Live 24! SudTirol-Padova, -2: porte chiuse alla Guizza

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Ore 21.00 – (Giornale di Vicenza) Urban Zibert è stato operato a Roma per la ricostruzione del crociato del ginocchio infortunatosi a Salò. Rientrerà non prima di ottobre ma nel frattempo sarà finito il prestito e tornerà alla Juve Stabia, il club che ne detiene il controllo e che ha deciso per l’intervento chirurgico nella capitale. Dall’infermeria virtussina, inoltre, salvo intoppi, contro il Gubbio dovrebbe tornare a disposizione Gerli, mentre sono da verificare le condizioni dell’ammaccato Bortot.

Ore 20.30 – (Giornale di Vicenza) Appollaiato sul trespolo del nono posto, dopo essere stato sino a Pasqua estromesso dalla giostra delle magnifiche dieci, Bassano ora potrebbe persino vagheggiare il gran colpo della settima piazza playoff che porterebbe in dote presumibilmente un altro scontro diretto contro il Gubbio nel tabellone degli spareggi da disputare però in gara secca in Umbria il 14 maggio. E se invece tra 15 giorni si confermassero le gerarchie attuali il Soccer Team disputerebbe la sua postseason all’Euganeo in un succosissimo derby da dentro o fuori col Padova. Il calendario del Bassano è di difficoltà medio alta: il Gubbio domenica al Mercante che potrebbe tentare una difficile rincorsa al quinto posto occupato dalla Reggiana in difficoltà, ma soltanto in caso di pirateria al velodromo, eppoi il Fano a domicilio coi granata adriatici che in piena bagarre salvezza non avranno alternative al bottino. Il parigrado Albinoleffe invece sarà di scena a Venezia (lagunari già satolli, minimo un punto è fattibile), mentre alle spalle il Santarcangelo ospita la Maceratese che può rientrare in lizza soltanto con la scorreria in esterna. Feralpi e Samb a 50 andranno in viaggio rispettivamente a Pordenone e Ancona e il raid è tutt’altro che automatico. Tradotto: Bassano batta il Gubbio e probabilmente staccherà aritmeticamente il pass per l’appendice stagionale. […]

Ore 20.00 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Federico Maracchi ha poco tempo per pensare a Pordenone-FeralpiSalò. Il suo Trapani sta provando a scalare la parete verticale che porta alla salvezza in B e il mulo di Trieste è totalmete focalizzato sull’obiettivo. La sua vita ora è in Sicilia, lì ha trovato l’eldorado. Ma il passato è troppo fresco, così diviso tra il Garda e il Noncello da rendere inevitabile qualche battuta sul match di domenica al Bottecchia. E con il cuore diviso a metà Maracchi diventa salomonico: «Spero che ai playoff vadano entrambe». Sì, perché i Leoni del Garda non sono ancora certi della post season. «Ma io sono convinto che ce la faranno – spiega la mezzala, ex Tamai -, perché hanno un organico che non rispecchia la posizione di classifica. La FeralpiSalò – continua – resta in ogni caso una squadra strana. Doveva certamente raccogliere più di quanto è riuscita a fare sino a oggi: in una partita singola può far male alle grandi del campionato, quindi anche al Pordenone. Al Bottecchia ci si deve aspettare una partita verissima, come al Mapei nel 4-4 con la Reggiana. I bresciani davanti sono fortissimi: è il reparto che forse ha deluso rispetto alle potenzialità, ma le punte sanno colpire in ogni momento. Se fossi nelle altre squadre, avrei paura della Feralpi anche ai playoff: può diventare la mina vagante proprio perché è squadra pazza». […]

