Live 24! Padova-Ancona 2-2: clamoroso all’Euganeo, Biancoscudati fischiati

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Ore 23.25 – Giuseppe Bergamin, presidente Padova: “Sono un po’ amareggiato mi aspettavo qualcosa di più abbiamo ancora tempo speriamo che ci siano ancora le condizioni per poter intraprendere un percorso per avere un risultato per i tifosi e per noi, un insieme di cose che dimostrano che la squadra non è ad un livello mentale in cui si sente consapevole di raggiungere un obiettivo non ci aspettavamo di pareggiare siamo noi che abbiamo fatta diventare questa partita difficile non ci siamo stati abbiamo perso delle sicurezze e speriamo di ritrovarle in questo paio di settimane possiamo fare tutte critiche del caso ma penso sia più utile stare tutti uniti e continuare a essere un gruppo, mi metto nei panni dei tifosi bisogna dare merito a chi ci ha sempre applaudito e non penso che oggi i fischi siano fuori posto spero che la prossima settimana ci siano gli applausi”.

Ore 23. 15 – Cristian Altinier, attaccante Padova: “Dovevamo vincere e dovevamo ritrovare un po’ noi stessi e non ci siamo riusciti ritrovare la solidità ci stiamo provando ma in questo momento non è facile sta capitando anche ad altre squadre dobbiamo uscirne, abbiamo creato tante occasioni stasera rispetto ad altre partite ma non ci gira bene cerchiamo di lavorare in settimana per ritrovare il gruppo e tornare ad essere positivi , è una stagione lunga sicuramente c’è un calo fisico e quando poi non arrivano i risultati si cala anche mentalmente”.

Ore 23.10 – Alessandro Favalli, centrocampista Padova: “Come all’andata il mio gol non basta per vincere. Serve più attenzione, perché al primo errore veniamo puniti. Dobbiamo stare più concentrati per tutta la partita, purtroppo paghiamo la sfortuna e ci manca cattiveria davanti alla porta, perché le occasioni le costruiamo, ma poi non capitalizziamo. I fischi? È giusto che i tifosi li facciano, volevano vincere come noi, li accettiamo e cerchiamo di sfruttarli come spinta per i playoff”.

Ore 23.05 – Edoardo Bonetto, vicepresidente Padova: “Ho difeso direttore sportivo e allenatore a inizio anno perché avevamo fatto qualcosa di grande, le scelte vanno fatte prima poi sono tutti bravi a parlare. Siamo delusi perché in cinque partite abbiamo buttato via quello che avevamo fatto di buono. Avevamo trovato la quadratura del cerchio, poi siamo entrati in un blackout. Non penso che come sempre a Padova bisogna buttare via tutto, abbiamo ancora una stagione davanti, anche le altre faticano, guardate Parma e Pordenone. Non penso sia giusto rimettere sulla graticola direttore sportivo e allenatore”.

Ore 23.00 – Oscar Brevi, allenatore Padova: “Oggi ci siamo fatti dei gol da soli, ci sono stati dei gravi errori, avevamo ribaltato la gara, il pareggio serviva poco a entrambe le squadra, ma oggi abbiamo commesso troppi errori. Bisogna ripartire. Da cosa dipende? Se Cappelleti svirgola la palla di testa non credo sia in affanno, ha sbagliato. Se vinci 2-1, siamo in possesso palla e sbagliamo delle cose elementari è anche difficile commentare gare di questo tipo. Alfageme poteva chiuderla, sul 3-1 vincevamo e alla fine abbiamo subito il 2-2. Anche le palle per rivincerle non le abbiamo sfruttate. Se sbagli tanto non vinci. Peccato, perché vedendo anche gli altri risultati le difficoltà ci sono per tutte. Potevamo di nuovo avvicinarci a Parma e Pordenone. C’è rammarico, ci sono stati troppi errori dei singoli, dettati da situazioni particolari. L’Ancona ha fatto la sua partita, se l’è giocata alla morte. Far rifiatare qualcuno? Lo so che non tutti rendono, oggi De Cenco è partito dalla panchina, tre settimane di scarico sono troppe in questo momento, adesso dobbiamo fare delle valutazioni, che se vincevamo erano più programmabili le ultime due partite. Adesso diventa più difficile far rifiatare, vedremo queste due settimane le diverse situazioni. I fischi? Non sono fuori luogo, ha ragione il presidente, abbiamo commesso troppi errori ed è giusto che ci abbiano fischiato. Qualcosa che salvo stasera? Niente. Le difficoltà di tutti? Vanno giocate tutte le partite, quindi incontri tutte squadre in lotta per un obiettivo, sono partite più complicate, tutti restano in corsa fino alla fine e può succedere di tutto”.

Ore 22.30 – TERMINA LA PARTITA: PADOVA- ANCONA 2-2!

Ore 19.10 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Non contava niente, dirà qualcuno. Era solo una mezza prova generale in vista della Coppa Italia, o se preferite il modo migliore per preservare energie e muscoli in vista della battaglia di mercoledì col Matera. Era la gara dalla quale forse il Venezia si aspettava meno rispetto a tutte quelle affrontate sin qui in stagione, eppure nessuno può dire che al Barbetti i circa 100 sostenitori lagunari al seguito si siano annoiati. Anzi, lungo il tragitto che l’ha riportati in Laguna avranno ripensato chissà quante volte ai tre legni colpiti nel finale di partita, quelli che hanno impedito alla squadra di Pippo Inzaghi di cogliere una meritatissima vittoria (e sarebbe stata la 14esima esterna della stagione) e di svalicare oltre quota 80 punti. Un proposito rimandato di almeno una settimana (domenica c’è in programma la festa con l’Albinoleffe, sperando che possa essere doppia), ma che se non s’è avverato è solo perchè la malasorte c’ha messo lo zampino. Inzaghi è stato in parte coraggioso, in parte forse anche un pò spavaldo nel rovesciare la squadra come un calzino rispetto alle abitudini consolidate delle ultime settimane. È la giornata santificata alle «secondo linee», se tali si possono chiamare: a ben vedere, quella arancioneroverde sarebbe una squadra che altrove nella maggior parte delle piazze rivali verrebbe considerata a ragione una formazione titolare con tutti i crismi dovuti. Il Gubbio ha forse qualcosina in più da chiedere: deve blindare il sesto posto e provare a sferrare l’attacco decisivo al quinto, occupato dalla Reggiana. I playoff non sono così lontani, il fattore campo al primo turno può rivelarsi determinante, ma soprattutto c’è da tener conto della voglia dell’undici di Magi di riprendersi il mal tolto rispetto a quanto visto all’andata, quando vennero piegati di misura da un rigore di Pederzoli. […]

