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Ore 22.10 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Il secondo posto è ora a 5 punti, con avvicendamento quando mancano 6 gare al termine. Nell’ultima sfida in calendario per la trentaduesima giornata il Parma non si distrae e vince in casa con la Maceratese (gol di Nocciolini e Calaiò). Sono proprio i gialloblù a occupare adesso il posto d’onore, alle spalle della capolista Venezia, dopo che il Padova si è fatto fermare a Salò dalla Feralpi. Il risultato a sorpresa vede solo nella ripresa la firma di Altinier, ad accorciare il divario, dopo la doppietta realizzata prima dell’intervallo da Bracaletti. La segnatura dell’1-0 bresciano è arrivata da una respinta della traversa su tiro del pordenonese Gerardi. Se per i biancoscudati non è un addio alle velleità da primato, poco ci manca. Alimentando tuttavia ancora speranze e cercando un senso all’inseguimento, poiché è programmato il confronto allo stadio Euganeo con la capolista il prossimo fine settimana. Il Padova adesso è 4 passi avanti al Pordenone, con lo scontro diretto al Bottecchia da giocare il sabato di Pasqua. Mercoledì sera (20.30) è invece in programma Padova Parma, di cui i neroverdi potrebbero approfittarne dopo aver affrontato il Modena nel pomeriggio al Bottecchia. Intanto il Venezia riprende a vincere, per la ventunesima volta in 32 incontri. A Bolzano, contro il Sudtirol, la pratica è stata regolata già nella prima frazione. Marsura e Garofalo sono stati gli autori delle reti per la squadra di Inzaghi. Pronta la ripartenza dei primi della classe, dopo il pareggio nel turno precedente. Con il cambio della guardia alle sue spalle, il Venezia s’avvantaggia ora, trovandosi con 8 punti in più della seconda in graduatoria e una gara in meno. […]
Ore 21.50 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Giorgio Zamuner e Bruno Tedino di nuovo insieme, in questo caso però al Cittadella. L’ipotesi si è diffusa nei giorni scorsi in Veneto. E non si trattava di un pesce d’aprile. Tutto è nato da una delle ormai note anticipazioni di Alfredo Pedullà sul suo sito Il calciomercato come non lo avete mai letto. Lo specialista degli scoop (con largo anticipo) sui movimenti di allenatori, ds e giocatori è partito dal divorzio avvenuto lo scorso febbraio fra il Chievo e il suo ds Luca Nember per divergenze sulla gestione della stagione in corso e sulle future strategie. Pedullà ha poi preannunciato il passaggio del ds del Cittadella Stefano Marchetti al Chievo, sponsorizzato, secondo l’opinionista, da Rolando Maran, tecnico dei clivensi. Quindi ha ipotizzato nei giorni scorsi anche il clamoroso trasloco di Giorgio Zamuner dal Padova allo stesso Cittadella. Pedullà, in verità, non si compromette più di tanto. Insieme a quello di Zamuner, come successore di Marchetti fa anche i nomi di Elio Signorelli (ex Livorno) oggi al Mantova e di Alberto Briaschi, ora all’Altovicentino. Inoltre lo stesso Marchetti, pur ammettendo i contatti con il Chievo, ha assicurato ai microfoni di Telepadova che nella sua testa c’è solo il Cittadella. Almeno sino a fine stagione. Non diversa la posizione di Zamuner, che ha detto di stare benissimo nella città del Santo e di voler continuare il suo lavoro sino a portare i biancoscudati in B. […]
Ore 21.30 – (Messaggero Veneto) Giovedì scorso, al termine della sfida del Mapei Stadium pareggiata contro la Reggiana, un pragmatico Bruno Tedino per un attimo ha messo da parte discorsi di estetica e bel gioco, badando al sodo. «In questo momento della stagione bisogna anche fare di necessità virtù – ha commentato il mister ai microfoni di Rai Sport –. La Reggiana si è difesa molto bene e non ci ha concesso lo spazio per colpirli, da squadra matura ci siamo tenuti stretti un punto importante». Non perdere lo scontro diretto era fondamentale, per continuare la striscia positiva – allungata a quattro incontri – e mantenere a distanza di sicurezza proprio la “Regia”, quinta a 5 lunghezze dal club cittadino. «Il nostro obiettivo – parola ancora di Tedino – è fare più punti possibile per avere una buona griglia nella post season». Così, il pareggio nell’anticipo acquisisce ancora più importanza dopo la giornata di ieri. Il Venezia ormai ha un piede e mezzo in Serie B, dopo il 2-0 firmato Marsura-Garofalo sul campo del Sudtirol: il team di Inzaghi vola a +8 sulle inseguitrici a sei giornate dal traguardo mettendo fine di fatto ad ogni speranza di rimonta. Il risultato più importante per Stefani e compagni è quello di Salò, dove la Feralpi supera 2-1 il Padova con la doppietta di Bracaletti e permette ai ramarri di rosicchiare un punto alla terza in classifica, ora a +4 con lo scontro diretto da giocare al Bottecchia fra due settimane. Un bel regalo dai leoni del Garda, non è bastato il gol nella ripresa di Altinier ai biancoscudati, al tappeto dopo tre vittorie consecutive. Il Parma si è guadagnato la seconda piazza, regolando nel primo tempo la Maceratese (2-0 finale al Tardini, reti di Nocciolini e Calaiò). Lucarelli e compagni salgono a quota 63, a +5 sul Pordenone. Ecco perché diventano fondamentali i prossimi due impegni con Modena e Fano, per arrivare al big match con la possibilità di avvicinare o addirittura scavalcare almeno i padovani. […]
Ore 21.00 – (Giornale di Vicenza) Un copione già letto, da riscrivere tutti insieme, con nervi saldi senza perdere la testa di fronte agli episodi. A suggerire la traccia per la nuova trama è Robert Gucher, che parte proprio dall’azione del gol, nella quale è stato protagonista in negativo, visto che era il più vicino a Mustacchio, nonostante Bianchi l’abbia scagionato a fine partita, addossandosi tutta la responsabilità.«Io ero sul primo palo e Mustacchio ha anticipato un po’ tutti – sottolinea – è andato anche fuori dallo specchio dalla porta e ha fatto un bel gol. Sicuramente è un momento sbagliatissimo, ma dobbiamo rimetterci a posto, perché ora ci attendono altre due battaglie. Possiamo far vedere subito di che pasta siamo fatti e se abbiamo veramente gli attributi (il termine usato era più forte, ndr) per uscire da questa situazione».Che da più giornate sembra seguire lo stesso canovaccio. «Sapevamo che avevano buoni palleggiatori e che loro avrebbero aspettato il nostro crollo fisico. Sicuramente nel secondo tempo abbiamo gestito lo 0-0 per portare un punto a casa, ma nel primo abbiamo concesso pochissimo e avremmo anche potuto fare gol. Poi è sempre la stessa storia: giochiamo bene, concediamo poco e torniamo con 0 punti. Magari negli scontri diretti lasciamo stare un po’ il bel gioco e mettiamo la grinta e la cattiveria che servono per salvarsi, facendo vedere l’altro lato di questa squadra, perché è forte e può farcela». […]
