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Ore 21.00 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Sergiu Suciu era arrivato tra i ramarri giù di condizione. All’inizio ha così faticato a trovare il giusto ritmo e subìto anche alcune critiche. Poi, con il lavoro e la pazienza, ha conquistato il centrocampo neroverde, diventando lo stakanovista del reparto, ancora più di Burrai e Misuraca. E oggi ci si affida a lui, mister continuità, per centrare la terza vittoria di fila e soprattutto per continuare a puntare al secondo posto. «La corsa per le posizioni di vertice – è sicuro il centrocampista, ex Toro e Cremonese – sarà una bella battaglia. La classifica oggi dice che altre formazioni sono avantaggiate rispetto al Pordenone, ma le partite che mancano alla fine sono 8 e può succedere di tutto. Ci sono gli scontri diretti, il secondo posto è alla portata. La nostra squadra ha ottime qualità e un bel gioco, con elementi di qualità e tecnica notevoli. In più, il modo di pensare calcio dell’allenatore è anche il nostro, facilitando il lavoro». L’obiettivo? «Possiamo ambire al secondo posto, cosa che avrebbe la sua importanza e ci consentirebbe di arrivare meglio ai playoff. Centrare la rincorsa ci darebbe una grande consapevolezza. Adesso però – chiarisce Suciu – dobbiamo pensare solo al Lumezzane, perché non sarà facile vincere». […]
Ore 20.30 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Pure Ancona è alle spalle. Così come il bacio della dea che ha aiutato i ramarri a conservare i due gol di vantaggio siglati da Semenzato e Padovan che, nonostante una prestazione non brillantissima dell’intera squadra, hanno permesso d’interrompere la serie nera esterna (5 sconfitte consecutive) e di consolidare il quarto posto. Ora testa al Lumezzane, ospite dopodomani (16.30) al Bottecchia. I neroverdi si stanno allenando con il consueto impegno. Non fanno ancora parte del gruppo Ingegneri e Pellegrini, che non saranno disponibili per il match con i lombardi. C’è qualche preoccupazione anche per un problemino a un polpaccio di Padovan, bomber del momento. Lo juventino dovrebbe però essere in grado di recuperare pienamente per sabato. Di nuovo al meglio Berrettoni, che scalpita per riprendersi il posto in squadra. Nel Lumezzane invece sarà sicuramente assente lo squalificato Massimiliano Tagliani. […]
Ore 20.00 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Lumezzane, avversario del Pordenone sabato (16.30) al Bottecchia: squadra che segna poco (peggior attacco con soli 18 gol), ma subisce anche poco (28) e che, per come gioca e come non ti fa giocare, può farti perdere la pazienza. È successo nella gara d’andata al Saleri sia a Tedino che a Marchetto. Coach e assistente, dopo una sofferta vittoria per 1-0 firmata da De Agostini, al triplice fischio si lasciarono scappare (almeno secondo il delegato di Lega presente allora all’incontro) un paio di espressioni blasfeme (così furono definite nel comunicato) di liberazione. La relativa punizione (una giornata di squalifica per entrambi) permise ad Andrea Toffolo di diventare re per un giorno la domenica successiva al Bottecchia, quando i ramarri, con lui in panca, sconfissero la Reggiana: fu un 2-0 firmato da Suciu e Cattaneo. […] «Il Lume dice Marchetto ha avuto qualche difficoltà imprevista, tanto che ha cambiato due volte tecnico». Esonerato Filippini già a ottobre e De Paola in febbraio, ora guidano Bertoni e Nicolini, che sembrano aver trovato la strada giusta per uscire dal tunnel. Negli ultimi 4 turni i bresciani hanno pareggiato con Santarcangelo (0-0), Modena (1-1) e Maceratese (1-1) e vinto a Forlì (3-1). «La rosa rossoblù sottolinea Marchetto è composta da giocatori validi, in grado di risalire ancora la classifica. Verranno al Bottecchia agguerriti. Non sarà una gara facile, come potrebbe far pensare la classifica (Lume diciottesimo e in piena zona playout, ndr). Noi è il messaggio ai ramarri dovremo essere propositivi e intelligenti. E soprattutto dovremo evitare quelle amnesie difensive che ad Ancona ammette con onestà Carlo avrebbero potuto costarci molto care».
