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Ore 20.30 – Lega Pro girone B, fischio finale: Teramo-Sambenedettese 2-1.
Ore 19.00 – (Giornale di Vicenza) Se sfondi il metro e 90 è difficile che tu possa anche essere un fulmine di guerra. Tommy Maistrello è vittima della solita litanìa di chi lo vorrebbe non solo panzer d’area, ma anche scattista. Che è un po’ una contraddizione in termini. O sei grosso e spacchi oppure sei una freccia e pungi. Difficile fare a sportellate e bruciare tutti in velocità. A meno che tu non sia Usain Bolt. Luca D’Angelo sosteneva che se Maistrello oltreché pivottone sottoporta fosse anche uno sprinter lo allenerebbe Guardiola e non lui. Tommy conferma. «Le mie caratteristiche sono queste – sorride -. Non sono mai stato una scheggia e non lo sarò mai. Devo puntare su altre peculiarità, far valere il fisico nei contrasti o nei duelli in quota. Bertotto mi chiede di andare incontro all’azione, di liberare spazi per i compagni d’attacco e di occuparmi del lavoro sporco. Si può essere utili in mille modi, anche se ovviamente preferisco fare gol.A proposito, quest’anno è a quota 4, lo scorso anno zero causa infortuni, l’anno precedente 5 e quello prima ancora 12 ma in C2. Obiettivo finale?Segnarne di pesanti. Non importa come, anche da 10 centimetri a porta vuota vanno benissimo. Purché siano utili a farci vincere. Quest’anno sono a 4 reti in campionato, 2 in Tim Cup e due assist, tutti gol fondamentali che ci hanno regalato punti. Ecco, mi interessa la qualità piuttosto che la quantità. Lo scorso anno sono rimasto fuori per il crociato del ginocchio, quest’anno a settembre ho avuto un guaio a un dito di un piede che mi ha condizionato più di un mese, tanti stop che non mi hanno aiutato. Ma adesso mi sento bene anche atleticamente e sono pronto a dare il mio contributo per uscire da questo periodo incredibile. […]
Ore 18.30 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) E adesso facciamo il tifo per il Venezia e puntiamo il Padova. Il pareggio al Mapei ha messo in cassaforte il quarto posto, ma non ha messo in naftalina le ambizioni del Pordenone in vista della composizione della griglia playoff. Molto dipenderà da ciò che faranno domani Parma e soprattutto Padova. Moltissimo delle successive tre giornate. […] Saranno però le giornate dalla 33. alla 35. a scrivere la classifica. L’infrasettimanale del 5 aprile regalerà il big match all’Euganeo fra Padova e Parma. Il pareggio non dispiacerebbe ai ramarri. Il Venezia ospiterà il Sudtirol. Turno sulla carta abbordabile per il Pordenone al Bottecchia (16.30) con il Modena. Domenica 9 aprile i ramarri andranno a Fano (16.30) e il Parma ospiterà l’Ancona. Il big match sarà ancora all’Euganeo fra Padova e Venezia. Fuori portata il primo posto, ecco perché dobbiamo tifare Venezia. Se i turni precedenti avranno sorriso al Pordenone, fondamentale sarà il trentacinquesimo. Il Venezia ospiterà il Fano e il Parma andrà a Bassano. Da fuochi d’artificio l’anticipo al Bottecchia di sabato 15, ospite il Padova, probabilmente alle 18.30. Se non il secondo, il terzo posto (magari ai danni proprio del Padova, che ha il calendario peggiore) è ancora alla portata di Stefani e compagni.
