Clicca qui per aggiornare la diretta
Ore 20.10 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) […] «Ci è toccato il Pordenone – spiega Bertotto – e ce la giocheremo cercando di fare il meglio possibile. Giochiamo sempre per vincere e questo è il nostro atteggiamento. Hanno due risultati su tre a disposizione, hanno un bravo allenatore, però noi abbiamo delle grandi capacità e andremo lì per giocarci il passaggio del turno, è una gara secca, nella quale dovremo mettere in campo tanta intensità, tanta voglia e determinazione». Una delle possibili chiavi di lettura e arma in più a disposizione di Bertotto sarà il rientro di Mattia Proietti, promesso sposo del Pescara ma rientrato dopo un Girone intero di assenza a Fano: «Cambia poco l’avversario – taglia corto il regista giallorosso – sapevamo di dover andare fuori casa per vincere, per poter passare il turno. Con loro abbiamo un conto aperto per il risultato della gara di ritorno di qualche mese fa, in cui rimediammo una brutta sconfitta e per questo ci teniamo ancora di più a rifarci. Andremo lì per conquistare il passaggio del turno. Prima gara dopo tanto tempo? Sono contento di essere tornato in campo, ci tenevo a rientrare per poter dare il mio contributo alla squadra».
Ore 19.40 – (Giornale di Vicenza) Proprio quando era stata apparecchiata la tavola per un sugoso e corposo derby pomeridiano playoff a Padova, Bastianoni ha strappato la tovaglia modificando l’itinerario di viaggio e indirizzando la comitiva al duello preserale a Pordenone dove si andrà in pista alle 18. Almeno in Friuli non farà buio come quella notte tetra e tempestosa di febbraio, con 6 reti sul groppone, il rovinoso ko che costò il posto a D’Angelo spalancando il proscenio a Bertotto. Poi se putacaso Bassano ribaltasse fattore campo e pronostico ringrazieremo il guardiano dei pali virtussino per averci spinto verso i neroverdi e fatto scansare il Padova. Diversamente, spazio ai rimpianti in libertà. Di sicuro dalle parti del Biancoscudo sono stati felicissimi di aver schivato la Virtus che in questi anni hanno puntualmente sofferto e che si auguravano di tutto cuore di non dovere incrociare. A Pordenone procedono invece molto più spavaldi e sicuri ma sotto sotto confidavano pure loro di eludere il trappolone dei bertottiani. […] Al Pordenone mancherà l’illustre ex Berrettoni con un ginocchio malconcio, che nella goleada di febbraio spaccò il match con una fiammeggiante doppietta. E con lui rimarrà a guardare anche Burrai, il regista della compagnia, espulso l’altroieri a San Benedetto del Tronto. In compenso conteremo la consueta fila di ex: Semenzato, Ingegneri, Stefani, Misuraca, Cattaneo e Pietribiasi, ognuno con rivalse assortite. […]
Ore 19.10 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Una volta ancora al Bottecchia, poi una trasferta a Viterbo, chiudendo giocandosi tutto a Firenze. Un triangolo geografico che potrebbe far felice il Pordenone. Cremonese, Foggia e Venezia sono già in B. Un’altra le raggiungerà dopo tutta la trafila playoff, che comincerà domenica, per concludersi con l’inedita scrematura finale. Il 17 giugno si saprà chi salirà. […] Sedici le squadre rimanenti, con il coinvolgimento delle tre seconde classificate e del Matera, in gare d’andata e ritorno (queste ultime in casa delle meglio classificate), tra domenica 21 maggio e mercoledì 24, daranno vita agli ottavi. Ramarri a parte, gli accoppiamenti associano l’Alessandria alla vincente di Siracusa Casertana, il Parma alla top di Piacenza Como, il Lecce alla vincente di Gubbio – Samb. Il Matera affronterà chi s’imporrà in Cosenza Paganese, la vincente di Livorno Renate sfiderà quella di Francavilla – Fondi, chi avrà la meglio in Juve Stabia Catania si misurerà con l’eletta di Reggiana Feralpi e chi primeggerà in Arezzo Lucchese attenderà la migliore di Padova Albinoleffe.
