Quanti gol ha realizzato Amedeo Benedetti da quando veste la maglia granata? Uno. E mezzo. Già, perché sulla paternità della seconda rete ancora si discute. Non sull’identità della sua vittima preferita, che ha un nome, Hellas, e un cognome, Verona. Il derby d’andata resta senza troppi dubbi la migliore di tante ottime prestazioni del terzino di Rovereto, che prima s’inventò una punizione da favola togliendo i ragni dall’incrocio dei pali con un sinistro maligno, poi ne mise in mezzo un’altra, che Litteri sfiorò di testa (almeno secondo il referto finale). Finì 5-1, quella che rimane una delle pagine memorabili nella storia della società. Benedetti, ma è un gol o sono due? «Più due che uno, anche se Litteri disse di aver toccato la palla. Ma va bene così, l’importante è aver vinto», sorride il diretto interessato. «È stato l’unico realizzato in questa stagione, spero di ripetermi lunedì nel ritorno, non sarebbe male, no?». Arrivate alla sfida di Pasquetta in condizioni ben diverse da allora. Loro al tempo erano l’indiscussa capolista, e nessuno pensava che potessero più perdere la vetta. «Ci troveremo di fronte una delle squadre più forti del campionato, al di là delle difficoltà che ha incontrato nelle ultime giornate. Lunedì sera ho visto in tivù la partita con il Novara, ci ha confermato che il gruppo di Pecchia conta su individualità di valore e non lo scopriamo certo adesso. Specie in attacco, a partire da Pazzini e Siligardi, e senza dimenticare Luppi. Ma noi ci presenteremo al Bentegodi con lo stesso atteggiamento di sempre, provando a fare la partita e a portare a casa i tre punti». Rispetto ad allora parlare di “obiettivo playoff” non è più un tabù. «Con la salvezza ormai raggiunta la testa è più libera. Abbiamo meno pressione addosso, anche se non possiamo dire che ne avessimo molta prima di superare quota 50. Di sicuro continueremo a lavorare allo stesso modo, senza mollare nemmeno di un centimetro».
[…](Fonte: Mattino di Padova. Trovate il resto dell’articolo sull’edizione odierna del quotidiano)