti con il Trapani, in caso di vittoria dei biancorossi sullo Spezia e di sconfitta dei siciliani. […] Si annuncia un’estate d’inferno per il Vicenza che, oberato dai debiti, rischia di veder sparire (oltre alla categoria) anche 115 anni di storia.

Ore 17.20 – Oscar Brevi, allenatore Padova: “Neanche io mi aspettavo di vedere un Padova simile, abbiamo fatto troppo poco sotto tutti gli aspetti, dalla cattiveria, alla voglia di fare risultato. La partita è stata al di sotto delle nostre capacità. Siamo andati sotto malamente, non siamo stati capaci e bravi per cercare almeno di ribaltare la partita. Non dobbiamo trovare scuse, la partita è stata troppo al di sotto delle nostre potenzialità. Queste partite vanno interpretate in maniera diversa, mi assumo io tutte le responsabilità, ma mi aspettavo una squadra diversa. Abbiamo giocato male, non possiamo trovare scusanti. La scelta di giocare alle 14.30? Sono situazioni che uno fa delle valutazioni, se fossimo andati in vantaggio sarebbe stato diverso, ma questa scusante non regge. Conoscevamo l’AlbinoLeffe e noi abbiamo perso troppi duelli individuali, certo la paura e la tensione non ti aiuta, ma dopo una discreta partenza alla prima difficoltà abbiamo iniziato a sbagliare e da quel momento abbiamo perso sicurezza compromettendo la gara. Ci spiace, i ragazzi sono delusi, uscire in questo modo da fastidio, il presidente ha chiesto scusa ai tifosi, io anche, ci spiace tanto, ma non possiamo ormai fare più niente, se non riconoscere che oggi la prestazione è stata pessima. Fino al 30 giugno io mi sento allenatore del Padova, poi valuterà la società, l’analisi va fatta completa della stagione  e non solo a questa partita. La formula dei playoff adesso è complicata e quando arrivi a metà maggio i valori si assottigliano e nella partita secca può capitare questo tipo di partita. Uscire al primo turno? Per me è una grandissima delusione, dispiace a me e ai ragazzi, alla proprietà e ai tifosi”.

Ore 17.00 – Giuseppe Bergamin, presidente Padova: “Volevo ringraziare tutti quelli che hanno lavorato per il Calcio Padova quest’anno, siamo arrivati fino a qua, evidentemente abbiamo dei limiti, li abbiamo anche dimostrati. L’amarezza di oggi è giustificabile, ci aspettavamo un risultato diverso e la possibilità di continuare questo percorso dei playoff, purtroppo non è successo. Montare polemiche a questo punto serve a poco, adesso guardiamo avanti, facciamo tesoro di questa esperienza e pensiamo al prossimo anno, peccando meno e troviamo quella struttura generale che ci permetta di essere più brave rispetto a quest’anno. La partita di oggi è stato un epilogo amaro, ma forse abbiamo fatto cose meno buone durante tutto il percorso, facciamo rendere utili le cose positive accumulate quest’anno. Mi dispiace per l’ambiente e i tifosi che ci hanno dimostrato attaccamento, ma credo che la delusione possa essere in qualche modo sopita, sapendo che quello che potevamo mettere l’abbiamo messo, anche se non sempre i risultati premiano. Cosa succede adesso in società? Mi sembra fuori luogo parlare adesso del futuro mio e di Bonetto. La mancanza di coesione quest’anno non c’è stata e le scelte sono state condivise, ci guarderemo in faccia tutti e ognuno di noi farà le sue considerazioni da persone corrette e vedremo al di la della giornata di oggi. La promessa della serie B non era stata fatta in questi termini, ci abbiamo provato, mettendo risorse ed energie. Faremo delle considerazioni su quella che è stata l’annata, questa partita poteva darci una soddisfazione ma abbiamo visto che l’impegno c’è stato, con le carenze che sono uscite anche oggi. Mi aspettavo qualcosa di più sul piano della personalità, siamo tutti coinvolti, la responsabilità è di tutti. La scelta di giocare alle 14.30? Non ci è stato imposto, c’erano delle motivazioni, che ancora non ho capito, dello staff tecnico e medico. La piazza? La delusione c’è, manifestazioni di contestazioni si sono sentite solo alla fine, vuol dire che la Tribuna Fattori al di la di quello che può essere la situazione è sempre vicina alla squadra. Mi dispiace per loro. Le tempistiche? Già da domani guarderemo avanti, quello che posso dire è che mi sono impegnato in prima persona per creare dei presupposti di continuità, mi auguro che si trovino le condizioni per lavorare bene e programmare il futuro”.

