Live 24! Padova-Ancona, il giorno dopo: fischi sui Biancoscudati, che occasione sprecata!

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Ore 20.00 – (Giornale di Vicenza) Bassano tifa Venezia. Sì, nessun refuso, ai giallorossi conviene comunque tifare Venezia. Sì perchè i lagunari domani pomeriggio al Penzo disputeranno la finale di Coppa Italia di Lega Pro col Matera, vincente all’andata per 1-0 e Pippo Inzaghi vuole assolutamente ribaltare il risultato, sollevare la Coppa e centrare uno spettacolare double col campionato in attesa di agguantare pure il triplete con la Supercoppa di categoria. E qualora gli arancioneroverdi agguantassero il trofeo libererebbero un posto ai playoff. Ovvero la migliore terza dei 3 gironi (a oggi il Pordenone) si qualificherebbe direttamente al secondo turno degli spareggi facendo strada all’undicesima classificata del proprio raggruppamento, in questo momento il Santarcangelo primo degli esclusi. Per carità, Bassano per il momento è dentro la griglia promozione e può farcela benissimo da solo, ma un’opportunità in più non si butta mai via, se non altro confermerebbe la superiore qualità (e il differente grado di difficoltà) di un girone molto più competitivo e selettivo degli altri. […]

Ore 19.30 – (Giornale di Vicenza) Con i piedi saldamente piantati in zona play off, il caparbio Gubbio che si presenterà al Mercante è intenzionato a chiudere il campionato regolare allungando la mini-striscia positiva di due incontri (due pareggi ottenuti a Reggio e a Venezia), giunta dopo tre sconfitte consecutive (con Teramo, Parma e Santarcangelo), puntando a incamerare più punti possibili col Bassano e successivamente contro il Modena, per rinforzare la propria posizione in vista degli incroci dell’appendice di stagione. I rossoblu, nel 2017, hanno vinto e perduto 5 gare, pareggiandone altrettante: sembra il ruolino di marcia di una squadra in sofferenza, ma la formazione umbra, reduce dallo 0-0 interno coi lagunari di Pippo Inzaghi, ha condotto un torneo ad alta quota fondando soprattutto sul fattore-campo interno la propria forza (10 vittorie e 2 pareggi, nonostante 6 sconfitte, con 24 reti realizzate e 22 subìte). […]

Ore 19.00 – (Giornale di Vicenza) Tornato principesco dopo tre gare da brutto anatroccoloa inizio aprile (a marzo no, quel Bassano era semmai Calimero, nero e sfigatissimo), il Soccer Team ha devitalizzato Forlì affondando ripetutamente la lama nel burro. Ricominciando cioè ad essere creatura arrembante e scintillante, la stessa che ha piallato Parma a Pasqua e che ha incantato sino ad autunno abbondante, quando coi giallorossi si saliva in giostra e pareva di stare al luna park. Gli integralisti del sistema, quelli per cui il calcio si fa con gli omini del Subbuteo, attribuiranno la svolta alla rivisitazione del modulo, un 4-3-3 mascherato in 4-2-3-1 coi tre tenori dietro Grandolfo a esaltare l’estro e la fantasia della batteria di trequartisti virtussina. Certo, Bertotto ha avuto l’intuizione di mutare assetto spremendo il meglio dal cast a disposizione come impone il prontuario del buon allenatore, ma il vero merito del nocchiero ex Udinese è l’interpretazione che ha trasmesso ai suoi e quella non te la insegnano a Coverciano. Lì c’ha messo molto del suo il buon Valerio che dopo aver speso un mese intero a raccogliere prestazioni sugose senza raccogliere lo straccio di nulla (Samb, Venezia e Padova), ha combinato alla qualità, un’intensità e un’aggressività impressionanti. […]

Ore 18.30 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Operazione remuntada, il Venezia è carico e domani contro il Matera (ore 17 stadio Penzo) cercherà di ribaltare lo 0-1 dell’andata per conquistare anche la Coppa Italia di Lega Pro. «Ci crediamo fortemente, aver pareggiato a Gubbio schierando diversi giocatori con meno minuti nelle gambe è stato allenante e abbiamo dimostrato di essere sul pezzo – l’analisi del ds Giorgio Perinetti -. Peccato per i tre pali che ci hanno negato la vittoria, ma ci siamo abituati perché è tutto l’anno che sbattiamo sui legni». Normale sperare che gli arancioneroverdi si siano tenuti in tasca i gol per la sfida-bis al Matera. Anche perché per riuscire nella rimonta il Venezia dovrà vincere con due reti di scarto. «Gli stimoli ci sono eccome, non ci dispiacerebbe smentire quelli che dopo la finale di andata ci avevano etichettato come una squadretta, che nel girone C del Matera non avrebbe vinto niente. Abbiamo i mezzi per far rimangiare queste valutazioni facendo una gara importante. Stiamo abbastanza bene, confidiamo di recuperare Domizzi e Cernuto così da avere tutti a disposizione». […] «La programmazione della prossima stagione, che sarà di consolidamento in serie B, è già stata improntata per sommi capi spiega Perinetti ma è chiaro che con Tacopina e Inzaghi dovremo scendere nei dettagli. D’altra parte non c’è solo la squadra che va in campo, a supporto occorrono strutture di un certo tipo, dal ritiro ai campi di allenamento allo staff sanitario e via dicendo. Sono tante le componenti necessarie per potersi esprimere al meglio».

