Ha avuto ampio risalto in mattinata sulle pagine di tutti i quotidiani locali e in qualche caso anche sulla stampa nazionale la notizia dei 17 daspo inflitti ad altrettanti tifosi biancoscudati fra i quali Marco Bergamin, figlio del presidente del Padova Giuseppe. Abbiamo voluto contattare l’avvocato Giovanni Adami, legale dei diretti interessati, per farci spiegare su cosa verterà la strategia difensiva e se verrà presentato ricorso: “Al momento ho pochi elementi per stabilire una strategia difensiva precisa – spiega Adami a Padovagoal.it – quello che posso confermare è che tutti i 17 tifosi del Padova colpiti da provvedimento, compreso Marco Bergamin, si sono affidati al sottoscritto. Avevo già presentato le memorie difensive al momento dell’avvio del procedimento e in quel caso avevo anche contestato la stessa presenza di alcuni dei tifosi colpiti da Daspo nel luogo in cui sono avvenuti gli scontri. Ci sono tanti elementi che andranno appurati, anche perché bisogna tenere presente che in più di qualche caso poi, quando si presenta ricorso, alla fine si riesce ad avere ragione e ribaltare il primo verdetto. Ricordo inoltre e va sottolineato che il Daspo è un provvedimento amministrativo e ci sono due strade da percorrere, una volta notificato. Detto che non a tutti i 17 tifosi nel momento in cui le sto parlando è arrivata la notifica, si può ovviamente presentare ricorso contro il provvedimento e i tempi purtroppo sono molto dilatati. Al punto che purtroppo talvolta gli organi d’informazione non danno neppure la notizia del ribaltamento del verdetto iniziale. Oppure la seconda strada è quella di richiedere una sospensiva degli effetti del provvedimento al Tar, cosa che valuterò se fare una volta appresi con certezza tutti gli elementi. Quindi inviterei alla prudenza, piano con le sentenze affrettate perché molte cose andranno appurate. Ricordo che, per ipotesi, una persona qualunque avrebbe potuto trovarsi nel locale ed essere colpita da analogo provvedimento senza aver fatto nulla solo perché, suo malgrado, si è trovata in mezzo alla rissa. C’è anche la testimonianza del proprietario del locale da tenere presente, ci sono alcuni video. Insomma, tante cose andranno chiarite nei vari step di giudizio”