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Ore 21.00 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Un rinforzo per reparto. Pierpaolo Bisoli di mercato non ha mai voluto parlare, ma al termine della gara di mercoledì a La Spezia il tecnico si è lasciato sfuggire che per centrare una salvezza senza particolari patemi servirebbe un rinforzo per reparto. Analizzando la situazione dell’organico del Vicenza si può obiettare che la retroguardia, visto l’ottimo rendimento degli ultimi due mesi, non ha particolari necessità,a meno che Cristian Zaccardo lasci Vicenza. L’ex campione del mondo ha più volte sottolineato come aveva scelto di vestire il biancorosso sposando il progetto biennale della società, programma nel quale avrebbe dovuto essere un elemento di primo piano. L’ex terzino di Milan e Parma invece ha giocato poco finendo spesso in panchina, rappresentando di fatto una riserva di lusso, ruolo che gli sta decisamente stretto. Le cose sono cambiate nelle ultime tre gare, in cui Zaccardo ha giocato da titolare complice l’assenza di D’Elia, ma all’inizio di gennaio la società e il difensore i confronteranno. […] La partenza di Di Piazza, sul quale ci sono Matera, Foggia e Venezia, libererà un posto in organico: la dirigenza berica sta lavorando per un centravanti dotato di esperienza e fiuto del gol. Quasi impossibile arrivare ad Ante Budimir della Sampdoria, difficile convincere la Juventus a girare Simone Ganz in prestito dal Verona, negli ultimi giorni si è riaperta la pista che porta a Giulio Ebagua, che lascerà Vercelli e che tornerebbe in biancorosso senza pensarci due volte. Un ritocco dovrà essere fatto anche in mediana, reparto in cui si è messo in luce Francesco Urso, seguito da Chievo ed Empoli, con il marocchino H’Maidat che molto probabilmente tornerà alla Roma dopo un’andata in cui non ha mai giocato. Piace il mediano austriaco del Frosinone Robert Gucher, ma definire l’operazione con i laziali al momento non è per niente facile.
Ore 20.30 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Il Vicenza chiude il girone di andata a quota 25, un punto in più rispetto allo scorso campionato, quando i biancorossi, guidati da Pasquale Marino, erano partiti con obiettivi ambiziosi ben presto sono stati ridimensionati dai risultati del campo. Un girone di andata particolare quello del Vicenza che ha dovuto fare i conti con un avvio tutto in salita, che ha visto la squadra allenata fino al settimo turno da Franco Lerda subire una serie di sconfitte, spesso anche pesanti. Un inizio complicato, a causa di un organico costruito in ritardo rispetto alle rivali, e che ha dovuto affrontare una lunga serie di infortuni che hanno colpito anche giocatori di primo piano, che quando sono tornati a disposizione hanno dimostrato sul campo di avere i mezzi tecnici per cambiare in meglio il rendimento del Vicenza. Molte cose però sotto la gestione di Lerda, a cui vanno i ringraziamenti per aver letteralmente salvato negli ultimi due mesi dello scorso torneo la squadra dalla Lega Pro e di conseguenza la società da un probabile fallimento, non hanno funzionato, a partire dalla preparazione estiva in cui sono stati commessi errori di valutazione evidenti, considerato che dopo un’ora di gioco il Vicenza veniva letteralmente sovrastato dagli avversari. Tutto è cambiato ad ottobre con l’arrivo in panchina di Pierpaolo Bisoli, che in un paio di mesi, come aveva annunciato alla presentazione, ha cambiato prestazioni e risultati della squadra. Bisoli ha creduto nel potenziale tecnico del gruppo, non dubitando mai, nemmeno nei momenti più difficili, che questo Vicenza avesse i mezzi per uscire dalla zona pericolosa. «A dicembre vedrete il mio Vicenza e sono certo che saremo fuori dalla zona playout», aveva anticipato. I fatti hanno dato ragione ad un tecnico che in tre mesi di duro lavoro ha cambiato completamente il rendimento del Vicenza; da una media di 0,71 punti a partita si è passati a 1,43 quasi un cammino da compagine che lotta per i playoff. La difesa sotto la gestione di Lerda ha subito 13 reti in sette gare, mentre con Bisoli solo 12 in quattordici match, ma è la condizione atletica della squadra ad aver avuto un miglioramento evidente, tanto che nelle ultime partite sono arrivate reti importanti nei finali di gara. […]
Ore 20.00 – (Giornale di Vicenza) Intervista a tutto campo, ma soprattutto non diplomatica, con Alfredo Pastorelli presidente del Vicenza dal 31 maggio 2016. Presidente la squadra ha chiuso il girone d’andata a 25 punti, un traguardo insperato? “No, ho sempre creduto fosse una buona squadra e quando contattai Bisoli, che mi disse vengo perchè ritengo valido il gruppo da allenare, mi sentii confortato dal giudizio di uno dei migliori tecnici della serie B”. Mai avuto dubbi? “Qualcuno mi era venuto, ma ero certo della serietà dei ragazzi e della loro predisposizione al sacrificio, ora però si deve continuare”. […] Il giocatore che più l’ha colpita? “Bellomo, non ho dubbi, ragazzo splendido, intelligente ed educato e pensare che Lerda voleva lo cedessi. Mi faccia aggiungere Orlando, in estate volevano mandarlo a giocare in Lega Pro ma io mi sono opposto”. Quello che l’ha più delusa? “Fontanini ma solo come giocatore, non si è ambientato, perchè come ragazzo è bravissimo. Pensi è venuto a dirmi: mi mandi a casa perchè così le rubo i soldi!”. Questa squadra dove può arrivare? “Alla salvezza, ma di quelle tranquille!”. […] A giorni aprirà il mercato di riparazione, lo stesso Bisoli si aspetta degli arrivi. “Prenderemo qualche elemento che possa dare una mano a chi già c’è, in modo che il tecnico possa avere più alternative valide”. Arriveranno una punta, un centrocampista, un difensore? “Il difensore non lo so, Zaccardo può fare il centrale e ha dimostrato di essere ancora un grande calciatore, vediamo anche cosa vuole fare lui. Per Budimir ho parlato giovedì con la Sampdoria che ce lo darebbe, ma è il giocatore che vuole la serie A, di sicuro non aspetteremo fino alla fine. Ma di nomi ce ne sono come Ebagua, Ganz, Maniero, lo stesso Gilardino. A centrocampo ci piace molto Gucher del Frosinone, ci si sta lavorando sodo”. Scusi ma il mercato chi lo sta facendo? “Il direttore sportivo Antonio Tesoro, certo io ho delle conoscenze, ad esempio Giambattista Pastorello è mio amico, ci sentiamo spesso e mi dà consigli, magari venisse a darmi una mano, lo accoglierei a braccia aperte, ma questo non preclude che il rapporto con Tesoro non sia buono. Così come le dico che il d.g. Andrea Gazzoli è bravo e resta al suo posto”. La proprietà del Vicenza è della Vi.Fin. presieduta da Marco Franchetto, ma della finanziaria lei è vicepresidente e a.d. “Siamo 11 soci e sono sempre stato chiaro: se mi nominate presidente del Vicenza la cameriera non la faccio, decido e non devo rendere conto a nessuno, ovvio non su questioni di vitale importanza. La verità? Sotto il profilo economico mi hanno un po’ deluso”. […] C’è stato un momento in cui si è pentito? “Più di uno, ad esempio quando mi sono visto abbandonato dai soci di Vi.Fin. al momento di pagare gli stipendi ad ottobre, ero proprio arrabbiato! Ho fatto tutto e più di tutto, con mio figlio Nicola abbiamo messo un impegno costante e non abbiamo ricevuto nessun compenso. La soddisfazione però è che oggi siamo un’azienda quasi normale”.