Ore 16.50 – Roberto Bonetto: “Oggi abbiamo dimostrato che il valore delle ultime cinque partite era quello. Si sperava che dopo il Lumezzane la squadra si riprendesse. Abbiamo fatto un buon campionato, ma pretendevamo qualcosa di più. Dovevamo fare altro, chiedo scusa ai tifosi per quanto si è visto. Pensavo fosse l’inizio di una cavalcata. A caldo non c’e nessuna analisi da fare, il risultato parla da solo. Già il primo tempo era stato un campanello d’allarme, non abbiamo fatto un tiro in porta, è stato un brutto epilogo”.

Ore 16.30 – Fischio finale: Padova-AlbinoLeffe 1-3.

Ore 14.20 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) La svolta della stagione è servita su un piatto d’argento. Se il Bassano dovesse riuscire oggi a espugnare Pordenone, otterrebbe un risultato di incalcolabile importanza sotto tutti i profili. Prima di tutto perché permetterebbe ai giallorossi di avanzare nella lotteria dei playoff promozione, con un blitz che darebbe forza e convinzione a tutta la squadra. E poi perché sotto il profilo psicologico la valenza sarebbe duplice: riscattare lo 0-6 che portò all’esonero di Luca D’Angelo ed eliminare una delle contendenti più pericolose sulla tortuosissima strada della B. Bruno Tedino ha perso per strada due pezzi importantissimi come Salvatore Burrai e l’ex più temuto, quell’Emanuele Berrettoni capace di autentiche meraviglie prima di infortunarsi. Oggi si gioca alle 18 al Bottecchia e il Bassano avrà un solo risultato a disposizione, la vittoria. «Non abbiamo nessun tipo di pressione — spiega alla vigilia Valerio Bertotto, che oggi dovrà rinunciare al capitano Nicola Bizzotto per squalifica — se non la voglia di compiere un ulteriore passo per il nostro futuro. Faremo di tutto per vincere la gara, cercando di mantenere l’equilibrio, abbiamo visto quest’anno come l’errore può costare caro. Tuttavia mi sento tranquillo perché la squadra è molto carica e convinta, ci sono i presupposti giusti affinché il risultato possa essere positivo, perché ne abbiamo i mezzi». […]

Ore 14.00 – (Giornale di Vicenza) Non è il Giorno dei Giorni, perché è solo il primo turno di un play off infinito, ma i contorni del big event quanto a pathos e sussulti sono gli stessi di una finalissima. Perché all’atto pratico di questo si tratta. Un braccio di ferro senza appello e senza domani, dentro o fuori. O la va o la spacca. Sapendo però che è un ballottaggio sbilanciato sui friulani, che con due risultati su tre stappano le magnum di spumante. Bassano no, Bassano deve solo vincere con qualunque risultato e farlo pure nei 90′ regolamentari, poiché supplementari e rigori non sono contemplati. In questi casi quelli più svantaggiati raccontano che per farsi coraggio è meglio non avere alternative per andare in campo senza calcoli e con un solo obiettivo. Fesserie. Noi faremmo volentieri a cambio col Pordenone che viaggia con due opzioni su tre a disposizione. Semmai è vero che i furlani hanno tonnellate di pressione addosso: sono giunti terzi di gran carriera in regular season, hanno sventolato ai quattro venti le loro ambizioni di final four a Firenze e una sbandata stasera all’interno del loro catino sarebbe esiziale per l’intero habitat neroverde in continua lievitazione. Infatti l’abbinamento con Bassano li ha un filo turbati e il desiderio virtussino di mondare i peccati di quel 6-0 di 3 mesi fa che ha sventrato il Soccer Team tiene in ansia la favorita. «Beh, quello è un motivo in più per incendiare l’orgoglio dei miei – argomenta Bertotto -. Tuttavia, al di là di questi stimoli ulteriori, le nostre consapevolezze sono dettate dalla condizione fisica e mentale dei ragazzi. C’è una gran voglia di complicare la vita al Pordenone e provare a passare noi. Lo so che siamo tenuti a vincere, ma non saremo avventati, attaccheremo con giudizio rispettando gli equilibri. In sfide simili pesano un mucchio di fattori: in primis la dimensione atletica poiché è quella che traccia la differenza e noi sotto questo profilo stiamo benone. Poi incide la freschezza mentale e vi assicuro che lo spogliatoio è carico a molla, c’è la volontà di inseguire un’impresa e scrivere un’altra pagina memorabile nella storia del club». […]