Ore 18.40 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Bassano dentro all’ultimo respiro, l’inerzia domenica alle 18 giocherà un ruolo importante nel primo turno dei playoff. La squadra veneta della famiglia Rosso è stata protagonista di un’autentica rinascita, partita proprio dal momento più basso della recente storia giallorossa. Il Bassano il 27 febbraio arrivava a Pordenone con le pile scariche. Avrebbe retto un tempo, per poi sciogliersi di fronte allo strapotere del Ramarro. Risultato finale: 6-0 rotondo. Il set tennistico costrinse la dirigenza veneta a cambiare e ad affidarsi a una bandiera del tifo friulano: Valerio Bertotto. L’inizio della sua avventura, però, non era stato esaltante. Anzi, l’ex capitano dell’Udinese aveva esordito malissimo, infilando 4 sconfitte consecutive dopo la scoppola del Bottecchia. Tanti dubbi, allora, sulla reale possibilità che il Bassano potesse disputare davvero gli spareggi, come si pensava a inizio stagione. Per poter finalmente vincere una partita Bertotto ha dovuto attendere 7 gare. […]
Ore 18.10 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Sarà dunque Pordenone-Bassano Virtus la gara secca di domenica alle 18 al Bottecchia. I ramarri avranno a disposizione due risultati su tre per passare il turno. Anche il pareggio, in virtù del miglior piazzamento al termine della stagione regolare (neroverdi al terzo posto, contro il decimo dei vicentini), consentirebbe a Stefani e soci di andare avanti. Chi avrà la meglio domenica andrà poi a incontrare in partite d’andata e ritorno la vincente dello scontro fra Giana e Viterbese. Se sarà il Pordenone a passare potrà ancora avvalersi della regola che vuole promosse, in caso di parità fra gol segnati e subiti, le formazioni che si sono classificate meglio al termine della stagione regolare. «I playoff Bruno Tedino sembra voler avvisare i suoi – sono tutta un’altra storia rispetto al campionato. Le differenze in classifica vengono azzerate. Nell’abbinamento sottolinea l’allenatore non siamo stati fortunati. Andremo a incontrare un Bassano che nelle ultime stagioni ha fatto capolavori. Resto comunque fiducioso perché anche a San Benedetto del Tronto, nonostante la sconfitta (1-2, ndr), ho visto nei miei lo spirito giusto. Affronteremo la Virtus senza Berrettoni (infortunato) e Burrai (squalificato)». […]
Ore 17.40 – (Messaggero Veneto) Pordenone-Bassano, primo turno dei playoff, si disputerà domenica alle 18. A stabilire l’orario della disputa la Lega Pro, che si è riunita ieri a Firenze con le società partecipanti alla post-season. […] Intanto il Pordenone riprende ad allenarsi oggi (alle 15) al De Marchi per preparare la sfida con i giallorossi. Da valutare le condizioni di Stefani, a San Benedetto sul Tronto rimasto ai box per precauzione a causa di una distorsione alla caviglia. Out Berrettoni. Per il resto tutti a disposizione.
Ore 17.10 – (Messaggero Veneto) «Il Bassano è l’avversario che non avrei mai voluto incontrare». Mauro Lovisa non ha dubbi: se avesse potuto scegliere, di tutte le rivali playoff possibili non avrebbe certo scelto la squadra giallorossa. Invece sarà proprio questa a inaugurare il cammino dei ramarri nella post-season, in una gara che affronteranno forti di due risultati su tre a disposizione: i ramarri passano anche col pareggio e non sono previsti supplementari. Lovisa, neroverdi favoriti? «In questo tipo di gare non esiste una squadra avvantaggiata. Può succedere di tutto, ancor più con una rivale forte come il Bassano. È una società che da anni disputa i playoff, due stagioni fa ha perso la finale arrivando a un passo dalla serie B: la vedo dura». Quanto conta il ruolino di marcia della sua squadra tenuto ultimamente (un punto in 3 gare)? «Conta di più il fatto che, al Bottecchia, ci presenteremo senza Berrettoni e Burrai. Per noi sono giocatori fondamentali. Spero e conto nel recupero di Stefani: non possiamo regalare anche lui. Come si è visto a San Benedetto del Tronto, senza alcuni elementi fatichiamo. Tedino è molto bravo, lo sappiamo tutti, ma come si è visto i risultati sono arrivati e arrivano anche perché il mister ha del buon materiale umano con cui lavorare». A proposito di Burrai: ci saranno dei provvedimenti disciplinari in seguito alla sua espulsione? «Sì, una multa piuttosto salata. Ero stato chiaro in settimana, avevo chiesto di non perdere la testa in certe situazioni. Lui l’ha fatto. Mi dispiace molto. Forse i molti elogi ricevuti nell’ultimo periodo gli hanno fatto male». […]
