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Ore 21.00 – (Giornale di Vicenza) Il calcio fiorentino, la splendida rappresentazione dell’antesignano del pallone visto con gli occhi del Granducato che fu, sfratta i playoff di Lega Pro. O meglio ne cambia le date per evitare la contemporaneità. Sì perchè da quest’anno la fase finale degli spareggi promozione (semifinale e finalissima) per la B si terranno nell’unica sede di Firenze e siccome in quei giorni va in onda la rituale rassegna del calcio fiorentino che in riva all’Arno è religione, la Lega Pro si è adeguata mutando le date del tabellone. Ecco il nuovo calendario della volatona per la cadetteria: Prima fase: gara unica, sola andata, domenica 14 maggio; Seconda fase: gare di andata: domenica 21 maggio; ritorno mercoledì 24 maggio.Final eight con le 8 restanti qualificate. Quarti di finale di andata: domenica 28 maggio; ritorno domenica 4 giugno. Prima semifinale: martedì 13 giugno a Firenze; Seconda semifinale: mercoledì 14 giugno ancora a Firenze; Finalissima: sabato 17 giugno naturalmente a Firenze. […]
Ore 20.30 – (Giornale di Vicenza) I maigoduti che sul web stanno da giorni officiando il funerale giallorosso accostando Bassano, al secondo capitombolo di fila, a una squadra di peracottari, chissà come valuteranno il Pordenone, prossimo rivale virtussino, piegato 2-0 ieri nel recupero a Teramo e al secondo ko in 4 giorni. Anche i furlani, al pari del Soccer Team, hanno viaggiato in autunno, al comando della classifica e pure loro stanno scontando la loro brava fase declinante. Ergo lunedì sera nel posticipo televisivo è un braccio di ferro in stile lui è peggio di me, per dirla con Pozzetto. Il pareggino sarebbe balsamico per entrambe, brodo bollente per convalescenti. Ma solo alla fine, fidatevi. Poichè per indole e forma mentis, proveranno a darsele lo stesso di santa ragione e pazienza se un terzo stop adesso sarebbe rovinoso e rumoroso per tutte e due. Chi rischia di più è naturalmente la Virtus a cui tocca visitare la tana del lupo, ma nemmeno Pordenone se la passa benone. Ieri pomeriggio in Abruzzo ha visto sbriciolarsi molte sue certezze, ha perso l’ex Ingegneri espulso (salterà il match coi vecchi compagni) e ha tenuto a riposo gli acciaccati Berrettoni e Burrai per squadernarli in gran spolvero col Bassano. […] Tra l’altro una possibile sbandata dei boys Diesel, sarebbe la terza di fila, un percorso netto all’inverso che da queste parti non conoscono da cinque anni filati, dalla primavera 2012 che sancì a maggio la caduta in C2 della formazione di Brucato. Un lustro intero senza concreti flop, opportuno allora schivare il record negativo. Ecco quindi che in una notte che combina di qua e anche di là cattiva salute e scadimenti variegati, anzitutto di energia e brillantezza, sarà la tenuta mentale e nervosa a tracciare il solco. Ora che le sicurezze neroverdi e virtussine sono state picconate dagli eventi, cambiare volto al destino si può. Ma esercitare calma e pazienza non basta se non associate a un temperamento tripallico.