Ore 13.40 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Nella mente ancora quel 27 febbraio, posticipo serale in diretta Raisport, quando la goleada dei ramarri ai danni del Bassano attirò l’attenzione di tutta Italia su Pordenone. Se per i neroverdi fu una sorta di beatificazione sportiva, per i giallorossi fu l’inferno. Ecco alcuni dei titoli con i quali venne sintetizzata la serata. Corriere dello Sport: Pordenone, nel posticipo steso il Bassano; Trivenetogoal: Trionfo per Tedino; Sportvicentino: Bassano, crollo a Pordenone; redazione vicentina del Gazzettino: Bassano, notte fonda nel lunedì nero. Bassano Sport: Game, set, match: 6-0 per il Pordenone. Stefani e compagni hanno poi metabolizzato la sbornia. I giallorossi non hanno mai digerito l’umiliazione. Ovvio che vedano la prima sfida dei playoff come occasione unica per prendersi una bella rivincita. […]

Ore 13.20 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Valerio Bertotto era un difensore, conosciuto e apprezzato in Friuli con la maglia dell’Udinese negli anni ruggenti delle prime qualificazioni in Europa. Da allenatore, però, non si è trasformato in un catenacciaro. Anzi, da quando ha preso in mano il Bassano, all’indomani della scoppola rimediata al Bottecchia, ha impresso il suo marchio offensivo al team giallorosso. E oggi, dopo aver ritrovato anche una punta da gol come Grandolfo (10 centri stagionali, in crescendo), si presenta a Pordenone da spavaldo, con tre uomini dietro all’attaccante principe della squadra.
Il 4-2-3-1 impostato da Bertotto promette spettacolo e occasioni da gol: alle spalle di Grandolfo ci sarà ad esempio Minesso, l’ex Cittadella che nella stagione ha già raggiunto la doppia cifra in fase realizzativa. Sull’altro lato agirà il friulano Michael Fabbro, cresciuto nelle giovanili del Milan. A completare il reparto offensivo sarà Candido. […]

Ore 13.00 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) […] Tedino aggiunge un’altra motivazione forte per togliere dalla testa degli incauti l’idea di un match scontato. «Siamo in un momento difficile afferma infatti perché ci manca la spina dorsale che ci ha fatto conquistare grandi risultati». Agli infortunati Berrettoni e Ingegneri si è aggiunto infatti anche Burrai, punito con 3 giornate di squalifica per la gomitata rifilata lo scorso turno a Candellori (Sambenedettese). «Questo handicap sprona i suoi Bruno deve trasformarsi in un’ulteriore motivazione per tutti coloro che scenderanno in campo. Il Bassano sa ripartire bene con grande velocità e ha giocatori abili nell’uno contro uno. Noi dovremo stare uniti e compatti con intelligenza e serenità dal primo all’ultimo minuto. Cosa farà la differenza? I dettagli prevede Tedino -, le chiusure preventive, le palle inattive, ma anche il calore trascinante dei nostri tifosi». Rientrerà De Agostini a completare con Semenzato, Stefani e Marchi la difesa. A centrocampo sicuri Misuraca e Suciu. Buratto e Bulevardi si contendono la terza maglia. Con Cattaneo trequartista, ancora più concorrenza in attacco per la casacca di spalla di Arma (anche lui rientrante). Tedino dovrà decidere fra Padovan, Pietribiasi e Martignago. Arbitrerà Giua di Olbia, già direttore di Delta Porto TollePordenone 3-0 (in Lega D) e Parma-Pordenone 3-2 (in questa stagione). […]

