Clicca qui per aggiornare la diretta
Ore 21.00 – (Gazzettino) Ventiquattro punti a disposizione e dodici lunghezze da recuperare all’Altovicentino che occupa attualmente l’ultimo posto valido per i play out. Se non è missione impossibile poco ci manca, ma in casa Vigontina San Paolo ci credono, eccome. Tanto più che la squadra ha dimostrato di essere viva nel pareggio con la corazzata Triestina, match che ha segnato il ritorno in panchina di Vincenzo Italiano. «Sarebbe un’impresa raggiungere gli spareggi salvezza – sottolinea l’ex centrocampista del Padova – ma abbiamo il dovere di provarci. L’ultima prestazione di fronte a una delle formazioni più forti è stata di alto livello per attenzione e cattiveria agonistica, anche se abbiamo sbagliato tanto sul piano della qualità. Del resto non è facile giocare in una condizione mentale come la nostra, però la squadra ha capito che può fare qualcosa d’importante se riusciamo a migliorare nel gioco, e se gli altri davanti rallentano». Già perché davanti all’Altovicentino la classifica è cortissima, con altre sette compagini nello spazio di cinque punti. «In questo momento l’Altovicentino sembra essere quella più in difficoltà, ma è inutile guardare alle avversarie. Dobbiamo solo pensare a vincere tutte e otto le gare che restano, il che significa dovere essere perfetti. Non è facile, ma i ragazzi hanno capito che si può ottenere qualcosa di straordinario e restare nella storia di questa società». […]
Ore 20.30 – (Gazzettino) La sosta del campionato non ha interrotto l’attività dell’Este, che sabato ha affrontato in amichevole il Delta Rovigo di Carmine Parlato, capolista del girone D. Il test, terminato con il successo dei rodigini per 3-2 (doppietta di Ferrara per gli atestini), è servito al tecnico Florindo per mantenere alta la concentrazione dei suoi, in vista dei prossimi, importanti impegni. I giallorossi, infatti, hanno nuovamente complicato la propria posizione di classifica, a causa dell’inopinata sconfitta casalinga con il Montebelluna, che ha ridotto a un solo punto il vantaggio sulla zona play out. Lo stop imposto dai trevigiani brucia ancora nelle parole di capitan Lorello, che già nel dopo gara aveva rimproverato i compagni. «Ero rammaricato, perché pur dominando abbiamo perso. Il Montebelluna, invece, storicamente più abituato di noi a lottare per la salvezza, ha sfruttato l’unica mezza occasione avuta per beffarci», rivela il portiere. «È una sconfitta che brucia anche per i tre punti persi ma, soprattutto, perché vincendo avremmo staccato i biancazzurri e scavato un solco importante, dal punto di vista psicologico. Nonostante ciò, è un ko totalmente diverso da quelli subiti nel girone d’andata, quando la squadra sembrava non scendere nemmeno in campo». […]
Ore 20.10 – (Gazzettino) «Siamo carichi in vista del rush finale. Vogliamo fare bene perché centrare i play off sarebbe importante, noi ci crediamo». A suonare la carica è Emanuele Busetto, capitano dell’Abano che naviga al quarto posto con vista sulla terza piazza occupata dal Campodarsego e con un vantaggio al momento rassicurante su Virtus Vecomp e Arzignano. Guai però ad abbassare la guardia. «Ci aspetta un calendario difficile dovendo affrontare Mestre e Triestina, nonché tre-quattro formazioni in lotta per i play out. Sappiamo che sarà dura, ma stiamo attraversando un momento molto positivo e la nostra forza è il gruppo, incluso lo staff tecnico e la società. Nel girone di ritorno abbiamo fatto due punti in più rispetto all’andata, e la nostra parola d’ordine è proprio migliorare quanto fatto nella prima parte di stagione». […] Domenica alla ripresa è derby con l’Este, sua squadra un anno fa nella seconda parte di stagione. «Ringrazio la società giallorossa che mi ha trattato molto bene, ho lasciato anche degli amici, però voglio batterli. Poi auguro a loro di vincere tutte le altre partite».
Ore 19.50 – (Gazzettino) È un anniversario speciale per Daniele Pagin che festeggia un decennio da presidente del Campodarsego. Ricco tra l’altro di soddisfazioni se si pensa che quando è entrato nella società la squadra navigava in Prima categoria, e adesso è tra le compagini più accreditate in serie D. Passione, divertimento e anche voglia di rendersi utile per la comunità sono gli input che lo hanno portato a costruire un club di successo, grazie anche ai collaboratori dei quali si è circondato in questi anni. Insomma, sono le prime dieci candeline, e ce ne saranno sicuramente ancora. «Non sono per niente stanco – sottolinea Pagin – e non ho ancora terminato il mio lavoro. Quando sono entrato in società era più un divertimento, oltre alla volontà di fare qualcosa a livello sociale per il paese. Poi ho visto che c’era la possibilità di fare bene e di crescere. Il mio obiettivo era arrivare in serie D: sembrava un miraggio, invece piano piano ci siamo arrivati». Lo step successivo si chiama Lega Pro, dopo avervi rinunciato la scorsa estate. «A volte ci penso ancora, non è stato facile dire di no a una categoria simile. Però per affrontarla occorreva avere una società solida per organizzazione e struttura, anche a livello di settore giovanile. Oggi possiamo dire di esserlo, e nel giro di tre-quattro anni voglio arrivarci. Ma bisogna essere pronti per rimanerci e per fare bella figura. Senza dimenticare però che il Campodarsego non aveva mai fatto l’Eccellenza e nemmeno la serie D, dove ormai siamo una realtà tra le più quotate. In due anni ci sono state davanti solo tre compagini (Venezia un anno fa, Mestre e Triestina nell’attuale stagione, ndr) e meglio di così era francamente difficile da aspettarsi». Il momento più bello della sua presidenza? «Le due promozioni in Eccellenza con Damiano Longhi, con il quale c’è tuttora un rapporto di amicizia. E poi naturalmente l’approdo in serie D con Antonio Andreucci, inclusa la stagione vissuta un anno fa che è stata molto bella. E sono soddisfatto anche di quello che stiamo facendo in questo campionato con Cristiano Masitto al timone della squadra: siamo pur sempre al terzo posto. Successi, quelli degli ultimi anni, dovuti anche all’ottimo lavoro svolto dal direttore generale Attilio Gementi». Il momento invece più difficile? «La retrocessione in Promozione di cinque anni fa, l’unica della mia presidenza. Avevo allestito una squadra importante, anche con giocatori professionisti, per vincere il campionato e invece siamo retrocessi. Ancora adesso mi domando come sia stato possibile». […]
