Live 24! Pordenone-Padova, -3: ultimo allenamento settimanale a porte aperte

Condividi

Clicca qui per aggiornare la diretta

Ore 20.30 – (Giornale di Vicenza) Da quasi tre mesi il centrocampo del Bassano è in totale e continua emergenza e anche se ovviamente non può essere l’unico motivo della pericolosa china pendente intrapresa dai giallorossi. Ora che i lungodegenti Bianchi e Proietti, titolari designati a inizio stagione, paiono finalmente ripristinati seppur non a pieno regime, si sono rotti Zibert e Ruci: il primo, con un crociato ko, andrà sotto i ferri e la sua annata, sfortunatissima finisce qui. Il secondo, alle prese con un attacco di appendicite, è sotto controllo medico e solo nelle prossime ore si saprà se potrà essere disponibile sabato col Parma senza dover ricorrere all’intervento chirurgico. Se non altro per poter disporre di un cambio nel ruolo delle mezzali, visto che né Bianchi né Proietti hanno 90 minuti filati nelle gambe. In compenso coi ducali tornerà Formiconi in retrovia (dove è invece assente Stevanin), mentre Grandolfo potrà offrire un contributo differente in fase offensiva. […]

Ore 20.10 – (Giornale di Vicenza) Quel pomeriggio di un giorno da cani. O una domenica bestiale se preferite. E’ già pronto il titolo per le due ore che hanno cambiato scenari e prospettive del Parma sconvolgendone gli umori: da squadra in gran spolvero, reduce da vittorie di prestigio e pronta a mordere alle caviglie il fuggitivo Venezia a formazione da far ribrezzo, sfondata a domicilio dal derelitto Ancona che, in apnea finanziaria, aveva approntato una trasferta come gli amici del bar: partenza in pullman alla mattina, gara dopo pranzo e rientro in serata, come una scampagnata fuori porta.I ricchi professionisti ducali messi alla berlina dai marchigiani in ritardo con gli stipendi e le casse societarie vuote.Morale: primo posto andato nonostante investimenti munifici e budget da prima della classe e adesso tutti a stringersi per conservare il secondo posto che vale il passaggio diretto al secondo turno playoff e il vantaggio del fattore campo sino alle semifinali. Il raid di Ancona ha squassato le certezze parmigiane, l’ambiente è diventato una polveriera e le dichiarazioni al vetriolo di capitan Lucarelli hanno reso incandescente il clima e solo una franca vittoria sabato a Bassano potrebbe lenire le ferite. I più, via web sono piovute alcune accuse al club emiliano relative alla gara coi dorici e riferite a tante puntate sul bottino degli adriatici. Il diesse Faggiano ha respinto indignato al mittente tutte le insinuazioni minacciando di rivolgersi alla polizia postale. […]

Ore 19.40 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Inizia questo pomeriggio al Taliercio l’avvicinamento del Venezia alla gara di sabato con il Fano (ore 16.30 stadio Penzo, arbitro D’Apice di Arezzo), che anche con un solo punto darà la matematica certezza della serie B con tre giornate di anticipo. Ieri mattina seduta defaticante per i reduci dal trionfo di Padova, con parecchi acciacchi da monitorare nelle prossime ore a partire da Geijo, fermatosi durante le fasi di riscaldamento per un affaticamento; stesso problema per Domizzi, uscito a metà ripresa lasciando il posto a Malomo. Più serio invece lo stiramento di primo grado che ha messo ko Ferrari, sicuro assente contro il Fano ma probabilmente recuperabile per la trasferta del 23 aprile a Gubbio. La buona notizia riguarda in compenso Fabiano, fermo per noie muscolari nelle ultime uscite ma che domani dovrebbe riaggregarsi al gruppo. […]

Ore 19.20 – (Gazzettino, edizione di Venezia) «La prima volta che parlai con Tacopina mi disse che per il suo progetto era necessario vincere due campionati di fila. Col senno di poi fui pazzo a dirgli che sì, si poteva fare. Oggi però l’orgoglio è grande soprattutto per la forza delle avversarie che abbiamo superato». In 45 anni di carriera la specialità del ds Giorgio Perinetti era la doppietta promozione-salvezza, ma solo qui a Venezia si è tolto la soddisfazione di costruire due promozioni consecutive. […] Ciliegina l’aver blindato la serie B proprio a Padova, dove il Venezia non aveva mai vinto nei tre decenni arancioneroverdi. «Un’apoteosi, nel derby, con tanti tifosi al seguito. Abbiamo fatto qualcosa di impensabile, ripartendo da zero in estate, con Inzaghi in panchina che poteva essere un azzardo. A Padova poi siamo stati più forti dell’emergenza, Fabris con la febbre, Geijo, Ferrari e Fabiano ai box, Domizzi e Moreo acciaccati nel finale. Ma la tempra di questi uomini non si scopre oggi». […] In agenda le ultime 4 giornate di Lega Pro, la finale di Coppa Italia e la Supercoppa. Uno sguardo al futuro? «Prima proviamo a vincere tutto sprona Perinetti dopodiché inizierò a parlare con Tacopina. Io e Inzaghi abbiamo un altro anno di contratto, non credo ci saranno problemi, però bisognerà ragionare su un programma a lungo termine. I giocatori sono tutti contrattualizzati tranne Cernuto, ma dico subito che rinnoveremo anche lui, mentre Soligo deciderà cosa fare».