Ore 16.40 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Non solo tifosi, com’era prevedibile tanti turisti curiosi (soprattutto giapponesi) si sono uniti in Piazza San Marco nell’abbraccio al Venezia fresco di ritorno in serie B dopo 12 anni. Giocatori e dirigenti, tutti elegantissimi e incravattati, hanno posato con le due coppe conquistate in questa stagione, facendosi immortalare all’ombra di Palazzo Ducale per la classica foto ricorso da appendere a casa. Primo ad arrivare il presidente Joe Tacopina, ultimo mister Pippo Inzaghi con 38.4 di febbre e accompagnato da mamma Marina e papà Giancarlo, il quale ha ammesso «Purtroppo non sono riuscito a venire al Penzo, oggi non potevo proprio mancare». Verso le 18.30, con una buona mezzora di ritardo, ecco partire il corteo acqueo con dieci gondole (prima tra tutte quella con Tacopina, il sindaco Brugnaro con fascia tricolore e i dirigenti Scibilia e Vasta) lentamente dirette lungo il Canal Grande, bagnate da poche gocce di pioggia e scortate dalle barche di fotografi e telecamere ma anche di alcuni tifosi ben organizzati. A Sant’Angelo ecco appostate le prime bandiere arancioneroverdi, poi in cima al ponte di Rialto in 200 appassionati hanno salutato gli eroi inneggiando al Venezia tra gli applausi. Numerosi intanto i fedelissimi già accorsi in pescheria a Rialto, con lo striscione VeneziaMestre 1987 della Curva Sud appeso alle colonne del Teson Piccolo. Alla fine in 1500 hanno tributato il meritato trionfo ai giocatori, arrivati verso le 19 e saliti sul palco davanti allo slogan Torniamo a ruggire ad uno ad uno (unico assente lo spagnolo Geijo rientrato in Spagna per motivi personali), tutti con un coro a loro dedicato dalla platea entusiasta. […]
Ore 16.20 – (Gazzettino, edizione di Venezia) «Il futuro? Siamo ambiziosi, faremo un passo alla volta ma ci piace vincere. E al massimo in tre anni vogliamo giocare nel nuovo stadio». Cercato e acclamato dai 1500 appassionati arancioneroverdi accorsi a Rialto per portare in trionfo il suo Venezia, Joe Tacopina ha rispolverato ieri la sua indole di capo-popolo, sguazzando in un bagno di folla che ne ha scatenato l’entusiasmo. E anche l’ottimismo, tant’è che l’avvocato newyorkese già prima di salire sul palco e di sentire i tifosi inneggiare allo stadio nuovo aveva ribadito la sua piena fiducia circa la concreta possibilità di abbandonare il vecchio Penzo fra tre stagioni. «Al progetto del nuovo stadio, senza fare promesse, lavoriamo da un anno ha aggiunto il sindaco Luigi Brugnaro lo dobbiamo fare, va fatto con i soldi dei privati e non a spese del Comune che anzi ci guadagnerà, dopo aver trovato quando sono arrivato un sacco di debiti. Possiamo finalmente realizzarlo se abbiamo la città a favore, sarà un’opera per tutti, non per quelli di destra o di sinistra, ne saremo tutti orgogliosi come lo siamo oggi di questo grande Venezia». Brugnaro non ha poi nascosto l’importanza dello sforzo economico sostenuto dalla proprietà americana del club arancioneroverde: «Tacopina va ringraziato perché per fare lo sport professionistico ci vogliono i soldi e lui li ha messi. La passione, vostra e dei cittadini veneziani dimostra che la città è viva. Una volta tanto bisogna sconfiggere le persone negative che sono sempre contro tutto. Perché per quanti soldi ci metti, poi ci vogliono gli uomini per vincere. Questa città quest’anno ha dimostrato grande passione. Abbiamo avuto fortuna, abbiamo avuto tanta brava gente. Noi dobbiamo fare questo per i giovani e per i nostri bambini”. […]
Ore 15.40 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) Una festa così solo Venezia può garantirla. Giocatori in gondola come autentiche star lungo il Canal Grande, il Ponte di Rialto che si illumina di arancioneroverde al passaggio della squadra, foto e video di turisti che accolgono il febbricitante Filippo Inzaghi a San Marco per presenziare a un momento atteso un anno intero. È il giorno della celebrazione, quello in cui la città riscopre la passione sopita per un pallone bucato troppe volte da avventurieri, squinternati, sfortunati interpreti travolti dalle avversità più disparate in un mondo in cui non si può improvvisare. E Joe Tacopina, l’uomo della doppia promozione in 24 mesi dalla D alla B, qualcosa che non è riuscito per oltre mezzo secolo a nessuno, si gode il trionfo. Il suo Venezia, grazie al lavoro di tanti, è tornato grande e lui, l’avvocato di New York, parla sommerso dai cori, acclamato assieme a direttore sportivo Giorgio Perinetti: «Siamo in questi luoghi bellissimi – sorride Perinetti – siamo pronti per la B? Dobbiamo prima di tutto riconoscere quello che abbiamo fatto, quello che ha realizzato Joe Tacopina va sottolineato per sempre, quello che hanno fatto Inzaghi e il suo staff va ricordato anche dopo quest’anno, perché siamo tornati nel calcio che conta. Il futuro? Dobbiamo guardare avanti, innanzitutto a sabato alla Supercoppa e poi immaginare qualcosa di intelligente e duraturo». Superpippo arriva alle 19.38, accompagnato dallo staff e subito parte il coro: «O Pippo resta con noi!». Lui, commosso, prende la parola a fatica, ma non offre garanzie granitiche sul prossimo anno: «Il merito va ai giocatori, è loro che dovete ringraziare. Sono loro che hanno fatto qualcosa di grande, che meritano tutto questo. Andare in Serie B era la cosa più importante, ma vincere aiuta a vincere e abbiamo ancora una Supercoppa da sollevare». […] Il dg Scibilia ha la luce negli occhi («Sono veneziano, per me tutto questo è fantastico») e si emoziona sul palco. E poi altri cori, telefonini che immortalano ogni parola detta, canti, vento, incanto di una città unica che regala sensazioni uniche. Anche al di là del calcio, rifiorito dalla polvere. Non c’era nulla, Venezia è tornata a gioire e a vincere. Del futuro di Inzaghi, su cui nessuno si sbilancia, ci sarà tempo e modo di parlare.
