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Ore 22.00 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Forse è ancora presto per capire se il Bassano è fuori dal tunnel, ma di sicuro i due squilli contro Parma e Forlì fanno un piacevole rumore. E mettono insieme punti importanti nella volata playoff, ancora incerta e tutta da giocare negli ultimi 180 minuti. Domenica in Romagna il taccuino è stato arricchito da tanti bei voti all’interno di una partita che ha riservato solo sorrisi ai giallorossi. Una sola nota stonata: il cartellino rosso a Michael Fabbro, peraltro fra i migliori in campo fino al momento dell’espulsione. Fabbro salterà per squalifica la partita con il Gubbio, ma il giudice sportivo ha deciso di non calcare la mano, fermando l’attaccante per un solo turno e quindi sarà disponibile per l’ultima della stagione regolare. […] Se il campionato finisse oggi il Bassano sarebbe dentro i playoff come decima classificata, ultima piazza utile per accedere alla post season, ma il Santarcangelo è dietro di appena un punto e non sembra intenzionato a mollare. Meglio non dare nulla per scontato.
Ore 21.30 – (Giornale di Vicenza) Un turno di squalifica per Michael Fabbro e una giornata di stop anche al difensore centrale del Gubbio, Piccinni, ex Real Vicenza. Così il giudice sportivo che ha punito col minimo della pena la reazione istintiva della punta dopo il pestone a gioco fermo dello stopper Carini. Intanto cambia come previsto la classifica. Ieri infatti la Procura Federale, come ampiamente anticipato, ha penalizzato di 2 punti la Maceratese e di 1 punto l’Ancona per inadempienze pregresse. Questo significa che la Maceratese scende da 45 a 43 punti, è fuori dalla zona rischio, ma vede complicarsi di parecchio la corsa playoff e si giocherà le ultime residue chance nello scontro diretto di domenica a Santarcangelo. Anche l’Ancona, che passa da 29 a 28, vede assottigliarsi le sue possibilità salvezza. […]
Ore 21.00 – (Giornale di Vicenza) […] Pasini, Bassano ha davvero svoltato? “Per ora sì, ma se non diamo continuità a questa sterzata anche domenica col Gubbio servirà a poco. E’ il momento di cavalcare l’onda positiva e darci dentro, stiamo raddrizzando la stagione e guai a fermarsi. Eppoi quell’assurdo 4-0 dell’andata non ci va proprio giù e va riscattato. A ogni costo”. Cosa è cambiato nelle ultime settimane? “Una cosa soltanto. Dopo il match perso a Salò con la Feralpi dove eravamo stati bellini e ordinatini, però i 3 gol li avevano segnati gli altri, ci siamo guardati in faccia in spogliatoio. E abbiamo capito che essere organizzati e basta non era sufficiente. Serviva essere molto più cattivi e determinati. Con Samb, Venezia e Padova avevamo fatto incetta di complimenti ma zero punti. Con Albinoleffe e Maceratese si è preso 2 punti giocando maluccio e con Parma e Forlì si è combinato la qualità al temperamento totale. Questa è la strada giusta per approdare ai playoff carichi”. […]
Ore 20.30 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) La FeralpiSalò è una squadra in crescita, non certo il miglior avversario da incontrare sulla strada che deve portare al secondo posto. I Leoni del Garda sono stati in grado di segnare 4 gol al Mapei Stadium contro la Reggiana e non perdono dalla trasferta del Penzo, quando incontrarono un Venezia ancora non aritmeticamente promosso in B. Un altro elemento, poi, contribuisce a mantenere alta la tensione in vista del match di domenica al Bottecchia. Anche se stanno vivendo un momento positivo, infatti, i bresciani non sono certi di partecipare ai playoff. La classifica ai margini dei quartieri nobili è estremamente corta, con addirittura 6 squadre in 3 soli punti. Il Santarcangelo, undicesimo e attualmente escluso dagli spareggi, dista solamente 3 lunghezze proprio dalla Feralpi, che si trova appaiata alla Sambenedettese. In mezzo ci sono Albinoleffe e Bassano, a giocarsi come le altre un posto in paradiso. Per questo al Bottecchia sarà partita verissima, con la squadra bresciana a giocarsi il tutto per tutto in vista della trasferta di Teramo, che chiuderà la stagione regolare. […]
Ore 20.00 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) «Dobbiamo dare tutto in questi 180′ nella volata con Parma e Padova. Oltre al prestigio di terminare soli alle spalle del Venezia, in un girone con tutti questi squadroni, il vantaggio di saltare il primo turno playoff è davvero prezioso». Rachid Arma ha ben chiaro l’obiettivo che passa, come penultimo passo, dalla gara di domenica alle 17.30 al Bottecchia contro la FeralpiSalò. Ritrovato il gol in casa dell’Albinoleffe, il suo diciassettesimo centro stagionale in campionato lo rivede così: «Il cross di Misuraca era perfetto, consentendomi di svettare sul difensore meno alto. Diciamo che quelli sono i miei palloni». Come lo valuta? «È stata una rete importante aggiunge l’attaccante -, sia per la squadra che a livello personale. Peccato non siano arrivati i 3 punti: li avremmo meritati per la mole di gioco prodotta e le occasioni create, contro un avversario sicuramente ostico. Abbiamo corso tanto, dimostrando che stiamo bene». Guardando al prossimo impegno, i ricordi del confronto diretto precedente sono positivi, sia per lei che per il Pordenone. «All’andata segnai una doppietta molto importante ricorda Arma -, che ci permise di conquistare 3 punti d’oro. La Feralpi è una squadra molto pericolosa, con un potenziale offensivo di primo livello». Un nome in particolare? «Penso a Ferretti, che conosco dai tempi del Carpi: ha un sinistro micidiale e si è sbloccato proprio nell’ultimo match – puntualizza il maghrebino -. Gli auguro tanti altri gol, ma dopo lo scontro diretto con noi. Sarà una grande sfida, con motivazioni altissime sia da parte loro, per garantirsi i playoff, che da parte nostra, mirando il secondo posto. Speriamo in una bella cornice di pubblico: i nostri tifosi possono fare la differenza». […]
