Novara-Cittadella, Iunco: “Il gol? Spero sia il primo di una lunga serie! E su quello annullato…”

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Un filo che si riannoda. L’ultimo gol con la maglia del Cittadella Antimo Iunco l’aveva realizzato su rigore, il 2 aprile del 2010, nel derby con il Padova terminato 2-2 all’Euganeo.

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Un gol festeggiato come se avesse portato il Citta alla vittoria, perché ha permesso di interrompere un filotto negativo di cinque sconfitte in trasferta, che pesava come una maledizione. «Il mio primo pensiero dopo averlo realizzato è stato per mia moglie Carla e i miei figli, Andrea e Jacopo, che sono sempre stati al mio fianco e che non hanno mai smesso di credere in me. Non posso che dedicarlo a loro, sperando sia il primo di una lunga serie», afferma l’attaccante brindisino. E non suoni come una dedica banale. Proprio la voglia di trascorrere più tempo con la propria famiglia, avvicinandosi a Verona, dove vive, è stata una delle molle che l’hanno spinto, a gennaio, ad accettare la proposta del dg Marchetti.

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Con Iunco è doveroso, però, soffermarsi anche su un altro episodio del match in Piemonte: quel gol annullato per un tocco con il braccio. «L’ho toccata» ammette il numero 26 del Citta, «ma non so neanch’io se è stata spalla o braccio. L’azione si è svolta in velocità e non so dire con certezza se un tocco di mano c’è stato. Se l’arbitro l’ha visto, ha fatto bene ad annullarlo». Poco male, visto com’è finita. E oggi si riprenderà a lavorare pensando al match di sabato con l’Avellino, al Tombolato.

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(Fonte: Mattino di Padova. Trovate il resto dell’articolo sull’edizione odierna del quotidiano)

Stefano Marchetti ha visto giusto anche questa volta. Per arginare l’emergenza in attacco innescata dagli infortuni di Kouame e Litteri, a inizio del mercato di riparazione ha messo gli occhi su un usato sicuro, quell’Antimo Iunco che aveva fatto sognare nell’anno dei play off raggiunti con Foscarini. In quella stagione l’attaccante brindisino mise a segno 12 gol, il suo record da calciatore professionista, mai più eguagliato in carriera. Ed era destino che fosse proprio Iunco a mettere la parola fine al lungo digiuno di gol e punti in trasferta, che perdurava dal lontano 25 ottobre (1-1 di La Spezia). Una vita fa. Dopo stagioni non esaltanti vissute tra B e Lega Pro, il Cittadella ha cercato Iunco e lui non si è fatto pregare. Ha colto la palla al balzo e posto la firma sul contratto, per ripercorrere un cammino che in passato si era rilevato vincente. La palla al balzo – quella di Scaglia – l’ha presa anche sabato a Novara, di rapina, anticipando difensore e portiere e firmando la rete del pareggio. Primo gol di Iunco a Cittadella, oltretutto in trasferta dove la squadra di Venturato sembrava vittima di una maledizione. «L’importante è avere fatto gol, per le statistiche, per me stesso, ma prima di tutto perché ci ha permesso di pareggiare una partita importante, su un campo difficile».

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L’attaccante ha interrotto il digiuno del gol del Cittadella che continuava da 608 minuti. Mica cosa da poco, quasi a testimoniare che Iunco è fondamentale? «Certamente no, è il gruppo che risulta sempre decisivo a Cittadella, fin dalla mia prima esperienza con questa maglia. Sono stati i miei compagni a mettermi nelle condizioni di fare gol, e questo mi fa davvero ben sperare per il prosieguo della stagione, perché tutti siamo importanti, in egual misura. Tutti possiamo contribuire al bene del Cittadella».

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(Fonte: Gazzettino. Trovate il resto dell’articolo sull’edizione odierna del quotidiano)




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