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Ore 20.00 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Un po’ di numeri e un po’ di cifre, per far capire cosa sta succedendo a Bassano. Innanzitutto la posizione di classifica: al momento dell’esonero di Luca D’Angelo la squadra era settima, mentre ora, dopo sette partite, è dodicesima. In sette partite Valerio Bertotto ha raccolto soltanto due punti. Eppure il tecnico, almeno da quanto risulta, rimarrà al suo posto e non verrà richiamato il suo predecessore. Nonostante un rendimento disastroso e nonostante la squadra sia scivolata lentamente fuori dai playoff, neppure ieri la società ha deciso di tornare sui propri passi. Di telefonate a D’Angelo neppure l’ombra, Bertotto è confermato. Inevitabilmente, però, a finire in discussione (se non ora, al termine della stagione) è finito pure il dg Werner Seeber, che non verrà riconfermato nel caso in cui la squadra non arrivi fra le prime dieci posizioni. Seeber, questo va ricordato, ha ancora un anno di contratto fino al 30 giugno 2018 ma ultimamente le sue quotazioni sono in ribasso. E non potrebbe essere altrimenti, considerato il rendimento della squadra e la scarsa qualità del mercato di gennaio, dove nessuno dei giocatori acquistati (Gerli, Zibert e Trainotti su tutti) ha effettivamente rinforzato la rosa. Insomma, il giocattolo al momento sembra essersi rotto, anche se c’è ancora il tempo per salvare la stagione raggiungendo i playoff. La società rimane convinta che ci possa essere un’inversione di rotta, anche se i segnali negativi abbondano. […]
Ore 19.30 – (Giornale di Vicenza) L’avevamo scritto ieri che il clamoroso e fragoroso ko interno del Parma contro il fanalino Ancona (0-2) che di fatto ha tolto dai giochi per la promozione diretta i ducali sarebbe stato un pessimo affare per Bassano, prossimo interlocutore degli emiliani sabato al Mercante (alle 18.30). […] E capitan Lucarelli, da dieci anni bandiera della squadra anche in A è stato durissimo. «Abbiamo fatto tutti una figura di merda (testuale, ndr), siamo stati ridicoli con una prestazione che ha offeso tifosi, società e città. Non ci sono scuse, questi sono i risultati quando giochi con presunzione e a marce ridotte. In campo bisogna tirare fuori i coglioni sia che giochi contro la prima che contro l’ultima, non esiste vincere a Padova mercoledì e perdere la domenica in questo modo. Ora non possiamo sbagliare più nulla sapendo che le motivazioni contano molto più degli stipendi».
Ore 19.00 – (Giornale di Vicenza) Non rotoleranno teste sul piazzale del Mercante. I giustizialisti che pretendevano un lunedì di sangue per il momento andranno delusi. La società per ora andrà avanti con Bertotto e con lui intende proseguire sino al termine della stagione a meno che la situazione non precipiti del tutto dopo Pasqua, ovvero con la zona playout a 4 o 5 punti. Allora sì che l’ipotesi del reintegro di D’Angelo diventerebbe attuale, adesso no. Nonostante il ruolino inchiodi il tecnico a 2 punti strappati in 7 gare con 5 ko, dentro un cammino degli ultimi due mesi di 8 ruzzoloni su 10, una marcia obiettivamente aberrante. E le cifre singole se è per questo sono persino più dolorose: 3 reti segnate nelle ultime 10 gare a fronte di 21 gol subiti (oltre due di media a incontro), 30 reti incassate in trasferta (nessuno ha fatto peggio), 50 globali (seconda peggior difesa dopo il Forlì). […] Poi gira pure tutto dispari: per Zibert c’è la sospetta lesione del legamento crociato del ginocchio destro. Venisse confermata, per lui intervento chirurgico, almeno 6 mesi di stop e stagione finita. Quanto a Ruci, nel pomeriggio pre-gara, in ritiro ha avvertito forti dolori all’addome riconducibili a un attacco di appendicite: l’infiammazione è ora monitorata. In caso di operazione, almeno 15 giorni ai box. Centrocampo che perde i pezzi ed è ai minimi termini. Il ritorno di Bianchi e Proietti col Parma diventa basilare. Intanto il club in vista di sabato lancia la promozione famiglia: chi acquisterà un biglietto in tribuna scoperta potrà comperare a solo 1 euro un tagliando per lo stesso settore destinato a un familiare (moglie, marito, figlio, fratello o sorella).