Ore 19.30 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Il secondo posto è raggiungibile e la migliore formazione possibile si può predisporre, ricominciando dalla Feralpi. Bruno Tedino e il suo staff hanno condotto ieri un allenamento tanto bagnato quanto fortunato, perché chi era ai bordi del campo si è di nuovo unito al gruppo. In particolare, sono tornati a prepararsi regolarmente con la squadra Pellegrini, Arma e Suciu. Lavoro a parte per Ingegneri e Berrettoni, ma senza preoccupazioni. Burrai è fermo un turno. La settimana corta, dettata dall’impegno svolto lunedì sera a Bergamo, ha in parte sfasato la programmazione. Questa volta però domenica è ancora domenica, calcisticamente parlando. Straordinariamente, giocheranno tutte in contemporanea (17.30). In particolare Sudtirol Padova e Teramo Parma: impegni esterni delle concorrenti per il posto d’onore. Il terzetto ha in comune il numero di pareggi (9), ma è ora di rompere gli equilibri. Con l’organico disponibile sarà dunque possibile ai ramarri allungare la striscia positiva. La risposta alle sollecitazioni preparatorie trova giocatori tonici, in grado di continuare con la giusta mentalità e lo spirito necessario. […] Si profila una lotta all’ultimo gol fra l’attacco pordenonese e il corrispondente avversario. Non c’è solo il blasone a tenere alto il vessillo bresciano. Alle bocche da fuoco che rispondono ai nomi di Ferretti, Gerardi, Bracaletti e Guerra arrivano i rifornimenti di un centrocampo che fa di palleggio e variabili negli inserimenti i punti di forza. Tomei avvisato, poiché dovrebbe essere confermato guardiano fra i pali. […]

Ore 19.00 – (Messaggero Veneto) L’unica e ultima volta al Bottecchia fu più di dieci anni fa, con la Primavera dell’Udinese: «Ricordo di aver segnato tre gol in un’amichevole col Pordenone». La minaccia per i neroverdi si chiama Federico Gerardi, centravanti della FeralpiSalò, classe 1987, pordenonese doc: per lui la gara di domenica rappresenta il ritorno in via Stadio da quella, fortunata, occasione. […] «Non abbiamo ancora la certezza aritmetica di conquistare i playoff – spiega –: ci mancano a mio avviso quattro punti. Tre spero di farne a Pordenone, anche se sarà durissima. Tedino ha costruito un altro capolavoro: essere secondi per la seconda volta di fila è la dimostrazione di quanto sia bravo. Speriamo di fargli uno sgambetto». Se segna esulta, dice, «anche perché coi neroverdi non ho mai giocato». Gli piacerebbe farlo in un futuro: «Certo, almeno una volta in carriera. Sono di Pordenone e seguo sempre cosa fa la squadra. La scorsa estate c’era stata una possibilità ma ho preferito Salò per tanti motivi, tra cui quello economico. Non mi sono pentito, anzi: ora penso solo a vincere al Bottecchia e a blindare così i playoff».

Ore 18.30 – (Messaggero Veneto) Ieri Arma e Suciu si sono allenati regolarmente con il resto del gruppo, dopo il lavoro differenziato del giorno prima. Il bomber e il centrocampista, che per l’occasione dovrebbe essere schierato come regista al posto dello squalificato Burrai, saranno a disposizione per il match di domenica (17.30) con la Feralpisalò. Qualche apprensione rimane per Berrettoni, ancora allenatosi a parte. Si respira comunque ottimismo per il suo rientro, in attacco al fianco di Arma, dopo il riposo precauzionale di Bergamo. In difesa, indisponibile Ingegneri, è recuperato Pellegrini.

Ore 18.00 – (Messaggero Veneto) «Parma, Padova, Lecce, Matera e una fra Cremonese e Alessandria». Il presidente del Pordenone, Mauro Lovisa, in una recente intervista le ha messe in fila così. Sono le potenziali rivali dei neroverdi nella griglia di partenza dei playoff. Alle big menzionate si potrebbe aggiungere il Livorno, nobile del nostro calcio che quantomeno per blasone ed esperienza è scoglio difficile per tutti. C’è un filo conduttore che lega le pretendenti alla vittoria delle final four di Firenze, con in palio un unico posto per la serie B, e che alimenta le speranze del Pordenone, la squadra che al momento, almeno sotto il profilo psicologico, sta meglio nel novero delle favorite dei playoff, al via il 14 maggio. È in serie utile da 8 giornate, corre sull’onda di una rimonta che ha spinto Stefani e compagni ad appaiare il Parma al secondo posto. E scorge la possibilità di operare il sorpasso nei rimanenti 180 minuti della regular season. A cominciare dalla sfida di domenica al Bottecchia con la Feralpisalò. […]

Ore 17.30 – (Gazzettino, edizione di Venezia) «A nome dello sport italiano esprimo le più sentite felicitazioni al Venezia per la straordinaria stagione calcistica, culminata con il ritorno in serie B dopo 12 anni e con la conquista della Coppa Italia di Lega Pro». Così, in una nota, il presidente del Coni, Giovanni Malagò. «Risultati che premiano le qualità della squadra e sintetizzano la serietà e bontà degli sforzi compiuti dalla società guidata da Joe Tacopina, oltre al grande lavoro svolto sotto il profilo tecnico da Filippo Inzaghi, campione immenso anche sulla panchina. La seconda promozione consecutiva è la migliore garanzia per un domani all’insegna dei successi, in ossequio alla storia di un club e di una città che ambiscono da sempre a grandi obiettivi».

