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Ore 20.00 – (Giornale di Vicenza) Finisce con tutta la squadra in mezzo al campo che fa festa sollevando al cielo la maglia dedicata ad Achille Favret, l’angioletto troppo presto volato tra le nuvole per il dolore senza tregua del papà Stefano, ex giallorosso e della mamma Sara. A loro e al piccolo che non c’è più i virtussini hanno voluto dedicare la vittoria. Da quando esiste la Lega Pro unica, Bassano è la sola formazione che ha centrato il tabellone promozione in tutte e tre le stagioni. Ma il vicepresidente Roberto Masiero guarda oltre: «Gran bel successo – il suo telegramma – direi che si è voltato pagina, ora avanti così». Valerio Bertotto si gode il pomeriggio di gloria. «Siamo ai playoff, un traguardo non affatto scontato qualche settimana fa ma non ci vogliamo assolutamente fermare – ammette – abbiamo fatto fatica in certi frangenti perchè abituati a giocare in notturna, il primo vero caldo domenicale dopo diversi giorni di fresco l’abbiamo patito. Non così tanto però per impedirci di applicare il nostro piano gara e cioè aggredirli e, una volta in vantaggio, attenderli più bassi per colpirli nelle ripartenze. E’ andata esattamente così. Ecco, dovendo trovare un appunto, dico che sul 3-0 ci siamo schiacciati un po’ troppo. Adesso pensiamo a Fano dove proveremo a scalare ancora qualcosa». […]
Ore 19.30 – (Giornale di Vicenza) Neanche con la bicicletta a scheggia del proprio parroco tv Don Matteo il Gubbio avrebbe potuto stare dietro a Gashi, Minesso e Candido, tre frecce imprendibili e avvelenate. Non ci sarebbe riuscito Terence Hill a frenare Bassano che ha fatto il Bud Spencer per come ha liquidato gli umbri a suon di sganassoni. Playoff aritmetici a una giornata dal gong, filotto di tre hurrà consecutivi, porta immacolata da tre domeniche e finisse oggi ci sarebbe il Padova all’Euganeo come clientaccio agli spareggi. Derby di sugo e succo. Il primo botto alla lettura delle formazioni: niente Gerli sulla trequarti e invece il diciottenne Ardit Gashi nel trio fantasy dietro Grandolfo. Tradotto: Bassano a trazione anteriore con la troika di estrosi a scompigliare le carte al Gubbio che alla lunga infatti, non sa chi acchiappare. La pensata di Bertotto di fatto sparecchia in anticipo la tavola agli umbri che se ne azzannano uno, poi si vedono sbucare l’altro dal lato opposto. E se li braccano tutti e due, ecco Candido a seminar il panico tra le linee. E quando li afferrano finalmente in blocco, c’è pronto quel drittone di Grandolfo a stangare sotto misura. Francamente il football del Gubbio è avvincente e quasi sempre vincente. Ieri no, perché, per ammissione del suo stesso allenatore Magi, «Abbiamo fatto un gran primo tempo, però il Bassano aveva più fame di noi, poco da dire». E da fare, visto che se non si fosse messo sottocoperta per scansare guai, il Soccer Team avrebbe imbucato anche il quarto restituendo pari pari l’onta dell’andata. Ma intanto, oltre alle tre vittorie sommate una dietro l’altra, sono altrettante gare che qui non beccano gol e l’unica volta che è accaduto quest’anno è stato nel magico autunno del primato. […] Insomma, playoff nel taschino, nono posto passibile di ulteriore miglioramento e squadra di nuovo più luccicante e scintillante che mai. E vanno a bersaglio Bianchi e Grandolfo, vale a dire oltre 5 mesi di assenza in due. Dice niente?
