Live 24! Padova-AlbinoLeffe, -3: si torna all’Appiani, ancora a porte chiuse

Condividi

Clicca qui per aggiornare la diretta

Ore 21.00 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Una cosa è certa. A Pordenone temono il Bassano, lo si capisce dalle dichiarazioni di chi sta sul ponte di comando. Da un lato Bruno Tedino che dice «i playoff sono tutta un’altra storia rispetto al campionato. Le differenze in classifica vengono azzerate. Nell’abbinamento non siamo stati fortunati, andremo a incontrare un Bassano che nelle ultime stagioni ha fatto capolavori». Dall’altro le assenze di Burrai e Berrettoni che tolgono certezze ai neroverdi e che danno forza a Valerio Bertotto. Lo si capisce anche da quanto dice Giovanni Formiconi, che puntualizza il suo pensiero sul primo turno dei playoff in programma domenica al Bottecchia. Il Bassano dovrà vincere, certo, ma sembra che l’inerzia si sia spostata su sponda giallorossa. «Se mi avessero chiesto che squadra avrei voluto evitare al primo turno — ammette l’ex esterno della Cremonese — avrei risposto il Pordenone, perché è una squadra ostica. Quando però domenica ho scoperto che avremmo affrontato proprio loro ero contento, è una squadra che gioca e fa giocare, ma soprattutto vorrei riscattare la sconfitta subita qualche mese fa». Insomma, una motivazione in più. «Ora abbiamo l’occasione di rifarci. Sarà una gara durissima, in cui dovremo tenere l’attenzione alta per tutti e novanta i minuti».

Ore 20.30 – (Giornale di Vicenza) Fossimo in politica diremmo che Michael Fabbro ha vinto le primarie. Per adesso il puntero furlano ha stravinto per manifesta superiorità il contest riservato ai giocatori (e ovviamente tifosi) giallorossi come miglior giocatore della stagione virtussina. Votazione via web e plebiscito con percentuali bulgare dell’uomo-gel. Che quindi accede di diritto al concorso per il miglior giocatore dell’intera Lega Pro, iniziativa indetta da Radio Dimensione Suono. Qui, dinanzi a realtà semi-metropolitane, spuntarla è dura, ma Michael non deluderà. […]

Ore 20.00 – (Giornale di Vicenza) Giò Formiconi cita il karma e il destino nel giro di ruota che ha messo di fronte il Pordenone nel primo barrage playoff a senso unico del tabellone. Ma più che karma ci vuole sangue freddo per architettare la scorreria al Bottecchia.Formiconi, pareva il Padova, è arrivato invece il Pordenone da affrontare in esterna e in gara secca… “Devo dire che inizialmente anch’io come diversi compagni avrei preferito evitare il Pordenone. Poi ho cambiato idea, ci è stata offerta un’altra opportunità di confrontarci con chi l’ultima volta ci ha conciato maluccio ed è l’occasione stavolta di mettergliela giù dura”. Quanto dura? “Beh, dobbiamo andare là e fare una partita gagliarda, come si dice a Roma, limitare al minimo le sbavature, anzi azzerarle proprio per complicargli la vita”. Pesa avere un solo risultato a disposizione? “Ribalto il concetto. Magari paradossalmente può infastidire loro dover gestire due risultati su tre perchè potrebbe finire persino col condizionarli in campo. Noi invece sappiamo che non ci sono alternative al successo, da cogliere peraltro entro i 90 minuti poiché non ci saranno supplementari o rigori. La testa è più libera”. Bertotto vi indicherà il piano gara. Ma pensa che convenga essere cauti in partenza e giocarsi tutto nella ripresa con la gara in bilico? “Non credo che modificheremo il nostro atteggiamento di base: lavoreremo per imporre il calcio che ci è più congeniale, quello offensivo. Beninteso, il Pordenone è fortissimo, sarà pericoloso, ma non fa le barricate e qualche spazio lo concede”. Il 6-0 dell’ultima volta è un macigno pesantissimo che ha lasciato residui? “Al contrario. Ci ha fornito un eccezionale desiderio di rivalsa, vi assicuro che in spogliatoio dipendesse da noi vorremmo giocarla adesso questa partita, non vediamo l’ora che arrivi domenica. C’è una voglia pazzesca di scendere in campo. Io quel ko non l’ho mai digerito e come me tutto il resto della squadra. No, il Pordenone dovrà sudarsela la qualificazione”. […]