Ore 19.20 – (Mattino di Padova) […] Este. Ripartirà dal derby (in trasferta “corta”) con l’Abano la lotta salvezza dell’Este. C’è grande fiducia intorno alla squadra allenata da Michele Florindo, anche perché i giallorossi, soprattutto nel girone di ritorno, hanno dimostrato di poter meritare la parte più nobile della graduatoria. Complice un’andata deludente, l’attuale dodicesimo posto non permette di affrontare i prossimi due mesi con la tranquillità delle ultime stagioni, anche perché, ogni domenica, i risultati dagli altri campi portano novità e ribaltoni da paura, con il risultato che, fino al 7 maggio, dal Belluno in giù, tutte potrebbero finire agli spareggi per non retrocedere. […] Vigontina San Paolo. Vincere e nient’altro. Questo, infine, il mantra della Vigontina San Paolo, che si butterà a capofitto sul count down finale senza pensare a calcoli o “pareggini”. Per recuperare i 12 punti sull’Altovicentino (di certo non l’ultima arrivata del girone C) che significherebbero – forse – playout, i bianconeri di Vincenzo Italiano (diciassettesima con 16 punti) dovranno mettere in fila almeno (e come minimo) quattro vittorie per sperare nel miracolo sportivo. […]
Ore 19.00 – (Mattino di Padova) Ogni anno sempre la stessa sosta. Quella per discutere, ricaricare le pile e affrontare il rush finale con… qualche “tacca” in più di batteria. Otto giornate alla fine, un’eternità. E, viste le rispettive classifiche, le quattro squadre padovane di Serie D – Campodarsego, Abano, Este e Vigontina San Paolo – di un turno di riposo ne avevano assoluto bisogno. Per motivi diversi, certo, dal consolidamento di una posizione di prestigio all’ambizione della salvezza, seppur tirata per i capelli. Campodarsego. Terza piazza, 48 punti. Questo, di fatto, lo score del Campodarsego. Ma, ancora più importanti, sono le lunghezze che separano i biancorossi di mister Cristiano Masitto dalla diretta concorrente, la Triestina, e dagli inseguitori, i cugini dell’Abano (a -4). Il “Campo” può ancora sognare, perché se gli alabardati dovessero mollare la presa sul Mestre, candidato numero uno alla promozione in Lega Pro, gli 11 punti di distacco passerebbero da “mission impossible” a “va bene, proviamoci”. […] Abano. L’Abano deve fare qualche calcolo in meno. Quattro sono i punti che separano i neroverdi dal Campodarsego per un obbiettivo che, ora come ora, rappresenta più uno sfizio. Con i playoff, i ragazzi di mister Luca Tiozzo, avrebbero già portato a casa la pagnotta perché nessuno, ad agosto, si sarebbe mai aspettato una cavalcata così convincente da una compagine completamente rivoluzionata dal mercato estivo e, in parte, pure dalla sessione invernale, con le partenze eccellenti di Andrea Nobile ed Alexis Ferrante, decollati verso il professionismo. […]
Ore 18.30 – (Giornale di Vicenza) «Ujkani, ti faccio gol». Ed è andata proprio così. Che bella domenica per Francesco Urso, entrato nel primo tempo a rilevare Gucher e sicuro sul dischetto per quel tiro che è valso tre punti e il primo gol in Serie B. Urso, grande freddezza dagli undici metri. “Sono molto felice di aver segnato, ero tranquillo”. Era deciso che dovesse tirare lei? “Sì, era già stabilito, visto che sono il secondo tiratore scelto dopo Pucino, che però non era in campo. Sono contento per il gol, che dedico alla mia famiglia e alle persone che mi sono vicine, ma soprattutto per la vittoria ottenuta al termine di una gara sofferta giocata per buona parte in inferiorità numerica. Il fatto che abbia deciso io il match è un dettaglio”. Quando ha visto la palla entrare? “Non ci ho capito tantissimo. E sono stato circondato dai compagni. Guardate, ho anche un labbro tagliato. Ho provato un’emozione che mi resterà dentro a lungo”. In dieci uomini e sotto di un gol avete avuto una grande reazione. “Quando andiamo sotto ci mettiamo sempre qualcosa in più, non è la prima volta che succede. Permettetemi di fare un plauso al pubblico, gioire con loro è stato importante e non finiremo mai di ringraziare i tifosi per averci spinto fino alla fine”. […]
Ore 18.10 – (Giornale di Vicenza) Gioia pura ed un sorriso liberatorio per Antonio Tesoro a fine partita. Vittoria pesante che dà uno scossone al fondo della classifica. «È stata una grande impresa per come è maturata, siamo felici di aver reso orgoglioso il nostro pubblico, in un giorno così particolare per la storia dei colori biancorossi». Non nega di aver temuto il peggio quando il Vicenza è rimasto in dieci per l’espulsione di Orlando. «Non era facile restare concentrati, soprattutto dopo aver beccato il gol di Manaj si sarebbe potuto sbandare, i ragazzi sono stati bravissimi». A dimostrazione che le gare si vincono giocando bene, ma non solo, il dirigente sottolinea: «Tutti hanno buttato il cuore oltre l’ostacolo ed hanno sfoderato una prestazione importante sia per la qualità, che per il carattere». Tutti bravi, ma Tesoro menzione Giulio Ebagua. «Nonostante fosse in condizioni fisiche precarie non si è tirato indietro, ha capito che c’era bisogno di lui e ha stretto i denti. A fine gara era così contento che non sentiva la stanchezza». […]
