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Ore 20.00 – (Messaggero Veneto) Procedono le manovre di rafforzamento di una big del girone di Lega Pro. Stiamo parlando del Parma. Nelle ultime ore, infatti, il club gialloblù ha prolungato i contratti di Yves Baraye (classe 1992) e di Manuel Noccolini (classe 1989), rispettivamente esterno d’attacco e jolly della formazione allenata da D’Aversa. Per loro il vincolo contrattuale scadrà il 30 giugno 2019. Nell’accordo è stata prevista anche un’opzione per il terzo anno. Il Parma ha poi rinnovato il contratto della punta Pasquale Mazzocchi (classe 1995), ora legato al club crociato fino a tutto il 30 giugno 2021. […]
Ore 19.00 – (Messaggero Veneto) Aveva iniziato la sua nuova avventura col piede giusto: quattro gare da titolare. Adesso Jeremie Broh siede in panchina nell’Alto Adige ma si candida a un posto da titolare nella gara di domenica del Bottecchia, di cui è l’unico ex nella fila dei bolzanini. Il centrocampista classe 1997 è passato in biancorosso proprio lo scorso gennaio dal Pordenone, dove aveva totalizzato 9 presenze di cui sole 3 da titolare. «A cosa punto in questa gara? Sicuramente a giocare e a far capire ai neroverdi le mie potenzialità che con Tedino non sono riuscito a esprimere del tutto – afferma il mediano di proprietà del Sassuolo –. Tra i ramarri mi ero trovato bene e ho vissuto dei bei mesi, legando con molti compagni di squadra tra cui Azzi e Raffini (anche loro ceduti, ndr). Purtroppo non ci sono state le condizioni per continuare il rapporto e ho preferito passare in prestito all’Alto Adige». Col Pordenone l’ottima partita proprio col Suedtirol in coppa Italia e alcune buone apparizioni con Sambenedettese e Ancona. «Ho dimostrato di poterci stare, onestamente, però il mister ha fatto altre scelte – afferma Broh – e mi è dispiaciuto. Potevo dire la mia in quella squadra tuttavia capisce anche le sue decisioni: la squadra andava forte e non era semplice rinunciare a uno tra Burrai, Misuraca o Suciu. Ma adesso penso solo a fare il bene dell’Alto Adige e quindi a vincere domenica». […]
Ore 18.00 – (Messaggero Veneto) Il Pordenone sta per riabbracciare uno dei suoi giocatori più importanti. Dopo due gare ai box per una fastidiosa pubalgia, Salvatore Burrai torna a disposizione di Bruno Tedino. Il regista si è allenato anche ieri con la squadra, sostenendo tutto l’allenamento con i compagni: le sue condizioni non destano più preoccupazione e quindi è in grado di riprendersi in mano il centrocampo. È un recupero importante il suo, in quanto con l’Alto Adige non dovrebbero fare rientro altri due sultani del team, ovvero Andrea Ingegneri ed Emanuele Berrettoni. Anche ieri i due hanno lavorato a parte. […] Con l’Alto Adige torna così nella sua composizione principale il centrocampo, considerato che si rivede anche Gianvito Misuraca dopo l’influenza che l’ha messo ko con il Santarcangelo. I problemi rimangono per Berrettoni e Ingegneri: il primo lavora a parte per una botta al piede accusata in un allenamento mentre il secondo è ancora alle prese con guai fisici. Difficile al momento il recupero per il match con gli altoatesini. Sempre ieri non hanno lavorato con la squadra Matteo Tomei (non sembra nulla di preoccupante per domenica), Eros Pellegrini, Giulio Parodi e Danilo Bulevardi: i difensori sembrano fuori causa mentre il mediano sta gestendo i postumi dell’influenza. […]
Ore 17.00 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) Ingordigia. O più semplicemente, voglia di prendersi tutto. Campionato e Coppa Italia, con il primo in testa ad ogni pensiero e il secondo obiettivo già inquadrato nel mirino dopo il successo nel derby col Padova. […] Il calendario rischia il sovraffollamento con la finale di andata con il Matera, prevista il 22 marzo. Impossibile, però, che si giochi davvero in quella data e il motivo è presto spiegato. Bassano-Venezia, posticipo dell’undicesima giornata di ritorno, è in programma per lunedì 20 marzo alle 20,45. E non verrà spostato, come spiega il dg arancioneroverde Dante Scibilia. «Ci è stato già detto che ci sono accordi precisi con la Rai — spiega — e non verrà cambiata data. Quindi va escluso un anticipo la domenica o al sabato, dovremmo tornare in campo a 48 ore di distanza e stiamo discutendo con Matera e Lega Pro per una soluzione. La finale di andata può essere spostata di un giorno o a mercoledì 29 marzo, sempre che i nostri avversari siano d’accordo, chiaro. Nel primo caso bisognerebbe posticipare la partita successiva col Santarcangelo, mentre la terza opzione non è praticabile: si era pensato a fare la finale su gara unica, ma il regolamento è già stato approvato e non si può cambiare». La vittoria nel derby con il Padova ha fatto esultare tutto l’ambiente: «Ho sentito velocemente anche il presidente — sorride Scibilia — ovviamente era molto contento, per ora tutto sta andando alla grande. Ma andiamo avanti con i piedi per terra, la strada è ancora lunga». […]
Ore 16.00 – Qui Guizza: termina l’allenamento.