Ore 19.30 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) In mezzo agli affanni, una buona notizia. Domenica contro il Bassano tornerà lo stantuffo della fascia sinistra. De Agostini l’inesauribile ha scontato il turno di squalifica che lo ha costretto allo stop contro la Sambenedettese ed è pronto a riprendere il suo posto. «I tifosi – attacca il friulano – non devono essere preoccupati, perché stiamo bene a abbiamo voglia di portare a casa questa qualificazione. Vogliamo andare più lontano possibile». Poi il mancino vola verso la partita delle 18: «Se la classifica dice che siamo arrivati terzi e il Bassano decimo vuol dire che siamo favoriti, però ci è capitato l’avversario più forte tra quelli possibili. I veneti negli ultimi anni hanno fatto cose positive, i giocatori sono di categoria. Vedendo le due partite di campionato – spiega ancora – siamo stati bravissimi a cogliere le occasioni, ma c’è stato equilibrio, nonostante il nostro 6-0. Chi verrà allo stadio si divertirà sicuramente». […] Infine le sensazioni: «Mi sento ancora più giovane degli altri – chiude De Agostini -. Spero di giocare qui altri due anni. Questa stagione è sicuramente tra le più positive della mia carriera. Anzi, la metto al primo posto».

Ore 19.00 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Da oggi porte chiuse al De Marchi. Il clan neroverde non vuole lasciare nulla al caso in vista del match di domenica al Bottecchia (inizio alle 18) con il Bassano, valido per i sedicesimi dei playoff. Già sono state regalate ai giallorossi di Bertotto le assenze di Berrettoni (trauma distorsivo al ginocchio destro) e Burrai (squalificato per 3 giornate per aver rifilato una gomitata a Candellori nei minuti di recupero a San Benedetto del Tronto). Sarebbe assurdo offrire altri vantaggi alla Virtus. Tedino e il suo staff vogliono studiare, al riparo da occhi indiscreti, la soluzione migliore per cercare di ovviare alle due importanti assenze. […] In alternativa al siculo di Mazara del Vallo, Tedino potrebbe utilizzare Buratto o Zappa (che dei tre sarebbe il più in forma e il più motivato, ma ha una caviglia in disordine). Ancora più complicato il rebus in attacco. Chi al fianco del rientrante Arma? A San Benedetto hanno deluso sia Padovan che Pietribiasi. Tedino potrebbe optare allora per Martignago, più vivo rispetto ai due compagni. Tuttavia anche Riccardo non sempre (anzi, raramente) riesce a esprimere in maniera continua, per tutti i 90′, le sue indubbie qualità. Fortunatamente non dovrebbero esserci problemi in difesa. Mirko Stefani ha recuperato e da ieri è tornato ad allenarsi con il gruppo. La Virtus aspetta da quella sera di fine febbraio l’occasione per vendicare la goleada. E così i suoi supporter, che raggiungeranno numerosi il Bottecchia. Nessuno fra il popolo neroverde si illude: non sarà un’altra passeggiata. Proprio per questo, almeno una tantum, ci sarà bisogno di vera unità d’intenti fra società, tecnici, giocatori, tifosi e critica. Sarà una battaglia da giocare e da vincere tutti insieme.

Ore 18.30 – (Messaggero Veneto) «Sono contento di trovare il Pordenone domenica: non ho digerito il 6-0 che abbiamo subìto al Bottecchia, voglio vendicare quel ko». Giovanni Formiconi, difensore del Bassano, annuncia battaglia: il suo obiettivo è ben chiaro, battere i ramarri e mettere definitivamente nel dimenticatoio le sei sberle incassate quell’infausto lunedì sera. «Un tempo, se mi avessero chiesto chi avrei voluto evitare al primo turno, avrei detto il Pordenone: è una squadra molto ostica – ammette il terzino genovese -. A ben pensarci, ora, sono proprio contento. Speriamo di andare avanti, anche se dovremo tenere alta la concentrazione per tutti i 90 minuti e comportarci quindi come nelle ultime gare: cercheremo di vincere la partita sin da subito, consapevoli però che in alcuni momenti dovremo spingere e altri in cui ci sarà da soffrire».Il Bassano affronterà la gara privo di Stevanin, Rossi (infortunati) e Bizzotto (squalificato). […]

Ore 18.00 – (Messaggero Veneto) Va subito a gonfie vele la prevendita dei biglietti (aperta ieri) relativa a Pordenone-Bassano, supersfida playoff di domenica. Nel giro di una giornata, infatti, sono stati venduti quasi tutti i ticket validi per la tribuna coperta (centrale e laterale): a quanto si apprende ne rimangono poche decine. C’è invece maggiore disponibilità nei settori scoperti, quindi per la tribuna laterale sud-est e la gradinata locali (oltre che quella ospiti). Oggi si dovrebbe registrare un’altra impennata: si va verso il tutto esaurito, perlomeno nei settori riservati al tifo neroverde.Intanto ieri la squadra si è allenata per l’ultima volta di fronte ai propri supporter. Oggi le porte vengono chiuse sino: si potrà vedere Arma e soci direttamente domenica in gara. A parte hanno lavorato Zappa e Parodi, mentre Berrettoni prosegue nel suo percorso di recupero. I primi due, salvo clamorose sorprese, saranno a disposizione; rientro impossibile per il trequartista (sarebbe stato ex di turno). […]