Ore 17.50 – (Giornale di Vicenza) Il vero Ringhio è del Vicenza. Che con il cuore, il coraggio e la forza di non morire mai rimette in piedi una partita che pareva persa. In 10 e sotto di un gol i biancorossi hanno segnato al 41′ e al 48′ s. t. le due reti hanno permesso loro di aggiudicarsi lo scontro diretto con il Pisa. E così, di fronte al pubblico delle grandi occasioni (10.575 spettatori), il sorpasso è doppio. Sul campo e in classifica. Se il campionato fosse finito oggi la squadra di Bisoli sarebbe salva. Scusate se è poco…Punto di riferimento. Partita di straordinaria intensità emotiva, partita dai due volti. Il Vicenza, paradossalmente, ha fatto vedere le cose migliori quando è rimasto in inferiorità numerica (Orlando, con decisione sbagliata, è stato espulso per somma di ammonizioni al 10′ della ripresa). Perchè? Tralasciando (senza ovviamente dimenticare) animo battagliero, spirito indomito e sangue agli occhi, la spiegazione tecnica è addirittura banale: c’era un punto di riferimento davanti. Ebagua è tornato, è entrato al 20′ della ripresa. E quando sai che hai un terminale offensivo le cose cambiano. Eccome se cambiano. […]
Ore 17.20 – (Gazzettino) «Spero che i punti persi non risultino decisivi al momento di tirare le somme» è stato l’amaro commento del presidente Andrea Gabrielli al momento di lasciare lo stadio, al termine di Cittadella-Perugia. Già, perché se il campionato di serie B è ancora lungo – mancano 12 giornate e tutto può ancora succedere – più avanti si andrà nel tempo e più si faranno calcoli, prestando un occhio di riguardo anche agli scontri diretti, con il Cittadella che in caso di arrivo alla pari si troverà in svantaggio nei confronti del Perugia, dopo l’1-1 di sabato. Lo stesso risultato raccolto a Frosinone, ma i sentimenti sono totalmente contrapposti. L’euforia del posticipo di lunedì scorso sul campo della prima della classe aveva ridato slancio e rinnovato entusiasmo al Cittadella, il pareggio con il Perugia, invece, ha lasciato soltanto tanta amarezza. Una delle poche note felici della trentesima giornata di campionato (quella che ha regalato l’importante traguardo delle 400 partite disputate in serie B dalla squadra granata) è stato il ritorno al gol di Gianluca Litteri, che era a secco dall’ormai lontano derby con il Verona di metà novembre. Il Cittadella ha sperimentato sulla propria pelle, durante l’assenza per l’ernia cervicale, quanto importante sia il centravanti nel gioco e negli schemi di Roberto Venturato. E non solo per i gol che porta in dote Litteri, all’undicesimo centro stagionale. Una rete che però non ha fatto fare i salti di gioia all’attaccante. «Meritavamo di vincere», il suo primo commento. Poi aggiunge: «Il Cittadella ha dominato l’incontro in lungo e in largo, ha creato davvero tante opportunità». Tutti hanno parlato di un’occasione sprecata, anche lo stesso Litteri. «In queste partite devi portare a casa i tre punti, siamo amareggiati per non esserci riusciti». Nell’economia globale dell’incontro pesa l’operato dell’arbitro. «Tutti possono sbagliare, noi giocatori e anche i direttori di gara, mi rammarica il fatto che non abbia usato lo stesso metro di giudizio in occasione del rigore fischiato contro a noi e di quanto successo nell’area del Perugia. Secondo il mio parere, non c’era fallo di Pelagatti su Terrani, e nemmeno quello di Fazzi sul nostro giocatore». […]
Ore 16.50 – (Mattino di Padova) Il leone è tornato a ruggire. […] Gianluca Litteri è tornato al gol. Se poi si aggiunge che, con lo 0-0 nel derby piemontese con la Pro Vercelli di ieri, il Novara è andato ad affiancare gli uomini di Venturato, mancando però il sorpasso in classifica, le note liete sono due. «Ma c’è tanta amarezza, al di là della gioia per la rete», commenta il centravanti catanese, all’undicesimo centro stagionale, suo record in Serie B. «Abbiamo dominato la partita e, quando giochi così, devi vincere, senza discussioni. Se vuoi rimanere lassù devi sfruttare le occasioni che crei. Mandiamo giù questo boccone pensando alla prossima giornata». Che, peraltro, sarà in casa dell’Ascoli, avversario che riporta alla mente un incontro, quello d’andata, a sua volta pesantemente condizionato dall’arbitraggio. Anche lei, come Venturato, ha scelto, però, di non scagliarsi contro il signor Rapuano di Rimini, che ha regalato al Perugia un rigore molto discutibile e non ne ha assegnato uno per il fallo di Fazzi su Pelagatti in area umbra. «Gli arbitri possono sbagliare. Sinceramente, in questo momento credo che sia più utile fare un altro tipo di ragionamento, questo: se avessimo chiuso la partita segnando il secondo gol, come era nelle nostre possibilità, ora non saremmo qui a parlare di quei due episodi». Ma c’erano i due rigori? «Io sottolineo solo una cosa: nell’interpretare le due azioni non è stato usato lo stesso metro di giudizio. Fosse toccato a me decidere non avrei assegnato né il rigore al Perugia, né quello in area umbra. Però, nel momento in cui è stato fischiato il primo, allora doveva esserci pure il secondo». […]
