Prima il gol e poi il simbolo del cuore verso la tribuna. Il primo pensiero di Davide Mazzocco subito dopo avere siglato il pareggio dell’1-1 nella sfida di Coppa Italia dell’altra sera con il Venezia è stato tutto per la fidanzata Marta. «Glielo avevo promesso ed è stata molto contenta. Del resto in occasione dell’altro mio sigillo in campionato con il Parma non avevo potuto farlo perché non era allo stadio». Dediche a parte, è anche un gol che ha il suo peso dato che tiene aperta la qualificazione in vista della gara di ritorno al Penzo (8 marzo). «Se non avessimo pareggiato, sarebbe stata più dura. Così invece ce la giochiamo. Anche se il Venezia ha un piccolo vantaggio (accede alla finale nel caso di 0-0, ndr), abbiamo tutte le possibilità di andare a fare risultato». Quando le è arrivata la palla su assist di De Cenco cosa ha pensato? «Solo a stopparla bene, e invece di badare alla potenza come ho fatto in altre situazioni, ho scelto la soluzione di precisione: ne è venuto fuori un bel diagonale. Come fattura, questo gol è stato più bello rispetto a quello realizzato a Parma dove avevo appoggiato la palla in rete dopo un inserimento, anche se entrambi sono stati importanti. A Parma era valso il 3-1 ipotecando la vittoria, questo invece ci ha permesso di pareggiare». Il tutto senza tralasciare che l’altra sera al braccio indossava anche la fascia di capitano. «Mi ha caricato ancora di più, sono felice. E’ motivo d’orgoglio portarla, e anche un attestato di stima nei miei confronti da parte dell’allenatore e dello staff che penso sempre di ripagare sul campo».
[…](Fonte: Gazzettino, Pierpaolo Spettoli. Trovate il resto dell’articolo sull’edizione odierna del quotidiano)
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[…]Un gol pesantissimo, che ha tenuto una squadra in emergenza pienamente in corsa per la qualificazione alla finale di Coppa Italia e che nella sera del derby col Venezia, con la fascia di capitano al braccio, restituisce al Padova un solido patrimonio per il futuro. «Sono molto contento per me, ma soprattutto per la squadra che ha fatto una grandissima prova», le parole del centrocampista. «Sono soddisfazioni vere, portare la fascia di capitano è per me un grande segno di fiducia, che cerco di ripagare sul campo. Sono l’unico rimasto dalla squadra che vinse la Serie D, e continuo per la mia strada guardando avanti». Quanto vale questo gol? «Ogni rete ha sempre un certo valore, eravamo sotto ed era importante rimettere in piedi la partita. Ma questo ha un sapore ancora più speciale, perché nei dilettanti avevo fatto tre gol, tutti in trasferta, e da professionista la prima rete era arrivata a Parma: quello col Venezia è stato per me il primo in assoluto all’Euganeo, e per questo ha assunto un sapore particolare. L’anno scorso il gol mi era mancato, quest’anno ho segnato a Parma e Venezia: non posso certo lamentarmi. L’ho dedicato alla mia ragazza, che era in tribuna e lo aspettava da tanto».
[…](Fonte: Mattino di Padova, Francesco Cocchiglia. Trovate il resto dell’articolo sull’edizione odierna del quotidiano)