Belluno-Campodarsego, il capocannoniere Lauria: “Emerso il nostro carattere. E la Lega Pro…”

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Lauria colpisce e il Campodarsego riparte di slancio. Grazie alla doppietta realizzata dall’ex Parma la squadra di Masitto ha ritrovato a Belluno il successo dopo due ko intervallati dal pareggio a Tamai, riportandosi a un punto dal secondo posto per effetto del clamoroso ko interno della Triestina con il Cordenons. E così il giocatore napoletano, capocannoniere del girone, si porta a quota 14, avvicinandosi ai suoi massimi in carriera. «È andata bene – sottolinea l’interessato – e più che belli, questi gol sono stati utili perché eravamo reduci da un periodo un po’ strano. A Trieste avevamo fatto una bellissima gara, ma non era bastato. Con il Tamai abbiamo finalizzato una sola volta nell’ottimo primo tempo e poi in inferiorità numerica siamo stati raggiunti, mentre quella con il Vigasio non è stata una gara da Campodarsego. Ci era mancata un po’ di sicurezza, ma a Belluno è emerso il nostro carattere e abbiamo vinto tutti i duelli individuali».

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Capocannoniere a quota 14 e vicino al proprio record personale di due anni fa a Rovigo dove ha raggiunto quota 17. «Spero in primo luogo che i miei gol servano per raggiungere un obiettivo in linea con i programmi societari. A livello primario puntavo proprio a ritrovarmi sul fronte realizzativo e acquisire ulteriore consapevolezza. Per il resto non guardo troppo lontano, questo per me è un anno importante e sono molto soddisfatto». E per quelli futuri resta il sogno di giocare in Lega Pro. «Con il Parma e il Venezia l’avevo conquistata sul campo senza poi giocarci». Così lo descrive il direttore generale Attilio Gementi, l’uomo che lo ha portato a Campodarsego: «Lo conoscevo già dalle sue esperienze in Veneto ed è stato il primo acquisto sul mercato, con una trattativa lunga perché aveva tante possibilità. Va a segno in tutte le maniere ed è inoltre lo specialista sulle punizioni che ci mancava». E poi c’è il lato umano. «Un ragazzo straordinario che oltre a metterci qualità, in campo si sacrifica; è questo lo spirito che devono avere i giocatori che noi cerchiamo».

(Fonte: Gazzettino. Trovate il resto dell’articolo sull’edizione odierna del quotidiano)




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