Ore 15.20 – (La Nuova Venezia) Sarà Cremonese-Venezia la partita che aprirà sabato la diciottesima edizione della Supercoppa di Lega Pro, la terza con la formula del triangolare. Ieri, all’ora di pranzo, è stato effettuato il sorteggio a Firenze che ha messo di fronte la prima squadra che ha conquistato la promozione in Serie B, il Venezia, con quella che l’ha ottenuta sabato pomeriggio, la Cremonese di Attilio Tesser. Si giocherà allo stadio Zini, inizio ore 16.30. Il calendario delle due giornate successive sarà determinato dal risultato di sabato: se vince la Cremonese, il Venezia ospiterà il Foggia al Penzo sabato 20 maggio; se invece la sfida dello stadio Zini terminerà in parità oppure con la vittoria del Venezia, la seconda partita sarà Foggia-Cremonese, poi sabato 27 maggio Venezia-Foggia. Le prime due edizioni con tre squadre al via sono state vinte da Novara (2015) e Spal (2016), l’unica società veneta ad aver conquistato la Supercoppa di Lega Pro è stato il Treviso (2003, finale con l’Avellino, 0-2 al Tenni e 2-0 al Partenio, poi 9-8 ai rigori). […]
Ore 15.00 – (La Nuova Venezia) Il ponte di Rialto è laggiù, sembra piccolo piccolo ma si nota già un folto numero di tifosi pronti ad aspettare le dieci gondole con la squadra in arrivo da piazza San Marco. Quando alle 19 il gruppo passa sotto, è un tripudio di bandiere e applausi, come succede allo sbarco a Rialto, zona pescheria, dove ad attenderli ci sono attorno alle 1500 anime festanti. C’è chi ha qualcosa di arancioneroverde, altri la divisa del Milan con il nome Inzaghi, la musica è alta, l’aperitivo è già partito da un pezzo ma appena arrivano società e giocatori si ferma tutto e inizia “We are the Champions” dei Queen. “Torniamo a ruggire” è lo striscione dietro al palco, di fronte c’è quello dei tifosi. La presentazione è affidata alla giornalista di Sky Marina Presello, più volte interrotta dal pubblico dai cori festanti. “C’è solo VeneziaMestre”, “Serie B, Serie B” e “Chi non salta è un padovano” sono i più gettonati. […] «Non ci si abitua mai a vincere» dice il tecnico piacentino «e spero che i miei ragazzi abbiano capito quest’anno quanto sia bello alzare le coppe. Ora sotto con la Supercoppa, vi aspettiamo sabato a Cremona». Mentre i tifosi continuano nei cori e negli slogan, il direttore sportivo Giorgio Perinetti parla di «un lavoro della società per fare qualcosa di duraturo nel tempo». E si alza a gran voce “Torneremo in Serie A”.
Ore 14.40 – (La Nuova Venezia) Persino la pioggia ha avuto tanto rispetto per la festa del Venezia. Qualche goccia ha provato a cadere ma quasi nessuno se n’è accorto. C’era da celebrare il ritorno in Serie B dopo dodici anni e allora “perché rovinare l’abbraccio dei tifosi?” Avranno pensato da Lassù. Così nel primo pomeriggio di ieri già centinaia di tifosi hanno accolto squadra e società in piazza San Marco. Magliette, cappellini, sciarpe e striscioni arancioneroverdi ad accompagnare la truppa con richieste d’autografi e selfie. Si alza qualche coro, c’è chi srotola il vessillo del Lido, chi corre incontro ai protagonisti per presentarsi e fare la foto. È il caso di Paolo Poggi, responsabile dei progetti internazionali, sempre molto amato dal pubblico veneziano. Mezza stampa italiana si è mossa per questa festa, attirando l’attenzione anche delle grandi televisioni nazionali. Alla spicciolata arrivano un po’ tutti; l’apripista alle 17.40 è il presidente Joe Tacopina, sorridente, disponibile con chiunque gli vada incontro, strette di mano e gimme five non si negano mai. Da sempre osannato dai tifosi, anche stavolta si è preso gran parte della scena. «Questo è solo il primo passo» dice l’avvocato americano «siamo ambiziosi e vogliamo vincere, a partire dal terzo trofeo (la Supercoppa, ndr) a fine mese. Conoscerete i nostri progetti fra pochi giorni, stiamo facendo un passo in avanti ogni giorno. Lo stadio nuovo? Massimo in tre anni». […]
Ore 14.10 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Il Vicenza perde lo spareggio salvezza contro la Ternana e a due giornate dal termine del campionato solo la matematica salva i biancorossi dalla Lega Pro. La situazione è molto grave: il Vicenza è a due punti dalla Ternana che giocherebbe i playout da quart’ultima. Per evitare la retrocessione diretta i biancorossi devono vincere le ultime due partite, a Cittadella e al Menti con il grande ex Mimmo Di Carlo. Ma sei punti potrebbero anche non bastare per i playout: il Vicenza salirebbe a quota 47 ma, per il regolamento degli scontri diretti e delle relative classifiche avulse in caso di arrivo a pari punti, è in svantaggio con tutte le concorrenti alla salvezza. […] Ma chi potrebbe, sulla carta, non raggiungere quota 47? In teoria solo Trapani e Ternana: per le squadre oggi a 46 è quasi scontato che un punticino lo conquisteranno. Trapani e Ternana però, a quota 43 e 44, non hanno un calendario facile e potrebbero anche essere superati. Gli umbri, che hanno sbancato il Menti sabato scorso, nel prossimo turno affronteranno la Spal, a cui mancano due punti per festeggiare la promozione in A. Qualora la Ternana fosse sconfitta, il Vicenza potrebbe riconquistare il quart’ultimo posto, difendendolo nell’ultima giornata contro lo Spezia. Nel caso di pareggio a Terni,gli umbri e il Vicenza si troverebbero a pari a quota 44, rimandando all’ultimo turno il verdetto, ricordando che a parità di punti avrebbe la maglio la Ternana. Nell’ultima giornata la formazione di mister Liverani andrà a giocare ad Ascoli, in un campo ostico e tradizionalmente nemico, contro un avversario che potrebbe avere bisogno ancora di almeno un punto per raggiungere la salvezza. Quello della Ternana non è quindi un cammino facile, stessa situazione del Trapani, che sabato prossimo affronterà al «Provincale» un Cesena a caccia del punto salvezza, e all’ultima giornata giocherà a Brescia contro un’altra diretta concorrente alla permanenza in B.