Ore 17.00 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Dopo la sconfitta la mannaia del giudice sportivo si è abbattuta sul Matera.
Il club lucano dovrà pagare un’ammenda di 4000 euro perché persona riconducibile alla società al termine della gara rivolgeva ad un assistente arbitrale reiterate frasi offensive e minacciose. Passando ai giocatori Mattera (espulso) è stato fermato per una gara, ben 4 invece le giornate inflitte ad Armellino e Casoli per frasi offensive e minacciose all’arbitro Fourneau, con tentata aggressione da parte di Casoli. Nel Venezia un turno a Garofalo e Malomo. Dopodomani nella penultima giornata gli arancioneroverdi ospiteranno a Sant’Elena l’AlbinoLeffe (ore 17.30) e potranno esibire due trofei, la Coppa Italia più la coppa per la vittoria del girone B che la Lega Pro consegnerà a Soligo e compagni a fine gara. […]

Ore 16.30 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Non avesse segnato la sua rete sarebbe stata comunque una grande partita.
Nicola Ferrari però non si è accontentato, la Coppa Italia era da tempo diventata la sua Champions League e lui l’ha aggredita fino all’ultimo pallone riuscendo a segnare il suo sesto gol nella competizione vinta dal Venezia sul Matera. L’attaccante trentino prima ha servito l’assist a Moreo per l’1-0, poi si è trovato nel posto giusto firmando il 3-1 che ha scacciato la paura, provvidenziale per tempismo essendo arrivato a meno di 2′ dalla prodezza con cui Strambelli aveva riaperto la finale. «Di sicuro è stato un gol rocambolesco, mi sono trovato proprio lì sulla ribattuta del difensore, ma lo volevo fortemente e doveva arrivare per forza il sorriso di Iron Nick . Un gol alla Inzaghi? In effetti sì, sono felice perché è stato decisivo e quindi mi ripaga della sfortuna avuta troppe volte in questa stagione sottoporta». […] Dopo la promozione in serie B con tre turni di anticipo ora è arrivata la Coppa Italia a conferma di una stagione trionfale. «Non è finita, ci sono altre due giornate di campionato per finire bene dopodiché toccherà alla Supercoppa. Ci crediamo, a questo punto il triplete è un obiettivo. Nessuno ci ha regalato nulla, abbiamo fatto qualcosa di incredibile, anche superando un Matera molto forte. Abbiamo sofferto sì, ma è tutto l’anno che dimostriamo di saper stringere i denti e colpire quando abbiamo mezza palla». […]

Ore 16.00 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) Siamo solo al 28 aprile, ma in casa Venezia bolle già il mercato. Tutto ruota attorno alle figure di Giorgio Perinetti e di Filippo Inzaghi: negli ultimi giorni sono circolate voci di un ritorno del ds al Bari, ma al momento questa possibilità non viene presa in considerazione dal diretto interessato, né tantomeno Inzaghi si muoverebbe per un club di B. Superpippo lascerebbe Venezia solo per trasferirsi in A (sempre calde Verona e Sassuolo) e se dovesse partire, Giuseppe Iachini è qualcosa più di un’idea per sostituirlo. Quanto a Perinetti, vero è che il ds vorrebbe un allungamento di contratto da Joe Tacopina e se ne parlerà nei prossimi giorni. Sotto i riflettori poi c’è Davide Marsura: il Sassuolo si è mosso nei giorni scorsi in sinergia con la Juventus nell’ottica di una partenza di Domenico Berardi. Sull’esterno del Venezia c’è pure il Pescara di Zeman, ma il giocatore è sotto contratto e bisognerà per forza di cose parlare con il Venezia. Evans Soligo ha chiesto il rinnovo di un anno e la società ci sta pensando dopo lo splendido campionato. Per il centrocampo è stato proposto Davide Di Gennaro, che lascerà il Cagliari al termine dell’attuale stagione.