Ore 19.30 – (Messaggero Veneto) Proprio Arma, uno degli attesi protagonisti della sfida di domenica (il via alle 17.30) al Bottecchia, ieri si è allenato a parte. Nessun allarme. Semplice precauzione. La stessa che ha consigliato un lavoro differenziato per Berrettoni, che dovrebbe riprendersi il suo posto in attacco, e Suciu, chiamato probabilmente a non far rimpiangere lo squalificato Burrai in cabina di regia. Difficile, invece, il recupero di Ingegneri, mentre Pellegrini è tornato ad allenarsi in gruppo. Una preziosa alternativa in questa fase cruciale della stagione. […]
Ore 19.00 – (Messaggero Veneto) A Bergamo è arrivato il diciassettesimo sigillo. Ma Rachid Arma non sembra credere alla scaramanzia e si spinge oltre. L’attaccante del Pordenone è già proiettato alla prossima sfida con la Feralpisalò, una delle due “finali” che mettono in palio la piazza d’onore. Con il vantaggio di entrare in ballo nei playoff dalla seconda fase (ufficializzata l’integrazione al regolamento, che prevede anche il maggior numero di punti nella stagione regolare come criterio in caso di persistente parità tra andata e ritorno). A proposito di post-season, il bomber marocchino rivendica con orgoglio la sua tradizione favorevole. Record e ricordi. «Mi piacerebbe ritoccare il mio record personale – fa sapere Arma –, ovvero i 18 gol segnati con la Spal in C1 nel 2012. Ma se non ci riuscissi, nessun problema, vuol dire che ne terrò in serbo qualcuno per i playoff, di cui conservo dolci ricordi: con il Torino ho sfiorato la A (segnando un gol in finale), con il Carpi (dalla serie C alla B) e la Sambonifacese (dalla D alla C) li ho vinti. Mentre con il Pisa sono arrivato in semifinale contro il Frosinone, alla fine promosso (in B). Voglio provare ad arrivare in fondo, alle final four di Firenze, anche col Pordenone. Servirà esperienza, gamba e, come sempre, un pizzico di fortuna». […] Una conferma del buono stato di salute è necessaria domenica al Bottecchia. Al cospetto di una rivale, la Feralpi, che Arma ha già castigato all’andata con una doppietta. «Fu un successo d’oro – commenta il bomber –, ma non sarà facile ripetersi. La Feralpi è molto pericolosa in avanti. Penso a Ferretti, che conosco dai tempi del Carpi: ha un sinistro micidiale e si è sbloccato proprio nell’ultimo match. Sarà una grande sfida, con motivazioni altissime per entrambe. Speriamo che il nostro pubblico faccia la differenza». […]
Ore 18.30 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Il Venezia centra il bis: a dieci giorni di distanza dalla matematica promozione in serie B al Penzo risuona nuovamente We are the champions per festeggiare la conquista della Coppa Italia di Lega Pro. La formazione di Pippo Inzaghi riesce ad avere ragione di un Matera davvero bello – che lotta sino alla fine per difendere il vantaggio dell’1-0 dell’andata nonostate qualche torto arbitrale (seconda ammonizione per Mattera inesistente) – grazie alle reti di Moreo, Fabiano e del re di Coppa Nicola Ferrari (6 reti). Con uno schieramento quasi da campionato eccezion fatta per il portiere il Venezia subisce all’inizio la sfuriata degli ospiti particolarmente rapidi e ispirati in fase offensiva, impegnati a tenere sotto pressione la retroguardia lagunare pur senza creare pericoli. Attorno alla mezz’ora il Venezia si sblocca e in sei minuti realizza l’1-2 che permette di guardare con serenità avanti. Ma l’avvio di ripresa non vede concretizzarsi il lavoro offensivo e inevitabilmente arriva il pareggio e quindi la paura, allontanata nel volgere di appena due minuti dalla terza rete di Ferrari, che però non evita al Venezia, schierato a cinque dietro, grande sofferenza finale in attesa del fischio di chiusura. Venezia ispirato da Bentivoglio, Garofalo e Falzerano, con Soligo a fare ottima guardia, Fabiano infaticabile e Ferrari sempre mattatore infrasettimanale. Non è da scordare però l’ottima prova di Vicario che ha saputo togliere qualche palla velenosa e dare sicurezza al reparto arretrato. Dall’altra parte lavoro collettivo con Carretta e Casoli a costruire soprattutto per Strambelli e Negro: prova condizionata dal secondo tempo giocato in dieci e da un sospetto rigore non concesso. Quello del Venezia resta comunque un successo ancora una volta frutto dello spirito del gruppo, della grande grinta che accompagna il cammino di questa squadra. Una Coppa Italia inseguita e conquistata con determinazione, che viene ad esaltare ancora di più la stupenda stagione arancioneroverde. […]
Ore 18.10 – (Gazzettino, edizione di Venezia) «Nell’arco dei 180′ abbiamo sicuramente meritato questa Coppa Italia che rende ancora più grande la nostra stagione». Un trionfo tira l’altro per il super Venezia di Pippo Inzaghi e il tecnico arancioneroverde non può che lasciarsi andare ai complimenti per il suo squadrone. Il tutto non senza rispondere a tono alle polemiche ospiti. «Auteri ha detto che non ha perso il Matera ma il calcio? Beh, all’andata in casa loro c’era un rigore netto per noi per fallo su Tortori, non ci è stato fischiato, non ci siamo lamentati eppure sarebbe finita 1-1. A questo Venezia chiunque dovrebbe fare solo gli applausi, io dico che nell’arco delle due gare il Venezia ha meritato la vittoria. Complimenti comunque al Matera che ai playoff sarà una mina vagante e potrà rincorrere quella serie B per cui è stato costruito». […] Tornando alla partita l’ex milanista ammette: «È stata una gara complicatissima, il Matera si giocava la stagione perché la Coppa Italia era rimasto il loro unico obiettivo. Potevamo chiuderla prima, l’1-2 di Strambelli ci ha un po’ tramortito e abbiamo rischiato ma siamo ripartiti subito alla nostra maniera. Già prima la nostra stagione era da 10, con questa Coppa Italia abbiamo aggiunto la lode».