Ore 19.30 – (Gazzettino) Il Forlì pensa a Grasjan Aliù per rinforzare il reparto avanzato e raggiungere la salvezza in Lega Pro. Il club romagnolo, che è inserito nello stesso girone del Padova, sembra avere messo nel mirino l’attaccante del Campodarsego che nell’attuale campionato di serie D ha realizzato sei sigilli in sedici gare, e che nella passata stagione era andato in doppia cifra (16 gol). La società biancorossa smentisce che a oggi sia arrivata una richiesta ufficiale del Forlì, e tutto lascia pensare che non abbia alcuna intenzione di privarsi di un giocatore fondamentale, in campo e nello spogliatoio essendo anche vice capitano, nella rincorsa alla capolista Mestre che è avanti attualmente di otto lunghezze in classifica. […]
Ore 19.00 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) A un passo dal burrone, pronto ad essere spinto di sotto, il Bassano si rialza proprio quando sembra tutto finito e lo spettro dell’esonero si addensa su Luca D’Angelo. Niente di tutto questo, perché per la seconda settimana consecutiva il gruppo dimostra di stare dalla parte dell’allenatore, riacciuffando per i capelli una partita quasi persa e alla fine addirittura vinta proprio all’ultimo respiro. Una rimonta da far scoppiare le coronarie, quella che Luca D’Angelo assapora al Mercante. Col Teramo finisce 2-1, un risultato che non cancella gli affanni dell’ultimo periodo del club di Renzo Rosso, precipitato nelle quotazioni in chiave promozione, ma che restituisce la vittoria dopo otto partite senza sorrisi: «Questa vittoria è un regalo per noi stessi – esulta l’allenatore giallorosso – e per la nostra società e per la nostra gente, che anche oggi nonostante lo svantaggio iniziale ci ha sempre sostenuto. Anche nel primo tempo, nonostante il loro vantaggio, abbiamo giocato meglio rispetto al Teramo. Abbiamo avuto diverse occasioni per passare in vantaggio prima, per pareggiare poi. In campo alla fine avevamo 7 giocatori offensivi, ma nonostante ciò non abbiamo mai perso l’equilibrio e non abbiamo mai rischiato». […]
Ore 18.40 – (Giornale di Vicenza) Giovedì sera Roby Candido e Tommy Maistrello hanno cenato assieme a casa. Cucinava Alessia, la ragazza di Tommy. «Oggi non era allo stadio – scherza – dite che è meglio non portarla più alla partita?». Oddio, di sicuro non va spostata dai fornelli a ogni vigilia di gara. Al tavolo naturalmente sempre Tommy e Roby, ieri felicemente risolutori. Robertino è persona educata che sa stare sempre tra le righe. In tanti al suo posto dopo tanta naftalina e un gol del genere, come quello di ieri, sarebbe transitato in sala stampa a sciacquarsi la bocca. Lui no: «Non è stato semplice in questo periodo stare ai margini e cercare di sfruttare l’occasione – riconosce il fantasista milanese – più che per me è stato più difficile per i miei cari, loro hanno sofferto certamente più del sottoscritto. Ma ora quello che conta è aver vinto questa partita, ci siamo tolti un gigantesco peso dalle spalle, per noi è come un nuovo inizio. A chi dedico la mia rete? Il pensiero va a tanta gente, ma preferisco dedicarla a me stesso e alla mia famiglia». […] Quello del tecnico è un volto finalmente disteso. «La vittoria è meritata per volume di gioco, occasioni e volontà dei ragazzi – attacca – il Teramo ha segnato nell’unica minaccia creata in tutto l’incontro. Ma nella ripresa abbiamo legittimato la vittoria già prima del 92′. E su Candido c’era un rigore gigantesco. Da interista e fatte le debite proporzioni mi è sembrato di rivedere il fallo di Juliano su Ronaldo del ’98… – e sorride – Se mi sono sentito a rischio all’intervallo? No, non ho avuto il tempo di pensarci». E ancora. «Da un lato la sosta è una seccatura poiché avrei voluto cavalcare l’onda del rinnovato entusiasmo. Anzi, dipendesse da me andrei in campo anche questa sera… Dall’altro però è indispensabile recuperare tutti i giocatori malconci». […]
Ore 18.20 – (Giornale di Vicenza) Un Capitanio, c’è solo un Capitanio. Meno male, perché invece il Bassano ne ha due di assi di briscola e li cala sul piatto quando c’è più necessità. Candido e Maistrello sterzano il San Silvestro virtussino schiarendo il cielo sopra il Mercante. Si comincia col solito drappello di infortunati illustri per il Bassano e siccome per la ben nota legge di Murphy quando una cosa può andare male, di solito poi va anche peggio, nel riscaldamento si blocca pure Formiconi. E poiché il sostituto nominale, Bortot, è in panchina ma influenzato, D’Angelo sceglie di ritoccare ulteriormente un modulo che era già di emergenza. Una benda su un cerotto, insomma. Niente più 3-5-2 ma 3-4-1-2, con Minesso a giostrare dietro le punte e soprattutto l’ammaccato Cavagna precettato di gran fretta a fungere da equilibratore del centrocampo e Laurenti mezzala di raccordo. Con un’avvertenza: Janis ha al massimo un tempo di autonomia. Poi alla fine giocherà un’ora e cara grazia che non abbia gettato la spugna prima. Al netto di tutto Bassano ha vinto una partita giocata senza mediana e coi due terzini titolari ko. Se si prende nota di questo, poi i mugugni passano in fretta. […] Dietro l’angolo ecco il tripudio: minuto 92′ Candido pennella in area laddove Grandolfo fa dolcissima assistenza di capoccia per la craniata scacciapensieri di Maistrello che si allunga e insacca il 2-1 nel delirio. Settimo posto playoff consolidato, camera con vista prenotata sul sesto del Gubbio e degli spareggi in casa. La scimmia da un quintale che stazionava sulla spalla da quasi due mesi è finalmente scacciata. L’ultima notte dell’anno diventa tenerissima anche per Bassano, chi l’avrebbe mai detto.