Ore 12.40 – (Messaggero Veneto) È un relativo ottimismo quello che si respira nella tifoseria del Pordenone in vista della supersfida playoff col Bassano. I supporter neroverdi credono al passaggio del turno, ma sembra esserci meno positività rispetto a un anno fa, quando Stefani e compagni stavano per affrontare nei quarti la Casertana (gara vinta per 1-0 al Bottecchia grazie a un rigore di Pederzoli).«Ho fiducia in Tedino e nella squadra – afferma lo storico tifoso Mauro Gasparotto -, anche se affrontare una squadra come il Bassano senza Berrettoni e Burrai non ci voleva. Temo che possa influire il verdetto dell’ultima gara di campionato, il 6-0 del Bottecchia, ma in generale voglio essere ottimista: il gruppo ha dimostrato più volte di saper superare ostacoli di questo tipo. Onestamente, però – continua -, non trovo corretta la nuova formula della post-season. Non vedo perché una squadra come il Pordenone, arrivata terza, debba rischiare di uscire con una che ha chiuso il campionato addirittura in decima posizione come il Bassano». […]

Ore 12.20 – (Messaggero Veneto) Non sarà una gara come le altre. Non soltanto perché oggi al Bottecchia ci si gioca, in una partita secca, il passaggio al prossimo turno dei playoff. Ma in quanto potrebbe essere l’ultima (o una delle ultime) di Bruno Tedino sulla panchina neroverde. […] Tedino al suo futuro, forse lontano dal Noncello, ancora non vuole pensare. È concentrato sulla sfida odierna, possibile antipasto del doppio confronto degli ottavi di finale. «Viviamo una situazione piuttosto difficile – fa sapere Tedino – perché ci manca parte della spina dorsale che ci ha fatto conquistare grandi risultati. Penso a Berrettoni e Burrai. E pure a Ingegneri, convocato ma non ancora pronto per un match così. Ciò, però, deve rappresentare una motivazione ulteriore per chi scenderà in campo. Sotto questo profilo ho massima fiducia in tutti. Rispetto a San Benedetto del Tronto, spero si rivelino particolarmente importanti i rientri di Arma e De Agostini».Uno sguardo ai rivali. «Il Bassano è squadra che sa ripartire molto bene, che ha gamba, velocità e imprevedibilità, e dispone di giocatori con particolare abilità nell’uno contro uno. Cosa può fare la differenza? I dettagli, le chiusure preventive e le palle inattive. Dobbiamo pensare a fare una prestazione solida, con grande capacità di stare uniti e compatti. Giocando con intelligenza, serenità e attenzione per 100 minuti. Il campionato ci ha lasciato molte certezze, mettiamole in campo. Con l’aiuto dei nostri tifosi».