Ore 19.00 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Le buone nuove arrivano da Bolzano dove perde il Padova (0-1 con il Sudtirol) confermando la sua crisi perdurante che ha permesso ai ramarri aggancio, sorpasso e ora, a una sola giornata dal termine della stagione regolare, anche la matematica certezza di chiudere almeno al terzo posto. Tutto sommato non è eccessivamente penalizzante per i ramarri nemmeno il risultato di Teramo, dove il Parma ha pareggiato (0-0), si è ripreso il secondo posto in solitudine, ma con un solo punto di vantaggio sui neroverdi. L’ultima di domenica lascia aperta la corsa alla piazza d’onore. Non sarà semplice l’impegno a San Benedetto del Tronto di Stefani e compagni (che saranno privi di Arma in odor di squalifica), ma nemmeno il Parma vivrà un pomeriggio tranquillo essendo in programma al Tardini il derby con la Reggiana. Tedino apre la conferenza stampa post partita con un apprezzamento verso i suoi ragazzi, sconfitti dopo una serie utile lunga 8 turni. «Spesso i giudizi post partita sono influenzati dal risultato afferma il tecnico – Non questa volta. Nonostante la sconfitta io sono orgoglioso della serietà, dell’impegno e del cuore di questo gruppo. Abbiamo creato tante occasioni da gol contro una squadra forte e tonica. Tutti i miei giocatori hanno fatto una fatica enorme e già solo per questo meritano una pacca sulla spalla. Abbiamo pagato oltre misura l’uno-due del Feralpi in avvio di ripresa. Due diretti che avrebbero steso anche un toro. Il mio Pordenone invece si è rialzato e ha messo alle corde l’avversario. Certo, è una sconfitta che dà fastidio allarga le braccia Bruno – ma da questa prestazione ricavo buone speranze per la gara contro la Sambenedettese e anche per l’overseason». […]
Ore 18.30 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) L’ultima al Bottecchia della prima fase del campionato coincide con la seconda sconfitta stagionale casalinga dei ramarri. La prima risaliva al 17 settembre, un 2-4 con il Parma al quale è bastato ieri uno striminzito 0-0 a Teramo per sopravanzare i neroverdi e piazzarsi al secondo posto, quello che garantisce l’accesso diretto al secondo turno dei playoff. Ma una nota positiva c’è. Arriva da Bolzano. Il Sudtirol regala ai neroverdi la certezza di finire almeno al terzo posto, battendo (1-0) il Padova (ora a -4). Ciò premesso, va segnalata la prestazione non eccezionale di capitan Stefani e compagni, che pure hanno giocato con cuore e impegno. Ma, privi di Burrai (squalificato), senza un vero regista, hanno trovato difficoltà in costruzione. La sconfitta è maturata nei primi 6′ della ripresa. I Leoni del Garda sono andati a segno prima con Ferretti e poi con il triestino Codromaz, classe 95, al primo gol fra i professionisti. Sicché, quando i ramarri si sono fatti raggiungere dai loro cervelli, rimasti evidentemente negli spogliatoi, la gara era già compromessa. La reazione è stata immediata, ma Cattaneo e soci sono andati a sbattere contro il muro gardesano o contro un ottimo Caglioni. […]
Ore 18.00 – (Messaggero Veneto) «È il giocatore più forte che abbiamo dal punto di vista tecnico, speriamo di recuperarlo presto». Le parole di Sergiu Suciu fanno capire lo stato d’ansia in casa Pordenone. La squadra neroverde, oltre alla partita, perde nel match con la FeralpiSalò anche la sua stella, Emanuele Berrettoni. Il trequartista è dovuto uscire a inizio secondo tempo per un problema al ginocchio: partecipazione ai playoff a rischio. «Avevamo bisogno di farlo giocare per portarlo al top – ammette sconsolato il tecnico Bruno Tedino –. Non sappiamo ancora cosa si sia fatto precisamente, ma non è un malanno da poco: ora dobbiamo pensare a come sostituirlo». Preoccupati. Lo stato di salute del numero 10 è uno degli argomenti principali in sala stampa dopo la gara, la prima coincisa con un ko in casa al Bottecchia nel 2017. Da domani, giorno di ripresa, si penserà al futuro immediato senza “Berre”. Poi spazio all’incontro, che Tedino riassume così: «Poco precisi sottoporta e distratti sul secondo gol: ecco perché abbiamo perso – spiega il trainer –. Tuttavia sono soddisfatto di ciò ha fatto la squadra, che sono orgoglioso di allenare. È giusto dirlo anche quando si perde, non solo quando si vince. Nel primo tempo abbiamo creato molto e nella ripresa, dopo aver subìto due reti, siamo stati bravi a reagire e anche a cambiare sistema di gioco, mettendo in difficoltà un avversario forte come la Feralpi. Testa ora al match di San Benedetto – chiude Tedino –. Proveremo a centrare il secondo posto, forti di aver conquistato la terza piazza aritmeticamente». […]
Ore 17.30 – (Messaggero Veneto) Che la FeralpiSalò fosse una Big del campionato, a dispetto della classifica, lo si sapeva. Che avesse intenzioni bellicose per blindare i playoff lo si era capito dal momento del suo arrivo i provincia addirittura due giorni prima del match. Quello che non ci si aspettava, però, era un simile crollo del Pordenone, molle a centrocampo senza il suo “faro” Burrai, squalificato, e stranamente addormentato in difesa, tanto da subire un terribile uno-due nel giro di 6 minuti nella ripresa e cedere di schianto. Un black-out che fa tornare i neroverdi terzi (posizione se non altro inattaccabile dal Padova, ancora ko) a un punto dal Parma. Il secondo posto, però, non è ancora irrimediabilmente perso, proprio grazie alla non vittoria degli emiliani in quel di Teramo. Il Pordenone comincia al piccolo trotto, la Feralpi sembra più pimpante, anche se l’organizzazione difensiva dei neroverdi tiene a distanza le bocche di fuoco bresciane, Guerra, Ferretti e Gerardi. […]