Ore 20.40 – (Giornale di Vicenza) A fine maggio spera di festeggiare con i compagni attorno a una tavola imbandita di tigelle. Ora però la mente di Christian Zaccardo è tutta focalizzata sul Trapani – gara che dovrà affrontare guidando un reparto privo di una pedina importante come Adejo – e sugli scontri diretti dai quali dovranno arrivare preziosi punti salvezza. Zaccardo, un gol all’88’ fa male… “Sì, fa molto male, perché la prestazione è stata positiva e dal campo non pensavo avremmo preso gol. Credevo finisse 0-0 o che in contropiede avremmo potuto renderci pericolosi, invece ancora una volta è andata così”. Il 2017 non è iniziato bene, per ora avete ottenuto solo una vittoria. “Sì, da gennaio il periodo non è dei migliori, un po’ per errori nostri, per infortuni, per varie cose. La classifica è sempre più brutta, mancano nove partite e non è più il tempo di lasciare punti per strada. Abbiamo subito uno scontro diretto in casa: a chi vince darà morale e classifica, per chi perde può essere un macigno”. Col Trapani quindi la partita vale doppio. “Sì, perché oltre a fare punti, che sono sempre importanti, in caso di parità a fine anno pesa anche lo scontro diretto”. […] Ad aprile si decide molto, quale può essere la vostra arma in più? “Essere concreti, tornare ad essere solidi. Non dobbiamo più prendere gol e quando ci capitano palle essere cinici a sfruttarle. E giocare con intelligenza, sperando che la condizione fisica sia ottimale, perché ci sono molte partite in pochi giorni. Poi dipende da noi, dobbiamo tirare fuori l’orgoglio, il carattere e tutte le qualità che abbiamo. […] Anche a Perugia aveva la fascia di capitano, è una responsabilità in più?Sì, penso che come anziano ci devo mettere la faccia. In campo ce la metto, cerco di essere di aiuto per i più giovani, per tutti, dare temperamento e grinta, cose che in questo momento particolare della stagione chi ha qualche anno in più deve tirare fuori. Dobbiamo essere più lucidi ed equilibrati”. Questa squadra ha due campioni del mondo, lei e Amelia, quanto può aiutare la vostra esperienza, penso soprattutto ai giovani? “Speriamo che serva, comunque i giovani sono professionali, la posta in palio sappiamo che è importante, che ci giochiamo la carriera; retrocedere è una macchia e dai più vecchi ai più giovani sappiamo che dobbiamo darci da fare per salvare questa squadra. Purtroppo ci siamo messi nei guai”. […]
Ore 20.20 – (Giornale di Vicenza) Dicono che la notte porti consiglio, e allora il Vicenza ha scelto di dormirci su – tutti assieme – con un giorno d’anticipo. Rispetto ai piani iniziali, infatti, la squadra si è riunita in ritiro già nella serata di ieri, anticipando quindi di un giorno il naturale raduno pre-partita. Un ritiro che stavolta mette assieme proprio tutti, squalificati e infortunati compresi. Il messaggio è chiaro: contro il Trapani, in campo, si andrà in undici. Ma prima e durante serve l’abbraccio del gruppo intero. In tal senso, da via Schio fanno sapere che non si tratta in ogni caso di una decisione di carattere punitivo e che comunque ha già avuto una serie di precedenti durante la stagione. Intanto, il gruppo ieri mattina si è ritrovato per una sgambata defatigante dopo la trasferta di Perugia. All’appello di Isola sono risultati tutti presenti, con la squadra che è scesa in campo dopo la solita disamina negli spogliatoi sulla partita giocata al Curi. E, a quanto visto poi anche sotto gli occhi della solita dozzina di affezionati del Morosini, le parole devono essere rimaste tutte negli spogliatoi. Perché, in campo, si corre solamente. Il gruppo viene affidato al preparatore atletico Ragnacci, che inanella giri di campo. Mentre con il preparatore dei portieri si allenano regolarmente Vigorito, Amelia e il giovane Dani. Pierpaolo Bisoli in un primo momento si intrattiene a bordo campo con il d.s. Tesoro e Stelvio Dalla Vecchia, arrivato assieme al figlio Simone. Poi, forse per la prima volta da quando è arrivato a Vicenza, osserva in rigoroso silenzio l’allenamento dei suoi. […]
Ore 19.50 – (Gazzettino) […] Luca Strizzolo, galvanizzato dal gol, prende per mano la squadra e tira la volata: «A Latina è andato tutto bene, abbiamo vinto in trasferta dove non ci capitava da tanto tempo. Era importante fare risultato pieno, e anche la nostra prestazione credo sia stata convincente». L’unico momento un po’ sofferto della gara è stato il primo quarto d’ora, dove gli avversari hanno riversato in campo tutto quanto potevano dare in questo momento. «Nel primo tempo erano più chiusi, compatti sul rettangolo di gioco, si stanno giocando la salvezza. Nella ripresa, invece, dopo il nostro vantaggio si sono allungati alla ricerca del pareggio, e noi abbiamo avuto diverse occasioni per chiudere l’incontro in anticipo. Ci siamo riusciti, rischiando poco o niente». Un gol, il suo, giunto al termine di una bella azione corale. «Vido ha aperto per Valzania che ha messo in mezzo il pallone, Chiaretti ha fatto il velo e io ho colpito. Sì, è stato un bel gol, come pure il secondo, arrivato con un’altra azione manovrata». Lei, Kouame, Litteri, Arrighini, Vido e Iunco: le scelte in attacco non mancano. «Chi gioca sa farsi valere, siamo tutti importanti, come dice sempre Venturato». Adesso si può guardare alla volata finale con grande ottimismo. «Ma dobbiamo rimanere con i piedi per terra, ragionare come abbiamo fatto finora, pensando cioè a una partita alla volta. Latina rappresenta ormai un capitolo chiuso, stiamo già pensando alla Salernitana. Bisogna tenere alta la concentrazione e non guardare troppo la classifica perché per uscire dai play off è un attimo, basta una distrazione». […] DAL CAMPO. Per Kouame, uscito sabato dopo un quarto d’ora, è solo una botta; quanto a Litteri, le sue condizioni (contrattura alla coscia) saranno valutate domani. Benedetti (quinto giallo) è stato fermato per un turno dal giudice sportivo.
