Il dg Giorgio Zamuner si gode un Padova da leccarsi i baffi, con De Cenco e Berardocco già inseriti in squadra: l’amichevole in programma sabato (14,30) all’Euganeo con il Verona può essere l’occasione giusta per vederli subito all’opera.
Zamuner, il mercato è chiuso come ha lasciato intendere Brevi o può ancora succedere qualcosa?
«Numericamente siamo a posto, la lista è piena e quindi potremmo anche decidere di rimanere così. Però da qui al 31 gennaio ne possono accadere tante di cose….».
Ad esempio in attacco. Germinale partirà?
«L’idea è quella di trovare una soluzione che possa accontentare tutti, a cominciare da Domenico che ha bisogno di giocare con maggiore continuità e ora deve fare i conti pure con l’arrivo di De Cenco. Ci sono state una serie di chiacchierate, lui è sempre stato abituato a militare in squadre con un certo blasone e per ora non è emersa l’opzione giusta. Ma c’è tempo».
Alfageme come sta reagendo ai nuovi arrivi in attacco?
«A noi pare tranquillo, il suo agente lo ha confermato e non mi sembra che ci siano mal di pancia latenti. Per quanto ci riguarda, resterà con noi fino a fine stagione».
La questione De Risio come verrà risolta?
«Non sarà a disposizione per il 22 gennaio a Forlì, se ne parla per il 29 a Fano. Dopo tutte le ricadute che ha avuto vogliamo andarci con i piedi di piombo. Certo, ci aspettiamo risposte chiare e incontrovertibili, perché non vogliamo trovarci in situazioni simili a quelle del girone d’andata. Carlo è troppo importante, non possiamo rischiare più nulla».
Intende dire che potrebbe arrivare un centrocampista in extremis?
«Intanto vediamo come recupera, siamo fiduciosi. Sta seguendo una tabella personalizzata proprio per riaverlo a pieno regime».
Mettiamo che il 31 gennaio Caetano Calil sia ancora sul mercato e che le condizioni economiche cambino rispetto a quelle ora proposte dal Catania: potrebbe essere la ciliegina sulla torta?
«Sì, potrebbe essere la ciliegina sulla torta, non lo escludo assolutamente». Gaiola e Tentardini rimangono? «Tentardini resterà con noi sicuramente. Il Fano lo voleva, noi ci avevamo pensato, ma alla fine abbiamo ritenuto di non avere in mano un sostituto all’altezza».
[…](Fonte: Corriere del Veneto, Dimitri Canello. Trovate il resto dell’articolo sull’edizione odierna del quotidiano)