Ore 18.00 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Pareggio deludente a Reggio Emilia? Tedino non è d’accordo. Anzi, sarà per l’atmosfera del Mapei Stadium, struttura di serie A, sarà per nome e blasone dell’avversaria, ma Bruno sembra quasi apprezzare più lo 0-0 al Mapei Stadium delle goleade rifilate a Bassano (6-0) e Lumezzane (7-2). I RAMARRI FANNO SCUOLA – «Era una gara difficile da giocare si spiega Tedino e da affrontare. Un po’ per le dimensioni del campo, alle quali non siamo abituati, un po’ perché la Reggiana era veramente incavolata per le prestazioni precedenti (2 soli punti in 4 gare, ndr) e voleva fare contro di noi una prestazione importante». È sembrata più una partita votata alla stretta osservanza dei dettami tattici che il solito match frizzante dei ramarri, ispirati dall’estro e dall’imprevedibilità dei loro fantasisti. Cattaneo e Berrettoni sono rimasti un po’ in ombra. «Vero concorda Tedino -, Menichini giovedì, contrariamente a quanto fatto nei match precedenti, ha schierato la Reggiana con un 4-3-2-1, quasi a nostra immagine e somiglianza. I granata pressavano alto e ci hanno concesso pochissimo spazio. La loro idea era di provare a farci male, senza rischiare nulla. Così è venuta fuori una sfida più interessante per i tecnici che entusiasmante per il pubblico». […]
Ore 17.30 – (Messaggero Veneto) Potrebbe essere anticipata alle 18.30 la sfida di sabato 15 aprile tra Pordenone e Padova al Bottecchia. In questi giorni si sta valutando lo spostamento di orario rispetto a quello originariamente stabilito (20.30). Sarà il big match della 35ª giornata, turno molto atteso dai neroverdi visti i propositi di inizio stagione: terminare il campionato davanti ai veneti. Tanti gli ex (dal dg Zamuner al centrocampista Mandorlini), favorevole la tradizione a breve termine del Pordenone, che ha vinto tre delle ultime quattro sfide negli ultimi due tornei.
Ore 17.00 – (Messaggero Veneto) Nelle ultime quattro gare il Pordenone ha subìto solo due gol, peraltro in un’unica partita. Ma non è tanto la ritrovata solidità a fare notizia, bensì il fatto che, ad averla ridata, è stato un impianto difensivo parzialmente nuovo e che, sulla carta, non è quello titolare. Segno che le alternative sono all’altezza e che tutta la squadra lavora bene in fase di non possesso, in particolare giovedì scorso al cospetto di una squadra forte come Reggiana nella gara valida come anticipo della 32ª giornata di Lega Pro. Se si parte dalla sfida con l’Alto Adige, vinta per 1-0, si nota che il quartetto arretrato era composto da Semenzato, Stefani, Marchi e De Agostini, con in porta D’Arsiè – in campo in quella circostanza dopo un girone intero in panchina (ultimo match giocato, proprio quello con gli altoatesini dell’andata). Quest’ultimo sostituì per la prima volta Tomei, ufficialmente alle prese con un problema al ginocchio, mentre Marchi prese il posto di Ingegneri, ancora oggi infortunato. […] Grande prova di maturità invece a Reggio Emilia, perché oltre a Tomei e Ingegneri mancava anche Semenzato, out per squalifica. Al suo posto Parodi, adattato a terzino destro (è un centrale difensivo). Se si eccettua un’occasione nel finale, parata da D’Arsiè, la Reggiana, che davanti ha Ettore Marchi e Cesarini, non si è mai fatta realmente pericolosa. Ingegneri, che ha ripreso a lavorare, e Tomei, quasi pronto, sono attesi al rientro, considerato che i playoff sono vicini e c’è bisogno di loro: nel frattempo, però, chi li sta sostituendo ha fatto vedere di essere più di una semplice alternativa.
Ore 16.30 – Lega Pro girone B, fischio finale: Modena-Forlì 0-0.
