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Ore 21.10 – (Giornale di Vicenza) Il Ponte della Liberazione ha dato spazio ad una serie di posticipi che hanno regalato un nuovo volto alla classifica di Lega Pro: il più clamoroso è andato in onda al Tardini di Parma, dove i ducali hanno collezionato la terza sconfitta consecutiva, 0-1 ad opera dell’Alto Adige, scandito dalla rete al 91′ del bomber altoatesino Gliozzi. Poi un pareggio a Bergamo tra Albinoleffe e Pordenone (1-1 firmato Cortellini e Arma) che ha fatto felice il Bassano poiché ha agganciato gli orobici al nono posto, superandoli in virtù della classifica avulsa che oggi vedrebbe il soccer team nono e l’Albinoleffe al decimo e ultimo gradino play off. Infine, pari a sorpresa all’Euganeo tra Padova e Ancona, un 2-2 che tiene in vita i marchigiani (doppietta di Paolucci) ancora in corsa per la salvezza e smorza le velleità di secondo posto dei biancoscudati, nonostante la vena del finalizzatore Altinier, in evidente crisi di risultati e staccati al quarto posto. […]
Ore 20.40 – (Giornale di Vicenza) […] «È stato meraviglioso ritrovare la rete – recita Grandolfo -. Il calcio è bello proprio perché sa offrirti delle rivincite ed è quello che rincorriamo anche noi come squadra dopo un lungo periodo buio e di chiara difficoltà. Semmai siamo stati bravi noi in spogliatoio a ricompattarci ricominciando a riproporci al meglio. Adesso dobbiamo dare continuità al nostro cammino. Il Gubbio domenica? Siamo carichi a palla e c’è una gran voglia di regolare il rovinoso capitombolo dell’andata». […] Ora che anche per Valerio Bertotto è arrivato il giorno del raccolto, dopo una semina sterminata che stava diventando stucchevolmente infruttuosa nonostante talune prestazioni robustissime, lo skipper Diesel analizza il percorso suo e dei ragazzi. «In queste settimane abbiamo patito diverse problematiche – riconosce il trainer -, così abbiamo lavorato forte sull’idea di calcio che avevo in mente di sviluppare, un tipo di gioco che volevo veloce, intenso, di grande movimento e ampiezza. Ma dovevamo applicare questi concetti con estrema convinzione. […] Fisicamente stiamo benone, c’è la possibilità di recuperare qualche altro infortunato e non intendo più fermarmi, è indispensabile cancellare del tutto certe nebbie recenti e ciò dovrà rappresentare d’ora in avanti la nostra performance tipo; pure se qualità e temperamento da soli non bastano, incidono i dettagli e noi, sulla scelta della tempistica della giocata, possiamo salire». […]
Ore 20.10 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Il derby dell’Enza (il fiume che separa i territori delle due città e le rispettive province) all’ultima giornata, un Teramo ancora in corsa per agguantare la salvezza diretta da affrontare domenica. E una crisi nera che tocca tutti i settori, dalle tensioni agli alti livelli sino a un rendimento in campo che sembra essersi perduto da quando il Venezia ha iniziato a volare verso la promozione. È la situazione del Parma di D’Aversa, agganciato lunedì sera dal Pordenone e sconfitto malamente anche dal Sudtirol. Al Tardini, al termine del posticipo serale che ha chiuso la terzultima di Lega Pro, è scoppiata la protesta. I giocatori, capitan Lucarelli in testa, hanno chiuso la partita in lacrime, presentandosi sotto la curva per ascoltare l’invito dei tifosi a mostrare gli attributi. Ma non bastano né il pianto, né le esortazioni. Il Parma si è arenato. Scricchiola anche la posizione del tecnico D’Aversa, l’unico ad aver richiamato i giocatori alle proprie responsabilità, da assumersi soprattutto verso il caloroso pubblico ducale. […]
Ore 19.40 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) […] Dalla Bergamasca al Bresciano, dove ruggiscono i leoni del Garda. Il 4-4 spartito con la Reggiana mostra i prossimi avversari dei ramarri in forma. «Il pari non mi soddisfa comincia però il commento di Michele Serena -, nonostante la rimonta da 1-4 a 4-4, perché l’esito non è scaturito da meriti emiliani». L’allenatore della squadra di Salò ammette comunque che «il punto ce lo teniamo stretto, perché può essere fondamentale, ma noi dobbiamo fare il salto di qualità. Ce lo dobbiamo mettere in testa, anche senza assillo. Dobbiamo far diventare queste partite, dove la posta in palio è molto alta, gare fondamentali. C’è l’accesso ai playoff in ballo, che è un traguardo molto importante. Ho vinto dei campionati, ma non mi è mai successo di entrare nei playoff». Puntando già il mirino sulla trasferta pordenonese, Serena è chiaro: «Ripartiamo dagli ultimi 10′ contro la Reggiana. Quella frazione di gara deve insegnarci che, quando si va oltre l’ostacolo, siamo capaci di qualsiasi cosa. Se rimaniamo di qua, o andiamo con una marcia ridotta avvisa il tecnico -, capita di farsi male da soli. In vista dei neroverdi da un lato dobbiamo dimenticare gli errori, per evitare di portarceli dietro all’infinito. Bisogna però anche fare autocritica, studiando gli avversari e lavorando per migliorare».