Ore 13.40 – (Giornale di Vicenza) Il destino del Vicenza passa da Cittadella. Ancora una volta. Il “piccolo derby” con i castellani non ha alle spalle la storia della sfida infinita con il Verona, visto che la squadra padovana è nata solo nel 1973 dalla fusione delle due società dilettantistiche presenti nella cittadina murata e si è affacciata in serie B solo a partire dal 2001; tuttavia in anni recenti spesso le partite con i granata hanno assunto un valore importante. Sembra passata una vita, eppure solo due anni fa proprio al Tombolato il popolo del Lane visse una serata magica. Il 17 aprile 2015 tremila vicentini invasero gioiosamente lo stadio cittadellese per spingere alla vittoria la squadra delle meraviglie allenata da Pasquale Marino. Missione compiuta all’ultimo respiro con l’accelerazione in area di Ragusa fermato fallosamente dal portiere Pierobon, e rigore trasformato al 90′ da Di Gennaro con freddezza chirurgica. Vicenza per una notte secondo in classifica, serie A da sognare ad occhi aperti, mentre il Cittadella, terz’ultimo, vedeva avvicinarsi la retrocessione: vedi come girano i destini del pallone… Sappiamo tutti come andò a finire: i biancorossi da lì in avanti rallentarono un po’ il passo e non centrarono la promozione diretta, perdendo ai playoff per mano del Pescara, mentre il Cittadella scese effettivamente in Lega Pro ma riuscì a risalire già nel campionato successivo. Di quel Vicenza, in rosa, oggi rimangono Vigorito, D’Elia, Giacomelli e Vita; è inevitabile rimpiangere soprattutto un centravanti come Cocco, capocannoniere di quella stagione con 20 gol: una punta di ruolo in buono stato di salute, segnandone anche solo la metà, in questo campionato ci avrebbe evitato buona parte delle infinite sofferenze che stiamo vivendo. […]
Ore 13.10 – (Mattino di Padova) Non ci sono stati ulteriori verdetti dopo l’ultima giornata di Serie D. D’altra parte, Campodarsego, Este, Abano e Vigontina San Paolo conoscevano i rispettivi destini – tra playoff, salvezza e retrocessione – già da una settimana. L’unica novità, per il “Campo” e gli aponensi, riguarda le avversarie dei playoff. Domenica prossima è in programma la semifinale degli spareggi (inizio alle 16) e proprio nell’ ultimo atto le sconfitte di Virtus Vecomp Verona (2-1 a Trieste) e Abano (1-0 a Vigasio) hanno definito la griglia, con le due compagini appaiate a quota 53 punti, ma con i veronesi favoriti dagli scontri diretti (pareggio all’andata e vittoria al ritorno). La terza classificata, la Vecomp del presidente-allenatore Luigi Fresco, se la vedrà con il Campodarsego allo stadio “Gabbiano”, mentre l’Abano, al “Rocco” di Trieste, ritroverà gli alabardati, intenti a scalare le classifiche dei ripescaggi per seguire il Mestre in Lega Pro. Campodarsego e Triestina godranno del “favore” della classifica: in caso di parità anche dopo i tempi supplementari, si aggiudicherà un posto in finale la squadra meglio piazzata. […]
Ore 12.40 – (Gazzettino) La doppietta di Vido rilancia il Cittadella nella corsa ai play off e condanna il Pisa alla retrocessione in Lega Pro. Ora diventa decisiva la sfida di sabato tra Benevento e Frosinone per determinare o meno la disputa degli spareggi-promozione, perché il distacco tra la terza e la quarta in classifica deve contenersi all’interno dei nove punti. All’Arena Garibaldi c’è Pascali (uno dei migliori in campo) al centro della difesa con Scaglia; orfani di Litteri e Kouame, in avanti giocano Strizzolo e Arrighini, due dei tanti ex dell’incontro. L’avvio è frenetico, ma i tanti errori di misura delle due squadre non fanno decollare la partita, che si accende all’11’ con il vantaggio del Cittadella, che va a segno alla prima occasione: Strizzolo non controlla il pallone di Salvi, ne esce un involontario assist per Arrighini che si beve Del Fabro e supera Cardelli in diagonale. Tre gol nelle ultime tre partite disputate dall’attaccante, pisano di nascita, che non esulta. […]
Ore 12.20 – (Gazzettino) Il Cittadella ha fatto il suo dovere: è tornato a vincere in trasferta dopo un mese e si è conquistato matematicamente l’accesso ai play off, sempre che si svolgano. Adesso, infatti, non dipende più solo dalla squadra di Venturato, che deve sperare nei risultati di chi sta davanti in classifica. «Noi dobbiamo pensare a fare risultato, il resto non dipende dal Cittadella, che deve sperare in qualche passo falso. Le tre davanti hanno raccolto grandi vittorie negli ultimi turni e scavato il solco, ma in questo momento pensiamo soltanto a noi stessi», è questo il messaggio del tecnico al termine della gara di Pisa. «Il nostro obiettivo è quello di giocare gli spareggi, vedremo come andrà a finire – prosegue l’allenatore -. Abbiamo qualche rammarico perché pur disputando sempre buone partite, cercando di essere propositivi dovunque, non abbiamo raccolto qualche punto per demerito nostro. Potevamo giocarci un risultato ancora più importante di quello attuale. Guardiamo avanti, e facciamo comunque un grande applauso alla squadra che ha disputato un grande campionato». […]