Ore 17.50 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) I 5 botti di fine anno non spostano Bruno Tedino dal suo solito aplomb. […] Certo non ci poteva essere migliore chiusura d’anno: «È un giusto premio a tutto il gruppo di lavoro completando un anno straordinario. Per cui esprimo la lode a tutti i ragazzi per aver realizzato qualcosa di molto importante». Adesso lunga pausa e spazio al mercato, da cui s’attende qualcosa in particolare? «Questo gruppo ha dimostrato di saper raccogliere 41 punti in 21 partite, esprimendo valori innanzitutto morali. Chiaro che chi ha giocato meno se è scontento dovrà dirlo, poi deciderà la società il da farsi. Non posso pretendere nulla di più che questa grossa disponibilità avuta da tutto il gruppo. È proprio la disponibilità quella che eventualmente sarà valutata come prima caratteristica richiesta, nel caso dovessimo scegliere qualcuno perché altri vogliono andare. Inoltre è da considerare la voglia di sacrificarsi per la squadra». Che 2017 neroverde sarà? «Sono sempre realista e speranzoso. Intanto assegno un bel 9 alla squadra. Non posso dire 10, perché quello è riservato alla perfezione e noi perfetti non siamo stati». Appuntamento al ritiro invernale di Caorle dall’8 al 12 gennaio, ripresa del campionato domenica 22 a Teramo.
Ore 17.30 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Fine d’anno con i botti al Bottecchia. Tedino aveva promesso alla vigilia un ultimo regalo ai tifosi neroverdi per celebrare un 2016 straordinario. Nessuno se lo immaginava però così scoppiettante, soprattutto dopo le ultime due prestazioni che avevano portato ai ramarri un solo punto. Nell’ultima dell’anno invece Arma e compagni hanno esagerato, rifilando 5 sberle al Forlì che era reduce da tre vittorie consecutive con Reggiana, Ancona e Venezia, contro le quali la porta di Turrin era rimasta vergine. Peccato che la goleada non abbia cambiato nulla in testa alla classifica. I ramarri sono rimasti al secondo posto (41). Venezia (capolista con 42), Parma e Padova (39) sono state più contenute nei punteggi, ma pure loro hanno incassato 3 punti. Arrivederci al 2017, quando ogni match sarà veramente decisivo. Tedino conferma in blocco l’undici del miracolo neroverde con Berrettoni e Cattaneo liberi di scegliersi la posizione alle spalle di Arma. Gadda propone un 4-3-1-2 con il temuto Capellini in supporto a Ponsat e Bardelloni. L’inizio sembra confermare i timori della vigilia nei confronti di un Forlì dato come formazione più in forma del momento. […]
Ore 17.10 – (Messaggero Veneto) Parola anche a due dei protagonisti assoluti della grande prima parte di stagione neroverde. Salvatore Burrai, due assist anche ieri, e Andrea Ingegneri, difensore al terzo gol in campionato. «Sapevamo di incontrare un avversario difficile – commenta il regista sardo –, siamo stati bravi a sbloccarla e a chiuderla già nel primo tempo. Dopo Gubbio, non era facile fornire una prestazione di questo livello». Prova da incorniciare ed ennesimi assist della stagione per il metronomo dei ramarri. «Ne ho sempre fatti, ma così tanti non mi era mai capitato. Sono contento del mio campionato, sono in un gruppo davvero forte». Il Pordenone è lassù, l’esperto centrocampista sa come restarci. «Dobbiamo migliorare nelle piccole cose, giornata dopo giornata. Sappiamo che se molliamo un centimetro possiamo perdere tanto, ci sono avversarie pericolose, stanno risalendo anche Padova e Parma». […]
Ore 16.50 – (Messaggero Veneto) La ciliegina sulla torta, questo Pordenone, l’ha messa. Perché è difficile vincere e ancor di più farlo con 5 gol di scarto. Così Bruno Tedino è visibilmente su di giri per il successo sul Forlì, che ha chiuso un anno straordinario (84 punti) e ha portato il team in cima alla Lega Pro. «Proveremo sino alla fine a rimanere lassù e quindi a vincere» afferma il tecnico dei neroverdi in sala stampa. Dichiarazioni ribadite anche dal presidente, Mauro Lovisa: «Siamo forti e lotteremo il più a lungo possibile per andare in serie B». Soddisfazione. Un anno fa, di questi tempi, il Pordenone era vicino ai playout dopo la sconfitta in casa col Pavia. Adesso ha chiuso 12 mesi strepitosi con un’affermazione netta e indiscutibile. «Non mi aspettava minimamente un 2016 così – attacca Tedino –. La scorsa stagione siamo partiti tardi ed era normale a dicembre essere indietro. Eppure vedevo i margini di miglioramento della squadra e osservavo la sua grande energia, la voglia di emergere ed ero convinto potessimo fare qualcosa di importante. Questo campionato invece abbiamo lavorato con le tempistiche giuste e stiamo raccogliendo i risultati». «Sono contento – continua il tecnico –: questo 2016 merita un 9 come voto. Siamo stati vicini a essere perfetti». […] Anche Lovisa ci tiene a lasciare il suo messaggio dopo l’ultima gara del 2016. «Devo ringraziare tutti – afferma il presidente – dai miei due soci (Zuzzi e Orenti, ndr) ai miei dirigenti. È stato un anno irripetibile ma questo per noi deve essere un punto di partenza: voglio provarci fino alla fine, non capita sempre di trovarsi dove siamo noi. Sono sicuro che avremo la mentalità giusta perché io cerco di trasferirla a questa squadra: al gruppo manca solo quel pizzico di cattiveria che ho io. Oggi (ieri, ndr) l’ha dimostrato e sono molto soddisfatto». Ultima battuta sul mercato: «Arriverà qualcuno se ci saranno delle uscite – sostiene -: se qualche ragazzo decide di andare via per giocare di più le porte sono aperte. Non teniamo nessuno controvoglia».
