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Ore 20.30 – (Gazzettino, edizione di Vicenza) Il dado è tratto: Valerio Bertotto è il nuovo allenatore del Bassano, settimo in classifica nel girone B della Lega Pro. Sostituisce Luca D’Angelo, esonerato dalla guida del club giallorosso dopo il tris di sconfitte incassato con Santarcangelo, Modena e Pordenone. […] Ieri al quartier generale giallorosso è stata una giornata convulsa e ricca di colpi di scena, culminata con la scelta nel tardo pomeriggio di Bertotto, vinto un serrato ballottaggio con Carlo Sabatini. Dalla scelta finale esclusi Guido Carboni, Giuseppe Pillon, Paolo Favaretto e Fabio Rossitto, nomi circolati nelle ultime ore. Il nuovo allenatore, che verrà presentato alla stampa oggi pomeriggio alle 18, avrà il delicato compito di raccogliere i cocci di una situazione progressivamente degenerata dopo i grossi problemi di spogliatoio cominciati in autunno, dopo la splendida vittoria col Padova. E culminati con la rivoluzione sul mercato di gennaio, con le cessioni di Cenetti, Rantier, Barison e soprattutto di Falzerano. La squadra, dopo un’iniziale crisi, aveva avuto un colpo di reni, salvo poi crollare rovinosamente nelle ultime settimane. Il ruolo di allenatore in seconda è stato invece affidato a Claudio Bazeu, mentre Daniele Grendene sarà il preparatore dei portieri insieme a Marco Zuccher. Alessandro Dal Monte continuerà a ricoprire il ruolo di preparatore atletico. […]
Ore 20.00 – (Giornale di Vicenza) A Mantova, rivale in visita al Mercante domenica alle 16.30 sono su di giri. Il limpido successo ai danni della Maceratese per 3-1 domenica scorsa ha caricato per benino i virgiliani e in particolare Lele Graziani, 42 anni, il figlio del Ciccio mundial, oggi trainer dei lombardi ed ex giocatore giallorosso nell’annata 2009-10. […] Da allenatore ha le idee chiarissime sul Bassano. «Quest’anno non siamo mai riusciti a centrare due vittorie di fila – comunica il tecnico subentrante che sta risollevando il Mantova – ed è il momento di cominciare a sfatare questo tabu. Il fatto che il Bassano abbia cambiato timoniere ci complica ancor di più le cose poiché in questi casi la squadra beneficia sempre di una scossa positiva. In più non sappiamo ancora quale sistema di gioco adotterà il nuovo allenatore».
Ore 19.30 – (Giornale di Vicenza) Tutto secondo copione. Dopo 24 ore di pensatoio, un classico nel modus operandi societario, Bassano ha scelto Valerio Bertotto, da subito il primo candidato nella lista di Werner Seeber che l’avrebbe chiamato anche lo scorso dicembre se la squadra fosse crollata rovinosamente col Parma. Invece dopo due ko di fila, al Tardini i giallorossi dominarono in lungo e in largo senza riuscire però a vincere. Il pari salvò la panca di D’Angelo ma per l’ex bandiera dell’Udinese l’opportunità si è presentata tre mesi più tardi, ora che la crisi virtussina pare più grave e profonda di allora.Bertotto era già ampiamente avanti sulla concorrenza già lunedì notte, al termine della serata da incubo di Pordenone, ieri si è limitato a vincere le ultime resistenze di Carlo Sabatini, l’ex tecnico di Como e Padova che per un attimo gli ha fatto ombra. Ma poca roba ad essere obiettivi, poiché Bertotto era il profilo di riferimento nel taccuino del direttore generale. Un colloquio col management virtussino e la conoscenza del presidente Stefano Rosso hanno accelerato l’ingaggio del trainer piemontese ma friulano d’adozione. Nel pomeriggio Bertotto ha guidato il primo allenamento a Sacro Cuore di Romano per una presa di contatto iniziale con la squadra. […] Il suo modulo di riferimento, non l’unico, chiaramente, è il 4-3-3 ma entrando in corsa si adatterà alle caratteristiche dell’organico. Punta sulla qualità e sull’intensità dei giocatori ai quali chiede di impostare la manovra dal basso, coi difensori e lo stesso portiere coinvolti nella costruzione.