Ore 19.30 – (Messaggero Veneto) Alcuni tra giocatori, tecnici e dirigenti del Taranto calcio, società che milita nel campionato di Lega Pro, sono stati aggrediti ieri – chi a schiaffi, chi con spintoni – e minacciati durante l’allenamento al campo B dello stadio Erasmo Iacovone, da un gruppo di circa 30 persone incappucciate. Sull’episodio indaga la Polizia. La società, attraverso una nota, «condanna fermamente tale forma di violenza» ed «esprime la propria vicinanza e solidarietà a tutti gli atleti, all’allenatore Salvatore Ciullo, allo staff tecnico ed ai dirigenti presenti». […] Stavolta l’Assocalciatori potrebbe addirittura decidere il blocco dei campionati, come ha confermato il vicepresidente Umberto Calcagno. Eventualità che esclude invece il presidente della Lega Pro, Gabriele Gravina, intervenendo sul sito Tuttolegapro: «I fatti di Taranto sono di un’assoluta gravità. Si è dentro a una spirale molto preoccupante e credo che la risposta dovrà essere abbastanza forte. Non credo tuttavia ci sia la possibiltà che vengano bloccati i campionati. Non possiamo far pagare alle altre società la colpa di alcuni pseudo-tifosi».
Ore 19.00 – (Messaggero Veneto) Il Venezia, vincendo a Bassano nel posticipo, ha messo l’ipoteca sulla vittoria per il campionato. Si assegnano le altre posizioni, ora. E la seconda piazza può essere del Pordenone. Non ha dubbi Sergiu Suciu, mezzala romena classe 1990. «Ci sono ancora otto partite e molti scontri diretti – afferma il giocatore –. Non abbiamo nulla in meno rispetto a Padova, Parma e Reggiana: ce la possiamo fare perché la nostra forza è il gioco, sempre propositivo». Suciu, partiamo dalla vittoria di Ancona. Servivano solo i tre punti e sono arrivati. «Contava solo vincere, è vero. Dovevamo dare un segnale a noi stessi e al campionato, dopo cinque sconfitte in trasferta. Ce l’abbiamo fatta, con un pizzico di fortuna visto che l’avversario ha avuto le occasioni per il vantaggio». Lei ha giocato a Crotone con Padovan. Può essere importante nel rush finale? «Stefano è un grande giocatore, che deve solo trovare la convinzione nei suoi mezzi. In lui ho visto delle qualità che neanche in categorie superiore molti hanno. Può essere il valore aggiunto da qui al termine, ne sono convinto. Non va però dimenticato Arma: è un punto di riferimento assoluto ed è un ragazzo d’oro. Ritroverà anche lui confidenza col gol». Pordenone quindi da secondo posto? È tutto aperto adesso, complice il declino di Parma e Reggiana. «Sì, assolutamente. Dobbiamo ancora giocare col Padova, con la Reggiana stessa; le altre squadre si scontrano tra loro. Possiamo dire la nostra perché siamo un gruppo forte e una squadra che gioca un calcio offensivo: questo è il nostro punto di forza, abbiamo il miglior attacco. Non dimentichiamocelo». Il Venezia è ormai irraggiungibile: lo pensa anche lei? «Deve ancora giocare col Padova ma ormai ha il destino nelle sue mani. Non penso potrà essere ripreso». […]
Ore 18.30 – (Gazzettino, edizione di Venezia) L’attenzione della Lega Pro si sposta sull’Associazione calciatori. Dopo l’aggressione subìta dai giocatori del Taranto da parte di sedicenti tifosi ieri pomeriggio c’è addirittura il rischio che il campionato possa fermarsi per protesta (ma il presidente Gravina lo esclude). Purtroppo si è trattato dell’ennesima aggressione registrata in questa stagione: proprio nel turno appena giocato le gare erano iniziate con 15′ di ritardo per protestare contro questa situazione incivile e pericolosa. Intanto il Venezia si gode la vetta con otto punti di vantaggio sul Padova secondo e si complimenta con Marco Modolo, protagonista nel match vinto a Bassano. Tra i professionisti aveva segnato al massimo due volte con la Pro Vercelli in serie B. Quest’anno Modolo si è già migliorato salendo a cinque reti con l’inzuccata di lunedì e ora può puntare al suo record personale di 8 gol nella serie D 2009/10. «Era il momento di tornare a fare centro visto che Domizzi segnando a Teramo si era portato a meno uno da me scherza Modolo . Siamo felici come difensori centrali di aver aiutato la squadra con 8 reti, il vero segreto sono gli ottimi cross di Garofalo, Bentivoglio e prima Pederzoli». […] Un 2-1 provvidenziale per allungare ancora. «Il +8 sul Padova e il +10 sul Parma sono lo stimolo a correre il più possibile verso la matematica serie B. Occorre restare sul pezzo perché 24 punti in palio sono tanti e proprio l’esempio Parma, che ha pareggiato due volte e perso una contro avversarie medio-basse, è il miglior monito». […]