Ore 17.00 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Finisce in festa grande nonostante Alex Geijo stia ancora litigando con l’arbitro Gristian Cudini per il rigore non fischiato al 94′: un’arrabbiatura che è continuata ben dopo il fischio finale. Il Venezia si congeda dal Penzo nella stagione regolare alzando la Coppa della vittoria del Girone B al termine di una partita giocata sottotono, evidentemente appagato della cavalcata vincente che l’ha visto protagonista assoluto specie nel 2017 (resta ora solamente la gara di chiusura domenica a Macerata e poi ci sarà spazio per i due appuntamenti di Supercoppa). Contro l’Albinoleffe è stata una partita in salita vista la maggior determinazione degli ospiti rispetto a un Venezia che però ha avuto un Giuseppe Caccavallo tanto scatenato quanto sfortunato: ha provato in tutte le maniere a battere Nordi ma l’estremo bergamasco si è superato per negargli la soddisfazione. Passerella buona per Nicola Sambo, il terzo portiere che si è messo in luce con una splendida doppia parata poco prima di subire la rete dello 0-1 e ha dimostrato di non aver affatto dimenticato il ritmo partita. E poi minuti per altri elementi che non hanno trovato grande spazio in precedenza. Il più felice è sicuramente Loris Tortori che, con la sua rete di testa, ha evitato il capitombolo lagunare e ha firmato il suo primo sigillo stagionale. Come ha ricordato Pippo Inzaghi si tratta del 16esimo lagunare in rete quest’anno, un record come quello stabilito dalla Lazio del fratello Simone. Quasi tremila anche ieri i presenti al Penzo che hanno fissato proprio in quella cifra tonda la media stagionale: un notevole passo avanti dopo le stagioni difficili, precedenti alla venuta del presidente Joe Tacopina. Anche ieri in tribuna e caricatissimo, vicino alla squadra, per festeggiare con i suoi ragazzi e la sua tifoseria. […]
Ore 16.40 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Per Loris Tortori il giorno della liberazione d’ora in poi sarà il 30 anziché il 25 aprile. Ieri, infatti, l’attaccante romano è riuscito a realizzare il suo primo gol stagionale con la maglia arancioneroverde. «Altroché se è una liberazione sta al gioco l’ex Feralpi Lo aspettavo da un anno e finalmente è arrivato, proprio nell’ultima gara casalinga. Per fortuna Geijo si è risparmiato la rovesciata, così di testa ho potuto firmare un 1-1 importante per prolungare la festa e l’imbattibilità nel 2017. Una gioia tanto attesa che dedico alla mia ragazza, Serena, e ai miei genitori». Quella del Penzo è stata una gara combattuta. «Assolutamente sì concorda Tortori Ritmi alti, parate del loro portiere, per noi c’era un rigore sacrosanto ma alla fine va bene così, un punto serve sempre». Di buon umore anche Giuseppe Caccavallo, senza dubbio alla miglior prestazione a Venezia. «Ce l’ho messa davvero tutta.: peccato aver trovato sulla mia strada un bravo portiere, con un pizzico di fortuna in più avrei potuto fare centro si rammarica l’ex salernitano Sono comunque felice di questa mia esperienza a Venezia, ho festeggiato più qui in queste settimane che in tutta la mia carriera». […]
Ore 16.20 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Per la prima volta in stagione il presidente Joe Tacopina dribbla la sala stampa, così la ribalta è tutta per Pippo Inzaghi che sfila orgoglioso con i due trofei, quello per la vittoria del girone B di Lega Pro e la Coppa Italia. Alla fine della stagione restano tre partite – l’ultima di campionato a Macerata e le due di Supercoppa – e parlare del futuro è inevitabile. «Tra me, il presidente Tacopina e la società c’è stima reciproca, ho il contratto anche per la prossima stagione e non vedo grossi problemi a proseguire. Io però sono ambizioso di natura, tutti sanno che voglio sempre vincere, se le nostre intenzioni coincideranno si andrà avanti. In Lega Pro il Venezia mi ha trattato di lusso, la serie B è un’altra cosa, ci saranno diverse aree da potenziare. Ovviamente col presidente parleremo di tutto a bocce ferme». […]
Ore 16.00 – (La Nuova Venezia) Venezia e Albinoleffe non si fanno del male. Un gol e un punto a testa permettono alla capolista di allungare la striscia positiva e ai bergamaschi di sognare ancora i playoff. Il pubblico si è goduto l’ennesima festa, stavolta con la consegna della coppa per la vittoria del campionato nel girone B di Lega Pro. Ma non è stato certo un incontro per palati fini, tra svarioni ed errori da ambo le parti, e nel complesso va messo pure l’arbitro Cudini, che non ha fischiato un rigore apparso a tutti solare per un fallo subito da Geijo nei minuti di recupero. A conti fatti ci si può anche passar sopra, visto che la squadra di Inzaghi i suoi obiettivi li ha già raggiunti da tempo. Dei “titolarissimi” Inzaghi schiera solo Falzerano e Geijo, mentre in porta opta per Sambo, uomo doc del centro storico lagunare che realizza il sogno di esordire al “Penzo”, il suo stadio, dal primo minuto. Nell’Albinoleffe spicca solo l’insolita divisa con pantaloncini gialli e maglia che è una via di mezzo tra il rosso e il rosa, tanto che costringe i fotografi a bordo campo a invertire le pettorine per non fare confusione. […]
Ore 15.40 – (La Nuova Venezia) A premiare il Venezia con il trofeo per il successo nel girone B, al Penzo è arrivato ieri Gabriele Gravina, presidente della Lega Pro. «Il Venezia si è imposto in un girone di ferro, molto equilibrato fino a un certo punto, e che poi ha visto la squadra di Inzaghi prendere il largo per una vittoria che non è in discussione» ha detto Gravina, «un successo in un campionato di grande qualità supportato anche dal trionfo in Coppa Italia. Non mi dispiace perdere una piazza come questa, perché è la testimonianza che la Lega Pro sta continuando a crescere grazie a progettualità, presenza di pubblico e tante idee. Alla Serie B quest’anno daremo una grande città come Venezia, una tifoseria incredibile come quella del Foggia, e una squadra tra Cremonese e Alessandria con grande tradizione nel nostro calcio. Stiamo lavorando bene, e lo dimostrano i risultati che in Serie B stanno ottenendo in questa stagione Spal, Cittadella e Benevento».