Ore 15.50 – Qui Guizza: ultima serie di passaggi e tiri in porta.
Ore 15.30 – Qui Guizza: prove tecniche di 3-5-2. A parte Alfageme.
Ore 15.10 – Qui Guizza: lavoro atletico. Assente Bindi, vittima di un problema gastroenterinale.
Ore 14.50 – Qui Guizza: grave infortunio in riscaldamento per il terzo portiere Paul Iakob, frattura esposta di un dito della mano destra.
Ore 14.30 – Qui Guizza: Biancoscudati in campo per l’allenamento.
Ore 14.00 – (La Nuova Venezia) Il Venezia è stato multato con un’ammenda di 1.000 euro in quanto “un isolato sostenitore, più volte durante la gara, esponeva un drappo contenente una espressione offensiva verso la città di Padova”. Prosegue, intanto, la prevendita per la gara di campionato con il Modena allenato da Ezio Capuano, che ha sostituito Simone Pavan sulla panchina emiliana. Il Venezia non potrà contare sullo squalificato Marco Modolo, candidato a sostituirlo al centro della difesa è Francesco Cernuto, mentre è sicuro il rientro di Facchin tra i pali. Ad oggi il punto interrogativo riguarda Alberto Acquadro (nella foto): il centrocampista è stato costretto a chiedere il cambio al 41′ del primo tempo dopo un’entrata pericolosa di Monteleone ed ha riportato una leggera distorsione alla caviglia sinistra. […]
Ore 13.00 – (La Nuova Venezia) Pippo Inzaghi riesce dove nemmeno Alberto Zaccheroni ce l’aveva fatta: portare il Venezia in finale di Coppa Italia. […] Il sorteggio su chi giocherà in casa la gara d’andata si svolgerà lunedì a Firenze, ma già adesso si pone un problema di date, soprattutto per quanto riguarda la prima sfida, fissata per mercoledì 22 marzo, per la quale il Venezia punta a uno spostamento: il Matera di Auteri, impegnato domenica 19 marzo ad Agrigento contro l’Akragas, non ha problemi, mentre il Venezia giocherà lunedì 20 marzo in notturna (ore 20.45) a Bassano per il posticipo televisivo di Rai Sport. Tre le opzioni possibili: la prima è posticipare di una settimana la finale di andata (mercoledì 29 marzo, dopo Venezia-Santarcangelo e Matera-Messina), la seconda è riportare Bassano-Venezia alla domenica sostituendola con un’altra partita in televisione, come a fine gennaio quando inizialmente Venezia-Parma si doveva disputare al lunedì sera, un’ipotesi che non sembra però percorribile per non rivoluzionare il palinsesto di Rai Sport. […] La terza opzione, forse quella con maggiori probabilità, la fornisce Giorgio Perinetti. «Stiamo parlando con i responsabili della Lega e con il Matera per trovare una soluzione che vada bene a tutti» spiega Perinetti, responsabile dell’area tecnica, «tenendo fermo il posticipo televisivo con il Bassano, si potrebbe giocare giovedì 23 marzo la prima gara, ma a quel punto sarebbe più equo poter spostare al lunedì la nostra gara interna di campionato con il Santarcangelo». […]
Ore 12.30 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Tutti uniti per centrare la vittoria con il Pisa, diretta concorrente del Vicenza nella lotta per restare in serie B. Il primo appello al pubblico biancorosso finalizzato a stare vicino e a sostenere la squadra biancorossa è partito da Pierpaolo Bisoli subito dopo la fine del match disputato sabato scorso a Cesena. «La gente di Vicenza finora non ci ha mai fatto mancare niente, ci è stata vicina soprattutto nei momenti di difficoltà, ma se è possibile chiedo a loro di essere in tanti al Menti e di essere il dodicesimo uomo in campo, cosa che i sostenitori del Vicenza sanno essere in maniera importante». L’appello di Bisoli è stato seguito dall’iniziativa della società che ha abbassato il prezzo dei biglietti nei distinti a 7 euro, ridotti a 5 euro per gli under 10. L’iniziativa finora ha avuto successo visto che fino a ieri sera i biglietti venduti erano quasi duemila, numero che sembra destinato ad aumentare e che, sommato agli abbonati, fa pensare che i presenti domenica al Menti gli spettatori possano sfiorare le diecimila unità. «Per il Vicenza è una partita molto importante — spiega il presidente del Centro