Il futuro era in tribuna. Stefano Marchetti ha dato un’occhiata al Chievo ieri al Bentegodi, libero col suo Cittadella che sabato ha messo un piede e mezzo nei playoff di B battendo il Carpi. Il tempo stringe, certe decisioni si prendono adesso. E Marchetti è per tutti uomo da Chievo. Genuino, acuto, perfetto conoscitore del calcio di provincia e di società snelle. Sempre più vicino al Chievo, specie se a Veronello dovesse restare Maran con cui il feeling è rimasto sempre molto forte dopo il periodo trascorso in simbiosi a Cittadella. Lavorando sodo e raccogliendo successi. Con pazienza soprattutto. Lo scenario è comunque ancora da disegnare, legato a doppio filo proprio alla panchina. «Di partite ne vedo tante, mi sembra normale aggiornarsi andando un po’ in giro. Chiaro che, considerato anche il rapporto che mi lega a Maran, questa l’ho guardata con occhi un po’ particolari…», ha confidato Marchetti a gara conclusa, molto concentrato per il suo finale di stagione col Cittadella ma da buon direttore sportivo proiettato anche verso un domani neanche troppo lontano. Anche per lui. Marchetti vuol dire Maran, binomio che ha già funzionato parecchio anni fa e che adesso diventa l’asse più probabile del prossimo Chievo già entrato in una fase cruciale della sua storia recente. Chiamato a rimodellarsi, a darsi una ventata di freschezza dopo un ciclo straordinario destinato però progressivamente ad esaurirsi. Non sarà rivoluzione, ma un buon restyling è necessario. Pensiero di tutti a Veronello, dove Marchetti potrebbe presto avere un ufficio tutto suo specialmente se Maran dovesse rimanere ancora dov’è.
[…](Fonte: L’Arena. Trovate il resto dell’articolo sull’edizione odierna del quotidiano)