Ore 18.50 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Quasi non gli è parso di credere ai propri occhi quando, sul terzo legno di giornata colpito da Malomo, a Pippo Inzaghi è scappato un sorriso beffardo. «Speriamo di esserci tenuti i gol per mercoledì», prova a scherzarci su. Stesse parole usate dai suoi ragazzi, ai quali il tecnico rivolge un grosso plauso: «Questo gruppo ha una mentalità incredibile. Temevo la trasferta di Gubbio, vuoi per il valore dell’avversario, vuoi perché venivamo da una settimana particolare nella quale avevamo fatto 4 giorni di riposo assoluto e dove era facile pensare più alla gara di Coppa col Matera che non a questo impegno. Ci teniamo tutti ad aggiornare il libro dei record della nostra annata e sono contento di aver chiuso ancora una volta imbattuti (è il 16. risultato utile), ma ancor più di aver potuto constatare che anche chi sin qui ha giocato meno ha dimostrato di meritare lo status di titolare». Inzaghi si mostra persino emozionato, così tutto sommato abbastanza insolita pensando al valore della gara in sè: «Mi emoziono al pensiero che tra poche settimane la nostra annata finirà, perché vorrei che ci fosse sempre una partita in più da affrontare. Il gruppo mi sta dando grandi risposte e sono orgoglioso di allenare ogni singolo elemento. Pur cambiando quasi tutta la formazione titolare, nessuno se n’è accorto perché in campo la differenza rispetto alle nostre abitudini non s’è vista. Ci tenevo inoltre a non subire gol e i ragazzi sono stati bravissimi nel reggere l’urto contro una squadra che in attacco sa metterti in grossa difficoltà. E questa, credetemi, e’ una grandissima soddisfazione». […]

Ore 18.30 – (Gazzettino, edizione di Venezia) […] Ambiente che Giuseppe Caccavallo conosceva bene, avendo giocato due anni a Gubbio: «Una partita bella, anche se sfortunata. Ci tenevo a far bene: ho giocato poco da gennaio, non stavo mai davvero bene fisicamente, spero di farmi trovare pronto per la prossima stagione». Loris Tortori è soddisfatto, anche se rammaricato per la mancata vittoria: «Il caldo nel finale ha fatto si che le squadre si allungassero e penso che chi abbia visto la gara si sia divertito. Il risultato è giusto ma certo le occasioni avute nel finale avrebbero meritato miglior sorte. Speriamo davvero di esserci tenuti i gol per la finale di mercoledì.

Ore 18.10 – (La Nuova Venezia) Contro la sfortuna si tocca legno. Altro che ferro. Ma funziona solo per il Gubbio. Il Venezia il legno lo centra tre volte, alla grande, clamorosamente, ma la palla torna sempre indietro. La traversa si sta muovendo ancora, scossa prima dalla pallonata di Malomo e due minuti più tardi dal destro di Ferrari, poi ci si mette nei minuti di recupero il palo, ed è un altro no per Malomo. Insomma, che il Venezia abbia sfruttato il famoso lato B – o fattore C, come volete chiamarlo – stavolta nessuno può dirlo. Che poi il pareggio sia il risultato giusto, può anche essere. Al “Barbetti” di Gubbio insomma si chiude con un pareggio senza gol (il secondo 0-0 della stagione, il primo fu a Mantova ed era ancora estate) e va bene così perché il Gubbio ha fatto una partita gagliarda, guardando negli occhi la squadra padrona del campionato e lottando fino alla fine. Se poi ha avuto traverse e pali benevoli, non è una colpa. Mercoledì c’è quella Coppa da vincere, lo 0-1 di Matera da rovesciare, e figuratevi se Inzaghi non ci pensa. Del resto una delle forze della squadra è sempre stata quella di alternare titolarissimi a panchinari senza subire contraccolpi. Dentro i secondi, dunque, e tutti fanno bene la loro parte, nessuno rimpiange un titolare rimasto in panchina o addirittura a passare la domenica in laguna. Vivaci Tortori e Caccavallo, sempre chiare le idee di Leo Stulac, il migliore è Malomo anche se litiga con i legni. […] La sfida si chiude qui, il Venezia resta imbattuto in campionato nel 2017, il punto a ciascuno ci sta, pieno d’applausi per Pippo Inzaghi come al solito e per Caccavallo che qui ha giocato e lasciato un ottimo ricordo. Come nelle cartoline, saluti dalla verde Umbria.