Ore 15.20 – (La Nuova Venezia) Gioca in porta ma all’inizio sembrava fosse un attaccante, tanto che il pubblico lo ha coccolato e incitato. «È andata bene» dice con un sorriso grande così il debuttante Nicola Sambo «anche se subito è arrivato quel gol nato da una spizzata. Poi la parata su Montella ha cambiato le cose e mi ha dato una bella carica. Tutto sommato, pensavo che la tensione mi facesse un brutto scherzo perché quando giochi poco non è facile entrare in campo. Quale voto mi darei? Penso sei politico (ride, ndr) ma sono contento delle due medaglie al collo, campionato e Coppa Italia. Non si butta via nulla». Per Loris Tortori, l’ultima al Penzo è sinonimo di primo gol stagionale. Cercato, evocato e voluto per tutta la stagione, per l’attaccante romano è stata la fine di un incubo. E non importa se dietro a lui c’era Geijo pronto a battere a rete. «Quella palla era mia» dice «ed è stata una liberazione: aspettavo di segnare da un anno. È stata la ciliegina sulla torta, dopo quanto vinto con il Venezia. Lo dedico alla mia compagna Serena, mi è stata molto vicina quest’anno mi ha sostenuto parecchio e stavolta in tribuna c’erano pure i miei genitori». Una gara che, nonostante tutto, è stata tutt’altro che noiosa. «Anche chi ha giocato poco» continua Tortori «aveva voglia di dimostrare il suo valore. Entrambe le squadre hanno giocato a viso aperto, è stata una gara vera, senza regalare nulla all’avversario. Peccato per quel rigore non concesso nel finale e poi anche il loro portiere ha fatto delle grandi parate». […]
Ore 15.00 – (La Nuova Venezia) Il Venezia che vince è sulla bocca di tutti. Lo conferma anche Filippo Inzaghi, che a fine partita si lascia andare in sala stampa e racconta: «In queste ore tutti ci stanno rendendo onore. Penso solo ai messaggi ricevuti sul mio telefonino dal presidente della Juventus Andrea Agnelli, dall’ex amministratore delegato del Milan Adriano Galliani e dal suo successore Marco Fassone, da quello della Roma Umberto Gandini e dal direttore sportivo della Lazio Igli Tare. Solo per fare qualche nome. In tanti ci stanno seguendo e ne dobbiamo essere orgogliosi». Inzaghi commenta anche il pareggio con l’Albinoleffe. «Penso che da 17 partite non perdiamo ed è qualcosa di impressionante, come del resto tutta la nostra stagione. Potevamo anche vincere e allungare in classifica. C’era aria di festa ma, pur cambiando nove undicesimi della squadra, abbiamo fatto un altro passo avanti e raggiunto un nuovo record. Con Tortori adesso sono 16 i giocatori del Venezia andati in gol in questa stagione, cosa riuscita solo a mio fratello Simone con la Lazio in Serie A. Vorrei che questa stagione non finisse mai. Ma abbiamo altre partite da giocare e due di Supercoppa. Alessandria o Cremonese? Poco importa». […]
Ore 14.30 – (Mattino di Padova) Dopo la gara, è grande festa in entrambi i spogliatoi: in quello dell’Abano per i playoff conquistati (con il presidente neroverde Gildo Rizzato a intonare cori), in quello del Mestre per replicare la festa promozione di sette giorni fa. «Abbiamo vinto una partita fondamentale perché per noi i playoff valgono la vittoria del campionato», dice il tecnico dell’Abano Luca Tiozzo. «Tutti conoscono le difficoltà di avere una squadra giovane e che ha dato ai professionisti due giocatori importantissimi come Nobile e Ferrante che si stanno facendo valere in Lega Pro e Serie B. Complimenti a questi ragazzi, sono stati grandissimi. Devo ringraziare la società che mi ha fatto crescere come allenatore e come uomo. Se il mio telefono squilla (il riferimento è a qualche interessamento in vista della prossima stagione, ndr) è merito del direttore Maniero e di tutto il gruppo».