Ore 19.30 – (Mattino di Padova) Vittoria esterna dopo sei mesi di astinenza, porta inviolata per due gare di fila, sesto posto rafforzato in Serie B. Luca Strizzolo ha siglato il gol con cui il Cittadella ha sbloccato la sfida al “Francioni” ed è apparso devastante con le sue progressioni palla al piede. Era davvero difficile pretendere qualcosa di più dalla trasferta di Latina. «È andata bene su tutta la linea. Abbiamo preparato al meglio la gara. Nel primo tempo abbiamo faticato perché loro erano un po’ più chiusi, dopo il gol si sono allungati e noi siamo stati bravi a chiudere il match, evitando di correre quei rischi che potevano esserci se fossimo rimasti sull’1-0». […] Cosa vi siete detti, una volta rientrati in spogliatoio? «Che Latina è già il passato, occorre pensare subito alla Salernitana. E che bisogna tenere i piedi ben saldi a terra, perché già domani sera ci aspetta un nuovo test contro una squadra tosta. I campani sono reduci da quattro vittorie consecutive e subiscono pochi gol, soprattutto negli ultimi tempi. Per superarli dovremo esprimerci al meglio». Avete raggiunto la fatidica quota 50, quella che in genere garantisce la salvezza. Non è che adesso può esserci il rischio di rilassarsi? «Lo escludo. Quando ti rilassi è sicuro che caschi. Non cambieremo atteggiamento, continueremo a pensare una gara alla volta, consapevoli dei nostri mezzi, ma sempre attenti, perché è un attimo essere scavalcati. Servirà la cattiveria di queste ultime giornate». Dove può arrivare questo Cittadella, secondo lei? «Possiamo competere con tutti e lo abbiamo dimostrato. Non dobbiamo aver paura di nessuno. Ma dobbiamo anche tenere presente che, partita dopo partita, dobbiamo ogni volta alzare l’asticella». […]
Ore 19.00 – (Giornale di Vicenza) Quando Renzo Rosso abbandona la tribuna non ha esattamente il volto di uno che si è divertito. «Sul piano del gioco abbiamo fatto un passo indietro – ammette – ho visto la squadra sia a Padova che con il Venezia la settimana prima ed eravamo stati molto più brillanti. Non ce l’aspettavamo. Però resto ottimista e dico che bisogna essere positivi, vediamolo come un punto di ripartenza che interrompe una striscia no e ci serve per rientrare nella griglia playoff». […] Valerio Bertotto chiarisce immediatamente il perché di una sostituzione repentina con Gerli, panchinato dopo 27′ a beneficio di Ruci. «Fabio stava bene, non è stata una questione fisica bensì tecnico-tattica. L’avevo visto in difficoltà (su Giorgione, che gli sbucava alle spalle, ndr) e ho preferito modificare assetto». Quindi va sul match. «Il punto è prezioso perché spezza una sequenza di sconfitte che mentalmente ci stavano facendo malissimo. Ssiamo stati meno efficaci delle ultime uscite ma dovete tenere conto degli avversari: Padova, Venezia e la stessa Samb sono squadre che giocano e lasciano giocare, l’Albinoleffe no. Sono scorbutici, venivano a pressare alti sulla nostra linea difensiva e raddoppiavano forcing e aggressività anche in mezzo. Per uscire da quella morsa sarebbe servita una qualità e soprattutto una velocità di esecuzione che ancora non possediamo. Il macigno dei sette ko consecutivi non ci ha aiutato, normale che il pallone scottasse un po’ tra i piedi. In avvio di gara e nel primo quarto d’ora della ripresa siamo stati intensi, quando siamo rimasti in inferiorità numerica per l’infortunio di Stevanin si è preferito badare al sodo e portare a casa qualcosa. Lì ho visto un gruppo di personalità che non ha rischiato nulla per 22′ in 10 contro 11. Per ora non faccio caso ai playoff, mi interessa la crescita della squadra. La testa deve essere già a mercoledì, a Macerata, cerchiamo di mettere un mattoncino anche lì». […]
Ore 18.40 – (Giornale di Vicenza) Evviva, 0-0. Sì, 0-0 e dunque niente sconfitta stavolta, alleluja. Non solo: niente randellate sul muso e anzi il tesoretto del rientro nella schermata playoff. Okay, attraverso la classifica avulsa, ma vi pare il caso di fare gli schizzinosi proprio ora? Beninteso, Bassano rispetto a ieri, contro Samb, Venezia e Padova aveva fabbricato delle signore partite restando però con l’osso in mano. Con l’Albinoleffe ha prodotto un match di resistenza, quasi sempre vietato ai minori per scene tutt’altro che esaltanti, ma chissenefrega, oggi il puntaccio fa succo e sugo. Ora due viaggi a Macerata e Salò e domenica si tirerà una riga. […] E quando in serata giunge notizia che la Maceratese le ha buscate a Parma, i boys Diesel si riprendono la posizione playoff mollata per la prima volta sette giorni prima, proprio nella giornata meno seducente. D’accordo, decimo posto riafferrato per la punta dei capelli (miglior classifica avulsa su un Santacangelo in gran salute), ma sempre playoff. E sforzandoci di intravedere del buono in questo 0-0, giusto sottolineare che dopo due mesi di cartoni variegati in bocca, per la prima volta il Bassano non incassa gol. Si dirà: sì ma là davanti si marcia a 2 reti fatturate nelle ultime 8 gare. Vero pure questo, ma il primo passo per tornare a vincere, si diceva, è cominciare a non perdere. Anche a costo di turarsi il naso per dirla con Montanelli. Questo non significa che dopodomani a Macerata i giallorossi andranno a ringhiare e a far bottino nel bunker della Rata. Vuol dire piuttosto che dovranno dare senso a questo pareggino-pareggiaccio con un altro pareggione almeno di superiore peso specifico. Perché in versione export Bassano non rimedia lo straccio di un punto da gennaio. Detto fuori dai denti: c’è da tenere duro sino a Pasqua, stando in scia e giocandosi la volatona per la postseason nelle ultime 3 giornate. Confidando che il piano regga.