Ore 18.00 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) Dopo la serie B, tocca alla Coppa Italia. Il Venezia, dopo la promozione fra i cadetti, mette nel mirino un altro titulo e si prepara alla sfida di Coppa Italia con il Matera, in programma domani alle 17 allo stadio Penzo. Si ripartirà dall’1-0 dell’andata, ma quello che è destinato a scendere in campo sarà un Venezia completamente diverso da quello visto in casa dei lucani. Domenica a Gubbio, infatti, Pippo Inzaghi ha un po’ mescolato le carte e c’è da credere che domani si vedrà in campo la formazione-tipo, con Cernuto al fianco di Domizzi e Ferrari al posto di Gejio. «Questi ragazzi non finiscono mai di stupirmi — dice il tecnico del Venezia — è incredibile la mentalità che si è creata in questo gruppo: dopo aver ottenuto la scorsa settimana la promozione in serie B e sapendo che domani ci aspetta la finale di Coppa Italia, a Gubbio abbiamo giocato con grande voglia. Pensavo che vi potesse essere un po’ meno attenzione, invece ho visto un gruppo che non molla mai. Abbiamo costruito occasioni da gol, preso tre pali dimostrando ancora che può giocare chiunque». […] «A questo punto possiamo puntare a vincere tutto. Penso che domani questa squadra sarà in grado di ribaltare il risultato. Dobbiamo giocare col sorriso sulle labbra in maniera arrembante — dice il tecnico — davanti al nostro pubblico che spero sia numeroso. Oltre al trofeo per la vittoria del campionato, non mi dispiacerebbe alzare quello della Coppa Italia».

Ore 17.30 – (La Nuova Venezia) […] Tra giocatori lasciati a casa (Domizzi, Cernuto, Pellicanò, Falzerano, Soligo, Moreo) e giocatori lasciati in panchina (Facchin, Garofalo, Bentivoglio, Marsura) è chiaro l’intento di Pippo Inzaghi di giocarsi il return-match con i lucani al top. Ieri mattina Venezia subito in campo, Cernuto è tornato a disposizione di Inzaghi, mentre Domizzi sarà valutato questa mattina quando il Venezia effettuerà la rifinitura al Taliercio. Sono stati venduti in prevendita 1.500 biglietti. Se Ferrari, l’asso di Coppe del Venezia, guiderà l’attacco arancioneroverde con Moreo e Marsura, centrocampo standard con Bentivoglio in regia, Falzerano e capitan Soligo, in difesa potrebbe ricostituirsi la coppia Cernuto-Modolo, qualora Domizzi non recuperasse, con il rientro a sinistra di Garofalo e il ballottaggio Zampano-Fabris a destra. […] Oggi pomeriggio il tecnico Filippo Inzaghi, Maurizio Domizzi, il direttore generale Dante Scibilia e il consigliere d’amministrazione Alessandro Vasta saranno a Palazzo Ducale per ricevere come Venezia Football Club il “Premio Festa di San Marco”, l’iniziativa promossa dal Comune per rendere omaggio alle “eccellenze veneziane e metropolitane. […]

Ore 17.00 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Concentratissimo sulla parte finale della stagione regolare e sulla lunga e difficile strada dei play-off, forse anche per scaramanzia, Bruno Tedino preferisce parlare della prestazione dei suoi ragazzi più che dell’aggancio al Parma sul secondo gradino del podio. Ci pensano i supporters al seguito anche a Bergamo a celebrare l’evento che apre nuove esaltanti prospettive al clan neroverde. «Abbiamo fatto un’ottima partita – gongola il tecnico – contro un’avversaria ostica e su un campo di dimensioni grandi, alle quali non siamo abituati. Nella prima frazione non siamo stati molto pericolosi, ma è anche vero che abbiamo concesso pochissimo a un team che sta attraversando un buon momento. Decisamente meglio nella ripresa». […] Pordenone secondo, anche se in coabitazione, come l’anno scorso: «Domenica ci aspetta – non abbocca Tedino e devia il discorso – un’altra importante partita con il Feralpisalò, altra buona squadra con un attacco importante».