Ore 17.30 – (Messaggero Veneto) Per squalifica ha dovuto saltare l’ultima gara con la Sambenedettese. Adesso è pronto a tornare Michele De Agostini, il terzino sinistro del Pordenone reduce «dalla stagione migliore della mia carriera». L’appuntamento è la gara col Bassano di domenica, valida come primo turno dei playoff (il via al Bottecchia alle 18). I ramarri vi arrivano dopo un solo punto raccolto negli ultimi tre match: il giocatore, friulano doc, non solo invita tutto l’ambiente a essere fiducioso, ma induce anche a considerare la squadra cittadina la favorita della disputa. «Il campionato l’abbiamo chiuso al terzo posto, loro al decimo – afferma -: i dati parlano chiaro. E oltretutto non ho visto da parte nostra una flessione dal punto di vista del gioco».De Agostini, dev’essere dunque il Bassano a “maledire” il sorteggio post-season?«Sì, ne sono convinto. Non va dimenticato il campionato che abbiamo appena chiuso. È stato eccellente e le ultime gare sono state caratterizzate da un po’ di stanchezza: non è facile andare sempre a mille. Adesso resettiamo tutto e ripartiamo, perché domenica si apre un nuovo torneo».Basterà un pareggio, giocherete lo stesso per vincere?«Sì, è nel nostro Dna. Non possiamo permetterci di pensare di gestire una gara: la caratteristica di questa squadra è di andare su ogni campo a imporre il gioco. Sarà così anche col Bassano. Non faremo alcun tipo di calcolo». […] Dove può arrivare questo Pordenone?«Il presidente punta alla final four di Firenze: abbiamo il suo stesso obiettivo. Ci crediamo, possiamo farcela». […]

Ore 17.00 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Ieri sera subito in tribuna al Vicente Calderon per il derby di Madrid semifinale di Champions League, oggi a confronto con i manager del Real. È iniziata così la trasferta di tre giorni nella capitale spagnola del presidente Joe Tacopina assieme ai dirigenti Scibilia, Collauto e Poggi. Al Taliercio il team di Inzaghi prepara l’esordio di sabato in Supercoppa a Cremona (ore 16.30): prevendita attiva fino alle 19 di domani (info www.veneziafc.club) mentre la Curva Sud ha aperto le iscrizioni per un secondo pullman (342/8347474). […]

Ore 16.30 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Un anno fa debuttavano in prima squadra nel Venezia già certo del ritorno in Lega Pro. Dodici mesi dopo, domenica scorsa nel ko di Macerata, i baby centrocampisti Filippo Serena (classe ’99) e Roberto Strechie (2000) hanno fatto il bis esordendo insieme tra i professionisti, lanciati da Pippo Inzaghi a serie B già conquistata. Un primo sogno realizzato e un’emozione tutta particolare per Serena, schierato subito titolare per 90′. «Ero stato provato in formazione ma la sicurezza di giocare dal 1′ l’ho avuta poco prima del fischio d’inizio racconta il 17enne, capitano della Berretti e figlio d’arte dell’ex tecnico Michele (ora alla Feralpi) . Lì è subentrata un po’ di tensione, presto sostituita da una grande carica. Di solito gioco mezzala a sinistra, con la Maceratese ho agito a destra vicino a Bentivoglio e alla fine il mister mi ha fatto i complimenti». Di origini rumene ma ormai mestrino d’adozione Roberto Strechie è invece subentrato a Tortori dopo 13′ della ripresa. «Avevo giocato 10′ a Bolzano in Coppa Italia, sono andato spesso in panchina e sentivo che l’esordio si stava avvicinando ammette . La soddisfazione è grande perché non capita a tutti di assaggiare la Lega Pro a 16 anni. Rispetto a un anno fa mi sento cresciuto come mediano davanti alla difesa. I grandi mi hanno dato una grossa mano, potersi allenare con Domizzi e Bentivoglio è una grande opportunità». […]

Ore 16.00 – (Calcio Padova) Operazione riuscita per l’attaccante biancoscudato Caio De Cenco che stamattina è stato operato al Sant’Antonio di Padova per curare gli esiti della frattura al perone subita giovedì scorso durante una seduta di allenamento a Pieve di Soligo. Queste le sue prime parole dopo l’intervento: “L’operazione è stata un successo, grazie veramente di cuore a tutti voi che mi avete scritto! E adesso inizia il countdown, tornerò più forte di prima!!!”

