Il Padova comincia nel modo peggiore il suo trittico di fuoco, complicando forse irrimediabilmente la rincorsa alla vetta. La sconfitta rimediata a Salò spinge infatti i biancoscudati al terzo posto, a nove lunghezze dal Venezia quando mancano sei giornate alla fine. D’accordo che c’è ancora lo scontro diretto tra sette giorni all’Euganeo, ma arrivati a questo punto la truppa di Pippo Inzaghi ha ormai già un piede in serie B. Tanto più che i biancoscudati devono pensare intanto a superare mercoledì sera l’ostacolo Parma. Fatale un primo tempo sbagliato negli interpreti e in parte anche nell’approccio. In previsione delle tre gare ravvicinate, Brevi si è affidato a un centrocampo inedito (fuori Dettori, diffidato, e De Risio), ma le sue scelte non hanno pagato. Berardocco come regista basso è stato sovrastato dal pressing degli avversari; Mandorlini da mezzala sinistra non è mai riuscito ad entrare nel vivo della manovra; Mazzocco solo di rado ha trovato i tempi delle giocate. Se a ciò aggiungiamo che la difesa, da sempre uno dei punti di forza della squadra, questa volta ha tradito, il quadro è completo. I demeriti dei biancoscudati vanno però di pari passo con i meriti della squadra di casa: bravo e coraggioso Serena nell’affidarsi a un tridente d’attacco che ha interpretato la gara con grande aggressività.
[…]C’era ancora il tempo necessario per raddrizzare la gara. Ma la troppa frenesia ha condizionato gran parte delle azioni d’attacco dei biancoscudati. E il ko è stato inevitabile.
(Fonte: Gazzettino, Claudio Malagoli. Trovate il resto dell’articolo sull’edizione odierna del quotidiano)