Ore 16.30 – (Messaggero Veneto) I dubbi, le perplessità che qualcuno aveva dopo l’unico punto ottenuto con Sambenedettese e Gubbio sono stati scacciati via. Tra l’altro con una prestazione sontuosa. Il Pordenone schianta il Forlì, sotterra con 5 gol il pordenonese Turrin (ex di turno) e dà spettacolo: a fine partita tutto il Bottecchia – 1850 spettatori ieri, ottimo numero – applaude i boys di Tedino. I neroverdi tengono il passo del Venezia, ieri vittorioso con il Mantova, rimangono al secondo posto e possono andare in vacanza fiduciosi. Chiuso l’anno col botto, dunque, un 2016 strepitoso in cui i “ramarri” hanno ottenuto 84 punti in 39 gare: una media di 2,13 a partita, nessuno così in alto in tutta la Lega Pro. In Italia solo Juventus e Roma hanno fatto meglio. Ciliegina sulla torta, il Pordenone completa l’opera col miglior attacco (39 gol in 21 incontri di questo campionato) e con Arma sempre capocannoniere: 13 centri per il marocchino, tornato a segnare su rigore dopo due errori di fila (e grazie a una nuova rincorsa). C’è poco da aggiungere, se non il fatto che questo Pordenone può lottare sino in fondo per la promozione in serie B. La gara. Out Parodi (indisposizione), Tedino riabbraccia Semenzato dopo la squalifica e ripropone così la formazione-tipo: il modulo è il 4-3-1-2, in mezzo ci sono i tre sultani (Misuraca, Burrai e Suciu) e davanti Cattaneo supporta Arma e Berrettoni. […] Adesso il Pordenone si ferma. Riprenderà l’attività l’8 gennaio col ritiro di Caorle. Il campionato riprende il 22 con la trasferta di Teramo. Nel mezzo il mercato: qualche rinforzo serve, anche perché adesso bisogna credere alla serie B sempre di più. Opportunità così non capitano sempre.
Ore 16.00 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Il volto della felicità nel dopogara è quello di Maurizio Domizzi, nel tabellino dei marcatori per la seconda volta in stagione dopo il jolly della vittoria al Tardini di Parma. «Abbiamo concluso nel modo migliore un 2016 che per il Venezia è stato una cavalcata trionfale. Il gol mio e di Modolo? Siamo un’arma importante, io stesso senza un paio di traverse avrei potuto segnarne qualcuno di più, ma speriamo di continuare ad avere sempre questo peso sorride il centrale romano . Tuttavia, a ben vedere, anche stavolta abbiamo avuto la conferma di essere una squadra un po’ sfortunata, perché il Mantova al primo tiro ha pareggiato con la palla a ballare tra riga e traversa». […] Dal giocatore che per esperienza è secondo solo al co-capitano Soligo, al ventenne Alberto Acquadro che ha avuto nuovamente fiducia da mister Inzaghi. «Io sono felicissimo, nella prima parte ho faticato però pian piano mi sono conquistato la fiducia dell’allenatore giocando spesso da titolare. Sono un debuttante in Lega Pro, voglio continuare a migliorare e magari a segnare quel gol che ancora non ho trovato». Contro il Mantova la sfida è stata molto combattuta a centrocampo. «Forlì a suo modo ci ha ricordato che anche il Venezia quando non è al 100% può perdere, ora abbiamo reagito e siamo tornati ad esprimere le nostre qualità. Ci godiamo la sosta dall’alto, con un certo orgoglio e qualche rimpianto per non aver allungato con Maceratese e Forlì. Pazienza, questo primato dev’essere un punto di partenza».