Ore 15.30 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) La Supercoppa nel mirino, il futuro (stadio compreso) tutto da scrivere. Sabato comincia l’ultimo atto della stagione ufficiale del Venezia, quello che potrebbe regalare il triplete a uno squadrone che ha fatto man bassa di titoli e di consensi. In attesa di capire se Filippo Inzaghi sarà ancora l’allenatore arancioneroverde anche al di là del contratto in serie B, la strettissima attualità racconta di un Cremonese-Venezia che aprirà le danze sabato alle 16.30 allo Zini. «E’ stata un’annata fantastica — racconta il trevigiano Attilio Tesser, tecnico grigiorosso — adesso ci aspetta l’ultima fatica. A Novara abbiamo infilato trenta partite senza perdere, siamo andati su spinti dall’entusiasmo di una città intera. A Cremona l’abbiamo strappata con le unghie e con i denti, abbiamo inseguito un anno la prima in classifica e abbiamo messo la freccia proprio alla fine. Adesso c’è la Supercoppa e vogliamo chiudere in bellezza, col Venezia sabato sarà un anticipo di B». Insomma, sarà una bella sfida anche al di là del trofeo in palio. Ieri, intanto, il presidente Joe Tacopina, il direttore generale Dante Scibilia e il responsabile dei progetti internazionali Paolo Poggi erano a Madrid per la semifinale di Champions League, Atletico-Real. Oggi sono previsti una serie di incontri con i manager del Real con l’argomento stadio che la farà da padrone. […]

Ore 15.00 – (La Nuova Venezia) Ancora ko per l’influenza Pippo Inzaghi, anche ieri operazioni dirette dal vice allenatore D’Angelo. In via di recupero gli altri acciaccati, sabato a Cremona il Venezia si presenterà con la formazione tipo. Intanto si mobilitano i tifosi: i biglietti per Cremona si possono acquistare tramite il circuito (10 euro più prevendita) Listicket Gruppo Ticketone, la curva Sud ha già completato un pullman e ha iniziato a raccogliere le prenotazioni (al numero 342.8347474) per il secondo.

Ore 14.30 – (La Nuova Venezia) Venezia a caccia del triplete in Lega Pro con la Supercoppa da aggiungere al campionato e alla Coppa Italia. Impresa non facile, visto che in 17 anni l’impresa è riuscita solo a una squadra, lo Spezia di Michele Serena nel 2012. «Per ben che vada, il Venezia potrà solo imitarci…» ricorda sorridendo proprio il tecnico mestrino, ora sulla panchina della feralpi Salò, «lo Spezia rimarrà la prima per sempre». Percorso diverso per i liguri rispetto al Venezia. «Sì, il Venezia di Inzaghi ha vinto campionato e Coppa Italia» spiega Serena «e adesso punta alla Supercoppa. Con lo Spezia invece ci aggiudicammo prima la Coppa Italia con il Pisa, poi salimmo in Serie B, infine strappammo la Supercoppa alla Ternana». Le differenze non terminano nella sequenza temporale. «Il Venezia è stato in testa alla classifica da solo da dicembre, e ha conquistato la promozione matematica in Serie B con tre giornate d’anticipo. Lo Spezia si ritrovò con 11 punti da recuperare sul Trapani e riacciuffò il primo posto alla penultima giornata». […]

Ore 14.00 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Squadra in ritiro, allenamenti a porte chiuse e un’atmosfera quasi irreale che si sta respirando in tutto l’ambiente biancorosso. La sconfitta subita contro la Ternana ha aperto le porte della retrocessione in Lega Pro, a meno di colpi di coda in queste due ultime giornate a risultati concomitanti favorevoli di almeno un paio di dirette concorrenti per la salvezza, con i tifosi del Vicenza che hanno manifestato tutto il loro disappunto, la loro rabbia e l’amarezza per un’ennesima stagione che ha portato solo delusioni troppi e rospi da ingoiare. I tifosi biancorossi, sui social e non solo, ne hanno per tutti, dalla società che solo un anno fa acquistava la maggioranza delle azioni da Finalfa Srl. ai giocatori, che hanno disputato un girone di ritorno in cui vengono messi pesantemente in discussione impegno ed attaccamento ai colori. […] Tesi non condivisa da Salvatore D’Elia che a Vicenza è arrivato da quasi sconosciuto quattro anni fa. «Mi possono dire che sono scarso, ma non che me ne frego della squadra dove gioco — replica il terzino del Vicenza — in questa città sono diventato calciatore visto che quando sono arrivato in biancorosso avevo disputato solo qualche partita in Lega Pro a Venezia e a Portogruaro. Con la maglia del Vicenza ho sfiorato anche la serie A, ma qualunque sia stato il risultato ho sempre dato tutto e questo nessuno lo può negare. So bene che la situazione ora è maledettamente complicata ma non mi arrenderò, così come i miei compagni, fino a quando la matematica non dirà che non abbiamo più possibilità». E D’Elia spinge anche tutto il gruppo a dare una risposta forte sul campo, a provare il colpo di reni finale. «Non possiamo arrenderci, una retrocessione è una macchia per tutti, anche per noi giocatori a livello personale — dice — quindi sabato a Cittadella andremo per vincere perché abbiamo ancora qualche possibilità: poche, sì, però ci sono. So bene che adesso per noi deve parlare il campo e che di possibilità ne abbiamo buttate tante, ma nessuno di noi vuole arrendersi. Nessuno».

