Cittadella-Perugia, Kouame: “Dobbiamo accettare le decisioni arbitrali. E sono contento…”

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«Ho sofferto molto in questo periodo, lontano dal campo», racconta Christian Kouame prima di aggregarsi ai compagni per la ripresa degli allenamenti settimanali. «Non è stato semplice, nelle scorse settimane, venire al campo e doversi fermare a guardare gli altri lavorare o andare in tribuna quando c’erano le partite. Avevo una gran voglia di giocare e rendermi utile, e non potevo farlo. Ma ero consapevole che occorreva essere cauti, anche perché avevo alle spalle l’esperienza del precedente infortunio, lo stiramento al bicipite femorale. Mi ero fatto male a novembre e avevo una gran fretta di rientrare, ma una volta in campo mi sono fatto male di nuovo e così, stavolta, anche se non c’erano legami tra i due infortuni, mi sono imposto di avere pazienza. Di quella partita con l’Entella ricordo che faceva molto freddo, ma mi ero scaldato bene e non avevo avvisaglie che facessero pensare al peggio. Mentre correvo ho sentito una fitta e mi sono fermato. Solo poi si è capito che non era una ricaduta, ma che il problema riguardava il tendine». Il peggio, comunque, è passato. «Sono davvero contento sul piano personale, perché contro il Perugia mi sono sentito bene. Ho provato subito a fare quello che volevo e il fisico ha risposto. Ho preso palla a metà campo e mi sono involato verso la porta, peccato che il portiere sia arrivato sul mio tiro. Ma il gol arriverà la prossima volta, ne sono convinto. Già da almeno tre settimane non avverto alcun dolore, per cui in realtà non avevo paura di ricadute». La gara è stata al centro di accese polemiche per il rigore concesso agli umbri e per quello negato a Pelagatti. Anche Kouamé, però, si allinea allo stile mostrato da Venturato nel commentare i due episodi: «Avremmo meritato la vittoria per quanto si è visto, ma il calcio è così, e succede che si giochi bene ma che non si riesca a vincere. Gli arbitri fanno il loro massimo, come proviamo a fare noi. A volte fischiano bene, altre male, ma noi possiamo solo accettare le loro decisioni».

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(Fonte: Mattino di Padova. Trovate il resto dell’articolo sull’edizione odierna del quotidiano)




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