Ore 19.00 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Festa grande per i mille tifosi approdati a Padova lunedì sera. Alla fine l’atteso urlo liberatorio serie B. Al triplice fischio tutta la squadra, compreso tecnico e presidente, corrono sotto la curva e parte il coro Tacopina portaci in Europa. «Sono molto felice per i nostri supporter replica in sala stampa il patron americano e per la stagione che stiamo loro regalando. Mi fa un grande piacere rivedere nella città questo entusiasmo. So che ci tenevano molto, forse addirittura più che noi stessi, a vincere questa partita». Poi, sul traguardo ormai vicino. «So che in Italia siete tutti un po’ scaramantici, ma io sin da settembre avevo detto che avremmo guadagnato la serie B. La matematica dice che siamo molto vicini all’obiettivo». E poi? «Abbiamo un progetto che si sviluppa per cinque anni e vogliamo andare in serie A per poi restarci stabilmente. La prossima stagione sarà sicuramente diversa, ci vorrà del tempo e noi ce lo prenderemo tutto per radicarci nel top del calcio». Non manca una parola nei confronti del Padova. «Sicuramente una grande squadra, con un tecnico preparato e un pubblico importante. Ho grande rispetto per questa realtà e l’ho detto al presidente Bergamin. Spero che salga in serie B attraverso i playoff e che l’anno prossimo ci si possa ritrovare nella categoria superiore». […]

Ore 18.40 – (Gazzettino, edizione di Venezia) «Un Penzo finalmente esaurito per far festa tutti insieme. Sarebbe fantastico e questo Venezia se lo merita». Pippo Inzaghi ha ormai esaudito il sogno-serie B dei tifosi arancioneroverdi e a loro, non prima di aver regalato anche il colpo grosso all’Euganeo, espone il suo di desiderio. «A Padova i nostri tifosi stati fantastici, ci hanno seguito e sostenuto mostrando a tutti che è tornato l’entusiasmo per questi colori. Ora speriamo che sabato contro il Fano lo stadio sia pieno per applaudire dei giocatori che, con grande dedizione e attaccamento alla maglia, hanno scritto una pagina storica. Cerchiamo solo la matematica, prendiamocela insieme». Dalle parole di Inzaghi traspare un grande orgoglio per l’obiettivo raggiunto. «Penso dobbiate scrivere che questi ragazzi hanno fatto qualcosa di meraviglioso si è rivolto ai giornalisti . La vittoria del derby non è una rivincita, semmai la ciliegina in una stagione fantastica. Non c’erano macchie da cancellare, abbiamo perso solo tre partite senza mai mollare di un centimetro, vincendone 13 in trasferta. Chiaro che ci manca ancora un punto, però vincere con tre gare di anticipo contro il Parma sarà qualcosa di enorme». […]

Ore 18.20 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) Bussò alla porta del sindaco Luigi Brugnaro in una mattina caldissima di giugno di due anni fa, quando il Venezia di Yuri Korablin era già agonizzante. Si presentò accompagnato da un interprete e ci mise mezz’ora a convincere il primo cittadino, a sua volta uomo di sport, che era lui la salvezza per il vecchio leone ormai allo stremo delle forze. Aveva soldi, tante idee, un progetto che guardava lontano, voleva costruire uno stadio e aveva già i finanziatori e i finanziamenti in mano. Joe Tacopina, brillante avvocato newyorkese classe 1966, aveva un’idea fissa scolpita nella mente. Voleva puntare tutto sul marchio Venezia non solo in Italia ma nel mondo. Rilanciarlo e riportarlo ai fasti dell’era Zamparini. E così ha fatto: ha trovato una situazione a dir poco difficile, una tifoseria stanca e amareggiata, un’altra società che rivendicava il nome Venezia, il Mestre che nel frattempo si stava rialzando. Ha ricostruito in poche settimane una realtà caduta in frantumi, ha scelto uno dei migliori direttori sportivi in circolazione come Giorgio Perinetti, ha riportato immediatamente la squadra tra i professionisti vincendo la serie D. Ha fatto di tutto, ma proprio di tutto, e non solo finanziariamente, per prendere il meglio possibile e per metterlo nella condizioni di rendere al meglio. Ha puntato su un allenatore di gran nome (Filippo Inzaghi) e d’immagine da sfruttare in tutto il mondo e ne ha ricavato quanto segue: 77 punti, 24 vittorie su 33 partite giocate, un ruolino di marcia impeccabile, una squadra pronta a stappare champagne sabato pomeriggio al Penzo, vecchio e romantico catino ormai pronto per la pensione. Ha battuto tutte le concorrenti, ha comandato in casa altrui (Parma, Padova, Reggio Emilia ne sanno qualcosa), ha rilanciato la società a tutti i livelli. […] Dicono che sia un maestro nell’attrarre capitali e il curriculum non mente: ha salvato la Roma portando Di Benedetto e poi Pallotta, ha fatto lo stesso col Bologna e l’ha riportato in serie A. Gli manca il Venezia. Capito?