Ore 19.10 – (Messaggero Veneto) Archiviata la gara con l’Albinoleffe, i ramarri pensano già alla sfida di domenica con la FeralpiSalò. Mancherà però il faro del centrocampo, Salvatore Burrai. Il regista sardo, in seguito all’ammonizione rimediata a Bergamo, sarà squalificato per una giornata. Rientrerà per il match con la Sambenedettese. Il tecnico neroverde Bruno Tedino sta già pensando a come sostituirlo. Il favorito per prendere il posto dell’ex Cagliari, per vocazione e perché ha già giocato in quel ruolo, è Sergiu Suciu. Questa l’ipotesi più probabile, difficilmente il trainer ricorrerà ad altre soluzioni. Si dovrà decidere il terzo centrocampista, ammesso che Misuraca rimanga al suo posto: sarà ballottaggio tra Buratto e Bulevardi. […]
Ore 18.40 – (Messaggero Veneto) La premessa è d’obbligo: nessuno impone al Pordenone di arrivare (di nuovo) secondo. Il torneo che sta disputando è già oltre le previsioni. Tuttavia, con il pareggio di lunedì scorso a Bergamo, la squadra di Bruno Tedino ha perso una grande occasione per staccare il Parma e occupare in solitaria la piazza d’onore dietro al Venezia. Il secondo tempo disputato all’Atleti Azzurri d’Italia meritava ben altra sorte, per le occasioni create e per il gioco espresso: così, per chiudere alle spalle dei lagunari, ora Misuraca e compagni dovranno provare a vincere le ultime due partite che rimangono. A meno che il Parma non fallisca ancora. […] Tuttavia la partita di Bergamo dimostra che i ramarri non possono sempre rinunciare a certi elementi. L’importanza di Berrettoni (tenuto fuori a Bergamo solo per precauzione) si è sentita per esempio a Fano, quando risolse segnando due gol. Tedino va oltre il fatto di raggiungere il secondo posto e nella sua analisi si concentra su quanto prodotto dalla squadra, in particolare nella ripresa. «La prestazione c’è stata – ha detto dopo l’incontro –: se riusciamo come in questa occasione a creare 4-5 palle gol in una frazione continuo a dormire sonni tranquilli. Avevamo anche segnato una rete, quella di Cattaneo, che però l’arbitro ha deciso di annullare per fuorigioco. Francamente mi sembrava regolare, ma non è il caso di fare polemiche. Sono contento di come la squadra ha interpretato la gara – continua – e il fatto di aver giocato a ritmi altissimi mi fa ben sperare in vista del futuro». […]
Ore 18.10 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Cosa è accaduto per trasformare il Vicenza deludente e balbettante, sconfitto in casa dalla Pro Vercelli, in quello tonico, determinato e a tratti anche spettacolare visto contro il Novara? Difficile dare una risposta, anche perché l’arrivo di Vincenza Torrente sulla panchina biancorossa ha senza dubbio dato lo scossone sperato a livello mentale ma la squadra è parsa trasformata anche dal punto di vista agonistico. Volendo sorridere, si potrebbe pensare che il lancio del sale «alla Anconetani» effettuato prima della partita da Stelvio Dalla Vecchia, uno dei componenti di Vi.Fin. e padre di Simone, vice presidente del Vicenza, possa aver esorcizzato il Menti, ma le ragioni di questo cambiamento delle prestazioni della squadra vanno ricercate nei cambiamenti tattici, pur limitati, che Torrente ha potuto portate in pochi giorni di lavoro. […] Torrente ha avuto probabilmente la capacità di entrare in sintonia con il gruppo, andando a lavorare dal punto di vista mentale riuscendo a restituire un po’ di serenità e fiducia ad una squadra che aveva il morale sotto i tacchetti. «Sono contento perché abbiamo disputato una grande partita e non posso non fare i complimenti ai ragazzi — spiega il tecnico — con il Novara ho avuto la conferma che questo gruppo è composto da uomini che sono attaccati alla causa. Quando siamo andati in svantaggio avremmo potuto anche non avere la forza di reagire, invece abbiamo creduto di poter ribaltare il match e di prenderci tre punti determinanti, perché ci consentono di restare in corsa per la salvezza». […]
Ore 17.40 – (Giornale di Vicenza) Finalmente! Contro il Novara il Vicenza non solo ha vinto, ma si è meritato gli applausi scroscianti del Menti per una prestazione arrembante, divenuta spettacolare ed entusiasmante dal pareggio di Ebagua in poi. Una partita dominata in lungo e in largo dalla squadra di Torrente, che è andata all’attacco con una continuità e una determinazione mai viste in precedenza in questo campionato. Una prova maiuscola, certificata anche dagli indicatori analitici forniti dalla Lega di serie B. Due dati su tutti saltano agli occhi. Il Vicenza in questa partita ha raggiunto un indice sintetico di pericolosità (riassuntivo di tiri in porta, verticalizzazioni, occasioni da rete) davvero mostruoso: in una scala da 1 a 100, lo scatenato Orlando e i compagni hanno raggiunto 82,7. Per rendere l’idea, forse gli affezionati frequentatori di questa rubrica statistica ricorderanno come in questo campionato spesso i biancorossi siano a malapena giunti a poco più di 20, oltrepassando il 40 solo in occasione delle prove più convincenti. Mai come venerdì sera, del resto, il Vicenza è arrivato con facilità ed efficacia al tiro: 25 tentativi, di cui 10 hanno centrato lo specchio (10), molti in maniera vincente o comunque pericolosa.