Ore 20.00 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) […] È amareggiato ovviamente anche Bruno Tedino nella sala stampa del Bonolis. «Il Teramo ha meritato di vincere. Il mio Pordenone non è stato certo la squadra che ha fatto divertire tifosi e pubblico in genere nella stragrande maggioranza delle partite giocate. Abbiamo letteralmente regalato tutto il primo tempo. Mi prendo la piena responsabilità di non aver saputo motivare a sufficienza i ragazzi che sono scesi in campo». Un cronista locale chiede se non sia stato sottovalutato l’impegno con i diavoli pericolanti. «Assolutamente no – garantisce il mister-manager -. Conosco Ugolotti da tempo e so quanto vale. Così come i giocatori, alcuni dei quali avevo io stesso trattato per portarli in neroverde la scorsa estate. Probabilmente hanno inciso i postumi della sfida al Penzo e le lunghe ore in pullman. Voi – ricorda al cronista – all’andata siete arrivati due giorni prima». […]
Ore 19.30 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Non ha aspettato molto, Mauro Lovisa, per esprimere il suo disappunto dopo la sconfitta dei ramarri a Teramo. Già alle 17.45 è apparsa sul sito ufficiale neroverde (Pordenonecalcio.com) la sua nota stizzita. «Mi scuso con i tifosi e con tutti coloro che vogliono bene al Pordenone Calcio ha affermato re Mauro – . La squadra oggi è stata irriconoscibile, la prestazione una delle peggiori dell’ultimo anno e mezzo. Mi farò sentire. Il momento è difficile, con 3 sconfitte in 4 gare, anche se quelle di Parma e di Venezia erano immeritate. Tiriamoci su le maniche invita Lovisa – e ripartiamo! Lunedì contro il Bassano sono certo che sarà tutta un’altra storia. Tutti assieme conclude – ci sapremo rialzare». […]
Ore 19.00 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Bye bye, Pordenone. Forse aveva visto bene Joe Tacopina, presidente del Venezia, al termine del match giocato e perso sabato dai ramarri al Penzo. Rimane deluso chi si aspettava reazione e riscatto nel recupero di Teramo. Anche dalla trasferta più lunga (sia per chilometraggio che per stato d’animo) il Pordenone torna a mani vuote, battuto dai diavoli rianimati dalla cura Ugolotti. Dura lex sed l’ex si potrebbe dire parafrasando (con l’aggiunta di un apostrofo) la versione latina del celebre detto del filosofo greco Socrate. A infilare per primo Tomei è stato al 37′ proprio l’ex neroverde Riccardo Barbuti, il rinforzo invernale chiamato a Teramo da Zauli prima di essere silurato per la seconda volta in stagione. Poi Matteo è caduto sotto il fuoco amico di Daniel Semenzato, autore di un clamoroso autogol che a 5′ dal termine ha spento il lungo tentativo di rimettere le cose a posto di Burrai e compagni. Restano così 10 i punti di distacco dalla vetta, per raggiungere la quale ora i ramarri dovrebbero scavalcare anche Reggiana, Padova e Parma, oltre alla capolista Venezia. Adesso vincere non basta più. Bisogna sperare pure nelle disgrazie altrui. Il posticipo di lunedì (20.45) al Bottecchia contro il Bassano ci dirà se sia il caso o meno di cominciare la preparazione ai playoff. Prestazione decisamente sottotono dei neroverdi, che hanno pagato il dispendio di energie della sfida a Venezia e le lunghe ore di pullman per raggiungere l’Abruzzo. Tedino ha lasciato a riposo Berrettoni, Suciu e inizialmente De Agostini, affidandosi a Pietribiasi in attacco al fianco di Arma, con Buratto a centrocampo e Pellegrini in difesa. Se Bruno ha avuto poco dagli otto titolari, per l’ennesima volta ha avuto ancora meno dalle seconde linee. […]
Ore 18.30 – (Messaggero Veneto) […] Alle parole di Lovisa si è affiancato, a 500 chilometri di distanza, il mea culpa dell’allenatore. «Se abbiamo giocato in maniera così differente dal solito – ha commentato Tedino – la colpa è mia che non ho saputo motivare al meglio alcuni giocatori. Evidentemente non ho toccato le corde giuste». Quindi la disamina della partita: «Il Teramo ha meritato di vincere. Ha giocato con più fame. Noi abbiamo letteralmente regalato il primo tempo. Nel secondo abbiamo avuto una buona reazione, ma, si sa, quando le cose non vogliono andare, non vanno. E così ci siamo scontrati su un portiere (Narciso, ndr) che ha fatto alcune parate strepitose. Se avessimo segnato sono sicuro che la gara sarebbe cambiata, perché per il Teramo sarebbero riaffiorati gli spettri del passato». […]