Ore 16.30 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Parma agganciato! Ai ramarri basta un punto a Bergamo con l’Albinoleffe per affiancare sul secondo gradino del podio i ducali, battuti al Tardini (0-1) dal Südtirol. Gli scontri diretti sono a favore dei gialloblu, che però vivono un momento di grandissima difficoltà e potranno essere definitivamente superati nelle ultime due gare della stagione regolare. Non approfitta della situazione il Padova che non va oltre il pareggio (2-2) con il fanalino di coda Ancona e resta staccato di 3 punti dalla coppia di damigelle. Tutto sommato quindi, pur senza incassare l’intera posta in palio a Bergamo, il monday night della trentaseiesima del girone B è stato favorevole a Stefani e compagni. Tedino opta inizialmente per una formazione muscolare e inserisce Padovan a fianco di Arma. Alle loro spalle dovrebbe agire Buratto che arretra spesso però all’altezza di Misuraca, Burrai e Suciu in una sorta di inedito 4-4-2. Sia Cattaneo che Berrettoni restano in panca e si sente l’assenza dell’estro dei due artisti neroverdi. […] Resta il pareggio che vale comunque l’aggancio al Parma al secondo posto. Domenica ultima al Bottecchia con il Feralpisalò.

Ore 16.00 – (Messaggero Veneto) È aggancio, quindi: a sorpresa il Pordenone è alla pari col Parma. Effetto del pareggio dei ramarri a Bergamo e, in particolare, del ko dagli emiliani al cospetto dell’Alto Adige (1-0). Un risultato a sorpresa, maturato negli ultimi istanti di gara in seguito a una rete di Gliozzi, salito a quota 13 gol in classifica marcatori. Adesso la classifica dice neroverdi ed emiliani in parità a quota 66 punti, quando mancano ancora 2 partite da giocare. È una gara tra queste due squadre anche se c’è ancora il Padova a giocarsela, nonostante ieri abbia sciupato un’occasione incredibile pareggiando in casa per 2-2 col fanalino di coda Ancona. La squadra di Brevi è a tre punti dal tandem alle spalle del Venezia. Cosa deve fare il Pordenone per chiudere in piazza d’onore? Arrivare con un punto in più del Parma al termine del campionato. Gli scontri diretti, infatti, sono sfavorevoli alla banda di Tedino, che ha perso sia il match dell’andata (4-1 in casa) sia quello del ritorno (3-2 al Tardini). I prossimi impegno vedono i neroverdi affrontare la FeralpiSalò in casa e la Sambenedettese fuori, mentre il Parma affronta in Abruzzo il Teramo e poi chiude in casa al cospetto della Reggiana. […]

Ore 15.30 – (Messaggero Veneto) Pordenone secondo. A pari merito, ma va benissimo così. Anche perché l’aggancio al Parma arriva in zona Cesarini del match degli emiliani, “trafitti” da Gliozzi dell’Alto Adige proprio al 90’. Così il pareggio carico di rammarico all’Atleti Azzurri d’Italia si trasforma in una mezza festa per i ramarri, che tengono anche a distanza il Padova, fermato in casa sul 2-2 dall’Ancona. Insomma, mitigata l’amarezza per una vittoria sfumata quando sembrava abbondantemente alla portata, dopo un primo tempo non tra i migliori della stagione, ma nel quale comunque si era passati in vantaggio, e una ripresa a spingere inutilmente sull’acceleratore contro un Albinoleffe certamente determinato e ben disposto in campo, ma nettamente inferiore sul piano tecnico, che esulta per il punticino utilissimo in chiave playoff. Di fronte a una ventina di tifosi giunti sino a Bergamo, Tedino non cambia schieramento, recupera Semenzato “basso” sulla fascia destra, ma a sorpresa nello schieramento iniziale rinuncia a due “pilastri” come Cattaneo e soprattutto Berrettoni in fase offensiva: il “genio” non è al top, ha saltato tre allenamenti su sei e non viene rischiato. A occupare il ruolo del trequartista c’è Buratto e davanti ad affiancare bomber Arma torna titolare il giovane Padovan. […]

Ore 14.50 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) L’ultima chiamata non è suonata invano. È finita 3-1 ma il punteggio avrebbe potuto essere molto più largo. Vicenza trasformato, se non fosse per la maglia che è la stessa si fa fatica a credere che questa sia la stessa squadra di soli sette giorni fa. Il calcio rimane un grande mistero se basta un cambio di allenatore per ridare vita, speranze e motivazioni ad un gruppo che si era perso. Vittoria fondamentale in ottica salvezza; se questo è il Vicenza il finale di torneo adesso fa decisamente meno paura. Mister nuovo ma i problemi in casa Vicenza sono sempre quelli, nel senso che tra indisponibili e acciaccati la lista è sempre abbastanza folta. Non ci sono gli infortunati Benussi, Zaccardo e Fabinho, come pure De Luca fermato un turno dal giudice sportivo. Ci sono poi quelli che (in campo) ci sono ma di certo non sono al meglio. Pucino, Esposito e Ebagua, chiamati a stringere i denti per la causa biancorossa mentre gli altri incerottati, Vita e Rizzo, inizialmente siedono in panchina. Prima dell’inizio giocatori e staff tecnico abbracciati in cerchio davanti alla panchina biancorossa, segno che la squadra, e ci mancherebbe altro, ci crede. Come ci crede la gente del Menti: buona l’affluenza sugli spalti, tutti uniti per la missione possibile. […]