Ore 18.00 – (La Nuova Venezia) Novecento biglietti polverizzati in prevendita: la corsa verso la partita con il Fano è iniziata all’indomani della vittoria di Padova. […] Sono da valutare tante situazioni: il grado di recupero di Fabiano, le condizioni di Ferrari e di Geijo, il primo nemmeno inserito nella lista e il secondo costretto a fermarsi durante il riscaldamento, oltre a Domizzi, che ha chiesto il cambio a metà del secondo tempo, dopo aver tentato di rimanere in campo. […]

Ore 17.40 – (La Nuova Venezia) La Serie B è vicina, appena un punto per la matematica, e, dopo il successo sul Padova, i giocatori del Venezia sono pronti a festeggiare anche se prevale ancora un pizzico di scaramanzia. «Si può dire che dopo questa vittoria sia praticamente fatta», afferma Marcello Falzerano, «ma aspettiamo a stappare la bottiglia. Quella di Padova è stata la serata perfetta: tre punti fondamentali per la classifica, il successo nel derby e oltretutto all’Euganeo. I nostri tifosi saranno davvero contenti». Il centrocampista del Venezia sottolinea poi un aspetto: «Abbiamo fatto il nostro dovere, sopperendo bene anche all’assenza in extremis di Geijo, facendoci carico della situazione al meglio». Marco Modolo, dominatore in mezzo all’area, è sicuro: «Godiamoci questo momento, poi penseremo al Fano e alla festa da fare per la promozione. Un passo alla volta per evitare errori. Vincere a Padova equivale a un grande segnale per tutti: se c’era qualche dubbio su chi è il più forte del girone, beh, adesso è stato spazzato via definitivamente. Nel girone di ritorno non ce n’è stata per nessuno». […]

Ore 17.20 – (La Nuova Venezia) «Adesso gli applausi arrivano e sono meritati, ma tutto ciò è stato possibile grazie ai giocatori perché hanno fatto qualcosa di meraviglioso». Filippo Inzaghi si fa da parte a un passo dalla conquista della Serie B, lasciando il palcoscenico al gruppo che ha allenato fin qui e al successo nel derby contro il Padova. «Il 10 luglio scorso siamo arrivati a Piancavallo con tanti giocatori nuovi che non si conoscevano e con molte speranze», ricorda il tecnico piacentino, «ora ci manca un punto per vincere il campionato a quattro giornate dalla fine, e dietro abbiamo messo il Parma e tutte le altre. Siamo in finale di Coppa Italia e dobbiamo provare a vincere tutto, anche la Supercoppa. Non abbiamo macchie sul nostro cammino. Ok, abbiamo perso tre partite, ma abbiamo la miglior difesa, il secondo miglior attacco e pensiamo alle 13 vittorie in trasferta che sono qualcosa di mostruoso». […] La prima telefonata dopo il derby vinto a Padova, Inzaghi l’ha fatta ai genitori. «Mio fratello Simone lo sentirò con calma, ma sono certo che è felice per me come del resto lo sono io per lui e per quel che sta facendo con la Lazio», assicura, «ci mancano ancora quattro partite, la finale di Coppa Italia e chissà, magari ci scappa il triplete in Lega Pro. Sono così, non mi accontento mai, e forse è questo il segreto che sta dietro ai miei tanti successi. Quando sento la fiducia dell’ambiente non mi preoccupo che possa andare male qualcosa. Mi metto in gioco, sempre, e quando sono arrivato a Venezia per parlare con i dirigenti, l’unica cosa che ho chiesto è stato il mio staff, le sei persone che mi sono accanto ogni giorno. Poi il solo pensiero è stato quello di vincere subito». […]

Ore 16.50 – Qui Guizza: termina l’allenamento.

Ore 16.30 – Qui Guizza: ultime battute di partitella.

Ore 16.10 – Qui Guizza: lavoro atletico misto a partitella per i titolari di lunedì sera. Lavoro in palestra per Bindi, assente Neto Pereira.

Ore 15.50 – Qui Guizza: inizia la partitella, questo l’undici Biancoscudato schierato con una sorta di 4-4-2 a rombo: Favaro; Boniotti, Sbraga, Monteleone, Tentardini; Mazzocco, Berardocco, Bobb; Gaiola; Cisco, Alfageme.

Ore 15.30 – Qui Guizza: Biancoscudati in campo per l’allenamento, prevista una partitella con la Berretti.