Ore 17.10 – (Giornale di Vicenza) […] Bellomo, la vittoria della Liberazione, e non solo perchè arrivata alle porte del 25 aprile… “Era una gara da non sbagliare, lo sapevamo benissimo e siamo entrati in campo per vincere. C’era un solo risultato a disposizione”. E c’è il suo zampino. “Aver segnato è stato importante per me. Ringrazio Orlando, che mi ha dato quel pallone all’indietro. Io l’ho stoppato, ho alzato la testa e tirato forte”. […] Cosa vi ha dato la vittoria, oltre a tre punti fondamentali? “È stata una bella serata, che è iniziata male ma si è conclusa positivamente, la prestazione e il risultato hanno fatto crescere di colpo la nostra autostima, risollevato il morale dopo un periodo difficile che ci ha visto ottenere poche soddisfazioni e poi assistere ad un altro cambio sulla panchina. É un’iniezione di fiducia importante in vista del derby di lunedì”. Con quanta pressione siete scesi in campo? “Tantissima – si passa la mano sulla fronte – Quando sai che non puoi fallire è tutto più difficile. Se vogliamo salvarci e magari farlo anche direttamente, diventa obbligatorio fare bottino pieno e col Novara eravamo preparati ad affrontare una partita particolare, che non ci dava margini di errore”. In due partite si è visto un Vicenza diverso. Merito del nuovo timoniere? “Torrente ci ha fatto ragionare subito, quando è arrivato. Ha puntato tanto sulla testa e ci ha detto che in sei partite non avremmo dovuto guardare la classifica, ma vivere e giocare una sfida alla volta, e tirare le somme alla fine”. […] Sarà veramente difficile strappare punti a Verona… “È il derby, una partita che in quanto tale ci carica molto. All’andata segnò la nostra svolta, fu bellissimo vincere e poi aprire un piccolo ma importante ciclo fatto di altri successi pesanti. Ora una svolta c’è stata col Novara. Al “Bentegodi” sarà durissima ma in questa B nulla è scontato, puoi giocare a viso aperto con tutti. Abbiamo pareggiato a Benevento contro una formazione costruita per salire, abbiamo battuto il Novara che punta ai playoff. Non ci arrendiamo e soprattutto non ci preoccupiamo di trovare avversari più forti”.
Ore 16.40 – (Gazzettino) Finisce come all’andata, vince 2-1 la Spal che si invola verso la serie A. E, come al Tombolato e in tante altre circostanze stagionali, al Cittadella restano i complimenti per il bel gioco, ma zero punti. Quelli se li prendono gli altri, vanno a chi fa gol: è tutta qui la differenza tra Spal e Cittadella. La partita del Mazza ancora una volta ha messo a nudo uno dei limiti della squadra di Roberto Venturato, quello di non saper capitalizzare la grande mole di lavoro e le occasioni create. La vittoria del Frosinone poi complica la corsa verso i play off, che si disputeranno soltanto se il distacco tra la terza e la quarta in classifica sarà inferiore ai dieci punti. Venturato conferma le indiscrezioni della vigilia, con Scaglia-Pascali coppia di centrali in difesa, Strizzolo e Vido in attacco, panchina per Litteri. Il Cittadella comincia con il piglio da grande squadra, a dispetto della capolista. […] Esulta solo la Spal, il Cittadella deve pensare subito al riscatto, sabato al Tombolato contro il Cesena.