Ore 16.20 – (Giornale di Vicenza) L’amarezza regna sovrana nello spogliatoio del Bassano dopo la sconfitta rimediata al Riviera delle Palme. Ma allo stesso tempo c’è la consapevolezza di potere uscire entro breve tempo dal tunnel della crisi. In riva all’Adriatico, infatti, l’undici di Valerio Bertotto ha disputato una buona partita sotto il profilo tecnico-tattico ma non ha saputo concretizzare. Il lavoro dell’ex terzino dell’Udinese sta iniziando a dare i suoi frutti. Ma dovrà lavorare molto dal punto di vista psicologico. «Il Bassano – commenta il tecnico – ha giocato a calcio, dimostrando di avere una sua fisionomia, creando situazioni importanti che purtroppo non siamo riusciti a concretizzare. Non siamo stati capaci di tenere alta la tensione agonistica per tutta la partita, pagando più del dovuto l’azione che ha portando al gol della Samb. Una situazione che, nel corso della settimana, avevo provato e riprovato. La sconfitta dà fastidio ma anche la consapevolezza e la volontà di uscire da questo momento negativo. Oggi il Bassano sa quello che vuole. Con il lavoro possiamo solo migliorare».Al Bassano, contro la Samb, sono mancati solo i gol. A parte una gran parata di Aridità su Laurenti in avvio di ripresa, i giallorossi hanno costruito gioco ma sono stati poco concreti. «Siamo mancati in fase realizzativa, ma sono comunque soddisfatto perché abbiamo creato e imposto il nostro gioco. Ai ragazzi ho fatto i miei complimenti e mi dispiace che siano usciti ancora una volta dal campo con un pugno di mosche. Conoscevamo tutto della Samb e l’avevamo limitata nel migliore dei modi. Poi è bastata una piccola ingenuità per pregiudicare tutto. Questa la strada giusta per riprendere la marcia. Ciò che conta è riprendere vigore e fiducia. Non ci dobbiamo far abbattere dalle avversità». […]
Ore 16.00 – (Giornale di Vicenza) Un gol di Di Massimo al quarto d’ora della ripresa costringe il Bassano alla quinta sconfitta consecutiva, la seconda della gestione Bertotto. La rete dell’attaccante, da poco subentrato dalla panchina, è un duro colpo per una squadra che, fino a quel momento, aveva anche sfiorato il vantaggio, facendosi apprezzare per una buona manovra anche se inefficace. Subìto il gol la reazione che ci si attendeva non c’è stata, nonostante i cambi fatti da Bertotto che inizialmente conferma il 4-3-3 ma cambia diverse pedine. Tra i pali c’è Bastianoni al posto di Rossi, al centro della difesa rientra Bizzotto mentre a sinistra c’è Stevanin dal primo minuto, infine in attacco sull’out mancino trova spazio Fabbro. Modulo speculare per la Sambenedettese, che nel primo tempo sembra soffrire l’organizzazione di gioco messa in campo dal Bassano. […]
Ore 15.30 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Il match winner Stefano Padovan resta misurato nel commentare «il gol importante che ha permesso di vincere la partita, a prescindere che l’abbia fatto io». Sull’affondo che ha permesso di sbloccare il risultato ci torna Bruno Tedino, lustrandosi gli occhi. «L’azione del gol è stata talmente bella e veloce, che se fanno vedere tante volte il vecchio Barcellona, anche questa può essere annoverata nel lotto. Il gol di Padovan prosegue l’allenatore – è un segnale importante. Lui in allenamento fa vedere cose importanti e oggi ha fatto il gol vittoria». […] Alla consegna delle liste, infatti, tutti sorpresi per l’assenza di Tomei: «Ha avuto una settimana di difficoltà dal punto di vista fisico. In mattinata, con lo staff abbiamo deciso di non farlo giocare. Ha preso una brutta botta mercoledì pomeriggio, cadendo su un sasso con la schiena». Vittoria che pesa quanto? «Tantissimo – assicura il mister -, anche perché contro un avversario forte, che stimo. Sono una squadra muscolare, che sa muovere la palla in mezzo al campo. Poi l’hanno messa in bagarre». L’ulteriore rigore sbagliato da Arma diventa un problema? Avvicendamento possibile? «Mi spiace molto per Rachid. Non è da lui, perché è un cecchino: ci pensa un po’ troppo – risponde -. Siamo contenti per l’apporto che dà alla squadra. Se cambiare o no, ne parlerò con lui e con la squadra, sarà una decisione del gruppo». Aggancio alla Reggiana. E sul vertice? «Con un occhio guardiamo davanti, con l’altro dietro. Per il primo posto, occhio al Padova: con lo scontro diretto da fare, il mio amico Giorgio (Zamuner, ndr) se lo merita». Il pareggio del Parma a Mantova, inoltre, consente ai neroverdi di portarsi a meno 5 dai gialloblù. […]
Ore 15.10 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) È prezioso, il primo gol di Padovan in neroverde: spezza la tradizione sfavorevole con il Sudtirol, restituisce serenità dopo la sconfitta di Santarcangelo, esorcizza il terzo errore stagionale dal dischetto di Arma e consente al Pordenone di agganciare la Reggiana al quarto posto. Non è stata una partita semplice. Tedino ha recuperato Burrai e Misuraca, ma i suoi ragazzi non hanno ancora ritrovato la brillantezza dei giorni migliori. In grande spolvero solo Luca Cattaneo, che giustamente il tecnico ha richiamato in panca a 5′ dal termine per consentire al popolo neroverde di tributargli una meritata standing ovation. Già assenti Berrettoni e Ingegneri (oltre a Pellegrini e Parodi), all’ultimo momento alla lista degli indisponibili si è aggiunto pure Tomei (contusione alla schiena). Tedino si è quindi affidato a D’Arsiè fra i pali; Marchi centrale al fianco di Stefani; al centrocampo titolare e a Padovan in prima linea insieme ad Arma, con Cattaneo trequartista. Viali ha risposto con il suo consueto 4-3-3, senza l’ex sacilese Spagnoli, rimasto inizialmente in panca. […]
Ore 14.40 – (Messaggero Veneto) Molto soddisfatto per il primo gol coi ramarri il centravanti di Torino Stefano Padovan. «Fa piacere perché è coinciso con il successo di squadra – afferma –. La cena che dovevo offrire? Solo se avessi segnato al Santarcangelo (sorride, ndr). Non è stata una partita facile ma abbiamo dimostrato di saper reagire dopo una gara sfortunata come quella di due domeniche fa». Chiusura con Cattaneo: «Un grande successo – dice – ora sfatiamo il tabù trasferta, vinciamo ad Ancona».