Ore 15.40 – (Gazzettino, edizione di Venezia) «Come si può rendere ancora più forte una squadra che è prima in classifica? La società mi ha sempre accontentato, vedremo se ci sarà la possibilità di migliorare». Pippo Inzaghi non è sceso nel dettaglio di quelli che a suo avviso sono i ruoli da ritoccare, anche perché il primato solitario dopo 21 giornate lo ha spinto a mettere la squadra davanti a tutto. «Il nostro gruppo ha valori importanti, non va toccato né rovinato perché questi ragazzi ci hanno portato dove siamo oggi con grande orgoglio. Ho l’imbarazzo della scelta, ho cambiato spesso interpreti e posso pescare anche in panchina uomini che possono cambiare le sorti di una partita. Vedremo se e cosa si potrà fare per migliorare, in caso contrario sarà meglio rimanere così». Il Venezia si è subito rialzato dopo l’inatteso ko di Forlì e ha risposto alle vittorie delle concorrenti. «Meritavamo di chiudere in testa, siamo stati un po’ sfortunati per i 12-13 pali o giù di lì, abbiamo anche avuto qualche mancanza, ma nel complesso abbiamo i punti che ci siamo guadagnati. L’aspetto più positivo è lo spirito dei ragazzi, ieri l’influenza ne ha fermati o debilitati fin troppi, me compreso sorride ma nessuno voleva mancare o stare a casa, tutti volevano giocare». […]
Ore 15.20 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Riecco il Venezia. Dopo due prestazioni balbettanti il team lagunare ritrova il successo e il sorriso nell’ultima gara dell’anno contro il Mantova al Penzo. Importante era vincere per confermarsi al vertice della graduatoria e il Venezia l’ha fatto offrendo anche una bella prestazione e dimostrando ulteriormente di meritare la leadership del campionato. Vittoria chiara costruita con attenzione e costanza, anche se Inzaghi ha faticato non poco per scegliere gli undici da schierare poiché molti erano gli ammalati, ma nessuno disponibile ad abbandonare il proprio posto. E anche nel pre-partita c’è stata l’ulteriore defezione, quella di Malomo dato in formazione ma sostituito da Fabris a causa di un malessere prima del via. Carte rimescolate soprattutto a centrocampo dove la guida è affidata a Stulac affiancato da Soligo e Acquadro, mentre sulla destra difensiva c’è appunto l’ex Feralpi. Davanti Geijo è accompagnato da Marsura e da Moreo, anch’egli alle prese con l’influenza. Partita vivace e gradevole, con il Venezia deciso a conquistare i tre punti per confermarsi in vetta anche alla luce dei risultati che al momento del via al Penzo le avversarie dirette avevano già acquisito. Mantova per nulla remissivo, impegnato a contrastare ogni azione lagunare alla ricerca almeno di quel punticino che potrebbe essergli utile in chiave salvezza.
Ma è il pomeriggio del Venezia che sulle tribune trova 2200 sostenitori nonostante il giorno feriale che riesce a prendere l’iniziativa da subito anche nel risultato. Vantaggio, pareggio e subito dopo nuovo vantaggio. […]
Ore 15.00 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) I tre punti sono importanti, il primato in classifica è importante, ma ciò che più farà passare a mister Inzaghi un capodanno sereno è il gioco del suo Venezia. Perché gli arancioneroverdi, per l’ultima al Penzo del 2016, contro il Mantova sfoderano il miglior calcio della stagione, con interpreti eccellenti in ogni reparto. Dai difensori goleador Domizzi e Modolo, alla prove d’autore di Acquadro e Stulac a centrocampo, fino alle conferme di Geijo e Moreo in attacco. […] Si chiude così, anno e partita: con un Venezia da solo in vetta alla classifica del girone B di Lega Pro fino, almeno, al 22 gennaio, quando gli arancioneroverdi affronteranno la Reggiana al Mapei stadium.
Ore 14.40 – (La Nuova Venezia) L’influenza serpeggia anche in sala stampa, Pippo Inzaghi è il primo a presentarsi in sala stampa, anche il tecnico è stato costretto a letto nel corso della settimana. «Per il Venezia era una gara fondamentale» ha esordito il tecnico arancioneroverde, «volevamo chiudere in testa e ci siamo riusciti. Credo che per il Venezia sia un 2016 da incorniciare, un anno fa di questi tempi era ancora in serie D, adesso ci ritroviamo in testa alla Lega Pro». […] Venezia che arriva alla sosta con il primo posto in saccoccia. Un altro obiettivo centrato. «Qualche punto in più? Mah, forse abbiamo la classifica che ci meritiamo» ha aggiunto il tecnico, «forse possiamo recriminare un po’ sulla serie di pali che sono stati colpiti in queste prime venti giornate. Ma va bene così». Due assist e un gol per Marco Modolo, al quarto centro stagionale. «Sì, bello, un finale con i botti, ma quel che contava era vincere. Sappiamo di essere abili nelle palle inattive e nel gioco aereo, io e Domizzi siamo riusciti a colpire entrambi. Finiamo in testa, bellissimo. Il lancio a Moreo? È stato molto bravo lui a incunearsi tra i difensori del Mantova». […] Maurizio Domizzi ha sbloccato il risultato. «Siamo stati bravi a incanalare la partita come volevamo e fare il terzo gol all’inizio del secondo tempo. È sempre il nostro obiettivo, ma a volte non ci siamo riusciti. Anche oggi al primo tiro in porta, abbiamo preso gol» continua l’ex difensore dell’Udinese «ma siamo stati bravi a ritornare subito in vantaggio e nel secondo tempo siamo riusciti a costruire altre occasioni da rete. Ci tenevamo chiudere in testa alla sosta. Abbiamo caratteristiche io e Modolo per segnare, con il Mantova ci siamo riusciti entrambi».