Ore 15.00 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) Sono arrivati in estate in Laguna con obiettivi diversi. Uno, già bomber di razza in serie B, pronto a trascinare la squadra a colpi di gol. L’altro, reduce da una stagione in rampa di lancio, pronto a cogliere la grande occasione offertagli dal Venezia. Nicola Ferrari e Stefano Moreo sono i due attaccanti che hanno lasciato il segno sul «doblete» arancioneroverde: il primo segnando la rete del definitivo e decisivo 3-1 col Matera, l’altro mettendo sempre a segno un gol in tutte le ultime gare decisive per la promozione in serie B. Due protagonisti, seppur in maniera diversa, della grande stagione del Venezia di Pippo Inzaghi, che dopo aver incassato serie B e Coppa Italia, ora guarda al Triplete.E pensare che l’annata di Nicola Ferrari non sembrava essere nata sotto i migliori auspici: un po’ di difficoltà d’inserimento, tanta concorrenza e anche molta sfortuna. «C’è stato un periodo in cui sinceramente non riuscivo a trovare bene la mia condizione» racconta Ferrari «però poi con lo staff abbiamo trovato un modo di lavorare giusto per me. E quindi arrivata la condizione, e penso di aver fatto bene nella seconda parte della stagione. Ho sempre cercato di dare il mio apporto, in Coppa poi ho fatto molto bene». Mercoledì, poi, la classica ciliegina sulla torta: la rete del 3-1 che ha scacciato i fantasmi sopra il Penzo e ha regalato al Venezia la coppa Italia. Un gol di rapina, molto simile a quelli che ha segnato mister Pippo Inzaghi da calciatore. «Il mio è stato un gol rocambolesco per certi aspetti» continua Ferrari. «Sono molto contento, perché è una rete importante, pesante. Anche mercoledì abbiamo fatto qualcosa di incredibile, perché il Matera è una bella squadra, ci ha messo in difficoltà. Sapevamo che dovevamo soffrire, magari non così, però sappiamo gestire anche queste situazioni e sappiamo far male nei momenti giusti». […]

Ore 14.30 – (La Nuova Venezia) Gli impegni post campionato del Venezia, leggi Supercoppa di Lega Pro, e allo stasso tempo quelli della Lazio, ancora in corsa per la qualificazione in Europa e già in finale di Coppa Italia, rendono per ora problematica l’individuazione di una data per l’amichevole Lazio-Venezia auspicata proprio da Pippo Inzaghi per celebrare la grande stagione delle due squadre. La Lazio, allenata da suo fratello Simone, aspetta ancora una data certa per la finale di Coppa Italia contro la Juve. Anche nel momento del trionfo il tecnico del Venezia ha avuto un pensiero per il fratello. «Simone ci ha abituato a miracoli, in Coppa Italia ha fatto un capolavoro eliminando la Roma perchè come valori tecnici non c’è partita. Spero faccia un altro capolavoro nella finale di Coppa perchè contro la Juve non sarà facile. Tifero per lui alla grande».

Ore 14.00 – (La Nuova Venezia) Giornata di riposo per il Venezia che oggi inizia a preparare la partita di domenica (inizio ore 17.30 e tutte le partite del girone B in contemporanea) contro l’Albinoleffe. Pippo Inzaghi dovrebbe avere a disposizione l’intera rosa salvaguardando Maurizio Domizzi per le due partite della Supercoppa di Lega Pro. Domenica sarà ancora festa, al termine della partita con i bergamaschi sarà consegnata in campo la coppa per la vittoria del campionato e la promozione in Serie B, che farà coppia con quella vinta mercoledì in Coppa Italia contro il Matera. La coppa dovrebbe essere consegnata direttamente dal presidente Gabriele Gravina. Durante l’intervallo, poi, sfileranno sul prato del Penzo tutte le formazioni giovanili del Venezia Fc insieme ad allenatori e dirigenti. […]

Ore 13.30 – (La Nuova Venezia) Triplete, parola magica, tanto affascinante quanto difficile da concretizzare sul campo. Il Venezia, dopo essersi assicurata la promozione in Serie B (sabato 15 aprile) e aver centrato il bis in Coppa Italia (mercoledì 26 aprile), adesso può realizzare uno storico tris andando a caccia anche della Supercoppa di Lega Pro. Come riuscì allo Spezia di Michele Serena nella stagione 2011-2012 quando vinse il campionato di Prima Divisione, piegò il Pisa nella finale di Coppa Italia e poi la Ternana in quella di Supercoppa. E finora è l’unica squadra a esserci riuscita. […] Le date saranno ufficializzate nelle prossime ore. Due le ipotesi: 14, 21 e 28 maggio oppure 14, 17 e 21 maggio, forse la terna più plausibile vedendo i precedenti. […] Il Foggia ha conquistato la promozione domenica scorsa con due giornate d’anticipo, Cremonese (75 punti) e Alessandria (74) si giocano la Serie B negli ultimi 180′ nel girone A: la squadra di Tesser giocherà in trasferta a Livorno e in casa con il Racing Roma, quella di Pillon, subentrato a Braglia, e Bocalon andrà prima sul campo della Lupa Roma per poi chiudere in casa con il Pontedera. La Cremonese può anche permettersi di arrivare a pari punti con l’Alessandria avendo vinto allo Zini (1-0) e pareggiato (1-1) al Moccagatta. […]

