E se fosse proprio lui l’acquisto più prezioso del “mercato” di gennaio del Cittadella? Manuel Pascali è pronto a tornare a disposizione di Venturato, a più di tre mesi di distanza dalla sua ultima partita ufficiale. Era lo scorso 8 ottobre, la gara quella persa per 2-3 al Tombolato contro il Frosinone, con il 35enne difensore costretto a fare i conti, oltre che con la sconfitta, con uno stiramento al retto femorale della gamba destra. «Eh, ma se dite così, mi mettete addosso troppa pressione…» scherza “Paska”, che oggi sarà titolare nell’amichevole di Mogliano contro il Mestre. «Lo dirà il campo se sono un “nuovo acquisto”, in fondo alla ripresa con il Bari non manca tanto tempo. Sono per natura un ottimista e, sinceramente, pensavo di poter recuperare prima, ma comunque ho cercato di offrire sempre il mio contributo in spogliatoio anche quando ero infortunato. Proprio perché ho una certa esperienza alle spalle, so bene quanto conti “esserci” pure in quei momenti».
[…]E del vero nuovo acquisto, Iunco, cosa dice? «Non lo conoscevo di persona, ma l’avevo visto in tivù e ci ho giocato contro quand’era all’Alessandria. Magari questo non scrivetelo (e ride, ndr), ma ho ben presente il rigore che si procurò con una certa astuzia nella gara di ritorno… Al di là delle battute, mi sembra una figura positiva e un serio professionista, consapevole dell’importante opportunità che ha a disposizione. Ci potrà dare quel qualcosa in più che serviva, anche entrando a gara in corso: è uno che può spaccare le partite». I 34 punti con cui il Cittadella ha terminato il girone d’andata sono un record per la società in Serie B. Avrebbe firmato ad inizio stagione per essere al quinto posto? «Certamente sì. Nella settimana di vacanza sono tornato a casa a Milano e tutti quelli che incontravo mi dicevano: caspita, che campionato state disputando! Poi, forse lo sapete, non c’è nessuno che in spogliatoio non sia convinto che avremmo potuto girare anche a 40 punti, perché ne abbiamo perso più di qualcuno in malo modo, mentre l’unica partita in cui ne abbiamo raccolti più di quelli che meritavamo è stata quella di Avellino. Ma lo pensiamo proprio perché siamo consapevoli che, se scendiamo in campo con la giusta cattiveria, possiamo giocarcela con chiunque».
(Fonte: Mattino. Trovate il resto dell’articolo sull’edizione odierna del quotidiano)