Ore 17.50 – (La Nuova Venezia) «Avevamo un grande obiettivo, quello di tornare in serie B. Fatto questo, adesso dobbiamo portarci a casa gli altri due trofei in palio». Filippo Inzaghi continua a confermarsi insaziabile ed elogia la squadra dopo il pareggio di ieri a Gubbio, il secondo senza reti in questa stagione. «Questi ragazzi non finiscono mai di stupirmi e, dopo la promozione, adesso ci aspetta la finale di Coppa Italia alla quale tengo moltissimo», assicura il tecnico arancioneroverde, «Quest’ultima partita l’abbiamo giocata con grande spirito e voglia, di mezzo ci si sono messi tre tra pali e traverse. Ma la cosa più importante è che può giocare chiunque in questo Venezia perché, pur cambiando tanti giocatori, rimane sempre molto competitivo. Con questo pareggio allunghiamo la striscia positiva a sedici partite, abbiamo la miglior difesa dei tre gironi di Lega Pro e realmente stiamo facendo qualcosa di incredibile». […] Un concetto per Filippo Inzaghi è però chiaro: «Tra vent’anni questo Venezia verrà ricordato da tutti. Per il record di vittorie in trasferta, un’impresa difficilmente battibile, per i soli 9 gol subìti sempre fuori casa fin qui e per la promozione ovviamente. Pensiamo ad aggiungerci Coppa Italia e Supercoppa. Finora abbiamo reso tutto semplice agli occhi della gente e abbiamo già fatto qualcosa di assurdo». Con il Matera si partirà dallo svantaggio di un gol dopo l’andata: «Penso che questo Venezia sia in grado di ribaltare il risultato e ci possiamo concentrare su mercoledì senza pensare al campionato. Spero di avere tutta la rosa a disposizione, visto che Domizzi e Cernuto hanno qualche problema fisico. Poi Ferrari di sicuro partirà titolare. Del Matera non mi preoccupo, voglio una partita arrembante fin dall’inizio: giochiamo in casa e non abbiamo nulla da perdere». […]

Ore 17.30 – (La Nuova Venezia) Una traversa e un palo, tanta sfortuna ma anche una grande prestazione in difesa. Alessandro Malomo è stato ieri uno dei migliori in campo contro il Gubbio e a fine partita è sicuro: «Abbiamo fatto una buona gara e possiamo dirci soddisfatti. Nella prima occasione ho sbagliato perché ho visto che la palla rimbalzava e ho tirato più forte possibile prendendo la traversa, mentre sulla seconda sono stato bravo nel controllo, ma ci si è messo il palo. Non sono comunque questi i punti che ci servivano per vincere il campionato. L’importante era fare una partita dignitosa per prepararci bene alla Coppa Italia e restare imbattuti, visto che il nostro allenatore ci tiene ai record. Dopo il primo tempo il Gubbio ha pressato subito alto e ci ha messo in difficoltà. Abbiamo tuttavia dimostrato durante il torneo di essere superiori agli altri e solo per sfortuna non siamo riusciti a sfruttare le occasioni che abbiamo creato anche stavolta». […] L’asso di coppa, Nicola Ferrari, ammette: «Con il Gubbio abbiamo avuto sfortuna, però sono contento perché dopo quindici giorni ai box mi sono sentito bene in campo. I record? Sì ci pensiamo, ma anche grazie alla motivazione che ci trasmette l’allenatore ogni giorno. Contro il Matera daremo tutto. All’andata non eravamo noi e stavolta saremo arrembanti, carichi e liberi nella testa». […]

Ore 17.00 – (Mattino di Padova) Andrea Guagnetti sa che i galloni di capitano comportano onori ma anche, ahilui, oneri come quelli di commentare la retrocessione: «Purtroppo sì, siamo retrocessi, e purtroppo dopo l’ennesima partita per noi alla portata dove abbiamo dimostrato buone qualità, carattere e agonismo, però anche oggi gli episodi ci hanno condannato. La retrocessione non è arrivata adesso, abbiamo avuto 17 partite nell’arco del girone di ritorno in cui a volte per colpa nostra abbiamo buttato via punti e oggi è arrivata la sentenza. Mancano due partite, fino al 7 maggio dobbiamo giocare per onorare la maglia, la stagione, la società e i tifosi. Non siamo in vacanza e lavoreremo sodo». […]

Ore 16.40 – (Mattino di Padova) E’ finita, la Vigontina San Paolo è retrocessa in Eccellenza. Si spengono dunque anche gli ultimi fuochi fatui che illuminavano le speranze salvezza dei padovani, il pareggio contro l’Union Feltre e la concomitante vittoria dell’Altovicentino (2 – 0 contro l’altra retrocessa, la Careni Pievigina) condannano definitivamente la squadra di Italiano che, a due giornate dal termine, si trova distante undici punti dalla zona playout, ormai irraggiungibile. La matematica, purtroppo per la Vigontina San Paolo, non è un’opinione. A Belluno, di contro, invece si festeggia a braccia alzate: per l’Union Feltre il punticino conquistato in via Aldo Moro vale la salvezza, nel prossimo turno, infatti, il calendario prevede lo scontro diretto tra Tamai e Cordenons che, qualunque sia il risultato, si toglieranno punti a vicenda permettendo ai bellunesi di campare di rendita negli ultimi centottanta minuti di stagione. L’1 – 1 tra Vigontina San Paolo e Union Feltre è stato quindi il classico “mors tua vita mea”. Vincenzo Italiano non si schioda dal 4 – 3 – 3 e rilancia dal 1′ Episcopo nel ruolo di mezzala, anche il collega Bianchini resta fedele al suo modulo, il 3 – 5 – 2 (5 – 3 – 2 col possesso avversario) con Madiotto e Cossalter in attacco. Ogni lavagnetta tattica, però, salta già al 5′ quando Matteo Guagnetti compie la più classica, sventurata delle papere su tiro di Trento dai venti metri: al portiere sono mancate le mani dentro ai guanti, tocca ma non respinge e così la frittata, lemme lemme, si deposita beffardamente alle sue spalle. […] Poi arriva il pareggio (53′): Antenucci, su tiro franco, approfitta del buco in barriera e incenerisce il portierino bellunese (è un ’97) che neanche tenta la parata. […]