Ore 14.20 – (La Nuova Venezia) Missione compiuta: il Venezia doma il Mantova e chiude in testa, da solo, alla sosta, lasciandosi alle spalle le scorie negative accumulate con Maceratese e Forlì. Aveva l’obbligo di vincere, il Venezia, sapendo della goleada del Pordenone, e ha risposto con tre squilli, al termine di una partita gestita senza soffrire particolarmente, fatta eccezione per i tre minuti trascorsi tra il pareggio di Marchi e il guizzo di Moreo. Inzaghi fa i conti con gli influenzati (Vicario e Cernuto a casa, Tortori e Moreo non al top, Malomo getta la spugna durante il riscaldamento), si affida al tridente pesante con Moreo e Marsura a macinare chilometri ed erba, mentre Geijo si trasforma spesso in rifinitore per i compagni. Chiavi del centrocampo affidate a Stulac, ma l’uomo del match è Marco Modolo: due assist e un gol per il difensore centrale, che si è riscoperto “piede d’oro” nel millimetrico lancio che ha sguinzagliato Moreo verso Bonato. […]
Ore 13.50 – (Gazzettino) Il Cittadella riscatta l’opaca prova di Vicenza e supera di misura l’Entella dell’ex Pellizzer nell’ultima gara dell’anno solare, interrompendo il trend negativo e salutando il 2016 al quinto posto in classifica. Un successo costruito con la determinazione che forse era mancata nelle recenti uscite: tre punti che permetteranno alla squadra granata di lavorare serenamente durante la sosta invernale e ricaricare le pile in vista del girone di ritorno. Venturato deve rinunciare a Iori e Pelagatti, squalificati per un turno. Al loro posto giocano Pasa, avanzato nella linea di mediana, e il giovane Varnier (al debutto nel campionato cadetto) in difesa. Due inediti. L’altra sorpresa di serata è la seconda panchina stagionale per il bomber Litteri (dopo quella di Avellino), spazio ad Arrighini e Strizzolo. Nell’Entella spicca l’assenza dell’ultima ora di Masucci per un attacco influenzale, così Breda cambia l’assetto tattico, con Tremolada e Palermo a supporto dell’unica punta Caputo. Il Cittadella nelle ultime sette partite ha vinto soltanto due volte, l’Entella invece ha raccolto i tre punti con il Novara dopo sette incontri senza acuti. La truppa di Venturato parte convinta, il primo quarto d’ora è giocato tutto nella metà campo dei liguri. […]
Ore 13.30 – (Gazzettino) Decisamente soddisfatto a fine gara il tecnico Roberto Venturato: «La mia sensazione è che sia una vittoria senza dubbio meritata. Mi è dispiaciuto molto aver preso gol, perché in quel momento non ci stava. Ma la reazione è stata importante, ed è un segnale che ritengo molto positivo perché finora in tante occasioni non eravamo riusciti a riprendere delle partite che non si erano messe per il verso giusto. Entrambi i gol sono arrivati su calcio d’angolo ma comunque abbiamo costruito molto, tenendo la partita in mano. Devo dire che è stato un bel modo per chiudere l’anno». L’allenatore risponde ad alcune domande sui singoli, spendendo belle parole per Pasa e Varnier: «Pasa ha giocato altre volte in quel ruolo, ha una buona fisicità e una grandissima tecnica. Era quello che poteva dare più ordine ed equilibrio, dando la possibilità a Paolucci e Bartolomei di giocare un po’ più avanti. Varnier è un ragazzo con buonissime qualità, lo abbiamo sempre pensato. Altre volte quest’anno avevamo pensato di schierarlo, ma era sempre stato frenato da alcuni acciacchi fisici. Credo debba essere contento, ma anche consapevole che bisogna stare con i piedi per terra. Mi fa piacere inoltre che entrambi i nostri attaccanti siano andati in rete, so che possiamo contare su tanti buoni elementi». […]
Ore 13.10 – (Gazzettino) Luca Strizzolo è stato decisivo per questa vittoria del Cittadella. «Volevamo questi tre punti – sottolinea la punta granata- e siamo riusciti a ottenerli meritatamente contro una buona squadra. Abbiamo fatto ciò che l’allenatore ci ha chiesto, anche se c’è ancora da migliorare. Questa vittoria ci rafforza il morale e ci consente di vivere bene la sosta di gennaio». Un successo che è arrivato con una prestazione convincente. «Siamo riusciti ad esprimere una buona aggressività di gioco facendo pressione davanti e migliorando in concretezza. Sono caratteristiche che non dobbiamo più perdere». […] Andrea Arrighini ha aperto le marcature. «È stato importante sbloccare la partita indirizzandola sui binari giusti – spiega l’attaccante – Il gol è arrivato da uno schema che proviamo in allenamento, poteva arrivarne anche un secondo». Sul pari della squadra ospite spiega: «Sapevamo che all’Entella bastava un pallone per fare gol. La nostra vittoria è meritata, potevamo chiuderla prima. Faccio i complimenti a Varnier che al suo esordio ha bloccato un attaccante temibile come Caputo».
Ore 12.50 – (Mattino di Padova, editoriale di Stefano Edel dal titolo “Al giro di boa tra applausi ed elogi, ma nove sconfitte sono un po’ troppe”) Bilancio ok, al giro di boa di metà campionato. L’undicesima vittoria in 21 giornate ha un effetto tonificante per il gruppo granata: non solo perché blocca l’emorragìa di sconfitte che ha caratterizzato le ultime trasferte (ben 4 ko, fra Benevento, Carpi, Cesena e Vicenza), ma perché restituisce al Cittadella quell’autostima indispensabile per restare agganciato alle posizioni di vertice, e che era venuta parzialmente meno proprio di fronte alle recenti battute a vuoto. Il quinto posto è un bel vedere, non c’è che dire. Ma più della posizione riguadagnata, ad essere piaciuta, nella fredda serata del Tombolato, è stata la convinzione di una squadra rimodellata dal tecnico in modo inaspettato, e nella quale, dopo il Maniero trequartista, ha trovato spazio un altro giovane del vivaio destinato ad emergere, Marco Varnier, 18enne di belle speranze. Convinzione di potercela fare, di essere in grado di reagire al momento negativo vissuto in questo mese e di trovare, dentro di sè, la forza per ritornare in vantaggio dopo la sbandata difensiva costata il pareggio di Diaw. Un segnale importante in prospettiva, perché avverte gli avversari che quella granata non è una meteora, destinata ad esaurirsi in pochi mesi: può lasciare, invece, la sua scia accecante ancora per diverse partite. […] Bilancio ok, dicevamo. Ma c’è un… ma. Se le 9 cadute dei granata si fossero ridotte a 4-5, dove sarebbe adesso la “matricola” con 4-5 punti in più? Sul podio, nessun dubbio. Ed è il rammarico giustificato con cui si chiude l’anno, un anno straordinario comunque, con il trionfo in Lega Pro dopo un esaltante girone di ritorno e la bella cavalcata del girone d’andata tra i cadetti. Fare meglio di così non è facile, d’accordo, ma il Citta di oggi mette paura a tutti. Se saprà tener conto degli errori commessi, può davvero arrivare sino in fondo.