Ore 19.00 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) I ramarri sono nell’olimpo del calcio italiano, almeno per quanto riguarda una statistica curiosa e particolare che si riferisce al tema delle goleade. Pazienza, rispetto alla singola fattispecie, se il Venezia e il Parma sono scappati via e se i primati – quelli che contano davvero – sono ormai fuori dalla portata degli uomini di Tedino. Almeno per una settimana, infatti, i neroveri sono (quasi) sul tetto d’Italia grazie al set tennistico rifilato all’incredulo Bassano. Il 6-0 di lunedì sera ha fatto notizia anche nei media nazionali e ora i paragoni si sprecano. […] Il Pordenone, quindi, grazie alla goleada del Monday night di Lega Pro è entrato nell’olimpo delle squadre professionistiche più prolifiche di tutta Italia. Nettamente il miglior attacco del girone B, quello dei ramarri si è riscattato dopo il buio che aveva fatto seguito alla partita interna giocata a fine dicembre contro il Forlì. Arma, Berrettoni e Cattaneo non segnavano da allora, da un’altra serata caratterizzata da una pioggia di reti. E anche allora la porta di Matteo Tomei era rimasta inviolata.
Ore 18.30 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Popolo neroverde protagonista assoluto del Monday night al Bottecchia. Il 6-0 rifilato al Bassano per vendicare lo 0-2 dell’andata è anche merito dei tifosi. Lo ha riconosciuto Mauro Lovisa, attraverso un video pubblicato sul sito ufficiale della società. «Ringrazio presidenti, tesserati e responsabili delle società afferma re Mauro che hanno partecipato alla Notte neroverde. Credo che lunedì tutti insieme abbiamo confezionato uno splendido spot del calcio pordenonese e regionale in genere, diffuso dalla Rai». Lovisa poi si concentra sugli ultras neroverdi. «Sono stati letteralmente stratosferici. Hanno cantato tutti insieme, dal primo all’ultimo minuto. Era tanto che non li vedevo così partecipi, sono molto orgoglioso di loro. Finalmente aggiunge il presidente vediamo i frutti del nostro lavoro e del nostro impegno. Il calore del pubblico è molto importante per la squadra. I ragazzi hanno bisogno di sentire i tifosi vicini, soprattutto nei momenti decisivi e difficili». Quello con il Bassano almeno inizialmente lo era, visto che il Pordenone era reduce dallo 0-2 di Teramo. «Sì – concorda Lovisa -, anche se un tempo sbagliato (il primo al Bonolis, ndr) non poteva cancellare un anno e mezzo di ottimo lavoro. È stato un calo di rendimento di soli 45′ perché, pur perdendo in precedenza con Parma e Venezia, al Tardini avevamo disputato una buona partita. Solo negli ultimi spiccioli avevamo subito la fisicità dei crociati, mentre al Penzo avevamo fatto noi tutta la gara. Sono mancati i risultati, non il gioco. Perché rivendica con orgoglio chi viene a vedere il Pordenone si diverte sempre». […] La squadra è già concentrata sulla trasferta romagnola. «Il Bassano è alle spalle. Ci aspettano altre 11 partite da giocare con il massimo impegno. L’obiettivo? Arrivare più in alto possibile». Senza calcoli, né limiti.
Ore 18.00 – (Messaggero Veneto) Il successo col Bassano è il più largo nella storia del Pordenone in Lega Pro. Mai, la squadra cittadina, era riuscita a vincere con 6 gol di scarto in una categoria prestigiosa come la terza serie. Lo scorso campionato, pur terminato col secondo posto, i neroverdi al Bottecchia non erano mai riusciti ad andare oltre due risultati di 3-0: prima col Bassano stesso e poi con la Pro Patria. La vittoria più larga in esterna era sempre stata con gli stessi bustocchi, 4-1 nel girone d’andata, e con la Reggiana (medesimo risultato). Poi tante affermazioni, ma sempre contenute. Addirittura nel primo torneo di Lega Pro il Pordenone non riuscì ad andare oltre il 2-0 in casa (tre volte, con Alto Adige, Torres e Lumezzane) mentre in trasferta riuscì a vincere col punteggio di 4-2 a Bergamo con l’Albinoleffe. […] Tornando al presente, col 6-0 al Bassano il Pordenone ha ripreso la leadership di miglior attacco in solitaria. Sono 49 i centri segnati sinora: una media di 1,81 a gara, considerati i 27 match sinora giocati. Solo Alessandria (con 50) e Matera (con 54 centri) hanno fatto meglio dei “ramarri” in tutta la Lega Pro. Arma e Berrettoni, tornando al gol, hanno consolidato la leadership di miglior coppia avanzata della categoria: 14 reti il marocchino, 8 il fantasista per un totale di 22 centri. Seguono il duo del Parma Calaiò-Nocciolini (12+8) e Mancuso-Sorrentino (14+4) della Sambenedettese. […]
Ore 17.30 – (Messaggero Veneto) Il successo travolgente col Bassano non ha soltanto regalato a Bruno Tedino il risveglio dell’attacco, visto il ritorno al gol di Berrettoni, Arma e Cattaneo. Ha dato l’allegria giusta per il clima carnevalesco e molto altro. In particolare ha fatto capire al tecnico di avere delle importanti risorse oltre al solito undici titolare, protagonista della prodigiosa scalata di novembre e dicembre. Nel match coi giallorossi sono infatti emerse le doti di Danilo Bulevardi e Stefano Padovan, rispettivamente mediano e attaccante classe 1995 e 1994, arrivati al mercato di gennaio da Teramo e Foggia. Giocatori che sembrano essere più di una semplice alternativa e che possono insidiare delle gerarchie fisse sino a poco tempo fa: in altre parole, ottime risorse per lottare sino alla fine per un posto sul podio. […] A ogni modo a Tedino gli ultimi risultati sono serviti per provare a cambiare le carte in tavola e, come risultato, si è ritrovato due giocatori molto utili arrivati nel mercato di gennaio. Come dice Berrettoni, a questo Pordenone nessun traguardo è precluso, soprattutto se dalla panchina entrano giocatori capaci di incidere.