Ore 17.50 – (Gazzettino, edizione di Venezia) […] Ad alzare il trofeo il capitano Evans Soligo. «Sono davvero orgoglioso per quanto questo gruppo ha fatto per una città che meritava un riscatto così bello. È stata una battaglia, il Matera è forte, sulle loro lamentele dico solo che gli episodi ci stanno, a volte danno altre tolgono, come a noi all’andata o nel derby con il Padova con lo stesso arbitro». Lapidario su questo argomento anche il match winner Nicola Ferrari: «Avrebbe perso il calcio? Mi sembra eccessivo, comunque facciano quello che vogliono, io penso che il Venezia meriti solo complimenti» mentre Agostino Garofalo è sceso più nei dettagli essendo al centro di due degli episodi più contestati. Del terzino napoletano, infatti, la contestata fuga a sinistra da cui è nato l’1-0 di Moreo nonché il fallo subìto costato l’espulsione a Mattera. «Loro mettevano sempre il corpo davanti e appena li sfioravi andavano giù, in occasione del gol l’arbitro non ha fischiato nulla e ha visto bene sull’espulsione, perché ci siamo contesi una palla e mi è franato addosso. Competere per tre traguardi è cosa rara, averne già tagliati due è semplicemente fantastico». […]
Ore 17.30 – (Gazzettino, edizione di Venezia) La vittoria del Venezia chiude la bocca al Matera che diserta per protesta contro l’arbitro Fourneau di Roma la sala stampa del Penzo. Infatti a riferire il pensiero del tecnico Gaetano Auteri è solo un giornalista lucano. «Oggi non ha perso il Matera, ha perso il calcio» le uniche parole strappate all’allenatore ospite, il quale tuttavia non si era sottratto al microfono di RaiSport subito dopo il fischio finale. «Qualcuno si dovrebbe nascondere, quello che è successo è incredibile la furia di Auteri . Abbiamo subìto cose assurde, abbiamo subito di tutto, gol irregolari, espulsioni, rigori non dati, l’avete visto tutti». Il Matera ha impensierito i lagunari ma l’eurogol di Strambelli è stato immediatamente vanificato dal 3-1 di Ferrari. «Il Venezia si è difeso in casa, noi invece abbiamo attaccato anche quando siamo rimasti in dieci. Non ho nulla da dire ai miei ragazzi, abbiamo fatto tutto quello che potevamo fare. L’arbitro Fourneau? La terna è troppo scarsa, non all’altezza di una partita importante come questa». […]
Ore 17.00 – Qui Guizza: termina l’allenamento.
Ore 16.30 – Qui Guizza: partitella a campo ridotto in corso.
Ore 16.10 – Qui Guizza: assente solo Neto Pereira.
Ore 15.50 – Qui Guizza: Biancoscudati in campo per l’allenamento, i titolari di lunedì sera raggiungono le riserve dopo un primo lavoro in palestra.
Ore 15.30 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) Apoteosi arancioneroverde. Dopo la serie B il Venezia si prende anche la Coppa Italia di Lega Pro, ribaltando l’1-0 dell’andata e scatenando la festa del popolo veneziano. A distanza di 76 anni la Coppa Italia torna nella bacheca del club lagunare, che l’ultima volta l’aveva alzata nella stagione 1940-1941, in serie A, con la mitica squadra di Loik e Valentino Mazzola. Ad alzare al cielo il trofeo il capitano Evans Soligo, che assieme ai suoi compagni completa un altro piccolo-grande capolavoro e regala alla società del presidente Tacopina un doblete che solo i migliori hanno saputo fare nella storia del calcio italiano. Il clima tutt’altro che primaverile, tra pioggia e vento, non ha certo facilitato la presenza sulle tribune del Penzo del pubblico veneziano, che però alla fine ha potuto festeggiare un’altra grande impresa della squadra di Pippo Inzaghi. Il tecnico lagunare deve rinunciare a Domizzi per infortunio, affidandosi a Malomo e Modolo per guidare la retroguardia arancioneroverde. Per il resto confermate le previsioni della vigilia con Ferrari davanti assieme a Fabiano e Moreo. Auteri ripropone quasi interamente l’undici dell’andata, con il chiaro intento di non farsi schiacciare nella propria metà campo. Una mossa che permette ai lucani di iniziare nel migliore dei modi l’incontro, con un giro-palla apprezzabile ma fin troppo sterile. I ritmi non sono altissimi, con le due squadre più attente a togliere spazi che a crearne: a parte qualche tiro da lontano (Modolo prima, Strambelli poi) il primo quarto d’ora però non regala emozioni. […]