Ore 18.10 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) Il difensore col vizietto del gol. Non sempre però nella porta giusta. Per Marco Modolo non sono mancate le emozioni lunedì sera nel derby contro il Bassano: prima la rete dell’1-0, poi la sfortunata autorete a 3 minuti dal termine del momentaneo pareggio. «Per fortuna c’ha pensato Falzerano a rimettere tutto a posto – scherza Modolo – Un episodio sfortunato che rischiava di compromettere una partita fondamentale per questo finale di campionato. Non voglio cercare alibi o scusanti, ho fatto un errore e può succedere, mi servirà a stare ancora più sul pezzo». Anche a Bassano però il Venezia si è dimostrato proprio con Modolo letale su palla inattiva: lui e Domizzi hanno fin qui insaccato 8 reti, un record per una coppia di difensori centrali. «Le palle inattive sono un nostro punto di forza da inizio anno – precisa – Abbiamo tiratori come Bentivoglio o Garofalo e questo ci agevola, alla fine sono tutti gol pesanti. Una coppia di difensori col vizio del gol? Sono ottimi numeri, ma dobbiamo ringraziare chi calcia i piazzati». […]
Ore 17.50 – (La Nuova Venezia) Una serata tumultuosa, a Bassano, per Marco Modolo, protagonista assoluto del match fino alla stoccata di Falzerano: la zuccata micidiale che ha sbloccato il risultato, quinto centro stagionale per il Sergio Ramos del Piave, la deviazione maldestra che ha permesso al Bassano di riagguantare il pareggio quando i tre punti sembravano ormai al sicuro. Poi la saetta di Falzerano, che ha riportato la sfida del Mercante sui binari iniziali, scavando 8 punti di vantaggio (massimo stagionale) tra il Venezia e il Padova, e facendo un bel regalo di compleanno in anticipo proprio a lui, Marco Modolo, che oggi festeggia 28 anni. «È stata una serata ricca di emozioni» ammette il centrale arancioneroverde, otto reti in serie D nella stagione 2009-2010, quattro centri un anno fa, sempre tra i dilettanti, già cinque nel torneo in corso. «Tra i professionisti non ero mai andato oltre le due reti, a Vercelli in Serie B» ricorda Modolo, «il gol è il frutto dell’abnegazione con cui proviamo i calci piazzati durante la settimana. Un gol che voglio condividere con Garofalo, che ha scodellato una traiettoria perfetta in area di rigore. Per noi è più semplice avendo giocatori di qualità in battuta come Agostino o Bentivoglio, e prima Pederzoli. L’autorete? Mamma mia, un errore, non doveva capitare anche se il campo era scivoloso e i fari a volte deformano le traiettorie dei cross. Non cerco scuse, comunque. Non doveva accadere perché non avevamo mai sofferto il Bassano. Per fortuna ci ha pensato Falzerano… ». E il Padova, adesso al secondo posto, è stato ricacciato a 8 punti. «Noi continuiamo a ripeterci di non guardare a quello che accade alle nostre spalle. Se continuiamo con questi ritmi, nessuno ci può impensierire, ma non dobbiamo illuderci che sia già fatta. Anzi. Ogni squadra ha un obiettivo, non dobbiamo guardare all’avversario di turno in base alla classifica. Domenica ci aspetta un’altra gara complicata contro il Santarcangelo, già affrontato in due occasioni, riuscendo solo a pareggiare, e sempre recuperando lo svantaggio. Tra l’altro in Coppa Italia stavamo rischiando anche l’eliminazione». […]
Ore 17.30 – (La Nuova Venezia) Ma il Venezia ha già vinto il campionato? Domanda ricorrente in questi giorni soprattutto dopo il colpaccio di Bassano. Una domanda, prima di tutto, da non fare a Pippo Inzaghi, che di dare il via alle feste non ne vuol sapere. «Abbiamo solo ( e questo “solo” va sottolineato”) otto punti di vantaggio sulla seconda» parole del tecnico nel dopo-Bassano «e ce ne sono in palio ancora 24, per cui la strada è lunga». Tutto vero. Però i numeri pesano qualcosa e un vantaggio di questo tipo deve essere gestito bene da una squadra come il Venezia, che finora ha dimostrato di essere la migliore del girone B. In altre parole, se non lo ha in tasca, il Venezia comunque ha il campionato in pugno, basta non farselo sfuggire. E Inzaghi lo sa. Le quattro partite in casa sono contro formazioni di metà classifica (Santarcangelo, Feralpi, Fano e Albinoleffe) e in trasferta l’unica partita di fuoco è quella di Padova, lunedì 10. Okay, il Parma ha perso in casa col Fano e quindi nulla è scontato, ma il Venezia attuale è diverso dal Parma, è un Venezia che corre, atleticamente in grande salute e con una panchina di valore: nel momento in cui manca qualcuno, viene sostituito da un compagno di pari qualità. […]
Ore 17.00 – Qui Guizza: termina l’allenamento.
Ore 16.40 – Qui Guizza: ultimi scampoli di partitella.