Ore 16.20 – (Gazzettino) C’è tanto rammarico in Roberto Venturato: «Il messaggio che mi piacerebbe trasmettere a tutti è che il Cittadella a Ferrara ha disputato una grande partita. Abbiamo commesso due errori che la squadra di Semplici ha puntualmente capitalizzato, ma non credo ci sia stato nient’altro da segnalare». I granata hanno giocato quasi sempre nella metà campo avversari.: «Abbiamo messo in grande difficoltà la Spal, che si è solo difesa, ed è stata brava a capire che, contro questo Cittadella, avrebbe sofferto nell’interpretare la partita in altro modo». È però mancato il gol, cosa non da poco conto. «Non siamo riusciti a capitalizzare il lavoro portato avanti, specie nel momento di maggior pressione durante il primo tempo. È questo il nostro limite, ce lo stiamo portando avanti dall’inizio della stagione. Siamo mancati nei momenti decisivi, come nella marcatura nella nostra area in occasione del primo gol della Spal. Abbiamo perso l’occasione di poter vincere a Ferrara, perché noi eravamo andati al Mazza per vincere, e la mia squadra avrebbe meritato molto di più». Venturato sottolinea anche i meriti dei vincitori. «Complimenti alla Spal che si appresta a vincere il campionato, a salire in serie A. Ha saputo conquistarsi questa grande soddisfazione, noi puntiamo ai play off». […]
Ore 15.50 – (Mattino di Padova) La Spal vince, il Cittadella perde e impreca. Contro se stesso e i suoi limiti, sommando a quelli difensivi – adesso il conto dei gol subìti sale a 46 – pure quelli offensivi, pur avendo il terzo attacco del torneo, con 51 reti all’attivo. Sconfitta numero 15, ad accentuare la contraddittorietà dei risultati ottenuti in una stagione che resta comunque splendida, perché su 38 partite i granata ne hanno vinte ben 17, lasciando a soli 6 pareggi la differenza fra successi e battute d’arresto. “Così è se vi pare” potremmo dire, rubando il titolo di un’opera teatrale di Luigi Pirandello, ma il rammarico per ciò che poteva essere, e non è stato, anche stavolta è più che giustificato. La squadra di Venturato ha fatto tremare quella di Semplici, arrivata a quota 21 vittorie, con 63 reti realizzate (e nessuno è stato capace di fare meglio sin qui), dominando i primi 45’ con la sua manovra avvolgente, imperniata sui soliti passaggi ravvicinati con palla rasoterra e gli improvvisi lanci in profondità di Iori, superbo nell’interpretazione del ruolo di regista. Dove è mancata è stato negli ultimi 20 metri, quando avrebbe dovuto finalizzare il gran lavoro svolto sino a ridosso dell’area di rigore biancazzurra, all’interno della quale gli affanni e le ansie nello sbarazzarsi in fretta e furia del pallone erano evidenti. Insomma, un film già visto e che, nel dopo-gara, ha spinto lo stesso Venturato ad affermare: «Con 10 punti in più saremmo andati in A anche noi». […]
Ore 15.30 – (Mattino di Padova) Non c’è Liberazione che tenga. Il Cittadella resta ancorato ai suoi difetti di sempre, bello ma imperfetto. E così Roberto Venturato si presenta in sala-stampa al “Mazza” evidentemente contrariato. «Complimenti alla Spal, che si è conquistata l’opportunità di essere promossa, ma noi ora dobbiamo pensare al nostro obiettivo, che è quello di arrivare ai playoff», sottolinea il tecnico. «La poca concretezza nei momenti decisivi ci è costata una decina di punti e forse anche qualcuno di più. Punti buttati via, che ci avrebbero consentito di andare in Serie A direttamente, un traguardo che, per la qualità del gioco che esprimiamo, avremmo meritato di raggiungere». Se fossimo nei suoi panni, in effetti, saremmo molto arrabbiati. Avete stretto all’angolo la prima della classe come pochi altri hanno saputo fare, senza raccogliere nulla. «Il Cittadella ha disputato una grande partita per 90 minuti. Poi siamo incappati nei soliti due errori che hanno consentito alla Spal di portarsi in vantaggio e raddoppiare, ma credo che non ci sia stato niente altro: la squadra di Semplici ha solo badato a difendersi. Lo ha fatto molto bene, rendendosi conto che in questa gara era in grande difficoltà. Noi, al contrario, non siamo stati in grado di colpirla nel nostro momento migliore. Siamo mancati nella freschezza mentale, ma dal punto di vista tattico, tecnico e fisico il Citta avrebbe sicuramente meritato di più. Ci portiamo dietro questi limiti da tutta la stagione». Nelle gare ad eliminazione – se vi qualificherete ai playoff – gli errori rischiano di pesare ancora di più. «Speriamo di arrivare a giocarci gli spareggi: in questa prospettiva dobbiamo lavorare con grande attenzione per essere concreti nei momenti chiave, sia in fase offensiva che difensiva». […]
Ore 15.10 – (Mattino di Padova) «Riceviamo continuamente complimenti, ma con quelli non si fanno punti», ammette sconsolato Filippo Scaglia . Già, ancora una volta è mancata solo la concretezza. «È un limite che ci portiamo dietro da tanto. Al contrario, la Spal è una squadra tremendamente cinica, di quelle che, se hanno 3 occasioni in una partita, segnano 4 gol». Mentre voi volete arrivare in porta con la palla. «Secondo me giochiamo il calcio più bello della Serie B. Dopodiché l’osservazione è giusta, ma in questa partita ci abbiamo provato anche da fuori. Il problema è che, se loro mettono un pullman davanti alla porta, poi hai voglia di trovare il gol! Di occasioni ne abbiamo create: penso al tiro di Strizzolo parato da Meret, al suo colpo di testa finito fuori o a Vido che scivola davanti al portiere. Per contro, abbiamo preso un gol da corner e uno da fallo laterale: una squadra che vuole stare in alto non può incassare reti del genere. D’altra parte, davanti avevamo una formazione che difende benissimo e ti colpisce alla prima occasione». Il divario che separa le prime tre dalle altre torna a farsi preoccupante in chiave playoff. «Secondo me è presto per certi ragionamenti, aspettiamo le ultime due giornate. Personalmente, poi, sono sempre stato allergico a questo tipo di calcoli». […]