Ore 15.10 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) Una festa tra coriandoli, prosecco e un po’ di pioggia. Ma soprattutto impreziosita dalla presenza delle due Coppa Italia: quella originale, che rimarrà nella sede del club per qualche mese, e la «replica» in argento destinata invece alla bacheca della società. Sarà difficile dimenticare le emozioni di questo mese di aprile, iniziato con il successo nel derby a Padova e culminato con le due feste per la promozione in serie B e quella di ieri sera per la Coppa Italia. «Decisamente niente male — il commento a caldo del presidente del Venezia, Joe Taopina — questa è una stagione speciale e incredibile. Con questa vittoria compiamo un altro passo verso i nostri obiettivi, non possiamo che essere felici. Non è stata una finale facile, sono venuto allo stadio abbastanza tranquillo e invece negli ultimi 20 minuti ho sofferto tantissimo. Il Matera si è dimostrato una grande squadra, ed è per questo che voglio fare ancora di più i complimenti alla squadra e a tutti i ragazzi che non hanno mai mollato». E il futuro prossimo? L’abbraccio a fine partita con mister Inzaghi vuole essere la risposta più diretta alle voci che girano attorno al futuro del tecnico lagunare. «Noi parliamo spesso e liberamente — dice Tacopina — questa volta gli ho detto che sono orgoglioso di lui. In due anni questa società ha alzato tre trofei, ce ne andremo a giocare per un altro tra poco: niente male… Voglio ringraziare questa società e tutti i suoi dirigenti, perché stiamo davvero lavorando nella giusta direzione». […]
Ore 14.40 – (La Nuova Venezia) Double. Dieci giorni fa il campionato, adesso la Coppa. Una stagione da raccontare anche fra trent’anni, una stagione da incorniciare nella storia di questo Venezia Fc e di una squadra che ha fatto veramente cose da favola. Ecco la Coppa Italia alta verso il cielo di Venezia, una Coppa sofferta, voluta, meritata. Arrivata al termine di una partita batticuore, bella, di quelle che vorresti finissero presto perché stai vincendo o che non finissero mai perché l’adrenalina, l’emozione, il brivido ti fa ricordare che il calcio resta sempre lo spettacolo più bello, checchè ne dicano gli snob dell’ultima ora. Il clima grigio non inquina l’aria di festa, la seconda festa in pochi giorni e magari non è neanche l’ultima. Smette anche la pioggia quando scatta l’ora del calcio d’inizio. E la partita, si capisce, diventa subito caldissima. Lo 0-1 da rovesciare è un’impresa dura, ma possibile per un Venezia di categoria superiore. Un Venezia che interpreta la contesa alla perfezione, pagando anche la sofferenza di un primo quarto d’ora contratto, pregno di quella attenzione che a volte porta allo sbaglio. Poi il gioiello di Moreo (27’), destro al volo su azione Garofalo-Ferrari, cambia la musica. Una considerazione sul Matera: è la miglior squadra incontrata dal Venezia quest’anno, ha fatto vivere all’andata un primo tempo d’inferno agli arancioneroverdi, bravi a prendere un solo gol, e ha fatto sudare sangue stavolta, perché anche in dieci non ha mai issato bandiera bianca e anzi ha riaperto la contesa con un gran gol di Nicola Strambelli (nessuna affinità con la veneziana Patty Pravo), salvo poi tornare sotto per la carambola di Ferrari. […]
Ore 14.20 – (La Nuova Venezia) «La doppietta promozione-Coppa Italia vale la lode». A sottolinearlo è Filippo Inzaghi a fine partita, perché ancora una volta il tecnico del Venezia ha elogiato il gruppo che lui stesso ha saputo plasmare dal ritiro di Piancavallo a oggi. E sul prossimo obiettivo, rappresentato dalla Supercoppa, è sicuro: «Comunque vada, questo gruppo mi stupisce ogni volta, mi sorprende ogni singolo giorno, e sono contento che i miei giocatori si tolgano queste soddisfazioni. La partita è stata complicatissima, il Matera si giocava la stagione perché era partito per vincere il campionato e invece si è ritrovato con la Coppa Italia quale solo obiettivo. Noi abbiamo affrontato un’ottima squadra, abbiamo sofferto all’inizio, ma dopo aver trovato i due gol potevamo e dovevamo chiuderla prima. Alla fine, però, non sono mai stati veramente pericolosi dalle parti di Vicario, e solo Strambelli, che è un grande giocatore, ha saputo trovare un gol davvero incredibile». […] Il presidente Joe Tacopina festeggia in sala stampa con la Coppa Italia tra le mani e osserva: «Facciamo la seconda festa in dieci giorni, non male vero? In questa stagione incredibile abbiamo fatto un altro passo per centrare tutti i nostri obiettivi. Un bel passo. Ovviamente sono molto felice, il Matera è una squadra molto forte, e non è stato facile negli ultimi 20′. Sono molto contento, complimenti ai ragazzi che non hanno mai mollato. Ogni volta che cambiamo modulo e con i cinque difensori dietro mi agito molto. Ma questo gruppo è una splendida famiglia, sono molto orgoglioso di tutti. Inzaghi? Più di così non si può davvero chiedergli, ha fatto qualcosa di straordinario finora per il Venezia».