coordinamento clubs biancorossi, Maurizio Salomoni — serve una vittoria per iniziare ad allontanarsi dalle zone pericolose, un risultato da ottenere a tutti i costi. Una situazione che la tifoseria ha capito e, come sempre, è pronta a lottare a fianco della squadra venendo in massa allo stadio ed sostenendola fino al triplice fischio finale». […] L’iniziativa di abbassare i prezzi dei distinti incontra reazioni molto positive. «La trovo giusta — dice Marchi — anche se ritengo che si sarebbero dovuti applicare prezzi più bassi in tutte le altre partite perché 30 euro il giorno della gara, quando magari piove, mi sembrano decisamente troppi. A pensarla così sono in molti tra i tifosi del Vicenza, e non è un caso che spesso il settore distinti sia quasi vuoto, cosa che contro il Pisa, con il biglietto a 7 euro, vedrete che non accadrà».
Ore 12.00 – (Giornale di Vicenza) Nel giorno del compleanno numero 115 per il Vicenza, circa trenta tifosi hanno voluto festeggiare i colori biancorossi assistendo all’allenamento pomeridiano diretto da Pierpaolo Bisoli al Morosini. Pochi dubbi per il tecnico in vista dell’importantissimo confronto diretto di domenica alle 17.30 contro il Pisa: Ebagua ci sarà ma andrà in panchina, mentre Vita sembra essere destinato a tornare a disposizione solo dalla prossima settimana. Subito titolare, invece, Salvatore D’Elia, pronto a correre sulla corsia mancina: dopo un mese di assenza, il terzino tornerà quindi a far coppia con Giacomelli sulla fascia sinistra, sperando che il rientro del “gemello” aiuti anche il capitano, un po’ in difficoltà nel periodo in cui non ha avuto il sostegno del compagno di tante partite. La retroguardia biancorossa domenica potrà vantare in formazione due giocatori che undici anni fa a Berlino divennero campioni del mondo, sia pure da comprimari: Zaccardo come terzino destro, e Amelia in porta. In base a quanto visto anche ieri, infatti, dovrebbe essere proprio l’ex portiere del Milan a sostituire l’infortunato Benussi, mentre Vigorito, che comunque ha pienamente recuperato, si accomoderà in panchina. Amelia nella partitella ha spesso richiamato i compagni, suggerendo loro movimenti e marcature: una guida d’esperienza che potrà dare utili indicazioni alla coppia centrale davanti a lui, formata come di consueto da Adejo ed Esposito. […]
Ore 11.30 – (Giornale di Vicenza) Le convocazioni per un Mondiale sono un po’ come le nomination all’Oscar: le aspetti, fai supposizioni col barista in compagnia dei fedelissimi cornetto&cappuccino, le aspetti ancora. Succede sempre così. Tranne che nel 2006. Nel 2006 Marco Amelia fu – in un certo senso – il Warren Beatty degli Oscar 2017: «And the winner is…». Peccato che fosse il film sbagliato. Il buon Amelia, invece, aveva letto giusto. A margine di una premiazione tenutasi a Livorno nel maggio 2006, il portiere svelò infatti ai microfoni la sua convocazione per il Mondiale di Germania. Tutto bene se non fosse che Marcello Lippi aveva programmato la conferenza stampa ufficiale, con tanto di lista dei 23 da diramare, per qualche giorno più in là. D’altronde, chi riuscirebbe a stare nella pelle? Peccati (scusabilissimi) di gioventù. Tutto questo per dire che tra quattro giorni non sarà una domenica bestiale, ma… mondiale. Vicenza-Pisa: sfida salvezza. Ma anche Vicenza-Pisa: sfida tra Amelia, Zaccardo e Rino Gattuso. Campioni del Mondo! «Sono passati quasi undici anni eh… – ghigna Amelia – e questa cosa delle convocazioni non la ricordo». Ci sta. Ma garantiscono i giornali dell’epoca. «Però mi ricordo Ringhio… – e giù risate -. È un ragazzo eccezionale, è l’uomo spogliatoio che con il suo modo di fare crea i legami e anche gli equilibri. Ora sicuramente qualcosa avrà cambiato perché fare l’allenatore è un ruolo un po’ più particolare. Ma in Nazionale e al Milan si riconosceva quell’essere leader a modo suo». Sì, perché Amelia non ha condiviso con Gattuso solo la Coppa del Mondo, ma anche la vita quotidiana nel Milan. «Lui è molto rigido sul rispetto delle