Ore 14.20 – (Giornale di Vicenza) Ci si potrebbe legittimamente esaltare per un gol così importante, che ha consentito al Vicenza di acciuffare il pareggio in una partita fondamentale per restare a galla. Ma Giulio Ebagua è giocatore e persona “sui generis”, e anche stavolta riesce ad essere spiazzante: «Mi fate i complimenti, ma la verità è che sono stato più che altro fortunato, perché quella palla mica l’ho presa come avrei voluto – racconta con sincerità -. Ho intuito che poteva arrivare lì, ho fatto il possibile per anticipare il difensore, ma l’ho presa con il piede sinistro e pure sporca, mentre l’intenzione era quella di calciare di destro. Meglio così: se tiravo bene magari nemmeno entrava in porta…». La dedica per questa rete che vale platino va a chi lo ha sostenuto in un momento che tutti sanno essere difficile, data la “pubalgia canaglia” che si è acuita poco dopo il suo ritorno in biancorosso: «Ringrazio prima di tutto la mia famiglia, ma anche i miei compagni di squadra, in particolare stasera gli altri attaccanti Giacomelli, Bellomo ed Orlando che mi hanno supportato davvero alla grande, ma anche chi è entrato solo per pochi minuti nel finale – sottolinea -. E un applauso sincero lo dedico al pubblico del Menti, che ci ha sostenuti a gran voce anche quando eravamo in svantaggio». […] Prossima tappa lo stadio Bentegodi a Verona il primo maggio: il derby per antonomasia, la madre di tutte le partite. «Sappiamo che per i tifosi è così, ma per noi deve essere solo un’altra importantissima partita nel percorso verso la salvezza – ricorda l’attaccante nigeriano -. Però non nascondo che quando ho fallito il gol del 4-1 tirando malamente addosso al portiere, sotto sotto mi sono detto: “Magari me lo sono tenuto per lunedì prossimo”».Quanto alla quota-salvezza, l’attaccante biancorosso ha un suo piano. «Il mio sogno nel cassetto è di fare altri 9 punti da qui a fine campionato – dichiara il giocatore -. In quel caso la salvezza sarebbe certa. Poi magari ne faremo meno e dovremo passare dai playout, dobbiamo esserne consapevoli, ma allora la nostra determinazione deve essere quella di giocarli con la bava alla bocca: se il Vicenza gioca come stasera, non ce n’è per nessuno».

Ore 13.50 – (Giornale di Vicenza) Dopo giorni in cui la tensione si tagliava con il coltello finalmente una serata che ridà fiducia e lo si capisce anche dall’espressione del viso e dalle parole del diesse Antonio Tesoro. «Grande prestazione, di cuore sì, ma anche di qualità, abbiamo vinto tutti i duelli individuali, confermando di essere vivi. Se era necessario far vedere di essere guerrieri i giocatori stasera si sono dimostrati all’altezza». […] La vittoria serviva come il pane, ma la situazione resta delicata. «Guai pensare di aver risolto tutti i problemi, ci attende un calendario ad alto coefficiente di difficoltà. Ma il Vicenza visto con il Novara non può temere nessuno. Faremo l’impossibile per dare almeno quest’ultima soddisfazione dopo un campionato così sofferto ai nostri tifosi». Davvero il dodicesimo uomo. «Grandissimi, non tanto per l’esultanza finale o dopo il 3-1, grandissimi quando sotto di un gol hanno continuato ad incitare i ragazzi senza mai fischiare». Solo una piccola ombra tra le luci. «Purtroppo – conclude Tesoro – il nostro destino dipende anche dagli altri, ma l’importante è affrontare le ultime battaglie con l’atteggiamento di stasera, perché questo Vicenza non si piegherà».