Ore 14.00 – (La Nuova Venezia) Capitano, uomo squadra, nativo di Marghera e da sempre innamorato del Venezia. Evans Soligo in pochi giorni ha sollevato due trofei, e queste per lui sono emozioni difficilmente descrivibili. «Me la sto godendo davvero tanto. Dopo molte delusioni c’era la speranza a inizio stagione di fare qualcosa di davvero grande con questa squadra, ma che finisse così nessuno ci credeva. Siamo stati bravi a realizzare questo desiderio. Sapevamo di essere in un girone con avversari blasonati, però dal ritiro di Piancavallo a oggi sembra essere passata una vita, e al tempo stesso anche che il tutto sia stato troppo veloce. Inzaghi ci ha trasmesso questa voglia incredibile di vincere, ed esserne capitano di questo Venezia mi dà un orgoglio enorme. La finale con il Matera? Una partita durissima. In avvio ci mancavano le misure, poi abbiamo trovato i gol e siamo stati bravi nel gestire il vantaggio. Ci sono stati episodi contestati, ma pensiamo a come con quest’arbitro è andata a noi in casa contro il Padova in campionato». Gianni Fabiano ha invece una dedica speciale su gol e vittoria della Coppa Italia. «Il mio pensiero va ad Achille, il figlio di Stefano Favret del Sandonà, mancato nei giorni scorsi. Stefano è un grande amico, e oggi festeggiamo cose meno importanti di quando accaduto a lui». […]
Ore 13.40 – (La Nuova Venezia) Un furibondo Gaetano Auteri non si presenta in sala stampa per parlare della partita, ma il tecnico dei lucani fa comunque arrivare un messaggio e parla di finale in cui “non ha perso il Matera ma ha perso il calcio”. Dall’espulsione di Mattera al rigore chiesto e non dato su Sartore, fino all’azione di Garofalo che ha portato al primo gol del Venezia, gli episodi che lo hanno fatto indiavolare in campo sono stati numerosi. Poi, parlando invece alle televisioni è stato ancora più incisivo: «Non posso davvero rimproverare nulla ai miei giocatori. Abbiamo fatto la partita, anche in condizioni impossibili. Siamo sempre stati uniti per tutti i 90′. Non è che usciamo a testa alta noi, è qualcun altro che stasera deve nascondere la faccia perché ha commesso errori che definire grossolani e decisivi è davvero poco. Abbiamo subito tutto e, nonostante ciò, abbiamo sempre fatto la partita. Ci siamo trovati una terna arbitrale inadeguata».
Ore 13.10 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Quanti punti serviranno per centrare la permanenza in serie B? E’ la domanda che si pongono tutti i tifosi delle squadre in lotta per la salvezza. Un rebus che troverà risposta al 19 maggio quando tre squadre retrocederanno in Lega Pro e due, la quartultima e la quintultima, si affronteranno per evitare di essere la quarta retrocessa. A quattro giornate dal termine del campionato le squadre coinvolte nella lotta alla salvezza sono dieci: dalla Pro Vercelli a quota 47 fino al Pisa, fanalino di coda con 33 punti, quota appesantita dalla penalizzazione di quattro punti che sta togliendo speranza alla società toscana che in ogni caso sarebbe ugualmente inguaiata non poco. Un mese fa la quota salvezza era un po’ da tutti indicata in 48 punti, ma adesso per restare in serie B forse bisognerà farne almeno uno in più, meglio se si arriva a 50. La società più vicina all’obiettivo è senza dubbio la Pro Vercelli dall’alto dei suoi 47 punti. Il calendario delle «bianche casacche» è però molto difficile con Perugia, in lotta per i play off, e Brescia al Piola e Spal e Frosinone in trasferta. Mister Moreno Longo dovrà quindi tenere ancora molto alta l’attenzione dei suoi giocatori, che però vedono il traguardo a un passo. In buona posizione anche Avellino, nonostante la penalizzazione di tre punti, Cesena ed Ascoli, che sabato prossimo giocherà a Latina in un match che potrebbe regalare ai marchigiani tre punti fondamentali. […] Il calendario degli uomini di Vincenzo Torrente non è certo dei più agevoli, a cominciare dal prossimo turno che vedrà il Vicenza affrontare il Verona in un derby sempre molto sentito. «Dovremo cercare di fare altri nove punti» ha detto Ebagua dopo la gara vinta contro il Novara, ma l’obiettivo non è certo semplice da centrare. Al Menti i biancorossi affronteranno la Ternana in un match da vincere ad ogni costo, e all’ultima giornata lo Spezia del grande ex Mimmo Di Carlo. Due partite in cui bisognerà fare sei punti, andando poi a giocarsi il tutto per tutto in trasferta prima a Verona e poi a Cittadella. Un finale caldo, che terrà in ansia i tifosi biancorossi. E per l’ennesima stagione ci sarà da soffrire fino all’ultimo minuto dell’ultima giornata di campionato.