regole, se c’era qualcuno che si comportava male – soprattutto al Milan – interveniva. E a volte lo faceva anche in maniera brusca, la sua… Lo chiamavamo Ringhio mica per niente. Era capace di darti anche una forchettata a tavola se ti comportavi male o se scherzavi in maniera più pesante. Ma è il suo bello». Non che servisse una prova, però… Senta, Gattuso: stiamo preparando un pezzo per raccontare dell’incrocio mondiale di domenica e abbiamo già parlato con Amelia e Zaccardo. «Ah sì? E loro cos’hanno detto?», ringhia. Ma con il sorriso. E poi: «Zac è un ragazzo speciale, si era fatto voler bene subito all’interno del gruppo. E quando ti fai voler bene, attrai subito le simpatie. Amelia è un grande personaggio, sembra un taciturno ma… diciamo che è uno sempre con la battuta pronta. Non sto regalando parole perché devo farlo, eh!». […]
Ore 11.00 – (Mattino di Padova) Le lacrime del “Piero”. Sono cambiate tante cose da quel 22 maggio 2015. Di mezzo, tanto per dire, c’è stata la cavalcata trionfale della scorsa stagione, che ha visto il Cittadella dominare il campionato di Lega Pro. Eppure su una cosa potete scommettere: non c’è un solo tifoso granata che abbia scordato il pianto di Andrea Pierobon all’uscita dal campo, quella notte. Il Cittadella aveva appena perso per 2-0 contro il Perugia, risultato che pesava come una sentenza: retrocessione. E il portiere dei record, che anche in quell’infausta serata ebbe modo di allungare il primato di longevità nel calcio professionistico, dopo essere sceso in campo a 45 anni, 10 mesi e 3 giorni, alla fine disse: «Basta, chiudo qui». Alla vigilia di Cittadella-Perugia (sabato, ore 15, arbitro Rapuano di Rimini) è inevitabile ripartire da lì. Andrea, ci ripensa ogni tanto? «Ci ripenso, sì, e non “ogni tanto”, ma spesso. Quel giorno mi è rimasto impresso indelebilmente. In carriera non ero mai retrocesso e quell’incontro ha segnato la mia storia. Il Perugia, com’è giusto che sia, non ci regalò nulla, condannandoci. Ovviamente non ho nulla contro gli umbri, ma quella sfida ha segnato tutti noi e il dente è rimasto avvelenato da allora. Se aggiungiamo la sconfitta patita quest’anno al “Curi”, dopo una gara che non avevamo giocato male, è chiaro che sento questa partita in modo particolare. È stata l’unica vera amarezza della mia carriera, quella sera è morto qualcosa». […] Ecco, dall’alto della sua esperienza come vede la partita di domani? «All’andata abbiamo perso per colpa nostra, pagando errori individuali. È trascorso un girone ed entrambe le squadre sono in lotta per raggiungere un traguardo importante. Loro sono reduci dal 5-0 all’Avellino, ma anche noi veniamo da due risultati di spessore, con il Trapani e più ancora con il Frosinone, e siamo pronti per questo scontro che non è determinante, ma importante sì. L’esperienza mi dice che in un campionato di Serie B, così lungo e vario, a fare la differenza è la continuità, che è data dalla capacità di rimanere sempre aggrappati alla partita». […]
Ore 10.30 – (Mattino di Padova, editoriale di Stefano Edel dal titolo “Occasione persa, ma secondo posto ancora possibile”) E il Padova era nella necessità di fare gol, per costruire la possibile qualificazione. Così la sua tattica è parsa troppo rinunciataria. Non si può sperare che ti vada sempre bene, a maggior ragione se affronti una “corazzata” forte pure con le cosiddette “riserve” (unico titolare schierato da Inzaghi era Modolo, ma perché squalificato domenica con il Modena). Ecco, a prescindere dalle assenze dell’ultima ora (ne parla Zamuner a fianco) e di una rosa inferiore, ci sembra di poter dire che, nell’arco dei 180’, la differenza fra le due venete l’abbia determinata la mentalità. Ora chiedere a Brevi e ai suoi di giocare per il secondo posto in campionato ci sembra il minimo per ricaricare l’ambiente. Bisogna spingere al massimo nelle 10… finali che rimangono. Il traguardo non è impossibile da tagliare. Osando qualcosina in più, magari, di quanto (non) sia stato fatto l’altra sera.
