L’aria di Cittadella stimola… i terzini. È curioso, ma in questa stagione, nel giro di pochi mesi, sono diventati papà o papà bis Salvi, Pedrelli e Martin, che hanno tutti arricchito le rispettive famiglie con l’arrivo di un maschietto. «Mancavo solo io, ma ai primi di aprile mi aggiungerò al gruppo, visto che nascerà Matilde», sorride il venticinquenne Amedeo Benedetti, instancabile pendolino sulla fascia sinistra granata. «Vorrà dire che avremo un altro argomento di discussione in spogliatoio. Ancora non ho chiesto consigli ai compagni, ma mi sa che troverò facilmente chi potrà darmi qualche dritta su come comportarmi».
[…]Una delle differenze più grosse rispetto alla scorsa stagione riguarda le difficoltà che state incontrando lontano dal Tombolato, dove avete perso 6 delle 11 gare disputate, 5 delle quali di fila. «Ma non credo ci sia un “fattore trasferta”. Prendete quella di Terni: la prestazione c’è stata, come in quasi tutte le partite di questa stagione. Abbiamo disputato una buona gara, ma non ci ha portato punti. Se l’avessimo sbloccata subito, la Ternana si sarebbe sbilanciata e avremmo assistito a un altro tipo di sfida. Però è evidente che dobbiamo migliorare, perché abbiamo dimostrato che arriviamo sin lì, ma ci manca qualcosa per fare il salto definitivo. Non ci resta che lavorare, è l’unica ricetta che esiste». Avrete modo di rifarvi contro la Pro Vercelli domani al Tombolato, stadio che vi ha regalato 24 punti su 37. «Abbiamo una grande voglia di rifarci, ma credo sia la stessa che hanno i piemontesi. Sarà una gara difficile perché anche loro arrivano da una sconfitta immeritata: hanno perso 3-1 con il Trapani, ma, a fine primo tempo, guardando le occasioni avute, potevano trovarsi avanti di due o tre gol».
[…](Fonte: Mattino di Padova. Trovate il resto dell’articolo sull’edizione odierna del quotidiano)
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Amedeo Benedetti fa correre la memoria alla strepitosa vittoria granata al Tombolato con il Verona e a quella punizione dal limite calciata di sinistro a girare che si infilò sotto l’incrocio: perla che brilla in quel 5-1 che resterà nella storia. Ma l’incantesimo va rotto e bisogna guardare avanti. «Spero proprio che per me quel gol non sia l’ultimo – auspica l’ex Chievo-, lavoriamo di frequente durante la settimana sui calci piazzati. Anche negli anni scorsi ho calciato spesso le punizioni. Magari segnassi di nuovo sabato con la Pro Vercelli, ma conta di più la vittoria della squadra in qualsiasi modo arrivi. Meglio sarebbe sbloccare il risultato all’inizio, però andrebbe bene anche se si vincesse al 90’».
[…]Sull’avversario aggiunge il ventiseienne di Rovereto: «Nell’andata sono andati in difficoltà nella fase difensiva, ma poi si sono sistemati. Si sono rinforzati a gennaio con alcuni elementi molto validi, fra cui Vives, un giocatore da serie A tecnicamente molto forte che darà loro una mano. Mi aspetto una Pro Vercelli preparata e arrabbiata che vorrà rifarsi dalla sconfitta di sabato scorso con il Trapani, dove avrebbe meritato un altro risultato soprattutto nel primo tempo. Giocheranno guardinghi e cercheranno di colpirci nelle ripartenze. Noi dovremo metterci attenzione e scendere in campo con la massima determinazione per fare la nostra partita».
(Fonte: Gazzettino. Trovate il resto dell’articolo sull’edizione odierna del quotidiano)