Ore 14.10 – (Mattino di Padova) Playoff in tasca, Mestre al tappeto e tanti buoni motivi per gonfiare il petto. Con una giornata di anticipo l’Abano può festeggiare gli spareggi, un obbiettivo mai annunciato ma fortemente voluto. E lo fa nel migliore dei modi, battendo la compagine nettamente più forte del girone C, seppure fortemente rimaneggiata ma poco incline (com’è giusto che sia) ai tappeti rossi nonostante la Lega Pro già conquistata. Giusto così, appunto, perché gli uomini di mister Luca Tiozzo hanno la possibilità di dimostrare di meritare la top 5, per gioco, intensità e cattiveria agonistica. Non sono da meno gli arancioneri, arrivati dalle lande veneziane con un buon seguito di tifosi, delusi e in vena di proteste, questi ultimi, per un prezzo del biglietto (15 euro) giudicato troppo alto. I primi minuti del match, fra l’altro, non sono uno spettacolo: godibili, per carità, con un giro palla arioso ma niente di più. […]
Ore 13.50 – (Mattino di Padova) Per Vincenzo Italiano siamo alle solite, la Vigontina San Paolo gioca, gli altri segnano o, come ieri, rischiano di segnare: «Sappiamo che un modo per farci gol è questo, noi proponiamo il gioco lasciando spazio alle spalle e rischiamo, però sviluppiamo una buona trama anche se, come oggi, non finalizziamo. Nell’ultima partita in casa ci tenevamo a non perdere e per la prima volta non abbiamo preso gol». È già tempo di pensare al futuro? «Al momento penso soltanto all’ultima gara di Mestre, poi vedremo cosa succede». […]
Ore 13.30 – (Mattino di Padova) Michele Florindo ha un sorriso largo così: «Voglio fare un plauso alla società e ai miei giocatori. È stata una stagione difficile per come eravamo partiti, ma nella seconda parte i ragazzi mi hanno reso orgoglioso, soprattutto a livello umano, con una rimonta strepitosa. Hanno dimostrato di avere grandissimi valori, non soltanto sportivi». Messa in archivio la salvezza, il prossimo anno si riparte da lei?: «Mi piacerebbe continuare il lavoro, c’è la mia disponibilità e credo anche per la società, ma è normale che dobbiamo metterci a tavolino e discuterne». E se per una volta cambiasse il presidente invece dell’allenatore? Le parole di Renzo Lucchiari hanno del clamoroso: «Il nostro allenatore, anche nel momento più buio della stagione, non è stato mai messo in dubbio. Se non vuole andare via per me è confermato. Anche la società spero che rimanga la stessa anche se, ad oggi, è più sicuro del posto l’allenatore che il presidente». […]
Ore 13.10 – (Mattino di Padova) Il notaio, dottor Matematica, ha finalmente posto la controfirma in calce al documento che certifica la salvezza dell’Este. Con il pareggino contro la già condannata Vigontina San Paolo, gli atestini si sono guadagnati il diritto di disputare nuovamente il prossimo campionato di serie D. I punti di margine sulla bagarre playout sono infatti cinque a una partita dal termine della regular season, un distacco incolmabile per le inseguitrici poiché, come dice l’adagio, il dottor Matematica non ha opinioni, soltanto certezze. È stata una salvezza emozionante che si inserisce nell’epica delle memorabili storie sportive, come si conviene agi eroi caduti che disperatamente trovano l’animus pugnandi per risorgere e redimersi: appena qualche mese addietro, il condottiero Michele Florindo veniva flagellato da una striscia di risultati negativi che avrebbe fatto saltare chiunque, invece la società (anche intervenendo nel mercato di riparazione) lo ha confermato e difeso. Il risultato è stato una seconda parte di stagione inebriante, una cavalcata più che decorosa che ieri ha raggiunto il frutto più dolce. Alla Vigontina San Paolo, di contro, già da una settimana sicura della retrocessione, non restava che soddisfare qualche capriccio per rendere meno triste il tramonto di stagione che si inabissa nel livido mare d’Eccellenza. Così, per la prima volta in stagione, l’undici di Italiano è riuscito a non subire gol salutando il proprio pubblico se non con la vittoria, almeno con un delicato omaggio; con la sconfitta della Careni Pievigina (23 punti), la Vigontina San Paolo (24) smette la maglia nera del girone e domenica prossima proverà ad abbandonarla definitivamente a Mestre, contro la già promossa capoclasse; Matteo Guagnetti, il migliore per distacco, si è redento della papera di settimana scorsa sciorinando una serie di parate strepitose che ne hanno riscattato il talento, oltre che l’orgoglio. […]
Ore 12.50 – (Mattino di Padova) Il punto che serviva al Campodarsego è arrivato e mister Cristiano Masitto. Bene per il terzo posto, meno per come è maturato. «Abbiamo regalato almeno un gol. Ma d’altra parte per ben tre volte siamo stati sotto e siamo stati in grado di reagire. Ho impostato un calcio offensivo e stiamo raccogliendo i frutti, anche in ottica playoff». […]
Ore 12.30 – (Mattino di Padova) Lo scontro al vertice tra Campodarsego e Triestina termina con un pirotecnico 4 a 4, tra spettacolo ed errori. Che per i padroni significa certezza matematica del terzo posto. Nonostante le assenze, i giuliani partono subito all’attacco e ottengono un angolo dopo neppure un minuto. I padovani non sono da meno e tentano subito un cross in area. Gli alabardati ospiti spingono comunque di più. Si fanno vedere di frequente dalle parti di Brino e dopo il quarto d’ora vanno in vantaggio. Punizione di Meduri, stacco aereo di Aquaro e palla vicino al sette. Subito dopo Bradaschia fugge in avanti e cade in area: i suoi compagni chiedono il rigore, l’arbitro invece ammonisce l’attaccante per simulazione. Il Campo risponde con uno schema su punizione, con D’Appolonia che colpisce al volo, chiude bene Consol. A seguire grande spunto di Aliù per D’Appolonia, che non ci arriva di un soffio. Poco male, perché nel proseguo dell’azione Callegaro riesce a crossare per Radrezza che di testa pareggia. Guai comunque a distrarsi, perché dopo due appena minuti torna in attacco la Triestina: Bajic s’infila in area e con un piattone sigla il 2 a 1. […] Ben più incisivo Radrezza sul rovesciamento di fronte, che in area si fa atterrare da Pizzul. È rigore, batte Lauria che non sbaglia. Negli ultimi venti minuti il gioco si addormenta e si limita a una serie di lanci lunghi.