Ore 12.00 – (Messaggero Veneto) […] Tante emozioni per cominciare. Altrettante potrebbero attendere oggi il pubblico del Bottecchia, che alle 18 ospiterà la sfida tra il Pordenone e il Bassano. Per i neroverdi di Bruno Tedino, dopo lo splendido terzo posto conquistato al termine della stagione regolare, comincia dunque il cammino secondario per raggiungere la B. Non è un obiettivo di stretta attualità, visto che la programmazione del club neroverde non l’ha previsto per la stagione in corso. Ma dopo il secondo posto, la semifinale playoff di un anno fa e il podio dell’annata in corso, ormai un pensierino alla cadetteria viene quasi naturale. […]  Oggi i 15 punti di distacco tra i ramarri e i vicentini conteranno ben poco. Così come il roboante 6-0 che circa 3 mesi fa proprio il Pordenone rifilò al Bassano in una magica notte neroverde davanti alle telecamere di Raisport. Si riparte da zero. […] Tedino non può disporre di due pedine a dir poco importanti negli equilibri neroverdi: Burrai, squalificato per tre giornate (ma in settimana potrebbe fruire di uno sconto), e Berrettoni, che sarebbe stato uno dei tanti ex illustri (già autore di una doppietta nella vendemmia di campionato), infortunato. Salvo sorprese, dovrebbe essere Suciu a sostituire il primo, mentre Padovan sarà confermato in attacco. Rispetto all’ultima gara di San Benedetto, però, la sua spalla sarà il rientrante Arma. Al rientro, dopo aver scontato la squalifica, pure De Agostini, che si riprenderà il suo posto sulla fascia sinistra. Ingegneri, non al meglio, partirà dalla panchina.

Ore 11.30 – (Mattino di Padova) CAMPODARSEGO-VIRTUS VECOMP. […] «L’attenzione deve essere al massimo e i rischi limitati il più possibile», le parole della vigilia di Cristiano Masitto». «La nostra filosofia non cambia, andremo in campo per cercare la vittoria, ma essendo una gara a eliminazione diretta il pericolo più grande è proprio correre dei rischi. Voglio giocate semplici e grande compattezza contro una Vecomp che, come noi, ha dovuto affrontare un rush finale della stagione piuttosto impegnativo». Per l’ex tecnico di Montebelluna e Triestina il match odierno sarà un esordio: «Per me saranno i primi playoff in Serie D. Queste partite, però, spesso e volentieri le risolvono i singoli e gli episodi. Una giocata può prevalere su 95 minuti di forcing». Formazione Campodarsego (4-2-3-1): Brino; Sanavia, Lebran, Beccaro, Buson; Callegaro, Tanasa; Lauria, Franceschini, D’Appolonia; Aliù. TRIESTINA-ABANO. […]«Attenzione, però: andremo comunque in campo con lo spirito da combattenti veri», chiarisce il mister aponense Luca Tiozzo. «Affronteremo una Triestina vogliosa di vincere i playoff e consapevole di aver sbagliato soltanto tre partite nell’arco di tutto il campionato». L’Abano andrà al “Nereo Rocco” di Trieste (arbitro Ermanno Feliciani di Teramo), a quanto pare, con piglio arrembante: «Vogliamo giocare una grande partita e sfruttare magari qualche piccola indecisione difensiva della Triestina», sottolinea Tiozzo. «Ma ricordiamoci che giocatori come França, Serafini, Leonarduzzi e Meduri con i dilettanti non c’entrano niente…». Per la sfida odierna il trainer chioggiotto dovrà fare a meno del bomber Manuel Personé, ancora convalescente dopo l’infortunio al piede patito lo scorso 23 aprile col Belluno. Formazione Abano (4-2-3-1): Cottignoli; Tescaro, Cuccato, Boscolo Berto, Busetto; Serena, Pagan; Rampin, Fracaro, Angelilli; Baldrocco.

Ore 11.00 – Probabile formazione Padova (Gazzettino): Bindi; Cappelletti, Emerson, Russo; Madonna, De Risio, Mandorlini, Dettori, Favalli; Alfageme, Altinier.

Ore 10.50 – (Gazzettino) La scelta di allenarsi a porte chiuse? «Per isolarci un attimo. Anche perché voi (rivolto ai cronisti, ndr) siete molto bravi a seguire con attenzione tutti gli allenamenti, e non mi sembra giusto dare punti di riferimento agli avversari». […] Tutto fa pensare che Brevi si affiderà alla formazione tipo. L’unico acciacco dell’ultima ora riguarda Mazzocco («Accusa un problemino alla pianta del piede»), mentre ieri si è riaggregato ai compagni il brasiliano Neto Pereira, pronto in caso di necessità. «Non è facile fare una valutazione su di lui con un solo allenamento alle spalle. Anche perché il giocatore ha avuto una ricaduta (lesione di secondo grado, ndr), quando invece avevamo avuto delle assicurazioni importanti sul fatto che era disponibile, altrimenti non l’avremmo rischiato». Frecciatina neanche troppo velata, che chiama in causa lo staff medico.

