All’andata non scese in campo per colpa di un infortunio nel riscaldamento, e quindi non poté fare altro che assistere inerme alla disfatta biancoscudata dalla tribuna. Giacomo Bindi è uno dei pochi che in quel Fano-Padova del 13 settembre 2016, finito 3-1 per i padroni di casa, non ebbe suo malgrado alcuna colpa nel pesantissimo rovescio rimediato dai compagni. Una gara maledetta, nata male e finita peggio, una serata nera che va cancellata a tutti i costi, e stavolta, tra i pali, Bindi ci sarà: un’infiammazione al ginocchio l’ha costretto ad allenarsi a parte negli ultimi giorni, ma ieri, nell’amichevole in famiglia, si è ripreso la porta e ora promette di non lasciarla. «Ho due o tre gare del girone d’andata impresse nella mente, per le quali aspetto una rivincita nel girone di ritorno», le parole dell’estremo difensore. «Gare che non sono andate come volevamo, sconfitte amare o immeritate: quella con il Fano è una di queste, una sconfitta clamorosa che da allora aspetta il giusto riscatto da parte nostra».
Una partita nella quale furono di certo maggiori i vostri demeriti che non i meriti degli avversari. Concorda? «Il giocatore forte è quello che dagli errori è capace di imparare qualcosa. Domenica non ci sarà permesso di incappare nello stesso errore dell’andata». Come si riparte, visto che anche a Forlì è arrivata una sconfitta? «Una battuta d’arresto inaspettata, perché purtroppo la gara si è messa male fin dall’inizio, nonostante un dominio evidente sul campo. Non concretizzare il vantaggio è stato deleterio per tutto il proseguimento del match, tanto che poi è arrivato lo svantaggio e nella ripresa non siamo più riusciti a riprenderli». Vi è servita da lezione? «Nella seconda metà di campionato bisogna evitare il minor numero possibile di incidenti di percorso, per rimanere attaccati al treno delle prime. Quindi con il Fano ci serve a tutti i costi una vittoria, che ci tenga agganciati a questo treno: la sfida vera adesso non è raggiungere il Venezia il prima possibile, ma rimanergli attaccati per poter, da marzo in poi, provare a braccarlo. Avremo due scontri diretti su tre all’Euganeo, e dovremo arrivare alla fase decisiva nel miglior modo possibile».
[…]Saprete già il risultato di Venezia-Parma: un vantaggio? «Do una risposta personale, e non so come si comporteranno i miei compagni. Io farò di tutto per scendere in campo senza conoscere l’esito della sfida del “Penzo”. Quella con i marchigiani è una partita importante e difficile, e non voglio essere influenzato da quanto succederà tra le due battistrada».
[…](Fonte: Mattino di Padova, Francesco Cocchiglia. Trovate il resto dell’articolo sull’edizione odierna del quotidiano)