Ore 12.00 – (Giornale di Vicenza) Primo maggio, su coraggio. La colonna sonora del derby che oggi alle 15 accenderà il pomeriggio del Bentegodi porta la firma ideale di Umberto Tozzi, e sarà cantata a gran voce dagli oltre duemila tifosi vicentini (tra il settore dedicato da 1.800 posti tutto esaurito e altri “infiltrati” altrove) che cercheranno di spingere la squadra di Torrente verso l’impresa. Il pronostico, ovviamente, è tutto a favore dei padroni di casa, ma mai come in questa partita può essere sovvertito: basti ricordare come andò a finire all’andata nella nebbia benedetta del Menti… È un peccato che il Vicenza si presenti a questo appuntamento con il protagonista della vittoria sul Novara non in perfette condizioni. Francesco Orlando, infatti, per l’intera settimana è stato condizionato da un risentimento muscolare e ha ripreso ad allenarsi con i compagni solo l’altro giorno; peggio di lui sta l’altro esterno offensivo destro di ruolo, Alessio Vita, che proverà fino all’ultimo a recuperare almeno per la panchina, ma con poche possibilità di farcela (non a caso alla lista dei convocati è stato aggiunto in extremis anche Doumbia). Ecco perché ci sono parecchie possibilità che Giuseppe De Luca, al rientro dalla squalifica e – come lui stesso ha dichiarato – “al cento per cento” dal punto di vista fisico, vada ad occupare proprio la casella di destra nel tridente offensivo, con Ebagua al centro e capitan Giacomelli a sinistra. Questa soluzione consentirebbe a Torrente di schierare inizialmente un solo attaccante acciaccato (il “solito” ma irrinunciabile Ebagua, sempre condizionato dalla pubalgia), con Orlando pronto a subentrare dalla panchina per lo sprint finale in una delle due corsie esterne, mentre De Luca all’occorrenza potrebbe anche spostarsi al centro. […]
Ore 11.30 – Le pagelle del Padova (Gazzettino, Andrea Miola): Bindi 6; Sbraga 5, Emerson 5.5 (st 13′ Boniotti 6), Russo 6; Madonna 6, Mazzocco 5.5 (st 1′ De Cenco 5), De Risio 5.5, Dettori 6, Favalli 6; Altinier 5 (st 39′ Cisco sv), Alfageme 6.
Ore 11.20 – (Gazzettino) Ora sì che è giusto pronunciare la parola crisi. Perchè di crisi si tratta. E con i play off ormai alle porte c’è davvero da preoccuparsi. La quinta sconfitta nelle ultime sei gare (a cui va aggiunto il deludente 2-2 casalingo con l’Ancona) ha infatti certificato lo stato di profondo disagio che sta vivendo il Padova, sempre più involuto sul piano del gioco e anche mentalmente in difficoltà. Negativi per atteggiamento e vigore i primi quarantacinque minuti, che il Sudtirol avrebbe potuto chiudere in vantaggio per 2-0. Appena sufficiente sul piano della reazione la ripresa, anche se per lunghi tratti la squadra ha difettato in lucidità e precisione. Se a tutto ciò aggiungiamo il rigore giustamente fischiato alla squadra di casa nel primo tempo (Sbraga tira ingenuamente la maglia a Gliozzi sotto gli occhi dell’arbitro), l’altrettanto sacrosanto penalty negato ai biancoscudati nel secondo tempo (il fallo di Di Nunzio su De Cenco era appena dentro l’area, mentre il direttore di gara ha assegnato la punizione dal limite) e i risultati ancora ad handicap di Pordenone e Parma il quadro è desolatamente completo.
Rispetto all’ultima uscita Brevi ha cambiato due pedine. Nella linea arretrata spazio a Sbraga al posto di Cappelletti, che con l’Ancona aveva pagato a caro prezzo due disattenzioni. Il tecnico ha poi modificato l’assetto del centrocampo, facendo rifiatare Mandorlini: davanti alla difesa ha schierato De Risio, alla sua destra Mazzocco. Ancora panchina per Berardocco, ormai sparito dalle gerarchie del tecnico. Il Padova non è però migliorato, anzi. […]
Ore 11.10 – (Gazzettino) E le fatiche del Padova riguardano soprattutto la fase realizzativa, con difficoltà a creare ma anche a finalizzare. «Nel secondo tempo abbiamo avuto le opportunità per pareggiare e ottenere un risultato che ci avrebbe tenuto ancora in corsa; in questo momento facciamo fatica, anche la palla di testa di De Cenco poteva essere sfruttata meglio. Chiaro che dobbiamo fare di più se vogliamo andare avanti nei play off. Magari non creiamo come prima, ma qualche situazione l’abbiamo avuta, anche nel primo tempo, e le difficoltà in questa fase ci sono per tutti perché le avversarie si chiudono dietro, impedendo di avere più fluidità di gioco». […] E proprio Michele Russo racconta l’episodio del rigore concesso al Sudtirol: «L’arbitro ha detto di avere fischiato il fallo a me, quando in realtà l’uomo che marcavo, Tait, non è nemmeno caduto. Anzi, abbiamo subìto noi un blocco, ma non c’è stata alcuna irregolarità da parte nostra. Non so cosa abbia visto, non è la prima volta che succede e c’è rammarico perché questo episodio ha condizionato in maniera importante il risultato».