Ore 17.00 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Se più indizi fanno una prova allora Alberto Acquadro ha davvero fatto breccia nel cuore (calcistico) di Pippo Inzaghi. Il tecnico arancioneroverde sembra proprio non poter più fare a meno del giovane centrocampista, il quale a neanche 22 anni (li compirà il 27 marzo) e da esordiente in Lega Pro si è conquistato sempre più spazio nel Venezia grandi firme giocando titolare in 11 delle ultime 14 gare. «Sto vivendo un sogno e non potrei essere più felice – confida Acquadro -. I risultati continuano ad arrivare e siamo primi da soli da 10 giornate, se a ciò aggiungo il mio minutaggio allora non posso che sorridere. Non mi sarei mai aspettato di avere tanto spazio e ora sono sempre più in fiducia». Il centrocampista di Tollegno, nel Biellese, con Fabiano, Cernuto, Vicario e Galli è uno dei pochi (e di fatto l’unico schierato regolarmente) superstiti del Venezia che lo scorso anno aveva dominato la serie D. «In D avevo fatto bene in un Venezia nettamente più forte di tutti. Quest’anno non è così, c’è tantissima competitività e nessun risultato scontato. Lo stiamo vedendo tutti, non è una frase fatta. Per questo, anche personalmente, la prima grande differenza che ho avvertito è nella necessità di avere sempre il giusto approccio alle partite. Con questa premessa puoi vincere tutte le domeniche, in caso contrario rischi con chiunque». […]
Ore 16.30 – (La Nuova Venezia) Da titolare inamovibile, senza saltare nemmeno un minuto, nelle prime 12 giornate a qualche presenza a singhiozzo fino alla gara casalinga con l’Ancona, le voci di una sua possibile partenza a gennaio, sempre smentite dal diretto interessato, poi il ritorno, in un ruolo diverso, nella gara di Coppa Italia a Como. E da quel giorno solo grandi prestazioni per Simone Bentivoglio, diventato il padrone del centrocampo del Venezia. «Sono tornato al passato, a ricoprire un ruolo diverso da quello delle ultime stagioni, ma nel quale mi ero già trovato a disimpegnarmi», osserva il trentunenne centrocampista, autore di una rete contro la Sambenedettese nella gara d’andata al Penzo, «Devo essere bravo a far ripartire l’azione, a trovare i compagni liberi e, quando è possibile, cercare la verticalizzazione. Le squadre avversarie provano tutte a chiuderci gli spazi, a limitare la nostra spinta sulla fascia, ma quando giochiamo con due punte centrali riusciamo ugualmente a creare la superiorità numerica. Il doppio centravanti ci permette di avere anche maggior fisicità all’interno dell’area di rigore». L’infortunio occorso ad Alex Pederzoli pochi giorni prima della ripresa del campionato e la decisione del Venezia di non inserire proprio il centrocampista piacentino nella lista dei 16 senior, ha spalancato nuovamente le porte a Bentivoglio. Il braccio di ferro tra Venezia e Parma, con il Padova come terzo incomodo, prosegue senza sosta. «Stiamo viaggiando a ritmi altissimi», ammette Simone, «Nessuno perde un colpo, anche se domenica il Padova avrà uno scontro diretto con la Reggiana. Noi sappiamo che, vincendo, saremo sempre davanti a tutti, e non è un vantaggio da poco. Non dobbiamo farci distrarre da episodi che capitano ad altri o star dietro a tanti discorsi, il nostro unico pensiero deve essere quello di battere l’avversario di turno». […]
Ore 15.50 – Qui Guizza: termina l’allenamento.
