Gli passa accanto il nuovo arrivato Iunco e gli dice: «Mi raccomando, parla bene di me». E lui abbozza: «Sì, ma a patto che sabato tu mi offra un assist». Il siparietto rende l’idea del clima che si respira al Tombolato in attesa della ripresa del campionato. A rispondere è Paolo Bartolomei, titolare un po’ a sorpresa nella gara che aprì la stagione del Cittadella a Bari e poi diventato uno dei centrocampisti più utilizzati da Venturato. «Ricorderò quella partita per tutta la vita», afferma la 27enne mezzala lucchese. «È stata quella dell’esordio ufficiale in Serie B, nemmeno io mi aspettavo di ricevere subito tanta fiducia. Quella vittoria, bella e meritata, servì a lanciarci. Ci presentammo al “San Nicola” umili e carichi per affrontare una squadra costruita per puntare alla Serie A, e dimostrammo quanto approcciare ogni partita con la giusta mentalità conti più del blasone». Se l’immaginava così, la cadetteria? «Rispetto alla Lega Pro è un altro palcoscenico, da tutti i punti di vista. A partire dagli stadi, dal calore del pubblico nelle varie città e dall’attenzione che i media ti rivolgono. Hai proprio la sensazione di essere approdato nel calcio che conta». E dal punto di vista tecnico? «Cambia soprattutto la velocità della circolazione della palla, è un calcio più bello da vedere e più difficile da praticare, perché gli errori che commetti vengono puniti più di frequente».
[…]«Il nostro è stato un buon girone d’andata. In quello di ritorno proveremo ad eliminare quegli errori individuali, sia in attacco che in difesa, che ci hanno fatto perdere troppi punti. Penso alle gare con l’Ascoli o il Benevento, che avremmo dovuto gestire in modo diverso. E già il Bari sarà il primo banco di prova: se loro verranno qui determinati a riscattare la sconfitta dell’andata, noi non saremo da meno».
[…](Fonte: Gazzettino. Trovate il resto dell’articolo sull’edizione odierna del quotidiano)
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Paolo Bartolomei è stato l’ultimo giocatore ad arrivare in maglia granata prima dell’inizio del campionato. Ha preso il posto di Busellato, passato alla Salernitana, debuttando da titolare a Bari tra la sorpresa generale. La sua convincente prestazione ha contribuito alla vittoria granata e gli è valsa la conferma per le gare successive. Così ricorda il ventottenne centrocampista toscano: «Quella partita mi rimarrà nel cuore per tutta la vita. È stato il mio esordio ufficiale in serie B e giocare in uno stadio così importante nemmeno io me l’aspettavo. Ero arrivato a Cittadella da poco e la fiducia che mi ha dato l’allenatore è stata ripagata da una buona prova personale. Ma è stata l’intera squadra a disputare un’ottima gara meritando la vittoria sotto tutti i punti di vista. Mi auguro che sabato il copione possa ripetersi». Anche nelle partite successive il Cittadella è stata una sorpresa, conquistando meritatamente la testa della classifica. Poi però sono seguiti alcuni passi falsi e Bartolomei ha perso il posto da titolare. Riprende l’ex Reggiana: «Dopo le prime dieci partite il tecnico ha provato soluzioni diverse non per un mio calo, ma per scelta tecnica. Le avversarie ci avevano preso le misure e bisognava essere meno prevedibili. Sta all’allenatore fare le scelte e valorizzare l’intera rosa. Siamo 25 giocatori e tutti all’altezza di scendere in campo. Chi è stato schierato al mio posto ha fatto bene ed è stato giusto così».
[…]Qualche gol nelle stagioni passate il centrocampista granata lo aveva messo a segno. Finora invece è ancora all’asciutto. «È tutto il girone di andata che ci sto pensando e forse pensandoci troppo non arriva. Giocando davanti la difesa oppure da mezzala non mi capitano molte occasioni per segnare, ma negli anni scorsi mi è riuscito di fare gol più di qualche volta. Ho calciato diverse volte in porta, me lo dicono anche i miei compagni, ma la palla non è mai entrata. Spero di riuscirci nel girone di ritorno e magari una volta rotto il ghiaccio mi auguro che arrivino altre reti. Sappiamo esprimere un buon gioco – continua Bartolomei – ma qualche tiro da lontano non guasterebbe, soprattutto quando le difese avversarie si chiudono. Spesso cerchiamo di arrivare in porta con troppi passaggi diventando leziosi. Calciare più spesso a rete anche da lontano potrebbe essere un aspetto da migliorare da parte di tutti».
[…](Fonte: Gazzettino. Trovate il resto dell’articolo sull’edizione odierna del quotidiano)