Ore 18.00 – (Messaggero Veneto) Da Pordenone il presidente Lovisa si scusa, da Teramo mister Tedino si assume tutte le responsabilità. Due prese di posizione perentorie, che potrebbero servire a dimenticare in fretta il brutto ko di ieri. Il massimo dirigente neroverde, come di consueto, non ha usato mezze parole: «Mi scuso con i tifosi – ha dichiarato al termine della gara seguita da casa – e con tutti coloro che vogliono bene al Pordenone. La squadra è stata irriconoscibile, giocando una delle peggiori partite dell’ultimo anno e mezzo. Mi farò sentire. Il momento è difficile, con 3 sconfitte in 4 gare, sebbene a Parma e Venezia immeritate. Dobbiamo tirarci su le maniche e ripartire. Lunedì sera, ne sono certo, col Bassano sarà un’altra storia. Tutti assieme ci sapremo rialzare». […]
Ore 17.30 – (Messaggero Veneto) Probabilmente il sogno serie B, in attesa dei playoff, finisce qui. Al termine di un soleggiato pomeriggio abruzzese, in cui paradosso vuole che si veda il Pordenone più grigio della stagione. Almeno nel primo tempo. A Teramo, così, matura la quarta sconfitta esterna consecutiva. E il distacco dal Venezia capolista rimane di 10 punti. Una montagna forse troppo ardua da scalare nelle rimanenti 12 giornate. Causa acciacchi vari non è stato il miglior Pordenone ad affrontare il recupero di ieri. Berrettoni e Suciu a riposo precauzionale. La loro mancanza si sentirà. De Agostini rifiata in panchina. Dal via Tedino schiera Pellegrini sulla destra (con Semenzato spostato dalla parte opposta) e lancia Buratto a centrocampo, con Pietribiasi di punta al fianco di Arma. Rispetto a Venezia, si torna al 4-3-1-2: Cattaneo di nuovo trequartista. La formula non funziona granché. E la partita si sviluppa senza sussulti. […] La prima, vera grande chance dell’incontro è di marca locale. Con Ilari che da centro area manda di poco a lato, complice una deviazione di Semenzato. È il prologo del vantaggio del Teramo. Dal successivo corner, infatti, Ilari tocca per l’ex Barbuti, che sorprende Pellegrini, e con un diagonale dal fondo beffa anche Tomei. Qualcuno a questo punto si sarà ricordato di un precedente nefasto: il 25 ottobre 2015, Barbuti nei panni dell’ex, allora con la maglia del Lumezzane, segna al Pordenone. E alla fine i ramarri escono sconfitti per 2-0. […] Pordenone a trazione anteriore e ancora vicino al pari. Proprio con Martignago che scarica a rete un pregevole assist di Padovan. Narciso sventa. E infonde coraggio al Teramo, che a sorpresa raddoppia grazie a un autogol clamoroso. Petrella innesca Tempesti, Tomei respinge. Nulla può, però, il portiere del Pordenone sull’involontario pallonetto di testa di Semenzato. È il sigillo del Teramo, che torna al successo dopo 9 giornate. Mentre l’astinenza esterna del Pordenone continua.
Ore 17.00 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Si dice che la fortuna sia cieca ma che, al contrario, la jella ci veda benissimo. L’avrà pensato anche Pierpaolo Bisoli quando ieri verso la mezzora del secondo tempo dell’amichevole con il Terek Grozny il russo Roshi, espulso poi dal direttore di gara, è entrato a piedi uniti su Zivkov mettendolo fuori causa probabilmente anche per la gara di sabato ad Avellino. L’elenco degli indisponibili in casa biancorossa è fin troppo lungo: sono undici i biancorossi ai box con Bisoli che dovrà inventarsi la formazione in una sfida importante come quella contro gli irpini. […] La partita contro il Terek Grozny, una formazione che si trova al quarto posto in classifica alle spalle di Spartak Mosca, Zenit e CSK, è terminata sull’1-1, con i russi che sono passati in vantaggio con un rigore di Bekim ad inizio ripresa. Il gol dei biancorossi, in cui hanno giocato tanti giovani della Primavera di Pasquale Luiso, è arrivato grazie ad una punizione di Bellomo che si è infilato sotto l’incrocio dei pali. Esaminata la difficile situazione relativa alla squadra e alle assenze, in serata la dirigenza berica ha accolto a Vicenza Innocent Emeghara che oggi potrebbe legarsi alla società biancorossa con un contratto fino al 30 giugno del 2018. L’attaccante nigeriano ex Siena e Livorno, naturalizzato svizzero, ha caratteristiche di punta forte fisicamente rapida e abile nei contropiede. Nel reparto offensivo del Vicenza servirebbe però anche un attaccante che possa interpretare il ruolo di punta centrale, e per questo il club berico sta preparando la documentazione per tesserare anche George Tucudean, che oggi dovrebbe ottenere il via libera dopo aver effettuato le visite mediche.
Ore 16.30 – Qui Guizza: termina l’allenamento.
Ore 16.20 – Qui Guizza: ultimi minuti di allenamento.