Ore 14.20 – (Messaggero Veneto) «Vittoria pesantissima». Usa il superlativo Bruno Tedino, tecnico del Pordenone. «Grande reazione del gruppo dopo la sconfitta col Santarcangelo – attacca – e non era facile dopo la settimana che avevamo passato. Il gol? Un’azione da Barcellona». È appena finita la partita con l’Alto Adige e il trainer neroverde festeggia. I tre punti fanno bene alla classifica – raggiunta la Reggiana al quarto posto – e anche al morale. «Sicuramente – afferma Tedino –, ne avevamo bisogno. È un successo davvero importante per il valore dell’avversario, forte, che sa muovere molto bene la palla; perché venivamo da giorni pesanti sia per il ko di domenica scorsa sia perché ci siamo allenati tanto e con diverse defezioni. Devo fare un plauso a Misuraca e a Burrai, che non erano al meglio e hanno stretto i denti: questo è amore per la maglia. Come gruppo abbiamo dato un grande segnale». Importante anche in ottica-gol la prima rete in neroverde da parte di Padovan. Tedino a riguardo è molto soddisfatto: «Stefano in allenamento fa vedere grandi cose – spiega – sono contento per lui. L’azione mi è piaciuta, se la facesse il Barcellona la farebbero vedere per giorni in tv. È stata la gemma di una gara giocata bene, in cui anche nel finale ho visto cose importanti: ci siamo difesi bene e conservato il vantaggio. Quando la partita si trasforma in bagarre può succedere tutto». […]
Ore 14.00 – (Messaggero Veneto) Centrocampisti d’esperienza e spessore come Misuraca e Burrai non si regalano. E infatti il loro rientro – nonostante le assenze del portiere Tomei (fermatosi poco prima del match), Berrettoni e Ingegneri – coincide con il pronto ritorno alla vittoria del Pordenone. Dimenticato lo scivolone di Santarcangelo, anche grazie alla concomitante sconfitta della Reggiana a Macerata, che significa aggancio al quarto posto. A firmare la domenica di festa neroverde è Stefano Padovan, talento classe ’94 scuola Juve, che conferma la sua classe realizzando il primo centro con la maglia dei ramarri. Un gol pesantissimo, perché è quello che decide la gara e perché arriva, nella prima frazione, pochi minuti dopo il terzo rigore goffamente fallito in questo campionato da Rachid Arma. Un errore che sarebbe potuto costare caro. Spumeggiante e disattento. La sorpresa, dunque, è l’assenza del portiere Tomei. Leggero infortunio in allenamento per il numero 1 e forfait dato in extremis. Per il resto, confermato l’ormai consueto 4-3-1-2, con Suciu che torna mezzala assieme a Misuraca e Burrai di nuovo in regia. Ma fin da subito il più pimpante è il trequartista Cattaneo, che di birra in corpo pare averne parecchia e comincia a svariare su tutto il fronte offensivo. […] Cattaneo al 14’ in azione personale salta un difensore e arriva a due passi da Marcone, conclusione diagonale e clamoroso palo interno dalla parte opposta. Sulla sfera si avventa Padovan, che viene atterrato da Tait. Rigore che pare ineccepibile, Arma però dal dischetto tira ancora una volta una “mozzarella” che Marcone blocca in tuffo senza difficoltà. Il pubblico rumoreggia in tribuna, c’è il rischio che lo scoramento si trasmetta al campo. Invece l’appuntamento con il gol è solo rimandato: al 19’ Cattaneo lavora un pallone a centrocampo e imbecca Suciu, che indovina il filtrante in verticale per lo scatto di Padovan, controllo e rasoterra “mortifero” per l’1-0. […] Domenica ad Ancona bisognerà tornare a fare la voce grossa anche in trasferta.
Ore 13.30 – (Gazzettino, edizione di Venezia) «In finale di Coppa Italia e primi a +7 in campionato. Stiamo realizzando quello che, me l’avessero pronosticato quest’estate, sarebbe stato un sogno. Però, sia chiaro, non abbiamo fatto ancora niente». Gonfia il petto nel post partita Pippo Inzaghi, sottolineando tutti i meriti del Venezia che continua letteralmente a volare. «Abbiamo vinto una partita incredibile, perché costruisci una ventina di tiri in porta e poi invece vinci a un minuto e mezzo dalla fine sorride il tecnico arancioneroverde Con questi tre punti il Venezia ha ribadito il suo carattere e la sua voglia: sono felice per i miei ragazzi perché stanno davvero lavorando in un modo eccezionale». Piegare il Modena è stato a dir poco difficile. «Una squadra organizzata e con dieci giocatori tutti nella loro area. Dovevamo essere più bravi a sbloccarla all’inizio, poi nel secondo tempo abbiamo giocato, creato e girato bene la palla insistendo fino all’ultimo. Bravi anche i giocatori entrati in corsa: Fabris per il cambio di passo, Fabiano in un ruolo ibrido tra la mezzala e il trequartista, più Ferrari che è in un buon momento. Stiamo spendendo moltissimo, per questo ho dato riposo ai ragazzi fino a mercoledì pomeriggio prima di pensare alla prossima tappa di lunedì a Bassano. Sarà l’ennesima sfida complicata da affrontare al massimo, come sempre». Il Venezia è sceso in campo sapendo del secondo 1-1 di fila del Parma, con conseguente chance concretizzata in extremis di volare a più sette. «Onestamente pensavo che il Parma sarebbe stato a pochi punti da noi, ma il calcio è questo e sono convinto che un margine di questa ampiezza lo meritassimo già da parecchio tempo fa. Siamo sempre concentrati: sei vittorie di fila, otto nelle ultime nove gare, più di così non potrei chiedere». […]
Ore 13.10 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Adesso è vera fuga! Il Venezia al 92′ riesce a scardinare la difesa del Modena e a portare a casa tre punti importantissimi: che arrivano nel giorno in cui il Parma pareggia a Mantova, collezionando il secondo punto in due match. Sette sono ora le lunghezze che separano la squadra di Inzaghi dai giallobù, con in più il vantaggio nello scontro diretto. Nove giornate alla fine e un margine di sette punti: è tanto ma, giustamente, non è ancora nulla. Rimangono ancora 810 minuti al termine del campionato e venti punti per avere la promozione garantita. Intanto come ha detto il tecnico nel dopogara quello che poteva essere solamente un sogno durante l’estate, sta ora prendendo forma. E ieri è stato davvero durissimo per il Venezia avere ragione di un Modena messo in campo in maniera impeccabile da un Capuano espertissimo nel preparare i match per impedire all’avversario di giocare. Infatti gli ospiti per tutta la gara hanno unicamente guardato a perdere tempo in ogni maniera possibile e a chiudersi nella propria metà campo in modo quasi impenetrabile: definirlo un 5-3-2 come modulo sarebbe presentarlo come sin troppo offensivo, in realtà tutti i modenesi erano a guardia della loro area, se si eccettuano le galoppate di Diop per creare scompiglio e cercare di alleggerire la pressione. Il Venezia ha saputo creare una marea di occasioni da gol senza riuscire a concretizzarne alcuna, per sfortuna ma anche per l’intasamento che c’era nell’area ospite, nella quale non c’era alcuno spazio per le conclusioni lagunari. E’ stato necessario un grandissimo sforzo da parte del Venezia che già conosceva il risultato del Parma e quindi fremeva per conquistare i tre punti per allungare. Massimo impegno e anche qualche giocata spigolosa fatta e subìta per cercare di sbloccare un risultato che pareva a tratti stregato. Come detto tutte le soluzioni provate dai lagunari, da punizioni a tiri dalla distanza a conclusioni in area, non riuscivano a sbloccare la gara. Determinazione, convinzione e grande voglia di vincere di tutto il team hanno consentito di arrivare all’inzuccata di Geijo al 92′, voluta e meritata, che ha fatto esplodere il Penzo, facendo letteralmente volare il team arancioneroverde. […] Pausa meritata per i lagunari sino alla ripresa di mercoledì mentre già oggi si conoscerà il calendario dei prossimi match lagunari legati alla finale di Coppa Italia. La gara d’andata è infatti in programma mercoledì 22 e ciò significherebbe due giorni dopo la trasferta di Bassano di lunedì 20 per permettere la diretta di Raisport. Il Venezia ha presentato tre soluzioni per conciliare il lavoro della squadra con gli impegni del campo e oggi dalla Lega arriverà la risposta.
