I dati di fatto, innanzitutto. Il Padova chiuderà il campionato al quarto posto, perché domenica prossima la sua posizione non cambierà, indipendentemente da ciò che faranno le avversarie: il Pordenone, a 66 punti, potrebbe anche essere raggiunto sul terzo gradino della classifica dai biancoscudati in caso di loro vittoria sul Lumezzane e di contemporanea sconfitta dei friulani a San Benedetto del Tronto, ma per effetto degli scontri diretti (due successi su due) li sopravanzerebbe comunque. Secondo dato di fatto: è il Bassano, nono adesso, la squadra che verrebbe accoppiata, nel primo turno dei playoff, agli uomini di Brevi, ma non è detto che vada così. Per cui occhio a ciò che accadrà sugli altri campi. Terzo dato di fatto: chiudere da quarti significa aver fatto meglio della passata stagione ed essere in linea con le aspettative della proprietà, che aveva chiesto, appunto, di scalare di qualche posizione quella graduatoria finale raggiunta con Pillon in panchina. Le note negative, adesso. Al “Druso” è maturata la quinta sconfitta nelle ultime sei giornate, a conferma di un vero e proprio “momentaccio” vissuto da Altinier & C., che hanno preso un solo punto (il pareggio deludente con l’Ancona) sui 18 a disposizione. Questa serie di k.o. ha accentuato, purtroppo, il rammarico per una posizione finale che poteva e doveva essere più nobile, visti i risultati di ieri: in 270’, fra Pordenone, Ancona e Sudtirol, il Padova ha letteralmente gettato alle ortiche l’occasione per avvicinare il Parma, secondo, e giocarsi la chance di evitare il primo turno degli spareggi-promozione. Se analizziamo, infine, il match di Bolzano nella sua globalità, ci ritroviamo a commentare i soliti difetti, diventati sempre più pesanti con il trascorrere delle settimane, ovvero un Padova che gioca male un tempo, per poi prendere in mano le redini dell’incontro dopo l’intervallo e attaccare a pieno regime, senza però cavare un ragno dal buco. In sostanza, la mancanza di cattiveria in area è una lacuna inspiegabile per giocatori che, insieme, formano il quarto attacco del girone. E tutto ciò in prospettiva playoff, appunto, non può che preoccupare chi gestisce il gruppo (leggasi Brevi e il suo staff) e chi (la società) deve convivere con la comprensibile delusione della piazza, che ad un certo punto aveva cullato il sogno di un testa a testa con il Venezia per il primo posto.
[…]Si chiude domenica con il Lumezzane, eppure la testa è già proiettata ai playoff. Un altro (mini)campionato, difficilissimo e temutissismo, che non si può sbagliare. Ma il Padova di adesso non sembra nelle migliori condizioni per affrontare la nuova lotteria. L’augurio è che si ritrovi in fretta.
(Fonte: Mattino di Padova, Stefano Edel. Trovate il resto dell’articolo sull’edizione odierna del quotidiano)