Ore 13.30 – (Giornale di Vicenza) Serata movimentata di fronte all’hotel Magnolia di Grisignano, dove la squadra biancorossa è in ritiro in vista della trasferta di sabato a Cittadella. Attorno alle 10.30 un gruppo composto da una cinquantina di ultras si è presentato davanti all’edificio e ha chiesto e ottenuto di poter parlare con giocatori e dirigenti.Atleti e staff hanno “risposto” alla convocazione dei tifosi, esasperati di fronte alla concreta possibilità di veder retrocedere la propria squadra del cuore in Lega Pro. Gli ultras, con toni accesi, hanno chiesto impegno e determinazione in vista degli ultimi due impegni di questo tribolato campionato. Giocatori e dirigenti sostanzialmente non hanno quasi parlato: si sono limitati a prendere atto delle lamentele dei sostenitori, espresse a tratti in maniera decisamente concitata. La situazione, però, non si è mai fatta eccessivamente incandescente. Si sono presentate due auto dei Carabinieri e una della Polizia, ma soltanto per tenere sotto controllo la situazione. Il colloquio tra i tifosi e i biancorossi è durato circa 20 minuti. Prima della 23 la situazione era tornata alla normalità, con giocatori e dirigenti rientrati nell’albergo mentre gli ultras rimuginavano su una stagione che ha riservato davvero tante amarezze. […]

Ore 13.00 – (Giornale di Vicenza) Il cuore è diviso quasi perfettamente a metà tra il biancorosso del Vicenza e il granata del Cittadella. Ma per la partita di sabato al Tombolato il doppio ex Alessandro Sgrigna non ha dubbi: «Stavolta farò il tifo per il Vicenza, è inevitabile – spiega l’attaccante -. Il Cittadella ormai per i playoff il suo l’ha fatto, se potrà disputarli o meno dipenderà più che altro dagli eventuali passi falsi del Frosinone e dalle vittorie del Perugia. I biancorossi invece devono per forza vincere se vogliono agguantare i playout, e io spero con tutto il cuore nella loro salvezza». Questo è il desiderio del tifoso, ma l’uomo di calcio quanto può credere davvero in questa salvezza? “Molto dipenderà dalla Ternana, che tuttavia non ha incontri semplici, in particolare il primo contro la Spal, mentre per l’ultima di campionato bisognerà vedere cosa avrà fatto nel frattempo l’Ascoli a Bari. Lo stesso vale per il Vicenza, che potrebbe affrontare al Menti uno Spezia ormai fuori da tutti i giochi. Si sa che le motivazioni, in queste partite conclusive, fanno la differenza: anche una squadra da playoff, se poco stimolata, può diventare un avversario abbordabile”. Al Tombolato, però, il Vicenza dovrà battere un Cittadella forte e motivato: un bel problema, soprattutto considerando la sterilità offensiva dell’attacco biancorosso. “Certo questo è un problema, ma non è certo l’unico: se una squadra come il Vicenza, a mio avviso tutt’altro che da retrocessione, si ritrova lì in fondo, i problemi sono molto più complessi e ampi”. Gli altri momenti che ricorda con piacere in biancorosso e in granata? “A Vicenza credo di aver dato il meglio di me negli ultimi due campionati, quando sono entrato nel pieno della maturità. Al Cittadella e alla famiglia Gabrielli devo solo dire grazie perché nel 2003 pensavo addirittura di lasciare il calcio, invece grazie a loro sono diventato un giocatore vero, mi hanno accolto come in una famiglia”. […]