Ore 18.10 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Festa grande per gli oltre duecentocinquanta supporters lagunari al Druso: vittoria meritatissima e allungo molto probabilmente decisivo del Venezia a sei giornate dal termine della stagione regolare. La Feralpi Salò ferma il Padova e ridona al team di Inzaghi nuovo fiato con otto punti di vantaggio sulla seconda in classifica che ora è il Parma, mentre i biancoscudati sono adesso slittati a -9. Una situazione particolarmente propizia per i lagunari che sono chiamati mercoledì ad ospitare proprio il team dell’ex Michele Serena (ore 16.30) mentre nel posticipo di lunedì 10 avranno il faccia a faccia con i biancoscudati a Padova. Otto giorni che potrebbero diventare davvero determinanti in questa cavalcata verso la Serie B della quale il Venezia è sempre più protagonista assoluto e solitario. Va detto comunque che il team lagunare si è guadagnato anche ieri il suo primato, confermando l’alta qualità del suo collettivo e la capacità di mettere nella giusta direzione la partita con appena due accelerazioni per poi controllare senza affanni il match. Quella di Bolzano era una trasferta alla vigilia un po’ temuta ma che in realtà si è rivelata meno difficile di quanto previsto. La qualità, l’esperienza e il carattere sono le basi sulle quali il Venezia sta costruendo la realizzazione del sogno promozione: gara dopo gara la squadra di Inzaghi assume sempre più una forma decisa e una sicurezza che consentono di guardare al finale di stagione con una grande dose di fiducia. […]
Ore 17.50 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Entusiasta della prova dei suoi ma con i piedi sempre ben fissi a terra, Pippo Inzaghi prima di concedersi ai giornalisti deve superare l’abituale muro di suoi fedelissimi sempre a caccia di autografi e selfie, poi parla con il sorriso sulle labbra. “Questa squadra sta dimostrando una maturità sorprendente ed è riuscita ad adeguare il suo gioco a una situazione ambientale davvero difficile. Spiace davvero che una società generosa come il Sudtirol sia costretta a disputare le proprie partire su di un terreno di gioco del genere. Da parte nostra abbiamo fatto un vero capolavoro per ovviare alla situazione”. […] Anche a Bolzano il Venezia ha avuto un importante seguito di supporters. “Sono contento per i miei ragazzi che hanno il sostegno e il calore che meritano. Sarebbe bellissimo vedere il Penzo pieno anche mercoledì contro la Feralpi in quella che potrebbe essere la gara decisiva vista la concomitanza con lo scontro diretto Padova-Parma. Siamo partiti a luglio con una squadra tutta nuova siamo già riusciti a rendere società e tifoseria orgogliose di noi. Siamo protagonisti dall’inizio di questo campionato e abbiamo la possibilità di giocarcela fino alla fine. E lo faremo con il massimo impegno”.
Ore 17.30 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Tra i protagonisti della gara c’è il nome di Garofalo, una pedina essenziale nello sviluppo del neroverde. L’analisi del combattivo giocatore lagunare è lucida: «la partita si è incanalata sui binari giusti già nel primo tempo. Siamo riusciti ad andare in vantaggio per due a zero su un campo veramente difficile. Bisogna anche dire che avevamo di fronte un avversario tosto, animato dall’obiettivo ci conquistare punti pesanti per la salvezza. Di fronte c’eravamo noi che avevamo un obiettivo opposto, per cui siamo riusciti alla fine a portare a casa tre punti che ritengo fondamentalima onore al nostro avversario. Andiamo avanti per la mostra strada, senza perdere la concentrazione. Mercoledì ci attende un’altra battaglia, quella con la Feralpisalò: un’altra grande squadra. Tornando alla gara di oggi c’è da dire che siamo stati bravi a trovare il gol con Marsura e poi raddoppiare su calcio piazzato. Siamo riusciti a gestire la gara nonostante le condizioni del campo che non ci ha permesso di poter fare il nostro gioco». […] Sulla stessa lunghezza d’onda viaggia anche il pensiero di Falzerano: «tutta la squadra nel primo tempo ha fatto veramente bene. Abbiamo saputo interpretare bene il tema tattico della gara anche se il fondo del terreno non permetteva più di tanto di praticare un gioco tecnico, con palla a terrainsomma un gioco pulito. Siamo riusciti a metterci tanta voglia e tanta volontà, capitalizzando nel primo tempo il doppio vantaggio. Nel secondo tempo siamo stati bravi a gestire la partita concedendo poco o nulla ai nostri avversari. Sono vittorie importanti e dobbiamo continuare così perchè ancora non abbiamo fatto niente».