Ore 12.50 – (Giornale di Vicenza) Ci sarà bisogno di tutti, ma proprio tutti, contro il Verona. Anche Zaccardo, certo, che ha esperienza da vendere soprattutto in gare sentite come quella che il Vicenza disputerà lunedì 1° maggio al “Bentegodi”. Il difensore ha dato buoni segnali ieri pomeriggio a Isola, dove i biancorossi hanno ripreso la preparazione. Zaccardo, che ieri ha svolto una seduta atletica sul campo, ricominciando dunque a correre, continua nel processo di recupero dall’infortunio e la speranza per Torrente è di riaverlo proprio nel derby con l’Hellas. Magari anche solo in panchina, per dispensare serenità e consigli ai compagni. A Isola la squadra, reduce dalla bella vittoria sul Novara e dal giorno di riposo concesso dall’allenatore, ha svolto riscaldamento e torelli. Poi il gruppo è stato diviso in due: chi ha giocato contro il Novara ha svolto lavoro di scarico, chi non ha giocato ha terminato l’esercitazione tecnica e disputato una mini partita. Seduta differenziata (corsa e palestra) per Ebagua, Orlando, D’Elia, Bellomo e Pucino. […]
Ore 12.30 – (Giornale di Vicenza) […] «Non dobbiamo farci influenzare da nulla – spiega D’Elia – anzi deve essere un ulteriore stimolo, ovvio non aiuta, ma per prima cosa pensiamo a fare risultato noi, mettiamoci nella condizione di non aver rimpianti almeno in questo finale di campionato». Ma si doveva arrivare a quattro gare dalla fine per reagire? “Purtroppo non è che abbiamo programmato che le cose andassero così, anzi ognuno di noi ha del rammarico nel vedere quanto in basso siamo in classifica, è evidente che qualcosa è mancato e non sarebbe giusto parlare solo di sfortuna”. […] Dopo la sconfitta con la Pro Vercelli c’è stato un chiarimento vivace tra di voi. “Andava fatto, ma nel corso del campionato ci eravamo già confrontati, certo ora la possibilità di retrocedere è lì, mancano solo quattro gare e siamo decisi a lottare”. Cosa vi ha dato in più il nuovo allenatore? “Ha portato serenità, ce l’ha proprio lui di carattere e forse in questo momento serviva, ci dice sempre di andare in campo con cattiveria e di non avere paura”. […] Lunedì il derbissimo a Verona, stavolta però dovrete cercare di essere un po’ distaccati, il coinvolgimento emotivo potrebbe danneggiarvi. “Sappiamo che i nostri tifosi ci tengono tanto e faremo di tutto per non deluderli, ma dovremo anche ragionare perchè la posizione in classifica ce lo chiede. Il Verona è una delle squadre più forti della B ma all’andata non si è vista la differenza ed abbiamo vinto con merito, certo davanti ha uno come Pazzini”. […] Poi tornerete al Menti dove potete fare affidamento su dei tifosi eccezionali. “Li ringrazieremo sempre, anche col Novara quando siamo andati sotto averli al nostro fianco è stato determinante per poter rialzare la testa e vincere. Il Menti non ha eguali! Non sono bravo con le parole, ma questo lo dico: lotteremo con i denti per mantenere la categoria, la città lo merita davvero”.
Ore 12.00 – (Gazzettino) Giocare bene la partita, dominando per buoni tratti, e poi perderla, come è capitato martedì al Cittadella in casa della Spal, lascia dentro tanta rabbia e la voglia di un pronto riscatto. Gianluca Litteri, entrato nel finale di gara, un gol l’ha messo dentro, ma non è bastato. «Abbiamo provato a riprendere il risultato, ma ci è mancato lo scatto finale per riequilibrare il punteggio di una sfida che avrebbe meritato ben altro esito. Non è la prima volta che giochiamo meglio dell’avversario, ma non raccogliamo punti. È un nostro difetto di quest’anno, altrimenti occuperemmo una diversa posizione in classifica. Spesso siamo belli da vedere, mentre l’avversario concretizza il massimo con le poche occasioni che concediamo. Così non va bene, lo sappiamo, ma è un nostro limite che si è ripetuto anche a Ferrara». Il centravanti catanese preferisce girare pagina in fretta. «Guardiamo avanti – riprende – e teniamo le cose positive che abbiamo dimostrato di saper fare, concentrandoci sulla prossima partita. Sabato ci attende il Cesena in una partita da vincere ad ogni costo. Non possiamo più permetterci passi falsi perchè sono a rischio gli stessi play off. Non disputare gli spareggi per un posto in serie A sarebbe una grande beffa che renderebbe vano quanto di buono abbiamo fatto in questa stagione. Sarebbe una grande delusione anche per la società, per la città e per i nostri tifosi. No, non possiamo permetterci che ciò accada, giocando in casa la vittoria non ci deve sfuggire, ma anche in trasferta dobbiamo fare punti». […]
Ore 11.40 – (Gazzettino) Il Cittadella ha ripreso ieri la preparazione in vista del match di sabato al Tombolato con il Cesena. I granata sono stati divisi in due gruppi: lavoro defaticante con il preparatore atletico Andrea Redigolo per coloro che hanno giocato con la Spal, mentre gli altri hanno lavorato con il tecnico Roberto Venturato. Ancora differenziato per Benedetti, Iunco e Arrighini che non avevano partecipato alla trasferta a Ferrara. Nessun squalificato per la prossima partita, mentre Pascali e Kouame entrano in diffida assieme a Varnier, Iunco, Litteri e Martin.
Ore 11.20 – (Mattino di Padova) Manuel Iori, e adesso? «Ci giocheremo tutto nelle prossime 4 partite. Ma senza fare calcoli». […] «Noi dobbiamo proiettarci solo sulla prossima partita. Da due anni facciamo così, senza tabelle di marcia, e la cosa sta dando i suoi frutti. Adesso dobbiamo ripartire dai 45 minuti iniziali trascorsi nella metà campo della Spal per affrontare il Cesena nel giusto modo», riprende il capitano granata, che ieri è tornato ad allenarsi al Tombolato, con il gruppo a disposizione di Venturato diviso in due: seduta blanda per chi è sceso in campo al “Mazza” e più intensa per gli altri, tolti gli acciaccati Arrighini, Iunco e Benedetti, che continuano nel lavoro differenziato sperando di tornare a disposizione per sabato. «Sarà una sfida diversa, contro una squadra che lotta per altri obiettivi rispetto agli uomini di Semplici. Ma noi dobbiamo ricominciare da lì». Poche volte si è vista la Spal così in difficoltà come contro di voi. E l’impressione è che sarebbe bastata un po’ di cattiveria in più per ottenere un esito diverso. «Purtroppo è un limite che ci portiamo dietro dall’inizio della stagione, e non è legato soltanto all’ultimo periodo. Siamo bellissimi, ma ancora incompleti. Riceviamo un sacco di complimenti, ma alla fine della fiera non servono a far punti. È un peccato trovarci a commentare un risultato del genere, perché a Ferrara abbiamo disputato un primo tempo del tutto all’altezza di una squadra fortissima come la Spal, creandole problemi, come tutti hanno riconosciuto. Ma, appunto, ci è mancato quel pizzico di cattiveria che ci avrebbe consentito di portarci in vantaggio e di condurre la partita su binari diversi. E poi siamo ricaduti in quelle piccole disattenzioni che, contro un avversario del genere, paghi caro». […] Intanto nessuno squalificato da parte del giudice sportivo, ma Pascali e Kouamé, ammoniti, entrano nell’elenco dei diffidati, andando ad aggiungersi a Iunco, Litteri, Martin e Varnier.