Ore 12.00 – (Mattino di Padova) Padrone del proprio destino era, e padrone è rimasto. Ma ora il grande sogno dipende, oltre che da se stesso, anche dagli altri. Il Cittadella sbanca Pisa, condannando i nerazzurri al triste ritorno in Lega Pro, da cui erano saliti lo scorso anno, ma non può ancora dirsi sicuro di partecipare alla tavola imbandita degli spareggi per la promozione in A. A 180’ dal termine della stagione regolare, infatti, la squadra di Venturato tocca quota 60 punti, riprendendosi il quinto posto, tuttavia il divario nei confronti del Frosinone terzo è di 11 lunghezze (per il Perugia, che sta un gradino sopra ai padovani, di 10) e, a termini di regolamento, l’appendice finale al campionato al momento non c’è. Quindi, bisogna lottare sino alla fine, a cominciare dal derby delicatissimo di sabato con il Vicenza, disperato che più di così non si può, e puntare successivamente all’en plein giovedì 18 a Chiavari, contro l’Entella. Ma soprattutto sperare che, fra cinque giorni, il Benevento riesca a fermare i ciociari, ridando fiato agli inseguitori e consentendo la disputa dei playoff stessi, in cui i granata sono aritmeticamente dentro. All’Arena Garibaldi si respira aria di smobilitazione, ma ciononostante la curva Nord presenta il colpo d’occhio dei giorni migliori. Gattuso è ormai ai saluti, tuttavia il Pisa dimostra orgoglio e attaccamento alla maglia. In una parola, non ci sta a recitare la parte della vittima sacrificale, di fronte ad un avversario che, invece, ha assoluto bisogno dei tre punti. Venturato, senza Varnier (convocato per la prima volta in Under 20, dopo aver partecipato all’Europeo Under 19), cambia ancora la coppia di centrali difensivi, affidandosi agli esperti Scaglia e Pascali, e a sinistra ridà fiducia a Martin, mentre davanti, giocoforza, c’è Strizzolo accanto ad Arrighini. E chi, se non uno dei tanti “ex” (Iori e le due punte, oltre a Pelagatti e Benedetti, entrambi in panchina), sposta subito l’ago della bilancia dalla parte dei granata (scesi in campo con la maglia bianca)? Andrea Arrighini, pisano doc. […]
Ore 11.40 – (Mattino di Padova) Roberto Venturato si è sgolato per tutta la partita, ma conserva un po’ di voce per commentare il poker al Pisa. «La qualificazione ai playoff non dipendono solo da noi: occorre che noi vinciamo e che fra le tre davanti qualcuna rallenti, lo sapete. Di sicuro noi ci proveremo sino alla fine», esordisce il tecnico del Citta in sala stampa. «In noi c’è un forte rammarico per i punti che non abbiamo raccolto quando potevamo farlo, per demerito nostro. Il passato, però, non si può modificare. In questo momento bisogna rimanere concentrati per poter puntare al risultato straordinario che possiamo ancora raggiungere. Il Pisa? Quella con gli uomini di Gattuso è stata una partita durissima, in cui ci siamo espressi positivamente solo a tratti. Onore ai nerazzurri che ci hanno messo in difficoltà in alcuni momenti. Noi siamo stati bravi a tenere botta, reggendo un avversario che, al di là della retrocessione, aveva voglia di fare bene». […]
Ore 11.20 – (Corriere del Veneto) Il sogno continua. L’Arena Garibaldi restituisce un Cittadella formato trasferta che in Toscana vince 1-4 contro il Pisa. Eroe della serata Luca Vido che entrato dalla panchina nel secondo tempo, sigla una doppietta in otto minuti. Da ieri sera i neroazzurri di Gattuso sono matematicamente retrocessi in Lega Pro dopo una stagione travagliata. I tre punti valgono la quinta piazza in classifica per i granata a -1 dal Perugia. Con il successo il Cittadella si assicura un posto negli spareggi promozione, sempre che questi vengano fatti. Le speranze di playoff restano infatti aggrappate ai risultati delle altre squadre. I dieci punti che separano gli umbri dal Frosinone al momento consentirebbero ai ciociari fare il salto diretto nella massima serie insieme a Spal e Verona. Tutto dipenderà dalle prossime due giornate di campionato che forniranno i verdetti definitivi. […] Adesso non resta che pensare al prossimo derby col Vicenza, attendendo i risultati delle altre.