Ore 16.20 – Qui Guizza: cambio di interpreti nella ripresa della partitella, regolarmente in campo Mazzocco mentre si allena a parte Alfageme.
Ore 16.00 – Qui Guizza: assente Altinier, febbricitante.
Ore 15.40 – Qui Guizza: iniziata la partitella, questo l’undici Biancoscudato schierato col 3-5-1-1: Bindi: Sbraga, Russo, Cappelletti; Boniotti, De Risio, Berardocco, Bobb, Favalli; Dettori; De Cenco.
Ore 15.30 – Qui Guizza: prevista una partitella con gli Allievi Nazionali.
Ore 15.10 – Qui Guizza: Biancoscudati in campo per l’allenamento odierno.
Ore 14.40 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) La sfida tra il Vicenza e il Brescia che andrà in scena domenica pomeriggio al «Menti» sarà scontro diretto importante per la permanenza in Serie B, con le due formazioni distanziate da solo un punto a cavallo della zona playout. Oltre alla rivalità storica tra le due tifoserie, la partita tra i berici e le Rondinelle contiene la sfida in famiglia Bisoli , tra il padre Pierpaolo sulla panchina del Vicenza e il figlio Dimitri che gioca nel Brescia. All’andata vinse la compagine lombarda, con un finale rocambolesco in cui il Brescia segnò due gol in due minuti, cancellando la rete di Pucino che, per quasi tutta la partita, aveva illuso il Vicenza. «Affrontare mio padre nella partita dell’andata è stato emozionante – sottolinea Bisoli jr. – Anche domenica per me non sarà una gara come le altre. In campo ognuno di noi darà il massimo per la propria causa, ma giocare contro mio padre rappresenta sempre una bella sensazione». E Pierpaolo Bisoli è al lavoro per schierare il miglior Vicenza contro il Brescia, nonostante i tanti infortunati e un Ebagua ancora a mezzo servizio. Anche ieri il tecnico dei berici ha dovuto prendere atto delle indisponibilità certe di Costa, Benussi, Siega, Rizzo, Fabinho e D’Elia, col difensore centrale Esposito che si è allenato a parte a causa di un affaticamento muscolare che verrà valutato nei prossimi giorni. […]
Ore 14.20 – (Giornale di Vicenza) Il campionato 2011-12 è stato uno dei più tribolati dell’era Sergio Cassingena. In panchina un valzer di tecnici da far girare la testa: partì Silvio Baldini, poi il 6 ottobre arrivò Luigi Cagni che venne a sua volta esonerato il 4 marzo e toccò a Massimo Beghetto che restò fino al 29 aprile quando venne richiamato Cagni. Conclusione: si retrocesse. Domenica le strade del Vicenza e di Cagni si reincontrano visto che l’ex è da dieci giorni il tecnico del Brescia. «Uno dei rammarichi più grandi della mia lunga carriera calcistica- ci dice Cagni- è proprio quella retrocessione che sia chiaro non è mia. A Vicenza c’è tutto per fare calcio ad alti livelli e mi sono trovato benissimo». E’ lo stesso Cagni a raccontare: «Quell’anno Sergio Cassingena sentì Baldini e me, alla fine la scelta cadde su Silvio, ci sta. Ad ottobre fui chiamato perchè le cose non andavano bene ed accettai. A fatica ci tirammo fuori, si arriva così a marzo e a Varese perdiamo male per 3-0. A sera Cassingena mi dice stai tranquillo, il giorno dopo tutti sapevano che ero stato esonerato e che al mio posto era stato messo Beghetto». L’ex tecnico biancorosso va avanti nel ricordare e spiega: «Mi richiamò Masolo che nel frattempo era diventato presidente, 5 gare alla fine, la situazione era quasi compromessa ma accettai. Purtroppo ai playout, ad Empoli, retrocedemmo. Dissi: in Lega Pro io non ci vado, in realtà non volevo più lavorare con il diesse Paolo Cristallini». […]
Ore 14.00 – (Giornale di Vicenza) L’ex direttore sportivo del Vicenza Paolo Cristallini, al quale sono state riportate le dichiarazioni rilasciate da Lugi Cagni al nostro giornale, risponde in modo sintetico all’allenatore del Brescia: «Dunque Cagni avrebbe rinunciato a restare a Vicenza non perchè non voleva allenare in Lega Pro ma perchè c’ero io? Ne sono contento, involontariamente ho reso un buon servizio alla società biancorossa e mi spiace per il Brescia che si è trovato così in difficoltà da dover prendere un allenatore che è stato esonerato dalla Sampdoria pure dal ruolo di tecnico in seconda dell’ex amico Walter Zenga che lo aveva fortemente voluto a Genova con lui. Comunque oggi più che mai forza Lane vista la delicatissima gara che lo aspetta”.
