Live 24! Mantova-Padova, Alfageme regala tre punti in zona Cesarini: si torna a meno sei!

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Ore 21.30 – (Messaggero Veneto) Il Pordenone affonda a Venezia? No, troppo banale. E neppure veritiero, perché i neroverdi escono a testa alta dal Penzo, nonostante la sconfitta, anche se adesso sono a meno dieci dai lagunari e, pur con una partita ancora da recuperare – quella di mercoledì a Teramo –, per loro si complica maledettamente la lotta al vertice. I ramarri pagano la mollezza dei primi minuti, un approccio timido al match. Poi si rianimano e prendono in mano le redini della gara, ma a questo Venezia è dura far gol, soprattutto se le punte faticano come ultimamente capita a quelle dei ramarri. Tedino sorprende tutti con una sostanziale novità nell’undici di base e nel sistema di gioco: fuori Cattaneo, uno dei protagonisti annunciati, e dentro il nuovo Bulevardi, all’esordio dal 1’, in un inedito 4-1-4-1. La partita comincia male per il Pordenone. Prima azione offensiva del Venezia al 2’, scende Zampano sulla fascia destra e riceve palla in profondità da Falzerano, quasi dal fondo riesce a mettere al centro, Moreo colpisce di tacco sotto misura, tacco anche dell’ex Udinese Geijo, Tomei para con un colpo di reni, ma la palla rimane lì e lo stesso Geijo di testa mette dentro. Una specie di “gollonzo”, una disattenzione, una leggerezza che costerá cara. […]

Ore 21.00 – (Messaggero Veneto) La partita del Penzo non finisce al 90’, anzi. La coda velenosa in sala stampa fa forse più notizia del risultato del campo, decisamente più pronosticabile considerata la forza dei lagunari, anche se il Pordenone non ha certo demeritato. Lo scontro – soltanto verbale – tra i presidenti Lovisa e Tacopina è senza esclusione di colpi. Il massimo dirigente neroverde subito dopo il triplice fischio si fionda nella zona interviste, si siede, prende il microfono e spara tutta la sua rabbia. […] «Quello che non posso tollerare – ed ecco l’affondo – è che ci sia stato negato un rigore solare su Cattaneo. L’entrata a forbice di Domizzi è stata clamorosa. E mi rivolgo non tanto all’arbitro, quanto a Perinetti (il ds del Venezia che nelle ultime settimane ha fatto a più riprese notare come il Pordenone abbia “troppi” rigori a favore, ndr), che la deve smettere di rompere le scatole. La storia dei rigori deve finire, qui c’è gente che lavora, prepara le partite e dà il massimo, mettendo soldi e impegno. In più c’era un rigore su Arma nel primo tempo e il gol di Ingegneri era regolare». Lovisa è un fiume in piena. «Non ho affatto visto – afferma – un grande Venezia. Anzi, al di là del risultato deciso, ripeto, da un episodio, credo che Inzaghi ci abbia capito ben poco oggi. Tedino gli ha dato una bella lezione di tattica, sono convinto che abbiamo un grande allenatore. E francamente per la vittoria non vedo favorito il Venezia, ma Parma e Padova. Noi adesso siamo a meno dieci, è dura, ma non abbiamo mai detto di voler vincere il campionato. Comunque non ci sentiamo tagliati fuori e lotteremo sino alla fine. Forse dobbiamo un po’ migliorare nelle situazioni come quelle degli ultimi minuti di Parma e dei primissimi minuti di oggi, però la squadra c’è, gioca, propone, mette in difficoltà gli avversari». Subito dopo di lui entra Joe Tacopina. Il magnate americano sente Lovisa parlare di rigori e attacca subito facendogli una specie di “marameo” e ripetendo ironicamente «rigore, rigore, rigore». Uscendo dalla sala stampa Lovisa e il presidente onorario Zuzzi, assieme al dg Migliorini, gli rispondono per le rime. Lui li affronta: «Non scappate, venite a parlare di fronte a me». Ma i dirigenti neroverdi se ne vanno. Poi Tacopina attacca il suo monologo: «È ridicolo che Lovisa se la prenda con Perinetti, lui ha soltanto portato alla luce dati di fatto: dieci rigori a favore contro uno, sono numeri incredibili. Noi 4 contro 4 e probabilmente ne avremmo meritati di più. Dice che non vinceremo noi il campionato e che Tedino ha dato una lezione a Inzaghi? Io dico soltanto che adesso loro hanno dieci punti meno di noi e quindi sono fuori dei giochi per la vittoria del campionato e devono solamente stare zitti. A me non interessa del Pordenone, mi interessa del Venezia, stiamo facendo bene e dobbiamo continuare così». […]

Ore 20.30 – (Messaggero Veneto) Non soltanto schermaglie in sala stampa. Parlando della partita mister Tedino si dimostra lucido e sereno. «Il Venezia – attacca – è una squadra di grandi giocatori. La società ha investito parecchio, vogliono vincere e ne hanno i mezzi, ma noi anche stavolta siamo stati precisi e meticolosi. La partita l’abbiamo preparata bene, abbiamo disputato un ottimo primo tempo e avremmo meritato di essere premiati per quello che siamo riusciti a fare come squadra in campo. Direi che i miei non hanno niente da invidiare a corazzate come questo Venezia. Siamo venuti a fare la partita e ci siamo riusciti, peccato perché meritavamo molto di più, pazienza. La nostra città vive con entusiasmo un momento storico nel calcio, non siamo ricchi economicamente, ma di certo lo siamo a livello di valori e idee, nonché spirito di sacrificio. Abbiamo un marchio che si sta comportando benissimo in un campionato difficile. Meritavamo molti più punti a Parma e molti più punti a Venezia». Il tecnico risponde infine sull’inattesa scelta di Bulevardi dal primo minuto al posto di Cattaneo e sugli episodi discussi: «Volevamo limitare Garofalo, servivano gamba, corsa, sapevamo che loro spingono molto con gli esterni bassi. E poi abbiamo molte partite ravvicinate, dovevamo gestire anche le energie. Dico che dalla prestazione di oggi usciamo paradossalmente rafforzati. Il rigore su Cattaneo? Ha un buco nella gamba. Ed era buono anche il gol di Ingegneri». […]