Ore 14.50 – (Mattino di Padova) L’applauso unanime tributatogli da tutto lo stadio “Mazza”, la consegna della maglia numero 1 da parte del presidente della Spal Walter Mattioli, il saluto sotto la curva che scandisce il suo nome. Andrea Pierobon è stato, assieme alla vecchia gloria degli anni ’60 Gabrielle Cantagallo, il grande protagonista dell’intervallo della sfida di ieri. Spal-Cittadella era, in fondo, la sua gara e non poteva essere altrimenti, perché, se “Piero” è una bandiera granata, resterà sempre un simbolo anche per la società biancazzurra. «Per me è sempre un’enorme emozione tornare in questo stadio», le sue parole rivolte ai tifosi. «In questo momento voglio solo ringraziarvi. Lo capite, non posso dire forza Spal!», ha sorriso, «ma sarete sempre nel mio cuore». […]
Ore 14.20 – (Corriere del Veneto) Scroscianti applausi ma zero punti. I granata schiacciano la capolista della B nel suo stadio per tutto il primo tempo, spengono la luce a inizio ripresa, si fanno infilare due volte e sul finale accorciano le distanze uscendo dal Mazza a mani vuote. Spal-Cittadella termina 2-1 per i ferraresi, a cui adesso manca solo la matematica per la promozione diretta in serie A. La squadra di Venturato si morde le dita per non aver capitalizzato le occasioni costruite in una partita dominata sul piano del gioco. Come prevedibile sono gli episodi a decidere il match, con la rete di Giani a inizio ripresa e il raddoppio di Zigoni che vanificano tutti gli sforzi padovani, premiati solo dal gol di Litteri. Il Citta comunque resta in piena corsa per un posto nei playoff a quattro giornate dal termine della stagione regolare. La squadra padovana inizia bene la partita, tenendo il campo in maniera ordinata e portando alto il pressing che soffoca le fonti di gioco della capolista. Di contro i padroni di casa tentano di usare la carta del possesso palla contro Venturato che manda in campo i suoi nel consueto 4-3-1-2. Con bomber Litteri che parte dalla panchina, Vido e Strizzolo hanno il compito di scardinare la retroguardia ferrarese. […]
Ore 13.50 – (Gazzettino, edizione di Venezia) A prescindere da come finirà il Matera può già ringraziare il Venezia, visto che la promozione in serie B degli arancioneroverdi ha regalato il pass per il secondo turno dei playoff di campionato. L’intenzione dei lucani è però quella di regalarsi la coppa. «L’andata ci ha lasciato in eredità un unico vantaggio, quello di non aver subito gol ieri ha messo in guardia i suoi il tecnico Gaetano Auteri . In 90′ tutto è aperto, non abbiamo vinto niente e tutto può succedere. Abbiamo carte importanti da giocarci, il Venezia è un’ottima squadra ma noi vogliamo vincere, è il nostro obiettivo per il quale lavoriamo da tempo. Giocheremo senza speculare e a prescindere da tutto, non ci saranno condizioni meteorologiche favorevoli ma sono solo dettagli». Per la sfida odierna il Matera ha qualche problema a completare il reparto arretrato del suo 3-4-3: squalificato Ingrosso, Bertoncini e Gigli non sono al top ma quest’ultimo dovrebbe stringere i denti, in caso contrario Auteri adatterà un centrocampista tra Meola e Di Lorenzo. […]
Ore 13.30 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Dopo la promozione in serie B sotto con la Coppa Italia, il Venezia va a caccia della rimonta per continuare a vincere. Può regalarsi un trofeo da mettere in bacheca il team arancioneroverde, in campo oggi al Penzo (ore 17, diretta su RaiSport) nella finale di ritorno della Coppa Italia di Lega Pro contro il Matera. Si riparte dall’1-0 a favore dei lucani di un mese fa, risultato rimediabile ma che obbliga a vincere con almeno due reti di scarto. «Dobbiamo recuperare solo un gol e abbiamo tutti i mezzi per poterlo fare la fiducia del tecnico Pippo Inzaghi . Certo ci servirà una prestazione gagliarda contro un avversario forte, costruito per andare in serie B e che proverà a raggiungere ai playoff un traguardo che noi abbiamo già tagliato». […] «Possiamo affrontare il Matera col sorriso, in fondo non abbiamo niente da perdere. Avevamo un grande obiettivo che era tornare in B, abbiamo reso tutto facile agli occhi di tutti ma facendo qualcosa di incredibile, stradominando un girone molto complicato. Alla Coppa Italia non ci abbiamo mai pensato, pian piano però siamo arrivati in finale perché abbiamo un gruppo eccezionale e a questo punto ce la giochiamo. C’è uno 0-1 da ribaltare ma questo Venezia può farcela a regalare ai tifosi un altro motivo di festa». In tribuna ci sarà anche il presidente Joe Tacopina. In caso di 1-0 al 90′ per gli arancioneroverdi si andrà ai tempi supplementari ed eventualmente ai calci di rigore.