Ore 15.00 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) […] Fabio Viviani, ex centrocampista e capitano del Vicenza di Renzo Ulivieri prima e di Francesco Guidolin dopo, in biancorosso ha cominciato anche la carriera da allenatore che lo ha visto anche con Edy Reja al Napoli, con Guidolin all’Udinese, prima di assumere l’incarico di collaboratore tecnico con Beppe Iachini al Palermo. Viviani però è sempre rimasto legato al Vicenza e, quando può, una capatina al Menti la fa volentieri. «Purtroppo l’ultima partita che ho visto è stata quella persa contro il Trapani — sottolinea l’ex capitan del Vicenza — una gara in cui la squadra non ha giocato bene contro un avversario che invece sta attraversando un ottimo momento di forma testimoniato anche dal 3-0 inflitto al Perugia». Viviani della piazza vicentina conosce ogni particolare e sa bene quanto stia soffrendo la tifoseria che sta vivendo un altro campionato difficile. «Purtroppo alla fine del girone di andata ci si augurava che la squadra avesse imboccato la strada giusta per arrivare a una salvezza non tribolata — spiega Viviani — invece poi il gruppo è stato penalizzato da tanti infortuni. Questo ha influito non poco, in particolare la pubalgia che ha bloccato Ebagua ha rappresentato un duro colpo per il Vicenza e adesso la speranza è che l’attaccante nigeriano possa recuperare presto la condizione. Perché come Bellomo è un elemento fondamentale nel contesto della squadra biancorossa». A sette giornate dalla fine del campionato Viviani non azzarda previsioni, ma mette in risalto le componenti che nello sprint finale potranno essere determinanti. «Come sempre quando si arriva alla fine della stagione la condizione atletica è una componente — dice — perché chi corre di più ha un indubbio vantaggio. Molto spesso condizione fisica e mentale vanno a braccetto, perché a volte quando si va in difficoltà di testa anche le gambe girano con più fatica. E’ la storia di ogni stagione in serie B, dove i pronostici è molto difficile azzeccarli visto che nel torneo cadetto non esistono partite scontate». […]

Ore 14.30 – (Giornale di Vicenza) […] Dopo il successo di Latina e i due giorni di riposo concessi ai biancorossi, la squadra ha ripreso ad allenarsi ieri pomeriggio al centro Morosini di Isola. Il gruppo guidato da Bisoli ha svolto riscaldamento, esercitazioni tattiche, due minipartite a pressione e una a campo ridotto. Alla seduta é stato presente inizialmente anche il presidente Pastorelli. La novità, in campo, é il ritorno in gruppo di Fabinho che ha svolto l’intera seduta con i compagni. In tanti, comunque, non si sono aggregati al gruppo, svolgendo altri tipi di lavoro, com’é normale alla ripresa degli allenamenti. Seduta differenziata quindi per D’Elia, Rizzo ed Ebagua che hanno alternato un po’ di corsa e palestra); differenziato, ma con corsa e piscina, per il man of the match di Latina, De Luca; lavoro personalizzato di recupero per Pucino, che ha svolto la seduta in piscina; seduta differenziata sul campo con il preparatore Bresciani per Zaccardo e Siega che procedono nel lavoro di recupero. […]

Ore 14.10 – (Giornale di Vicenza) Può sedersi il Vicenza dopo aver vinto a Latina? Certo che no. Può sedersi Mauro Vigorito a pochi giorni da un altro scontro diretto contro la Pro Vercelli? Certo che no. Il portiere decide anche di non sedersi adesso ad un tavolo con il presidente Alfredo Pastorelli per discutere il suo contratto, che é in scadenza. «Prima salviamoci, ora il Vicenza conta molto più di Vigorito o chiunque altro». Vigorito, davvero il fatto di essere in scadenza non la tocca più di tanto? “Mi sembra inutile ora pensarci. Bisogna salvarsi tutti assieme”. Mesi fa proprio il presidente Pastorelli aveva detto pubblicamente che lei sarebbe rimasto a Vicenza… “Ripeto, c’è il Vicenza da mettere davanti adesso, non Vigorito o qualcun altro. Salviamoci e poi discuteremo il da farsi attorno ad un tavolo”. A Latina avete ottenuto un successo molto prezioso… “Era una gara fondamentale. Dopo una partenza contratta, via via abbiamo preso consapevolezza che dovevamo vincerla e dopo il gol non abbiamo fatto altro che gestire. Anche guardando i risultati degli altri, è stato doppiamente importante vincere”. Contro la Pro Vercelli puntate al bis? “Certamente, perchè è un altro spareggio. Si gioca a Pasquetta, c’è un regalo da fare a noi stessi ma anche ai tifosi. Dispiace aver sprecato l’opportunità avuta col Trapani in casa, ma dobbiamo guardare avanti”. […]