Ore 20.00 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Contavano i tre punti e sono arrivati. In casa Venezia chiudono fuori della porta le polemiche che hanno accompagnato il successo sul Pordenone e si godono il risultato anche se sono coscienti che la prestazione non è stata eccezionale. Il team lagunare vola in testa al girone della Lega Pro e si gode almeno per ventiquattr’ore il ruolo di capolista con sei punti di vantaggio (più lo scontro diretto) sul Parma. È il primo successo casalingo in un big match ed è arrivato contro un’avversaria diretta che scivola così a dieci punti di ritardo (anche se ha un incontro da recuperare mercoledì a Teramo). Il Venezia, comunque, non è davvero capace di regalare un pomeriggio normale ai propri sostenitori: o va sotto e poi recupera, magari in extremis, oppure sceglie di sbloccare il match in avvio e poi soffrire per 92 minuti. Quest’ultima è la fotografia della gara di ieri. Gol dopo 1 minuto e 23 secondi di Geijo e poi sofferenza pura: a livello territoriale soprattutto poichè di azioni pericolose i ramarri ne hanno costruite solamente due. Tante quante sono state le richieste di rigore non accolte dall’arbitro. Ma il Venezia non ha fatto meglio: un colpo di testa di Moreo a fil di palo e una clamorosa occasione sprecata da Soligo appena entrato sono le palle-gol costruite dai padroni di casa. Partita vissuta inevitabilmente a centrocampo, sia perchè il Pordenone l’aveva preparata per chiudere le corsie esterne del Venezia e renderlo così meno pericoloso, sia perchè il vantaggio fulmineo ha portato inevitabilmente i lagunari ad arretrare un po’. Gioco stagnante, con i lagunari pronti a chiudere ogni varco, arrivando anche ad effettuare a tratti un pressing attento ed efficace. Poca fantasia nella costruzione ma, come detto, anche spazi limitati concessi dal team di Tedino che ancora una volta ha mostrato un volto smagliante del suo team. Combattivi, nervosi ed efficaci i neroverdi, decisi, attenti e cinici i ragazzi di Inzaghi che hanno saputo contenere il gioco avversario pur soffrendone la pressione. Un’altra prova di maturità superata per un Venezia che fa spallucce a chi lo critica e vede premiato il lavoro intelligente del suo ds Perinetti. E intanto il presidente Tacopina già sogna ad occhi aperti nonostante le gufate del numero uno pordenonese Lovisa che boccia il Venezia nella corsa alla B. […]

Ore 19.40 – (Gazzettino, edizione di Venezia) […] «Una gara iniziata bene, con una bellissima azione manovrata e conclusa con l’1-0 sorride Marcello Falzerano, suo il lancio per il cross di Zampano da cui è nato l’1-0 . Sapevamo di affrontare una grande squadra che ci ha messo sotto quasi tutta la partita, abbiamo sofferto il loro palleggio. Tuttavia questo 1-0 è un grande segnale, vincere partite così toste dà morale, se poi guardiamo la classifica ancora di più». Particolarmente rammaricato Evans Soligo, il quale appena entrato ha avuto sul destro il pallone del match point. «Marsura con un’ottima palla mi ha lanciato a tu per tu col portiere, avanzando ho cercato di prendergli il tempo e purtroppo la mia conclusione è uscita di poco. Peccato, il 2-0 sarebbe stato molto importante contro un ottimo Pordenone, ma anche il Venezia ha fatto in pieno la sua parte in una sfida maschia. Siamo stati bravi a soffrire e a prenderci i tre punti persi al Bottecchia. Le loro proteste? A volte noi abbiamo subìto rigori clamorosi».

Ore 19.20 – (Gazzettino, edizione di Venezia) L’uno (Joe Tacopina) ha invitato sarcasticamente il collega «Resta qui a discutere, non andare via!», l’altro (Mauro Lovisa) invece prima di imboccare il corridoio ha replicato «Non puoi parlare, sei deferito!».
Tuoni e fulmini in sala stampa tra i due presidenti di Venezia e Pordenone, con il numero ospite ad inaugurare il duello microfono alla mano voltando le spalle alla diplomazia. «Adesso parlo io perché bisogna fare chiarezza, Perinetti sono due mesi che rompe le scatole parlando dei 10 rigori del Pordenone, cose che neanche la Juve la furia del numero uno neroverde . Il risultato lo abbiamo visto oggi al Penzo, perché non si può non dare un rigore come quello su Cattaneo quando Domizzi è entrato in scivolata con due gambe, io ero lì a dieci metri. Per non parlare dell’1-1 regolare annullato ad Ingegneri». La filippica di Lovisa è proseguita sempre più accanita: «Non faccio mai polemiche ma queste cose non vanno bene, imparino a stare zitti e a rispettare la gente seria. Cose così fanno male al calcio. E comunque, noi abbiamo perso ma ne usciamo con la consapevolezza di avere una squadra forte e anche a -10 non tutto è chiuso. Il Venezia? Tedino ha dato una lezione tattica a Inzaghi che non ci ha capito niente, loro non mi hanno fatto una grande impressione e in serie B ci andrà il Parma o il Padova». Caduto nel vuoto l’invito a discutere è stata la volta del patron arancioneroverde Joe Tacopina, per nulla intimorito dalla vera e propria bagarre. «Non è possibile avere rigori in tutte le partite la sua premessa . Il loro presidente ha detto tante cose, una sola però è quella che conta, cioè che sono a -10 fuori dai giochi e bye bye Pordenone. Il nostro ds Perinetti ha solo sottolineato una statistica incredibile: il Pordenone ha avuto 10 rigori a favore e un solo contro, una settimana fa, punto e non c’è nulla da dire». […]