Ore 15.40 – Qui Guizza: termina la partitella. A segno Altinier, Mandorlini ed Alfageme, autore di una doppietta.
Ore 15.20 – Qui Guizza: alta intensità ed interventi duri sotto l’occhio vigile di mister Brevi.
Ore 15.00 – Qui Guizza: inizia la partitella in famiglia. Consueto 3-5-2 con interpreti mischiati.
Ore 15.50 – Qui Guizza: tutti regolarmente in gruppo e disponibili, assente solo Fantacci.
Ore 14.40 – Qui Guizza: Biancoscudati in campo per l’allenamento, prevista una partitella in famiglia.
Ore 14.30 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Contro la Virtus Entella dell’ex Roberto Breda il Vicenza ha disputato una buona partita, giocando meglio dell’avversario una gara che avrebbe meritato di vincere perché la compagine di Perpaolo Bisoli è stata superiore quasi in tutto. Però è finita 2 a 2 e l’amarezza della squadra biancorossa per una vittoria che non è arrivata si mescola alla delusione per l’incredibile autogol confezionato dalla coppia Esposito e Benussi che ha letteralmente regalato l’1 a 1 alla Virtus Entella. «Sono episodi negativi che possono capitare – spiega il difensore del Vicenza Cristian Zaccardo, campione del mondo nel 2006 – Un’azione sfortunata visto che su un pallone innocuo dove non c’era nessuno della formazione avversaria, Benussi ed Esposito si sono scontrati e la palla beffarda è rotolata lenta in rete. In tanti anni di carriera credo non mi sia mai capitata una cosa del genere, dovrei pensarci bene, ma al momento non mi viene in mente niente del genere». Zaccardo mastica amaro, una vittoria avrebbe portato il Vicenza a quota 31, un po’ sopra la zona pericolosa che invece vede i biancorossi ancora invischiati. «Vero, sarebbero stati due punti in più che ci avrebbero fatto molto comodo – sottolinea il giocatore – Però la cosa più importante è che la squadra è viva altrimenti non fai prestazioni come quella di martedì sera pur con dieci assenti. La cosa negativa è che avremmo dovuto vincere per 2 a 0, siamo stati superiori alla Virtus Entella, ma è un periodo in cui ci gira tutto storto. Nel calcio capita, ma per esperienza dico che prima o poi la ruota girerà e anche questo ci deve dare la consapevolezza che abbiamo le qualità per uscire da questa situazione. Teniamoci il punto, qualche buon risultato arrivato dagli altri campi e pensiamo a sabato quando affronteremo il Cesena in uno scontro diretto per la salvezza». […]
Ore 14.00 – (Giornale di Vicenza) Piccolo grande Davide Bianchi. A destra come a sinistra, si batte come un leone. E accade anche che ispiri il gol (il primo di Giuseppe De Luca segnato alla Virtus Entella). Bianchi, una partita che sembrava essere in cassaforte, è diventata un incubo… “Se vi riferite all’autorete che è valsa il momentaneo pareggio della Virtus Entella, si tratta di un errore. Ci sta di sbagliare, lo fanno anche in serie A”. Resta il fatto che sono altri due punti persi. “In un certo senso è vero, anzi oggettivamente abbiamo lasciato per strada un possibile successo, sul quale non ci sarebbe stato nulla da dire: abbiamo creato moltissimo. Tutti, dal primo all’ultimo, abbiamo disputato un’ottima partita, siamo stati bravi a riprenderla, non abbiamo mollato nemmeno quando gli avversari hanno raddoppiato”. Quanto peso ha avuto il pubblico? “Tantissimo. I nostri tifosi sono straordinari perchè ci hanno incitato sin dal nostro ingresso in campo. Anche loro, come noi, stanno attraversando un momento difficile, perchè la classifica non è piacevole. Ma noi sentiamo tutto il loro appoggio e lotteremo fino alla fine per conquistare la salvezza”. […] Il Cesena ha solo un punto in più del Vicenza e nella passata stagione giocaste una delle migliori gare targate Lerda. “Sarà una partita difficilissima, perchè il Cesena ha delle difficoltà oggettive e una classifica che non sorride del tutto, come la nostra. Giocheremo senza paura, adesso dobbiamo solo pensare a raccogliere tutte le energie e trasformarle sul campo sabato”. […]
