«I play off dovranno essere per i giocatori una sorta di Ramadan nel quale devono pensare solo al campo. In questo modo sono fiducioso che possiamo farcela». Il paragone può sembrare azzardato, ma rende chiara l’idea: concentrazione a mille per ritrovare il Padova dei giorni migliori negli spareggi che possono valere il salto in serie B. A indicare la rotta è il vice presidente Edoardo Bonetto, che fotografa così il momento della squadra: «Facendo una riflessione da inizio stagione fino a oggi, il campionato del Padova è buono. Anche se purtroppo con troppi alti e bassi, nel senso che a volte abbiamo dimostrato di essere una grande squadra, ma anche di non avere tutto il necessario per lottare fino alla fine. Non è una questione di qualità dei giocatori, ma di avere quella voglia di vincere che ha dimostrato il Venezia. Il black out accusato nelle ultime cinque gare è figlio della gara con il Feralpi Salò: siamo andati in campo con un po’ troppa presunzione, pensando già agli scontri diretti con Parma e Venezia che non vedevamo l’ora di giocare. Invece quella sconfitta ci ha tolto la consapevolezza di potercela fare, abbiamo visto svanire il sogno e l’abbiamo accusato nelle gare successive».
[…]Intanto, dall’Indonesia dove si trova per motivi di lavoro, l’amministratore delegato Roberto Bonetto si è sfogato qualche giorno fa sulla propria pagina Facebook sottolineando che non è questo il clima che deve esserci attorno a una squadra che andrà a giocarsi l’eventuale accesso alla serie B, invitando a mettere da parte le critiche e a stare vicini ai biancoscudati. «Mio padre è una persona che soffre tantissimo per l’andamento dei risultati, e a volte nel leggere qualche critica ci resta male. Personalmente preferisco tenermi tutto dentro». Tornando all’involuzione accusata dal Padova nelle ultime uscite, qualche tifoso ha puntato l’indice su Brevi. Non è dello stesso avviso il vice presidente: «Nel calcio come nella vita ci vuole equilibrio. Brevi è lo stesso allenatore di inizio stagione quando abbiamo zoppicato un po’, ma c’era anche quando dopo la vittoria con la Reggiana abbiamo iniziato a correre tenendo la stessa media punti del Venezia e vantando la migliore difesa. Di sicuro la figura del tecnico è fondamentale, anche se non credo possa incidere così tanto nei risultati. A volte magari sono i giocatori che devono sentirsi più responsabili».
[…](Fonte: Gazzettino, Pierpaolo Spettoli. Trovate il resto dell’articolo sull’edizione odierna del quotidiano)