Ore 18.30 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Rientro in prima squadra dall’inizio con doppietta che vale la diciottesima vittoria stagionale, la nona in trasferta (3-2 il risultato finale, integrato nel tabellino da Parodi) per la squadra. Per lui la soddisfazione di aver raggiunto già un bottino in doppia cifra (11 i gol realizzati), a 4 turni dal termine della stagione regolare. Quale modo migliore poteva trovare Emanuele Berrettoni per celebrare il rinnovo sino a giugno 2018 del contratto che lo lega al Pordenone? […] Con i due gol al Mancini, Berre è andato in doppia cifra e all’orizzonte (sabato, 18.30 al Bottecchia) c’è quel Padova che da lui è già stato punito all’andata all’Euganeo: 4-3 per il Pordenone con il primo e il quarto gol neroverdi firmati proprio da Emanuele. «Non importa chi segna afferma -, importa che la squadra vinca. Certo ammette – mi fa piacere essere arrivato a quota 11. Per un attaccante è sempre una grossa soddisfazione, ma al Mancini quello che mi ha dato maggiore soddisfazione è stato il fatto di contribuire a un’importante vittoria per la squadra. Era una gara difficile, contro una compagine determinatissima a incassare punti salvezza». Non era iniziata benissimo: granata in vantaggio dopo appena 46”. «Già sorride Berrettoni , ci capita ogni tanto di sbagliare l’approccio. Poi però abbiamo avuto una buona reazione, approfittando degli errori degli avversari e alla fine abbiamo riportato a casa 3 punti meritati». Emanuele, con la sua esperienza, ha già archiviato la prodezza: «La testa ora è tutta rivolta al match di sabato con il Padova, da affrontare con il nostro entusiasmo e la nostra voglia di fare gioco». […]
Ore 18.00 – (Messaggero Veneto) Era previsto e sta puntualmente accadendo: biglietti a ruba per il big match di sabato (alle 18.30) Pordenone-Padova. Ieri ne erano stati già venduti un migliaio. Esaurita la tribuna laterale del Bottecchia, sarebbe ancora in vendita appena una decina di ticket relativi alla tribuna centrale: in pochi giorni, dunque, la parte principale dell’impianto è già sold-out. È già alta la “febbre” per la grande partita della vigilia di Pasqua, un incontro che vale una fetta di terzo posto, condito inoltre dalla rivalità con il club veneto e dai tanti ex che saranno in campo. In queste ore andranno verosimilmente a ruba anche gli ultimi biglietti della tribuna centrale e, al contempo, diminuirà sensibilmente la disponibilità degli altri settori riservati al tifo locale: la gradinata e la tribuna laterale sud-est. Sarà necessario affrettarsi se non si vuole perdere la supersfida di questo finale di stagione di Lega Pro: la proiezione dice che tutti i ticket saranno esauriti tra domani e giovedì. Discorso diverso per quanto riguarda il settore ospiti. A ieri erano stati emessi una manciata di biglietti. Questo perché il Padova doveva ancora giocare al cospetto del Venezia. Da oggi la musica cambierà nettamente ed è facile prevedere che, anche gli 800 tagliandi riservati ai tifosi bianoscudati, andranno a ruba nel giro di poco tempo. La scorsa stagione, per il match che valeva una fetta di playoff, la disponibilità di ticket per il settore andò in fumo nel giro di 48 ore.
Ore 17.30 – (Messaggero Veneto) C’è un dato notevole sul Pordenone, che non va trascurato:domenica a Fano il Pordenone ha raggiunto quota 62 punti in 34 partite, ovvero appena 3 in meno rispetto alla stagione precedente, quando la squadra chiuse il torneo (a 18 squadre, contro le 20 attuali) a quota 65. In questo campionato di Lega Pro, dunque, il gruppo di Tedino ha praticamente replicato la fantastica performance dell’annata 2015-’16, che si chiuse con il secondo posto dietro al Cittadella. Oggi sembra di viaggiare a una marcia ridotta, rispetto a dodici mesi fa, se non altro perché i neroverdi occupano la quarta piazza. Ma così non è, lo dicono i numeri. Il Pordenone sta facendo la cosa più difficile, confermarsi: in due anni ha raccolto la bellezza di 127 punti. […] Il bottino portò a un girone d’andata di grande spessore, con 38 punti conquistati (in 19 gare). Nell’attuale girone di ritorno il Pordenone ha conquistato sinora 24 punti (in 15 partite). Si vede dunque un “lato A” del campionato a una velocità superiore, perlomeno rispetto alla manche che si sta percorrendo ora (2 punti di media contro 1,6). La scorsa stagione fu l’esatto contrario. Partenza in sordina, se così si può dire, con 25 punti in 17 incontri. Nella seconda parte il cambio di marcia per un cammino sontuoso: 17 match e 40 “gettoni”, con una media punti di 2,35 a partita. […] Non è facile cambiare volto ed essere subito competitivi ad alti livelli. Tedino è riuscito nell’impresa e non per nulla Lovisa, abituato a cambiare facilmente guida tecnica, gli ha rinnovato il contratto sino al 2019.
Ore 17.00 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) […] Una vittoria necessaria, visto che le rivali del Vicenza hanno vinto tutte, Pisa e Brescia a parte. «Se lasciavano per strada qualche punto non ci dispiaceva — sorride De Luca — però noi non dobbiamo guardare i nostri rivali nella corsa alla salvezza ma pensare solo a noi stessi e cercare di fare più punti che possiamo. A sette giornate dal termine del campionato, con 21 punti a disposizione, molte cose possono cambiare. È la storia della serie B in cui niente è scontato, basti pensare alla rimonta del Trapani a cui non credeva quasi nessuno». In molti invece sono convinti che De Luca riesca a dare il meglio di se stesso quando gioca in coppia con Ebagua. «Con Giulio ci conosciamo dai tempi di Varese, poi abbiamo giocato insieme per qualche mese anche a Bari — spiega l’attaccante del Vicenza — con lui mi trovo bene, è un giocatore che per noi è fondamentale e, anche se gioca con i noti problemi di pubalgia, nel nostro gioco rappresenta un punto di riferimento fondamentale. A Latina è stato importante nell’azione del gol, ma anche all’inizio del secondo tempo, con una spizzata di testa, mi aveva messo davanti al portiere avversario. Un’azione che poi non sono riuscito a concretizzare a rete perché ho calciato alto, ma questa è la dimostrazione che con Ebagua siamo molto più pericolosi». La prossima gara, il lunedì di Pasqua, vedrà il Vicenza impegnato con la Pro Vercelli, un match da vincere a tutti i costi. «Loro hanno cinque punti più di noi e quindi dobbiamo accorciare le distanze per tirarli dentro la lotta salvezza — precisa De Luca — e poi torniamo al Menti davanti ai nostri tifosi, vogliamo regalare loro una vittoria che sarebbe importantissima per il finale del nostro campionato».