Ore 13.30 – (Giornale di Vicenza) Adesso non c’è più nemmeno il “recupero del recupero”. Il Big Ben del calciomercato, anche quello degli svincolati, con il 28 febbraio ha rintoccato lo stop definitivo: chi c’è c’è, per gli altri si dovrà ripassare al prossimo giro, dal primo luglio. Nel frattempo, però, tocca a Pierpaolo Bisoli provare a salvare la squadra biancorossa così com’è oggi: ovvero senza un centravanti di struttura sano e subito pronto, il che è un limite non da poco per una formazione che, numeri alla mano, fa tanta fatica a trovare la via del gol. Sperando che la zanzara De Luca continui a pungere nonostante il fisico minuto, e la pubalgia conceda ad Ebagua la grazia di una primavera a pieno servizio.Finanze ristrette. Ricordiamolo ancora una volta in sede di premessa: la priorità di questa stagione, subito dichiarata dal presidente Alfredo Pastorelli, era quella di rimettere in sesto i conti delle casse societarie e ottenere la salvezza. Ecco perché, fin dalla sessione di trasferimenti estiva, il direttore sportivo Antonio Tesoro ha avuto il compito non semplice di andare al mercato senza poter spendere cifre importanti (condizione, del resto, che per anni ha dovuto fronteggiare pure il suo predecessore Paolo Cristallini), oltretutto dovendo attendere la fine di agosto per chiudere diverse trattative, visto che il presidente Pastorelli preferiva essere rientrato dalle vacanze per poter valutare e definire personalmente i contratti. Così il ds si è affidato prevalentemente alle scommesse e alle intuizioni: giovani e svincolati le due categorie più ricercate. Spesso entrambe le cose. In questo modo però giocatori che poi si siano rivelati veramente importanti, di fatto non ne sono arrivati.Comparse e comprimari. […]
Ore 13.00 – (Gazzettino) Lucas Chiaretti ha dato il là alla rimonta del Cittadella contro il Trapani. Dopo un primo tempo complicato per i colori granata, sotto 1-0, il giocatore brasiliano alla prima occasione ha fatto centro, e da lì in avanti è cambiata la partita della squadra di Roberto Venturato. E meno male che il Cittadella, dopo i soli due punti raccolti nelle ultime cinque giornate, è tornato al successo: «Ci voleva, perché le cose non stavano girando per il verso giusto. E con il Trapani sembrava di rivedere la fotocopia di tante altre sfortunate partite. L’altra sera contava vincere, adesso spero ritorni serenità e fiducia, che si erano un po’ smarrite per strada con i risultati che non volevano arrivare». […] E si è rivisto anche il miglior Chiaretti, messo un po’ in disparte nelle recenti uscite del Cittadella. «Nelle gare dove sono stato titolare, con Entella e Bari, mi sembrava di avere fatto bene, ottenendo i tre punti. Dopo Terni l’allenatore ha fatto altre scelte, ci sta. È lui che deve decidere chi mandare in campo. A Brescia poi sono stato sfortunato, perché l’espulsione di Martin mi ha costretto ad uscire dopo una manciata di minuti. Stare in panchina non piace a nessuno, come essere sostituito, ma noi dobbiamo pensare soltanto al bene della squadra, e chi non gioca deve fare il tifo per i compagni in campo». I tre punti di martedì hanno scacciato pure le polemiche o presunte tali: contro il Trapani è piovuto qualche fischio dalle tribune – cosa inusuale a Cittadella – che non aiuta certo chi sta giocando. E capitan Iori al suo gol ha zittito tutti. «Probabilmente la gente si era abituata troppo bene dopo le undici vittorie di fila in Lega Pro, la promozione e una partenza fulminante il serie B. Ci dispiace aver sentito mugugni da parte del pubblico nei momenti di difficoltà della squadra, in questi casi noi giocatori siamo i primi a chiedere il sostegno da parte dei nostri tifosi. La reazione del nostro capitano è dovuta al grande attaccamento alla maglia, è stato quasi un gesto di liberazione». […]
Ore 12.40 – (Gazzettino) Niente di grave per Filippo Scaglia. Il difensore del Cittadella si era accasciato a terra dopo una ventina di minuti nel corso della gara con il Trapani. Subito soccorso dei sanitari, aveva provato a stringere i denti e a rientrare in campo, ma era stato tutto inutile: troppo forte il dolore. Scaglia aveva dovuto così lasciare il terreno di gioco in barella. Ieri il giocatore è stato visitato dai medici che hanno riscontrato soltanto una forte contusione, una tacchettata a livello del ginocchio, con un piccolo taglio. Scaglia non è dovuto ricorrere nemmeno a ulteriori accertamenti, e probabilmente già oggi sarà a disposizione dell’allenatore, alla ripresa degli allenamenti dopo il giorno di riposo concesso da Venturato alla squadra. […]
