Quanto sia mancato Carlo De Risio al Padova lo si è capito nel secondo tempo di Padova-Teramo. Oscar Brevi non lo aveva inserito dall’inizio, ma è bastata una giocata per rendersi conto di come, alla resa dei conti, l’ex Juve Stabia sia a tutti gli effetti un nuovo acquisto. Un lancio a smarcare Alfageme, con torre di quest’ultimo per l’inserimento di Dettori e il gol a regalare l’ennesimo 1-0 al biancoscudo. Una giocata di qualità sopraffina, da centrocampista di qualità, apparentemente semplice ma che ha tagliato in due una difesa fino a quel momento insuperabile. E con De Risio in campo al posto di Mazzocco è cresciuta pure la prestazione di Mandorlini, a testimonianza di un equilibrio che trova la sua massima espressione quando il centrocampista abruzzese è in campo.
«Per me è stato un periodo molto difficile — ammette De Risio — ma non ho mai mollato perché ero convinto che prima o dopo sarei guarito. Non ho mollato neppure quando sentivo dolore. E così deve fare anche il Padova, che gara dopo gara deve rimanere lì attaccato. A Reggio Emilia ci aspetta una gara difficilissima, ce la andiamo a giocare e vogliamo fare il risultato. L’importante è pensare prima di tutto alla nostra prestazione». De Risio con i fiocchi, dunque, nonostante una lesione ai legamenti della caviglia che qualcuno non aveva visto. Creando un problema alla squadra, alla società e a Brevi, che ha sempre creduto in De Risio.
(Fonte: Corriere del Veneto, Dimitri Canello. Trovate il resto dell’articolo sull’edizione odierna del quotidiano)