Ore 16.00 – Qui Guizza: lavoro defaticante per i titolari di ieri.
Ore 15.40 – Qui Guizza: iniziata la partitella, che viene giocata da riserve e non convocati di ieri.
Ore 15.20 – Qui Guizza: corsa a parte per Neto Pereira, che prova a recuperare a tempo di record in vista di domenica.
Ore 15.00 – Qui Guizza: Biancoscudati in campo per l’allenamento, prevista una partitella con gli Allievi.
Ore 14.30 – (Giornale di Vicenza) Innocent Emeghara, 27 anni, di origine nigeriana, svincolato da una società statunitense dovrebbe essere il rinforzo offensivo del Vicenza. Ieri sera l’incontro tra i dirigenti biancorossi, l’attaccante e il suo procuratore. Un accordo di massima si è trovato: contratto fino a giugno e opzione per il prossimo anno.Se le visite mediche programmate per questa mattina daranno esito positivo subito dopo il Vicenza metterà sotto contratto Emeghara. Toccherà poi a Bisoli valutare se l’attaccante è pronto a scendere in campo visto che ha disputato la sua ultima gara lo scorso 19 giugno, restando in campo 12 minuti, con la squadra americana del San Josè Earthquakes, il club da cui si è svincolato e dove era approdato nel febbraio del 2015. Emeghara, 1,70 per 68 Kg., ha totalizzato in due stagioni nella MLS (il campionato maggiore degli Stati Uniti) 13 presenze e ha segnato solo un gol, ma va considerato che è rimasto fermo da maggio a settembre 2015 per un grave infortunio al menisco. Per Emeghara si tratterebbe del ritorno in Italia, lasciata nell’estate del 2014 dopo le esperienze nel Siena e nel Livorno in serie A. […]
Ore 14.00 – (Giornale di Vicenza) Il bello di avere 20 anni e di essere Davide Bianchi è la tranquillità con la quale passa dai 90′ giocati con la Spal a quelli giocati ieri con il Terek Grozny. Il tutto in vista di Avellino, dove potrebbe vincere ancora altri 90′. Magari, come ieri, nella casella di centro-destra nella “nuova” difesa a tre. In che modo Bisoli vi ha proposto questo cambio di modulo? “Sicuramente è dato dalla necessità, visti gli infortuni. Ma già da martedì il mister aveva iniziato a preparare la gara di Avellino con questo modulo. Ieri è stato riproposto per tutta la durata della partita e stiamo cercando di metterne in atto i meccanismi: da qui a sabato si continuerà a farlo, nel caso il mister decidesse di proseguire con questa scelta”. […] Alle volte ci si stupisce ancora per la tranquillità con cui gioca. “Io cerco di impegnarmi il più possibile negli allenamenti, sicuramente i compagni di squadra mi hanno sempre dato una grossa mano. Vedere gente come Zaccardo, Pucino, Esposito, Adejo… che hanno fatto la categoria ma anche la Serie A, ti fa capire come poter preparare una partita e cercare di giocarla al meglio”. […] Si potrebbe pensare che, dopo aver superato a pieni voti una prova importante come quella con la Spal, per lei l’Avellino potrebbe rappresentare una difficoltà minore. “Sicuramente ogni partita è una storia a sé. Con la Spal non giocavo da tre mesi, forse in un eventuale impiego sabato sarei un pochino più tranquillo però devo cercare di rimanere sempre concentrato e per questo mi preparo al meglio. L’Avellino sarà altrettanto duro quanto lo è stata la Spal, perché sono una squadra davvero in forma”. […] Chi la preoccupa di più dell’Avellino? “Ardemagni è in formissima, la doppietta di sabato lo certifica, ma anche Verde lo è. Comunque è una squadra con grande entusiasmo che pensa addirittura ai playoff. Noi dovremo andare là e cercare di fare la nostra partita, senza paura”.