Ore 12.20 – (Mattino di Padova, editoriale di Stefano Edel dal titolo “Nervosismo, fischi e quella pressione difficile da gestire”) Partiamo dai dati di fatto: 1) martedì sera il primo tempo del Cittadella è stato fra i più brutti degli ultimi campionati, ed il Trapani ne ha saputo approfittare concretamente, andando al riposo in vantaggio. Giocatori come Iori e Chiaretti, solo per citare due degli elementi di maggior spessore, sembravano confusi e in palese difficoltà; 2) la ripresa dei granata èparso il classico esempio di una metamorfosi radicale, una sorta di dottor Jekyll-mister Hyde, figlia probabilmente di un (doveroso) chiarimento di idee avvenuto nello spogliatoio fra tecnico e squadra; 3) una volta recuperato il risultato e poi portatosi in vantaggio, il Citta è ricaduto però negli errori del recente passato, complicandosi la vita da solo, con un’azione sbagliata come concetto e sviluppo, con un retropassaggio (del capitano) verso la difesa, che ha favorito l’inserimento di Citro e il conseguente fallo di Varnier (dubbio, ma comunque ingenuo), costato il rigore del 2-2 al 90’; 4) i fischi e i borbottii si sono sentiti distintamente, sia nei primi 45’ che proprio allo scadere del tempo regolamentare, ma chi paga il biglietto e sfida una serata inclemente (non più di 2.000 spettatori) ha tutto il diritto di esprimere, com’è successo, il proprio malumore di tifoso che si senta tradito, se in campo succedono determinate cose; 5) il gol di Iori all’ultimo assalto, valso la vittoria, ha scatenato una reazione sopra le righe dello stesso regista, corso sotto la Tribuna Est a zittire chi aveva contestato con quei fischi, a cui si è aggiunta la rabbia del d.g. Marchetti, che ha rincarato la dose in sala-stampa. […] Sono le pressioni dell’alta classifica, da gestire con equilibrio. La “matricola delle meraviglie” ne sia consapevole, vincere fa sempre bene, ma pure un bell’esame di coscienza non guasterebbe. Perché quei 45’ iniziali, lo ribadiamo, avrebbero fatto infuriare chiunque ami il calcio…
Ore 12.00 – (Mattino di Padova) Presidente, ma lei dei fischi alla fine del primo tempo cosa dice? «Che bisogna guardare a quanto è stato fatto sin qui. Credo che sia il momento di fare cerchio attorno alla squadra nella fase più importante del campionato», risponde Andrea Gabrielli, il giorno dopo la vittoria colta martedì sera dal suo Cittadella sul Trapani. La gara ha avuto uno strascico polemico oltre il 90’, con il d.g. Marchetti e capitan Iori che hanno tenuto a stigmatizzare pubblicamente i mugugni giunti da una parte della Tribuna Est alla fine di un primo tempo tutt’altro che esaltante. Non crede che il pubblico, che paga il biglietto, abbia il diritto di esprimere il proprio disappunto? «Sì, ma bisogna riportare tutto nel giusto contesto. Le critiche possono starci, e ci mancherebbe!, ma credo che avrebbero più senso in altre situazioni. Appena l’anno scorso eravamo in Lega Pro, non dimentichiamolo, adesso siamo ai più alti livelli della Serie B. Capirei i fischi se fossimo fra le ultime tre della classifica, invece siamo in zona playoff e ci siamo nonostante gli infortuni pesanti con cui abbiamo fatto i conti». Però ammetterà che quel primo tempo è stato abbastanza scialbo. «Credo che Venturato abbia fotografato in modo preciso quello che è successo commentando la partita: il fatto che i ragazzi avvertissero la necessità di vincere a tutti i costi li ha bloccati, impedendo loro di esprimersi come sanno. È stato bravo il tecnico, all’intervallo, a farli tornare in campo con la mente più libera». Libera, sì, eppure alla fine Iori non si è dimenticato di chi aveva contestato e dopo il gol è corso subito sotto gli spalti a zittire chi aveva fischiato. «Sul momento non mi ero accorto di quel gesto, l’ho visto solo riguardando le immagini in tivù. Diciamo che Iori è stato molto diretto, in quel momento, ma che la sua è una reazione comprensibile, perché tiene a questa maglia. I ragazzi sono molto sensibili a quanto dicono i tifosi, anche se credo che, comunque, quello fosse lo sfogo di poche persone». […]