Ore 16.20 – (Mattino di Padova) Tempo di calcoli. Dopo la gara, negli spogliatoi di Este e Legnago si discute sui risultati delle dirette pretendenti. C’è chi chiede il risultato del Tamai, chi del Montebelluna, chi del Cordenons. Si fa la conta, insomma, perché la salvezza, si sa, è una roba seria, soprattutto in un girone equilibrato come il “C”. «Peccato, potevamo fare pace con la matematica e invece ci manca ancora un punto» allarga le braccia il tecnico dell’Este, Michele Florindo. «Penso però che la salvezza sia vicina». Sul match col Legnago l’allenatore atestino non ha dubbi: «Abbiamo disputato un buon primo tempo in cui, forse, potevamo chiudere i conti con un 2-0. Invece è arrivato il pari. L’1-1 rispecchia quanto visto: il Legnago è una buona squadra e non farà fatica a salvarsi». […]

Ore 16.00 – (Mattino di Padova) Nella domenica in cui dagli altri campi arrivano soltanto belle notizie (le sconfitte di Cordenons e Tamai con ArzignanoChiampo e Virtus Vecomp Verona), l’Este non riesce a festeggiare la salvezza matematica. Un punto, misero, manca infatti all’appello per buttare carta, penna e calcolatrice. Insomma, quel punto, beffardo quanto basta, da racimolare domenica prossima in casa della Vigontina San Paolo (già retrocessa), così come quello raccolto al Nuovo Stadio contro un Legnago bello tosto, soprattutto in attacco, dove Villanova, Barone e Zanetti dimostrano di saperci fare. È proprio Zanetti (di testa) a recuperare il momentaneo vantaggio di Cavallini, mediano dell’Este in modalità sniper capace di stupire colleghi e avversari con una fucilata da 35 metri. […] Il Legnago ha un ultimo forcing d’orgoglio prima del triplice fischio, che chiude un match giocato a viso aperto da ambo le parti ma con un filo di apprensione, soprattutto nella parte finale.

Ore 15.40 – (Mattino di Padova) Serenamente fuori dai playoff. Bisognava vincere per forza se si voleva tenere vivo almeno un’altra settimana il sogno quinto posto. Il pareggio con l’Abano, andato avanti con Serena e raggiunto da Miniati nel recupero, costa invece la fine di questa ambizione. Poco male, considerando che al termine del girone d’andata i punti in classifica erano appena 18 e l’unico obiettivo pensabile era la salvezza. Ora, per le ultime due giornate, al Belluno restano accese altre speranze: superare l’Arzignano e chiudere sesti, tenersi alle spalle i cugini dell’Union Feltre e, perché no, terminare con 50 punti in classifica. Penultima davanti al pubblico bellunese per mister Vecchiato, ancora una volta costretto a inventarsi una squadra quasi senza attaccanti. Brotto è in panchina quasi solo per onor di firma, Corbanese ancora non riesce a gestire i novanta minuti e l’eroe dei big match Salvadego deve accomodarsi in tribuna. Così è 4-4-2, con Farinazzo e Duravia avanti atipici. Mosca avanza a centrocampo, dietro di lui ecco Dosso. L’Abano di mister Tiozzo è la vera sorpresa del campionato e anche se rispetto all’andata non ha più Ferrante e Nobile, passati nel mercato di gennaio a Brescia e Piacenza, sta per conquistarsi i playoff. Al Polisportivo ritrova De Vita, in avanti assieme a Personè e Fracaro. Il campo è un disastro, anzi qualche rimedio va sicuramente preso. Questo non aiuta due squadre tecniche a sviluppare belle trame. […]

Ore 15.20 – (Gazzettino) Ecco Cristiano Masitto nel dopo gara. «C’è rammarico perché prendere gol a pochi minuti dalla fine non mi piace proprio, per di più su una palla inattiva. In quei frangenti bisogna avere più cattiveria e attenzione, purtroppo è un difetto che ci trasciniamo dietro. Va comunque dato merito ai ragazzi di avere interpretato bene la partita, anche se avevamo diverse assenze. Abbiamo creato diverse occasioni, compreso il rigore, e siamo riusciti a sbloccare il risultato con un’azione molto bella. Purtroppo, ripeto, abbiamo commesso una disattenzione sul loro gol, bisogna marcare diversamente gli avversari in quelle circostanze». Fermo restando che il secondo posto occupato dalla Triestina è irraggiungibile, poteva essere un’occasione per ridurre ulteriormente il distacco. «Sono arrabbiato anche per questo perché potevamo rosicchiare altri due punti alla Triestina e sfruttare lo scontro diretto di domenica per accorciare ancora. Le attuali nove lunghezze di distacco sono esagerate. Questa era un’occasione da sfruttare, anche se i ragazzi hanno comunque disputato una buona prova».