Ore 10.20 – (Mattino di Padova, editoriale di Stefano Edel dal titolo “Occasione persa, ma secondo posto ancora possibile”) […] La tifoseria biancoscudata ha mandato giù a fatica il boccone amaro della sconfitta con il Venezia, e ciò è giustificabile perché si poteva e si doveva osare di più nella doppia semifinale. Passi per quella dell’andata, dove comunque le seconde linee avevano reagito caparbiamente al gol di Ferrari trovando il pareggio con Mazzocco e tenendo testa ad un avversario di qualità, ma nel vecchio stadio lagunare ci saremmo aspettati tutti un Padova diverso. Più coraggioso, innanzitutto, e meno pressappochista. Invece, complici anche le scelte dell’allenatore, che ha rischiato solo due titolari della formazione scesa in campo la domenica prima a Reggio Emilia (Sbraga e Madonna), la prestazione nel derby di ritorno non ha convinto. Se vai in campo con un undici “abbottonato”, lasciando in avanti un solo attaccante (De Cenco) e non gli affianchi nessuno (perché non Neto subito?), le probabilità di segnare si riducono sensibilmente.
Ore 10.10 – (Mattino di Padova) […] E allora perché non rischiare Dettori da subito, o proporre una difesa più esperta? «Perché domenica c’è un’altra partita difficile, in primis. E in secondo luogo perché la nostra idea era proprio quella di inserire qualcosa di più in attacco, facendo giocare Altinier: è la carenza di attaccanti che abbiamo pagato di più». […] Com’è la situazione della squadra? «Bindi ha ancora un po’ di malessere, ma domenica ci sarà. Altinier si è allenato, e anche se non è ovviamente al 100% sta già meglio. Alfageme, invece, ha lavorato in palestra e ha ripreso a correre: oltre all’affaticamento al flessore, nell’ultima settimana ha sofferto anche di un leggero mal di schiena».
Ore 10.00 – (Mattino di Padova) Il centravanti avrebbe giocato titolare, quindi? «Sì. La previsione era di schierarlo insieme a De Cenco, in un 3-5-2 o in un 4-4-2, e di inserire Neto in corso d’opera. Martedì notte, però, Cristian è stato male, mercoledì mattina non stava in piedi e ci siamo ritrovati ancora una volta con l’attacco dimezzato». Non si poteva osare qualcosa in più, con un modulo meno abbottonato? «L’idea era di tenere la partita in piedi e di giocarci le carte Neto e De Risio nell’ultima mezzora, per provare a portare a casa la qualificazione. Capisco anche che da fuori possa essere sembrato che il Padova non se la sia voluta giocare sino in fondo, con tutti gli effettivi, ma in realtà ci abbiamo ragionato molto, e ci è dispiaciuto tanto uscire così. Anche perché senza il terzo gol, sul 2-1, probabilmente sarebbe uscita fuori proprio un’ultima mezzora come l’avevamo immaginata». […]
Ore 09.50 – (Mattino di Padova) […] Oltre alla delusione, tra i tifosi prevale la perplessità. Un dubbio giustificato dalla modalità con cui è maturato il risultato di 3-1: con quel “4-5-1” iniziale, votato alla difesa dello 0-0 per provare a piazzare la stoccata nell’ultima mezzora, forse ci si è presi un rischio troppo grande. Tanto che il gol di Fabiano, dopo due minuti, ha abbattuto l’intero castello. «Ci tenevamo a passare il turno, non l’abbiamo di certo snobbata», le parole del d.g. Giorgio Zamuner. «Ad entrambe le sfide di semifinale, purtroppo, siamo giunti senza la rosa al completo, e questo ci ha penalizzato sia all’andata che al ritorno. Brevi aveva ben altre idee per la gara di mercoledì sera, ma la defezione di Altinier all’ultimo minuto ha complicato tutto».