Ore 11.40 – (Corriere del Veneto) […] Al 94’, dopo aver segnato il gol del 3-2 e dopo una prestazione oggettivamente negativa, il capitano Manuel Iori ha dato sfogo a tutta la propria rabbia, zittendo di fatto i contestatori con un’esultanza polemica. Non è finita lì, perché il direttore generale Stefano Marchetti ha preso la parola in sala stampa, con un vero e proprio j’accuse contro una parte del pubblico. «Non mi sono piaciuti i fischi della Tribuna Est – si è sfogato Marchetti – lo dico chiaro e tondo. Non mi riferisco ai ragazzi della curva, ma a chi non ha aiutato la squadra nel momento di difficoltà. Li ho sentiti i mugugni, le frasi, gli attacchi a partita in corso. Ce l’ho con quelli che salgono sul carro a fine partita se vinciamo e quando sono in difficoltà attaccano chi sta in campo». […] Insomma, anche in provincia non ci si accontenta più ed è stato lo stesso Iori a farlo notare. «Il mio gesto è stato di rabbia – ha detto il capitano – perché nel primo momento di difficoltà non siamo stati aiutati. Ed era già successo. Qualcuno si è dimenticato che lo scorso anno eravamo in Lega Pro e che adesso lottiamo per la promozione in Serie A. Io voglio bene a questi colori, per questo mi dispiace ascoltare sul campo certe reazioni e non accetto che, nel primo vero momento di difficoltà, la gente ci volti le spalle. È vero che il pubblico paga il biglietto e che può fare quello che ritiene opportuno, ma non è la prima volta che succede una cosa simile. Io sono il capitano e ci voglio mettere la faccia, chiedo alla gente di pensare sempre alla nostra dimensione e a quello che siamo». […]
Ore 11.10 – (Gazzetta di Reggio) Gli ottimi risultati ottenuti dal suo arrivo a Reggio (13 punti sui 15 disponibili) e le precarie condizioni del prato in via Agosti suggeriscono a mister Leonardo Menichini di continuare a preparare le gare di campionato sul sintetico della Reggio Calcio perciò, dopo quella di ieri, anche le prossime sedute settimanali si terranno nell’impianto della Canalina, dove verranno studiate le contromisure da attuare nel match di domenica al Città del Tricolore (ore 16.30) contro il Padova. Rispetto alla ripresa di martedì hanno recuperato Marchi, Rizzi, Sbaffo e Bovo (out solo per la partitella) e si valuta quotidianamente la situazione di Perilli che svolge terapie e palestra come Pedrelli. Di quanto sia importante questa partita in casa granata, non solo per un discorso di classifica, ne abbiamo già accennato: prima di tutto è il primo test probante dopo che il mercato di gennaio ha modificato staff tecnico e parte della rosa poi va ricordato come nelle sfide stagionali con le squadre di testa al momento Rozzio e soci hanno totalizzato solo un misero punticino nella trasferta di Venezia. […]
Ore 10.40 – (Gazzettino) Non solo contro la sua ex squadra, ma pure contro il suo ex agente, Giorgio Zamuner, ora diggì dei biancoscudati. «Ha intrapreso una strada nuova, vedo che gli sta riuscendo bene e di questo sono contento. La mia stima come uomo e professionista è immensa e gli auguro il meglio». Così sulle prime due della classe. «Il Parma è nettamente la più forte per organico, mentre il Venezia è la più quadrata e attrezzata per la categoria». […] Domenica che sfida sarà? «Me l’aspetto aperta e intensa, anche se a tratti un po’ bloccata. Noi proviamo sempre a giocare, il Padova anche. E come sempre un episodio potrebbe cambiare gli equilibri. Se esulterei in caso di gol? Ho grande rispetto per i tifosi biancoscudati, ma credo che questo si misuri soprattutto nel modo in cui indossi quella maglia».
Ore 10.30 – (Gazzettino) «Un pareggio rischierebbe di tagliare fuori entrambe le squadre, ma anche vincendo per il primo posto resta dura, considerato il valore delle formazioni che ci precedono». A fare le carte a Reggiana-Padova, vero e proprio crocevia dei destini di emiliani e biancoscudati in chiave promozione, è Andrea Bovo, ex di turno insieme al difensore Trevor Trevisan. Il giocatore mestrino è stato quattro stagioni e mezzo all’ombra del Santo, con la promozione in serie B nel 2009 e quella sfiorata in massima serie due anni dopo, il tutto indossando spesso la fascia di capitano. «È sempre bello ed emozionante affrontare il Padova – esordisce l’attuale mezzala della Reggiana – perchè parliamo della compagine in cui sono cresciuto, sia calcisticamente che come uomo, e mi è rimasta sempre nel cuore. Sono ancora legato a tante persone e quello resterà sempre un capitolo bello della mia carriera e della mia vita, anche se adesso sono un avversario».