Ore 16.30 – (Giornale di Vicenza) […] Dentro l’uovo della partita, il Vicenza ha bisogno di trovare come sorpresa altri tre punti che consentirebbero di fare un bel passo verso la salvezza, risucchiando nel calderone anche la stessa Pro Vercelli, che tornerebbe nel mirino dei biancorossi a soli due punti di distacco. C’è da sperare, allora, che il fatto di giocare subito dopo Pasqua, anziché qualche giorno prima come avvenuto finora, consenta al Vicenza di migliorare le proprie statistiche storiche. Nell’ultimo decennio, infatti, per la squadra biancorossa è spesso stata una Pasqua magra per i risultati raccolti: basti pensare che il Lane ha vinto un’unica volta, pareggiando 5 partite e uscendo sconfitto nelle altre 4 occasioni. Curiosamente tutti i pareggi raccolti in prossimità della Pasqua hanno registrato lo stesso risultato, 1-1: è finita con un gol per parte il 7 aprile 2007 nel derby di Treviso, l’anno successivo a La Spezia, nel 2009 a Livorno, nel 2010 al Menti con il Modena, e anche nel 2015, quando il Vicenza ha giocato proprio contro la Pro Vercelli, ma in Piemonte. […] Un nuovo eventuale 1-1 servirebbe a poco. Sarebbe comunque preferibile ai quattro tonfi che sono arrivati negli anni scorsi in prossimità della Pasqua: l’1-4 nel derby di Padova del 2011 aveva influito fortemente sulla decisione di non confermare Rolando Maran al termine di quel campionato; lo 0-3 interno con la Juve Stabia del 2012 e lo 0-2 di Lanciano del 2013 avevano indirizzato il Vicenza verso la retrocessione; l’1-2 di Cremona del 2014 aveva frenato la squadra di Lopez nel tentativo di acciuffare la promozione in serie B. La resurrezione. Molto meglio, allora, chiudere questa carrellata riportando la memoria all’anno scorso, quando proprio alla vigilia di Pasqua è arrivata la vittoria che ha dato la svolta positiva al finale di campionato: stadio Del Duca di Ascoli, doppietta di Ebagua che poi si è fatto espellere, lasciando i suoi compagni a resistere stoicamente in dieci. […]
Ore 16.00 – (Mattino di Padova) […] La matematica non fa sorridere la Vigontina, a – 9 dagli spareggi e obbligata a vincere a Legnago per non salutare la quarta serie con tre giornate di anticipo. I bianconeri hanno dimostrato di avere ancora quintali di orgoglio, a giudicare dal 6-2 rifilato al Vigasio. Fra i marcatori pure Fabio Busetto, terzino 21enne cresciuto nelle giovanili del Padova. «Possiamo soltanto sperare in un miracolo», ammette il giocatore. «Domenica, dopo la partita, io e i compagni ci siamo guardati negli occhi e ci siamo promessi di continuare a provarci, nonostante l’ultimo posto. Qualche rimpianto c’è, ma speriamo in qualcosa di straordinario che ci faccia dimenticare tutto». Busetto, che è stato tesserato dai bianconeri dopo la 7ª giornata, si è confermato fra i migliori sia con mister Vincenzo Italiano che nella parentesi con Vito Antonelli, segnando pure tre reti, di cui l’ultima – pure bellissima – con dedica speciale: «Era per mio padre Mauro, che è mancato sette mesi fa. Un aiutino da lassù me lo ha dato anche lui». In casa dell’Este, la parola d’ordine è «equilibrio». Nelle ultime tre giornate gli uomini di Michele Florindo hanno raccolto altrettanti pareggi con Campodarsego, Virtus Vecomp Verona ed Eclisse Carenipievigina. Niente male, verrebbe da dire, se non fosse che i playout sono ancora a tre lunghezze: «Da quando gioco in Serie D non mi è mai successo di vedere così tante squadre in lotta per non retrocedere», puntualizza il capitano e portiere atestino Alessandro Lorello. «Dall’ottavo posto in giù è e sarà una battaglia. Di certo noi abbiamo buttato via almeno 4 punti nel girone d’andata, che sono proprio quelli che mancano per avere l’obiettivo stagionale in pugno. Gli ultimi pareggi con Campodarsego, Vecomp ed Eclisse erano da mettere in preventivo». […]