Ore 13.10 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) Una remuntada per alzare al cielo la Coppa Italia. È arrivato il giorno della finale di ritorno per il Venezia che oggi pomeriggio allo stadio Penzo (ore 17, diretta streaming su Lega Pro Channel) sfiderà il Matera. Si riparte dall’1-0 dell’andata e servirà una grande partita agli arancioneroverdi per centrare il secondo trofeo di una stagione che resterà nella storia. Per mister Pippo Inzaghi l’unico «problema», se così si può definire, sarà l’assenza di capitan Maurizio Domizzi: il centrale difensivo ex Udinese, non ha recuperato dai propri acciacchi e non sarà nemmeno in panchina. «Domizzi purtroppo non ce la fa, non abbiamo voluto rischiarlo — spiega mister Inzaghi — sarà nuovamente pronto per la Supercoppa, ma siamo comunque coperti in quel reparto che continua a darci grandi segnali». L’undici che andrà a caccia della Coppa Italia vedrà protagonista fra i pali ancora il giovane Vicario, a cui viene confermata la fiducia dopo la buona prestazione con il Gubbio. «Confermo che giocherà lui, anche perché Vicario è stato il nostro portiere di Coppa. D’accordo dunque con il titolare, Facchin, abbiamo deciso di far scendere lui in campo per questa finale, anche perché ci dà tantissime garanzie». Rispetto alle altre gare del campionato, questa volta il Venezia dovrà però fare i conti con quell’1-o da rimontare: serviranno quindi almeno due gol di scarto per poter alzare al cielo il trofeo. […]
Ore 12.50 – (La Nuova Venezia) Gaetano Auteri, allenatore del Matera, la Coppa Italia di terza serie l’ha già vinta, sia da calciatore con il Monza nel 1988 sia in panchina con il Gallipoli nel 2006, superando in finale la Sanremese, quando sfidò anche il Venezia di Nello Di Costanzo nella Supercoppa di Serie C/2. Nel suo palmarès compare anche la Supercoppa di Prima Divisione di Lega Pro con la Nocerina nel 2011. «Siamo pronti per questa gara perché l’aspettiamo da tempo» ha sottolineato il tecnico che un anno fa portò il Benevento in Serie B, «abbiamo il vantaggio di non aver subito reti in casa, ma tutto si decide sempre nella seconda partita in questi casi. Il Venezia è un’ottima squadra, noi non speculeremo sul vantaggio o giocheremo solo per il pareggio. Non vogliamo snaturare il nostro modo di giocare, altrimenti rischiamo di perdere le nostre caratteristiche». […]
Ore 12.30 – (La Nuova Venezia) Archiviata in largo anticipo la pratica-Serie B, il Venezia prova ad aggiungere anche la Coppa Italia a una stagione straordinaria. Per farlo, deve rovesciare lo 0-1 di Matera, scarto rimediabile, ma risultato insidioso. Per la squadra di Auteri, sfumata da settimane la promozione diretta in Serie B, la Coppa italia è diventata l’obiettivo principale, prima di tuffarsi nei playoff. Il gol di Negro concede al Matera qualche chance di vantaggio sul Venezia, che dovrà provare a pareggiare i conti, senza sbilanciarsi e subire le ripartenze dei lucani. […] «È una partita da giocare con il sorriso sulle labbra, avendo già conquistato la promozione, che era il nostro obiettivo principale» avverte Filippo Inzaghi, «siamo però approdati in finale di Coppa Italia con merito e, arrivati a questo punto, faremo di tutto per vincerla. Domenica ci verrà consegnata la Coppa per esserci aggiudicati il campionato, sarebbe fantastico se le coppe fossero due». […] Domizzi non giocherà. «Dobbiamo pensare anche alla Supercoppa» puntualizza Inzaghi, «meglio non rischiare». In porta ci sarà Vicario, un premio che arriva dal tecnico per le buone prove in Coppa Italia e di domenica scorsa a Gubbio. Cernuto andrà al centro della difesa con Modolo o Malomo, sulle fasce Zampano e Garofalo. A centrocampo ballottaggio Bentivoglio-Stulac con Falzerano e Soligo ai lati, in attacco ritorna l’asso di Coppa, Nicola Ferrari, Fabiano e Moreo sono i favoriti per le altre due maglie.
Ore 11.50 – Qui Guizza: assente Neto Pereira.
Ore 11.30 – Qui Guizza: lavoro defaticante per i titolari di lunedì sera, mentre le riserve si allenano in palestra.
Ore 11.15 – Qui Guizza: Biancoscudati in campo, squadra a colloquio con mister Brevi.