Ore 17.10 – (La Nuova Venezia) Il trionfo della normalità. Il Venezia vince 2-0 anche questa, giocando contro il Sudtirol una partita “normale”. Ovvero senza strafare, senza inventare cose meravigliose, e allo stesso tempo senza soffrire, senza concedere un niente agli avversari. Chiude i conti nel primo tempo e controlla la situazione nel secondo. Intanto dal lago di Garda – sponda Salò – arrivano notizie interessanti e la squadra di Inzaghi porta a casa i tre punti allungando ancora il vantaggio sulla seconda, che non è più il Padova ma ora si chiama Parma. Bolzano accoglie il Venezia offrendo una splendida cornice, un pubblico di casa che alla fine applaude la capolista, grande partecipazione dei sempre presenti tifosi arancioneroverdi, se vogliamo dirla tutta di “non normale” c’è solo il terreno di gioco, sopra il quale il pelo d’erba nasconde una superficie sconnessa che impedisce il fraseggio rasoterra e richiede tripla concentrazione per non farsi buggerare da rimbalzi impensabili. Titolarissimi. La parentesi di Coppa a Matera è chiusa alla lettura della formazione. Inzaghi torna alla modalità campionato, manca Bentivoglio e gioca Stulac, rientra Marsura disposto al sacrificio nelle coperture a centrocampo. Ma proprio Marsura diventa l’uomo chiave della partita perché va a prendersi i palloni sulla trequarti e tortura la difesa altoatesina vincendo tutti i duelli uno-contro-uno. Aggiungiamo anche il fatto che firma il gol dell’1-0 e dunque il suo è un rientro determinante, in questa partita e per il futuro. Qualche scelta a sorpresa dall’altra parte, il bomber Gliozzi parte dalla panchina, di sicuro il suo allenatore avrà voluto dimostrare qualcosa. […] Otto vittorie nelle ultime nove partite di campionato, il vantaggio che aumenta, la squadra che vince. Qualcuno si preoccupa perché mancano sei partite. Anche Parma e Padova devono preoccuparsi di qualcosa.
Ore 16.50 – (La Nuova Venezia) «Una prova di maturità sorprendente»: questa in sintesi la partita del Venezia secondo Filippo Inzaghi. Due gol nel primo tempo, poche sofferenze e l’impronta classica della capolista autorevole. «Su un campo in condizioni impresentabili e contro un avversario comunque di livello, siamo stati capaci di far valere la nostra forza, non abbiamo subìto reti e abbiamo anche allungato in classifica», spiega l’allenatore degli arancioneroverdi, «Una domenica perfetta per molti versi. Ma lasciatemelo dire: una società come il Sudtirol, il cui direttore è oltretutto un mio caro amico, non può disporre di un campo del genere. Per il resto abbiamo fatto la capolista e siamo stati bravi a trovare soluzioni in corsa per ovviare alle difficoltà. Ci siamo dedicati al gioco sulle punte e sui rimbalzi non potendo avanzare palla a terra e alla fine l’unico pericolo è arrivato sul palo colpito da Furlan». Una partita di spessore, quella del Venezia, che ha mostrato la voglia di conquistarsi altri punti fondamentali nella corsa alla promozione in serie B. «Il Padova non aveva una partita semplice a Salò e tale si è dimostrata alla fine», osserva Inzaghi, «Hanno perso, è successo, ma questo non significa che adesso dobbiamo metterci a festeggiare. Manca ancora molta strada per raggiungere il nostro principale obiettivo. Il messaggio che voglio lanciare adesso è ancora una volta alla nostra tifoseria. Mercoledì al Penzo, proprio contro la Feralpi, lo stadio dovrà essere pieno. Non sarà una partita di secondo piano, ma uno scontro diretto. Si potrebbe decidere il nostro campionato perché a Padova andrà il Parma». […]
Ore 16.30 – (La Nuova Venezia) Un passo alla volta, tra chi incrocia le dita e fa gli scongiuri e chi con serenità non vuol vendere la pelle dell’orso prima di averlo ucciso. Parlare di serie B ai giocatori del Venezia è ancora difficile in questo momento, ma Marco Modolo assicura: «Il Padova ha perso e questo ci fa molto piacere, però non si è vinto ancora nulla. C’è entusiasmo in campo e nel nostro spogliatoio, questo è innegabile soprattutto per noi, per il nostro nuovo successo a Bolzano e per quello che stiamo dimostrando. Non sentiamo ancora aria di serie B, in palio ci sono 18 punti da conquistare da qui al 7 maggio e sono ancora troppi per lasciarci andare. Serve massima concentrazione fino alla fine». Davide Marsura, autore del primo gol al Sudtirol, è soddisfatto del ritorno in campo: «Anche se non mi sono potuto allenare molto negli ultimi giorni sono riuscito a incidere sulla partita. Il campo era davvero brutto, ma il Venezia sa adattarsi a ogni situazione, è sempre pronto a fare una partita di sostanza. Ho corso molto e mi sentivo bene, poi sul 2-0 per noi la partita si è messa in discesa ed è stato tutto più facile». […] Infine Agostino Garofalo, che su punizione ha chiuso i conti: «Questa vittoria la volevamo a tutti i costi. La nostra idea all’inizio era proprio quella di sbloccare subito il risultato per poi gestire la situazione al meglio. È andata bene, ma tra due giorni ci attenderà una nuova battaglia contro la Feralpi. Ogni partita è una guerra». […]
Ore 16.00 – Queste le dichiarazioni rilasciate da Giorgio Zamuner alla ripresa degli allenamenti: “Neto Pereira? Ieri si è allenato e oggi torna in gruppo quindi si metterà a disposizione per la sfida col Parma. La sconfitta di Salò? Non ci aspettavamo di perdere ma abbiamo commesso errori pagati a caro prezzo, era un passo falso da evitare dato che arriva anche prima di due sfide fondamentali ma è un incidente di perscorso dopo una lunga rincorsa ed ormai indietro non possiamo tornare… Non l’abbiamo affrontata sotto gamba, ma evidentemente la frenesia ci ha portato a concedere loro campo ed abbiamo commesso errori che di solito non facciamo. Scelte sbagliate? Non abbiamo assolutamente snobbato la FeralpiSalò, degli undici titolari l’unico che aveva giocato meno era Berardocco ed avevamo valutato che Dettori era in diffida e che De Risio non può fare tre partite in otto giorni. Ma adesso pensiamo a mercoledì, perché dobbiamo recuperare le energie per battere il Parma e tornare secondi. Il primo posto? Finché la matematica te lo concede è giusto pensarci e sperarci, ma il Venezia marcia ad un ritmo altissimo e perde pochi punti quindi è durissima così come già prima lo era, e lo sapevamo…”.
Ore 15.50 – Qui Guizza: inizia a lavorare a parte Altinier.