Ore 13.30 – (Giornale di Vicenza) Petar Zivkov, vittima dell’albanese Roshi ieri in versione “killer”, è stato l’ultimo in ordine di tempo a cadere in questo inizio di 2017 che ha letteralmente falcidiato la rosa biancorossa. Il bollettino medico rilasciato ieri sera da via Schio era eloquente: «terapie e palestra per Davide Costa, Mauro Vigorito, Giuseppe Rizzo, Salvatore D’Elia, Cristian Zaccardo, Renato Barbosa, Iacopo Cernigoi e Giulio Ebagua; Nicholas Siega e Fabinho procedono il percorso di recupero personalizzato». Dieci giocatori indisponibili, che assieme a Zivkov fanno undici: una squadra intera. Tra questi, c’è una moderata speranza di poter arruolare per Avellino solo Zaccardo, alle prese con un fastidio muscolare; problema analogo per Rizzo, che però pare più indietro nel recupero e difficilmente rischierà un tentativo già in questa settimana. […]
Ore 13.00 – (Giornale di Vicenza) Il termine “amichevole” non deve essere molto familiare al centrocampista Odise Roshi, giocatore albanese del Terek Grozny, formazione cecena che ieri al Morosini ha sostenuto una partita di allenamento con il Vicenza. Alla mezz’ora della ripresa Roshi, superato in velocità da Petar Zivkov, è entrato duramente in scivolata dritto sulla caviglia sinistra dell’esterno mancino biancorosso. L’impatto, durissimo (inevitabile l’espulsione), è stato seguito dalle urla e dalle lacrime di dolore di Zivkov, subito soccorso dallo staff medico, ma anche dai compagni, dal presidente Alfredo Pastorelli e dal direttore sportivo Antonio Tesoro, che erano a bordo campo proprio vicino al punto in cui è avvenuto il fallo. Gli esami clinici diranno quanto grave sia l’infortunio, ma l’impressione nell’immediato è stata tremenda. L’ennesimo ko per un giocatore del Vicenza in questi mesi di gennaio e febbraio davvero neri per l’infermeria biancorossa, come riepiloghiamo nell’altro articolo in pagina. Roshi non ci ha fatto certo una bella figura; e meno male per lui che il commissario tecnico della sua Nazionale, Gianni De Biasi, che aveva assistito alla prima parte dell’amichevole assieme ai dirigenti del Vicenza, aveva già lasciato il Morosini. L’apprensione per l’infortunio di Zivkov fa passare in secondo piano quanto si è visto ieri durante la partita, che pure ha presentato alcuni aspetti interessanti: Bisoli, infatti, ha proposto come modulo di riferimento per l’intero incontro il 3-4-2-1. In porta c’era Dani, dato che Benussi si è limitato ad un allenamento personalizzato per evitare rischi, e Costa l’altro giorno ha rimediato un colpo alla spalla sinistra. Nel pacchetto arretrato con Esposito e Adejo c’era il giovane Bianchi, che ha ben figurato anche in quella posizione, mentre gli esterni di fascia sono stati Pucino e Doumbia nel primo tempo, Vita e Zivkov nella ripresa. In mediana, con Gucher tenuto a riposo a livello precauzionale, Signori (squalificato per Avellino) ha fatto coppia con Perfection nella prima parte di gara e con Urso nella seconda. Come trequartisti si sono alternati Orlando, Giacomelli e Bellomo, mentre il riferimento avanzato è stato il neotesserato Cuppone nel primo tempo (che ha ereditato il numero 13 di Filip Raicevic) e De Luca nella ripresa. […]
Ore 12.30 – (Gazzettino) Al termine di Cittadella-Avellino erano tanti a chiedersi dove fosse Litteri in quel momento. Mai come sabato scorso si è avvertita la mancanza dell’attaccante numero uno di casa granata, il cannoniere che a metà novembre – dal derby con il Verona – era già andato in doppia cifra. Gianluca Litteri è ancora fermo ai box: per lui il 2017 deve ancora cominciare perché è alle prese con un infortunio anomalo, una protrusione erniaria a livello cervicale che gli impedisce l’attività agonistica. Un malanno latente, che non si manifesta con alcun segno o sintomo esterno: Litteri in pratica quando sta fermo non avverte alcun dolore. E per questo tipo di infortuni, i tempi di recupero sono incerti, ma forse uno spiraglio di novità si intravede, come ha spiegato ieri il medico sociale Ilario