Ore 12.30 – (Gazzettino) «I miei play off li sto già giocando. La squadra lotta per la serie A, io per tenermi Stefano Marchetti». Il presidente Andrea Gabrielli è proiettato al futuro, e la partita più importante che il Cittadella sarà chiamato a giocare riguarderà la conferma del suo direttore generale. Non è un mistero che Marchetti sia ricercato da più parti, da Verona – sponda Chievo – si parla ben più di un semplice interesse, ma Andrea Gabrielli non vuole perdere l’artefice di tanti successi. «Alla fine della stagione ne parleremo, la mia parte vedrò di farla sino in fondo, metterò in campo tutte le risorse e possibilità. Stefano è il protagonista di tante grandi operazioni, e il suo ottimo lavoro, purtroppo per noi, non è passato inosservato». A Cittadella, intanto, si stanno sognando i play off, che sono ad un passo. I granata con il successo di Pisa sono sicuri di finire in zona promozione, ma adesso dipenderà tutto dagli altri, in particolare dalla sfida di sabato tra Benevento e Frosinone. Si guarda la classifica, perché il distacco tra la terza e la quarta deve rientrare entro i nove punti, altrimenti niente spareggi. «C’è questa possibilità, ci spiacerebbe, ma non ne faremmo un dramma – spiega Gabrielli – Ho già parlato ai ragazzi, ai collaboratori, dicendo loro che hanno già fatto tantissimo in questo campionato. I play off rappresenterebbero una gratificazione per il lavoro e i sacrifici spesi durante l’anno, ma io sono già contento della salvezza raggiunta con grande anticipo, e attraverso un bel gioco collettivo». Gabrielli tiene a sottolineare il concetto espresso: «Non vorrei che la mancata disputa dei play off passasse come una delusione, come un obiettivo mancato. Dal punto di vista della società, e mi sento di parlare a nome di tutto il paese, possiamo soltanto essere contenti e orgogliosi di quanto fatto durante l’annata. Gli spareggi rappresenterebbero un qualcosa in più, di splendido, ma adesso non dipenderanno più da noi». […]

Ore 12.00 – (Mattino di Padova) Che venga servita calda o fredda, ai tifosi granata importa poco. Quel che conta è che la vendetta arrivi. Due anni dopo quel 17 aprile 2015, i ruoli si sono invertiti e il Cittadella ha l’opportunità di replicare al Vicenza, che ritroverà sabato pomeriggio al Tombolato. Difficile scordare quella sera: ad affollare gli spalti dello stadio di via Angelo Gabrielli c’erano tremila sostenitori biancorossi, ai quali fu aperta anche la Tribuna Est, mossi dall’entusiasmo per un campionato esaltante che poteva portare alla promozione, mentre la squadra allora allenata da Foscarini aveva assoluto bisogno di punti per evitare la retrocessione in Lega Pro. Come finì è noto: a decidere la sfida fu un rigore di Di Gennaro al 90′. A causarlo l’uscita a valanga di Pierobon su Ragusa, che portò all’espulsione dell’attuale preparatore dei portieri. Sembrava un penalty netto, ma così netto poi non era, come testimoniato dal taglio al sopracciglio di “Piero” che, espulso, ebbe modo di rimarcare: «Ragusa ha cercato il contatto, non facendo nulla per evitarmi». […] In totale, scavando a ritroso nella storia di questo derby, i precedenti tra le due formazioni contano 4 pareggi, 6 vittorie del Vicenza (compreso il 2-0 dello scorso 24 dicembre firmato Rizzo e Cernigoi) e 5 affermazioni granata. Al Tombolato 3 volte gli ospiti sono usciti con la posta piena (tutte le volte con vittoria per 1-0). […] Intanto si è rivisto al campo Litteri, che, dopo l’operazione allo zigomo, si sta dedicando alla palestra per non perdere il tono muscolare. Prosegue nel lavoro differenziato Kouamé. Varnier e Vido, invece, sino a ieri a Coverciano con la Nazionale, oggi torneranno a disposizione di Venturato.

Ore 11.30 – (Corriere del Veneto) Due concetti su tutti. Il primo: «Non penso a rivincite di due anni fa, con il Vicenza giocheremo per conquistare i playoff e per mettere la ciliegina sulla torta a una stagione straordinaria. Dobbiamo vincere, loro pure ma giocheremo per noi stessi, non per affossare loro». Andrea Gabrielli risponde al telefono dalla Germania, dove si trova per motivi di lavoro. È di buon umore, la vittoria di Pisa gli ha dato grande soddisfazione. La squadra ci crede e andrà fino in fondo, anche a costo di infliggere il ko decisivo a un Vicenza che a sua volta due anni fa diede quasi il colpo di grazia alla salvezza granata. Poi c’è un altro piccolo capolavoro da compiere, quello di riuscire a trattenere Stefano Marchetti, corteggiato con insistenza dal Chievo. Il dg ha incontrato Luca Campedelli in occasione della partita casalinga dei gialloblù contro il Torino, ma nessuno sa cosa si siano detti i due. Gabrielli, nelle sue parole, lascia intendere come la questione sia ancora del tutto aperta. «Il mio scudetto — sorride il presidente del Cittadella — oltre a conquistare i playoff sperando in una vittoria del Benevento sul Frosinone, sarà quello di trattenerlo con noi. È chiaro che quando un dirigente fa bene ripetutamente nel corso della sua carriera ci siano tanti estimatori. E che il richiamo della serie A sia importante, ma io devo pensare al bene del Cittadella e sto lavorando per la sua permanenza». […]

