Brasiliano e con addosso la maglia numero 10. Il primo pensiero che sorge spontaneo è quello di essere di fronte al classico fantasista tutto estro, invenzioni e poca voglia di faticare. Lucas Cossenzo Chiaretti da Belo Horizonte è, invece, l’opposto dello stereotipo che uno s’immagina. Un secondo prima lo trovi da una parte del campo a proporsi in area, un secondo dopo eccolo a 50 metri da lì a raddoppiare in marcatura. Il talento c’è, indubbiamente. Ma non meno presente è la disponibilità al sacrificio. E, contro il Benevento, si è dimostrato ancora una volta determinante, scodellando la palla da cui è nato l’1-0 di Iori. «Abbiamo realizzato alcune belle azioni. La rete, in particolare, è frutto di uno schema provato a lungo in allenamento», rivela il trequartista del Cittadella. «Nel momento in cui ho puntato l’uomo sapevo dove avrei dovuto mettere la palla per trovare la sponda di Strizzolo». Non è stata l’unica azione in cui si è visto il suo movimento a “tagliare”, arrivando sul fondo. «Dipende anche da chi affrontiamo. Preparando la sfida con il Benevento abbiamo lavorato sulla profondità, perché sapevamo che è una squadra che si sa chiudere molto bene, e quello poteva essere uno dei modi per metterla in difficoltà. In campo abbiamo messo in pratica quanto ci ha detto di fare il mister». Dieci punti raccolti nelle ultime 4 partite, 0 gol subìti. L’impressione è che siate arrivati al momento clou della stagione nelle condizioni migliori. «Stiamo superando alcuni limiti emersi nel corso del campionato e ci fa molto piacere, perché per riuscirci lavoriamo duramente e con tanti sacrifici. Presentarci allo sprint finale in queste condizioni non può che darci fiducia. Per quanto riguarda la porta inviolata, è un risultato di tutta la squadra e non solo del reparto arretrato, perché alla fase difensiva partecipiamo assieme. In ogni partita si vedono miglioramenti».
[…]A Pasquetta vi attende il derby con un’Hellas che sarà motivatissima dopo la batosta dell’andata. «A Verona troveremo un’altra avversaria dai valori individuali molto importanti, ma io dico sempre che dobbiamo avere rispetto per tutti, ma paura di nessuno».
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