Ore 15.10 – (Gazzettino) C’è tanto di Enrico Alfonso nel successo sul Benevento. Il portiere granata ancora una volta è stato determinante nel risultato finale, con un doppio splendido intervento paragonabile per importanza al gol di Iori. I numeri dicono che è migliorata la fase difensiva, adesso sono quattro le giornate dove la porta del Cittadella resta inviolata. Un piccolo ma significativo record. «Non era mai successo neppure l’anno scorso in Lega Pro. Sono molto contento per i miei compagni, che sono più importanti del sottoscritto. Metterei comunque la firma per vincere tutte le partite 4-3». […] Il meglio sabato Alfonso l’ha dato al 27′ del primo tempo. Il portiere rivive mentalmente lo splendido, doppio intervento. «Devo ammettere che c’è stata anche un po’ di fortuna, e devo ringraziare Pedrelli che ha contrastato al meglio l’attaccante del Benevento. Sul cross di Ciciretti non sarei mai arrivato, quindi ho pensato di coprire lo specchio della porta, la bravura vera è stato il riflesso, il colpo di reni nel tirare fuori il pallone che stava superando la linea di porta». […] Il Cittadella è salvo, adesso si gioca per i play off. «Mi dispiace che sia passata un po’ in sordina la salvezza conquistata con nove giornate di anticipo, è un traguardo davvero importante per una neopromossa come noi. Lo so che siamo in alta classifica dall’inizio del campionato, ma abbiamo già compiuto un’impresa». Quanto ci pensa Alfonso agli spareggi-promozione? «Io li voglio giocare, non lo nascondo: è il mio grande sogno. Spero di vincere tutte le partite da qui alla fine. Ora ci aspetta la trasferta di Verona, difficile anche se la formazione scaligera è in emergenza e c’è contestazione. Vorrei che i veronesi fossero via per il giorno di Pasquetta…». […]
Ore 14.50 – (Mattino di Padova) Seconda testimonianza dal volume dei “miracoli sportivi” di Enrico Alfonso. Dopo essersi librato sulla conclusione a un metro dalla porta di Troest, contro il Novara, il numero uno del Cittadella ha di nuovo indossato i panni di… sant’Alfonso con il Benevento, con il doppio intervento ravvicinato su Del Pinto e Cissé. «È stata una parata anche un po’ fortunosa», vola basso il portiere granata, che oggi riprenderà gli allenamenti assieme ai compagni. «Ho pensato solo a coprire il più ampio specchio possibile di porta. E devo ringraziare Pedrelli, abile ad ostacolare Del Pinto, che sembrava potesse colpire a botta sicura. La palla mi ha sbattuto sul petto, la bravura vera è stata nel colpo di reni successivo, con cui l’ho cacciata via con il braccio prima che entrasse, e sulla successiva ribattuta di Cissé». Con quel doppio guizzo ha potuto mantenere la porta inviolata per la quarta giornata di fila. «Non era mai accaduto nemmeno nella scorsa stagione, ma è una statistica che preferisco non guardare, per scaramanzia. Sono contento per i miei compagni più ancora che per me: a conferire valore al dato è il fatto che in queste quattro partite sono stati impiegati tutti e otto i giocatori del reparto». […] Cosa si aspetta per questo finale di stagione? «Il mio sogno è quello di vincerle tutte, perché io i playoff non li voglio fare! Non accadrà, ma sognare non costa nulla. Mi spiace solo che non si sia sottolineato abbastanza che ci siamo salvati ad otto turni dalla fine, disputando un grandissimo campionato. Essere in zona playoff dalla prima giornata ha fatto sì che la salvezza sembrasse scontata. Non lo era». Siete arrivati in condizione nel momento clou della stagione. «Secondo me stiamo meno bene rispetto ad altri periodi in cui i risultati non arrivavano, però abbiamo alzato il livello dell’attenzione. Dopo una sessantina di partite con questa maglia, solo adesso comincio a vedere che all’85’ si cerca di tenere palla, di far trascorrere il tempo davanti alla bandierina del corner. Lo dico a bassa voce, ma stiamo finalmente acquisendo quella malizia che ci mancava».
Ore 14.20 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Una festa di colori per la promozione virtuale del Venezia. Esplode dopo appena due minuti della ripresa la curva riservata ai tifosi lagunari – oltre un migliaio – al momento del gol di Moreo che sblocca il derby e lancia il Venezia verso la serie B. Palloncini arancio verdi, striscioni e molte bandiere, cori continui dall’inizio alla fine. Uno spettacolo che ha il suo culmine a fine match quando tutta la squadra si presenta sotto la curva a festeggiare, accompagnata dal presidente Tacopina e dal tecnico Inzaghi. Tanti cori che uniscono supporters e giocatori, festa grande che anticipa quella che ci sarà sabato pomeriggio al Penzo in occasione del match con il Fano nel quale al Venezia basterà un solo punto per conquistare la matematica promozione.