Candido: «Domani (oggi per chi legge, ndr) penso vi potrò dare qualche informazione precisa, in questo momento non dico niente». L’unica certezza è che Litteri sta vivendo davvero male il momento, lui è abituato a giocare, ad essere protagonista sul rettangolo di gioco, a prendere per mano il Cittadella come ha fatto nella prima parte di stagione. L’attaccante ha deciso di non parlare finché non tornerà nuovamente a calcare il calcio da calcio, così è il suo agente, Alessandro D’Amico, a descrivere lo stato d’animo del giocatore: «Mi sembra che il silenzio sia la cosa più giusta da tenere, del resto cos’avrebbe da dire Litteri non può fare altro che seguire le terapie indicate e restare ad assistere i compagni da fuori. Purtroppo ha questo problema che cercheremo di risolvere affinché possa tornare performante come calciatore. Stiamo percorrendo tutte le strade possibili». […]
Ore 11.30 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Non ci fu offesa né al Padova né ai padovani. Il suo derby personale Joe Tacopina l’ha vinto ieri sera circa un’ora prima del fischio d’inizio del match di Coppa Italia, quando la Federcalcio ha pubblicato il dispositivo con cui la Corte Sportiva d’Appello ha ribaltato la sentenza di primo grado del Tribunale Federale Nazionale. Al presidente del Venezia proprio oggi sarebbe scaduta l’inibizione di 20 giorni che accompagnata da un’ammenda di 8.000 euro gli era stata inflitta il 3 febbraio scorso per il famoso calcione promesso al Padova in occasione della presentazione del team arancioneroverde in Riva Sette Martiri il 31 agosto. […] «Sono soddisfatto perché è stato accertato che non avevo in alcun modo inteso offendere la città di Padova, la sua squadra e la sua tifoseria – le parole di Tacopina poco prima di prendere posto in tribuna all’Euganeo -. Esprimo grande soddisfazione per questa decisione e ringrazia la Cfa per aver accertato che la mia condotta è sempre stata rispettosa delle normative vigenti e del movimento calcistico italiano».
Ore 11.00 – Le pagelle del Padova (Gazzettino, Andrea Miola): Favaro 5.5; Sbraga 6.5, Monteleone 6, Russo 6.5, Boniotti 6; Mazzocco 6.5, Gaiola 6, Berardocco 6, Tentardini 6; Bobb 6 (Scevola sv); De Cenco 6.5 (Cisco sv).
Ore 10.50 – (Gazzettino) E proprio da una loro sovrapposizione nasce l’azione che porta in vantaggio la formazione lagunare (30′): il cross radente di Fabris viene intercettato nell’area piccola da Ferrari che anticipa Monteleone e con un tocco ravvicinato infila un incerto Favaro. A corto di attaccanti (Neto, Altinier e Alfageme sono infortunati) il Padova reagisce ugualmente con coraggio. Tentardini strappa la palla a Fabris, ma da posizione favorevole non inquadra la porta. Più preciso di lui è Mazzocco (36′) che raccoglie un assist di De Cenco, salta di netto Galli e con un velenoso diagonale non dà scampo a Vicario. […] Si deciderà dunque tutto nella gara di ritorno, mercoledì 8 marzo al Penzo. L’1-1 lascia un pizzico di vantaggio al Venezia, ma i biancoscudati proveranno di sicuro a cercare la vittoria, impresa già riuscita in campionato.
Ore 10.40 – (Gazzettino) Finisce senza vinti nè vincitori il primo round della semifinale di Coppa Italia. Il massiccio turnover imposto dai due allenatori per esigenze di campionato ha inevitabilmente tolto un po’ di pepe alla sfida, ma entrambe le squadre hanno lottato con generosità su tutti i palloni. Fin dall’avvio il Venezia prova a lasciare la sua impronta sulla partita. Il 4-3-3 di Inzaghi funziona però a intermittenza. Tanti, troppi gli errori nella misura dei passaggi, anche per l’aggressività del Padova che con Bobb marca a uomo Stulac, il giocatore incaricato a dettare i tempi della manovra. I biancoscudati, schierati da Brevi con un inconsueto 4-4-1-1, trovano così un po’ di coraggio e cercano di affacciarsi nell’area avversaria. Con il passare dei minuti la truppa di Inzaghi prende il controllo delle operazioni, sfruttando soprattutto la catena di destra dove Fabris e Caccavallo si intendono a meraviglia.