Ore 13.00 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Nel Vicenza calcio è cresciuto, andando alla Fiorentina quando era solo un ragazzo. Da allora sono passati più di trent’anni ma Mauro Zironelli è rimasto biancorosso nel cuore. Suo figlio Gianmarco gioca nella Primavera allenata da Pasquale Luiso anche se come ruolo ha scelto quello del portiere. «Gianmarco sta facendo la sua strada e sono contento per lui – spiega Zironelli – lo seguo come un papà normale perché non voglio interferire nelle sue scelte future. Se deciderà andrà avanti con il calcio, altrimenti farà dell’altro, il tutto nella massima libertà». […] Ma con Zironelli non si può non parlare di Vicenza soprattutto se ci si avvicina al derby contro il Verona. «Da vicentino so bene cosa vuol dire questa partita, e non averlo mai giocato mi dispiace molto. E’ una partita in cui i valori tecnici e la classifica spesso vengono capovolti, basti pensare a cosa è successo all’andata quando il Vicenza pareva destinato ad una sconfitta inevitabile ed invece si è imposto con un gol di Galano. A Verona sarà più difficile per il Vicenza, ma vedrete che con duemila vicentini sugli spalti i biancorossi non si sentiranno di certo da soli». Il Vicenza avrà comunque bisogno di una grande prestazione per centrare un risultato positivo al Bentegodi. «Servirà non partire timorosi ed essere pronti a ribattere colpo su colpo. Ci vorrà una prova di personalità da parte della squadra che dovrà scendere in campo convinta di poter fare risultato. Fare punti a Verona è difficile, ma non certo impossibile».

Ore 12.30 – (Giornale di Vicenza) I tifosi sono in fermento, per il derby è pronta la carica degli 804 (ufficialmente). E più, ovviamente. Si prospettano numeri importanti (ben oltre i mille) per quanto riguarda i supporter biancorossi al Bentegodi. Dal centro di coordinamento dei club fanno sapere che sono già stati riempiti cinque pullman, per un totale di 300 tifosi circa. Ma moltissimi si muoveranno in auto, visto che la trasferta, scomoda sulla classifica, è piuttosto comoda dal punto di vista geografico. Per lunedì, non mancheranno altri aggiornamenti. Si prevedono comunque almeno mille vicentini per spingere il Vicenza contro la corazzata Hellas. […]

Ore 12.00 – (Giornale di Vicenza) È un’annata da dimenticare. Un po’ per tutti, ma per i portieri in modo particolare. Ieri, infatti, è in qualche modo venuta alla luce una vicenda controversa e di non facile interpretazione che riguarda Marco Amelia. Il portiere non era ad Isola ad allenarsi con i compagni. Perchè? La versione ufficiale parla di «permesso» ma in realtà sono tante le voci che si sono rincorse. E tutte portavano ad una sola conclusione: la scelta del giocatore di arrivare alla risoluzione del contratto. Vero? Falso? Orientarsi non è facile perchè di parlare e di raccontare non ne ha voglia proprio nessuno. La panchina. Quel che è certo è che ad Amelia, campione del mondo in Germania nel 2006, non era piaciuto finire in panchina dopo il recupero di Vigorito. E pare che la cosa lo avesse portato anche a una discussione con il tecnico Pierpaolo Bisoli. La situazione sarebbe rimasta sostanzialmente immutata anche con l’arrivo del nuovo allenatore Vincenzo Torrente. A tal proposito aveva colpito il fatto che Amelia non fosse neppure in panchina nella partita di lunedì sera con il Novara. Di fronte alla precisa domanda, Torrente aveva parlato di problemi fisici emersi in mattinata. Il tecnico, quindi, aveva detto di preferire «un giovane sano». […]