Ore 13.40 – (Gazzettino) Lo stadio Bentegodi per il Cittadella rimembra in primis il ricordo della straordinaria promozione del 2008 grazie all’1-1 con il Brescello (pari allo scadere di Mazzoleni). Quella favolosa stagione di C1 era iniziata proprio al Bentegodi con i granata vittoriosi sull’Hellas (decisivo il rigore di Coralli), mentre in serie B l’ultimo confronto con gli scaligeri del 16 aprile 2013 è stato uno 0-0; successo gialloblù invece, l’anno prima (3-2). In questo campionato brilla il 5-1 al Tombolato del 18 novembre scorso con Amedeo Benedetti fra i protagonisti: il terzino sinistro infilò in modo magistrale sotto l’incrocio lontano del portiere un pallone direttamente su punizione, mentre una pennellata simile favorì il gol di Litteri, che toccò appena la sfera. «Sono più due che uno – ricorda compiaciuto l’ex Chievo – ma va bene così. È stato finora il mio unico gol in questo campionato, speriamo che lunedì prossimo possa ripetermi». […] Quattro partite senza prendere gol rappresentano una ottima credenziale. «Stiamo lavorando sulla fase difensiva con l’intera squadra. Abbiamo migliorato tutti e nel girone di ritorno stiamo subendo meno, questa è una cosa fondamentale. Oltre che come squadra, i miglioramenti ci sono stati anche a livello individuale». Su quanto possano incidere le due prossime trasferte con Verona e Spal, conclude Benedetti: «Saranno partite di vertice molto importanti. Il Verona e la Spal sono con il Benevento e il Frosinone le squadre che hanno fatto meglio finora, ma anche la partita in casa con il Carpi sarà impegnativa. In questo campionato è necessario saper affrontare ogni avversario con il massimo rispetto e senza avere paura di nessuno. I rischi capitano quando si abbassa la guardia, ma noi siamo determinati a tenere l’atteggiamento giusto contro tutti, concentrandoci sempre su una gara alla volta».

Ore 13.20 – (Gazzettino) Ieri la ripresa della preparazione al Tombolato è avvenuta sul campo sintetico: cautamente in gruppo anche Kouamè e Martin reduci da infortuni. Questa mattina alle 11 a Roma l’attaccante Vido gioca l’amichevole dell’Italia under 20, che si prepara per i Mondiali, con l’Unicusano Fondi. Oggi la squadra si allenerà a Camposampiero all’impianto Mason per rispettare ancora per qualche giorno il campo seminato. Intanto cresce l’attesa per la trasferta di lunedì a Verona dove non ci sarà lo squalificato Pedrelli, mentre rientrerà Salvi. […]

Ore 13.00 – (Mattino di Padova) Quanti gol ha realizzato Amedeo Benedetti da quando veste la maglia granata? Uno. E mezzo. Già, perché sulla paternità della seconda rete ancora si discute. Non sull’identità della sua vittima preferita, che ha un nome, Hellas, e un cognome, Verona. Il derby d’andata resta senza troppi dubbi la migliore di tante ottime prestazioni del terzino di Rovereto, che prima s’inventò una punizione da favola togliendo i ragni dall’incrocio dei pali con un sinistro maligno, poi ne mise in mezzo un’altra, che Litteri sfiorò di testa (almeno secondo il referto finale). Finì 5-1, quella che rimane una delle pagine memorabili nella storia della società. Benedetti, ma è un gol o sono due? «Più due che uno, anche se Litteri disse di aver toccato la palla. Ma va bene così, l’importante è aver vinto», sorride il diretto interessato. «È stato l’unico realizzato in questa stagione, spero di ripetermi lunedì nel ritorno, non sarebbe male, no?». Arrivate alla sfida di Pasquetta in condizioni ben diverse da allora. Loro al tempo erano l’indiscussa capolista, e nessuno pensava che potessero più perdere la vetta. «Ci troveremo di fronte una delle squadre più forti del campionato, al di là delle difficoltà che ha incontrato nelle ultime giornate. Lunedì sera ho visto in tivù la partita con il Novara, ci ha confermato che il gruppo di Pecchia conta su individualità di valore e non lo scopriamo certo adesso. Specie in attacco, a partire da Pazzini e Siligardi, e senza dimenticare Luppi. Ma noi ci presenteremo al Bentegodi con lo stesso atteggiamento di sempre, provando a fare la partita e a portare a casa i tre punti». Rispetto ad allora parlare di “obiettivo playoff” non è più un tabù. «Con la salvezza ormai raggiunta la testa è più libera. Abbiamo meno pressione addosso, anche se non possiamo dire che ne avessimo molta prima di superare quota 50. Di sicuro continueremo a lavorare allo stesso modo, senza mollare nemmeno di un centimetro». […]

Ore 12.30 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Quella di Giulio Parodi, classe 1997, è la storia di un rincalzo. Lo dicono i numeri, non il rango del giocatore. […] Domenica, finalmente, si è concesso la gioia del gol contro il Fano. Una rete importante, che ha consentito al Pordenone di strappare un pareggio che poi si è trasformato in vittoria (3-2) grazie alla successiva doppietta di Berrettoni. […] E pensare che proprio il diciannovenne barese era stato inserito nella lista dei possibili partenti durante il mercato invernale. La Juventus, club proprietario del suo cartellino, aveva manifestato la proprie perplessità nei confronti di tutti i giocatori del vivaio mandati in prestito che sino a gennaio stavano trovando poco spazio. Tra questi c’era pure il difensore del Pordenone. Al 31 gennaio, però, Parodi è rimasto al De Marchi e adesso sta iniziando a ripagare la fiducia (era titolare anche a Reggio Emilia). «Per me – parole sue – il minutaggio è importante, perché sono giovane e devo crescere. Ma rispetterò sempre le decisioni dell’allenatore». Da oggi anche Parodi – è una certezza – potrà fare il titolare in vista dei playoff.