Ore 11.00 – (Corriere del Veneto) […] «Siamo bellissimi e riceviamo un sacco di complimenti — sospira il capitano Manuel Iori — ma alla fine della fiera ci ritroviamo più di qualche volta senza punti. Ci è mancato quel pizzico di cattiveria che ci avrebbe permesso di portare a casa il risultato, dopo aver condotto la gara per un tempo con grande personalità. Purtroppo, non riusciamo ad eliminare certi difetti che spesso fanno la differenza in negativo». Iori non ha smaltito la delusione, perché era giustamente convinto di poter portare a casa un risultato positivo che avrebbe avuto una valenza non soltanto numerica. «Bisogna essere arrabbiati — tuona il capitano — perché venire a Ferrara con una prestazione simile e non portare a casa punti fa davvero dispiacere. La Spal nei calci piazzati è fortissima, segna spessissimo su palla inattiva e anche questa volta ha colpito. Bisogna dar loro merito, nulla da dire, perché quando succede con regolarità è evidente come non possa essere un caso. Talvolta noi vogliamo entrare in porta con la palla, è un difetto che abbiamo e che continua a persistere. Penso che nelle due o tre occasioni in cui abbiamo fatto quello che sapevamo li abbiamo messi in difficoltà e questo deve servirci per ripartire». […]
Ore 10.30 – (Gazzettino) Alla resa dei conti, i numeri dell’attacco non sono molto diversi rispetto a un anno fa in cui Favalli e colleghi hanno colpito 46 volte in 34 incontri. Oggi, passata la trentaseiesima giornata, il Padova è a quota 48, ma dopo 34 gare i gol erano proprio 46. Analizzando le singole situazioni, tutto appare più chiaro. Altinier ha già segnato tredici gol, tre in meno della passata stagione, e dunque non ha tradito le attese. Neto Pereira un anno fa era andato in doppia cifra (dieci reti) e ora il suo bottino è fermo alla metà, condizionato da un minutaggio decisamente più basso (1.559 minuti contro 2.744 del torneo 2015-16) per la rottura del menisco rimediata nel girone di andata e per i problemi al flessore che lo hanno condizionato dopo il giro di boa. Dove al momento sembra dunque essere mancato il Padova è proprio nelle soluzioni alternative alla coppia d’attacco. […]
Ore 10.20 – (Gazzettino) Alfageme e De Cenco non si sono finora espressi secondo le proprie potenzialità, sparando un po’ troppo spesso a salve. Mancano ancora due giornate al termine della stagione regolare e i play off possono cambiare non poco gli scenari, ma già ora i numeri forniscono elementi interessanti relativamente al reparto offensivo del Padova. Tra le prime quattro della classe, l’undici biancoscudato è quello che finora ha segnato di meno con 48 gol all’attivo, contro i 54 del Parma, i 55 del Venezia e i 66 del Pordenone. In particolare, nelle ultime cinque giornate, quelle che hanno visto svanire il sogno promozione diretta e complicato la corsa per il secondo posto, la minore solidità difensiva della squadra (otto gol subìti) ha messo a nudo i limiti realizzativi della squadra che ha colpito solo quattro volte. E così, se in precedenza il Padova ha spesso vinto per 1-0, in questo ultimo lasso di tempo la singola rete segnata nelle gare con Feralpi e Parma non è bastata per evitare un ko e le due realizzate con l’Ancona hanno regalato un solo punto.
Ore 10.10 – (Gazzettino) Due settimane di lavoro in un centro specializzato per arrivare al meglio ai play off. Questo l’immediato futuro di Neto Pereira, alle prese da tempo con un problema al flessore della gamba destra. Il calciatore si legge nel comunicato del Padova – inizierà a svolgere un percorso di recupero e retraining al centro Isokinetic di Bologna. La sua situazione muscolare è in via di normalizzazione e la società, in accordo con lo staff medico, ha deciso di sottoporlo a due settimane di recupero attivo con l’obiettivo di riportarlo il più possibile vicino alla condizione fisica ottimale in vista dei play off». Il resto della rosa è a disposizione e, dopo la ripresa della preparazione di ieri mattina, con la squadra divisa tra i titolari con l’Ancona e gli altri, si allenerà questo pomeriggio. […]
Ore 09.50 – (Mattino di Padova) Proprio dopo la gara di lunedì, mentre la squadra riceveva dalle tribune dell’Euganeo i primi fischi dall’inizio della stagione, Bindi e Dettori hanno avuto un faccia a faccia i cui contenuti non sono stati svelati dai diretti interessati. Di certo, però, il confronto sarà stato franco: la gara con l’Ancona ha scontentato tutti, e la squadra se n’è resa conto sin da subito. […] «Adesso non ci resta che chiudere nel miglior modo possibile questo campionato contro Sudtirol e Lumezzane, le migliori gare per ritrovare la giusta concentrazione. Quando arrivano le grandi avversarie, chiunque è più predisposto alla concentrazione, ma è in queste sfide che è più difficile stare sul pezzo: l’attenzione si allena proprio con confronti del genere. Le quattro sconfitte ci avevano già fatto capire che il nostro momento non fosse del tutto positivo, ma con il 2-2 di lunedì almeno abbiamo stoppato la serie di ko consecutivi. Adesso non basterà uno schiocco di dita per ritrovare gol, parate, forma fisica. È un processo che si costruisce allenamento dopo allenamento».