Ore 12.50 – (La Nuova Venezia) «Sono orgoglioso della mia squadra, avremmo strameritato di portare a casa un punto, e poi ci manca un rigore megagalattico su Diop nei minuti di recupero». Questa l’analisi del tecnico Ezio Capuano che, da un lato riconosce le qualità del Venezia, e dall’altro insiste: «Se Olivera avesse stoppato il pallone al 93’ avrebbe probabilmente fatto gol. Invece sul ribaltamento di fronte Geijo è salito in cielo e ha trovato l’incrocio dei pali. Due episodi che hanno segnato l’incontro. Poi, però, questo Venezia è una squadra dalle individualità inarrivabili, potrebbe tranquillamente essere tra le prime cinque della Serie B. […] Ora pensiamo alle prossime partite, dovremo affrontarle con l’abnegazione che abbiamo mostrato su ogni pallone qui a Penzo».
Ore 12.30 – (La Nuova Venezia) […] Per Alexandre Geijo il Penzo sembrava addirittura il Camp Nou di Barcellona dopo il suo gol. «L’esplosione di gioia dei tifosi mi ha emozionato. Se avessimo pareggiato non ci sarebbe stato alcun problema, si andava avanti lo stesso. Penso però al gol e come ho colpito male il pallone, troppo debolmente, credevo che uscisse. È stata dura ma bene così». Gianni Fabiano è entusiasta per questo successo. «Parlare di matematica è ancora prematuro, però questi tre punti pesano tantissimo. Continuiamo a correre e per chi ci insegue è dura, anche se le insidie sono sempre tante e lo abbiamo visto pure contro il Modena». […] Per il capitano Evans Soligo è stata «una gioia immensa il gol nel finale, e ora sono sette i punti sul Parma. A vincere in questo modo non eravamo più abituati, ma si fa in fretta a riprendere le misure. Siamo stati bravi a non farci innervosire dall’ostruzionismo degli avversari».
Ore 12.10 – (La Nuova Venezia) Tre punti pesantissimi nella corsa alla promozione. I protagonisti del Venezia in campo ieri sono tutti concordi, a cominciare dall’allenatore Filippo Inzaghi. «Una vittoria arrivata al termine di una partita incredibile, nella quale abbiamo tirato venti volte verso la porta del Modena. Normale che si possa anche rischiare qualcosa e il merito va diviso tra tutti, compreso chi è subentrato dalla panchina. Penso solo a Fabiano che ha colpito un palo incredibile». Il Mantova ha fermato ancora la corsa del Parma, però Inzaghi non guarda ai regali altrui. «Dobbiamo pensare solo a noi stessi e a quello che possiamo fare. Avevo parlato di dodici finali da affrontare qualche settimana fa e tre le abbiamo già vinte. Ne mancano ancora nove. I sette punti di vantaggio sul Parma ci stanno per quel che abbiamo fatto finora, anche se mi aspettavo che fosse più vicino a noi in classifica a questo punto. Ad ogni modo se ad agosto mi avessero detto che oggi avremmo avuto un tale vantaggio e la finale di Coppa Italia da disputare, avrei pensato a un sogno. Ma i sogni sono fatti per essere realizzati, ci proveremo da qui a maggio». […]
Ore 11.50 – (La Nuova Venezia) La testa di Geijo, il cuore di tutto il Venezia. E mettiamoci anche la voce dei tifosi, una carica che spinge, spinge, spinge la squadra nell’assalto finale fino ad esplodere in un boato quando il bomber mette la fronte sul pallone disperato scodellato al centro da Bentivoglio. Ci può stare di far fatica, ci può stare di correre anche qualche rischio, come lo ha corso il Venezia, talvolta sbilanciato in avanti, alla ricerca del gol-partita. Ecco perché quando Geijo – ma più che Geijo, tutta la squadra – ha calato il carico da undici la prima sensazione è stata quella del gol liberatorio. Poi, un momento più tardi, l’idea di avere sette punti vantaggio sulla seconda – il Parma fermato a Mantova – ha dato il senso dell’impresa. Il Venezia con questo 1-0 sul Modena non ha vinto il campionato, ma ha fatto un passo da leone verso il traguardo. Onore al Modena, tanto per essere onesti. Giorico e compagni se la sono giocata per un’ora faccia a faccia con il Venezia. […] L’assalto al fortino continua, al 90’ va nel notes un pallonetto di Ferrari alto di un respiro, poi arriva il cross dell’apoteosi, Geijo c’è, palla lenta, rete gonfia. Il resto, immaginatelo voi.
Ore 11.20 – Le pagelle del Padova (Gazzettino, Andrea Miola): Bindi 6; Cappelletti 6.5, Emerson 7.5, Russo 6; Madonna 6, De Risio 6.5 (Mazzocco 6.5), Mandorlini 6.5, Dettori 6.5, Favalli 7; Neto Pereira 6 (Alfageme sv), Altinier 6.5 (De Cenco 6.5).