Ore 13.20 – (Giornale di Vicenza) Tre… pidazione. Tre… mori. E soprattutto tre… gol. Il Vicenza non li aveva mai fatti in un colpo solo in questo mesto campionato. Ieri sera c’è riuscito. E per una notte, una notte magica, può finalmente festeggiare. Oggi andrà come andrà, ma intanto i biancorossi hanno compiuto un passo fondamentale. Perchè c’è poco da girarci intorno. Se non vincevi eri morto. L’anticipo con il Novara era cominciato male, ma poi la squadra di Torrente (due gare e quattro punti, chapeau) ha avuto la forza di rovesciarlo come un calzino. Grazie al coraggio, alla volontà e agli acuti dei suoi tenori. Ora c’è una settimana per lavorare. E per pensare alla Partita con la P maiuscola. C’è in ballo la salvezza. C’è in ballo la possibile A del Verona. Signori, che Primo maggio. Festa dei lavoratori, ci mancherebbe. Ma magari anche dei sognatori… […]

Ore 12.50 – (Gazzettino) Sono entrambe neopromosse, ma ci sono tredici punti di differenza tra la capolista Spal e il Cittadella, che occupa il quarto posto. Il calendario mette oggi di fronte due tra le più belle realtà del campionato cadetta. «La differenza tra noi e loro sta nella continuità dei risultati, che rappresenta un limite che ci stiamo portando avanti dall’inizio della stagione – ammette Roberto Venturato – La Spal è sempre stata una delle squadre in grado di puntare alla promozione, come anche il Verona e il Frosinone. Parlando delle formazioni più attrezzate, sinceramente mi sarei aspettato qualcosa in più dal Cesena». L’allenatore spende parole d’elogio per la truppa di Semplici. «Sta disputando una stagione incredibile: gioca per la serie A e l’entusiasmo è ovviamente alle stelle. Ha un organico completo in ogni reparto, di primissima qualità». […] Il tecnico recupera Kouame che si era allenato con il gruppo domenica e ieri ha svolto la rifinitura con i compagni senza accusare i carichi di lavoro. Certamente vedremo più di una novità nella formazione iniziale rispetto alla partita di sabato con il Carpi: dal primo minuto ci sarà Chiaretti a supporto delle due punte, con le quotazioni di Strizzolo e Vido in salita (Litteri potrebbe partire dalla panchina). Al centro della difesa ci dovrebbero essere Scaglia e Pascali, a comporre la coppia di inizio campionato; a sinistra Martin e a destra Pedrelli, in vantaggio su Salvi. Valzania, che sabato ha realizzato il suo primo gol stagionale, giocherà al fianco di Iori, con Pasa favorito su Bartolomei e Schenetti.

Ore 12.30 – (Gazzettino) Otto punti di vantaggio sul Frosinone, terzo in classifica, cinque partite da disputare di cui tre in casa. Per la matricola Spal la serie A è sempre più vicina e passa anche per un successo a spese del Cittadella che permetterebbe ai ferraresi di eguagliare la striscia di cinque vittorie di fila, record detenuto nell’attuale torneo proprio dai granata. Novara, Brescia, Trapani e Latina, negli ultimi due casi in rimonta, le ultime vittime dell’undici allenato da Leonardo Semplici. Tante, però, le assenze per oggi: oltre alla punta Floccari, mancheranno il difensori Bonifazi, squalificato, e i centrocampisti Pontisso e Silvestri; inoltre restano in forte dubbio Vicari e Schiattarella. Nel consueto 3-5-2, non mancheranno invece il portiere Meret e Mirco Antenucci (17 gol).

Ore 12.10 – (Mattino di Padova) Salutate la capolista. E magari, già che ci siete, provate a batterla. Dopo aver dominato i rispettivi campionati di Lega Pro nella scorsa stagione, Spal e Cittadella si ritrovano di nuovo in alto anche in Serie B, con i biancoazzurri al vertice della classifica e i granata di Roberto Venturato al quarto posto, lanciati dalla sontuosa prestazione sfoderata contro il Carpi sabato scorso. Una vittoria che, però, ha lasciato per strascico anche qualche contrattempo, come spiega lo stesso tecnico, partito per Ferrara ieri pomeriggio, dopo la rifinitura al Tombolato. «Purtroppo questi impegni ravvicinati rendono difficile recuperare chi si infortuna. Rimangono a casa Arrighini, che ha rimediato una brutta botta alla coscia, Iunco, che avverte dolore alla spalla, e Benedetti, che sta migliorando ma è alle prese con una piccolissima lesione: non ha senso rischiarlo. Rientra, invece, Kouamé, che ha ancora un po’ male al piede, ma che ha svolto gli ultimi allenamenti assieme ai compagni». Facile immaginare che sarà costretto ad operare un ampio turnover rispetto alla convincente gara con gli uomini di Castori. «Di sicuro dovremo tener conto del recupero psico-fisico, non facile a distanza di così poche ore dall’ultimo match, ma io ho opportunità importanti di scelta, che non possono che rendermi felice. In più ho a disposizione giocatori che sanno vivere in modo positivo anche le eventuali panchine e sono in grado di farsi trovare pronti nella gara successiva. Non è un particolare da poco, perché tutti devono essere determinanti». […] A sostenere Iori & C. allo stadio Mazza ci saranno circa 300 tifosi, in partenza da Cittadella con auto private e il pullman organizzato dal “Salf Granata Club da Godi-Fontaniva Presente”. Prima del match, al ristorante-pizzeria “Archibugio” di Ferrara sarà ricambiato il “terzo tempo” vissuto lo scorso 3 dicembre sotto le mura, grazie all’iniziativa del locale Coordinamento dei tifosi. Una volta allo stadio, i padovani dovranno farsi sentire più che potranno, perché l’impianto sarà riempito in tutti i suoi 8.500 posti.