Ore 19.00 – (La Nuova Venezia) Protagonista ancora una volta in difesa, Maurizio Domizzi è preso di mira da dirigenti e giocatori del Pordenone per due interventi in area che li hanno fatti urlare al rigore. Lui, con estrema serenità, a fine partita ha esposto le sue ragioni, rispedendo al mittente le accuse. «Su Cattaneo sono stato anche fortunato, perché ho toccato la palla con la punta del piede, quel tanto che bastava a mandarla in calcio d’angolo. Sicuramente ho toccato il pallone. Poi il guardalinee era sul mio lato, ed evidentemente ha visto bene. Dall’altra parte del campo poteva anche essere tratto in inganno dalla prospettiva. Per quanto riguarda invece il tiro di Burrai, il pallone l’ho respinto con la coscia, mica con il braccio. Guardate bene le immagini e vedrete. Abbiamo vinto di nuovo, vittoria limpida, e abbiamo un piccolo vantaggio di punti e anche psicologico sulle inseguitrici in classifica. Il Pordenone è in questo momento a -10, può andare a -7 se mercoledì vince il recupero, ma è un buon distacco. Il Venezia? Anche se tecnicamente non abbiamo disputato la nostra miglior partita, abbiamo tenuto testa a un centrocampo fortissimo». Una sola parata su Arma in avvio di partita, poi per Davide Facchin sono seguiti novanta minuti di controllo completo della sua area. «Una partita comunque difficile, tra due squadre di alta classifica, e che meritano la classifica che hanno. Il Pordenone mi è parsa una di quelle più attrezzate. Normale, poi, che se segni subito ti schiacci un po’ in difesa per mantenere il vantaggio, ma siamo stati noi ad avere la più grande occasione da rete nella ripresa, e dovevamo chiudere lì la partita. Il rigore su Cattaneo non l’ho visto, ovvio che il Pordenone lo possa aver chiesto. Ora contano i tre punti conquistati e l’aver messo ancora pressione sul Parma». […]

Ore 18.40 – (La Nuova Venezia) Da sponda neroverde piovono bordate al termine della partita. Protagonista il presidente del Pordenone. Mauro Lovisa attacca il direttore sportivo del Venezia, Giorgio Perinetti. «Da due mesi rompe le scatole con la storia che a noi hanno dato finora dieci rigori, però stavolta abbiamo visto cos’è successo: due rigori non dati e un gol regolarissimo annullato. Che dire? Domizzi è entrato due volte a gamba tesa su Cattaneo e, oltretutto, sul gol annullato, nella stessa azione Arma è stato tirato per la maglia in maniera evidente, ed era rigore. È scandaloso tutto questo, e fa male al calcio. Voglio sentire cosa dirà adesso Perinetti… Allora dico che ognuno faccia il proprio lavoro e stia zitto». Poi il numero uno del Pordenone rincara la dose: «Tedino ha dato una lezione di tattica a Inzaghi, e la mia impressione è che il Venezia il campionato non lo vincerà. Non mi ha particolarmente colpito questa squadra. E fa più male pensare che non meritavamo di perdere, perché la partita l’abbiamo fatta noi». […]

Ore 18.20 – (La Nuova Venezia) Dura, sofferta, una partita diversa da molte altre giocate dal Venezia in cui o ha saputo chiuderla subito oppure è stato costretto a rimontare. Dopo il fulmineo vantaggio di Geijo, tanto lavoro in difesa che l’allenatore Filippo Inzaghi esalta nel post partita del Penzo. «Più di così era dura poter fare» ammette il tecnico piacentino, «affrontavamo una squadra forte che ha preparato evidentemente molto bene questa sfida. Siamo stati bravi a partire bene, a fare subito gol, ma è chiaro che contro una squadra così siamo poi stati costretti anche sulla difensiva per mantenere il vantaggio. Non ricordo alcuna vera parata di Facchin, mentre un nostro contropiede nella ripresa poteva chiudere l’incontro sul 2-0. Non ci siamo riusciti, ma è giusto esaltare il grande lavoro fatto in difesa dal Venezia». […] E ora si guarda al derby di dopodomani a Padova. «Teniamo moltissimo a questa Coppa Italia, l’ho sempre detto. Ma intanto godiamoci questa vittoria, perché alle polemiche di questo post partita non intendo rispondere». Sulla sponda neroverde del Pordenone, Bruno Tedino invece non le manda a dire, ed entra a gamba tesa proprio su un battibecco avuto con Inzaghi nel corso della partita. «Sul piano dell’educazione non prendo lezioni da nessuno, e nessuno mi dice di stare zitto e di sedermi in panchina. Inzaghi diventerà anche il campione del mondo degli allenatori, ma faccio il mio mestiere da 31 anni con onestà». […]

Ore 18.00 – (La Nuova Venezia) «Il calcio prima di essere uno sport, deve essere un divertimento. Spero che mercoledì sera il derby con il Venezia sia una grande festa sugli spalti, e una festa per tutti gli amanti del calcio». Oscar Brevi, allenatore del Padova, presente al Penzo assieme al diesse biancoscudato Giorgio Zamuner, per osservare Venezia e Pordenone, due dirette avversarie nella lotta promozione. «Ho visto una partita equilibrata, ma di sicuro mercoledì sia noi che il Venezia cambieremo parecchi giocatori. Certo, una partita del genere l’avrei preferita in finale, perché in questo momento della stagione un derby come questo, in andata e ritorno, finisce di sicuro per togliere tante energie. Va preparato bene e nessuno vuole perderlo». […]

Ore 17.30 – Queste le dichiarazioni di Andrea Sbraga: “Quello che la fortuna ti toglie, magari ti ridà. Fa piacere aver vinto e mi fa piacere anche aver giocato titolare. Cerco sempre di farmi trovare pronto. Si sono messi subito col 3-5-2 come noi, però penso che ci stia soffrire, da qui alla fine saranno tutte battaglie e dovremo soffrire ogni partita”