Ore 15.30 – Qui Guizza: torna in gruppo Neto Pereira.
Ore 15.10 – Qui Guizza: allenamento in corso, lavoro defaticante per i titolari di ieri.
Ore 14.50 – Qui Guizza: squadra a colloquio con mister Brevi.
Ore 14.30 – Qui Guizza: Biancoscudati in campo per il riscaldamento.
Ore 13.50 – (Gazzettino) La Vigontina San Paolo perde lo scontro diretto e la rincorsa ai play out si fa ancora più difficile. La matematica tiene ancora in corsa i bianconeri, che hanno il dovere di continuare a crederci. Anche se quello andato in scena ieri è un film già visto in stagione: la squadra domina e crea, poi alle prime difficoltà palesa lacune che costano care. Nel primo tempo ci sono solo i padovani in campo, padroni della situazione. Ci prova subito Antenucci che non trova la porta per un soffio, pochi minuti e su una verticalizzazione ancora Antenucci trova questa volta sulla sua strada il portiere. Al terzo tentativo ecco il vantaggio: sugli sviluppi di un’altra verticalizzazione Zonta atterra Antenucci, rigore. Dal dischetto il numero nove realizza. La reazione dei padroni di casa è inesistente e la Vigontina San Paolo ha vita facile fino all’intervallo. […] Poi a metà frazione la svolta: Zanardo scodella in area per il colpo di testa di Dalla Vedova che incoccia sulla mano di un difensore, e l’arbitro decreta il penalty. Dagli undici metri va Zanardo che trasforma. […] Nonostante tutti gli sforzi, alla Vigontina San Paolo non resta che incassare la sconfitta.
Ore 13.30 – (Mattino di Padova) «Forse la partita è stata condizionata dalla posta in palio», attacca a fine gara il mister dell’Abano Luca Tiozzo. «Al di là delle questioni di classifica, i miei ragazzi ci tengono talmente tanto a far bene con questa maglia che, a volte, la passione gli si rivolta contro. E così è capitato nelle ultime partite, in cui abbiamo incassato qualche gol di troppo, oltre alle due sconfitte, ma non per mancanza di impegno. Il primo tempo è stato fra i più vibranti visti qui a Monteortone. Ci sono state varie opportunità per far gol, tant’è che ai punti avremmo meritato di più noi, ma penso che il pareggio sia il risultato più giusto». […]
Ore 13.10 – (Mattino di Padova) Un pareggio serve sempre, per non cadere in paranoia, per aggiustare la classifica o per riprendere la rincorsa. Abano e Union ArzignanoChiampo, si sa, non sono squadre calcolatrici: entrambe si contendono quei playoff che valgono il coronamento di una stagione già ottima per gli aponensi, in salita per i vicentini. Tuttavia, al termine di un match combattuto, a tratti nervoso, nessuna delle due si batte i pugni sul petto e nemmeno si arrovella nei rimpianti per uno zero a zero che non ha strascichi e, sponda Abano, porta un po’ più di tranquillità dopo le ultime due sconfitte. Eppure il match resta “ingessato” per i primi 10 minuti: l’Abano fa il suo gioco, mentre l’ArzignanoChiampo attende le mosse di capitan Busetto e compagni, piazzando il solo Odogwu fra Boscolo Berto e Cuccato. Il primo sussulto arriva al 13’ quando Serena, dal limite dell’area, non fa troppa paura al portiere ospite Salsano nonostante l’ottima trama sull’asse Fracaro-Angelilli. L’unico pericolo, sponda giallo-celeste, lo crea Maldonado con un’azione insistita smorzata da un tackle, sul quale il mediano reclama pure il calcio di rigore. […] Il triplice fischio, insomma, lascia le cose come stanno: Abano quinto, vicentini staccati di due punti.
Ore 12.50 – (Gazzettino) Un punto che fa bene al morale e alla classifica, colto sul difficile campo di una storica rivale, che fa il paio con il pareggio scaturito all’andata e con quello di domenica scorsa col Campodarsego. Si conclude positivamente l’ultimo impegno dell’Este contro una delle big del torneo la Virtus Vecomp, quarta in graduatoria prima del rush finale che vedrà i giallorossi affrontare tutte squadre dirette rivali nella lotta salvezza. Quello che scaturisce al Gavagnin non è un risultato concordato, ma di certo i pochi stimoli dei padroni di casa contribuiscono a rendere meno spettacolare la contesa. Il primo tempo è comunque abbastanza vivace, anche perché nessuna delle contendenti rinuncia alla trazione offensiva. […] Soddisfatto a fine gara il tecnico Florindo: «Concludiamo con un punto che muove la classifica, un trittico di partite difficili. Ora dovremo conquistarci la salvezza negli scontri diretti».
Ore 12.30 – (Mattino di Padova) «Se il Campodarsego aveva un credito con la fortuna, soprattutto dopo il pareggio a Este, oggi (ieri, ndr) se lo è ripreso». Parola dell’allenatore Cristiano Masitto, raggiante e disteso una volta terminata la partita. «Sono contento a maggior ragione perché è stato un risultato sofferto, ho visto una squadra viva e combattiva, nonostante avessi schierato una difesa inedita e che per forza di cose poteva rischiare qualcosa. Alcuni giocatori, inoltre, erano meno lucidi perché dovevano sacrificarsi per il resto della squadra. Ora prepariamoci per un buon finale di campionato». […]
Ore 12.10 – (Mattino di Padova) Il Campodarsego torna alla vittoria e al sorriso. Punti preziosi, perché maturati in una gara sofferta e perché permettono di non perdere troppo di vista il duo di testa. Dopo un avvio arrembante degli ospiti, tra incursioni e pasticci difensivi, i padovani passano in vantaggio quasi inaspettatamente: tiro dalla distanza di Sanavia, Scaranto indugia troppo e D’Appolonia in spaccata ribatte in rete. I rossoverdi reagiscono rabbiosamente, con Madiotto che impegna Brino in una gran parata. La partita è combattuta e gli ospiti sono pericolosi con Rondon e Trento. […] Per l’agognato pari ospite occorre quindi superare la mezzora, grazie all’indomito Rondon e a una delle sue punizioni: Severgnini devia di testa e Brino non può nulla. Podvorica potrebbe persino materializzare il colpaccio, ma gli fa difetto la mira. Gol mancato, gol subìto: Radrezza inventa uno spunto per Lauria, cross per il neoentrato Franceschini che penetra nell’area piccola: invito accolto e pallone in rete alle spalle di Scaranto. Rondon prova a riacciuffare il pari con l’ennesimo calcio piazzato. Ma è fuori misura.