Ore 14.00 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Festeggiano la Serie B con un… punto di anticipo Inzaghi e Tacopina sotto la curva riservata ai tifosi arancioneroverdi circa un migliaio all’Euganeo. Il Venezia ha appena espugnato lo stadio del Padova con un meritato 1-0 e può gustarsi l’avvicinarsi del tripudio per una stagione vissuta alla stragrande. Nella serata di ieri il Venezia ha scritto una pagina importantissima della sua storia, riconquistando virtualmente la serie cadetta a distanza di dodici anni dall’ultima apparizione nel 2004-2005. Un successo voluto e conquistato dalla tenacia del presidente Joe Tacopina, dall’abilità e indiscussa capacità di un ds come Giorgio Perinetti e da una guida tecnica decisisva come quella di Pippo Inzaghi. In campo c’è stato sempre un grande gruppo che ha saputo lottare e soffrire poche volte a dire la verità scegliendo di non mollare mai, di giocare ogni gara sino ben oltre il 90′, di gettare in campo tutta la grinta che aveva, anche di più. E’ stata festa grande per tutti ieri sera con il riscatto anche del ko subito al Penzo nel derby d’andata e sabato poemtiggio al Venezia basterà un pareggio nella gara interna con il Fano per staccare il pass per la serie B. Eppure la partita è iniziata a ritmo modesto, senza impennate particolari: unico brivido lo procura il cambio di formazione del Venezia che innesta Acquadro sulla mediana di destra e avanza Falzerano accentrando Moreo al posto di Geijo, uscito dagli undici a causa di un infortunio in riscaldamento. Dominio territoriale biancoscudato con il Venezia pronto a chiudere e a proporsi in avanti in particolare sulla destra con un Falzerano al solito attivissimo. La mediana del Padova controlla bene e spesso arretra a rafforzare uno schieramento difensivo che si trasforma a cinque. Il Venezia non pare intenzionato a forzare troppo e amministra il match cercando spazi per conclusioni sicure che non arrivano. […]
Ore 13.30 – (La Nuova Venezia) Una festa per i mille e più cuori arancioneroverdi: in un colpo solo la vittoria nel derby, la rivincita di quell’1-3 di quella stregata serata novembrina, ma soprattutto, e questo è l’importante il suggello ad una promozione che sabato, al Penzo, avrà il suo tripudio di festa. Padova 0 Venezia 1, il sogno dei tifosi, il trionfo di Tacopina e Inzaghi e di tutto un gruppo che ha lavorato quest’anno senza sbagliare nulla. Situazione: vantaggio di 11 punti sul Parma, secondo in classifica. Sabato prepasquale arriva a Sant’Elena il Fano, basta il pareggio. Intanto il coro “Serie B Serie B Serie B” è già altissimo sul cielo di Padova. Nel riscaldamento Geijo si tocca la gamba, qualcosa non va, meglio non rischiare. La distinta é già compilata, Inzaghi cambia al volo prima del via, dentro Acquadro e Falzerano spostato in avanti, ramo destro dell’albero natalizio arancioneroverde. Mossa azzeccata, Falzerano è una sorta di uomo chiave, il Padova fa fatica ad arginarlo, sarà lui ad inizio ripresa a regalare la palla del gol a Moreo. Padova vigoroso. La disavventura dell’ultima partita in casa non ha spento il Padova, che sul piano dell’intensità contribuisce a tenere via la contesa. Tre difensori in linea, esterni alti pronti a spingere – in particolare Madonna sulla destra – Dettori incaricato di pescare le punte con il suo lancio lungo, ma per Altinier e De Cenco non è serata, Modolo e Domizzi chiudono corridoi rasoterra e spazi aerei. […] Onori al Padova, bottiglie in frigo. E dopo il fischio finale scatto e corsa verso la curva di Tacopina e soprattutto di Superpippo. Quasi come quella sera ad Atene.
Ore 13.10 – (La Nuova Venezia) «È quasi fatta!», queste le prime parole del presidente del Venezia, Joe Tacopina, all’Euganeo, al termine del derby vinto sul Padova. «Naturalmente in Italia siete molto superstiziosi, ma è da settembre scorso che dico a tutti che vinceremo questo campionato e andremo in Serie B», prosegue il numero uno. «La matematica è vicina, poi penseremo anche alla Serie A e all’Europa, ma non abbiamo fretta. Lo stadio? Certo, faremo anche quello, è nel nostro progetto». Poi Tacopina elogia il Padova. «È una grande società con una grande storia. L’ho detto prima anche ai suoi dirigenti: massimo rispetto per loro e gli auguro di vincere i playoff per ritrovarci assieme a giocare il derby il prossimo anno anche in Serie B».
Ore 12.50 – (La Nuova Venezia) Derby sentito e festa del tifo sugli spalti dello stadio Euganeo. Coreografie, colori, cori e gli immancabili sfottò l’hanno fatta da padroni, soprattutto nei quindici minuti che hanno preceduto l’inizio della sfida tra Padova e Venezia. I supporter lagunari hanno riempito a centinaia il settore a loro destinato. Ben visibile lo striscione della Curva Sud in una distesa di bandiere, gonfaloni con il leone e palloncini arancioverdi. In un angolo un lenzuolo bianco con scritto -12, a simboleggiare il distacco in classifica tra le due squadre, mentre un altro sollevato dagli ultras invocava un eloquente doppio “coccodè” a simulare il verso delle galline. Sul fronte opposto la coreografia è stata caratterizzata da migliaia di cartoncini bianchi e rossi a simboleggiare lo stemma della città, mentre il gruppo di ultras padovani ha offerto una sciarpata in grande stile. Cori? I più disparati: da quelli a sfondo politico dei padroni di casa verso i veneziani, a un “Siete Napoli”, fino al tradizionale “Hooo issa” seguito dal movimento di tutta la tifoseria per mimare il gondoliere con il suo remo.
Ore 12.20 – Le pagelle del Padova (Gazzettino, Andrea Miola): Bindi 6; Cappelletti 6.5, Emerson 55, Russo 6 (Cisco sv); Madonna 5.5, De Risio 6 (Mazzocco 6), Mandorlini 5.5 (Bobb 6), Dettori 6.5, Favalli 5.5; De Cenco 5.5, Altinier 5.