Ore 17.15 – Queste le dichiarazioni di Luis Alfageme: “La cosa importante è la vittoria, sono contento di aver segnato. La settimana scorsa mi era rimasta la palla sotto, la cosa più bella è stata la corsa della panchina verso di me e della squadra che mi ha sempre sostenuto. Per me era un momento difficile, non riuscivo a segnare e giocavo poco, era un passaggio delicato della mia carriera. Finalmente ci è girata bene, le altre purtroppo vincono sempre e Parma e Venezia hanno spesso segnato nei minuti di recupero. Per me non è una rivincita, ma diciamo che era una palla simile alla settimana scorsa, stavolta grazie a Dio è andata dentro”

Ore 17.00 – Queste le dichiarazioni di Oscar Brevi: “Nel primo tempo non mi siamo piaciuti, poi siamo venuti fuori nella ripresa. Sicuramente c’è anche del merito dell’avversario, abbiamo avuto l’infortunio di Neto, De Cenco è entrato a freddo, Altinier non stava bene. Qualche acciacco ha influito, io sono molto esigente ma alla fine l’abbiamo portata a casa. C’è stata una gran parata del loro portiere, le occasioni le abbiamo create. IL Mantova sta bene e merita qualcosa in più. Il Venezia? Ha una panchina lunga e abbondante, ha tenuto fuori Ferrari e Caccavallo, ma noi dobbiamo pensare solo a noi stessi. Dobbiamo verificare come sta Neto e anche Alfageme non è al meglio”

Ore 16.20 – FISCHIO FINALE: MANTOVA-PADOVA 0-1, RETE DI ALFAGEME IN PIENO RECUPERO!

Ore 14.20 – (Gazzettino) Se all’andata il Cittadella aveva vinto in maniera un po’ fortunosa, questa volta è stato l’Avellino a rifarsi con gli interessi, trascinato dall’ex Ardemagni che a sua volta doveva farsi perdonare il rigore fallito al Partenio. Ai granata restano i rimpianti per avere gettato al vento una partita dominata per lunghi tratti: fatali, ancora una volta, le tante occasioni sciupate per chiudere la gara dopo la rete iniziale del rientrante Strizzolo. Sul banco degli imputati soprattutto Arrighini, sempre pericoloso nell’aprirsi gli spazi, ma assai poco lucido davanti alla porta. […]

Ore 14.10 – (Gazzettino) La sconfitta del Cittadella con l’Avellino ha dell’incredibile. Roberto Venturato deve comunque accettare il risultato e così commenta: «Il risultato è bugiardo per quanto si è visto in campo. Noi dobbiamo essere bravi a capire le cause per porvi rimedio. Oltre a saper fare calcio, e lo abbiamo dimostrato in tante occasioni, bisogna avere la concretezza e la capacità di chiudere il risultato. Una squadra che vuole stare fra le prime in classifica non può prescindere da questi requisiti. Bisogna essere coscienti che nel calcio le occasioni da gol vanno sfruttate e noi ne abbiamo create tante. Siamo stati superficiali, mentre l’Avellino ha dimostrato concretezza. Questa sconfitta è un boccone molto amaro, avremmo potuto fare un salto in classifica, invece abbiamo perso l’occasione«. Il tecnico granata non demorde sul prosieguo del campionato: «Siamo una squadra che ha grandi capacità, bisogna però capitalizzare ciò che si crea. Le formazioni che hanno un grande obiettivo in testa si vedono nelle difficoltà. Noi lo abbiamo e vogliamo dimostrarlo». Sulle troppe opportunità sciupate, in particolare da Arrighini, continua: «Il fatto che sia entrato in queste occasioni vuol dire che sta lavorando molto. Fare gol è il valore aggiunto che oggi gli è mancato, come anche ad altri giocatori. Bisogna essere più bravi lavorando per superare questi limiti. Certamente è colpa nostra non aver fatto gol. Sarebbe potuto essere 3-0 dopo soli dieci minuti con le occasioni che abbiamo avuto». […]

Ore 14.00 – (Mattino di Padova) Il film ci è scorso davanti agli occhi decine di volte, con la sua trama arcinota, eppure raramente ci era capitato di assistere ad un’istigazione al suicidio (calcistico) come quella di ieri pomeriggio al Tombolato. Il Cittadella è caduto per la seconda volta nel girone di ritorno, e lo ha fatto in modo fragoroso e inaspettato. Perché all’intervallo, con i granata in vantaggio di un gol, nessuno avrebbe scommesso un euro su un risultato finale del genere, un 1-3 che ha premiato (sin troppo) l’Avellino, ma che ci sta nella misura in cui una squadra – quella di Venturato – ha mancato sotto la porta di Radunovic tutto ciò che era possibile sprecare e l’altra – l’undici di Novellino – ha capitalizzato al meglio le occasioni create all’interno dell’area di rigore avversaria, complici errori di posizione e di marcatura da parte dei difensori. Per Iori & C. è l’undicesima sconfitta stagionale (la quinta nel proprio stadio), per i campani la prosecuzione di un momento magico, quantificabile nel settimo risultato utile di fila (4 vittorie e 3 pareggi) su nove partite, da quando cioè c’è stato il cambio in panchina (via Toscano e squadra affidata a “Monzon”, nativo di Montemarano in Irpinia, quindi più che mai motivatissimo respirando aria di casa). Misurato in termini di ripercussioni in classifica, il tonfo comporta la perdita di una posizione – da quinti a sesti, anche se a pari punteggio con il Perugia, che ha però una migliore differenza-reti (+ 8 contro + 4) – e l’avvicinarsi delle concorrenti dirette in corsa per i playoff, anche se il margine di vantaggio sul Carpi, la prima esclusa, è di 3 lunghezze. Insomma, perdere così fa male, tanto male, e costa caro. […]