Ore 11.00 – (Gazzettino) «Dobbiamo resettare tutto, cercare di vincere domenica e presentarci poi ai play off per ottenere il massimo, restando compatti noi e possibilmente tutte le altre componenti». Questa la ricetta di Oscar Brevi a fine gara per uscire da una situazione decisamente delicata, alla vigilia del momento più importante della stagione. «I tifosi precisa poi il tecnico – ci sono stati sempre stati vicini, dandoci una grossa mano. La colpa per questa situazione è nostra e sta a noi ridare loro quell’entusiasmo che hanno perso». Visti i risultati delle concorrenti, il secondo posto sarebbe stato a portata di mano. «Dopo le ultime due partite per tutte le situazioni che si sono venute a creare, si poteva essere alle spalle del Venezia e per questo un po’ di rammarico c’è. Un minimo di obiettivo che ci si era prefissati è stato comunque raggiunto, anche se dirlo non è bello». Mal comunque mezzo gaudio, verrebbe da dire, visti i problemi di tutte le prime della classe, lagunari a parte. «Visto che non si poteva arrivare più in alto possibile qualcosa hanno mollato tutte; come noi, hanno difficoltà Parma, Pordenone e Reggiana, è il trend di chi ha ricorso molto e ora fa più fatica».
Ore 10.50 – (Gazzettino) Un’altra bella risposta da parte del popolo biancoscudato che, in una gara di scarsa importanza e in un momento decisamente avaro di soddisfazioni, era presente con oltre cento sostenitori allo stadio Druso di Bolzano, sobbarcandosi un buon numero di chilometri e mettendo in condizione il Padova, sostenuto per l’intero incontro, di sentirsi in casa. A fine gara i giocatori si sono avvicinati, come sempre, al settore ospiti, ma i tifosi, delusi per il risultato e per l’attuale trend (un punto nelle ultime sei gare) li hanno mandato via, richiedendo la presenza del solo Altinier per parlargli. […]
Ore 10.30 – (Mattino di Padova, editoriale di Stefano Edel dal titolo “Nervi saldi e testa a posto, così se ne può uscire”) Il momento è delicato, più per il Padova, il quale ha comunque la certezza di disputare i playoff, che per il Cittadella, pur con gli spareggi-promozione ancora possibili, in attesa di conoscere cosa faranno oggi Verona e Frosinone. Perché i biancoscudati sono finiti dentro un tunnel all’apparenza cieco, testimoniato da ben 5 k.o. nelle ultime 6 partite. […] All’ambiente granata, di solito così ovattato e tranquillo, ci permettiamo di dare un consiglio: nervi saldi e testa a posto. Nessuno ha intenzione di creare tensioni, tuttavia se rimarcare che qualche volta le ciambelle non riescono con il buco, per scelte di ingredienti discutibili, significa fare polemica, ci sembra di poter dire che si è perso il senso della misura. Al Padova rivolgiamo la stessa raccomandazione: serve un ricompattamento di tutte le componenti. Ma il “la” lo devono dare per primi società, giocatori e staff tecnico. I tifosi hanno già fatto alla grande la propria parte.
Ore 10.20 – Le pagelle del Padova (Mattino di Padova, Stefano Volpe): Bindi 6; Sbraga 5.5, Emerson 5.5 (Boniotti 6), Russo 5.5; Madonna 5.5, Mazzocco 5.5 (De Cenco 5.5), De Risio 5.5, Dettori 6, Favalli 5.5; Alfageme 5, Altinier 5.5 (Cisco sv).