Ore 16.20 – (Gazzettino, edizione di Venezia) «Inizia un mese importantissimo e visto che, toccando ferro, i ragazzi sono quasi tutti a disposizione, va benissimo avere così tanti impegni» è il pensiero che ha esternato ieri pomeriggio al Taliercio mister Pippo Inzaghi all’inizio di un aprile che prevede sei partite di campionato (più la finale di ritorno di Coppa Italia) per completare il capolavoro-serie B. Un Venezia sempre in fuga solitaria con sei punti di vantaggio sul Padova secondo e impegnato a Salò, inaugurerà nella tana del Sudtirol la fase decisiva della sua finora esaltante annata. «La pressione? Ce l’ha chi sta dietro, non di certo noi che abbiamo un classifica che ad inizio stagione potevamo solamente sognare. Toccando ferro i ragazzi stanno quasi tutti bene, non bisogna mollare». Contro il Sudtirol unico sicuro assente sarà il regista Bentivoglio. «Indubbiamente si tratta di un elemento chiave che mancherà all’appello ma non ci sono scuse. Stulac – che sarà il suo sostituto a Bolzano – è un titolarissimo che giocherebbe sempre in qualsiasi squadra e si è ben comportato nelle precedenti uscite. Davanti, nel mentre Marsura e Fabiano dovrebbero recuperare entrambi». Il Venezia ha già battuto due volte gli altoatesini. […]
Ore 15.50 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) Inizia da Bolzano il trittico decisivo del Venezia: tre gare in sette giorni che potrebbero anche essere determinanti per le sorti della classifica in campionato. Gli arancioneroverdi, dopo il pareggio interno contro il Santarcangelo e la sconfitta nell’andata di Coppa Italia col Matera, contro il Sud Tirol andranno a caccia dei tre punti per riprendere il cammino verso la serie B. Ma non parlate a nessuno di pressione. «Perché dovremo avere pressione noi — si chiede Maurizio Domizzi, il capitano del Venezia — che siamo primi con 6 punti di vantaggio? Non abbiamo avuto pressione quando eravamo dietro e nemmeno quando avevamo un punto di vantaggio sul Parma, non vedo perché dovremo averne ora… È chiaro che qui è un po’ il gioco delle parti, ma noi dobbiamo solo pensare a una partita alla volta». Il Venezia dunque non deve preoccuparsi di altro che di provare a ricabare il massimo da queste ultime sette gare che la separano dal suo obiettivo principale. «Siamo gli artefici del nostro destino, dipende soltanto da noi — taglia corto Domizzi — abbiamo sempre pensato a una passo per volta e adesso pensiamo al Sud Tirol, squadra che ha cambiato molto dall’ultima volta che l’abbiamo affrontata e che cercherà di fare bene contro di noi». […]
Ore 15.20 – (La Nuova Venezia) Tre partite in otto giorni: Venezia (68 punti), Padova (62) e Parma (60) si giocano in 270’ sogni di fuga e speranze di rimonta. Accantonata per un mese la Coppa Italia (la rivincita con il Matera è in calendario il 26 aprile), il Venezia punta diritto su Bolzano per provare a riprendere il feeling con la vittoria, interrotto dal pareggio con il Santarcangelo dopo sette successi consecutivi. Venezia che mette nel mirino il Sudtirol: se il Santarcangelo ha strappato tre pareggi in tre partite agli arancioneroverdi, gli altoatesini sono stati battuti sia al Penzo (2-0) sia al Druso in Coppa Italia (4-0). «Il Sudtirol ha cambiato sistema di gioco, cambiato allenatore» è l’avvio della consueta analisi del venerdì da parte di Filippo Inzaghi, «gioca adesso con la difesa a cinque. La considero una partita-bivio, molto importante, come lo saranno tutte da qua alla fine del campionato. Siamo riusciti a gestire bene la trasferta di Matera cambiando dieci giocatori, sarà da recuperare un po’ di energie, ma sono estremamente fiducioso». Inzaghi non potrà contare a Bolzano su Bentivoglio, la