Ore 10.30 – (Gazzettino) […] Pippo Inzaghi sul pareggio: «Un risultato molto buono, però è solo il primo round. Si gioca sempre per vincere, forse l’avremmo meritato, però va bene così. Avere segnato un gol in trasferta ci mette in una posizione di vantaggio per il ritorno, ma non abbiamo fatto ancora niente e non dobbiamo pensare di giocare per lo 0-0. L’unico neo è il gol preso: eravamo in possesso palla, e abbiamo sbagliato anche l’intervento. Senza quell’episodio probabilmente il Padova non avrebbe mai segnato. Mi è piaciuto comunque l’atteggiamento della mia squadra, abbiamo provato a vincere fino alla fine». Un flash sulla corsa al vertice in campionato. «Se vogliamo spuntarla con una corazzata come il Parma dobbiamo vincerne undici, e possiamo perderne solo una. Il Padova? Mi piace, è una grandissima squadra. Ma il Parma è fuori concorso, con la rosa attuale se fosse in serie B lotterebbe per la A».
Ore 10.20 – (Gazzettino) «Abbiamo fatto una buona gara e la qualificazione è ancora aperta. Sono contento». È soddisfatto nel dopo gara Oscar Brevi, che aggiunge: «Non era semplice con la capolista che è organizzata. Siamo andati sotto, e poi siamo stati bravi a pareggiare, ma la partita è stata in equilibrio. Magari è un risultato che dà un leggero vantaggio al Venezia dato che al ritorno può pareggiare 0-0 per passare il turno, ma la qualificazione è aperta per entrambe le squadre». Sulla scelta dell’ampio turnover. «Ho fiducia in tutti i ragazzi. Poi Alfageme, Altinier, Neto Pereira e De Risio erano indisponibili, e mi sembrava avventato rischiare altri giocatori che in questo momento hanno più bisogno di recuperare invece di giocare. Ripeto, ho fiducia anche nei ragazzi che hanno giocato finora di meno, poi è naturale che il Venezia a livello numerico ha più alternative in tanti ruoli». Quindi torna sulla gara. «Il primo tempo è stato più equilibrato perché riuscivamo a pressarli e a essere dinamici con molti giocatori, poi quando nella ripresa sono calate le energie in quattro-cinque elementi non riuscivamo più ad aggredirli alti e ci siamo abbassati anche perché il Venezia ha alzato il ritmo. Anche se abbiamo concesso possesso palla e predominio territoriale, siamo stati bravi a non concedere palle gol». […]
Ore 10.00 – Le pagelle del Padova (Mattino di Padova, Francesco Cocchiglia): Favaro 6; Sbraga 6, Monteleone 6, Russo 6.5, Boniotti 6; Mazzocco 7, Gaiola 6, Berardocco 6, Tentardini 6.5; Bobb 6.5 (Scevola sv); De Cenco 6.5 (Cisco 6).
Ore 09.50 – (Mattino di Padova) Così Brevi propone un 4-4-1-1, con De Cenco unica punta supportato da Bobb alle spalle, mentre gli arancioneroverdi si dispongono con il 4-3-3, puntando sul tridente offensivo Caccavallo-Ferrari-Totori, con Falzerano sempre più centrocampista. È una partita che fatica a decollare nei primi venti minuti, nonostante si giochi a tutto campo. […] In tribuna il presidente del Venezia, Joe Tacopina, ha motivo di essere soddisfatto, oltrechè per l’1-1, anche per un’altra ragione: la Corte Federale d’Appello ha accolto il ricorso presentato contro l’inibizione di 20 giorni e la multa di 8.000 euro alla società decise il 4 febbraio scorso dal Tribunale nazionale federale per la famosa frase pronunciata l’estate scorsa alla presentazione della squadra, quando disse: “We’ll kick Padova’s Ass. I promise” («Prenderemo a calci in c… il Padova. Lo prometto»). L’avvocato della società, Gianmaria Daminato, ha fatto un gran gol, non c’è dubbio.
Ore 09.40 – (Mattino di Padova) Tutto rinviato a mercoledì 8 marzo, quando al “Penzo” (ore 19) andrà in scena il derby di ritorno. Padova-Venezia, semifinale di Coppa Italia di Lega Pro, esaurisce il primo round con un pareggio che lascia aperti i giochi per l’accesso alla finale, anche se il gol segnato in trasferta attribuisce un teorico vantaggio alla capolista del girone B, alla quale, per passare il turno, può bastare anche lo 0 a 0. Giusto così, e buon per i biancoscudati che il risultato sia comunque positivo, nonostante le vistose defezioni registrate nell’organico, con un attacco monco di quattro dei suoi cinque elementi. […] Non c’è dubbio che, così come si presentano in campo, sia il Venezia ad avere un assetto più vicino all’abituale “filosofia” di Pippo Inzaghi rispetto ad una squadra, quella di casa, che manda in tribuna ben 8 titolari, oltre ad avere in infermeria Altinier, Alfageme (entrambi “stirati”) e Fantacci (problemi alla spalla). Più Neto Pereira, la cui contrattura al flessore della gamba destra impone prudenza.