Ore 11.10 – (Gazzettino) Quando il Santarcangelo vedeva ormai prossimo il traguardo dell’intervallo, il Padova ha però trovato il guizzo vincente con Altinier, fino a quel momento quasi impalpabile, ma come sempre implacabile quando c’è da colpire in area. Sanguinoso il pallone perso a metacampo da Carlini sul pressing feroce di Favalli (Marcolini in panchina è andato su tutte le furie), veloce ripartenza del numero tre biancoscudato che dopo una precisa triangolazione con Dettori ha servito sul piatto d’argento un assist al bacio per Altinier che in corsa, di prima intenzione, non ha dato scampo al portiere Nardi. […] Decisivi per il 2-0 i cambi di Brevi: al novantesimo Mazzocco si è inventato un numero d’alta scuola in mezzo al campo, l’azione si è quindi sviluppata sulla sinistra per Favalli che dopo avere vinto un contrasto ha servito un pallone con il contagiri a De Cenco il quale di giustezza ha trafitto Nardi. Primo sigillo in campionato per il brasiliano e partita in ghiaccio.
Ore 11.00 – (Gazzettino) Poteva essere la domenica perfetta. Invece a togliere in parte il sorriso ai biancoscudati è arrivato il gol quasi a tempo scaduto (ormai un marchio di fabbrica) del Venezia, annullando così i benefici effetti che avrebbe potuto avere il 2-0 al Santarcangelo nella rincorsa alla vetta. La sconfitta della Reggiana e il pareggio del Parma hanno comunque permesso al Padova di puntellare il terzo posto in classifica e di portarsi ad un solo punto dal secondo. Non è stato facile per la truppa di Brevi avere ragione della formazione romagnola, in corsa per i play off e reduce da una striscia positiva di cinque risultati. Molto incoraggianti sul piano della manovra i primi venti minuti: buona la spinta sulle corsie esterne di Madonna e Favalli, preziosi i movimenti tra le linee di Neto Pereira e Dettori, aggressivi al punto giusto Mandorlini e De Risio nell’azione di riconquista del pallone. Unica nota stonata l’ultimo passaggio a liberare l’uomo davanti alla porta. E così, pur con qualche affanno, la difesa del Santancargelo ha avuto sempre buon gioco. Le fasi successive sono state più equilibrate. Gli ospiti hanno cominciato a mettere con più insistenza il naso fuori dal guscio, mentre l’azione offensiva della compagine di casa è diventata meno fluida.
Ore 10.50 – (Gazzettino) […] In sala stampa è il turno anche dei due bomber. Ecco Altinier: «È stato un turno favorevole dato che il Parma ha pareggiato e la Reggiana ha perso. Peccato che il Venezia abbia vinto a tempo scaduto, vuole dire che ci crede fino alla fine. Noi comunque siamo stati bravi ad affrontare questa gara nel modo giusto, continuiamo a sognare perché ci crediamo». Ha segnato alla prima opportunità che le è capitato. «Al di là di avere segnato, è stato importante sbloccarla poco prima dell’intervallo: non dico che sia stato decisivo, ma quasi perché era una gara complicata. Faccio i complimenti ai compagni perché ho finalizzato un’azione corale». Una dedica speciale per il gol. «A mia nonna Luigia che è mancata nei giorni scorsi». Sui complimenti di Inzaghi. «Anche se arrivano dall’allenatore del Venezia (ride, ndr) fanno piacere». Un flash di De Cenco, al primo sigillo in campionato. «Ci tenevo a segnare davanti ai nostri tifosi. Sono felice di avere chiuso la gara perché ci ha permesso di vivere più serenamente il recupero».
Ore 10.40 – (Gazzettino) «Stiamo facendo un ottimo campionato, il nostro obiettivo è arrivare il più in alto possibile». Il concetto non è nuovo, ma la vittoria con il Santarcangelo dà ancora più peso alle parole di Brevi, tanto più che il Padova ha guadagnato altri due punti al Parma. Il Venezia invece resta a +8 in virtù del successo in pieno recupero. Notizia che il tecnico apprende così. «Non lo sapevo. Sono stati bravi, facciamo a loro i complimenti». E aggiunge. «Il Venezia sta disputando un campionato con numeri importantissimi. Sappiamo che la nostra squadra e la loro non sono state costruite con le stesse risorse economiche, noi comunque dobbiamo proseguire sulla nostra strada e farci trovare pronti. Possiamo solo vincere e vedere cosa fanno le altre davanti, abbiamo il dovere morale di crederci». Poi si sofferma sulla disamina della partita. «Potevamo sbloccarla solo sulle fasce? Effettivamente sì, e anche sulle palle inattive. Il Santarcangelo è una squadra molto compatta, alla quale è difficile segnare. Ci aspettavamo una gara complicata, però i ragazzi l’hanno interpretata nel modo giusto senza avere fretta e frenesia. Si sono dimostrati attenti e maturi, e siamo andati in vantaggio meritatamente anche se nel finale del primo tempo. Nella ripresa abbiamo lasciato agli avversari un po’ più di possesso, però non ci hanno creato grandi problemi. Mentre noi potevamo fare gol con la traversa di Emerson e in un’altra circostanza nella quale è stato bravo il portiere, anche se stiamo comunque bravi a chiuderla». […]
Ore 10.20 – Le pagelle del Padova (Mattino di Padova, Francesco Cocchiglia): Bindi 6; Cappelletti 6, Emerson 7, Russo 6.5; Madonna 7, De Risio 6.5 (Mazzocco 6), Mandorlini 6.5, Dettori 6.5, Favalli 7.5; Neto Pereira 6 (Alfageme sv), Altinier 7 (De Cenco 6.5).