Ore 15.00 – (Mattino di Padova) Un pareggio che soddisfa entrambi. Succede tutto nel secondo tempo e nel giro di quattro minuti dal vantaggio del Campodarsego si passa al definitivo 1-1 della Calvi e poi nessuno pensa più a farsi del male. Al comunale di via dei Tigli a Noale va in scena uno dei più classici testa coda di fine campionato. Da una parte l’undici di Soncin che lotta per uscire dalla zona dei play out, dall’altra gli ospiti padovani che vogliono consolidare la loro terza piazza magari conquistando i due punti che li blinderebbero definitivamente. La Calvi deve però rinunciare nelle ultime ore alla sua punta principe Magrassi, costretto allo stop dall’infortunio delle settimana scorsa, e a due pedine di centrocampo come Gusella e Caraceni che costringono Soncin a far esordire dal primo minuto il giovane Gianluca Danieli. Buona la sua prova, schierato al fianco di Bandiera, in un centrocampo a quattro con Ndoj che solitamente impiegato da laterale basso passa ad esterno alto di centrocampo nel consueto 4-4-2 noalese. Dall’altra parte Masitto cerca di chiudere la pratica play off con due turni di anticipo e fa scendere in campo un 4-2-4 offensivo con Barbosa e Aliù affiancati da D’Apollonia da una parte e Radrezza dall’altra, con quest’ultimo libero di accentrarsi e di fungere quasi da trequartista. […] Non si vede nulla di trascendentale in campo sino al 36′ quando Radrezza va via in dribbling, entra in area e costringe al fallo da rigore Bandiera, che viene anche ammonito. Dal dischetto va lo stesso Radrezza, ma Fortin lo ipnotizza e respinge la conclusione dagli undici metri. […] Vantaggio ospite al 34′. Sanavia sulla destra mette in mezzo per la deviazione vincente di Aliù. Sembra il gol partita, ma al 38′ la Calvi prende fiato e ha la forza di trovare il pareggio. Corner dalla destra di Chin, Griggio prolunga verso la porta e Munarini tocca da distanza ravvicinata quel tanto che basta per superare Brino. […]

Ore 14.30 – (Gazzettino) Si è fatto attendere, ma ha ripagato tutti con una prestazione maiuscola: gol, rigore procurato e assist per la rete del 3-1. Andrea Arrighini è stato il protagonista assoluto della gara con il Carpi, ma proprio sul più bello rischia di dover alzare bandiera bianca per il calcione rifilatogli da Gagliolo (poi espulso) sul finire dell’incontro, che gli ha procurato un ematoma alla coscia sinistra. Per questo ieri mattina il giocatore non si è allenato: «Lo reputo un brutto episodio, se mi prendeva più su poteva davvero farmi molto male. Si è disinteressato del pallone e mi ha colpito all’interno della coscia».
Arrighini non segnava dal 30 dicembre scorso, un’eternità per un attaccante: «La maggior parte delle volte creo tanto, ma non arrivo mai lucido all’appuntamento con il gol. Ero a secco da diversi mesi e sentivo l’esigenza di sbloccarmi, ma sono contento soprattutto per la squadra, perché il confronto con il Carpi si era messo male con il loro vantaggio nei minuti iniziali». In campo Arrighini è un generoso. «Cerco di dare sempre il massimo, ho fatto pochi gol sia per colpa mia sia per una buona dose di sfortuna, ma ho sempre pensato che il lavoro alla fine paga. Avverto la fiducia dell’allenatore, di Marchetti, dei miei compagni, è importante». Gol, assist e rigore. «C’era la massima punizione, ero in vantaggio su Poli che mi è franato addosso. E sono contento del gol di Valzania, se lo merita perché sta disputando un grande campionato». Il Cittadella ha così consolidato il quarto postoe lanciato un segnale chiaro al campionato. I risultati delle dirette avversarie, poi, hanno enfatizzato ancora di più il rotondo successo di sabato. «Abbiamo accorciato la classifica, era importante perché noi vogliamo disputare i play off e non possiamo più perdere colpi». […]

Ore 14.10 – (Mattino di Padova) […] Andrea Arrighini ha sfoderato la prestazione migliore della sua stagione nella partita più delicata dell’anno, trovando un gol, procurandosi un rigore pesantissimo e sfornando un assist decisivo. Interrompendo così un digiuno lunghissimo, che durava addirittura dall’ultima partita del 2016, quando andò a segno contro l’Entella. «Mi mancava tanto e sono veramente felice di essermi sbloccato», sorride Arrighini dopo il suo quinto gol in campionato. «Sappiamo quanto sia importante per un attaccante andare a segno e sono contento di aver ritrovato la rete in questo momento. Nel corso della stagione mi è capitato spesso di creare tante occasioni, ma di essere allo stesso tempo poco lucido sotto porta. Un po’ è stata colpa mia, un po’ sono stato sfortunato». […] «Da tre partite faticavo a trovare spazio, c’erano i miei compagni che fisicamente stavano meglio ed è stato giusto giocassero loro. Siamo completi in tutti i reparti, abbiamo un grande gruppo, ognuno si aiuta e rispettiamo le scelte del mister. Proprio per questo non mi è mai pesato stare a secco tanto tempo, visto che ho sempre sentito la fiducia di allenatore, compagni e società». Una fiducia che il toscano nutre anche nei confronti del finale della stagione. Quanto credete alla possibilità di giocarvi fino in fondo la promozione in Serie A? «All’inizio pensavamo solo alla salvezza, ma, una volta raggiunta, ci siamo resi conto di essere in corsa per obiettivi maggiori. E quando sei in ballo, è giusto ballare. Facciamo un passo alla volta, l’importante ora è aver ricucito il gap con le prime tre». E non c’è tempo nemmeno di godersi il momento, visto che già domani arriva una sfida durissima in casa della capolista Spal. «Sono primi con merito, ma vogliamo provare a vincere anche con loro. Ovvio che non dovremo mollare un centimetro. Il nostro difetto sta proprio qui. Se riusciamo ad esprimere il nostro calcio, quello esibito contro Carpi, Benevento e Spezia, per le avversarie si fa dura». […]

Ore 13.50 – (Mattino di Padova) Oltre ad Arrighini, ieri mattina, alla ripresa degli allenamenti del Citta, è rimasto a riposo anche Iunco, vittima di una contusione alla spalla nel corso della gara contro il Carpi. Nulla di grave per entrambi, proveranno a recuperare per la rifinitura in programma questo pomeriggio, anche se, visto che si giocherà già domani, restano in dubbio tutt’e due per la sfida con la Spal. Ancora out Benedetti, ha recuperato Kouamé, che sarà disponibile. In casa ferrarese mancherà il difensore Bonifazi, espulso a Latina e squalificato per un turno. “Stangato” il Carpi dopo il match del Tombolato: Gagliolo ha rimediato tre giornate di stop, Struna due. Intanto, la 38ª giornata della Serie B si apre stasera con l’anticipo del “Menti” Vicenza-Novara (ore 20.30). […]