Ore 11.30 – (Gazzettino) Marco Martin sabato con il Carpi è rientrato dopo una quarantena di panchina e tribuna successive alla sconfitta di Brescia, fornendo una prestazione sontuosa. Suo il lancio millimetrico per Arrighini in occasione del gol che ha spianato la strada al perentorio 4-1 sugli emiliani. Lasciato a riposo martedì nella ravvicinata trasferta di Ferrara, l’ex Pordenone domani potrebbe essere richiamato in fascia sinistra, alternandosi con Pedrelli in attesa del rientro dell’infortunato Benedetti. Afferma il giocatore: «É importante farsi trovare pronti quando l’allenatore chiama. Non giocavo da parecchio tempo e con il Carpi ho fatto la mia parte. Sono a disposizione, siamo un gruppo di tutti titolari, sta al tecnico scegliere in base alle sue valutazioni». L’espulsione a Brescia, il 25 febbraio scorso, per un intervento maldestro eccessivamente punito dall’arbitro, ha lasciato il segno. «Mi è dispiaciuto soprattutto – dice – aver lasciato la squadra in inferiorità numerica. É stata una brutta sconfitta con quattro gol subìti, ma mi ha fatto riflettere e reagire. Volevo riscattare quell’ingenuità e dimostrare che l’episodio è superato. La lezione mi è servita, mi sento più carico e tranquillo». Il Cesena è un avversario da non sottovalutare, ha in Ciano il bomber a quota tredici reti come Litteri e la sua classifica è bugiarda, come ha rilevato recentemente lo stesso Venturato. «Strano che il Cesena abbia avuto un inizio difficile -sostiene il difensore granata- perchè ha una rosa di qualità. Ultimamente si è rimesso in carreggiata e arriva da una sonora vittoria per 4-1 sul Benevento. Sarà una partita insidiosa e la stiamo preparando con cura soprattutto nei dettagli. Giocando in casa vogliamo la vittoria per centrare i nostri obiettivi, ma dovremo scendere in campo con la massima determinazione». […]

Ore 11.10 – (Mattino di Padova) È il fattore B. B come bomber. E B nel senso di Serie B, perché, giornata dopo giornata, diventa sempre più evidente come, per puntare al salto di categoria, sia importante poter contare su attaccanti in grado di farsi trovare pronti al momento giusto. Non è un caso se le prime due della classifica cadetta contano anche sui centravanti in vetta alla graduatoria dei marcatori. La Spal è sospinta dai gol di Antenucci e Zigoni (26 in due), mentre il Verona è, a dir poco, Pazzini-dipendente, basti dire che il puntero toscano, sin qui a segno 23 volte, ha firmato da solo il 39,65% delle reti realizzate dalla formazione di Pecchia, percentuale che sale al 50% tondo tondo se si considerano anche i 6 centri di Luppi (sui 58 complessivi dei gialloblù). Subito dietro c’è il Frosinone, lanciato dalla coppia Dionisi-Ciofani, due che si completano alla perfezione, con il primo più veloce e tecnico e con il secondo che fa da ariete in area. E quanto sia importante poter contare su elementi del genere il Cittadella lo ha capito a proprie spese martedì a Ferrara, arrivando almeno 8 volte a proporsi pericolosamente in area biancazzurra, senza mai riuscire a concretizzare se non quando era già sotto per 2-0, mentre la Spal ha colpito due volte su tre tiri indirizzati nello specchio della porta di Alfonso. Difficile criticare una squadra come quella granata, che con le reti di Valzania e Paolucci contro il Carpi ha mandato a bersaglio 15 giocatori diversi in questa stagione (solo il Cesena, prossimo avversario al Tombolato, ha fatto di meglio, a quota 16). E tuttavia anche questo dato statistico corrobora l’idea di una squadra bella, in cui tanti elementi partecipano alla manovra offensiva, ma poco cinica. Non per niente il secondo miglior cannoniere granata non è una punta, ma un centrocampista come capitan Iori, che ha siglato 8 gol, uno in più di Strizzolo e tre più di Arrighini e Chiaretti, fermi a 5. […]

Ore 10.40 – (Gazzettino) […] Guardando al pacchetto arretrato del quale è il punto di riferimento, qualcosa si è inceppato numeri alla mano: appena tre gol incassati nelle prime dodici gare del girone di ritorno, addirittura otto al passivo nelle ultime cinque uscite. «Sono il primo a non dormirci di notte. E’ un momento nel quale prendi un tiro e la sfera termina nell’angolino, come è stato con l’Ancona. Questo ci deve fare capire che in questo periodo dobbiamo rischiare il meno possibile: anch’io nel secondo gol dell’Ancona potevo calciare lungo la palla, invece ho voluto giocarla e ne è nato un errore di reparto. Dobbiamo sbagliare di meno, anche perché meno errori commetti, e più possibilità hai di vincere i play off. La fase difensiva deve tornare a essere il nostro fortino in questo finale di stagione». […]