Ore 12.10 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Pordenone-Padova, sabato al Bottecchia (18.30), sarà spareggio per il terzo posto e per conservare un filo di speranza di agganciare il Parma, secondo alle spalle di un Venezia che attende solo la sfida con il Fano (sempre sabato, ma alle 16.30) per festeggiare il ritorno in B della truppa di Inzaghi. Rivediamo la classifica a quattro giornate dal termine della stagione regolare: dopo il successo (1-0) nel Monday night a Padova, il Venezia è primo con 77 punti, 11 più del Parma (66), che sabato giocherà a Bassano (42). Seguono appaiate al terzo posto con 62 punti Padova e Pordenone, che si affronteranno nello scontro diretto. Data per scontata la promozione del Venezia, vediamo anche il cammino delle pretendenti per il secondo posto, che consentirà di saltare la prima fase dei playoff. È avvantaggiato ovviamente il Parma, avendo 4 punti di vantaggio sulla coppia biancoscudati-ramarri. I ducali dopo la trasferta a Bassano (42) ospiteranno il Sudtirol (38), andranno a Teramo (34) e chiuderanno al Tardini con la Reggiana (57). Il Padova, dopo la visita al Bottecchia, riceverà l’Ancona (27), andrà a Bolzano (Sudtirol, 38) e chiuderà all’Euganeo con il Lumezzane (32). I neroverdi, dopo il big match con i biancorossi, andranno a Bergamo (Albinoleffe con 46), ospiteranno la Feralpi (48) e chiuderanno a San Benedetto del Tronto (locali a 50). Deluso dalle tre sconfitte consecutive dei suoi, dopo aver abbassato la testa nel derby di lunedì sera perso con il Venezia, Roberto Bonetto parlando della trasferta di sabato al Bottecchia ha detto: «Contro il Pordenone dovremo tornare a giocare da Padova per mantenere il terzo posto. Anche se ha sottolineato l’ad patavino – arrivare terzi o quarti non fa differenza, in ottica playoff. Vogliamo però terminare il campionato almeno a ridosso delle prime due». Il podio è diventato quindi l’obiettivo minimo di prestigio per i biancoscudati, che sino a 3 turni or sono parlavano di assalto alla vetta. Per regolamento, nella prima fase dei playoff la terza classificata affronterà in casa in gara unica la decima (oggi Santarcangelo), mentre la quarta ospiterà la nona (oggi Albinoleffe). […]

Ore 11.50 – (Messaggero Veneto) Il Pordenone ieri si è allenato nel pomeriggio. Ancora out Suciu, che ha rimediato una brutta gomitata a Fano da parte di Filippini. Recupererà salvo sorprese. Con i bianoscudati ci sarà nuovamente Stefani (out per squalifica domenica scorsa) mentre Ingegneri è ancora fermo. Scelto il direttore di gara per la sfida, che sarà Vincenzo Valiante di Salerno (assistenti Li Volsi e Gnarra). Capitolo biglietti: ieri non ci sono state impennate nelle vendite, in particolare non decolla il settore ospiti: c’è un po’ di scoramento tra i tifosi patavini. Oggi i ramarri saranno al santuario di Madonna del Monte ad Aviano per lo scambio di auguri pasquali col vescovo Pellegrini.

Ore 11.30 – (Messaggero Veneto) Quattro squadre in corsa, un sogno: essere la viceregina, alle spalle del Venezia. Scatta la volata per il secondo posto nel girone B di Lega Pro. Un mese e 360’ di gioco a disposizione per centrare il traguardo. In lizza il Parma, favorito, il Padova, che ha un buon calendario, il Pordenone che punta al bis (l’anno scorso finì secondo dietro il Cittadella) e la Reggiana, più staccata rispetto alle altre, ma con uno scontro diretto all’ultima giornata a disposizione. PORDENONE, 62. Come per il Padova molto, se non quasi tutto, dipenderà dallo scontro diretto di sabato. Detto questo i ramarri sono la squadra più in forma del lotto: non perdono da sei giornate (striscia positiva più lunga) e hanno la coppia-gol più forte, visto che Arma e Berrettoni fanno assieme 27 gol (e c’è Cattaneo alle loro spalle con 8 centri). La tenuta difensiva è la peggiore (37 reti subite) ma il calendario è alla portata, visto che le squadre da affrontare – sempre dopo il Padova – sono di fatto già qualificate ai playoff (Albinoleffe, Feralpi e Sambenedettese). PADOVA, 62. Non è un gran momento per la formazione di Brevi, anzi: del poker è quella che sta più soffrendo. Lo dice lo score delle ultime tre partite, con due sconfitte (con FeralpiSalò e Parma) e un pareggio (col Venezia nel posticipo). Il declino ha privato i biancoscudati del sogno primato e anche del secondo posto, ora in mano agli emiliani. A Pordenone la piazza si aspetta una reazione, altrimenti il declino può essere inarrestabile anche perché le ultime tre partite sono tutte con squadre nei playout, quindi super-motivate. […]