Ore 10.50 – (Gazzettino, editoriale di Claudio Malagoli dal titolo “La scossa deve partire dai giocatori”) Rabbia e rimpianti. Sono questi i sentimenti che ha prodotto il 2-2 con l’Ancona. La rabbia è legata al modo con il quale il Padova si è complicato la vita da solo. […] I rimpianti sono invece per la classifica visto il ko del Parma e il pareggio del Pordenone. Se i biancoscudati non avessero gettato al vento i tre punti, la corsa per il secondo posto si sarebbe incredibilmente riaperta. Come uscire fuori da questa situazione di disagio tecnico e mentale che ha creato più di qualche fibrillazione all’interno della società? La risposta è nelle parole pronunciate ieri dal presidente Bergamin nella sala stampa dell’Euganeo: serve un profondo esame di coscienza. Solo così il Padova può ritrovare la sua identità a livello caratteriale e di gioco. I primi a doverlo fare sono i giocatori, che sembrano avere smarrito la consapevolezza nei propri mezzi. C’è chi è sparito dai radar (Berardocco su tutti), chi è arrivato con grandi attese ma ancora non ha convinto (De Cenco), chi avrebbe bisogno di rifiatare un po’ (Mandorlini ed Emerson). E qui entra in scena l’allenatore, che paga sul piano delle critiche anche la scarsa empatia con l’ambiente quando invece dovrebbe essere giudicato solo per il lavoro sul campo. Qualche scelta diversa negli interpreti e nelle strategie (fermo restando che il 3-5-2 resta il modulo di riferimento) potrebbe dare nuovo vigore alla squadra.
Ore 10.40 – (Gazzettino) L’umore non era dei migliori anche tra i giocatori che sono transitati l’altra sera in sala stampa. A cominciare da Altinier, che ha fotografato così la situazione: «Volevamo vincere a tutti i costi, purtroppo non riusciamo ancora a dare quello che vorremmo, a ritrovare vittoria, gioco e solidità. Ci stiamo lavorando, anche se a volte non è facile uscire da questi momenti. È quello che sta capitando anche ad altre compagini che hanno tirato tutto l’anno, arrivi all’ultimo e può capitare anche questo calo. Vogliamo uscirne, ma è più complicato del previsto». […] Parole alle quali hanno fatto eco quelle di Alessandro Favalli che proprio come nella sfida dell’andata ha firmato il momentaneo 2-1. «Dovevamo portare a casa i tre punti. Una volta andati in vantaggio non siamo stati capaci di chiuderla, non sfruttando un paio di occasioni per il 3-1. Purtroppo non abbiamo segnato e in questo periodo al primo errore veniamo puniti. Bisogna ritrovare quella determinazione e quella attenzione che avevamo fino a qualche tempo fa, dispiace perché questa era una gara da vincere». […]
Ore 10.30 – (Gazzettino) Il pareggio all’Euganeo con l’ultima in classifica vissuto nell’ambiente come una sconfitta, visto che doveva essere la partita del rilancio dopo quattro sconfitte di fila. E come se non bastasse, per la prima volta sono piovuti fischi sui giocatori, peraltro giustificati dal presidente Giuseppe Bergamin in sala stampa. Non c’è dubbio che il Padova sia precipitato in una spirale preoccupante che sembra avere minato certezze e fiducia nei propri mezzi, come certificano anche i due clamorosi regali difensivi in occasione degli altrettanti sigilli dell’Ancona. […] «Siamo tutti delusi – sottolinea Zamuner – anche se non sono preoccupato per la situazione: abbiamo perso un po’ di vista le nostre caratteristiche che per una ventina di partite ci hanno portati fino al secondo posto in classifica, e si tratta di ritrovarle. Abbiamo forse pensato di avere un’altra strada da poter percorrere, quando invece la nostra è quella di essere magari poco spettacolari, ma redditizi come lo siamo stati fino a cinque gare fa. A questo punto penso che si debba pensare a difendere il quarto posto nelle partite che restano, e mettersi nell’ottica di preparare al meglio i play off».
Ore 10.20 – (Gazzettino) Dopo avere goduto di un giorno di riposo i biancoscudati riprendono questa mattina alle 11 la preparazione in vista dell’ultima trasferta della stagione regolare con il Sudtirol. Occasione nella quale sarà quasi certamente assente ancora Neto Pereira, che sta seguendo un programma differenziato per arrivare al top ai play off.
