Padova-Fano, l’analisi de “Il Mattino di Padova”

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Buon compleanno, Padova. La torta per i 107 anni di storia del club si arricchisce di altre tre candeline, come il risultato tondo tondo con cui la squadra festeggia gli anni spegnendo il Fano fanalino di coda, e a al quale il cambio di allenatore (da Cusatis a Cuttone) per il momento è servito a ben poco, visto che è arrivata la tredicesima sconfitta in campionato. Il riscatto di Neto & C. rispetto a Forlì è il frutto di una partita concreta, di qualità nella fase offensiva, ma anche con qualche brivido di troppo corso nella propria area, sebbene alla fine Bindi abbia tenuto inviolata la propria porta. Vittoria numero 12 per i biancoscudati, con benefiche ricadute sulla classifica: di nuovo sul podio (terzo posto ex aequo con i friulani), approfittando del pareggio casalingo del Pordenone con il Mantova, ma rosicchiando due lunghezze a Venezia e Parma, che ora si trovano rispettivamente a quattro e ad un punto di distanza. Insomma, una serata positiva, che cancella le ombre affiorate in Romagna, quando si era sbagliato l’impossibile sotto porta. Stavolta è andata come si sperava, per la gioia dei tanti bambini finalmente accorsi in un Euganeo pavesato a festa, con bandiere, striscioni, maxi-torta portata sul campo e fuochi d’artificio alla fine.

Ma che partita è stata? Quasi a senso unico, dato che si è giocato per lunghi tratti in una sola metà campo, ma ogni tanto la difesa di casa si è fatta trovare scoperta su alcune ripartenze degli ospiti. Una gara che inizialmente è sembrata maledetta, perché quella palla non voleva saperne di entrare. […] Dunque, con 42 punti dopo 23 giornate le prospettive si fanno di nuovo interessanti quantomeno per il secondo posto, anche se il Pordenone deve recuperare l’incontro di Teramo. Con 35 gol all’attivo quello di Brevi è il terzo attacco del torneo alla pari con il Parma (dietro a Pordenone, 39, e Bassano, 36), mentre la difesa è la terza meno perforata insieme a quella della Maceratese con 20 reti subìte (dietro a Lumezzane, 18, e Venezia, 19). Siamo in linea con le attese della proprietà, anche se la verifica di Macerata, domenica prossima, diventa a questo punto probante per capire se la tanto auspicata continuità può diventare il valore aggiunto del gruppo. Sino a marzo bisogna restare lì, incollati al vertice, e poi a primavera ci si giocherà tutto. Non diciamolo a voce troppo alta, però, altrimenti rischiamo ancora una volta di scottarci…

(Fonte: Mattino di Padova, Stefano Edel. Trovate il resto dell’articolo sull’edizione odierna del quotidiano)




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