ALTINIER. Dodici reti nella seconda parte dello scorso campionato, altre sette nell’attuale per un totale di 19 gol in 39 partite. È lui il capocannoniere dei biancoscudati dell’anno appena concluso, oltre che una delle colonne portanti del nuovo corso. BERGAMIN & BONETTO. Promozione in Lega Pro al primo anno, play off sfiorati al ritorno tra i professionisti e ora un campionato in linea con gli obiettivi prefissati. Magari non sempre il feeling tra loro e la fiducia dall’esterno sono stati totali, ma alla resa dei conti anche nel 2016 i fatti e i risultati sono stati dalla loro parte.
[…]DE POLI. In estate si è chiuso il suo biennio all’ombra del Santo e da qualche settimana opera al Taranto. È giusto sottolineare il suo prezioso contributo nel riportare nel calcio che conta una società ripartita da zero. EMERSON. Uno degli elementi più prestigiosi, esperti e affidabili dell’attuale squadra. A dispetto dei suoi 36 anni, è l’unico biancoscudato che non si è perso un minuto di questo campionato.
[…]INFORTUNI. L’intervento al menisco di Neto Pereira, fuori per due mesi, la fascite plantare che ha tormentato Filipe Gomes e i problemi alla caviglia e muscolari di De Risio. L’infermeria non ha sorriso un granché al Padova, costringendo ai box, per più o meno tempo, tre tasselli importanti. LUNEDÌ. A questo giorno della settimana è legato il fotogramma più bello dell’anno, con il meritato successo al Penzo a spese dei ricchi e ambiziosi cugini lagunari, con la ribalta televisiva nazionale e con un seguito di mille tifosi biancoscudati. Una serata difficile da dimenticare. MERCATO. Due centrocampista (vista la partenza di Filipe) e, con ogni probabilità, una punta. Questi gli obiettivi di gennaio del Padova per giocarsela fino in fondo con le prime della classe. NETO PEREIRA. Ecco un altro brasiliano che in campo riesce a celare al meglio la carta d’identità con prestazioni di qualità e sostanza. Auguri a Neto, in gol con l’Albinoleffe nell’ultima partita dell’anno, che dopodomani compirà 38 anni, pronto a regalare ancora tante gioie al popolo biancoscudato e a vivere a breve l’emozione di diventare papà. OSCAR. Il suo nome è di miglior auspicio del cognome. Per la consegna della statuetta occorre naturalmente attendere i verdetti finali, ma la sua cultura del lavoro, il suo carattere e la sua perseveranza hanno permesso a Brevi di superare prima lo scetticismo iniziale della piazza e poi la tempesta che si è abbattuta dopo il ko con la Samb. PILLON. Al tempo stesso è doveroso un cenno al tecnico di Mogliano che nella prima parte dell’anno, viaggiando a ritmo play off, ha portato il Padova a un passo dagli spareggi promozione. E nei mesi successivi spesso gli sono fischiate le orecchie.
[…]STADIO. Plebiscito o Euganeo? Ristrutturare il vecchio stadio o rifare l’attuale? Un dibattito che ha accompagnato tutto il 2016, con implicazioni politiche, comitati, prese di posizioni, lettere aperte e via di questo passo. Forse il vero problema, al di la dell’impianto prescelto, è riempirlo. E così si passa alla lettera successiva. TIFOSI. Numeri importanti nelle trasferte, con il settore ospiti spesso affollato, presenze poco incoraggianti in casa, con una media tutt’altro che esaltante di 3.586 persone a gara in questo campionato, 606 meno del precedente e con un saldo di -746 rispetto alla serie D. Si può fare decisamente di più. UNITA’ D’INTENTI. Ecco la parola d’ordine per il 2017, la chiave di volta per raggiungere gli obiettivi più ambiziosi. VITTORIE. Nell’anno appena terminato il Padova ha conquistato i tre punti in 20 partite su 39 giocate, a fronte di 11 pareggi e 8 sconfitte. Niente male. ZAMUNER. Una grande serenità anche nei momenti più delicati, idee chiare, competenza e pochi fronzoli. L’ex procuratore sta dimostrando di saperci fare anche nella stanza dei bottoni.
(Fonte: Gazzettino, Andrea Miola. Trovate il resto dell’articolo sull’edizione odierna del quotidiano)