Ore 10.50 – (Gazzettino) Ci sono poi naturalmente anche i due brasiliani attualmente ai box, ma con prospettive quasi opposte. Neto Pereira potrebbe essere a disposizione magari già con l’Albinoleffe. Non lo si saprà però fino a giovedì, giorno nel quale il capitano si sottoporrà a un ulteriore controllo dopo quello effettuato ieri pomeriggio all’Isokinetic di Bologna. «La ferita è guarita e il recupero sta procedendo bene – spiega Zamuner – Il medico è fiducioso, ma aspettiamo giovedì per vedere se ci sarà il via libera per poterlo riaggregare alla squadra». Della serie, quotazioni in rialzo anche se si mantiene ancora un profilo all’insegna della prudenza. […]
Ore 10.40 – (Gazzettino) Non è la prima volta che ciò accade e l’argentino ha manifestato un pizzico di nervosismo quando Brevi l’ha tolto dal campo. Anche se alcuni tifosi gli hanno riservato un applauso di incoraggiamento. I fischi non sembrano però avere scalfito il morale ddi Alfageme, come si evince dalle dichiarazioni del suo agente Andrea Pasini: «Luis è molto tranquillo, è solo un momento di tensione dovuto alla fase cruciale della stagione. Non c’è alcun tipo di problema, la sua situazione con il Padova è fluida. Il ragazzo è molto carico e sarà un giocatore importante per i biancoscudati nei play off». Parole alle quali si aggiungono quelle del direttore generale Giorgio Zamuner: «Ci può stare che una parte minima della tifoseria possa non vedere bene un giocatore. Noi lo sosteniamo perché ci ha dato sempre una grande mano in campo».
Ore 10.30 – (Gazzettino) Meno male che a segnare c’è Altinier. Con il sigillo realizzato domenica fanno quattordici in totale senza rigori, a conferma che come un anno fa (sedici centri) è l’attaccante con il fiuto migliore sotto porta. E bene ha fatto il tecnico Brevi a toglierlo nella ripresa con il Lumezzane per preservarlo in vista della sfida play off con l’Albinoleffe, nonostante i fischi dei tifosi in occasione della sostituzione. Al momento, infatti, il bomber mantovano rappresenta l’unica vera garanzia nel reparto avanzato, dato che gli altri colleghi non se la passano benissimo per ragioni diverse. Se si eccettua il giovane Cisco, che nel suo fresco curriculum in prima squadra vanta un gol in Coppa Italia con il Bassano e sul quale non possono essere riposte responsabilità, l’altro attaccante attualmente arruolabile è Alfageme, finito però nel mirino di una parte della tifoseria che con il Lumezzane non gli ha risparmiato i fischi, soprattutto quando si è divorato un gol.
Ore 10.20 – (Gazzettino) Si giocherà domenica alle 14.30 all’Euganeo la sfida play off con l’Albinoleffe, nella quale il Padova avrà a disposizione due risultati su tre per approdare alla seconda fase in virtù del migliore posizionamento in classifica. Niente orario serale o nel tardo pomeriggio, come era stato paventato in un primo momento, perché le previsioni dicono che non sarà una giornata così calda da creare difficoltà fisiche ai calciatori. E la speranza è che il popolo biancoscudato venga numeroso a sostenere i giocatori. Che oggi riprenderanno gli allenamenti per preparare la partita con i bergamaschi, anche se lo faranno sempre lontano da occhi indiscreti. […]
Ore 10.00 – (Mattino di Padova) Che voto dà al campionato del Padova? «Direi un 7, perché dopo un inizio un po’ difficile, nel quale abbiamo fatto i fatica, ci siamo ripresi e abbiamo trovato una rincorsa incredibile, vincendo a Parma e Venezia, rimanendo in lotta con Pordenone e Reggiana. Fino a cinque giornate dalla fine eravamo secondi, quel che abbiamo fatto di buono non ce lo toglie nessuno». Problemi in attacco… «Mi spiace per De Cenco, il suo infortunio è stato un colpo per tutta la squadra, sarebbe bello potergli dedicare qualcosa di importante. Quanto ai fischi ad Alfageme, li ho trovati sbagliati. Andrebbe invece aiutato: da fuori può sembrare una fesseria, ma un applauso può farti svoltare in una giornata difficile».