Ore 09.30 – (Mattino di Padova) Come ipotizzato alla vigilia, Oscar Brevi è andato avanti per la sua strada. Confermato il turnover totale di Coppa, anche contro il Venezia ha giocato solo chi ha avuto poco spazio in campionato, con i titolari confinati in tribuna. Ecco perché, alla fine, l’1-1 con il quale si è chiusa la gara d’andata non è poi un risultato da buttare. «La qualificazione è aperta», spiega il tecnico del Padova. «Un piccolo margine di vantaggio ce l’hanno loro avendo segnato fuori casa, ma io sono contento della prova dei miei. La gara è sempre stata in equilibrio e l’abbiamo interpretata bene contro una formazione molto forte e organizzata». La scelta di lasciare ancora fuori tutti i big è stata la conseguenza anche dei tanti infortuni dell’ultim’ora? «Sì. Avendo 4 giocatori in infermeria, rischiare chi in questo momento sta giocando di più, e ha bisogno di recuperare, mi sarebbe sembrato avventato. Fossimo stati in un’altra situazione avrei potuto fare scelte diverse, ma in questo momento sarebbe stato rischioso. Ora come ora, anche a livello numerico, il Venezia ha più alternative in tutti i ruoli. Io comunque ho fiducia in tutti i giocatori della mia rosa e anche in questa occasione chi gioca meno mi ha dato buone risposte». […]
Ore 09.10 – Le pagelle del Padova (Corriere del Veneto, Dimitri Canello): Favaro 6; Sbraga 6.5, Monteleone 5.5, Russo 6, Boniotti 5.5; Mazzocco 7, Gaiola 7, Berardocco 5.5, Tentardini 6; Bobb 5.5 (Scevola sv); De Cenco 6.5 (Cisco 6).
Ore 09.00 – (Corriere del Veneto) Sarà stata pure Coppa Italia, ma quando di mezzo ci sono un derby e il pass per vincere un trofeo di sicuro a nessuno piace perdere. E così è stato: sul campo alla fine è 1-1 e tutto rimane sostanzialmente in gioco fino al ritorno, in programma mercoledì 5 marzo alle 19 al Penzo. Cosa emerge dal ring dell’Euganeo? Che Brevi continua a credere al primo posto, considerata formazione iniziale e cambi effettuati, senza dimenticare i giocatori spediti in tribuna. Che Inzaghi punta dritto a conservare la vetta e da ieri sorride un po’ di più, annotato il ko del Pordenone nel recupero di Teramo che di fatto elimina una pretendente dalla corsa alla Serie B, ma che allo stesso tempo strizza l’occhio alla finale. Lo dimostra la presenza in campo fra i prescelti per la missione padovana di Modolo e Falzerano. E, già che ci siamo, un po’ di sana pretattica non guasta mai: Brevi comunica i convocati alle 18 e, come previsto i vari Cappelletti, Emerson, Dettori, Mandorlini, Madonna e Favalli finiscono in tribuna. La sorpresa, se così vogliamo chiamarla, è tattica, visto che il modulo scelto è un laborioso 4-4-1-1, con Bobb in appoggio a De Cenco, doppio play con Gaiola e Berardocco, Mazzocco e Tentardini esterni alti e Boniotti a sinistra come esterno basso. Inzaghi risponde con il 4-3-3, Caccavallo, Ferrari e Tortori di punta, Fabiano in panchina e Falzerano mezzala e Modolo titolare. In tribuna il clima è disteso, Tacopina e Bergamin si abbracciano calorosamente e il presidente del Venezia riceve pure la notizia dell’accoglimento del ricorso da parte della Corte Federale dopo inibizione e multa successive al suo ormai celeberrimo «We’ll kick Padova’s ass» pronunciato in occasione della presentazione ufficiale della squadra. […] Il pari tutto sommato è giusto. Ed è solo il secondo capitolo della sfida, in attesa delle prossime due, cerchiate in rosso sul calendario: 8 marzo e 10 aprile, non mancate.