notizia era nell’aria, ora c’è la conferma. «Spero di riaverlo già con la Feralpisalò, al più tardi nel derby di Padova» precisa Inzaghi, che punta a recuperare sia Marsura che Fabiano per il Sudtirol, «Bentivoglio è un giocatore importante, ma Stulac giocherebbe titolare in qualsiasi squadra». Il pareggio con il Santarcangelo ha ringalluzzito Padova e Parma che puntano a scaricare la pressione sul Venezia. «Io sono molto contento della nostra classifica, siamo tranquilli e sereni, ma è il gioco delle parti. Noi non dobbiamo avere alcun tipo di pressione, la pressione ce l’ha chi insegue. Ci troviamo dove sognavamo a inizio stagione, davanti a una squadra più forte, come il Parma, e a una del nostro livello, come il Padova. È chiaro che dobbiamo tenere questo passo, non è sempre facile, ma nelle ultime dieci partite siamo stati incredibili. È anche vero che non abbiamo ancora fatto nulla, già domani sarà un incrocio molto importante. Può essere la partita più importante della stagione». […]
Ore 14.50 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Inizia il mese di aprile che vedrà la serie B impegnate sette volte: chiaro che questi trenta giorni saranno determinanti per il futuro del Vicenza. Pierpaolo Bisoli lo sa bene e spinge i suoi a cercare di ottenere il massimo già da questo pomeriggio al Curi. «Riuscissimo ad ottenere sette punti nelle prossime tre partite sarebbe un risultato molto importante — sottolinea il tecnico del Vicenza — poi se ne centriamo cinque non mi lamento… La squadra l’ho vista molto bene, determinata e concentrata e adesso mi aspetto una prestazione all’altezza con il Perugia. Purtoppo non recuperiamo Rizzo e D’Elia, né ovviamente Siega e Fabinho. A Perugia non avremo nemmeno Ebagua che è infortunato, ma chi giocherà darà il massimo e ha la mia stima totale». Le tante assenze impediranno a Bisoli di effettuare un turnover martedì contro il Trapani e poi sabato prossimo a Latina, ma il tecnico dei berici non cerca alibi e scuse. «Ci aspettano sette partite in cui ci giocheremo gran parte delle possibilità di salvezza — spiega Bisoli — per centrare l’obiettivo dovremo ottenere almeno altri 13 punti e dobbiamo cercare di portarli a casa il prima possibile. La rosa è corta ma ormai non fa notizia, il gruppo è pronto al rush finale sia dal punto di vista atletico che mentale. In questi giorni li ho visti concentrati, tutti sono consapevoli che le prossime tre partite potranno essere molto importanti per il nostro destino». Bisoli in settimana ha provato vari moduli e come sempre deciderà in extremis come far giocare la squadra. «Abbiamo provato diverse soluzioni, con tre centrocampisti e tre in attacco o con il trequartista e due punte. Speravo di lanciare Cernigoi ma ho avuto la conferma che non è pronto e che non posso schierarlo dal primo minuto. Ho provato con alcuni allenamento personalizzati ma non ho avuto le risposte che volevo e ho capito che il giocatore ha bisogno di tempo per crescere, anche se noi di tempo ne abbiamo poco». […]
Ore 14.30 – (Giornale di Vicenza) Tre partite in una settimana, tre incontri che diranno molto sulle concrete possibilità del Vicenza di conquistare la salvezza. Si comincia oggi alle 15 al Curi di Perugia: qui nel campionato scorso Pierpaolo Bisoli era di casa come tecnico dei grifoni; qui, da avversario, oggi vorrebbe vincere per rilanciare la volata decisiva del Lane, e magari togliersi anche qualche sassolino dalla scarpa.A questo trittico di fuoco, che dopo la partita odierna vedrà il Vicenza affrontare due scontri diretti consecutivi con Trapani e Latina, purtroppo la squadra biancorossa arriva con pochi giocatori disponibili. Oggi mancherà Ebagua, squalificato, che