Ore 10.00 – (Mattino di Padova) CHI SALE. Per fortuna c’è chi riesce comunque, anche in un contesto molto balbettante, a fare il suo senza demeritare. È il caso del portiere Bindi, che anche contro l’Ancona ha sfoderato un paio di interventi di rilievo pur senza riuscire a salvare la sua porta, e di un attaccante come Altinier che, se i compagni gli offrono i palloni giusti per provarci, raramente sbaglia due conclusioni di fila. Per arrivare ai due esterni, Madonna e Favalli: il primo poche volte ha “steccato” nel recente passato, il secondo è stato inibito dalla tattica di Parma, Venezia e Pordenone, che l’hanno costretto a marcare un attaccante molto allargato, ma contro Feralpi e Ancona è stato costante e ha ritrovato la via del gol. […]
Ore 09.50 – (Mattino di Padova) In mezzo al campo la situazione di De Risio è un po’ al limite: ci mette sempre tutto quello che ha, ma dopo aver perso mezza stagione per infortunio ha “tirato” le forze in tutta la seconda metà di campionato, e viaggia a fasi alterne. Così pure Dettori, la cui stanchezza sembra prima di tutto fisica: le idee che illuminano la manovra si sono viste anche lunedì, ma più rade. Infine l’attacco: Alfageme sta tornando in una condizione fisica ottimale e lo si è visto, ma con poca cattiveria sottoporta rovina tutto; mentre De Cenco sembra del tutto lontano anche da un passo adeguato ad un finale di stagione da percorrere in crescendo.
Ore 09.40 – (Mattino di Padova) E adesso è davvero allarme rosso. […] Il Padova dà l’impressione di essere malato, e il bollettino medico parla di una squadra i cui parametri vitali (o di gioco, se preferite) sono stazionari, ma preoccupanti. A due settimane dall’avvio dei playoff, alcuni elementi della rosa sono in debito d’ossigeno, ma soprattutto di idee, tanto da indurre il tecnico milanese, per la prima volta, ad ammettere che “Qualcuno è in difficoltà”. […] CHI SCENDE. C’è l’imbarazzo della scelta, ma è la retroguardia il settore in cui si sta pagando dazio maggiormente. Cappelletti contro l’Ancona è incappato in una serata no frutto evidente in una concentrazione al limite; Russo non è il difensore sicuro e arcigno visto sino a un mese fa; Emerson ha perso la lucidità che gli permetteva di sbrogliare con apparente semplicità anche le situazioni più difficili; e poi c’è Sbraga, che come l’anno scorso sta calando nel finale di stagione (la prestazione casalinga col Parma lo ha dimostrato).
Ore 09.30 – (Mattino di Padova) A parte le prime della classe, con Venezia e Foggia già in B e Cremonese ad un passo dal coronare una rimonta storica, in Lega Pro il grande filo conduttore in vista dei playoff sembra essere… la crisi. Tutte le principali favorite alla vittoria dei lunghissimi spareggi promozione, allargati da questa stagione a 28 squadre, sono in fase d’involuzione e ogni pronostico, stante così le cose, rischia di venire sovvertito. Nel girone C il Lecce, dopo l’aritmetica promozione del Foggia, ha esonerato il tecnico Padalino affidando la squadra a Roberto Rizzo. L’Alessandria, seconda nel gruppo A, dopo aver dilapidato un vantaggio enorme subendo il sorpasso della Cremonese di Tesser, la scorsa settimana ha esonerato Braglia e ha chiesto a Bepi Pillon di compiere un miracolo nelle ultime tre giornate. Dietro le prime due, nell’ultimo turno, in tutto il resto della zona playoff ha vinto solo il Como: sconfitte inaspettate sono arrivate per l’Arezzo, la Giana e la Viterbese, e i risultati di tutte le prime dieci hanno riaperto la corsa all’ultimo posto utile per i playoff che ora può diventare obiettivo pure della Pro Piacenza di Fulvio Pea. […]
Ore 09.00 – (Corriere del Veneto) «Di questa serata non salvo niente». A caldo Oscar Brevi non perdona a se stesso e ai suoi il 2-2 in casa maturato con l’Ancona lunedì sera. Per la prima volta nella stagione anche i tifosi più fedeli hanno fischiato la squadra, «rea» di aver gettato al vento la chance per risollevarsi con la cenerentola del torneo. Per capire il momento no dei biancoscudati sono utili alcuni numeri. Le quattro sconfitte nelle ultime cinque partite mostrano come i problemi siano più mentali che fisici. L’approccio alle gare è cambiato: con la Feralpi Salò, Altinier e compagni sono andati sotto dopo 7’, col Parma dopo 1’, col Venezia al 2’ della ripresa e contro l’Ancona dopo 4’. Il comune denominatore? Errori banali, singoli e collettivi, in un reparto (quello difensivo) che aveva ballato pochissimo nel girone di ritorno e che nelle ultime cinque uscite ha subito otto reti. «Ci siamo fatti gol da soli, per errori gravi. Non so bene da cosa dipenda, ma se sbagliamo le cose elementari è difficile risollevarsi», spiega Brevi. In società non hanno preso bene l’ennesima occasione sprecata di avvicinarsi a Parma e Pordenone. Il tandem precede i biancoscudati di tre punti e a 180’ dal termine il secondo posto sarebbe ancora raggiungibile. «Sono amareggiato — dice il presidente Giuseppe Bergamin —mi aspettavo qualcosa di più, la squadra è a in livello mentale strano. Abbiamo fatto diventare difficile la gara con l’Ancona, speriamo di ritrovare la quadratura del cerchio. Adesso serve restare uniti e fare gruppo». […]