Avanti tutta verso la finale di Coppa Italia di categoria. Espugnata Pontedera, derby in semifinale col Venezia agguantato, 1-0 firmato De Cenco e una sola nota stonata dalla trasferta pisana. Il Tuttocuoio va al tappeto e si sblocca il brasiliano, neoacquisto sul mercato di gennaio, che però a inizio ripresa si fa male in un contrasto col portiere con conseguenze tutte da valutare. «Spero non sia nulla di che – sottolinea nel dopopartita De Cenco – Ho preso una ginocchiata in un contrasto col portiere e sono uscito per precauzione. Segnare aiuta sempre, è importante prendere queste partite con lo spirito giusto. Adesso pensiamo subito al Gubbio in campionato di Lega Pro (domenica in casa alle 14.30, Ndr ), dobbiamo dare continuità a quello che stiamo facendo, ogni domenica è una finale, se ragioniamo così possiamo arrivare lontano». Sarà Padova-Venezia una delle due semifinali, dunque, questo il verdetto che arriva dal mercoledì di Coppa Italia di Lega Pro: andata 22 febbraio e ritorno l’8 marzo, con sorteggio da definire, di sicuro la competizione avrà tanto pepe nel finale. Per De Cenco le prime impressioni sono buone e potrebbe trattarsi solo di una forte contusione: oggi probabilmente sapremo.
Cosa ne esce, per il resto, da Pontedera e dintorni? Che il Padova ha una squadra solida, che molte riserve sono all’altezza dei titolari (basti pensare alla super-parata di Alessandro Favaro nel finale di partita che, di fatto, vale un gol), che lo spirito di gruppo si vede anche fra chi gioca meno e sa di doversi ritagliare spazio anche raccogliendo le briciole e che la condizione rimane buona. Spunti positivi ne offrono pure le prestazioni dei singoli. De Cenco si sblocca e rompe il digiuno, Gaiola dimostra di esserci con la testa e, dopo il mercato di gennaio trascorso a immaginare una seconda parte di stagione da protagonista altrove salvo poi rimanere col cerino in mano, è già un segnale confortante. Giusto, poi, riconoscere il lavoro del tecnico Oscar Brevi. Non è spettacolare, magari non porta idee tattiche innovative, talvolta i cambi sono tardivi e non convincono, ma ci sono aspetti che vanno messi in luce: creare un gruppo e portarlo dalla propria parte necessità di doti umane e di leadership non da poco; l’identità di squadra c’è ed è innegabile; anche chi gioca meno è coinvolto nel progetto; la squadra subisce pochissimi gol; il Padova tenta sempre d’imporre il proprio gioco, qualsiasi sia l’avversario che si trova di fronte; la preparazione atletica sembra essere stata, almeno finora, tarata nel modo giusto. In un quadro simile, si può procedere con la navigazione con fiducia e Brevi, dopo un inizio difficilissimo, gli elogi li merita tutti.
[…](Fonte: Corriere del Veneto, Dimitri Canello. Trovate il resto dell’articolo sull’edizione odierna del quotidiano)