Ore 11.50 – (Mattino di Padova) Andrea Pierobon, che effetto le fa tornare al “Mazza” di Ferrara, dove lei ha difeso la porta della Spal per ben 8 stagioni consecutive? «È uno degli stadi più belli d’Italia. Piccolino, ma pieno di gente, ti fa venire i brividi, perché lì i tifosi amano la loro squadra come pochi altri e la sostengono con un calore incredibile. Vuole la verità? Rosico un po’, in 8 anni ho vinto un campionato di C/2 nel ’97/ 98 e la Coppa Italia di Serie C nel ’98/99, ma non mi è riuscito di andare in B e vederli adesso ad un passo dalla Serie A mi suscita una certa invidia…». […] Che partita sarà Spal-Cittadella? «Una bella sfida. Noi quarti, loro primi della classe. Chi l’avrebbe pronosticato ad inizio torneo, trattandosi di due neo-promosse? Penso che vedremo un match tirato e combattuto. D’altra parte, il loro primato è meritato. Sono stati i più costanti, anche quando, come tutti, hanno registrato un calo nei risultati». E il Citta? «Sta disputando una grande stagione. Deve solo essere un po’ più cattivo fuori casa, più determinato. Creiamo tanto, ma alle volte non concretizziamo come dovremmo. La Spal, in questo senso, è stata più brava sin qui».

Ore 11.30 – (Corriere del Veneto) Alzi la mano chi, durante l’estate, avrebbe immaginato che Spal e Cittadella si sarebbero affrontate da prima e quarta in classifica. Evidentemente la teoria del doppio salto di categoria è fondata e oggi a Ferrara (ore 15) i granata avranno tutto sommato la testa sgombra. Non ci saranno Iunco e Arrighini, acciaccati, non ce la farà neppure Benedetti ma l’ordine di scuderia di Roberto Venturato è quello di giocare alla ricerca di quella continuità che è spesso mancata all’interno di un campionato davvero straordinario. In attesa di capire se nel futuro ci sarà ancora spazio per Stefano Marchetti sul ponte di comando o se il dg deciderà di trasferirsi al Chievo, oggi la strettissima attualità dice che Spal e Cittadella sono accumunate, oltre che da un percorso simile, anche dalla figura di Andrea Pierobon, storico «custode» della porta di entrambe e che oggi verrà omaggiato al Mazza come merita. «Non sono felice di non avere a disposizione diversi giocatori — ammette Venturato — ma avendo una partita cosi ravvicinata è difficile recuperare da colpi forti e non vogliamo rischiare nulla. Domenica abbiamo fatto lavoro defaticante per chi ha giocato, il recupero psico-fisico in gare così ravvicinate è importante, perciò dovrò fare le mie scelte in queste ore. Sono contento di aver l’opportunità di scegliere, ho sempre detto che tutti i miei giocatori sono titolari». […]

Ore 11.00 – Le pagelle del Padova (Gazzettino, Andrea Miola): Bindi 6; Cappelletti 5 (dal 39’ st Cisco sv), Emerson 6, Russo 5.5; Madonna 6, De Risio 6 (dal 31’ st Mazzocco sv), Mandorlini 5.5, Dettori 6.5, Favalli 6.5; Alfageme 6 (dal 25’ st De Cenco 5), Altinier 6.

Ore 10.50 – (Gazzettino) È un Padova ancora convalescente quello che ha sbattuto sull’ormai retrocesso Ancona. Nell’arco dei 95 minuti si è visto il meglio e il peggio di quello che può offrire la squadra in questo momento a livello tecnico, fisico e psicologico. La voglia di vincere dopo i quattro stop di fila ha prodotto un buon numero di occasioni da gol, ma ancora una volta i biancoscudati hanno pagato dazio sia per la poca concretezza davanti alla porta, sia per la scarsa tenuta difensiva. Urge dunque ritrovare in fretta la strada maestra se l’obiettivo è quello di voler essere protagonisti nei play off. Da incubo l’inizio di partita. Un erroraccio di Cappelletti ha liberato Paolucci che di destro al volo ha incrociato sul palo più lontano. E l’Ancona, a sorpresa, si è ritrovato in vantaggio. I biancoscudati hanno impiegato una decina di minuti per riordinare le idee, acciuffando al quarto d’ora il pareggio. Un gol contestato dai dorici per la posizione dubbia di Alfageme, il cui colpo di testa ha messo fuori causa il portiere e liberato Altinier per la zuccata decisiva da due passi. Per un attimo l’assistente sotto la tribuna est ha anche alzato la bandierina, per poi abbassarla subito, ravvisando evidentemente il tocco di un difensore ospite che ha rimesso in gioco Alfageme. […] Il 3-2 si sarebbe potuto materializzare negli ultimi secondi se De Cenco non avesse gettato al vento un pallone d’oro. E al Padova sono rimasti i rimpianti (visti anche i risultati di Parma e Pordenone) e un po’ di fischi.