Ore 10.30 – (Gazzettino) Il suo primo e al momento unico sigillo biancoscudato risale a un girone fa nella sfida con il Sudtirol, prossimo avversario domenica. Una pennellata d’autore con il mancino a scavalcare la barriera e portiere che può solo guardare la sfera infilarsi nell’angolino. Il protagonista in questione è Emerson, specialista dei calci piazzati nonché leader del Padova che in terra altoatesina punta a ritrovare vittoria, fiducia nei propri mezzi e morale in vista dei play off. «Lo ricordo bene, è stato anche un bel gol perché non è facile segnare da quella posizione. Ne ho fatti tanti in carriera e li rivedo spesso in video, come anche quando commetto qualche errore dato che sono molto critico con me stesso. So che posso fare ancora meglio perché conosco le mie qualità, e magari i tifosi si aspettavano qualche sigillo in più perché forse si ricordano che negli anni passati saltavo due-tre uomini e segnavo da lontano. Spero di riuscirne a realizzarne qualcun altro e che sia decisivo, magari nei play off. Anche se prima di tutto viene la squadra, e l’auspicio è che i nostri attaccanti continuino a fare centro e che si torni alla vittoria». […]

Ore 10.20 – (Gazzettino) Prosegue la preparazione dei biancoscudati in vista della trasferta con il Sudtirol in programma domenica alle 17.30 allo stadio Druso di Bolzano. Situazioni di attacco contro difesa e partitella su campo ridotto, il tutto preceduto da un lavoro atletico, gli ingredienti della seduta nella quale l’unico assente era Neto Pereira che sta svolgendo un percorso di recupero e retraining al centro Isokinetic di Bologna per essere al top ai play off. Oggi pomeriggio la squadra si cimenterà in un lavoro incentrato sulla tattica con seduta a porte chiuse. […]

Ore 10.00 – (Mattino di Padova, editoriale di Stefano Edel dal titolo “Diritto di critica e di replica. Attenzione però…”) […] L’altroieri Bonetto dall’Indonesia, dove si trova per lavoro, vi ha aggiunto il suo… carico da novanta. E se l’è presa – non è la prima volta – con i padovani, criticandoli per le… critiche (ripetizione voluta) indirizzate contro la proprietà e per il solito vezzo di accusare chi è nella stanza dei bottoni di aver sbagliato a non mandare via, ad esempio, l’allenatore quando le cose andavano male (prime 8 partite). Nulla di nuovo, conoscendo il personaggio. Ma fermo restando che è nel diritto del tifoso, che parli al bar o scriva sui social, o che esterni alla radio e in tv, esprimere riserve o manifestare dubbi sulle strategie seguite la scorsa estate e poi a gennaio, non ci sembra che si sia andati più di tanto fuori dalle righe. È normale che, fattasi la bocca buona, la piazza abbia espresso tutta la propria delusione quando la squadra si è piantata sul più bello. Altrove si sarebbero comportati diversamente? Non crediamo. E comunque non si è mai sostenuto (o scritto) la tesi di dirigenti incapaci o da cambiare. Vero è che basta un po’ di malumore per provocare reazioni, diciamolo pure, esagerate all’interno del club. Nessuno ha obbligato Bergamin e Bonetto ad investire nel calcio, se lo hanno fatto è stato, evidentemente, a ragion veduta. E di ciò tutti siamo loro grati. Ma ogni tanto ammettere qualche errore (lasciare andare via Diniz, uno dei più forti difensori visti da queste parti, non lo è stato?) non sarebbe male. I playoff ci sono, l’obiettivo è stato rispettato. Stia tranquillo, Bonetto, e accetti serenamente il confronto con chi la pensa diversamente da lui. Il passato insegna che, con le imposizioni forzate, non si va da nessuna parte.