Ore 12.30 – (Mattino di Padova) Piccolo è bello. La sfida tra le squadre dei due comuni mignon della Serie B premia quello granata. Sarà un buon capodanno per il Cittadella, che supera per 2-1 l’Entella e, in virtù della sconfitta del Carpi a Novara, risale al quinto posto. Determinante, ancora una volta, la capacità di sfruttare i calci da fermo degli uomini di Venturato, a bersaglio con Arrighini e Strizzolo dopo il momentaneo pareggio di Diaw. Ed è un successo del tutto legittimo per quanto si è visto in campo. All’annuncio delle formazioni le prime sorprese, da ambo le parti. Nelle file di casa Venturato non perde l’abitudine di stupire e manda in campo dal primo minuto l’esordiente Varnier, ad affiancare Scaglia nel cuore della difesa, con Pasa spostato in mediana a rilevare lo squalificato Iori e Litteri lasciato in panca per un problema alla spalla accusato nelle ultime ore, come non accadeva dalla trasferta di Avellino. Tra i liguri cambia pure il modulo, un “albero di Natale” che vede Caputo unica punta con ai lati Tremolada e Palermo, e Masucci in tribuna, indisponibile dell’ultima ora. Le scelte, che potevano sembrare azzardate, di fatto danno i loro frutti al Citta, perché Pasa non offre punti di riferimento agli avversari, mentre le due punte scelte per l’occasione sono molto più mobili di quanto non fosse l’opaco Litteri delle scorse settimane. […] Il triplice fischio è come un triplo fuoco d’artificio sull’anno granata.
Ore 12.10 – (Mattino di Padova) «Meritavamo di vincere, abbiamo dato un segnale importante. In tante occasioni siamo andati sotto senza riprendere le partite, stavolta ci siamo riusciti: abbiamo avuto la voglia, la capacità e la determinazione per farcela. Siamo andati in gol su angolo, ma abbiamo avuto opportunità anche su azione e abbiamo dato una bella risposta per chiudere un anno straordinario». Roberto Venturato termina il 2016 con il sorriso e commenta così l’affermazione colta sull’Entella. Come stanno i due infortunati? «Chiretti ha un taglio molto profondo e avrà bisogno di punti. Kouamé ha sentito una leggera fitta, una ricaduta, ma sembra meno grave di quello che si poteva pensare». Come mai ha tenuto Litteri in panca? «I nostri attaccanti sono tutti molto bravi. Litteri è un punto di riferimento, ma aveva un problema alla spalla e viene da un momento non facilissimo: ho scelto chi mi sembrava più in condizione». E Pasa in mezzo al campo come nasce? «Pasa ha buona fisicità e grandissima tecnica, in quella posizione poteva fare da punto di riferimento dando la possibilità a Paolucci e Bartolomei di stare più alti». Varnier? «È un ragazzo in cui credo. A lui ho pensato spesso anche in altre occasioni, ma aveva avuto un problema alla spalla e poi all’adduttore, altrimenti lo avreste visto in campo anche prima». […]
Ore 11.50 – (Corriere del Veneto) Miglior chiusura del 2016 per il Cittadella non ci sarebbe potuta essere. 2-1 all’Entella nella sfida fra le due realtà più piccole della Serie B e sorpasso al quinto posto nei confronti del Carpi, tre passi importantissimi verso la definitiva consacrazione. E ancora una volta ha ragione Roberto Venturato, che non molla di una virgola nella sua filosofia e indovina la rivoluzione di dicembre azzeccando praticamente tutte le mosse. Alla lettura delle formazioni, infatti, arrivano sorprese a non finire: il giovanissimo Varnier debutta da titolare e fa un figurone, Litteri è fuori per un problema alla schiena, davanti giocano Strizzolo e Arrighini, in regia c’è Pasa e non Paolucci, che tuttavia gioca da mezzala. Influenza, sul fronte opposto, per uno dei pericoli pubblici principali e cioè Masucci, che rimane fuori per un violento attacco influenzale. Alla resa dei conti risulterà tutto vincente, come in una partita a scacchi in cui il giocatore principale riesce a dare scacco matto all’avversario sorprendendolo sul suo stesso campo. […]
Ore 11.20 – (Gazzettino, editoriale di Claudio Malagoli dal titolo “Profilo basso e obiettivi alti”) Era dall’inebriante 3-1 di Venezia (28 novembre) che il Padova non vinceva in trasferta. I biancoscudati hanno scelto il modo migliore per chiudere l’anno in bellezza, riassaporando il gusto dei tre punti lontano dell’Euganeo e soprattutto sfoderando una prestazione da manuale per rigorosità, freddezza ed organizzazione (quarta gara di fila senza incassare gol). Un 3-0 che certifica l’ottimo stato di salute della squadra, protagonista di una rincorsa esaltante nelle ultime tredici giornate (nessuno ha fatto meglio del Padova) dopo che un avvio un po’ stentato e soprattutto il desolante ko di San Benedetto del Tronto avevano fatto scivolare Brevi e la società sull’orlo del baratro. Poi, d’improvviso, si è accesa la luce e le critiche si sono trasformate in elogi. Bravo l’allenatore a tenere duro nella sua strategia tecnico-tattica che ha come requisiti cardini l’equilibrio e la capacità di soffrire; bravi i giocatori a recepire la scossa; bravo il direttore generale Zamuner a metterci la faccia nel difendere a spada tratta le sue scelte; bravi Bergamin e Bonetto a ricompattarsi e a trasmettere unità d’intenti all’ambiente. Da qui a dire che il Padova andrà in serie B ovviamente ce ne passa, ma la strada intrapresa (profilo basso e obiettivi alti) di sicuro porta lontano.
Ore 11.10 – Le pagelle del Padova (Mattino di Padova, Pierpaolo Spettoli): Bindi 6; Sbraga 6.5, Emerson 7, Cappelletti 6.5; Madonna 6.5, Mazzocco 6.5 (Gaiola sv), Filipe 7, Mandorlini 7, Favalli 7; Neto Pereira 7.5 (Germinale sv), Altinier 6.5 (Alfageme sv).