Ore 13.20 – (Giornale di Vicenza) […] Il tecnico Vincenzo Torrente, alla vigilia della delicatissima gara col Novara, cerca di mantenere la rotta pur trovandosi in balia delle onde e lo fa, come spiega lui, forte del pareggio ottenuto al “Ciro Vigorito” di Benevento. «Ho avuto una grande risposta dalla squadra, avevo chiesto coraggio e personalità ed entrambe, a Benevento, si sono viste, non siamo andati timorosi, siamo andati a giocarcela. Abbiamo subito poco e creato in attacco, insomma prestazione positiva». Cosa le dà più speranza in questo momento? “Il fatto che ho a che fare con degli uomini che vogliono tirarsi fuori da questa situazione”. La classifica oggi dice che il Vicenza è terzultimo. Sarebbe Lega Pro… “Io non la guardo, mi tengo gli aspetti positivi emersi a Benevento e poi in ogni caso col Novara si sarebbe dovuto provare a vincere in ogni caso quindi non è cambiato nulla”. […] Ebagua come sta? “Sapete i problemi che ha però stringerà i denti così come ha già fatto, ma dovrò valutare fino all’ultimo pure la condizione di Esposito, Pucino, Rizzo, Vita, invece Zaccardo di sicuro non ce la fa. […] Il Vicenza nelle ultime cinque gare ha segnato soltanto un gol. Lei mago non è, come pensa di risolvere il problema? “A Benevento abbiamo creato 3-4 occasioni, stavolta dovremo essere più concreti, magari ci sblocchiamo in queste ultime gare”. Pensa di riproporre lo stesso tema tattico? “Non farò di certo rivoluzioni, cercherò di mantenere l’equilibrio tra i reparti. In linea di massima partiremo di nuovo col 4-3-3, poi magari durante la gara, vedendo anche l’atteggiamento tattico del Novara, potremo fare qualche correttivo”. […]

Ore 13.00 – (Giornale di Vicenza) Stasera alle 20.30 passa dal Menti l’ultimo treno per la salvezza diretta. Il Vicenza proverà a salirci battendo il Novara, ma oltre ad affrontare un avversario che a sua volta si giocherà l’ultima carta utile per sedersi al tavolo dei playoff, dovrà ancora una volta fare i conti con la propria rosa in condizioni precarie: assenti gli infortunati Benussi e Zaccardo; squalificato De Luca; limitati da problemi fisici i vari Ebagua, Esposito, Pucino, Rizzo, Vita. Se è vero che nelle difficoltà maggiori si riconoscono i giocatori di maggior carattere, mai come stavolta chi indosserà la maglia biancorossa avrà l’opportunità di dimostrare di che pasta è fatto. Nella conferenza stampa di presentazione il tecnico Vincenzo Torrente ha spiegato che si augura di poter ripartire da quanto lo ha convinto nella sua partita di debutto venerdì sera a Benevento, chiusa con un pareggio sofferto ma meritato contro la quarta forza del campionato. Per questo l’allenatore campano cercherà di dare continuità anche dal punto di vista tattico e nelle scelte di formazione, al netto di eventuali variazioni obbligate se qualcuno degli acciaccati proprio non se la sentisse di giocare dall’inizio. Il Vicenza, quindi, stasera dovrebbe riproporsi con il 4-3-3 “fluido”, che nelle varie fasi di gioco può tramutarsi in un 4-1-4-1 o in un 4-2-3-1: in sostanza lo stesso scacchiere di moduli che la squadra seguiva anche con Bisoli, perché una rivoluzione sarebbe stata impensabile con meno di una manciata di allenamenti a disposizione. […]

Ore 12.30 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Cinque metri di larghezza sono il problema del Bottecchia per la serie B. Una manciata di spazio riguarda il rettangolo di gioco, alla quale sono però da aggiungere le distanze di rispetto ai bordi. La pista del velodromo fa da punto fisso al contorno, non essendo spostabile. I limiti strutturali sono ormai certificati. […] Per poter avere una deroga temporale è comunque indispensabile presentare una richiesta, supportata da progettualità chiara e definita. La deroga potrebbe coprire al massimo una stagione, ma serve – come già in passato al Bottecchia fornire alcuni interventi subito, e altri strada facendo. Ipotizzando Fontanafredda, i lavori prioritari riguarderebbero l’impianto di videosorveglianza complessivo dell’area, l’installazione di tutti i tornelli negli accessi, l’adeguamento dell’illuminazione, la separazione dei settori. Ex novo, da fare pure la sala per il Gruppo operativo sicurezza (al Bottecchia erano stati recuperati dei box dal piazzale delle corriere, come per la sala stampa), isolata dal resto. Importo dei lavori stimabile in circa 600 mila euro. Domanda semplice: chi paga? Il Comune di Pordenone no, perché non è suo territorio. Quello di Fontanafredda non si profila con casse disponibili. Considerando che storicamente il Tognon era stadio comprensoriale, gli ottimisti auspicano fondi regionali. […] Bottecchia non utilizzabile per limiti dimensionali, Fontanafredda non pronto, nuovo stadio di là da venire: non resterebbe che andare a Udine o Trieste.