Ore 10.40 – (Gazzettino) Concentrazione al top, senza lesinare sul vantaggio di avere a disposizione due risultati su tre potendo contare anche sul pareggio in virtù della migliore classifica. Il Padova si tuffa con massima determinazione sulla sfida di oggi all’Euganeo con l’Albinoleffe valida per il primo turno dei play off. Dopo una settimana di lavoro lontano da occhi indiscreti, le porte sono state riaperte ieri mattina all’Appiani prima della rifinitura per la chiacchierata della vigilia con Brevi. Che mette subito in chiaro un concetto: «Non possiamo giocare per mantenere lo 0-0. È normale che durante la partita ci saranno situazioni nelle quali dobbiamo essere bravi a gestire palla e altre nelle quali aumentare la pressione, ma mentalmente non possiamo partire accontentandoci di un pareggio. Dobbiamo disputare una partita con la massima attenzione perché c’è pochissimo margine di errore, ed essendo gara secca in novanta minuti non hai la possibilità di ribaltare la situazione in quella successiva. Non bisogna sbagliare atteggiamento, non bisogna avere paura: dobbiamo giocare con le nostre caratteristiche e con massima determinazione che i ragazzi hanno sempre messo, salvo qualche eccezione».

Ore 10.30 – (Gazzettino) «L’obiettivo è quello di arrivare più in alto possibile. Non è vero che, raggiunti i play off, saremo tranquilli e che tutto quanto arriverà sarà qualcosa di guadagnato». Le parole pronunciate ieri dal tecnico Massimiliano Alvini parlano chiaro sullo spirito con cui l’Albinoleffe affronterà la sfida dell’Euganeo. Seppure con qualche defezione, tra cui l’ex Este Mastroianni, la squadra è imbattuta da sette turni, con un unico pesante successo domenica scorsa sul Santarcangelo, che ha regalato gli spareggi promozione, e prima sei pareggi di cui cinque per 1-1. «Sono ormai diversi mesi riprende Alvini – che conviviamo con tali defezioni e ne siamo usciti sempre benissimo. Per assurdo l’ultimo ko risale a Modena, quando avevamo meno problematiche». Il Padova? «Squadra fortissima ed esperta, con un grande stadio e una fantastica cornice di pubblico. La ritengo una delle favorite per arrivare in fondo e abbiamo solo un risultato a disposizione. Ce la andremo a giocare e proprio all’Euganeo, del resto, con solo 15 giorni di preparazione alle spalle, era iniziato questo splendido percorso».

Ore 10.10 – Probabile formazione Padova (Mattino di Padova): Bindi; Cappelletti, Emerson, Russo; Madonna, De Risio, Mandorlini, Dettori, Favalli; Alfageme, Altinier.

Ore 10.00 – (Mattino di Padova) È un vantaggio partire da favoriti, almeno per questa prima partita? «Gli stimoli devono venire da soli. Al di là dell’avversario, e dei risultati che abbiamo ottenuto contro l’Albinoleffe nelle due gare di campionato (un pari alla prima giornata, e un successo netto per 3-0 a Bergamo, ndr), dobbiamo azzerare tutto e ripartire. Il campionato è finito, ne inizia uno completamente nuovo e l’ostacolo iniziale è impegnativo: in una gara secca non c’è possibilità di rimediare ad eventuali errori». Che approccio dovrà avere la sua squadra? «Propositivo. Cercheremo, quando la situazione ce lo permetterà, di pressarli alti, mentre in altre copriremo meglio gli spazi. Non possiamo pensare di avere un predominio completo dall’inizio alla fine, ma io sono fiducioso perché, salvo qualche rara eccezione, questa squadra le gare importanti le ha sempre affrontate bene». […]

