È bergamasco di Alzano Lombardo e l’Albinoleffe è la squadra che l’ha lanciato nel calcio professionistico. Per Nicola Madonna la sfida play off con i seriani ha anche un retrogusto all’insegna dell’amarcord. Non una novità assoluta quest’anno, alla luce del doppio precedente in campionato, ma pur sempre una gara dal fascino particolare considerato che è la prima tappa a eliminazione diretta di un cammino che può portare in serie B. «Di sicuro mi è rimasto un pizzico di simpatia nei confronti dell’Albinoleffe, anche se ormai è un’esperienza lontana essendo stati i miei primi quattro anni da professionista. E poi ho vissuto altre emozioni più forti con altre squadre. Negli ultimi campionati l’Albinoleffe aveva fatto sempre fatica in Lega Pro, tanto da essere stata ripescata quest’anno dopo la retrocessione. Ma si era capito nel corso della stagione che poteva giocarsi l’accesso agli spareggi perché si è rivelata una formazione organizzata con alcune individualità di valore, ed è tosta da battere. Ci attende senz’altro una partita importante, anche se a prescindere dall’avversario siamo concentrati sull’obiettivo».
[…]Per di più consapevoli dei propri mezzi. «Ci avviciniamo a questo appuntamento con massima concentrazione e serenità perché sappiamo di esserci meritati questa griglia come migliore quarta di tutti i gironi. Adesso inizia un nuovo campionato che si gioca con una formula inedita: siamo ventotto formazioni e ne vince solo una, ma sappiamo di potercela giocare con tutti. Di sicuro non dobbiamo sbagliare l’atteggiamento mentale, e cercheremo di esaltare le nostre qualità». A proposito di spareggi promozione, Madonna li ha giocati già tre volte: proprio con l’Albinoleffe ha perso la finale con il Lecce per andare in serie A, e in due occasioni li ha disputati con lo Spezia sempre per il salto nella massima serie. «In quelle circostanze sapevi già le formazioni che avresti affrontato, adesso invece conterà avere anche un pizzico di fortuna quando ci saranno i sorteggi. Se arrivi fino in fondo sono sette partite, per cui ci vuole anche una buona condizione fisica. Ed è fondamentale evitare infortuni e squalifiche per avere tutta la rosa a disposizione. Senza dimenticare che le squadre entrate con gli ultimi posti, sono autentiche mine vaganti. Noi comunque siamo pronti».
[…](Fonte: Gazzettino, Pierpaolo Spettoli. Trovate il resto dell’articolo sull’edizione odierna del quotidiano)