Ore 13.50 – (Mattino di Padova) La vendetta dell’ex. Matteo Ardemagni lascia il Tombolato condannando il Cittadella con la sua doppietta e non mancano le polemiche, che coinvolgono una parte dei tifosi granata e il direttore generale Stefano Marchetti. Motivo della querelle la sua esultanza dopo la rete del 2-1, con una corsa a farsi tutto il campo per andare sotto la curva semivuota dei sostenitori irpini. «La mia è stata un’esplosione di gioia, che volevo dedicare ai nostri tifosi che non hanno avuto la possibilità di partecipare alla trasferta (il riferimento è al divieto imposto in seguito all’aggressione al presidente dell’Hellas Verona Setti e a Luca Toni prima del match di sabato scorso ad Avellino, ndr) e ai pochi presenti. Non mi è piaciuto in quel momento il gesto del silenzio che mi ha rivolto Marchetti, ma questo non influisce sulla stima che ho per lui. Negli ultimi minuti della partita c’è stato anche un battibecco con un difensore e sono seguiti fischi e insulti dei supporter granata, ecco perché lasciando il campo ho avuto da ridire verso alcuni di loro. In ogni caso Cittadella rimane nel mio cuore per quello che ha rappresentato per la mia carriera, questi sono soltanto episodi». […] Ore 13.40 – (Mattino di Padova) Perdere così fa proprio male. Il Cittadella si conferma una squadra che crea tantissimo, ma fatica terribilmente a concretizzare. E Roberto Venturato, nella sua analisi, non nasconde la delusione. «Il risultato è bugiardo», esordisce il tecnico in sala-stampa. «Bisogna rendersi conto che aver dimostrato di saper proporre un calcio offensivo non è sufficiente per restare fra le prime in questa categoria. Fare gol nei momenti-chiave della gara è fondamentale, abbiamo avuto tre occasioni in cui abbiamo saltato anche il portiere senza segnare. Le opportunità le abbiamo avute e non le abbiamo sfruttate, mentre l’Avellino è stato cinico, concentrato e determinato. Noi, al contrario, siamo stati un po’ superficiali nei momenti importanti e il risultato è che ora ci troviamo a dover digerire un boccone molto amaro. Avremmo potuto fare un salto importante in classifica, invece dobbiamo metabolizzare questa sconfitta, consapevoli che abbiamo grandi qualità, ma che il volume di gioco prodotto va concretizzato». Spiace gettare la croce addosso al generoso Arrighini, ma i suoi errori sotto porta cominciano a ripetersi con preoccupante regolarità. «Arrighini ha grandi qualità, dopodiché, lo sapete, riuscire a segnare permette agli attaccanti di acquisire ulteriore sicurezza nei propri mezzi. Contro l’Avellino ha avuto 4 o 5 occasioni da gol, e il fatto che si sia messo nelle condizioni di averle significa che sta lavorando bene, ma deve essere concreto. È il nostro limite in questo momento». […]

Ore 13.10 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Lo 0-3 di Santarcangelo, per certi versi, ha fatto ricomparire vecchi fantasmi. Il pensiero, in casa Bassano, è tornato immediatamente a Gubbio e ad uno 0-4 che aveva spinto a un passo dall’esonero Luca D’Angelo. La partita di oggi con il Modena è un crocevia che sembra fondamentale per il finale di stagione. Se arrivasse una vittoria le conseguenze negative del tracollo romagnolo verrebbero quasi azzerate, al contrario le cose potrebbero mettersi male. Questo l’allenatore giallorosso lo sa perfettamente e non a caso in settimana ha spinto molto sugli allenamenti, parlando spesso alla squadra per la consapevolezza di essere a un bivio. Oggi al Mercante, nella settimana dall’annuncio dell’avvio del progetto Bassano Stadium con annesse polemiche di qualche nostalgico del ciclismo su pista, alle 14,30 ecco il Modena che annaspa alla ricerca di un faticoso equilibrio. Un’occasione, senza Bianchi e Proietti infortunati e Gianmaria Rossi squalificato, per compiere il salto di qualità lasciandosi alle spalle polemiche e affini. La novità di giornata è che, in assenza del portiere titolare, oltre al rilancio del «giubilato» Bastianoni, tornerà a indossare la fascia di capitano Nicola Bizzotto, altro penalizzato eccellente dal «terremoto autunnale» in spogliatoio. «Dobbiamo valutare bene le condizioni fisiche di alcuni che hanno avuto problemi in settimana — ammonisce D’Angelo, che lascia capire come l’infermeria potrebbe ulteriormente riempiersi rispetto a quanto ipotizzato alla vigilia — ma solo domani mattina (stamattina per chi legge, ndr ) capiremo come procedere. I nuovi si stanno integrando bene, Gerli ha dimostrato di adattarsi subito al nostro tipo di gioco, Zibert è bravo, ha caratteristiche diverse rispetto agli altri centrocampisti e ha una buona personalità. Certo le assenze di Proietti e Bianchi sono comunque assenze importanti. Sarà importante recuperare tutti per avere una scelta più ampia a centrocampo. Posso confermare, inoltre, che tornerà capitano Nicola Bizzotto in assenza di Rossi». […]