Ore 11.40 – Le pagelle del Padova (Gazzettino, Andrea Miola): Bindi 6; Cappelletti 6, Emerson 5, Russo 5; Madonna 7, Mazzocco 5.5 (De Risio 6), Berardocco 5 (Dettori 6.5), Mandorlini 6 (Alfageme sv), Favalli 5.5; De Cenco 6, Altinier 6.
Ore 11.30 – (Gazzettino) Il Padova comincia nel modo peggiore il suo trittico di fuoco, complicando forse irrimediabilmente la rincorsa alla vetta. La sconfitta rimediata a Salò spinge infatti i biancoscudati al terzo posto, a nove lunghezze dal Venezia quando mancano sei giornate alla fine. D’accordo che c’è ancora lo scontro diretto tra sette giorni all’Euganeo, ma arrivati a questo punto la truppa di Pippo Inzaghi ha ormai già un piede in serie B. Tanto più che i biancoscudati devono pensare intanto a superare mercoledì sera l’ostacolo Parma. Fatale un primo tempo sbagliato negli interpreti e in parte anche nell’approccio. In previsione delle tre gare ravvicinate, Brevi si è affidato a un centrocampo inedito (fuori Dettori, diffidato, e De Risio), ma le sue scelte non hanno pagato. Berardocco come regista basso è stato sovrastato dal pressing degli avversari; Mandorlini da mezzala sinistra non è mai riuscito ad entrare nel vivo della manovra; Mazzocco solo di rado ha trovato i tempi delle giocate. Se a ciò aggiungiamo che la difesa, da sempre uno dei punti di forza della squadra, questa volta ha tradito, il quadro è completo. I demeriti dei biancoscudati vanno però di pari passo con i meriti della squadra di casa: bravo e coraggioso Serena nell’affidarsi a un tridente d’attacco che ha interpretato la gara con grande aggressività. […] C’era ancora il tempo necessario per raddrizzare la gara. Ma la troppa frenesia ha condizionato gran parte delle azioni d’attacco dei biancoscudati. E il ko è stato inevitabile.
Ore 11.20 – (Gazzettino) Nell’analisi di Emerson la squadra non è entrata in campo con l’atteggiamento sbagliato. «Non abbiamo sottovalutato il Feralpi spiega il brasiliano – perché anche all’andata ci aveva messo in difficoltà. Brucia quando si perde così, abbiamo preso due gol che potevamo sicuramente evitare, ma sono stati episodi che in altre partite possono finire diversamente. Accettiamo la sconfitta, contro una squadra che ha giocato bene e ha concretizzato le due occasioni più chiare. Ora bisogna riconquistare il secondo posto».
Ore 11.10 – (Gazzettino) Poi aggiunge: «Sul raddoppio ci siamo mossi male e questa volta abbiamo fatto peggio di altre gare a livello difensivo». […] Seppure amareggiato, il presidente Giuseppe Bergamin accetta il verdetto con serenità. «Ci sta che non si possa sempre vincere esordisce ed è stata una giornata un po’ così. Siamo partiti determinati, abbiamo subìto il gol, diventando po’ arruffoni in certi momenti, ma non posso rimproverare nulla alla squadra. Peccato, era la centesima partita di questa società e ci tenevamo a fare bene». C’è il rischio che il ko smorzi l’entusiasmo della gente in vista delle sfide all’Euganeo con Parma e Venezia? «La sconfitta brucia, il pubblico c’era pure questa volta e mi aspetto una risposta importante». […]
Ore 11.00 – (Gazzettino) «L’approccio alla partita non era stato negativo, all’inizio l’avevamo sotto controllo e abbiamo preso gol su una ripartenza, situazione in cui non ci siamo mossi bene e abbiamo commesso errori». L’analisi del match da parte di Oscar Brevi fuga sul nascere i dubbi di chi pensa che il Padova abbia giocato a Salò con la testa rivolta ai prossimi scontri diretti. «Eravamo comunque concentrati riprende il tecnico – sul fatto che da qui alla fine tutte le gare sono determinanti e complicate. Dopo il primo gol la squadra non mi è piaciuta perché ha avuto dieci minuti di sbandamento per recuperare subito il risultato e ha rischiato troppo, con errori nella gestione della palla, ma ha avuto pure occasioni per pareggiare e tornare a rigiocarsi la vittoria, consapevole che un pareggio in questo momento serviva poco. Questa volta gli episodi hanno girato contro».
Ore 10.50 – (Gazzettino) Qualche attimo di tensione al fischio finale quando Edoardo Bonetto e il padre Roberto hanno avuto uno screzio con un tifoso di casa. L’amministratore delegato racconta così l’episodio: «Per tutta la partita questa persona, che già l’anno scorso si era comportato allo stesso modo, ha insultato senza sosta, nonostante vicino a lui ci fosse una bambina. A gara finita la cosa è degenerata e quando mio figlio Edoardo gli si è avvicinato è corso via; uno steward si è frapposto per evitare il peggio e non c’è stato alcun contatto fisico. Sono momenti di nervosismo che non dovremmo avere, ma non è facile restare indifferenti alle continue provocazioni». […]
Ore 10.30 – Le pagelle del Padova (Mattino di Padova, Stefano Volpe): Bindi 6; Cappelletti 6, Emerson 5.5, Russo 5.5; Madonna 7, Mazzocco 5 (De Risio 5.5), Berardocco 5 (Dettori 6.5), Mandorlini 6 (Alfageme sv), Favalli 5.5; De Cenco 5.5, Altinier 6.