Ore 12.10 – (Gazzettino) Il derby dell’Euganeo ha premiato la straordinaria concretezza del Venezia, a cui ora manca solo un punto per volare in serie B. Terza sconfitta di fila invece per i biancoscudati, che senza Neto Pereira hanno dimostrato ancora una volta scarso peso offensivo. E ora c’è da difendere il terzo posto dall’assalto del Pordenone, avversario sabato prossimo al Bottecchia. Il Padova ha avuto un approccio migliore rispetto alla gara persa con il Parma. Le prime tre azioni offensive della partita sono state infatti tutte di marca biancoscudata. Per due volte De Cenco ha mancato il tocco decisivo per una questione di centimetri, poi lo stesso brasiliano ha tentato la conclusione dal limite senza però inquadrare la porta. Ma è stato un fuoco di paglia. […] Quasi mai più pericoloso il Padova, a parte un paio di angoli calciati in modo velenoso dallo specialista Ermerson. Ai biancoscudati sono mancate sia la spinta sulle corsie esterne di Favalli e Madonna, preoccupati soprattutto di contenere gli avversari, sia le invenzioni di Dettori, sempre raddoppiato e anche ammonito: un cartellino giallo pesante, che lo costringerà a saltare per squalifica la prossima trasferta. E ridotto all’osso è stato pure il contributo dei due attaccanti, che assai raramente sono riusciti a fare salire la squadra. La ripresa è partita subita ad handicap per il Padova, che ha pagato a caro prezzo un pallone perso ingenuamente in mezzo al campo da Altinier, impreciso nello scarico al compagno. Il più lesto ad approfittarne è stato il solito Falzerano che ha superato in dribbling prima Mandorlini e poi Emerson, intelligente tocco ad allargare per Moreo che con un potente destro sotto la traversa non ha dato scampo a Bindi. I biancoscudati hanno accusato il colpo, rischiando poco dopo di incassare il secondo gol: il fendente di Marsura ha lambito il palo. […]
Ore 12.00 – (Gazzettino) Mentre arrivano i protagonisti in sala stampa, nella stanza attigua c’è lo spogliatoio del Venezia e si sentono i cori di gioia dei giocatori lagunari. «Abbiamo giocato bene i primi dieci quindici minuti – esordisce l’amministratore delegato Roberto Bonetto – Poi purtroppo è un momento delicato nel quale le cose non girano per il verso giusto: non hai un rimpallo favorevole, subentra un po’ di paura nelle giocate e finisci per sbagliare. Onore al Venezia che ha spaccato il campionato. Quanto a noi, adesso dobbiamo ritrovare noi stessi per arrivare ai play off nella condizione psicofisica che avevamo fino a cinque giornate fa. Come società continueremo a fare la nostra parte come abbiamo sempre fatto, e aspettiamo». […] A pochi passi dall’amministratore delegato c’è Brevi: «Nessuno voleva perdere, ma bisogna accettare il risultato. È stata una gara complicata per entrambe le squadre, non c’erano tante situazioni per segnare. Purtroppo in una ripartenza abbiamo commesso un errore e il Venezia è stato bravo a fare gol. Abbiamo avuto alcune palle inattive per pareggiare, ma non è andata. Comunque la squadra ha dato tutto». Il Venezia ha chiuso tutti gli spazi. «Quando l’avversario si chiude molto, fai fatica. Ripeto, ce l’abbiamo messa tutta. Ora rimangono da affrontare al meglio le prossime quattro gare e poi farsi trovare pronti per i play off. Tre stop di fila? Dobbiamo riflettere, ma non abbatterci».
Ore 11.50 – (Gazzettino) L’aria del derby regala una spinta in più al popolo biancoscudato che in questa stagione, nonostante l’ottimo cammino della squadra, ha frequentato l’Euganeo con numeri inferiori rispetto agli ultimi due anni. Ma la sfida con il Venezia ha sempre un sapore particolare e sugli spalti sono presenti quasi novemila spettatori di cui circa mille di fede neroverde, con un colpo d’occhio meraviglioso. Fuori dal campo è una sfida nella sfida, con pregevoli coreografie e il consueto repertorio di cori di scherno, ma spesso all’insegna dell’ironia, il tutto con un livello di decibel che non si raggiungeva da tempo. Il gol del Venezia nella ripresa non smorza la spinta dei tifosi di casa che prosegue fino all’ultimo assalto. Alla fine entrambe le squadre ricevono i meritati applausi delle rispettive curve.
Ore 11.20 – Qui Guizza: termina l’allenamento.
Ore 11.00 – Qui Guizza: lavoro col pallone e partitella finale per le riserve di ieri.
Ore 10.40 – Qui Guizza: lavoro di scarico per i titolari di ieri, palestra per Bindi e Neto Pereira.
Ore 10.20 – Qui Guizza: Biancoscudati in campo per l’allenamento dopo un breve colloquio di cinque minuti con mister Brevi.
Ore 10.10 – Le pagelle del Padova (Mattino di Padova, Francesco Cocchiglia): Bindi 6; Cappelletti 6.5, Emerson 5, Russo 5.5 (Cisco sv); Madonna 5.5, De Risio 5 (Mazzocco 5.5), Mandorlini 5 (Bobb sv), Dettori 6, Favalli 6; De Cenco 5, Altinier 5.