Ore 10.10 – (Mattino di Padova) […] A conti fatti, il Padova – quello tipo, con il ritorno di Russo in difesa (al posto di Sbraga) e De Risio a centrocampo, dove Mandorlini si è ritrovato di nuovo regista – ha impostato il confronto con raziocinio, senza farsi prendere dall’ansia o dal nervosismo, considerato oltretutto che il Santarcangelo aveva un modulo speculare al suo, il 3-5-2, e che davanti proponeva un Cori a tutto tondo, bravo a muoversi tra le linee, a rientrare e a creare spazi per i compagni. La pazienza con cui hanno proposto il loro calcio, non spettacolare ma concreto, ha premiato alla fine il modo in cui Neto Pereira & C. hanno gestito il primo tempo: nulla di trascendentale, tuttavia con il passare dei minuti si faceva strada la sensazione che, sfruttando a dovere le corsie laterali e provando a vincere gli uno contro uno, il vantaggio sarebbe arrivato. Fondamentale è stato averlo trovato allo scadere del primo tempo, mentre nella ripresa si è forse aspettato troppo a chiudere il match, anche se di veri e propri pericoli Bindi non ne ha corsi. […] A conti fatti, tutto ok, tranne che per quell’1-0 in extremis del Venezia. Ma questo Padova ha tutti i mezzi per scalare un altro gradino della classifica e insediarsi alle spalle degli arancioneroverdi. I numeri parlano da soli, e depongono a favore di un’autostima sempre più solida. Così si va lontano.
Ore 10.00 – (Mattino di Padova) Sarebbe stato bellissimo, della serie “troppa grazia Sant’Antonio”, ma non si può sempre sperare, calcisticamente parlando, nell’aiuto di… lassù. E se la vittoria al fotofinish del Venezia sul Modena ha finito per raffreddare gli entusiasmi generati sugli spalti dai risultati che arrivavano dagli altri campi (il Parma bloccato sul pari a Mantova, la Reggiana caduta a Macerata), il bilancio del pomeriggio vissuto all’Euganeo, sferzato da un freddo vento di tramontana, è comunque positivo per il Padova: sedicesimo successo in campionato su 29 giornate, il settimo nel girone di ritorno su 10 partite (23 punti all’attivo, aggiungendoci i due pareggi con Gubbio e Reggiana, contro l’unica sconfitta, patita a Forlì), ma soprattutto distacco ridotto ad una sola lunghezza nei confronti della “corazzata” ducale, che in otto giorni ha frenato la sua corsa all’inseguimento della capolista, con due pareggi di fila. Inzaghi e i suoi sono sempre a + 8 (64 contro 56), ma il secondo posto – che in ottica playoff significherebbe molto, consentendo di saltare il primo turno degli spareggi-promozione – è più che mai abbordabile, tantopiù che lo scontro diretto con la squadra di D’Aversa si giocherà mercoledì 5 aprile proprio nello stadio di casa. Certo, fosse finita 0 a 0 al “Penzo”, la soddisfazione sarebbe stata ancora maggiore, eppure il bottino raccolto non è poca cosa. […]
Ore 09.50 – (Mattino di Padova) Numeri alla mano, state disputando un campionato di altissimo profilo. È un po’ frustrante non riuscire, negli ultimi tempi, a rosicchiare punti alla capolista? «Che dire, per ora faccio i complimenti al Venezia. È una squadra forte, che sta conducendo un gran campionato, così com’era nei loro piani d’inizio stagione. Noi abbiamo il dovere morale di crederci sino alla fine, continuare su questa strada e vedere che fanno gli altri». Quantomeno adesso il secondo posto è a portata di mano. […] Parola anche a Michele Marcolini, tecnico del Santarcangelo ed ex giocatore biancoscudato: «Dispiace aver perso su due azioni di contropiede nate da due nostri errori. Il Padova ha una struttura fisica maggiore, è bene organizzato, lotta per il vertice e si vede. Il mio ritorno all’Euganeo? Mi ha fatto piacere. Conservo un bel ricordo dell’annata trascorsa qui. Avevamo un’ottima squadra, si era creato un bell’entusiasmo, ma mi resta il grande rammarico per non essere riusciti a centrare la promozione. Potevamo ottenere sicuramente qualcosa in più».
Ore 09.40 – (Mattino di Padova) Poteva essere una giornata trionfale, nella quale si recuperavano punti a Parma, Reggiana e Venezia. Missione compiuta solo a metà, con i lagunari che sono sempre più in fuga in testa alla classifica. Il Padova a conti fatti allunga sul quarto posto e riduce le distanze dal secondo, grazie al pareggio dei ducali contro il Mantova. Un risultato che il tecnico Oscar Brevi ammette di aver appreso già prima di scendere in campo. «E credo lo sapessero anche i giocatori, ma non ha influito sul nostro avvio di gara», spiega l’allenatore biancoscudato. «Siamo riusciti a vincere una partita complicata, contro un avversario compatto, che vanta un’ottima difesa ed era reduce da alcuni successi prestigiosi. Siamo stati maturi, interpretando la partita nel modo giusto senza frenesia. Nella ripresa abbiamo concesso loro un maggior predominio, ma non ci hanno mai messo veramente in difficoltà. Potevamo chiudere il discorso prima e metterci più tranquilli, ma alla fine è stata premiata la nostra compattezza».
Ore 09.30 – (Mattino di Padova) Due azioni, due gol, e tre punti che avvicinano il secondo posto. Le proverbiali sgroppate di Favalli, stavolta, hanno abbattuto anche il Santarcangelo, servendo ad Altinier e De Cenco due palloni da spingere solamente in rete. L’undicesima rete, per il primo, la prima in assoluto in campionato – dopo i due sigilli in Coppa – per il brasiliano. «Questo gol vorrei dedicarlo a mia nonna Luigia, mancata in settimana a 97 anni», il pensiero speciale del bomber mantovano a fine partita. «Io l’ho trovato praticamente alla prima occasione, una rete importante perché sbloccare il risultato subito prima del riposo è stato davvero determinante. Non era facile, il Santarcangelo ci ha costretto ad una gara molto fisica, ma quella bella azione, nata dalla pressione di tutti, ha messo la strada un po’ in discesa». […] Dopo le reti di Pontedera e Venezia in Coppa Italia, invece, per Caio De Cenco ieri è arrivato il primo sigillo in campionato. «Volevamo vincere, era quello l’importante», le parole del brasiliano. «Stavolta sono stato ancora più contento perché la mia rete ha chiuso la gara. È stato bello segnare davanti ai tifosi dell’Euganeo. Ora continueremo a provare a vincerle tutte: noi crediamo ancora al primo posto».