La lunga corsa e il dito di Alfageme….

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Sarà ancora lunga, molto lunga. Le possibilità di un clamoroso doppio sorpasso su Venezia e Parma non sono elevate, ma il segnale arrivato ieri da Mantova è di quelli importanti. In chiave primo posto il Padova batte un colpo pesantissimo: 1-0 che vale platino, bis di quanto accaduto a Macerata e in tempi recenti in casa contro la Sambenedettese. Se è vero che i campionati si vincono con tanti 1-0 e con una difesa bunker, la ricetta di Oscar Brevi sembra vincente. Magari non si segna tanto, ma dietro si subisce pochissimo e il più delle volte non per errori individuali ma per bravura dell’avversario (vedi Forlì) o per circostanze poco fortunate (vedi Gubbio). In tutto questo, però, se si vuole il primo posto secondo il mio pensiero manca ancora qualcosa. Il pari col Gubbio, ad esempio, nella valutazione complessiva della partita non è stato frutto di sfortuna né tantomeno si è trattato di una beffa. Se nel primo tempo il Gubbio avesse chiuso in vantaggio anziché sotto di un gol nessuno avrebbe potuto sollevare la benché minima obiezione, il secondo tempo è stato decisamente migliore, ma quando sbagli troppi gol alla fine ti viene presentato il conto, spesso molto salato. Davanti, Altinier a parte, si segna poco e basta dare un’occhiata ai numeri degli altri attaccanti per rendersene conto.

Un’analisi complessiva a tutto tondo dimostra come, almeno sinora, il Venezia soprattutto e il Parma immediatamente a ruota, abbiano dimostrato di avere qualcosa di più rispetto al Padova.  Non “tanto di più”, ma piccoli dettagli che fanno la differenza. Non certo negli scontri diretti, visto che in entrambi i casi il Padova gli scontri diretti li ha vinti in modo autorevole e segnando a raffica, quanto piuttosto nella gestione del risultato contro le cosiddette “piccole”. I punti persi per strada contro Maceratese all’andata, Ancona e Gubbio, con gol subiti tutti nei minuti finali, temo che alla fine peseranno parecchio, anche perché le due dirette concorrenti sono solite, piuttosto, portare a casa le vittorie in pieno recupero piuttosto che subire in zona Cesarini. Come ha giustamente sottolineato Giacomo Bindi, se succede una volta può essere un colpo di fortuna, se la cosa si ripete è un marchio di fabbrica che porta in dote un carico da novanta quando le carte saranno tutte sul tavolo. Ad oggi, 20 febbraio, il Venezia è in testa meritatamente e lo è stato per il maggior numero di giornate rispetto alle avversarie. Elemento da non sottovalutare, ha una difesa bunker tanto quanto il Padova e non regge la scusa degli arbitraggi, perché facendo tutte le somme, quando si citano le statistiche (e di tali si tratta, non di opinioni), il Pordenone di sicuro non è stato trattato peggio rispetto alla capolista. E all’Euganeo portò a casa i tre punti, oltre che con una grande prestazione, anche per alcuni episodi indiscutibilmente a favore.

La considerazione finale torna a riguardare l’attacco. Ieri Luis Alfageme, dopo un lungo letargo, è tornato a segnare un altro gol pesantissimo. Gli va dato merito, dopo la rete alla Feralpisalò e quella altrettanto fondamentale al Modena, in mezzo a qualche buona prestazione come quella di Parma, di aver dato un grosso contributo in un momento delicatissimo della stagione. E sin qui tutto bene, dove invece non va bene per nulla è in quel dito portato al naso dopo il gol. Sarà pure stato un gesto istintivo, rivolto magari alla stampa cattiva (non crediamo ai tifosi) ma Alfageme dovrebbe ricordarsi di essere un professionista, di essere uno dei giocatori più pagati della rosa, di essersi presentato in estate in condizioni a dir poco deficitarie in ritiro a due settimane dall’inizio del campionato e che, nel gioco dare-avere da settembre a febbraio, al momento è ancora in debito nei confronti di Padova, nonostante i tre gol segnati e qualche lampo di luce in mezzo a un cielo grigio. Essere un professionista lo si vede da tanti piccoli aspetti: da come si gestisce la propria immagine, la propria vita privata, dall’atteggiamento quando si sta fuori squadra e quando si viene criticati, dall’accettazione della concorrenza in un club di alta classifica. Alla Casertana puoi essere un principe sulla portatina dei tifosi, a Padova devi tenere presente che nessuno, neppure Altinier o il capitano Neto Pereira,  hanno il posto assicurato. Lo ha fatto giustamente presente Brevi quando a gennaio arrivarono De Cenco e Berardocco, sarà bene ribadirlo anche ora. Anche Emerson a inizio stagione fu criticato aspramente, per qualcuno era un ex giocatore, lui non ha mai mosso una virgola di polemica, ha accettato tutto, si è presentato in sala stampa a San Benedetto difendendendo a spada tratta l’allenatore e sul campo ha dimostrato di essere un leader vero, visto che in Serie A non ci si arriva per caso. Questo è l’atteggiamento giusto, questo fa un professionista.

Tirando le somme Alfageme si ricordi che: 1)  quando ha fatto bene tutti (noi compresi) l’abbiamo riconosciuto senza problemi e senza alcun atteggiamento preconcetto; 2) le qualità le ha, magari tatticamente (a mio parere) potrebbe rendere meglio da esterno piuttosto che da seconda punta come dimostra gran parte della sua carriera;  3) è in concorrenza con Neto Pereira, non con un carneade di periferia qualunque; 4) non ha mai avuto il gol nel sangue da punta pura (Caserta a parte, dove ne segnò 10, i numeri sono quelli di un esterno); 5) se a fine stagione la squadra otterrà qualcosa d’importante lui ne beneficerà al pari degli altri. Padova chiede tanto, ma sa anche coccolare chi dimostra di avere carattere e di tenere alla maglia. Senza bisogno di zittire nessuno…




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About Dimitri Canello

Direttore responsabile del sito web Padovagoal. Nato a Padova l'11 ottobre 1975, si è laureato nel marzo del 2002 in Lingue Orientali con la specializzazione in cinese. Giornalista professionista dal settembre 2007, vanta nel suo curriculum numerose esperienze televisive (Telemontecarlo, Stream Tv, Gioco Calcio, Sky, La 7, Skysport24, Dahlia Tv, Telenuovo, Reteazzurra, Reteveneta, Telecittà), sulla carta stampata (collaborazioni con Corriere dello Sport, Tuttosport, Corriere della Sera, Repubblica, Il Giornale, World Soccer Digest, Bbc Sport online, Il Mattino di Napoli, Corriere del Veneto) e sui media radiofonici (RTL 102.500, Radio Italia Uno)

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