Ore 10.10 – (Mattino di Padova) I dati di fatto, innanzitutto. Il Padova chiuderà il campionato al quarto posto, perché domenica prossima la sua posizione non cambierà, indipendentemente da ciò che faranno le avversarie: il Pordenone, a 66 punti, potrebbe anche essere raggiunto sul terzo gradino della classifica dai biancoscudati in caso di loro vittoria sul Lumezzane e di contemporanea sconfitta dei friulani a San Benedetto del Tronto, ma per effetto degli scontri diretti (due successi su due) li sopravanzerebbe comunque. Secondo dato di fatto: è il Bassano, nono adesso, la squadra che verrebbe accoppiata, nel primo turno dei playoff, agli uomini di Brevi, ma non è detto che vada così. Per cui occhio a ciò che accadrà sugli altri campi. Terzo dato di fatto: chiudere da quarti significa aver fatto meglio della passata stagione ed essere in linea con le aspettative della proprietà, che aveva chiesto, appunto, di scalare di qualche posizione quella graduatoria finale raggiunta con Pillon in panchina. Le note negative, adesso. Al “Druso” è maturata la quinta sconfitta nelle ultime sei giornate, a conferma di un vero e proprio “momentaccio” vissuto da Altinier & C., che hanno preso un solo punto (il pareggio deludente con l’Ancona) sui 18 a disposizione. Questa serie di k.o. ha accentuato, purtroppo, il rammarico per una posizione finale che poteva e doveva essere più nobile, visti i risultati di ieri: in 270’, fra Pordenone, Ancona e Sudtirol, il Padova ha letteralmente gettato alle ortiche l’occasione per avvicinare il Parma, secondo, e giocarsi la chance di evitare il primo turno degli spareggi-promozione. Se analizziamo, infine, il match di Bolzano nella sua globalità, ci ritroviamo a commentare i soliti difetti, diventati sempre più pesanti con il trascorrere delle settimane, ovvero un Padova che gioca male un tempo, per poi prendere in mano le redini dell’incontro dopo l’intervallo e attaccare a pieno regime, senza però cavare un ragno dal buco. In sostanza, la mancanza di cattiveria in area è una lacuna inspiegabile per giocatori che, insieme, formano il quarto attacco del girone. E tutto ciò in prospettiva playoff, appunto, non può che preoccupare chi gestisce il gruppo (leggasi Brevi e il suo staff) e chi (la società) deve convivere con la comprensibile delusione della piazza, che ad un certo punto aveva cullato il sogno di un testa a testa con il Venezia per il primo posto. […] Si chiude domenica con il Lumezzane, eppure la testa è già proiettata ai playoff. Un altro (mini)campionato, difficilissimo e temutissismo, che non si può sbagliare. Ma il Padova di adesso non sembra nelle migliori condizioni per affrontare la nuova lotteria. L’augurio è che si ritrovi in fretta.
Ore 10.00 – (Mattino di Padova) «La Reggiana ed il Parma sono in grande difficoltà, ultimamente non è al meglio nemmeno il Pordenone. È il trend di chi ha rincorso a lungo e adesso sta facendo fatica. Noi dobbiamo resettare tutto, vincere con il Lumezzane e provare ad ottenere il massimo ai playoff, lasciandoci alle spalle questo momento. Padova è una piazza esigente e rispetto ad altre realtà può essere più difficile smaltire le difficoltà. L’importante è restare tutti compatti. Non è bello da dire in questo momento, ma l’obiettivo minimo, ovvero il quarto posto, è stato centrato». […]
Ore 09.50 – (Mattino di Padova) […] «I tifosi ci sono sempre stati vicini e la colpa di questa situazione è solo nostra», è l’analisi del tecnico Oscar Brevi. «Dobbiamo cercare, com’è successo la maggior parte delle volte in questa stagione, di ridare loro l’entusiasmo che in questo momento abbiamo perso. Ci prendiamo le nostre responsabilità con l’obiettivo di tornare a far gioire presto i nostri tifosi». L’occasione, ovviamente, non manca, visto che tra due settimane inizierete i playoff. Ma con quale stato d’animo e con che aspettative? La squadra vista anche a Bolzano sembra un po’ sfiduciata. «Sta succedendo a noi, così come a tutte le squadre davanti: nel momento in cui ci si è resi conto di non poter arrivare più in alto possibile, si cala».
Ore 09.40 – (Mattino di Padova) La storia si ripete a stretto giro di posta. Così come due settimane fa a Pordenone, il Padova esce sconfitto di misura per colpa di un rigore molto contestato dagli stessi biancoscudati. L’arbitro Capone ha fischiato un fallo in area, sugli sviluppi di un calcio d’angolo, punendo Michele Russo per una trattenuta. Il difensore biancoscudato, in sala-stampa, non se ne capacita e dà la sua versione: «L’arbitro ha detto di aver fischiato un mio fallo, ma l’uomo che marcavo era in piedi. La realtà è che siamo stati noi a subìre un blocco e dal campo ho avuto l’impressione che non sapesse nemmeno il direttore di gara su chi avesse fischiato il fallo. Mi ha detto che avevo trattenuto l’avversario, ma non è così, visto che io controllavo Tait e il fallo sarebbe stato commesso su Gliozzi. Non è la prima volta che succede e condiziona il risultato». […]
Ore 09.30 – (Mattino di Padova) Considerata la sconfitta della Reggiana, il Padova concluderà la stagione regolare matematicamente al quarto posto, visto che al massimo potrebbe agganciare il Pordenone (ieri a picco in casa con la FeralpiSalò), ma resterebbe dietro avendo gli scontri diretti a sfavore. Con il quarto posto il Padova affronterà nel primo turno playoff la nona classificata, giocando domenica 14 maggio in casa (gara secca) e potendo contare su due risultati su tre per passare il turno. Al momento la nona in classifica è il Bassano, reduce da tre vittorie consecutive, ma lo scenario potrebbe cambiare nell’ultima giornata. Ben cinque squadre, infatti, potrebbero ritrovarsi none e sbarcare all’Euganeo tra due settimane, il 14 maggio. FeralpiSalò e Sambenedettese appaiate a quota 53 hanno solo due punti in più del Bassano, mentre a 50 c’è il Santarcangelo, che domenica prossima si giocherà lo scontro diretto con l’Albinoleffe fermo a 49. […]