comunque da qui a fine stagione sarà sempre condizionato dalla pubalgia. È fuori causa in maniera definitiva il portiere Benussi, che dovrà operarsi al ginocchio sinistro, e difficilmente potranno dare un contributo rilevante Siega e Fabinho, che stanno recuperando da lunghissimi infortuni con tanto di intervento chirurgico. I ricorrenti problemi muscolari di D’Elia non gli consentiranno di giocare nessuna di queste tre partite, mentre Rizzo, che oggi dovrà saltare il ritorno da ex al Curi, potrebbe recuperare per Latina. Ai problemi fisici si affiancano le scelte tecniche di Bisoli, che ha lasciato a casa i giovani in prestito Doumbia e Perfection non ritenendoli utili alla causa, e ha chiarito esplicitamente come non consideri Cernigoi pronto per dare un apporto importante. Infine va registrato pure il nuovo infortunio del giovane quarto portiere Costa, che si era appena ripreso dagli acciacchi muscolari ma tornando in auto dall’allenamento in settimana è stato coinvolto in un tamponamento e deve indossare il collare ortopedico. Insomma, la rosa biancorossa è e resterà ristretta, ma questa è e questa si deve salvare. […]
Ore 14.10 – (Gazzettino) L’obiettivo è sempre lo stesso, tornare a vincere in trasferta. Prendere quei tre punti che mancano dal 1 ottobre 2016, dalla partita di Trapani. Potrebbe sembrare paradossale per una squadra che sta lottando per i play off, ma i numeri dicono questo: il Cittadella lontano dal Tombolato proprio non ingrana. Ecco perché le due partite consecutive fuori casa rappresentano un banco di prova e l’ennesima occasione da non fallire. Venturato non può fare altro che confermare: «I numeri dicono che il Cittadella in questa stagione fatica a trovare punti in trasferta. La squadra gioca anche bene ma non vince, è un dato di fatto». Trovare spiegazioni risulta difficile anche per il tecnico: «Il calcio tante volte sfugge alla logica, non abbiamo fatto punti anche quando ci sono state buone prestazioni, mi viene in mente Benevento, tanto per ricordare una partita. Di sicuro bisogna migliorare il nostro trend, fare qualcosa di più, alzare l’asticella come ripeto sempre. Il Cittadella trova difficoltà lontano dal Tombolato, è un limite che finora non siamo riusciti a vincere». L’occasione, contro il Latina, è di quelle da sfruttare. «Sta vivendo un momento difficile, anche a causa delle problematiche societarie, ma guardando le sue partite non ti accorgi di avere di fronte una squadra in lotta per non retrocedere. Il Latina infatti ha una buona rosa di giocatori e le recenti prestazioni mi dicono che è molto attenta in campo e concentrata. Chi pensa possa essere una partita facile, si sbaglia». Dal Cittadella però è lecito aspettarsi quel passo in più. «Non dobbiamo dimenticarci però che stiamo disputando un campionato importante, è doveroso sottolinearlo, ma so che la squadra può fare di più e meglio. E il primo a non essere contento sono proprio io». […]
Ore 14.00 – (Gazzettino) Un solo successo a Terni il 25 febbraio – nelle ultime dieci giornate, la società fallita, un punto di penalizzazione in settimana per il mancato versamento di tasse e contributi e una classifca che piange. Naviga decisamente in cattive acque il Latina che affronterà la sfida di oggi con lo spirito dell’ultima spiaggia, in un ambiente che tuttavia non ha alcuna intenzione di arrendersi e si è attivato in massa con l’inziativa Salviamo il Latina a cui ha aderito anche il cantante Tiziano Ferro. Oggi mancherà per squalifica l’attaccante Corvia e per questo il tecnico Vincenzo Vivarini non esclude il passaggio al modulo 4-2-3-1, già provato di recente a Pisa, con Bonaiuto falso nueve e Insigne, De Giorgio e Rocca alle sue spalle.