Ore 12.10 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) È vero che il Pordenone ha una tradizione favorevole con la Celeste (memorabili i gol di Maracchi nella gestione Rossitto e di Cattaneo con Tedino in panca), che i bergamaschi hanno 18 punti in meno dei ramarri e non vincono dal 19 marzo. Ma è anche vero che l’Albinoleffe non perde da quattro turni, ha la quarta miglior difesa (31 gol subiti contro i 37 dei neroverdi) e che, dopo le delusioni del passato (una condivisa proprio con i naoniani, con i quali furono poi ripescati), oggi è in zona playoff (nono posto) e non ha alcuna intenzione di mollare il succoso osso. Per questo Bruno Tedino non si fida di coloro che pronosticano un lunedì di ordinaria amministrazione e invita i suoi alla massima attenzione. […] Nemmeno dopo la rifinitura di ieri Tedino aveva deciso l’undici da mandare in campo. Due i dubbi: Semenzato o Parodi esterno destro in difesa, Padovan probabilmente al fianco di Arma, al posto di uno dei due artisti (Berrettoni e Cattaneo). Gli altri 9 dovrebbero essere Tomei, Stefani, Marchi, De Agostini, Misuraca, Burrai, Suciu, Arma, Berrettoni o Cattaneo. […]

Ore 11.50 – (Messaggero Veneto) Non si fida dell’avversario odierno Bruno Tedino, che per l’occasione torna in panchina dopo due turni e di squalifica. «L’Albinoleffe – attacca il tecnico del Pordenone – ha messo in difficoltà ogni rivale. Anche noi all’andata, finì 0-0. È un gruppo che abbina grande fisicità a un grande atletismo e spinge molto sulle corsie esterne. Mister Alvini ha diversi giocatori bravi e giovani interessanti. Sta concludendo un campionato di spessore e ha l’obiettivo di conservare i playoff: per noi sarà molto dura». Chiaro che il Pordenone deve provare a vincere per puntare al secondo posto. «Adesso serve l’ultima “sgasata” per lottare sino all’ultimo per il secondo posto – suona la carica Tedino –. Non dobbiamo pensare al risultato delle altre ma a noi: andiamo a Bergamo per conquistare la posta piena, con la consapevolezza di andare incontro a un match complicato. Come uscirne vincitori? Servirà avere pazienza, colpire al momento giusto e, sicuramente, imporre il nostro gioco dal 1’. Su un campo grande e perfetto, di serie A». […]

Ore 11.30 – (Messaggero Veneto) A prima vista può sembrare una gara scontata, visto il divario in classifica (18 punti di differenza). Ma non lo è. È un bell’ostacolo quello che si presenta stasera (alle 20.30) a Bergamo di fronte al Pordenone. L’avversario del 36º turno del girone B di Lega Pro si chiama Albinoleffe, un team che deve blindare la propria posizione playoff (è nono) e che vanta la terza miglior difesa del campionato, con soli 31 gol subiti. «All’andata non abbiamo mai tirato in porta», ha ricordato nei giorni scorsi il tecnico neroverde, sottolineando le difficoltà dell’incontro (a dicembre finì 0-0). Tuttavia, ogni big ha vinto all’Atleti Azzurri d’Italia e anche il Pordenone deve fare altrettanto se vuole attaccare il secondo posto, distante una lunghezza e detenuto dal Parma. […] Un solo dubbio oggi per Tedino. Riguarda la posizione di terzino destro: Semenzato o Parodi? Il primo è convocato ma ha l’influenza. Si decide in giornata. Sembra favorito l’ex Juve al momento. Per il resto la squadra è la stessa che ha battuto il Padova, schierata col 4-3-1-2 con Tomei in porta, Stefani, Marchi, De Agostini a completare la difesa, davanti Berrettoni e Arma a difendere lo status di coppia-gol più prolifica (27 reti assieme). L’Albinoleffe si presenta con il consueto 3-5-2, modulo ostico da affrontare se si gioca col rombo come il Pordenone. […]

Ore 11.00 – Probabile formazione Padova (Gazzettino): Bindi; Cappelletti, Emerson, Russo; Madonna, De Risio, Mandorlini, Dettori, Favalli; Alfageme, Altinier.

Ore 10.50 – (Gazzettino) Neto Pereira, diceva. Quando conta di riaverlo? «Non credo prima dei play off. Tra l’altro è diffidato, e se anche fosse disponibile per l’ultima gara con il Lumezzane bisognerebbe fare anche questa valutazione». Qualche biancoscudato magari deve un po’ rifiatare: possibile già da questa gara? «No, è prematuro perché questa partita può darci indicazioni ancora più precise. Bisogna gestire le energie, ma non puoi pensare di farne rifiatare sei-sette per tre settimane. Dopo questa gara vedremo di calibrare le situazioni dei giocatori che sono stati più utilizzati». Venerdì ha provato il 4-4-2. «Abbiamo fatto una partita mettendo i giocatori nelle condizioni migliori. Che poi Cappelletti rimanga un po’ più aperto subito o rimanga dentro, non cambia molto. Magari puoi giocare con gli stessi uomini e tenerli un po’ più aperti per dovere scivolare meno, ma non è un grosso problema». […]

Ore 10.40 – (Gazzettino) […] Pur nella sconfitta, con Venezia e Pordenone si è rivista una squadra tosta nella fase difensiva, mentre nella costruzione del gioco c’è sicuramente da migliorare. «Se con il Venezia la sfida è stata in equilibrio fino a quando abbiamo preso gol per un nostro errore in uscita e di posizionamento, con il Pordenone abbiamo tenuto gli avversari nella loro metacampo senza concedere ripartenze e creando tante situazioni per pareggiare. L’avevamo anche fatto, ma pure all’andata con il Pordenone non siamo stati fortunati sul piano delle decisioni. Non deve essere un’attenuante, però nelle ultime due uscite la squadra ha ritrovato aggressività e attenzione, e ha dimostrato buona condizione fisica. Mi auguro di mantenerla, al pari dell’atteggiamento, fino alla fine per vincere più partite possibile e al tempo stesso recuperare giocatori che sono fuori come Neto Pereira e altri che si sono allenati meno e non sono in una condizione discreta».