Ore 09.40 – (Mattino di Padova) […] Senza Neto Pereira, la squadra ieri mattina ha ripreso gli allenamenti alla Guizza: il primo a parlare, radunando i giocatori in mezzo al campo, è stato ovviamente il tecnico Oscar Brevi, che dopo aver espresso il suo disappunto già lunedì sera, nell’immediato dopo-partita con i marchigiani, deve aver certamente ribadito la sua delusione per l’ultima prestazione dei biancoscudati direttamente ai giocatori. «Bisogna migliorare quegli aspetti che ci hanno condannato nelle ultime partite», l’ammissione del portiere Giacomo Bindi. «Oggi la delusione nello spogliatoio c’è, siamo consci del momento e se fossimo tornati qui tutti ridendo e scherzando, saremmo stati degli immaturi: dopo un pareggio con una prestazione del genere c’è tanto rammarico, siamo consapevoli di aver fallito un’occasione, di non aver dato il cento per cento, e di aver perso la possibilità di riavvicinarci addirittura al secondo posto».
Ore 09.30 – (Mattino di Padova) Nuovo sfogo di Roberto Bonetto. L’a.d. biancoscudato è in Indonesia per motivi di lavoro e quindi «l’unico modo per comunicare velocemente», fa sapere, «è la mia pagina Facebook». Ieri pomeriggio ha postato un messaggio che riportiamo integralmente: «Sarò forse ancora tacciato di essere arrogante, presuntuoso da alcuni addirittura cafone, ma non me ne importa nulla, in qualità di socio e ad del Calcio Padova mi sento di dire che non è questo il clima che deve esserci attorno ad una squadra che andrà a giocarsi l’eventuale accesso alla serie B. Forse abbiamo tutti un po’ la memoria corta, sono passati solo tre anni da quando questa società è partita e io penso che il lavoro da noi svolto sia stato più che positivo: promozione il primo anno, secondo anno quinto posto, terzo anno da protagonisti sino a cinque partite fa, accesso ai playoff (da che posizione al momento non lo sappiamo); dopo i vari appelli, siamo ancora sempre i soliti soci che fanno degli sforzi finanziari enormi per le loro possibilità e, nonostante tutto, giù critiche, non ci sono i soldi, non ci sono ambizioni. Quando leggo queste cose, mi sembra di essere fuori dalla realtà, forse per questo a Padova si fa fatica a fare calcio, troppe sono le aspettative e troppa è la tensione attorno alla società. Detto questo, mi sento di suggerire a tutti tifosi e non tifosi: crediamo in questa squadra e in questa società, stiamo vicini a questi ragazzi perché nulla è ancora perduto, sarà perché io sono ottimista di natura, ma siamo il Padova, e possiamo ancora farcela a realizzare quel sogno in cui tutti noi speriamo, quindi stand by con le critiche. Sosteniamo questa squadra con calore, che nulla è ancora perduto. Tutti uniti ce la possiamo fare. Forza Padova, andiamo avanti uniti».
Ore 09.00 – (Corriere del Veneto) […] Bindi, perché bisognerebbe essere ottimisti in un momento come questo? «Perché un periodo negativo non può cancellare tutto quanto di buono abbiamo fatto in precedenza. Per lunghi tratti della stagione siamo stati nelle prime tre posizioni, ora siamo quarti e stiamo vivendo un momento particolare. Ma non è finita qui, ci sono ancora due partite da giocare e poi i playoff». […] Intende dire che le prossime due partite avranno un’importanza che andrà al di là del risultato fine a se stesso? «Non sono d’accordo, per nulla, con chi dice che ci stiamo risparmiando o che sia il caso di farlo azzerando il nostro impegno e preservando energie in vista della post season. Ai playoff bisogna arrivarci con la testa giusta, non è che puoi fare come l’interruttore della corrente, accenderlo e spegnerlo come ti pare». […] Bindi, ma che cosa è successo al Padova? «E’ successo semplicemente che i risultati ci danno contro. Ma nelle ultime due partite, secondo me, ci sono stati segnali di ripresa. È che prima ci sono andate dritte tante cose, adesso ci stanno andando storte tante altre». […] Quindi lei intravede la luce in fondo al tunnel? «Io non ho mai perso la fiducia. È chiaro che abbiamo pagato una lunga rincorsa, che psicologicamente non è facile rimettersi a correre dopo quattro sconfitte consecutive. Ma a Pordenone secondo me abbiamo perso immeritatamente e con l’Ancona se avessimo vinto non ci sarebbe stato nulla da dire». Oggi ai playoff vi toccherebbe l’AlbinoLeffe. Ma c’è un avversario che preferirebbe evitare? «Stare qui a fare calcoli ha davvero poco senso. Lo ripeto: dobbiamo pensare esclusivamente a noi stessi, se continueremo su questa strada i risultati torneranno». Un’ultima cosa. Cos’è successo fra lei e Dettori a fine partita? Sul campo vi hanno visti litigare… «Niente di niente. Assolutamente niente».