Ore 13.40 – (Giornale di Vicenza) Dov’eravamo rimasti? Ah sì, Brescia-Vicenza, un’umida e piovosa serata di fine ottobre: i biancorossi avanti con Pucino, cotti e mangiati con un uno-due mortifero negli ultimi minuti. Francesco Signori, bresciano di Desenzano, ha ancora sul groppone il risultato. Eccola l’occasione per vendicare l’andata… “Eh sì – passa la mano destra sulla fronte – Subimmo una beffa incredibile nei minuti conclusivi, con un grande gol di Pinzi. Stavolta dovrà andare diversamente”. Signori, quanto influiscono su di voi, a livello mentale, le penalizzazioni comminate alle dirette concorrenti? “Per noi è un bene che gli altri vengano penalizzati, ci mancherebbe. Ma non dobbiamo pensare a queste cose, soltanto a noi stessi e al nostro campionato. Se gli avversari perdono terreno, comunque, noi un sorriso in più ce lo togliamo”. […] Lei è uno degli instancabili, corre come un matto… C’è il rischio che arrivi stanco per il rush finale? “Non credo proprio, perchè mi sento bene. Siamo tutti in salute e lo dimostra il fatto che contro il Pisa, alla fine e in dieci contro undici, avevamo ancora benzina. Il Vicenza è vivo più che mai”. Il Brescia come andrà affrontato? “Esprimendo i nostri valori. É una formazione strana, che ha delle oggettive difficoltà perchè è sotto di noi, ma ha nell’attacco il proprio punto di forza; Caracciolo, Torregrossa, Bonazzoli sono ottimi giocatori per la categoria”. […] Quando le è stato chiesto di agire dietro alla punta? “Non ho battuto ciglio, dove il mister mi mette sto, mi sono trovato abbastanza bene. Bisoli mi aveva messo lì con lo scopo di attaccare gli spazi, poi c’erano fuori sia Cernigoi che Ebagua. Servivo in quella posizione”. Spesso e volentieri da Signori parte lo scavetto. Lo definisce il suo colpo? “Mah, io sono molto istintivo, quando arrivo in certe zone del campo quel che mi viene faccio. A volte va male, ma se va bene…”.
Ore 13.10 – (Mattino di Padova) Bisogna ammetterlo: Campodarsego e Vigontina non se la stanno passando bene. […] Per il presidente del Campodarsego Daniele Pagin, per esempio, manca qualcosa sotto il profilo mentale: «Io e il direttore generale Attilio Gementi stiamo cercando di pungolare i giocatori», spiega il patron, «Tuttavia, in questa stagione i risultati sono stati troppo altalenanti per pensare di tenere il passo delle due di testa». «Ci siamo detti tante volte “dài che andiamo a prendere la Triestina!”, ma poi siamo siamo scivolati, come domenica con la Pievigina» Ma cosa è mancato finora al Campodarsego? «Sicuramente punti nelle domeniche storte», la replica di Pagin. «Ci sono partite in cui, anche se giochi male, devi portare a casa la vittoria, mentre noi abbiamo sempre raccolto troppo poco». Domenica prossima (con fischio d’inizio alle 15 per il cambio d’orario) il Campodarsego se la vedrà coi “cugini” dell’Este in esterna. «Sarà un derby, certo, ma nei ragazzi deve scoccare una scintilla, a prescindere dagli avversari. I punti dalla Triestina sono tanti, ben 14, ma noi dobbiamo pensare soltanto a chiudere la stagione con una serie positiva e poi giocarci alla grande i playoff, magari proprio con gli alabardati». Dalle parti di “Noventello”, quartier generale della Vigontina San Paolo, la matematica sta diventando un’ossessione. Perché se, da una parte, in sette partite si potrebbero ancora recuperare i “famosi” 12 punti di distacco dall’Altovicentino, ultima squadra – per ora – ad accedere agli spareggi-salvezza, dall’altra capitan Andrea Guagnetti e colleghi non riescono ad acciuffare il punteggio pieno ormai dal lontano 4 dicembre (3-2 al Legnago), un’eternità per una compagine che, ora come ora, è chiamata a una rincorsa che profuma d’impresa. «Da ultimi in classifica e con almeno quattro vittorie da racimolare, non possiamo che guardare in faccia la realtà», commenta lo stopper 25enne Guagnetti. «Non siamo ancora condannati alla retrocessione e abbiamo l’obbligo di provare a realizzare questo sogno». […]