Ore 10.30 – (Gazzettino) Sembrava in caduta libera e destinato inesorabilmente alla serie D con sette ko di fila e invece nelle ultime due gare l’Ancona, comunque a fortissimo rischio retrocessione, ha avuto un colpo di coda, espugnando il campo di Parma e poi pareggiando con il Feralpi. Ma la vera lotta di cui è protagonista è quella per la sopravvivenza, con una situazione economica pesante, un deferimento per il mancato pagamento degli stipendi ai tesserati a fine 2016 e il mancato rispetto dell’analoga scadenza per gli emolumenti fino a febbraio. «Purtroppo molto probabilmente retrocederemo conferma il diesse Giulio Spadoni ma ora la proprietà è concentrata a lavorare per continuare a ridurre la massa debitoria trovata per rendere appetibile la società agli investitori e qualcuno è interessato a intervenire economicamente». […]

Ore 10.10 – (Mattino di Padova, editoriale di Stefano Edel dal titolo “Due quarti posti dalla sostanza ben diversa”) Procedono di pari passo, nei rispettivi campionati, Cittadella e Padova, occupando entrambi il quarto posto in classifica. L’obiettivo, in un caso, quello biancoscudato, è già stato raggiunto: i playoff. Nell’altro, quello granata, ci siamo vicini. La differenza sostanziale fra le due posizioni, però, non sta solo nelle categorie diverse, ma pure nelle prospettive che si schiudono per gli uomini di Venturato e Brevi. […] I secondi sono scivolati mestamente all’indietro dopo aver addirittura accarezzato l’illusione di avvicinare il Venezia capolista e, magari, duellare con lui per la vittoria finale. Sappiamo tutti, invece, com’è andata a finire, e adesso bisogna augurarsi che l’allenatore milanese e il suo staff riescano a rimettere in forze un gruppo che ha pagato dazio sia sul piano psicologico che a livello fisico. […] Il Padova sembra aver scontato tutto d’un colpo il pedaggio della lunga rincorsa al podio che ha caratterizzato gran parte del girone di ritorno. In chiave accoppiamenti playoff cambia poco essere terzi o quarti, ma l’orgoglio in simili situazioni può molto. E i biancoscudati, per rispetto di se stessi e dei loro tifosi, hanno l’obbligo adesso di reagire e tornare, se possibile, a sorridere.

Ore 10.00 – Probabile formazione Padova (Mattino di Padova): Bindi; Cappelletti, Emerson, Russo; Madonna, De Risio, Mandorlini, Dettori, Favalli; Alfageme, Altinier.

Ore 09.50 – (Mattino di Padova) «Dobbiamo continuare a crederci, e queste tre gare, anche se non sono più determinanti, secondo me serviranno per almeno tre ragioni: cercare di rimettere i giocatori in uno stato mentale migliore, recuperare le energie per qualcuno che è un po’ più stanco, e riportare ad una condizione migliore chi, per tante ragioni, forse è ancora un po’ indietro. Qualcuno ha bisogno di tirare il fiato: si comincia già adesso con qualche cambio, o mancando tre settimane ai playoff è ancora prematuro? «È troppo presto per fare certi calcoli. L’incontro con l’Ancona ci può dare indicazioni importanti per valutare chi sarà in diffida e chi starà meglio in ottica spareggi, ma di certo non posso pensare di far rifiatare mezza squadra per tre settimane, sarebbe illogico. Insieme allo staff medico e al preparatore cercheremo di calibrare quelle tre o quattro situazioni delicate che abbiamo in rosa, ma solo dopo questa gara». Il 4-4-2 visto in partitella venerdì è una possibilità o solo un esperimento? «Una possibilità, cui a partita in corso siamo già ricorsi altre volte: basta che Cappelletti giochi un po’ più allargato, e con gli stessi undici si può attuare uno schema diverso». […]

Ore 09.40 – (Mattino di Padova) […] «Il sogno del primo posto è sfumato, ci riproveremo attraverso i playoff», il grido di battaglia del tecnico. «La gara con l’Ancona è importante, non veniamo da un momento positivo, mentre loro sono reduci da due risultati utili: l’avversario non è ancora morto, anche se è un’impresa disperata quella che lo attende, per noi, invece, sarà importante dare il massimo e sperare in qualche risultato favorevole dagli altri campi». Per l’Ancona è l’ultima spiaggia: cosa comporta questo aspetto? «Mancano tre gare e, nonostante i 4 punti ottenuti nelle ultime due settimane con Parma e FeralpiSalò, per loro saranno 90’ decisivi. Hanno un margine di errore bassissimo, e per questo ci aspettiamo una partita complicata». In società tutti hanno voluto starvi vicini, e il presidente Bergamin ha parlato direttamente con il gruppo in settimana. Che tasti ha toccato? «Ci hanno dato un grande supporto i soci, così come il direttore».

Ore 09.30 – (Mattino di Padova) Penultimo appuntamento della stagione regolare allo stadio Euganeo, che dopo il match di stasera e l’ultima di campionato con il Lumezzane, tra due settimane, tornerà poco dopo ad aprire i battenti per i playoff. I risultati di ieri hanno dato una mano ai biancoscudati: con il pareggio pirotecnico per 4-4 sul campo di Salò, la Reggiana è riuscita a rosicchiare un solo punto al Padova, portandosi a – 3: con un successo, la squadra di Brevi sarà matematicamente certa almeno del quarto posto, visto il favore dei confronti diretti con gli emiliani. Ma stasera scendono in campo anche il Pordenone, in casa dell’Albinoleffe, e il Parma, al “Tardini”, contro il Sudtirol: perciò si potrà decidere molto in chiave secondo, terzo e quarto posto, quelli che garantiscono di disputare in casa il turno preliminare degli spareggi-promozione. […]




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