Nel segno del “3”. Non c’è altro numero che meglio sintetizzi le prime 21 partite stagionali del Padova, che si affaccia, a partire da oggi, alla settimana che segna la ripresa del campionato. […] Tre, come la posizione in classifica della squadra di Brevi. Tre, come l’affidabilità di attacco e difesa: è proprio questo il numero che meglio rappresenta quest’inizio di stagione, come emerge dalle statistiche elaborate dal supertifoso Stefano Fassina (conosciuto, appunto, come lo Statistico). Non solo terzo in classifica: il Padova può vantare anche il terzo miglior attacco (32 reti realizzate), dietro a quelli di Pordenone e Bassano, e la terza miglior difesa (19 gol subìti), alle spalle di Venezia e Lumezzane. E c’è anche il terzo posto per numero di vittorie conquistate, il terzo miglior attacco in trasferta (mentre in casa è “solo” il quinto), ma pure il terzo posto nella classifica dei punti conquistati tra le mura amiche (21 sui 30 disponibili), preceduto solo dai 26 della Reggiana e dai 22 del Venezia (entrambe, però, con 11 gare casalinghe).
Ma per vincere il campionato, passando da “3” a “1”, bisogna crescere ancora. La retroguardia è il reparto che sin qui, complessivamente, ha garantito la maggiore affidabilità. Non solo per il numero di gol incassati (come detto, il terzo miglior reparto della categoria), ma anche per il decisivo apporto nell’area avversaria. Se consideriamo Madonna e Favalli pari-ruolo ai quattro centrali “puri”, infatti, la difesa ha contribuito sin qui con ben 14 reti, 2 in più di quelle realizzate dagli attaccanti. Si va dai 6 gol di Michele Russo, miglior realizzatore tra tutti i difensori del girone B, all’esplosione di Favalli, che sin qui aveva messo a segno una sola rete nei suoi primi sei anni da professionista, e invece già quattro nei primi mesi di campionato. Per finire con l’assist-man per eccellenza, ovvero il brasiliano Emerson, che con il suo sinistro ha propiziato sei realizzazioni dei compagni. […]
(Fonte: Mattino di Padova, Francesco Cocchiglia. Trovate il resto dell’articolo sull’edizione odierna del quotidiano)
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Un Padova forte con le forti. Solo il Bassano ha fatto meglio dei biancoscudati negli scontri diretti tra le squadre di testa. Questa specifica graduatoria, che fa riferimento alle partite disputate tra le attuali prime otto della classe e considera solo gli incontri del girone di andata per questioni di omogeneità, vede l’undici vicentino primeggiare con 13 punti all’attivo su 21 disponibili, frutto di quattro vittorie, due pareggi e un unico ko a Gubbio. Segue a quota 12 il Padova, che ha fatto il pieno con Venezia, Reggiana, Gubbio e Parma, arrendendosi a Samb (poi sconfitta nel match di ritorno), Pordenone e Bassano. Alle sue spalle con 11 punti Parma e Pordenone, poi Samb (9), Reggina (7) e Gubbio (4). Gubbio a parte, tutti i successi sono maturati con più di un gol di scarto, elemento importante in caso di arrivo a pari merito, e in tutte le gare, tranne quella a San Benedetto, la squadra è andata a segno. In due casi, a Parma e Venezia, i tre punti sono arrivati di rimonta.
[…]Il tifoso appassionato di statistiche Stefano Fassina segnala poi alcuni dati interessanti a livello individuale. Emerson è il giocatore autore del maggior numero di assist vincenti (6) mentre Neto Pereira vanta il migliore voto medio secondo la valutazione dei quotidiani sportivi nazionali (6,5), precedendo Favalli (6,32) ed Emerson (6,29). La squadra viaggia a una media di 2,10 punti a gara in casa e di 1,64 in trasferta. In campo esterno (1,55 gol a partita), ha segnato più che all’Euganeo (1,50), mentre in casa (0,70 reti subite a partita) la difesa è meno perforata che in trasferta (1,09). I difensori (esterni compresi) hanno segnato 14 reti, gli attaccanti 12, il doppio dei centrocampisti. Sono 94 i calci d’angolo a favore e 92 quelli contro. Il tecnico Brevi ha effettuato 59 sostituzioni e l’età media, considerando i 12 giocatori con il maggiore minutaggio, è piuttosto alta: 30 anni, 3 mesi e 16 giorni. Rispetto a un anno fa il Padova ha conquistato otto punti in più.
(Fonte: Gazzettino, Andrea Miola. Trovate il resto dell’articolo sull’edizione odierna del quotidiano)