Ore 12.40 – (Gazzettino) Il Cittadella che affronterà sabato alle 18 lo Spezia al Tombolato è ancora in alto mare. Saranno assenti per squalifica Scaglia e Iori, mentre Varnier e Vido sono impegnati con le rappresentative azzurre. Si stanno valutando di giorno in giorno i recuperi di Salvi e Pelagatti, che anche ieri hanno svolto lavoro differenziato: preoccupa in particolare il fastidio muscolare al polpaccio sinistro del centrale difensivo. Nel caso anche Pelagatti non fosse a disposizione, Venturato potrebbe sostituirlo con Pasa, affidando a Paolucci il compito di rimpiazzare Iori in mezzo al campo. Chi sta meglio è Manuel Pascali, pronto al rientro, anche se reduce da un lieve affaticamento muscolare. «È cosa superata – tranquillizza l’ex capitano del Kilmarnoch – Siamo in emergenza dietro, ma la rosa è ampia e chi scenderà in campo si farà trovare pronto, la partita con lo Spezia è fondamentale». Nel girone di ritorno Pascali ha giocato poco, mentre c’è stata la sorprendente ascesa di Marco Varnier. «Sono contento per lui, anche se stare fuori non fa piacere a nessuno. Sarei comunque l’uomo più felice al mondo se si andasse in A e io facessi solo panchina». E aggiunge: «Questo campionato per tanti di noi è un’occasione irripetibile, siamo però professionisti e si accettano le decisioni del tecnico impegnandoci di più per metterlo in difficoltà nelle scelte. Sabato c’è l’opportunità di superare lo Spezia perchè vogliamo sognare. Dobbiamo stare al passo delle altre che pedalano, ma bisogna smettere di fare sempre piccoli errori che ci stanno costando tanto. Se analizziamo i punti persi, sono quasi tutti dovuti a piccoli particolari durante buone partite. La serie B è tremenda e l’avversario ti castiga alla minima occasione, in questo la squadra deve crescere». […]
Ore 12.20 – (Mattino di Padova) Continuano nel lavoro differenziato sia Salvi che Pelagatti. L’impressione è che, alla fine, Roberto Venturato potrà contare su entrambi sabato (ore 18) nel match interno contro lo Spezia, delicatissimo in chiave playoff. Ma, intanto, ancora non sono tornati ad allenarsi con i compagni. Il terzino lamenta una botta all’anca, anche se gli esami non hanno riscontrato lesioni. Nemmeno per Pelagatti ci sono rotture, ma è vittima di un indurimento al polpaccio. Il suo recupero, in particolare, è particolarmente importante, stante la squalifica di Scaglia e l’assenza di Varnier che, stasera, farà il suo esordio agli Europei Under 19 in Belgio, affrontando la Repubblica d’Irlanda. Al momento, l’ipotesi più probabile è che Pelagatti faccia coppia con Pascali al centro del reparto, altrimenti sarà arretrato Pasa che, però, potrebbe essere più utile a centrocampo per sopperire all’assenza di Iori, pure lui fermato dal giudice. […]
Ore 12.00 – (Mattino di Padova) Non sarà una partita come le altre, Cittadella-Spezia. Non solo per i preziosi punti in palio, ma perché cadrà a sessant’anni esatti di distanza dalla prematura morte di Pier Cesare Tombolato, alla cui memoria è intitolato lo stadio, inaugurato nel 1981. Una ricorrenza da onorare nel migliore dei modi. E allora vale la pena di ricordare chi era quel ragazzo, perché forse non tutti i tifosi che frequentano abitualmente l’impianto di via Gabrielli ne hanno sentito parlare. Tombolato era il portiere dell’Olympia Cittadella 1947 (l’Us Cittadellese 1920 era l’altra squadra “rivale”, sino alla storica fusione tessuta dal presidentissimo Angelo Gabrielli con la nascita dell’attuale As Cittadella nel 1973). Appena diciassettenne, era già titolare in Promozione. Morì a 18 anni, a causa di uno scontro durante la partita delle finali del campionato provinciale Juniores Padova-Olympia, il 3 marzo 1957 al campo Petron. Diverse realtà blasonate, fra cui il Milan, lo stavano seguendo. Non a caso a guardarlo, quel giorno, c’era anche il “paròn” Nereo Rocco, su segnalazione dell’allenatore delle giovanili biancoscudate Mariano Tensini. Tombolato, sebbene convocato in prima squadra, volle partecipare alle finali con i compagni della Juniores e alla fine del primo tempo in un fortuito contrasto di gioco rimediò una contusione all’addome. Accusò il colpo, ma giocò regolarmente anche la ripresa. Al rientro da Padova fu accompagnato all’ospedale di Cittadella dove fu ricoverato e operato: il primario Alberti gli diagnosticò la rottura del coledoco, con fuoriuscita della bile nell’intestino. Tombolato morì dopo 22 giorni di agonia, il 25 marzo 1957. […]