Ore 10.40 – (Gazzettino) […] Arriva in sala stampa anche Oscar Brevi: «Il presidente ha detto che i fischi sono giustificati? Ha ragione, abbiamo commesso troppi errori ed è giusto che i tifosi ci abbiano fischiato». C’è qualcosa che salva? «Nulla». Quindi prosegue: «Ci siamo fatti gol da soli in entrambe le circostanze. Se Cappelletti svirgola la palla dopo pochi minuti non parlerei di affanno. Se poi sei sul 2-1 e sbagli cose elementari… Potevamo chiuderla, Alfageme ha sbagliato un gol incredibile. Poi sul 2-2 abbiamo avuto anche la palla per vincerla. Sinceramente è difficile commentare una gara del genere nella quale abbiamo commesso tanti errori. Peccato, perché vedendo anche gli altri risultati potevamo riavvicinarci addirittura al secondo posto».

Ore 10.30 – (Gazzettino) «Se i tifosi hanno fischiato a fine partita c’era motivo per farlo. Sono amareggiato, mi aspettavo di più. Il momento di difficoltà è palese, anche se c’è tempo e modo per risalire la china». Il presidente Giuseppe Bergamin va avanti a ruota libera: «Non abbiamo fatto una grandissima impressione, ma speriamo che ci sia una presa di coscienza: bisogna combattere con le armi che abbiamo, ma anche metterci più determinazione e cattiveria. L’Ancona ha dimostrato orgoglio e voglia di fare risultato, siamo caduti in qualche errore banale e non giustificabile, e siamo stati noi a rendere difficile questa gara. Il pareggio è giusto, dobbiamo fare un esame di coscienza profondo perché non siamo nella condizione di intraprendere un altro campionato (play off, ndr). Bisogna lavorare su tutto, testa e gambe, e soprattutto ritrovare convinzione nei nostri mezzi». […]

Ore 10.10 – Le pagelle del Padova (Mattino di Padova, Francesco Cocchiglia): Bindi 6; Cappelletti 4.5 (dal 39’ st Cisco sv), Emerson 5.5, Russo 5; Madonna 7, De Risio 6 (dal 31’ st Mazzocco sv), Mandorlini 6, Dettori 5.5, Favalli 6.5; Alfageme 5.5 (dal 25’ st De Cenco 5), Altinier 6.5.

Ore 10.00 – (Mattino di Padova) Non arriva il secondo verdetto del girone B di Lega Pro, perché, dopo il trionfo del Venezia, volato in Serie B con largo anticipo, l’Ancona continua a mantenere viva, sia pure ridotta al lumicino, la fiammella della speranza di non retrocedere in Serie D. Terzo risultato utile per i marchigiani – 5 punti su 9 – e, per contro, crisi ancora più marcata per il Padova, che non vince più. Un solo punto – è il nono pareggio stagionale – nelle ultime cinque giornate e l’ennesima occasione mancata per ridurre il distacco da Pordenone e soprattutto Parma, costretti l’uno ad accontentarsi di un punto contro l’Albinoleffe e i secondi caduti clamorosamente al “Tardini” davanti al Sudtirol. Il momentaccio della squadra di Brevi è nei fatti: con diversi giocatori affaticati e poco lucidi, la difesa ha mostrato ancora vistosi limiti, subendo altre due reti (il conto sale a 8 in 5 gare, appunto) in modo ingenuo, complici errori banali. Peccato. Pur restando quarti, si sarebbe potuto e dovuto avvicinare nuovamente il podio e dare un senso più compiuto a questo sofferto epilogo di campionato, prima della lotteria dei playoff. Gol a freddo. Non è aria di primavera quella che si respira all’Euganeo, dove sono poco più di 3.000 gli spettatori (reali) presenti, compresa la sparuta rappresentanza marchigiana (con tanto di striscione e bandierone sui quali campeggia una scritta eloquente: “Solo per la maglia”). […] Alla fine, per la prima volta, la “Fattori” non applaude, ma fischia i propri beniamini. Peggio di così non potrebbe andare, la delusione ci sta tutta.