Ore 12.50 – (Giornale di Vicenza) Il timore, sottile e strisciante davanti al Modena, è di far la figura del gnocco fritto dopo essersi spalmati tipo squaquerone sette giorni prima in Romagna. Eppure nonostante il trambusto respirato in questi giorni non è ancora sfida da ultimo stadio, non siamo al dentro o fuori, tuttavia se Bassano vagheggia la terra promessa del sesto posto playoff farà bene a spingere sul pedale del gas per non trovarsi poi di rincorsa e con la lingua a penzoloni. «Appena ci sentiamo bravi e belli crolliamo clamorosamente e ci facciamo anche male – avvisa il precettore adriatico – domenica a Santarcangelo nel primo tempo è stata colpa mia che evidentemente non ho preparato tatticamente la partita in maniera adeguata – fa mea culpa il timoniere pescarese – poi però nella ripresa la nostra reazione è stata minima e questo non deve accadere mai più”. Non parlategli di quinto posto da traguardare a tutti i costi, non vi ascolterebbe. “Continuare a pensarci è un esercizio inutile – ribatte – noi siamo consapevoli che al massimo possiamo battere tutti quanti, ma dipende da quello che si ha nel cuore, in testa e nelle gambe”. Il guaio è che oltre allo squalificato Rossi non sono arruolabili i lungodegenti Bianchi e Proietti a centrocampo, mentre tra quelli ammaccati e in bilico ci sono Grandolfo e Pasini: il primo alle prese con un malanno muscolare accusato alla fine del primo tempo a Santarcangelo, il secondo frenato da un fastidio alla coscia patito giovedì. Entrambi sono stati convocati, ma in preallarme ci sono uno fra Trainotti e Soprano dietro e Maistrello come centravanti di scorta. Tra i pali invece, riecco Bastianoni mentre in panca si accomoderà il terzo Mattia Piras, talismano nei mesi della cavalcata trionfale. […]

Ore 12.20 – (Gazzettino) Sarà l’Este protagonista oggi alle 14.30 della sfida di cartello al Nuovo Comunale con il Mestre, che avrà al seguito un nutrito gruppo di tifosi. Venti vittorie, due vittorie e un solo ko (all’andata con il Campodarsego) il ruolino di marcia della capolista che non sembra lasciare molte speranze ai giallorossi, pronti comunque a giocarsela fino in fondo. «Per tirarci fuori dall’attuale posizione di classifica dobbiamo raccogliere punti con tutti – sottolinea Michele Florindo – Il fatto di affrontare la prima della classe è solo uno stimolo in più e pur essendo il Mestre una corazzata, possiamo metterla in difficoltà se ci mettiamo massimo impegno, umiltà e voglia di portare a casa un risultato importante. Ci teniamo a dare una soddisfazione alla società, a noi stessi, e ai tifosi». È squalificato Gilli. CAMPODARSEGO. Nella trasferta con il Cordenons cerca d’invertire un rendimento al di sotto delle aspettative nel girone di ritorno. «Ci siamo guardati in faccia e ne abbiamo parlato – afferma Cristiano Masitto – Le risposte migliori dobbiamo darle sul campo dimostrando di essere un gruppo attaccato alla maglia per venirne fuori tutti insieme. Affrontiamo un avversario che fa della cattiveria agonistica la propria virtù, è la squadra migliore che poteva capitarci perché può aiutarci a darci una svegliata». Squalificato Buson, ai box Bedin e Barbosa. ABANO. Affronta la trasferta con l’Union Feltre che nel girone di ritorno ha finora sempre perso. «Ma guardando le loro partite non ho visto una squadra in crisi – puntualizza Luca Tiozzo – È una compagine preparata e con giocatori di valore, abile anche sui calci piazzati. Per cui dobbiamo tenere le antenne ben dritte». […] VIGONTINA SAN PAOLO. Deve fare assolutamente risultato pieno per alimentare le speranze di salvezza nella sfida casalinga con il Tamai, che nel girone di ritorno ha sempre perso in trasferta. «Sinceramente non guardo a questi aspetti – puntualizza Vito Antonelli – ma abbiamo troppo bisogno della vittoria. In settimana abbiamo lavorato molto bene, dobbiamo fare la migliore prestazione possibile per raggiungere l’obiettivo». […]

Ore 12.00 – (Mattino di Padova) Allungo cercasi. Per le quattro squadre padovane di Serie D sarà una domenica fondamentale per sistemare le rispettive situazioni di classifica (calcio d’inizio alle 14.30): in Friuli, il Campodarsego si giocherà con il Cordenons le ultime speranze in chiave secondo posto, mentre l’Este, in casa, proverà a bloccare la marcia trionfale del Mestre. Union Feltre e Tamai saranno invece avversarie di Abano (in trasferta) e Vigontina San Paolo (in casa). CAMPODARSEGO. Se il primo posto è ormai sfumato da un pezzo, anche il secondo, al momento appannaggio della Triestina, potrebbe diventare un obbiettivo irraggiungibile. Dalle parti di Reschigliano il concetto è ben chiaro, tant’è che, in settimana, complice la sconfitta col Montebelluna, il presidente del Campo, Daniele Pagin, ha richiamato all’ordine squadra e staff tecnico, auspicando un’inversione di rotta. […] Formazione Campodarsego (4-2-3-1): Brino; Sanavia, Beccaro, Lebran, Barison; Callegaro, Tanasa; D’Appolonia, Lauria, Franceschini; Aliù. All. Masitto. ESTE. Affrontare Triestina e Mestre in sette giorni non è una passeggiata. Contro gli alabardati all’Este non è andata nel migliore dei modi (sconfitta per 3-1 al “Nereo Rocco”) ma con la capolista i ragazzi di Michele Florindo potrebbero calare il jolly togliendo così il sorriso, se non altro per una domenica, a Beccaro e compagni. […] Formazione Este (4-3-3): Lorello; Dei Poli, Montin, Munaretto, Cassandro; E. Faggin, Longato, Cavallini; Dovico, Ferrara, Vianello. All. Florindo. ABANO. Con la vittoria sul Cordenons, l’Abano ha ritrovato il bandolo della matassa. In più, i neroverdi hanno il Campodarsego ad un passo (a +1) con il tanto desiderato terzo posto che potrebbe diventare realtà in caso di passo falso dei cugini dell’Alta. […] Formazione Abano (4-2-3-1): Cottignoli; Tescaro, Meneghello, Boscolo Berto, Busetto; Serena, Pagan; Bison, Angelilli, Fracaro; Personè. All. Tiozzo. VIGONTINA. La “Vigo”, in quel di Busa, può soltanto sperare nei playout. Per avvicinare l’ultima spiaggia, però, i bianconeri dovranno assolutamente battere il Tamai (arbitro Mario Cascone di Nocera Inferiore), visto che Calvi Noale e Montebelluna sono staccate di ben 8 lunghezze, troppe per non farsi prendere dalla fretta. […] Formazione Vigontina (4-2-3-1): Guagnetti; Busetto, Pregnolato, Giovannini, Scandilori; Casagrande, Radujko; Brugnolo, Santoni, Minozzi; Antenucci. All. Antonelli.