Ore 11.30 – (Giornale di Vicenza) Ardit Gashi, il talentino neppure diciannovenne che Bassano ha prelevato a titolo definitivo dal Torino, ha saltato il derby col Venezia poiché convocato dalla nazionale Under 21 del Kosovo. Sabato infatti a Dublino è in programma Irlanda-Kosovo, valida come gara di qualificazione agli Europei. E l’ardito giallorosso, salvo intoppi, dovrebbe rientrare in tempo per domenica sera e sedersi almeno in panca a Padova. Intanto fioccano le riconferme in panchina: l’Albinoleffe ha prolungato l’accordo con Alvini, mentre a Modena avanti anche l’anno prossimo col pittoresco Eziolino Capuano. […]
Ore 11.10 – (Giornale di Vicenza) Si può vincere anche prendendole sui denti da quasi un mese e mezzo e Nicola Pasini spiega come si fa. «È stato bellissimo vedere la gente applaudirci lunedì sera a fine partita nonostante venissimo da sei ko di fila, io una cosa così non l’avevo mai vista e non so se può capitare da un’altra parte – ammette il difensore centrale – e ancora più bello è stato entrare in uno stadio dove nonostante il periodaccio si respirava comunque positività, il pubblico si è schierato al nostro fianco alla grande. E li ringrazio». Pasini, ce lo diciamo ormai da qualche settimana, come si esce dal tunnel? “Finora abbiamo sempre spinto al 100%. Ebbene, ci siamo resi conto che evidentemente il 100% per fare risultato non basta più. Dobbiamo tutti dare almeno il 110% per tornare a conquistare punti. Ora è essenzialmente una questione di mentalità, non cedere alla tentazione di abbattersi ma ripartire alla grande e – fondamentale – senza condizionamenti”. Come vivete questo momento? “Vedete, noi non siamo uno spogliatoio di menefreghisti dove ce ne sbattiamo e conta solo arrivare a fine mese. Noi ci teniamo di brutto, ci alleniamo duro sempre e sappiamo che alla fine l’impegno sarà ripagato. Non ho dubbi”.
Ore 10.40 – (Gazzettino) Il problema accusato al Braglia è infatti di maggiore entità, ma non si tratta di una ricaduta. Oltre all’attaccante, domenica con il Bassano mancheranno anche Emerson, fermato per un turno, e Madonna, a cui il giudice sportivo ha inflitto uno stop di tre giornate per il presunto comportamento provocatorio da lui tenuto al termine della partita di Modena. Su questo fronte la società si è subito mossa, presentando preavviso di reclamo e chiedendo i referti dell’ispettore federale e dell’arbitro per inoltrare il ricorso d’urgenza, nella speranza di vedere ridotta la sanzione e di avere l’esterno a disposizione quantomeno per l’attesa sfida casalinga con il Parma di mercoledì 5 aprile. Da seguire con attenzione poi la situazione dei diffidati, visto che altri quattro biancoscudati (Dettori, Berardocco, Neto Pereira ed Alfageme), oltre allo stesso Madonna, sono a rischio di squalifica.
Ore 10.30 – (Gazzettino) Stiramento al bicipite femorale destro per Neto Pereira. Questo l’esito della risonanza magnetica a cui l’attaccante brasiliano, uscito nel primo tempo della sfida di Modena dopo avere realizzato la rete della vittoria, è stato sottoposto martedì. Nei prossimi giorni si legge nel comunicato del Padova – il capitano svolgerà lavoro a parte e le sue condizioni verranno rivalutate la prossima settimana. Non si parla dunque di tempi di recupero, ma appare scontato che, salvo clamorosi colpi di scena, per almeno quindici o venti giorni il giocatore sarà fuori causa e dunque difficilmente si vedrà in campo prima del derby con il Venezia. E circa un mese prima di Modena, il 19 febbraio a Mantova, Neto era stato sostituito dopo 21 minuti per un altro fastidio muscolare, una contrattura al flessore della gamba destra che non gli aveva impedito di giocare nella mezz’ora finale della successiva gara di campionato con il Teramo, copione che difficilmente si ripeterà.
Ore 10.20 – (Gazzettino) Il presidente Giuseppe Bergamin, accompagnato dalla moglie Giovanna e dai giocatori Boniotti, Bobb e Monteleone, sarà presente questa sera all’auditorium del Centro culturale San Gaetano in via Altinate per il convegno “L’emozione dello sport attraverso le immagini” organizzato dal Panathlon Padova e dalla Federation Internationale Cinema Television Sportifs. Nel corso dell’evento, con inizio alle 20.45, il Padova verrà premiato per avere riannodato i fili di una gloriosa tradizione calcistica ultracentenaria, per le iniziative svolte in campo sociale e per essere la prima società professionistica italiana ad avere sottoscritto la dichiarazione sull’etica nello sport giovanile.
