«Una partita importantissima, per tanti motivi. Magari non decisiva, ma che arriva in un momento che decisivo può esserlo, eccome»: parola di Emerson Ramos Borges. A tre giorni da Reggiana-Padova sale l’attesa per una delle gare più pesanti della stagione in Lega Pro: i biancoscudati possono gestire i due punti di vantaggio sugli emiliani, ma non possono lasciar scappare Venezia e Parma, attese da impegni decisamente più leggeri contro Teramo e Forlì. E la mente del difensore brasiliano, tra i più esperti della rosa, corre tra passato e presente, man mano che si avvicina una sfida che può essere determinante tanto quanto lo fu all’andata. «Quella di domenica è una partita più che importante», spiega, «perché incontriamo un avversario che gioca bene ed è in salute: una partita bella da giocare, e noi cercheremo in tutti i modi di fare il risultato». Leonardo Menichini fu suo allenatore al Lumezzane, dal 2008 al 2010: cosa si aspetta dalla Reggiana? «Fa giocare bene le sue squadre, è molto preparato e riesce a trasmettere concetti semplici senza inventarsi nulla, ma dando serenità ai giocatori. Ha fatto esordire tanti giovani, e anch’io gli devo qualcosa perché fu proprio lui a trasformarmi in difensore centrale per la prima volta, un passo decisivo per il prosieguo della mia carriera perché da allora non mi sono più mosso. Da quando è arrivato, la Reggiana sta giocando bene e i risultati parlano per lui (4 vittorie e un pari nelle ultime 5 giornate, ndr), ma noi sappiamo ciò che dobbiamo fare». Che gara sarà? «Finalmente troviamo una squadra che se la giocherà a viso aperto, dobbiamo rimanere tranquilli e affrontarla ad armi pari. Fare punti significherebbe rimanere agganciati alle prime, per poi giocarci tutto negli scontri diretti di aprile, la nostra è una striscia positiva importante e dobbiamo mantenerla». Il pareggio potrebbe andarvi bene? «No, dobbiamo vincere. Giochiamo contro una grande squadra, e se il risultato sarà un pari ce lo prenderemo anche volentieri, ma non partiamo con questa idea».
[…](Fonte: Mattino di Padova, Francesco Cocchiglia. Trovate il resto dell’articolo sull’edizione odierna del quotidiano)