Ore 11.30 – (Gazzetta di Mantova) Gabriele Graziani alla vigilia del match con il Padova chiede al suo Mantova «una grande partita» e «soprattutto una prova di maturità». Ciccio è ben consapevole delle difficoltà che propone la sfida con la terza forza del campionato, ma sa anche che per i biancorossi è fondamentale «trovare continuità. Fare punti in questa gara sarebbe importantissimo – aggiunge -, accrescerebbe la nostra autostima, ci permetterebbe di prendere coscienza che, come ripeto da tempo, questa squadra ha tutte le carte in regola per centrare la salvezza. Ma per farcela servirà una grande partita, da interpretare con grande equilibrio in ogni fase. So che anche i tifosi ci daranno una mano, spero di vederne un po’ di più del solito allo stadio perché i ragazzi lo meritano». […] Del Padova, Ciccio non deve scoprire nulla: «È forte, ha qualità importanti in ogni zona del campo, sta lottando per la B… Sappiamo che ci sarà da lottare». […]

Ore 11.10 – (Gazzetta di Mantova) Rigenerato dal successo di Salò, il Mantova tenta oggi al Martelli di dare una svolta al suo campionato o, quantomeno, di muovere ulteriormente la classifica per trovare un minimo di continuità, finora sempre mancata. Il calendario non è però buon alleato dei biancorossi, che trovano sulla loro strada un Padova terzo in classifica e in gran salute. La squadra guidata da Oscar Brevi (soltanto a pronunciare il nome dell’ex difensore granata è impossibile non tornare col pensiero al Mantova-Torino del 2006) dopo un avvio di stagione sofferto ha risalito la china con passo deciso e ora lotta con Venezia e Parma per la promozione in B. Tanto che lo stesso Brevi alla vigilia dichiara: «Fare un punto al Martelli sarebbe una mezza sconfitta». […] Sull’altro fronte anche Gabriele Graziani ha un paio di dubbi, ma legati alle condizioni fisiche dei suoi. In casa biancorossa si è vissuta infatti un’altra settimana difficile sul fronte infortuni. Fuori causa restano Marchi, Bandini, Diaby e Gargiulo. Sono stati recuperati invece negli ultimi giorni Guazzo, Smith e Raggio Garibaldi, tutti reduci da lievi acciacchi. La situazione è delicata soprattutto in difesa, dove anche Cristini lamenta ancora un po’ di dolore: l’ex Pavia dovrebbe giocare stringendo i denti, ma se non dovesse farcela Ciccio sarebbe costretto a far debuttare dall’inizio il 18enne Giacomi. Per il resto Graziani è intenzionato a confermare l’undici che ha vinto sul campo della FeralpiSalò. Unica eccezione a centrocampo, dove Salifu sembra aver convinto il mister a preferirlo a Smith. Ma anche questo è un dubbio che sarà sciolto soltanto stamani. […]

Ore 10.50 – Probabile formazione Padova (Gazzettino): Bindi; Cappelletti, Emerson, Russo; Madonna, De Risio, Mandorlini, Dettori, Favalli; De Cenco, Neto Pereira.

Ore 10.40 – (Gazzettino) Spostiamo l’attenzione sul Mantova. «Nelle ultime gare ha avuto una precisa identità e credo che la porterà avanti anche alla luce degli ultimi risultati. Come sempre abbiamo studiato l’avversario, ma come dico ai ragazzi dobbiamo guardare a noi, essere tosti e fare la nostra gara». Cosa dirà ai giocatori qualche attimo prima dell’ingresso in campo? «Sanno benissimo che siamo in un momento molto importante del campionato. Molte volte non serve caricare la partita perché sono ragazzi intelligenti e sono consapevoli che un errore o un risultato sbagliato può creare maggiori difficoltà». Passando alla formazione, in settimana nel presunto undici di partenza sono stati inseriti De Risio e De Cenco. «Sto valutando tutte le situazioni. Dobbiamo gestire bene la rosa perché il calendario da qui alla fine ci propone molte partite ravvicinate, e abbiamo bisogno di tutti. I ragazzi devono capire che l’aspetto principale è che si mettano a disposizione, al di là che partano dall’inizio o che giochino uno spezzone di partita. Ripeto, c’è bisogno di tutti e sarà determinante per il risultato finale». […]

Ore 10.30 – (Gazzettino) Tornare subito alla vittoria per alimentare le ambizioni di primato. Dopo la mezza frenata con il Gubbio, non c’è dubbio che questo sia l’imperativo del Padova nella trasferta di oggi con il Mantova. Il tutto tenendo ben alta la guardia al cospetto di un avversario in difficoltà di classifica, ma che è reduce dal blitz sul campo del Feralpi Salò e che nelle ultime cinque uscite a domicilio ha raccolto dieci punti. […] La carica non manca, anche perché c’è voglia di riprendersi i punti persi al fotofinish sette giorni fa. «Sì, ma dobbiamo anche pensare che nel girone di ritorno abbiamo vinto quattro gare, perso una partita molto particolare a Forlì, mentre domenica scorsa è arrivato un pareggio quando invece una vittoria poteva permetterci di essere più vicini alla vetta. Ci sono in palio ancora 39 punti, tutto può ancora succedere. Pur sapendo che da qui in avanti bisogna sbagliare il meno possibile».