Ore 10.00 – (Mattino di Padova) Almeno si è evitata la beffa, quella di veder festeggiare un’altra promozione degli avversari all’Euganeo. Dopo il Grosseto e lo Spezia del passato, ci mancava pure che il Venezia celebrasse il salto in Serie B proprio di fronte al pubblico padovano! Non è successo, per fortuna, ma la vittoria numero 23 vale di fatto la firma su un trionfo meritato per Pippo Inzaghi e i suoi giocatori. Vendicato il ko dell’andata, adesso basta un solo punto, da conquistare sabato al “Penzo” contro il Fano, per avere la certezza matematica del ritorno fra i cadetti, a distanza di 12 anni. Il Padova è caduto per la terza volta consecutiva – mai successo in questa stagione – vanificando quanto di buono aveva messo insieme all’inizio del girone di ritorno. Ottava sconfitta, costata l’aggancio da parte del Pordenone, con cui dovrà adesso giocare un altro… spareggio per le posizioni migliori nei playoff, evitando di scivolare al quarto posto in classifica. Niente da dire, hanno vinto i più forti. La stanchezza e una panchina troppo corta nei ricambi del reparto avanzato si sono rivelati dazi troppo pesanti per pensare di far girare il vento dalla propria parte. In una serata da grandi numeri – 9.000 spettatori, di cui un migliaio gli ospiti – è proprio grazie alle due tifoserie che si è respirata appieno l’atmosfera del derby. In campo, infatti, biancoscudati e arancioneroverdi hanno giocato un primo tempo moscio, al di sotto delle attese, con un canovaccio abbastanza prevedibile: capolista votata ad una tattica di attesa, per poi cercare di mettere in difficoltà l’avversario sulle ripartenze. […] Ecco perché, alla fine, sono stati i cori degli ultras ad infiammare, si fa per dire, la serata, in uno stadio che ha presentato (finalmente) il colpo d’occhio dei bei tempi. (Domanda: ci voleva la sfida con i “cugini” lagunari per spingere finalmente i padovani a seguire la propria squadra? Un po’ pochino o no?). Fra striscioni, cori, sfottò e l’immancabile “oh, issa” almeno il colore (e il calore) non è mancato. […] Ora ci vogliono nervi saldi e massima concentrazione in vista di Pordenone. Il Padova ha perso il secondo posto e non può vedersi sfumare pure il terzo. Anche se la stanchezza è evidente e le idee, purtroppo, sono annebbiate.
Ore 09.50 – (Mattino di Padova) Voce bassa e poca voglia di parlare. Oscar Brevi vuole lasciarsi alle spalle il prima possibile questo filotto nero che ha fatto precipitare, proprio sul più bello, i biancoscudati. La sconfitta contro il Venezia, adesso, rischia di mettere in discussione anche il terzo posto e soprattutto sottolinea ancora la crisi involutiva nella quale sembra essere piombato il Padova. «Io credo che la partita sia stata decisa da un episodio», è l’analisi del tecnico milanese. «È stata una gara maschia e difficile per entrambe le squadre. Un nostro errore in disimpegno, quando eravamo in possesso di palla, ci ha condannato. Loro sono stati bravi a punici, noi le abbiamo tentate tutte, ma non siamo riusciti a pareggiare». Per la prima volta dopo quasi sei mesi il Padova non riesce a segnare in casa e, a conti fatti, ha costruito poche occasioni per poter impensierire la retroguardia ospite. Cos’è mancato? «Forse dovevamo sfruttare meglio le palle inattive, che in partite come questa diventano determinanti. Era una gara bloccata e avremmo potuta risolverla con qualche calcio da fermo, ma non ci siamo riusciti. Una sconfitta nel derby brucia molto ma dobbiamo guardare avanti». Tre k.o di fila quanto possono pesare sul vostro morale? «Non ci erano mai successo in stagione ed è ovvio che siamo molto dispiaciuti. Ma non c’è tempo di pensarci. Sabato ci aspetta una gara fondamentale per provare a tenere a distanza il Pordenone e finire il campionato nella posizione di classifica migliore». […]
Ore 09.40 – (Mattino di Padova) Le due facce del derby sono rappresentate dagli stati d’animo opposti delle società. Il Venezia ormai è con un piede e mezzo in Serie B: basterà un solo punto, sabato al “Penzo” contro il Fano, per festeggiare la matematica promozione tra i cadetti. In casa Padova, invece, dopo la terza sconfitta di fila la situazione rischia di precipitare, soprattutto psicologicamente. «Siamo in un momento difficile», l’ammissione dell’a.d. biancoscudato, Roberto Bonetto. «Le cose non girano per il verso giusto, e lo si vede anche in campo, perché la paura ci fa arrivare in ritardo sui contrasti o non ci porta a scegliere la giocata giusta. Il Venezia ha ucciso il campionato, complimenti a loro, ma il Padova deve ritrovare se stesso perché per affrontare al meglio i playoff dobbiamo recuperare la condizione, fisica e mentale, di cinque o sei domeniche fa». […] Sconsolato anche il presidente, Giuseppe Bergamin: «Il campo dice sempre la verità», allarga le braccia il patron. «È stata una partita combattuta, abbiamo messo in campo tutto quello che avevamo, la prestazione e la buona volontà ci sono state, ma il gol ad inizio ripresa ci è stato fatale, e purtroppo non siamo riusciti a ripagare questo pubblico fantastico con il risultato. Dimentichiamoci di queste ultime tre partite».