Ore 09.50 – (Mattino di Padova) Sul Padova piovono i primi fischi della stagione, il pareggino dopo quattro sconfitte consecutive non ha certo migliorato la situazione. «Il presidente ha ragione, i fischi non sono fuori luogo», l’amaro commento di Oscar Brevi dopo il modesto 2-2 con l’Ancona. «Abbiamo giocato una brutta partita, abbiamo commesso troppi errori ed è giusto che i tifosi ci abbiano fischiato. Di questa serata non salvo proprio nulla, perché a livello individuale abbiamo commesso davvero una serie incredibile di errori. L’Ancona se l’è giocata alla morte, sapevamo che sarebbe successo, e noi non siamo stati bravi. Dovevamo provare in tutti i modi a vincerla, e per questo non ho voluto cambiare molto nella formazione iniziale, ma adesso dobbiamo fare delle serie valutazioni: con questo pareggio diventa più difficile programmare le ultime due gare e gestire uomini e forze, ma qualcuno è in difficoltà e dovremo vedere insieme allo staff come gestirlo». […]

Ore 09.40 – (Mattino di Padova) Cosa sia successo a questa squadra, che da bunker difensivo che era ha incassato 8 gol nelle ultime 5 partite, non sembra capirlo nessuno. Bergamin è decisamente insoddisfatto, ma non vuole perdere la fiducia: «Non credo che improvvisamente siano state perse tutte quelle qualità che ci hanno permesso di disputare gran parte del girone di ritorno ad alto livello. Abbiamo ancora il tempo per riprendere convinzione dei nostri mezzi, ma occorre lavorare sulla testa e sulle gambe. Sono amareggiato, anche con l’Ancona abbiamo disputato una partita al di sotto delle aspettative. Spero ci siano le condizioni per riprendere un percorso che possa portare buoni risultati. Lo spero per me, per i tifosi e per tutti quelli che vogliono bene a questa società». […]

Ore 09.30 – (Mattino di Padova) I tifosi fischiano e la dirigenza sbotta. […] In sala stampa il presidente Giuseppe Bergamin, piuttosto corrucciato, non ha biasimato i tifosi: «Se hanno fischiato credo ce ne fossero i motivi, in primis sono un tifoso anch’io e li capisco», le parole del patron. «È vero che abbiamo interrotto una serie nera, che poteva diventare pericolosa, ma a livello di prestazione non abbiamo fatto ancora una volta una grande impressione. Spero che ci serva da monito per capire che questa battaglia dobbiamo combatterla con armi ben diverse. Di fronte a noi avevamo un avversario orgoglioso, che ha dimostrato di volere il risultato, mentre a noi sono mancate cattiveria e determinazione. Siamo caduti in errori banali e anche poco giustificabili, dobbiamo fare un esame di coscienza profondo, perché queste non possono affatto essere le migliori condizioni per arrivare ai playoff».

Ore 09.10 – Le pagelle del Padova (Corriere del Veneto, Andrea Pistore): Bindi 6; Cappelletti 5 (dal 39’ st Cisco sv), Emerson 6, Russo 5.5; Madonna 6, De Risio 6 (dal 31’ st Mazzocco 6), Mandorlini 6, Dettori 6, Favalli 6.5; Alfageme 5 (dal 25’ st De Cenco 5.5), Altinier 6.5. 

Ore 09.00 – (Corriere del Veneto) Un punto che smuove la classifica, tampona l’emorragia da sconfitte ma lascia distanti sorrisi e buonumore. Il Padova non va oltre il 2-2 con l’Ancona, fanalino di coda che con il risultato di ieri perde ogni speranza di salvezza a due giornate dal termine della stagione regolare. La squadra di Brevi si assesta al quarto posto in classifica alle spalle del Pordenone, che in contemporanea ha pareggiato con l’Albinoleffe. Se si vuole guardare il bicchiere mezzo pieno, i biancoscudati non facevano punti da un mese esatto: il 25 marzo avevano vinto il derby col Bassano, incappando poi in quattro sconfitte consecutive con Feralpi, Venezia, Parma e Pordenone. Una magra consolazione per una squadra che va sotto in avvio, recupera con Altinier, passa in vantaggio con Favalli e si fa beffare ancora dal bomber marchigiano. Prima dell’inizio toccante lo striscione dei tifosi anconetani per il ciclista marchigiano Scarponi scomparso sabato: «Ciao Michele, grande atleta». Il mister padovano conferma le indiscrezioni della viglia schierando 3-5-2 con Alfageme e Altinier davanti, Dettori in cabina di regia e la difesa a tre guidata da Emerson. Gli ultimi risultati, il ponte e la serata fresca lasciano ampi spazi vuoti sull’Euganeo con solo 844 biglietti venduti a cui vanno sommati i 3019 abbonati. […]




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