Ore 10.20 – (Mattino di Padova) Il Padova è parso troppo contratto, fragile a centrocampo e molle nei contrasti, ma soprattutto debole dietro, dove tutti e tre i difensori titolari (rientravano sia Emerson che Russo) hanno imbroccato la classica domenica-no. In più Brevi aveva deciso, a sorpresa, di ridisegnare il mosaico centrale, inserendo Mazzocco per De Risio e affidando la regia al redivivo Berardocco. Così, per non rischiare, ha lasciato Dettori in panchina, in quanto, essendo diffidato, avrebbe rischiato un’ammonizione pesantissima, da scontare in uno dei prossimi due big-match. Scelte che il campo ha dimostrato non essere felici, perché sia l’ex Parma che l’ex Sambenedettese hanno pasticciato troppo, non incidendo sull’esito della sfida come avrebbero potuto e dovuto. Lì, proprio dove si costruisce il gioco, gli ospiti hanno lasciato molto a desiderare, pagando dazio. […] L’insistenza con cui poi il Padova ha inseguito il pareggio è servita a poco: qualche pericolo lo ha corso pure Bindi, mentre, più che altro, il serrate ospite è stato caratterizzato da poca lucidità. Un bagno gelido fuori stagione, dunque, per un Padova che deve solo battersi il petto e fare mea culpa. Ora l’attendono due battaglie, possibilmente da vincere entrambe. Chiudere al secondo posto è possibile, ma la lezione di ieri va archiviata in fretta. Facendone comunque gran tesoro.
Ore 10.10 – (Mattino di Padova) Mamma mia, che imbarcata! Sulla sponda bresciana del lago di Garda il Padova affonda inaspettatamente al via del trittico di partite decisivo per cercare di avvicinare la capolista Venezia e provare a giocarsi con gli arancioneroverdi la promozione diretta in Serie B. A Salò, in casa dei leoni verdeblù, la squadra di Brevi arresta la sua rincorsa, subendo una sconfitta senza attenuanti. La sesta stagionale, la seconda del girone di ritorno (dopo quella di Forlì). Materializzatasi in modo netto e indiscutibile nei primi 45’, dove la differenza l’hanno fatta le ripartenze micidiali degli uomini di Michele Serena, un “ex” sempre bravo e misurato, e invocato prima dell’inizio dai tifosi biancoscudati, e gli errori di posizione di una difesa che, per essere (ancora) la migliore del campionato, non ha tenuto fede ai numeri che sbandiera. La conseguenza di questo flop imprevisto è la perdita del secondo posto in classifica, che torna proprietà del Parma, vincitore sulla Maceratese, con il quale mercoledì sera, all’Euganeo, andrà in scena un vero e proprio spareggio per accreditarsi come miglior squadra del girone alla lotteria dei futuri playoff. Non c’è stata praticamente storia nei primi 34’, con i biancoscudati sorpresi dallo scatto iniziale dei bresciani, bravi a sfruttare la vena delle due punte Gerardi e Ferretti, supportate da un signor trequartista come Bracaletti.
Ore 10.00 – (Mattino di Padova) Con il senno di poi quanto è pesata la rinuncia contemporanea a Dettori e De Risio dal primo minuto? «Ho dovuto ragionare anche pensando alle tre partite in una settimana e al fatto che abbiamo sempre sofferto gli impegni ravvicinati. Dettori era diffidato e avrebbe potuto avere qualche difficoltà, per questo l’ho lascito fuori dai titolari. De Risio, invece, è rientrato da poco e non ha più di 60-65 minuti nelle gambe». […]
Ore 09.50 – (Mattino di Padova) Intanto il sogno del primo posto sembra svanito e così il pensiero corre subito ad un primo tempo gettato alle ortiche come mai era successo nel girone di ritorno. Mister Oscar Brevi prova a darne una spiegazione: «L’approccio alla gara era stato anche discreto. Quindi abbiamo subìto gol su una ripartenza quando eravamo padroni del campo. A quel punto abbiamo sbandato, perdendo l’equilibrio e commettendo errori che di solito non facciamo. Non voglio cercare un colpevole, ma a livello difensivo siamo stati meno bravi rispetto ad altre volte. Per 25’ abbiamo sofferto, volendo ribaltare subito il risultato, vista anche l’importanza della gara, abbiamo subìto i loro contropiedi, facendo anche errori banali in possesso palla».
Ore 09.40 – (Mattino di Padova) Sconforto, delusione e anche troppo nervosismo. Il Padova perde la partita e i suoi dirigenti perdono anche le staffe, sfiorando di pochissimo la rissa in tribuna centrale. Subito dopo il fischio finale, infatti, si sono vissuti momenti di tensione, quando l’amministratore delegato Roberto Bonetto ed il figlio Edoardo hanno litigato vivacemente con alcuni tifosi bresciani, reagendo male a qualche gesto provocatorio e arrivando quasi a contatto con loro. Soltanto l’intervento di un paio di steward, che hanno trattenuto i due, ha evitato che la situazione degenerasse, prima che i Bonetto riprendessero la via di casa, una volta ritrovata la calma, pochi minuti dopo.
Ore 09.30 – (Mattino di Padova) Vietato mollare. I giocatori del Padova provano a rialzare la testa al termine di una sconfitta bruciante e anche inattesa, soprattutto per le difficoltà emerse nel primo tempo. Difficoltà che Emerson spiega in questo modo: «Ci è mancato l’equilibrio», spiega il brasiliano. «Dopo essere passati in svantaggio, ci siamo buttati a capofitto in avanti, con troppa voglia di pareggiare e controllare il gioco. A quel punto abbiamo perso le marcature e qualche appoggio, mentre loro sono stati bravi a concretizzare. Questo ci deve servire anche da monito per le prossime partite, non si può pensare sempre di aggredire e buttarsi in avanti, a volte bisogna anche saper aspettare e temporeggiare». […] Il rammarico, in ogni caso, è molto forte, come ammette anche Nicola Madonna, migliore in campo biancoscudato: «Sapevamo che non dovevamo più sbagliare per mantenerci attaccati al vertice sino alla fine», sospira l’esterno. «È un peccato, anche perché abbiamo avuto tante occasioni per rientrare in partita, ma rispetto a loro non siamo stati bravi a concretizzare. La distanza dal primo posto è ampia, non ci dobbiamo pensare. Concentriamoci sulla prossima partita e vediamo cosa succede».