Ore 09.50 – (Mattino di Padova) In ritiro cosa vi siete detti tra compagni di squadra? «Niente, non c’era nulla da dire. Ci siamo guardati negli occhi, sapevamo che non era un ritiro punitivo, ma che ci sarebbe dovuto comunque servire per ritrovarci, per ricompattarci e per tirar fuori le nostre migliori qualità, dimenticando i passi falsi peggiori. Domenica si è visto un gruppo più tranquillo, un Padova che ha sbagliato meno, con più fiducia e coraggio. Quando vivi questi momenti puoi solo pedalare, cercando di parlare il meno possibile. Qualcosa di sbagliato c’è stato nelle ultime settimane, e i primi responsabili siamo noi giocatori». L’Albinoleffe è un buon avversario da affrontare nella prima gara? «Inizia un campionato tutto nuovo, non c’è modo di starci a pensare su. In questa stagione abbiamo imparato che chiunque può metterci in difficoltà: io sono del pensiero che dobbiamo fare il nostro gioco, con l’atteggiamento giusto e sapendo che adesso bisogna dare tutto. E che ogni obiettivo è aperto». […]
Ore 09.40 – (Mattino di Padova) […] «Ci tenevamo a vincere», le parole di Emerson, uno dei veterani dello spogliatoio biancoscudato, «I tre punti ci servivano per il morale, era fondamentale riprendere coraggio, ritrovare fiducia dopo qualche partita in cui ci siamo persi. Una vittoria ci può dare il gas per ripartire, adesso arrivano i playoff e sarà tutta un’altra storia. Nelle ultime sei partite, prima del match di domenica scorsa, il Padova aveva sbagliato tanto: gli episodi a volte ci hanno punito, ma noi siamo stati dei “polli” a non cercare di portarli dalla nostra parte. Archiviamo quello che è passato, e pensiamo ai playoff».
Ore 09.30 – (Mattino di Padova) Lo spezzatino della Lega Pro raggiunge il suo apice proprio con l’inizio dei playoff. Padova-Albinoleffe, turno preliminare per i biancoscudati che darà il via, domenica, alla (speriamo) lunga lotteria degli spareggi promozione, si giocherà allo stadio Euganeo alle 14.30. Ma la terza serie, che per tutta la stagione ci ha abituato a disputare gare a qualunque ora della giornata, stavolta si è superata: i dodici incontri della prima fase dei playoff, infatti, saranno spalmati in due giorni e su ben otto orari diversi. Ecco il programma : sabato alle 15.30 Gubbio-Sambenedettese; alle 20.30 Arezzo-Lucchese. Domenica, alle 14.30 Padova-Albinoleffe; alle 15 Juve Stabia-Catania; alle 16.30 Livorno-Renate, Reggiana-Feralpi Salò e Giana Erminio-Viterbese; alle 17.30 Francavilla-Unicusano Fondi; alle 18 Piacenza-Como e Pordenone-Bassano; alle 20.30 Siracusa-Casertana e Cosenza-Paganese. Per il Padova la settimana che porta all’Albinoleffe si apre oggi, con la ripresa degli allenamenti fissata allo stadio Appiani per le 15.30 a porte chiuse, come il resto della settimana). […]
Ore 09.00 – (Corriere del Veneto) Pillole di giornata. I playoff in arrivo, l’orario scelto per la partita con l’Albinoleffe che ha fatto storcere il naso a più di qualcuno (si giocherà domenica alle 14.30 all’Euganeo, con due risultati su tre a disposizione per passare il primo turno), il rinvio dell’intervento chirurgico a Caio De Cenco, la cui caviglia è ancora troppo gonfia, il quarto posto blindato a pari punti col Pordenone a quota 66, una settimana intera di allenamenti a porte chiuse. Lunedì e dintorni a Padova dopo la vittoria col Lumezzane per 2-0, un successo che ha fatto tornare un po’ il sereno in un ambiente depresso e incattivito dai successi dei vicini di casa e dalla frustrazione di non riuscire a scrollarsi di dosso la zavorra della Lega Pro. Eppure, finalmente, contro la penultima della classe, Oscar Brevi ha mostrato qualcosa di diverso e di apprezzabile sotto il profilo del gioco, un 4-4-2 più gradevole e rapido, che sembra calzare meglio alla squadra rispetto al farraginoso 3-5-2 visto per un campionato intero senza la minima variazione rispetto al tema principale. Meglio tardi che mai, insomma, anche perché avere un’alternativa importante da poter utilizzare a seconda degli avversari è un punto di forza da non trascurare: «I bilanci si fanno alla fine – taglia corto il direttore generale Giorgio Zamuner – è stata una stagione strana, in cui talvolta le cose non sono andate come avremmo voluto, ma in cui per lungo tempo abbiamo tenuto testa al Venezia e duellato alla pari con tutte le migliori. Certo, magari arrivati a un determinato momento pensavamo di poter fare ancora meglio di questo quarto posto, ma alla fine abbiamo conquistato 66 punti e abbiamo appaiato il Pordenone. Poi vedremo cosa succederà ai playoff, perché non è mica finita qui e vogliamo giocarci tutte le nostre chance fino in fondo. Per certi versi sarà una lotteria, ma sappiamo di avere valori importanti e state certi che nessuno si tirerà indietro». […]