Ore 11.00 – (Gazzettino) […] Sabato nella trasferta con il Pordenone c’è in gioco il terzo posto, se non altro una questione di prestigio. «Dobbiamo difendere l’attuale posizione. Affrontiamo una squadra in salute che gioca bene e che ha dei limiti come noi, si tratta di disputare una partita importante, come già ne abbiamo fatte tante, che ti permetterebbe di cancellare una settimana negativa. Non sarà facile avendo sulle spalle il peso degli ultimi risultati, ma abbiamo le armi per mettere il Pordenone in difficoltà. Dobbiamo essere bravi a ripartire anche perché ci attendono i play off, e dobbiamo tornare a essere la squadra difficile da battere che eravamo prima». […]

Ore 10.50 – (Gazzettino) «L’altra sera avevamo solo due attaccanti, Neto Pereira era assente anche a Salò ed è naturale che l’allenatore abbia qualche difficoltà nel poter cambiare la partita. C’è comunque da avere fiducia e ripartire da alcuni segnali positivi che ho visto nel derby, a partire dalla difesa che è tornata ad essere determinata. Purtroppo abbiamo pagato un errore che ha compromesso il risultato, giocando però alla pari di una compagine forte ed esperta come il Venezia, che merita di vincere il campionato». Corti numericamente, diceva. A gennaio sono arrivati De Cenco, Berardocco e Bobb che finora hanno giocato poco oppure non hanno reso secondo le aspettative. «Non è una questione di rendere poco o tanto, comunque ho cambiato tre giocatori (Filipe, Germinale e Marcandella, ndr) e ne ho inseriti altrettanti. Fino a qualche partita fa vincevi, ed è anche difficile pensare di cambiare qualcosa. Adesso è il momento nel quale abbiamo bisogno di sfruttare tutte le risorse, nell’auspicio che ci diano una grande mano». […]

Ore 10.40 – (Gazzettino) «Fatalità abbiamo pagato tutto in queste tre partite, nelle quali non abbiamo avuto la possibilità di avere alcune alternative in campo. Pensare però che sia tutto negativo mi sembra assurdo: abbiamo otto punti in più rispetto alla stagione scorsa, con un percorso che ci ha permesso di essere secondi e terzi per un bel numero di partite. Mentre un anno fa la squadra è arrivata quinta in rincorsa». Se mai ce ne fosse bisogno, il diggì Giorgio Zamuner difende a spada tratta il suo Padova, costretto alla resa nel derby con il Venezia che ha segnato il terzo stop di fila. Un filotto da bollino rosso che è stato come un pugno nello stomaco per quelle che erano le ambizioni nutrite dai biancoscudati fino alla vigilia della trasferta a Salò. «Ci vuole un briciolo di equilibrio, non siamo diventati scarsi perché abbiamo perso tre partite e prima eravamo bravi. Siamo una squadra che ha dei valori e anche qualche difficoltà perché quando mancano dei giocatori siamo numericamente corti».

Ore 10.30 – (Gazzettino) Subito al lavoro ieri il Padova in vista della delicata trasferta di sabato con il Pordenone (calcio d’inizio alle 18.30). I biancoscudati impiegati con il Venezia hanno effettuato un lavoro di scarico, mentre gli altri giocatori si sono cimentati in esercizi atletici, tiri in porta e partitella finale su campo ridotto. Tra quest’ultimi anche Alfageme che sabato tornerà a disposizione dopo avere scontato il turno di squalifica, mentre rimarrà ai box per lo stesso motivo Dettori che è stato fermato dal giudice per una partita (ammonito nel derby, era in diffida). Brevi potrà dunque contare in attacco nel recupero di Alfageme, oltre che su De Cenco e Altinier, ma quasi certamente dovrà fare ancora a meno di Neto Pereira: oggi il brasiliano si sottoporrà ad un controllo, ma anche se dovesse arrivare il via libera difficilmente verrebbe rischiato con il Pordenone. […]

Ore 10.10 – (Mattino di Padova) C’è qualcosa da salvare, di quest’ultimo periodo? «La caratteristica unica di queste tre sconfitte sono stati i nostri tifosi. Non è un voler lisciare questo o quell’altro settore dello stadio: in tutte e tre le ultime gare a fine gara ci hanno applaudito tutti, e sicuramente questa è stata una grossa lezione per noi e per il calcio in generale. Nel momento in cui si crea questo rapporto tra noi e la tifoseria significa che ci siamo guadagnati credibilità, il punto di partenza per ogni grande cavalcata. Ma questa fiducia non è eterna: il nostro obiettivo a breve termine è non perdere più, ed è quello più importante. Ai playoff, poi, sarà tutto un altro discorso».

Ore 10.00 – (Mattino di Padova) «Noi le occasioni le abbiamo avute, pure con la Feralpi e il Parma: siamo vivi, ma l’importante è eliminare anche il minimo errore, perché ci sta condizionando ogni partita. Dettagli che magari nel girone d’andata non si verificavano: non perché non sbagliassimo mai, ma perchè all’epoca non procuravano simili danni». […] Anche un pareggio col Pordenone può quindi andar bene? «Sì, ma questo non significa scendere in campo con l’idea di pareggiare. Al momento dobbiamo solo tornare compatti e concreti, ritrovare certezze e serenità, senza pensare al di là della sola gara che ci aspetta. Dobbiamo forgiare un carattere che poi ci torni utile nel mini-campionato successivo che sono i playoff».