Ore 10.40 – (Gazzettino) E ora via con i play off. «Una grande lotteria e, quest’anno, con 28 squadre in lizza, sarà una vera impresa arrivare fino in fondo. Se non proprio la fortuna, servirà qualche episodio favorevole dato che non mancheranno gare o fasi difficili. Saranno poi determinanti la condizione fisica e la tenuta mentale. Ogni gara ti fa stare dentro e fuori. E finita una, devi resettare e pensare alla prossima. Per il Padova aggiunge – domenica saranno fondamentali la spinta dei tifosi e, considerato il valore della sua difesa, il fatto di passare con un pareggio, ma è meglio pensare a vincerla senza prendere l’impegno sottogamba». Le favorite? «Alessandria, Parma e Lecce sono potenzialmente le più accreditate, ma poi entrano in gioco tanti fattori e le sorprese sono all’ordine del giorno». Magari di colore biancoscudato? «Lo spero, io tiferò per il Padova che in campionato si è dimostrato una buona formazione, pur con qualche passaggio a vuoto».

Ore 10.30 – (Gazzettino) Un gol di testa di Porrini non convalidato dall’arbitro Rocchi (ritenendo erroneamente che la palla non avesse superato la linea di porta), la clamorosa rete di Regonesi sul rovesciamento di fronte con un tiro da metà campo che sorprese il portiere Colombo, il pareggio firmato nella ripresa da Orlando e il rigore a tempo scaduto a decretare il successo ospite. Alla guida di quel Padova c’era Pierluigi Frosio, ora responsabile della società milanese dell’Aldini, gemellata con il Milan per la gestione del settore giovanile. «Ricordo perfettamente quella gara esordisce – e in particolare quella rete da centrocampo favorita dal vento. Riuscimmo a riequilibrarla, ma poi prendemmo ingenuamente un rigore». […]

Ore 10.20 – (Gazzettino) Nelle ultime quattro sfide in campionato disputate all’Euganeo con l’Albinoleffe, avversario domenica alle 14.30 nella sfida secca valida per la prima fase dei play off, il Padova ha ottenuto tre vittorie e un pareggio, ma andando un po’ indietro nel tempo c’è un precedente che mette comunque in guardia sulla necessità di affrontare queste sfide con la massima concentrazione per fare girare gli episodi dalla propria parte. Purtroppo non andò così il 25 maggio 2003 quando l’ottimo Padova di Tasso, Centofanti, Sotgia, Succi e Ginestra vide pregiudicata la promozione in serie B nella semifinale d’andata in casa proprio contro i bergamaschi, il tutto con una clamorosa serie di eventi sfavorevoli.

Ore 10.00 – (Mattino di Padova) Lei a inizio stagione era stato abbastanza critico sulla nuova formula allargata degli spareggi. La pensa ancora così? «Sì, non mi piace molto. Una volta arrivare ai playoff era considerato un traguardo, adesso è un obiettivo raggiunto da metà squadre. Sono legato ancora alla formula vecchia, credo non sia giusto coinvolgere più di sei squadre per girone. Speriamo sia solo un esperimento, vedrete che ci saranno sorprese». Altinier fa un bel po’ di scongiuri, ma è fiducioso sul cammino del suo Padova: «La vittoria con il Lumezzane ci è servita tantissimo per ridarci energia, morale e fiducia. Abbiamo interrotto un periodo negativo e ci approcciamo bene alla sfida con l’Albinoleffe». In attesa di incrementare il bottino di reti con qualche gol pesante… «Sono scaramantico, ai gol futuri non penso. Ma sappiamo qual è il sogno di tutti e anche il mio».