Ore 13.40 – (Mattino di Padova) Se non ora, quando? Giusto oggi ricorrono i sei mesi di astinenza da vittorie esterne del Cittadella (l’ultima è il 2-0 di Trapani dello scorso 1 ottobre), un digiuno da… celebrare in un solo modo: provando ad interromperlo. Di fronte, allo stadio Francioni, due squadre dal rendimento che più opposto non si può: il Latina è quella che in questa stagione ha pareggiato più di tutte, infilando ben 18 “X” in 32 giornate, i granata – senza Schenetti, rimasto a casa per rimettersi dalla distorsione alla caviglia sinistra, ma con Scaglia e Iori, al rientro dopo una giornata di stop – sono quelli che ne hanno totalizzati di meno, appena 5. Gli uomini di Venturato hanno raggiunto il Lazio ieri pomeriggio con un volo Venezia-Roma e a Fiumicino hanno trovato ad attenderli il pullman della società, su cui saliranno anche per trasferirsi a Salerno, dove giocheranno poi martedì sera. Non a caso, il tecnico di Atherton ha convocato anche Pasa, che è squalificato, ma che tornerà a disposizione per la prossima gara. Mister, partiamo proprio dal tabù trasferta. Il suo Citta ha lo stesso atteggiamento sia in casa che fuori: come si spiega un rendimento tanto diverso? «È un dato oggettivo: lontano dal Tombolato abbiamo raccolto poco. Una spiegazione logica fatico a trovarla: ci sono state partite, penso a quelle ad Avellino e a Trapani, che abbiamo vinto, ma in cui forse sarebbe stato più giusto il pareggio, e molte altre perse senza che lo meritassimo». Altra pillola statistica: non avete mai terminato due gare consecutive mantenendo la porta inviolata. «Abbiamo le qualità fare meglio pure da questo punto di vista. Non siamo stati in grado di mostrare con continuità quanto valiamo e dobbiamo provare a farlo da qui alla fine della stagione: se ne saremo capaci, potremo lottare per qualcosa d’importante. Spesso non si sottolinea a sufficienza che il nostro è stato sin qui un campionato importante, tuttavia io per primo non sono contento, perché abbiamo le capacità per fare ancora meglio. E, per essere in grado di riuscirci, credo che la testa conti molto». […]
Ore 13.20 – (Corriere del Veneto) Sembra proprio l’occasione giusta per mettere fine al periodo nero in trasferta. Dove il Cittadella dalle sembianze leonine al Tombolato con una serie di risultati da applausi, si trasforma spesso in un agnellino. Oggi a Latina (ore 15, stadio Francioni) l’avversario è di quelli ampiamente alla portata tra assenze, situazione finanziaria disastrosa, punti di penalizzazione e classifica deficitaria. A vederla con gli occhi di Roberto Venturato, invece, ecco la solita fila di dichiarazioni prudenti e, conoscendo l’allenatore granata, era difficile immaginare il contrario. Le novità di giornata saranno la conferma di Pascali dal primo minuto, dopo la buona prova offerta contro lo Spezia e tenendo presente che martedì si gioca di nuovo, l’assenza di Schenetti per infortunio e il ritorno di Salvi le cui quotazioni sono in netta crescita dopo gli ultimi allenamenti. Davanti ci sarà ancora spazio per il talento Kouamé, match winner contro lo Spezia. «Le nostre difficoltà fuori casa sono un dato che non posso che confermare — ammette Venturato — non riusciamo a fare punti e dobbiamo migliorarci. Questo è un limite che non riusciamo a scrollarci di dosso». E il tecnico granata vuole massima concentrazione per 90 minuti. «Giochiamo contro una squadra che ha buoni valori, affronteremo una squadra molto attenta e concentrata. Dobbiamo essere umili, sarà una partita difficile. Il Cittadella fino ad oggi ha fatto un campionato importante, dobbiamo sottolinearlo, ma non sono del tutto soddisfatto di questo perché penso che questo gruppo possa fare di più». […]
Ore 12.50 – Qui Guizza: termina l’allenamento.
Ore 12.30 – Qui Guizza: provate soluzioni da palla inattiva.
Ore 12.10 – Qui Guizza: prove tecniche di 3-5-2.
Ore 11.50 – Qui Guizza: assente solo Neto Pereira.
Ore 11.30 – Qui Guizza: Biancoscudati in campo dopo una lunga seduta video.