Ore 10.20 – (Gazzettino) Con l’avvento in panchina di Graziani il Mantova si è gradualmente tirato su, con un bottino di 14 punti in dieci gare, frutto di quattro vittorie, altrettanti ko e due pareggi. Nelle ultime cinque gare al Martelli, in particolare, sono stati raccolti dieci punti. Nel mercato di gennaio la squadra è stata rivoluzionata, con innesti di valore come quelli del difensore Vinetot e della punta Guazzo. Assenti Diaby, Gargiulo, Bandini e Marchi, probabile conferma dell’undici che ha vinto domenica a Salò con il 3-4-2-1 o il 3-5-2, salvo l’utilizzo di Salifu al posto di Cittadino.

Ore 10.00 – Probabile formazione Padova (Mattino di Padova): Bindi; Cappelletti, Emerson, Sbraga; Madonna, De Risio, Berardocco, Dettori, Favalli; Neto Pereira, De Cenco.

Ore 09.50 – (Mattino di Padova) Sbraga, De Risio e De Cenco: dovrebbero essere queste le tre variazioni dal 1’ rispetto alla formazione-tipo. Tre titolari a tutti gli effetti, perché non c’è comunque la minima intenzione di snobbare la sfida del “Martelli”. «Anche perché, arrivati a questo punto della stagione, ogni pareggio è una mezza sconfitta», l’imperativo di Brevi. «Se vogliamo rimanere in scia a Venezia e Parma dobbiamo cercare di fare più punti possibili. Ormai la gara col Gubbio è alle spalle, dobbiamo guardare avanti e se vogliamo restare lassù ci serve una vittoria. In queste prime sei gare del girone di ritorno abbiamo raccolto 13 punti, perdendo solo a Forlì in maniera rocambolesca e vincendo quattro partite. Domenica avremmo potuto rimanere ancora più attaccati alla coppia di testa, ma mancano ancora tante gare e con 39 punti a disposizione tutto può accadere. Il margine di errore, però, si assottiglia». […]

Ore 09.40 – (Mattino di Padova) Tre gare in una settimana, le prime due nell’arco di quattro giorni. Da qui a mercoledì la stagione del Padova concentra due appuntamenti topici: oggi alle 14.30 la difficile trasferta sul campo di un Mantova rigenerato dalla cura Graziani, mercoledì sera all’Euganeo l’andata della semifinale di Coppa Italia. E per quanto si sforzi di non farlo, anche la mente di Oscar Brevi ogni tanto corre alla supersfida che andrà in scena tra tre giorni con il Venezia. Tanto che nella conferenza stampa di ieri, alla vigilia della trasferta in Lombardia, il tecnico milanese si è lasciato sfuggire un lapsus freudiano in piena regola: “Alla Coppa Italia penseremo solo dopo la gara col Venezia”, ha detto. “Pardon, col Mantova!”. Il Padova i suoi calcoli li fa, come è giusto che sia: a parte lo squalificato Mazzocco, e i giovani Fantacci e Gaiola, tutta la rosa è a disposizione. Ed è normale, alla vigilia di un trittico che sarà completato dal match interno di domenica prossima con il Teramo, che per la prima volta in stagione in casa biancoscudata si pensi a cambiare qualcosa.

Ore 09.30 – (Mattino di Padova) […] Se il Padova potrebbe operare un moderato turnover, in casa Mantova invece sono diverse le assenze: difesa obbligata per mister Graziani, che non può disporre degli infortunati Diaby, Gargiulo e Bandini, così come dell’attaccante Marchi. Cristini non è al meglio, ma dovrebbe farcela; a centrocampo ballottaggio aperto tra Salifu e Cittadino, con Raggio Garibaldi non al top e per questo solo in panchina.

Ore 09.10 – Probabile formazione Padova (Gazzettino): Bindi; Sbraga, Emerson, Russo; Madonna, De Risio, Mandorlini, Dettori, Favalli; Altinier, Neto Pereira.

Ore 09.00 – (Corriere del Veneto) Locomotiva Padova, treno diretto in arrivo sul binario 1 alla stazione di Mantova oggi alle 14,30. Oscar Brevi guida e non si nasconde. I pareggi non servono più, più che mai dopo il mezzo passo falso con il Gubbio, il ko di Forlì e qualche altro passaggio a vuoto che allontana la squadra dal primo posto. Con un Venezia sempre lontano eppure vicino se gli scontri diretti andranno come all’andata, non c’è più la possibilità di fermarsi. E Brevi questo lo sa molto bene, al punto che ha preparato la squadra soprattutto dal punto di vista psicologico per evitare nuove deragliate. Il problema è che oggi il Padova sulla sua strada troverà un avversario in salute, che ha sì un’infermeria affollata ma viaggia a ritmi molto alti e che a Salò ha dimostrato di essere sulla strada giusta per la guarigione. E con un Sodinha part-time in più nel motore. «Se vogliamo rimanere in scia a Venezia e Parma — tuona il macchinista biancoscudato — bisogna cercare di fare più punti possibili. Dobbiamo anche pensare che nelle ultime sei gare del girone di ritorno abbiamo perso a Forlì e con il Gubbio abbiamo lasciato punti importanti, adesso il margine di errore si riduce notevolmente. Troviamo una squadra con qualche nuovo innesto, cercherà fino alla fine di salvarsi e tutti possono avere un obiettivo fino alle ultime partite. Sta a noi cercare di giocarci la partita a viso aperto, in questo momento un punto è una mezza sconfitta». Sulle scelte Brevi non si sbilancia. L’unico a rischiare il posto dopo la negativa prestazione di domenica scorsa sarà Berardocco e De Risio pare vicino anche nelle parole del tecnico, che lascia aperto uno spiraglio. «Sarà una partita aperta e stiamo valutando tutte le situazioni — sottolinea Brevi — De Cenco è disponibile e De Risio sono ormai tre settimane che si allena bene, da qui alla fine giochiamo diverse partite ravvicinate. La cosa fondamentale è che con tante partite ravvicinate tutti si mettano a disposizione. Servirà una rotazione, anche chi ha giocato meno avrà chance».




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