Ore 10.00 – (Mattino di Padova) Sbraga è uno degli elementi rigenerati da Brevi nelle ultime settimane. Dopo aver perso il posto da titolare in autunno, l’ex giocatore della Carrarese sta tornando protagonista. Un premio alla pazienza? «Devo ammettere che non mi aspettavo di uscire completamente dall’undici titolare nel girone d’andata. Non è facile, non ero abituato a una situazione del genere. A quel punto non potevo far altro che allenarmi bene, fiducioso che sarebbe arrivato il mio momento. Non ho mai chiesto la cessione perché credo nel progetto sposato lo scorso anno e soprattutto credo nella forza di questa squadra. L’alternanza in una formazione che lotta per il vertice ci sta, ora spero di dimostrare a pieno il mio valore. Siamo la miglior difesa del girone? È un orgoglio e il merito va a tutta la squadra. Basta vedere il sacrificio di punte e mediani e le parate che sfoggia Bindi».
Ore 09.50 – (Mattino di Padova) […] Ma se il tecnico in campionato aveva già fatto i conti in precedenza con le assenze di Madonna e Neto, mai si era visto privato di Emerson. Il centrale brasiliano è l’unico della rosa ad aver giocato tutti i 90 minuti di tutte le 30 partite di campionato. Un fedelissimo, insostituibile per le sue caratteristiche, non soltanto difensive, quanto di regia arretrata. A rimpiazzarlo al centro della difesa potrebbe essere Andrea Sbraga, che dopo un avvio di campionato in cui ha giocato a stento, stra ritrovando continuità: «O io o Russo avremo il duro compito di sostituire Emerson», sorride il centrale romano, «Io non ho problemi, mi adatto a tutti i ruoli della difesa. Emerson ci garantisce una grande regia, è il punto di partenza del nostro gioco, ma sono sicuro che, come successo per altre pedine, sarà rimpiazzato alla grande». Anche perché non mancherà solo lui: «Siamo un po’ in emergenza, ma in coppa tutti i giocatori di questa rosa hanno dimostrato il proprio valore e sono sicuro che sarà così anche in campionato. Non possiamo permetterci distrazioni, abbiamo almeno un secondo posto da difendere».
Ore 09.40 – (Mattino di Padova) Nemmeno il tempo di bearsi per una formazione tipo messa in campo con continuità nell’ultimo mese, che arriva una tegola, pesante, tutto d’un colpo. Domenica prossima contro il Bassano il Padova sarà costretto a fare a meno di tre titolari d’eccezione. Causa infortuni e squalifiche è certa l’assenza di un big per reparto, da Emerson al centro della difesa, passando per Madonna sull’esterno e andando a finire con Neto Pereira davanti. I dati probabilmente non bastano a quantificare le assenze, ma in questo caso possono aiutare. In una volta sola, infatti, il Padova perde il 40 per cento dei gol realizzati finora. Neto, Emerson e Madonna hanno messo insieme otto reti, e altrettanti assist, in una stagione che li ha visti assoluti protagonisti. […]
Ore 09.30 – (Mattino di Padova) Come si era ipotizzato nelle ore successive alla trasferta di Modena, Neto Pereira sarà costretto a fermarsi. Gli esami effettuati dal brasiliano hanno evidenziato uno stiramento al bicipite femorale della coscia destra. […] Ieri Brevi, diversamente dal solito, non ha fatto svolgere il doppio allenamento alla squadra, limitandosi a una seduta mattutina più lunga, divisa tra campo e palestra. Ancora a parte l’affaticato Favalli, così come Mazzocco, che ha quasi recuperato dalla contusione al piede. Soffre sempre di un fastidio ai flessori Alfageme, che proverà a stringere i denti, vista l’assenza di Neto, per domenica. Sono rientrati in gruppo De Risio e Sbraga. […]
Ore 09.00 – (Corriere del Veneto) Ieri le brutte notizie al Padova, in vista del derby di domenica all’«Euganeo» contro il Bassano (fischio d’inizio alle 20.30), si sono sommate. La prima era attesa e riguarda il capitano Neto Pereira, sottoposto ad accertamenti dopo l’infortunio domenica a Modena. La diagnosi era nelle mani del medico sociale già martedì sera, ma un primo riscontro ufficiale diffuso solo ieri pomeriggio. Probabilmente perché la tensione fra Oscar Brevi e lo staff sanitario è ormai palpabile, così si è cercato un responso più accurato possibile. Che recita come «l’ecografia abbia evidenziato uno stiramento al bicipite femorale destro», spiegando che le condizioni di Neto Pereira verranno rivalutate la prossima settimana. L’emergenza per Brevi c’è: mancheranno contemporaneamente anche Emerson e Madonna, entrambi squalificati, mentre Mazzocco e Favalli hanno svolto lavoro differenziato. Fra i due il primo pare stare meglio rispetto al secondo, che preoccupa maggiormente perché non nuovo a stop muscolari di varia entità. […]