Ore 09.50 – (Mattino di Padova) […] Allo stadio Euganeo è di scena Padova-Albinoleffe: solo la prima fase di un mini-campionato che, da qui a metà giugno, eleggerà un’unica promossa tra le 28 partecipanti che andrà ad unirsi a Venezia, Cremonese e Foggia nella prossima cadetteria. Sarà un mese lungo ed estenuante, ma la prima necessità è non sbagliare nemmeno una gara, per provare ad arrivare fino alla Final Four di Firenze. Si comincia dunque oggi, con una gara ad eliminazione diretta: il Padova, quarto, staccherebbe il pass anche in caso di pareggio contro i seriani, che hanno chiuso al nono posto nel girone B. Tra le file padovane manca De Cenco (stagione finita), ma torna Neto Pereira, che andrà in panchina. «Dobbiamo affrontare la gara come ogni altra partita, sapendo che non possiamo giocare per lo 0-0», l’imperativo del tecnico Brevi, «Non possiamo partire con l’idea di accontentarci del pareggio. Servirà massima attenzione».

Ore 09.40 – (Mattino di Padova) […] È un Albinoleffe con i cerotti quello che si presenta oggi al cospetto di Altinier e compagni. Tanti gli assenti tra le file lombarde: squalificato bomber Mastroianni (ex Este), infortunati Magli, Mondonico e Virdis, Minelli – prossimo a partire con la Nazionale al Mondiale Under 20 – al massimo andrà in panchina. Tanti, perciò, i ballottaggi nell’undici iniziale: l’esperto Loviso rientra dopo un mese di stop in cabina di regia, ma non è detto che venga risparmiato per la ripresa e sostituito da Di Ceglie. Ancora in mezzo al campo, Agnello è in ballottaggio con Nichetti, mentre sulla sinistra dovrebbe agire l’ex biancoscudato Armando Anastasio.

Ore 09.30 – (Mattino di Padova) I playoff di Lega Pro si sono aperti con due vittorie esterne. La sorpresa è arrivata da Arezzo: la Lucchese ha vinto 2-1, eliminando la quarta classificata del girone A e adesso attende la vincitrice di Padova-Albinoleffe per il prossimo turno (andata domenica 21 maggio, e se passeranno i biancoscudati sarà al Porta Elisa, ritorno tre giorni dopo). Qualificata anche la Sambenedettese, dopo il 3-2 sul campo del Gubbio. Queste le altre gare dei playoff di oggi: alle 15 Juve Stabia-Catania; alle 16.30 Livorno-Renate, Reggiana-FeralpiSalò e Giana Erminio-Viterbese; alle 17.30 Francavilla-Unicusano Fondi; alle 18 Piacenza-Como e Pordenone-Bassano; alle 20.30 Siracusa-Casertana e Cosenza-Paganese.

Ore 09.00 – (Corriere del Veneto) Una settimana di allenamenti a porte chiuse, una prevendita al di sotto delle attese, il sogno di riuscire a passare il primo turno dei playoff promozione senza dover penare troppo. Tutto questo è la vigilia di Padova-Albinoleffe al quartier generale di viale Rocco, con il primo passo da compiere sulla strada (tortuosissima) della serie B attraverso gli spareggi. Una lotteria con 27 squadre impegnate, mille incognite di ogni tipo e il timore di incappare nella classica giornata storta. Certo, a guardare i precedenti l’Albinoleffe non dovrebbe fare troppa paura, per caratteristiche tecniche e di squadra, con i precedenti nella regular season che sorridono a Oscar Brevi. Finì 1-1 all’andata alla prima giornata e 3-0 al ritorno, quando la squadra biancoscudata aveva terminato da tempo il rodaggio. Oggi si gioca alle 14.30, farà caldo e il Padova avrà a disposizione due risultati su tre in virtù del miglior piazzamento in classifica al termine della stagione, chiusa al quarto posto. Non per questo, come conferma Brevi, si giocherà speculando sul risultato, operazione che il Padova ha dimostrato nel corso dell’anno di non saper gestire al meglio. […]




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