Ore 09.50 – (Mattino di Padova) Ogni giocatore è stato sottoposto al prelievo, con le provette poi consegnate al laboratorio: le analisi saranno in grado di fornire un’ampia gamma di informazioni utili per il monitoraggio dello stato di salute dei singoli. In poche parole: sulla testa dei giocatori si può lavorare solo con l’allenamento, con le parole pronunciate prima, durante e dopo ogni partita, stimolandone la concentrazione – cosa che, purtroppo, nelle ultime uscite non è sempre stata all’altezza – e la cattiveria agonistica. Ma sulle gambe, oltre che con la semplice preparazione fisica, si può lavorare anche a monte: grazie a questi controlli ematici, infatti, lo staff sanitario del Padova verrà messo a conoscenza dei livelli delle sostanze presenti nel sangue di ognuno. L’eventuale carenza di potassio, che può provocare debolezza muscolare o una maggiore incidenza di crampi, o di ferro, riscontrabile in casi di eccessivo affaticamento da sforzo, potrebbe quindi essere compensata a monte, al fine di migliorare ogni aspetto della prestazione dei giocatori. […]

Ore 09.40 – (Mattino di Padova) Sveglia all’alba, convocazione plenaria ed esami ad hoc per non lasciare nulla di intentato. È stata una mattinata atipica, quella che ieri ha visto la prima squadra del Padova, al gran completo con l’eccezione di Neto Pereira (il quale sta svolgendo il suo personale programma di riabilitazione a Bologna), presentarsi ad un’ora inedita al Poliambulatorio Arcella. La situazione “di campo” dell’ultimo mese, con il crollo verticale di risultati dopo una grande rincorsa che aveva portato i biancoscudati sino al secondo posto nel girone B, ha lasciato sorpresi un po’ tutti. Problema psicologico? Problema fisico? Squadra arrivata scarica agli scontri diretti come conseguenza diretta proprio della lunga cavalcata? Dopo il pareggio con l’Ancona, nella gara che avrebbe dovuto risollevare l’umore e i risultati del gruppo, si sta cercando in tutti i modi di individuare le cause di una simile flessione. Ed è per questo che alle 7 di ieri tutti i giocatori si sono sottoposti, arrivando digiuni all’appuntamento, alle analisi del sangue programmate dal club. Una procedura standard, che tuttavia da un po’ di tempo non veniva effettuata, e che in una situazione critica come quella attuale assume naturalmente un ulteriore significato.

Ore 09.30 – (Mattino di Padova) Prosegue la marcia di avvicinamento del Padova alla partita di domenica in casa del Sudtirol: contro gli altoatesini calcio d’inizio al “Druso” alle ore 17.30 (arbitrerà Capone di Palermo), con tutte le gare della penultima giornata che cominceranno in contemporanea. La squadra biancoscudata questo pomeriggio si allenerà alla Guizza a porte chiuse alle ore 15.30: prime prove di formazione per Brevi, che potrebbe far rifiatare qualche elemento in vista dei playoff.

Ore 09.00 – (Corriere del Veneto) «Non riusciamo a ritrovare il gioco, i risultati e la continuità. Sta capitando a tante squadre in questo momento, ma non dev’essere un alibi». Parola di Cristian Altinier, che prova a spiegare così il momento nero tendente al pece di un Padova che non si riprende più. Lui, il suo dovere lo fa sempre. Ha raggiunto 13 gol senza rigori, quando può la butta dentro (lo aveva fatto pure a Pordenone, trovandosi inspiegabilmente con un gol annullato) e nelle ultime tre stagioni di reti ne ha segnate 45: «Segnare fa sempre piacere – chiosa il centravanti mantovano – ma stavolta non c’è gioia, perché non siamo riusciti a battere l’ultima in classifica e non possiamo certo essere contenti. I fischi? A fine partita i tifosi hanno ritenuto giusto fischiarci e noi dobbiamo accettarlo, c’è stato un po’ di nervosismo ma niente di grave. Fra di noi nello spogliatoio è tutto a posto, sono cose di campo che restano lì. Chi ha giocato a calcio sa che capitano quando le cose non vanno bene, ma non bisogna assolutamente drammatizzare. Anche perché non è successo, niente, guardiamo avanti». Quella di lunedì sera con l’Ancona non è servita a ritrovare né il sorriso, né i tre punti, ma ha confermato un particolare ormai non più eludibile: al Padova l’attaccante di razza non manca di certo, il problema semmai è la coesistenza con De Cenco che, nonostante l’impegno di entrambi, resta una chimera. Lo si è visto anche nel finale di partita, quando più di qualche volta i due tendevano a fare lo stesso movimento. Va meglio quando accanto a lui c’è Alfageme, come con l’Ancona, se non altro come caratteristiche si adattano meglio, ma la mira tutt’altro che infallibile dell’argentino di sicuro non aiuta. […]




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