Pordenone-Padova, Zamuner: “Lovisa? La pensi come vuole, ho scelto il Biancoscudo perché…”

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La sconfitta di Pordenone, magari non netta nella forma rispetto alle precedenti ma ugualmente pesante nella sostanza, ha lasciato però altri strascichi, oltre a quelli di classifica, perché gli affondi del patron neroverde, Mauro Lovisa, hanno provato a colpire nell’orgoglio la truppa biancoscudata. «Nella vita tutto torna: la serietà, l’impegno e le strette di mano», le stilettante di Lovisa. «Questo risultato ripaga la serietà e la linea di che ogni persona segue durante il suo percorso». Un’accusa rivolta non molto velatamente a chi ha compiuto il salto dal Friuli al Biancoscudo, in testa il direttore generale Giorgio Zamuner. «Che la pensi come vuole», la risposta a distanza del dg biancoscudato. «Io non ho repliche particolari da fare: quando ho deciso di venire a Padova è stato perché mi era capitata un’opportunità importante, e con il patron mi ero ampiamente spiegato. Lui ci è rimasto male, e ci sta anche che possa gongolare dopo aver vinto sia all’andata che al ritorno contro di noi, ma uno non decide di cambiare squadra perché snobba quella dov’era prima: nella vita si fanno esperienze diverse, l’ho fatto da calciatore e lo sto facendo adesso da dirigente, ma non ci vedo niente di particolare». Sulla partita proprio Lovisa ha sottolineato la pochezza di contenuti del gioco del Padova, per legittimare la vittoria sul campo della propria formazione. «Io penso che sia stata una gara sulla falsariga di quella dell’Euganeo con il Venezia, nella quale nessuna delle due squadre praticamente ha tirato in porta», la replica di Zamuner. «Sfido Lovisa a dire se il gioco dei neroverdi sia stato così superiore, perché la squadra di Tedino non ha fatto quello che di solito riesce a dimostrare sul campo e questo è stato per merito del Padova».

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Al di là delle opinioni rimane però un dato: per la seconda gara di fila il Padova non è riuscito ad andare in rete, e non ha dato l’impressione di avere un’alternativa di gioco al lancio lungo di Emerson. «Ma noi siamo sempre stati questi, e senza Neto Pereira e Dettori, i due giocatori con più estro e fantasia di questa squadra, la manovra ne ha risentito. Se guardiamo le ultime quattro partite la situazione non è delle migliori, ma a Pordenone abbiamo fatto una discreta prestazione: è un momento così, rimbocchiamoci le maniche e proviamo a ripristinare quello che avevamo fatto fino a tre settimane fa. La mia sensazione è che comunque sia solo un momento passeggero: non voglio credere che improvvisamente si sia inceppato qualcosa».

(Fonte: Mattino di Padova, Francesco Cocchiglia. Trovate il resto dell’articolo sull’edizione odierna del quotidiano)




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