Ore 11.00 – Queste le dichiarazioni di Oscar Brevi alla vigilia di Feralpisalò – Padova: “Domani abbiamo una gara importante e complicata. Il futuro è solo la Feralpisalò, di tabelle ne ho fatte poche, ho sempre cercato di guardare la partita successiva. Questo è un percorso che viene fatto tutte le settimane e che durerà fino alla fine. Alfageme, Altinier e Favalli stanno bene, recuperiamo Emerson e soprattutto Madonna. I complimenti di Serena fanno piacere, la Feralpisalò viene da una sconfitta e da un pari. Sottovalutare l’avversario sarebbe folle, loro hanno un obiettivo da raggiungere e dopo di noi affronteranno il Venezia. Il turno infrasettimanale ad aprile è complicato da gestire, ma a noi domani mancherà solo Neto Pereira per cui potremmo arrivare al Parma al completo. Del Venezia al momento non mi interessa, dobbiamo pensare solo a noi stessi, è fuori luogo fare i conti sui risultati altrui, intanto pensiamo a giocare e a vincere con la Feralpisalò. Neto starà a casa, non ha fatto un allenamento con la squadra, sarebbe da pazzi recuperarlo forzatamente per domani”.
Ore 10.40 – (Gazzettino) In settimana il tecnico biancoscudato ha sottolineato la grande stima nei confronti di Serena. «Lo ringrazio, vale lo stesso per me. È stato anche un mio giocatore e spero di avere contribuito almeno per lo 0,5 per cento al suo bagaglio d’esperienza. In campo era senza dubbio un ragazzo con grande personalità, e riusciva a trasmetterla ai compagni e a trascinarli». Tornando all’attualità del campionato, il Padova affronterà la trasferta in riva al Garda con l’obiettivo di centrare il bottino pieno per dare seguito alla rincorsa alla vetta. «Ci troveremo di fronte una squadra forte, che ha piena consapevolezza nei suoi mezzi e che ha grande continuità nei risultati. Se temo qualcosa in particolare dei biancoscudati? Direi che stanno dimostrando grande compattezza in campo e sono consapevoli di potersela giocare con il Venezia. Questo vuole dire che sono in una condizione psicofisica ottimale, dettata dall’entusiasmo e dalla rincorsa che stanno facendo, e non è sicuramente poco». […]
Ore 10.30 – (Gazzettino) Ha vissuto in panchina il momento più buio del vecchio Padova, eppure per lui il Biancoscudo ha sempre rappresentato qualcosa di speciale tanto da non averne fatto mai mistero. Michele Serena è tornato da poco meno di due mesi alla guida del Feralpi Salò, avversario domani di Emerson e compagni. Non una sfida qualsiasi per il tecnico veneziano, che ha lasciato un buon ricordo anche tra i tifosi padovani. «È senz’altro una partita particolare, Padova mi ha dato le emozioni più forti della mia carriera», racconta l’interessato. Che domani tra l’altro ritroverà Oscar Brevi, suo giocatore ai tempi del Venezia. «Ci siamo visti anche lunedì a Coverciano in occasione del ritrovo di tutti gli allenatori (la consegna delle panchine d’oro, ndr). Abbiamo parlato un po’ delle nostre situazioni in squadra, però domenica saremo avversari. Sono contento per Oscar perché è una persona bravissima e molto seria, ed è un grandissimo lavoratore».
Ore 10.20 – (Gazzettino) Altinier, Alfageme e Favalli regolarmente in gruppo, Neto Pereira ancora a parte. Questo le novità di ieri sul fronte della squadra con Brevi che recupera tutti gli effettivi in vista della trasferta di domani alle 16.30 con il Feralpi Salò, eccetto appunto il brasiliano. Il tecnico si è soffermato a spiegare diverse situazioni tattiche, mischiando un po’ le carte nell’ipotetico undici di partenza: difesa con Sbraga, Emerson e Russo; centrocampo con Madonna e Favalli sulle corsie laterali e il trio in mezzo formato da Mazzocco, Berardocco e Mandorlini, davanti invece la coppia Altinier e Alfageme. Questa mattina sempre alla Guizza saranno messi a punto gli ultimi dettagli in occasione della rifinitura, e dopo pranzo la squadra partirà per il consueto ritiro pre partita.
