La festa (altrui), la benzina che finisce, i playoff

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Una scena che, da queste parti, si è già vista più di una volta: un avversario che arriva all’Euganeo e che, di fatto, festeggia la promozione davanti al pubblico padovano. D’accordo, non è ancora né ufficiale, né matematico, ma la promozione in Serie B è ormai cosa fatta per il Venezia, cui manca solo un punto per celebrare la seconda promozione consecutiva dopo quella di dodici mesi fa. Leggendo qua  e là, colgo un sentimento di frustrazione diffusa fra i tifosi padovani e lo posso comprendere. Negli ultimi anni ci si è visti passare davanti praticamente tutte le realtà limitrofe, dal Verona, al Chievo, dal Vicenza, al Cittadella, dal Venezia, alla Spal e undici anni fa persino il Treviso. Per questo secondo me è sorprendentemente ampio il seguito che questa squadra continua ad avere, nonostante la propria tifoseria debba continuamente passare sotto le forche caudine di altri che, o lavorano meglio, o investono di più, o entrambe le cose. Altro che scarso pubblico… Quest’anno, a mio parere, poco si può rimproverare a Giuseppe Bergamin e a Roberto Bonetto, che hanno investito una cifra importante (il massimo delle loro possibilità) mantenendo per il momento l’impegno di migliorare il quinto posto dell’anno scorso. Il mercato del direttore generale Giorgio Zamuner è stato eccellente in estate, mentre in inverno bisogna fare un’analisi più approfondita: delle squadre di testa il Padova è l’unica ad avere un “over” in meno in rosa e quanto questa assenza sia pesata lo possiamo toccare con mano dopo le tre sconfitte consecutive (tutte meritate) subite da Feralpisalò, Parma e Venezia.

Osservazioni in ordine sparso: 1) se non  è arrivato un attaccante in più a gennaio (un giovane, Calil, o chi per lui) non è dipeso da Zamuner; 2) Berardocco non ha rispettato sinora le attese e ha mancato di personalità, cosa che purtroppo a Padova pesa; 3) non boccio De Cenco e lo difendo fortemente, per due motivi: difficilmente può coesistere con Altinier e sulla carta è il suo alter ego e non il possibile partner offensivo. L’equivoco nasce tutto da qui. Il bomber la rosa ce l’ha già (Altinier), serviva qualcuno che gli coprisse le spalle anche in prospettiva futura e De Cenco, pur dovendo recuperare la condizione e giocando spesso solo spezzoni, ha segnato due gol pesanti in campionato e due in Coppa Italia. Per me non è poco e vale la pena insistere; 3) contro Parma e Venezia, checché se ne dica, si è vista nettamente sul campo la differenza di valori. Il Parma ha dominato per 88 minuti, se avesse vinto 3-0 nessuno avrebbe potuto sollevare la benché minima obiezione, poi si è improvvisamente squagliato e ha pure rischiato di farsi raggiungere, difettando in personalità (occhio a questo aspetto in prospettiva playoff). A Salò si è scelto di rinunciare contemporaneamente a Dettori e De Risio e a posteriori si può dire che sia stato un errore. Serena ha vinto la partita aggiungendo una punta (Gerardi) e mettendo pressione a Emerson, Berardocco purtroppo ha steccato dopo aver ben figurato a Bassano. Col Parma ancora peggio, perché la formazione era praticamente quella titolare e la superiorità emiliana è stata per lunghi tratti schiacciante. Col Venezia, infine, si è assistito a una partita intensa, ma il Padova ha fatto pochissimo se non densità a centrocampo neppure con troppa lucidità. Il Venezia, pur privo del suo centravanti titolare e del suo sostituto (come il Padova era privo di Neto Pereira e del suo sostituto Alfageme) ha avuto un Bentivoglio sontuoso e ha colpito quando serviva, non concedendo nulla e respingendo come un muro di gomma tutti i prevedibili assalti biancoscudati.

Dunque, eccoci a Brevi. Cosa ha dato a questa squadra: un’identità, un’impronta, personalità, una solidità difensiva (ultima settimana a parte). Se sta bene fisicamente, è un gruppo roccioso e difficile da superare. Cosa non ha dato: un gioco che non preveda la giocata del singolo, variabili tattiche, qualche cambio che potesse invertire la tendenza in partite difficili. Come si può valutare il suo lavoro? Positivamente sotto certi aspetti e negativamente sotto altri aspetti. Sempre ricordando che i conti si fanno alla fine, ci si aspetterebbe maggiore coraggio ad esempio quando vai sotto di un gol col Venezia e in panchina hai un giovane come Cisco: chissenefrega, concedetemi il termine, se anziché perdere 1-0 perdi 2-0, nessuno pretende di ammirare il Barcellona ma almeno per quanto mi riguarda hai tentato di cambiare il tuo destino. Invece ecco sempre il solito cambio (Mazzocco-De Risio) e un inserimento tardivo degli unici giocatori un po’ fuori dagli schemi (Bobb e appunto Cisco). E qui torniamo all’errore capitale da cui tutto ha origine. La Coppa Italia e la semifinale col Venezia. Era lì che si dovevano schierare i titolari, era lì che si doveva provare a raggiungere la finale con il Matera (e di fatto, il secondo posto con la possibilità di saltare un turno e di mettere un trofeo in bacheca), invece la giustificazione fu che c’erano troppi infortuni e l’obiettivo era la piazza d’onore. Risultato: al momento il secondo posto dista più di quanto non distasse quel giorno, il primo è andato, il terzo è pericolosamente in bilico visto che a Pordenone mancheranno Dettori e Neto Pereira. E a proposito, non è che Neto sia imprescindibile per il Padova. Lo è Neto tanto quanto Altinier perché uno serve all’altro e l’uno funziona quando c’è l’altro. Uno è uno straordinario regista offensivo, l’altro è uno straordinario finalizzatore. Hanno entrambi un “difetto”: la carta d’identità. Anche per questo la sensazione è che a questo gruppo che sia finita la benzina, si spera temporaneamente. A Brevi e al suo staff il compito, imprescindibile, di ricaricare le batterie in vista dei playoff. Per questo il giudizio è, giocoforza, sospeso.




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About Dimitri Canello

Direttore responsabile del sito web Padovagoal. Nato a Padova l'11 ottobre 1975, si è laureato nel marzo del 2002 in Lingue Orientali con la specializzazione in cinese. Giornalista professionista dal settembre 2007, vanta nel suo curriculum numerose esperienze televisive (Telemontecarlo, Stream Tv, Gioco Calcio, Sky, La 7, Skysport24, Dahlia Tv, Telenuovo, Reteazzurra, Reteveneta, Telecittà), sulla carta stampata (collaborazioni con Corriere dello Sport, Tuttosport, Corriere della Sera, Repubblica, Il Giornale, World Soccer Digest, Bbc Sport online, Il Mattino di Napoli, Corriere del Veneto) e sui media radiofonici (RTL 102.500, Radio Italia Uno)

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