Ore 09.50 – (Mattino di Padova) […] «Non so se sia una questione di testa», l’opinione di Giacomo Bindi, il portiere biancoscudato ritrovatosi troppe volte, nelle ultime gare, a raccogliere palloni in fondo alla sua porta.«È difficile commentare una partita come il derby di lunedì, nel quale tutte e due le squadre sono state molto contratte e si vedeva che a prevalere era la paura di perdere. Alla fine perdeva chi commetteva il primo errore, e purtroppo è capitato a noi». L’errore: una costante che ha condizionato molto queste ultime gare, al di là dei meriti avversari. «Contro certe squadre ogni minima disattenzione si paga. Probabilmente in questa fase le stiamo pagando anche in maniera più salata di quel che meriteremmo: col Venezia abbiamo avuto una sola indecisione, loro hanno tirato in porta una sola volta, eppure hanno trovato il gol e hanno poi vinto».

Ore 09.40 – (Mattino di Padova) Il Padova ha ripreso ieri gli allenamenti alla Guizza: dopo la terza sconfitta consecutiva, e in vista della delicata trasferta di sabato (ore 18.30) in casa del Pordenone, Oscar Brevi ha deciso di fare quadrato insieme alla squadra e di cercare di ritrovare la serenità che gli ultimi risultati rischiano di compromettere. Per questo, dopo l’allenamento di questo pomeriggio alla Guizza, domani e venerdì la squadra si allenerà allo stadio Appiani, in entrambe le occasioni a porte chiuse: una misura che ha pochi precedenti in questa stagione, ma che si può facilmente spiegare con la necessità di ritrovare calma e concentrazione, e forse pure quella di preparare qualche variazione nell’undici iniziale rispetto alle ultime uscite. L’assenza di Neto Pereira ha pesato e peserà ancora. Il brasiliano, infortunatosi contro il Parma una settimana fa, proprio oggi effettuerà un’ecografia che chiarirà una volta per tutte l’entità del problema al flessore della coscia destra. […]

Ore 09.30 – (Mattino di Padova) Era da oltre tre anni che l’Euganeo non registrava un simile pienone. Con i suoi 8.812 spettatori, Padova-Venezia è balzata sul podio di affluenza in viale Rocco degli ultimi cinque anni: dalla stagione 2012-2013 in poi, infatti, solo Padova-Verona (10.142 spettatori nell’ottobre 2012) e Padova-Cittadella (9.603 nel marzo 2014) hanno battuto il dato del derby di lunedì. Una bella soddisfazione anche per Bonetto e Bergamin: dall’avvento della nuova società, il precedente primato spettava a Padova-Altovicentino, ultima in Serie D, con 6.581 spettatori. Intanto Padova-Ancona, terz’ultima giornata, prevista per venerdì 21 aprile, è stata posticipata a lunedì 24 alle 20.30 per consentire l’allestimento della maratona del 23 che scatterà dall’Euganeo.

Ore 09.00 – (Corriere del Veneto) «Non c’è ragione perché il gruppo debba abbattersi, o rassegnare al peggio. Abbiamo vissuto un momento di appannamento e di flessione all’interno di un campionato molto positivo, ma non abbiamo perso la nostra autostima, né la consapevolezza delle nostre forze». E ancora: «Non è vero che terzi o quarti non faccia differenza, per cui bisogna arrivare più in alto possibile e non bisogna assolutamente abbassare la guardia». Parola del presidente Giuseppe Bergamin, che incassa con il consueto stile e la consueta diplomazia il triplo ko contro Feralpisalò, Parma e Venezia. Un tris di sconfitte non del tutto inaspettato, che ha un filo conduttore ben preciso, ossia il caldo drastico di condizione fisica, già palesato nelle uscite contro Modena e Bassano. Il Padova adesso è quarto in classifica, perché in caso di arrivo a pari punti il Pordenone è davanti negli scontri diretti. E sabato c’è proprio Pordenone-Padova, l’ennesimo scontro diretto che verrà affrontato in condizioni a dir poco difficili. E cioè senza Francesco Dettori e Neto Pereira, che non saranno a disposizione. Il primo per squalifica, il secondo per infortunio. «C’è consapevolezza che il calcio riserva opportunità e delusioni — prosegue Bergamin — dobbiamo accettare che esistono anche gli avversari e che è necessario affrontare anche le sconfitte con onore e dignità. Abbiamo affrontato Venezia e Parma, ossia le due squadre più forti e purtroppo non siamo riusciti a fare punti. Non facciamo tragedie, niente drammi. C’è ancora un obiettivo da raggiungere e non dobbiamo fallirlo». […]




Commenti

commenti

About Gabriele Fusar Poli


WP2Social Auto Publish Powered By : XYZScripts.com