Ore 10.00 – (Mattino di Padova) Domani il Padova, tra quattro giorni il Venezia: uno scoglio importante per la sua Feralpi. «Affrontiamo le prime due della classe proprio alla vigilia dello scontro diretto in cui si deciderà tutto. I biancoscudati hanno fatto una grandissima rincorsa, e la mia sensazione è che 6 punti di svantaggio non siano tantissimi, con un faccia a faccia ancora da giocare: al momento il Venezia è favorito, lo dice la classifica, ma se il 10 aprile vince Brevi, può cambiare tutto. Sarebbe la seconda sconfitta, Inzaghi ha perso già all’andata, e sarebbe un segnale inequivocabile che potrebbe riaprire tutto». […]
Ore 09.50 – (Mattino di Padova) «Venezia è la città in cui vivo, Padova quella che mi ha dato le emozioni più grandi da quando alleno. Che se la sbrighino tra loro, con le rispettive qualità: sentimenti forti mi legano ad entrambe, e per rispetto non mi sbilancio. Ma già domani, affrontando il Padova, tornerà l’emozione fortissima che l’anno scorso la tifoseria mi regalò». Lei e il Padova vi eravate incontrati di nuovo un anno e mezzo fa, prima dell’esonero e del ritorno, lo scorso febbraio, sulla panchina della Feralpi. Stavolta come se l’immagina? «La tensione sarà diversa, il sentimento no. Allora era la quarta d’andata dello scorso campionato, un 1-1 culminato in quella mia chiamata sotto la curva biancoscudata. Oggi entrambe le squadre hanno obiettivi importanti, e le motivazioni sono molto più forti».
Ore 09.40 – (Mattino di Padova) Un cuore diviso a metà costretto a fare l’ago della bilancia. Chiedete a Michele Serena, veneziano doc ma biancoscudato acquisito, chi preferirebbe veder prevalere tra Venezia e Padova nella corsa alla Serie B: diplomaticamente, legato com’è ad entrambe le piazze, preferirà non sbilanciarsi. Al di là del tifo, però, c’è il campo: tra domani e mercoledì la FeralpiSalò, allenata dall’ultimo tecnico del Padova pre-fallimento, ma nonostante ciò immensamente stimato dalla tifoseria, affronterà le prime due della classe, una dopo l’altra, portandole allo scontro diretto all’Euganeo del 10 aprile. «Il tifo lo faccio, ma non lo svelo», l’anticipazione del mister mestrino.
Ore 09.30 – (Mattino di Padova) Buone notizie dall’infermeria biancoscudata. Dopo aver recuperato Madonna, grazie allo sconto sulla squalifica, Brevi ieri ha ritrovato anche Favalli, Altinier e Alfageme, che per la prima volta si sono allenati con i compagni. Stamattina alle 11 la rifinitura per le verifiche sull’undici che affronterà la FeralpiSalò. Per quanto riguarda la prevendita, staccati 277 biglietti per il settore ospiti; 443 quelli venduti per la partita di mercoledì con il Parma, 526 per Padova-Venezia.
Ore 09.00 – (Corriere del Veneto) […] La difesa, invece, tornerà ad essere al completo, con Emerson che affiancherà Russo (o Sbraga) e Cappelletti. «Sono tornato a Padova dopo tanti anni — ha detto l’ex Cittadella a Calcio Padova tv — in un momento del calcio dove c’erano molti più soldi, gente che investiva di più: non c’erano regolamenti, salary cap, cose del genere… Era il penultimo anno di Cestaro, c’erano ancora giocatori che avevano contratti veramente importanti, era un po’ diverso. Adesso vivendo la realtà del Padova, che è una società giovane, nata tre anni fa ed è in un campionato professionistico, per la seconda volta, il confronto è positivo: la società è seria, si cerca di fare le cose a modo». E Cappelletti spiega quali sono i punti di forza nel gruppo biancoscudato, autore di una seconda parte di campionato davvero eccellente. «Di solito società che seguono questi valori come il Cittadella o anche il Sud Tirol — dice — arrivano lontano. Si stanno ponendo basi importanti per crescere. La cosa bella è che tutti contribuiscono, che giochino 2, 10 o 90 minuti. E questa è la vittoria più bella».