Ore 09.30 – (Mattino di Padova) Dall’anno prossimo la soglia di calciatori “over 23” in Lega Pro potrebbe scendere da 16 a un livello compreso fra 6 e 8, in nome della riduzione dei costi: è l’ipotesi formulata ieri dal presidente della Lega, Gabriele Gravina, nel corso dell’assemblea delle società che si è svolta a Firenze. «Stiamo lavorando sulla composizione della politica degli “over”», ha spiegato, «per capire quanti di loro debbano comporre le rose, e stiamo lavorando anche sul progetto delle valorizzazioni». Ci si chiede infatti «se è giusto valorizzare circa 400 atleti che arrivano dalle Leghe maggiori», ha sottolineato Gravina, «a fronte di un costo che parzialmente è pagato dalle società di appartenenza che vogliono valorizzare i calciatori, ma che in realtà è in capo alle nostre società, e che impediscono la valorizzazione di giovani del proprio settore giovanile». […]
Ore 09.10 – Le pagelle del Padova (Corriere del Veneto, Dimitri Canello): Bindi 6; Cappelletti 6, Emerson 5, Russo 5 (Cisco sv); Madonna 5, De Risio 5 (Mazzocco 5), Mandorlini 5 (Bobb 6), Dettori 6, Favalli 5.5; De Cenco 5, Altinier 5.
Ore 09.00 – (Corriere del Veneto) La corsa di Filippo Inzaghi a braccetto con Joe Tacopina sotto la curva, la gioia incontenibile dopo tante, troppe umiliazioni fuori dal campo, con tre crolli e altrettante resurrezioni. Scene di un lunedì memorabile, che consegna il Venezia a una promozione a cui manca solo la matematica per essere sancita ufficialmente. Se ancora potevano esserci dubbi, eccoli fugati tutti contemporaneamente all’Euganeo contro la rivale storica più fiera. La capolista espugna con pieno merito Padova, vola a +11 sul Parma e vede il traguardo della serie B. Di fronte a quasi 9000 spettatori e mille tifosi accorsi dalla laguna, Inzaghi mette anche il punto esclamativo a una stagione straordinaria. Restituisce lo sgarbo dell’andata a Brevi e adesso avrà bisogno di un solo punto sabato pomeriggio col Fano, in virtù del vantaggio negli scontri diretti con il Parma, per festeggiare matematicamente il ritorno in serie B. […] Il successo dell’Euganeo è limpido e ha due protagonisti: Simone Bentivoglio, autore di una regia maestosa e Stefano Moreo, centravanti a sorpresa per le assenze contemporanee di Geijo e Ferrari e match winner dell’aprile padovano. Il primo è la mente di un centrocampo che ragiona, che viaggia sempre un metro avanti ai dirimpettai e che si gestisce egregiamente, il secondo colpisce quando serve. Le sorprese subito alla lettura delle formazioni ufficiali: Inzaghi perde contemporaneamente Geijo, che si infortuna nel riscaldamento, Ferrari e Fabris. Centravanti gioca Moreo, Falzerano avanza in attacco con Marsura e a centrocampo c’è Acquadro con Bentivoglio regista e Soligo mezzala sinistra. […] E il Padova? Quasi nulla, se non un paio di punizioni alte di Emerson e un controllo sbagliato sottoporta di Altinier. E il resto è un muro, quello erto di fronte a Facchin. Il pubblico è straordinario fino alla fine, ma sul campo c’è solo un vincitore: il Venezia di Filippo Inzaghi, mai così vicino a staccare il pass promozione. Con pieno merito, ma questo è quasi superfluo ribadirlo.
Ore 08.50 – (Corriere del Veneto) Un buon tasso di agonismo in campo, certo, ma il clima elettrico è stato elettrico anche sugli spalti. Il derby di ieri sera all’Euganeo oltre al risultato sportivo ha avuto un’altra sfida nella sfida. I protagonisti? I quasi novemila spettatori che hanno popolato l’impianto di viale Nereo Rocco, colorandolo e trasformandolo in un catino ribollente come da tempo non si vedeva. Un migliaio i supporters veneziani che hanno seguito la squadra in trasferta, buona parte di loro è arrivata con un treno speciale partito da Venezia attorno alle 18.20 e giunto in stazione a Padova un’ora prima del match facendo sosta a Mestre per caricare altri tifosi. All’arrivo cori, fumogeni, bandiere e tre potenti petardi prima di montare sui sei autobus messi a disposizione per il trasferimento allo stadio. Il grosso dispiegamento di forze dell’ordine ha evitato ogni contatto con i tifosi biancoscudati che nel frattempo all’esterno dello stadio avevano organizzato una grigliata, bevendo birra in attesa di entrare. «Salutate la capolista» è stato il canto più gettonato tra i veneziani che per tutta la serata hanno rimarcato il loro primo posto di classifica, il -12 dei biancoscudati con uno striscione e la serie B ormai a un passo. Con loro anche i tifosi gemellati da Chioggia e da Modena. La tribuna Fattori, feudo dei padroni di casa, si è riempita già mezzora prima del match formando un muro umano insieme alla Est. Migliaia le bandiere e le sciarpe che hanno vivacizzato gli spalti, con una coreografia vecchio stampo seguita dal resto dello stadio. In tribuna centrale cartoncini bianco e rossi a formare due croci e il profilo delle cupole del Santo. E fortissimo è risuonato l’inno «Ma quando torno a Padova» cantato a squarciagola da tutto lo stadio mentre dalla sponda veneziana si è alzato il canto «Il Pope». […]