Ore 09.50 – (Mattino di Padova) Insomma, segnare a Padova non è che sia proprio una passeggiata. «Non lo sapevo e sicuramente è una cosa che mi fa felice», sorride Altinier, orgoglioso dei suoi numeri come ogni bomber che si rispetti. […] E il segreto per mantenersi così in forma a 34 anni qual è? «Cerco di curare bene ogni allenamento, ma credo sia importante soprattutto l’aspetto mentale. La carta d’identità dice 34, ma io mi sento lo spirito di un ventenne. Ho voglia di mettermi in gioco e di dimostrare il mio valore. So che non potrò più arrivare in A, ma gli stimoli forti me li danno la società, i compagni e la piazza». E adesso che arrivano i playoff, poi, gli stimoli non dovrebbero mancare.

Ore 09.40 – (Mattino di Padova) Cristian Altinier ha già trovato il suo posticino nella storia biancoscudata. Con il gol segnato domenica scorsa al Lumezzane, il centravanti mantovano ha raggiunto quota 30 reti complessive in campionato con la maglia del Padova. Un traguardo, maturato in due stagioni, che gli permette di entrare nella top 20 dei cannonieri biancoscudati ogni epoca. E visto che stiamo parlando di 107 anni di storia, non è affatto male. Potrà anche sembrare una cifra relativamente bassa, ma basta dare un’occhiata alle prime venti posizioni per capire che non è facile riuscire a imporsi con questa maglia. Altinier è il migliore di questo decennio e negli ultimi cinquant’anni solamente altri tre giocatori sono riusciti a sfondare quota 30 reti in campionato con il biancoscudo: Ciro Ginestra, Nanu Galderisi e Franco “Cina” Pezzato.

Ore 09.30 – (Mattino di Padova) Doppia seduta, sempre rigorosamente a porte chiuse, per il Padova, che ieri ha lavorato alla Guizza sia al mattino che al pomeriggio lontano da occhi indiscreti e in relativa tranquillità. Questo pomeriggio la seduta, fissata per le 15.30, si svolgerà ancora a porte chiuse, ma stavolta allo stadio Appiani: per Oscar Brevi comincia la vera e propria marcia di avvicinamento al match di domenica con l’Albinoleffe. In vista del primo turno dei playoff, c’è un solo, grande dubbio di formazione per il tecnico milanese: Neto Pereira sarà a disposizione oppure bisognerà attenderlo ancora? La risposta arriverà proprio oggi, visto che a Bologna, nel pomeriggio, i medici del centro Isokinetic, presso il quale il brasiliano ha svolto le ultime due settimane di riabilitazione, chiariranno se già da domani potrà tornare ad allenarsi con la squadra. […]

Ore 09.00 – (Corriere del Veneto) Oggi sarà una giornata decisiva per capire come sta veramente Neto Pereira e per il suo eventuale impiego contro l’Albinoleffe domenica nel primo turno dei playoff. L’attaccante brasiliano si sta curando all’Isokinetic di Bologna dopo gli infortuni muscolari subiti nelle ultime settimane, l’ultimo dei quali contro il Parma, quando fu costretto a uscire nel primo tempo per un riacutizzarsi del precedente ko. E le sensazioni, pur fra molta comprensibile prudenza, sono buone. Azzardiamo: il Padova lo aspetta, lui vuole esserci, l’impressione con il passare dei giorni è che nella migliore delle ipotesi possa cominciare dalla panchina, anche perché l’appuntamento è fondamentale ma ci può anche stare di non rischiarlo a tutti i costi quantomeno dall’inizio. «Sto davvero molto meglio — rassicura il capitano biancoscudato — ho fatto un lavoro molto intenso in questi giorni. Sempre doppia seduta di lavoro, sempre con il massimo impegno perché ci tengo da morire ad esserci. Domani (oggi per chi legge, ndr ) ci sarà una visita di controllo, se dovessi avere il via libero definitivo dei medici, mi metterei subito a disposizione dell’allenatore e teoricamente sarei anche pronto a scendere in campo». Come noto, il Padova contro l’Albinoleffe avrà a disposizione due risultati su tre. […] Il capitano biancoscudato lancia la volata al Padova in questi playoff: «Abbiamo avuto un momento di difficoltà — ammette — ma adesso è tutto alle spalle. In questo senso la vittoria col Lumezzane ci ha dato fiducia, è stata importante anche per la classifica, perché siamo risultati la miglior quarta della Lega Pro e questo ci ha permesso di acquisire un vantaggio importante in vista del secondo turno. Se riusciamo a passare il primo, avremo due risultati su tre a disposizione fra andata e ritorno, non è poco. Quanto a me, avevo capito subito che l’infortunio col Parma era qualcosa di serio. Speravo di sbagliarmi, ma a 38 anni ormai mi conosco molto bene e so interpretare tutti i segnali che dà il mio corpo. Anche stavolta è stato così». […]




Commenti

commenti

About Gabriele Fusar Poli


WP2Social Auto Publish Powered By : XYZScripts.com