Ore 09.40 – (Mattino di Padova) Ormai non lo vedevamo più allenarsi da metà febbraio, da quando il secondo infortunio alla spalla, conseguenza di un banale contrasto di gioco in partitella, lo aveva fatto nuovamente sparire dai radar della Guizza. Ora, però, è arrivata anche la conferma che per Tommaso Fantacci, attaccante classe 1997, la stagione è già finita. L’esterno arrivato in estate dall’Empoli, infatti, sabato scorso alla Casa di Cura Villa Stuart di Roma si è sottoposto ad un intervento di rinsaldamento all’articolazione della spalla destra compiuto dal dott. Alessandro Castagna. La prognosi, circa quattro mesi di stop, cancella le speranze di rivederlo in campo da qui a fine stagione. […]
Ore 09.30 – (Mattino di Padova) Sarà ancora una domenica di speciali promozioni allo stadio Euganeo. Si gioca Padova-Santarcangelo (ore 16.30, arbitro Dionisi di L’Aquila), e il club di viale Rocco ha pensato a nuove iniziative per avvicinare i tifosi allo stadio. A seguito del progetto “Papà portami allo stadio”, che ha portato la squadra nelle scuole cittadine, gli studenti in possesso dei coupon per il ritiro di due biglietti-omaggio potranno ottenerli nella sede del club (orario di apertura dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 15.30 alle 19), oppure domenica, dalle 14.30, presso lo sportello appositamente aperto alle biglietterie Sud. Ma non è tutto: ogni abbonato, infatti, potrà acquistare un biglietto nel proprio settore al prezzo di 1 euro per un’altra persona, recandosi in sede in viale Rocco oppure nei punti vendita Ticketone, ma non ai botteghini prima della gara.
Ore 09.10 – (Corriere del Veneto) Brevi crede ancora al primo posto. E lei? «Noi dobbiamo fare fino in fondo il nostro dovere. Poi magari ci può stare che una delle due davanti o anche entrambe, prima o poi, abbiano un calo. Abbiamo visto il Parma col Forlì, magari capita anche al Venezia. E abbiamo due scontri diretti da all’Euganeo. Io ci credo, però…». Però…? «Però mi auguro anche che non si ripetano più episodi come quello di Reggio Emilia. Siamo stati penalizzati fortemente, l’ho detto al designatore degli arbitri Giannoccaro e anche al presidente Gravina. Entrambi hanno riconosciuto l’errore e questo è già un buon punto di partenza». […] Torniamo alla semifinale: un trofeo in bacheca faceva gola a tutti, anche perché nella sua storia il Padova ha vinto solo una Coppa Italia. Cosa ne pensa? «Ma certo che volevo vincere… Lo volevo io, lo volevamo tutti, ci mancherebbe altro. Era un derby, era una partita sentita e ci regalava un vantaggio importante ai playoff. Purtroppo non è andata come avremmo voluto, non dobbiamo fare drammi e dobbiamo cercare di ripartire, perché possiamo e vogliamo toglierci altre soddisfazioni». […]
Ore 09.00 – (Corriere del Veneto) Una sberla che fa male, ma che ha anche alcune spiegazioni precise. Una su tutte: il virus influenzale di Cristian Altinier, che ha condizionato le scelte di Oscar Brevi in chiave mercoledì nella semifinale persa a Venezia. Il centravanti mantovano avrebbe dovuto scendere in campo dal primo minuto e questo spiega la sostituzione di Reggio Emilia al 65’, ma un virus intestinale lo ha messo ko mercoledì mattina assieme a Giacomo Bindi. E il contrattempo ha fatto saltare i piani di Oscar Brevi, criticato dai tifosi per non aver cercato di giocarsela con una formazione molto vicina a quella titolare. Presidente Bergamin, molti tifosi non sono contenti delle scelte di Coppa Italia di Brevi. Lei cosa ne pensa? «Che le scelte, appunto, sono di competenza dell’allenatore e che lui abbia ben spiegato perché abbia fatto alcune valutazioni. Ha dato le spiegazioni necessarie e da parte mia penso che sia condivisibile quanto ha dichiarato. Certi ragazzi ci hanno portato sin qui ed era giusto dar loro fiducia, anche perché la stagione è lunga».