Ore 10.20 – (Gazzettino) Si chiama Papà portami allo Stadio l’iniziativa organizzata dal Padova, nell’ambito della settimana dello sport, in collaborazione con l’Associazione Magico Padova. In programma, tra oggi e domani, dieci incontri nelle scuole che avranno come relatori d’eccezione giocatori del presente (Emerson, Dettori, Bindi, Sbraga, Mandorlini, Russo) e del passato (Bonavina, Lazzaro e Ottoni), giornalisti, dirigenti e tifosi, coinvolgendo circa mille studenti padovani a cui verrà donato un coupon per il ritiro di due biglietti per la gara all’Euganeo con il Santarcangelo del 12 marzo. Dal campo arrivano intanto buone notizie. A parte Fantacci, ieri si sono regolarmente allenati tutti i giocatori biancoscudati, con Favalli che ha saltato solo la partitella finale a campo ridotto. […]
Ore 10.00 – (Mattino di Padova) Che gara sarà? «Finalmente troviamo una squadra che se la giocherà a viso aperto, dobbiamo rimanere tranquilli e affrontarla ad armi pari. Fare punti significherebbe rimanere agganciati alle prime, per poi giocarci tutto negli scontri diretti di aprile, la nostra è una striscia positiva importante e dobbiamo mantenerla». Il pareggio potrebbe andarvi bene? «No, dobbiamo vincere. Giochiamo contro una grande squadra, e se il risultato sarà un pari ce lo prenderemo anche volentieri, ma non partiamo con questa idea». […]
Ore 09.50 – (Mattino di Padova) «Quella di domenica è una partita più che importante», spiega, «perché incontriamo un avversario che gioca bene ed è in salute: una partita bella da giocare, e noi cercheremo in tutti i modi di fare il risultato». Leonardo Menichini fu suo allenatore al Lumezzane, dal 2008 al 2010: cosa si aspetta dalla Reggiana? «Fa giocare bene le sue squadre, è molto preparato e riesce a trasmettere concetti semplici senza inventarsi nulla, ma dando serenità ai giocatori. Ha fatto esordire tanti giovani, e anch’io gli devo qualcosa perché fu proprio lui a trasformarmi in difensore centrale per la prima volta, un passo decisivo per il prosieguo della mia carriera perché da allora non mi sono più mosso. Da quando è arrivato, la Reggiana sta giocando bene e i risultati parlano per lui (4 vittorie e un pari nelle ultime 5 giornate, ndr), ma noi sappiamo ciò che dobbiamo fare».
Ore 09.40 – (Mattino di Padova) «Una partita importantissima, per tanti motivi. Magari non decisiva, ma che arriva in un momento che decisivo può esserlo, eccome»: parola di Emerson Ramos Borges. A tre giorni da Reggiana-Padova sale l’attesa per una delle gare più pesanti della stagione in Lega Pro: i biancoscudati possono gestire i due punti di vantaggio sugli emiliani, ma non possono lasciar scappare Venezia e Parma, attese da impegni decisamente più leggeri contro Teramo e Forlì. E la mente del difensore brasiliano, tra i più esperti della rosa, corre tra passato e presente, man mano che si avvicina una sfida che può essere determinante tanto quanto lo fu all’andata.
Ore 09.30 – (Mattino di Padova) Cominciano oggi due giorni dedicati allo sport e ai giovani per il Padova, che in collaborazione con l’associazione Magico Padova ha aderito all’iniziativa “La settimana dello sport” voluta dalla Regione Veneto per avvicinare i ragazzi all’attività sportiva. Tra questa mattina e domani mattina dirigenti, tecnici, giornalisti, tifosi, giocatori ed ex giocatori del Padova incontreranno infatti quasi mille ragazzi delle scuole di città e provincia per un totale di dieci incontri. Testimonial d’eccezione saranno ovviamente giocatori e dirigenti, che già oggi racconteranno le loro esperienze ai ragazzi: appuntamento clou alla scuola media Galilei, dove alle 12 sono attesi patron Bergamin e il portiere Bindi, mentre gli altri calciatori (Emerson, Dettori, Sbraga, Mandorlini e Russo) e gli ex biancoscudati Diego Bonavina, Pino Lazzaro e Claudio Ottoni si divideranno tra gli altri istituti insieme ai giornalisti Alessandro Vinci e Paolo Donà, ai tecnici dell’Academy e ad alcuni tifosi. Al termine di queste lezioni speciali, a tutti i ragazzi verrà donato un coupon per il ritiro di due biglietti valevoli per la gara interna con il Santarcangelo di domenica 12 marzo. Questi gli istituti coinvolti: oggi le elementari Petrarca e Ca’ Mura, le medie Galilei, Don Minzoni e Montalcini, e il liceo Ruzza; domani le elementari Giuliani, Deledda e Vivaldi. […]