Ore 11.00 – (Gazzettino) Tre gol e uno strapotere ineccepibile. È un fine anno con i fiocchi per il Padova che conferma di essere la squadra più in forma del momento (29 punti nelle ultime 13 gare) sfoderando una prova di forza che suona come un chiaro avviso alle dirette rivali nella corsa al vertice. Neto Pereira, Mandorlini e Favalli firmano un successo che consente di mantenere inalterate le distanze da Venezia e Pordenone, ma di scavalcare la Reggiana (battuta ad Ancona) al terzo posto e perciò di andare alla sosta con il sorriso sulle labbra e la consapevolezza di avere tutte le carte in regola per giocarsi da protagonista il girone di ritorno. Davvero un piacere vedere i biancoscudati esprimersi con questa autorità: dominano in lungo e in largo la prima frazione ipotecando i tre punti, e nella ripresa domano il tentativo di reazione dei seriani piazzando con freddezza il colpo del killer che fa scorrere con largo anticipo i titoli di coda sulla partita. Una vittoria del gruppo, unito più che mai anche a fine gara nello stringersi attorno a Filipe, all’ultima gara con i biancoscudati (andrà a giocare in Brasile). […] E il Capodanno biancoscudato sarà più dolce che mai.
Ore 10.50 – (Gazzettino) È visibilmente commosso Filipe nell’annunciare il suo addio al Padova per fare ritorno in Brasile dove giocherà con il Boavista, squadra di Rio de Janeiro. «È una scelta solo mia, non di lavoro, ma di cuore per stare vicino alla mia famiglia e alla mia ragazza. L’ho maturata in questi ultimi mesi, nei quali purtroppo non sono riuscito a dare appieno il mio contributo per via degli infortuni che ho avuto. Ho sofferto tanto, però penso di non aver sbagliato a giocare anche quando stavo male. Sono contento lo stesso, ringrazio società, allenatore e compagni che hanno creduto in me. Mi sono stati sempre vicini e auguro a loro di vincere questo campionato perché ne hanno la possibilità». […] Al fianco di Filipe è seduto il direttore generale Giorgio Zamuner, che dopo un abbraccio al brasiliano spiega: «Mi ha comunicato la decisione una quindicina di giorni fa, è doveroso fargli un ringraziamento particolare. Si è dimostrato un uomo e un professionista vero, purtroppo a Padova non ha potuto fare vedere tutto il suo potenziale, anche se nelle ultime partite ha fatto bene. Gli auguro le migliori fortune professionali». Anche il tecnico Brevi ci tiene a salutare Filipe. «Tutta la squadra è d’accordo nel dedicargli questa vittoria. Mi sono commosso, ha dimostrato di essere una persona eccezionale e lo ringrazio di cuore». Un flash infine dell’amministratore delegato Roberto Bonetto: «È una scelta del ragazzo, ci dispiace. Ha commosso anche me, gli auguro tutto il bene possibile. Il mercato? La proprietà ha dato un budget al direttore che saprà come utilizzarlo».
Ore 10.40 – (Gazzettino) […] Tra i protagonisti sul campo c’è senza dubbio Matteo Mandorlini, autore del raddoppio nonchè di un assist in occasione del terzo sigillo che ha chiuso in largo anticipo la sfida. «Quanto al mio gol, ne avevo fatto uno simile l’anno scorso al Pordenone. In questo caso ci ho provato, e la palla è entrata anche con un pizzico di fortuna. È stata comunque una rete importante perché ci ha permesso di chiudere il primo tempo sul 2-0. Nell’assist invece per Favalli l’ho visto con la coda dell’occhio, poi è stato soprattutto bravo lui a controllare la palla e a realizzare un grande gol». Con questa super prestazione avete confermato di essere la squadra più in forma del momento, tanto che stilando una classifica delle ultime tredici giornate sareste in testa alla classifica. «Abbiamo imparato dai nostri errori, ma sapevamo di essere una buona compagine. Adesso siamo consapevoli della nostra forza e questi sono i risultati». La ripresa della preparazione è fissata per domenica 8 gennaio 2017.
Ore 10.30 – (Gazzettino) «Abbiamo dominato sotto tutti gli aspetti, non era facile venire qui e vincere in questo modo». Oscar Brevi promuove a pieni voti la sua squadra, ed è anche quasi un peccato che adesso ci sia la sosta che costringe a interrompere un trend che ha visto il Padova grande protagonista da metà ottobre in avanti. «Guardando ai risultati verrebbe da dire così, ma è giusto rifiatare e staccare la spina perché abbiamo speso molte energie sul piano fisico e mentale. Godiamoci questi giorni di pausa e poi inizieremo a lavorare per riprendere da dove abbiamo lasciato». Poi il tecnico aggiunge: «La sosta serve soprattutto a recuperare energie mentali, e quando ci ritroviamo per ripartire dobbiamo resettare ciò che abbiamo fatto finora. Inizia un nuovo campionato e non possiamo sederci sugli allori. Più si va avanti e più diminuiscono i margini di errore. Il rush finale diventa cruciale, è importante arrivarci al meglio». […]
Ore 10.10 – Le pagelle del Padova (Mattino di Padova, Francesco Cocchiglia): Bindi 6; Sbraga 7, Emerson 7, Cappelletti 6.5; Madonna 7, Mazzocco 6.5 (Gaiola sv), Filipe 6.5, Mandorlini 7, Favalli 7; Neto Pereira 7 (Germinale sv), Altinier 6 (Alfageme sv).
Ore 10.00 – (Mattino di Padova) È una fine d’anno con il botto per il Padova, che centra l’undicesima vittoria su 21 partite della stagione, con il girone di ritorno iniziato alla grande (6 punti su 6). Il quinto risultato utile consecutivo – 3 successi e 2 pareggi – vale, complice la caduta della Reggiana ad Ancona, il salto sul terzo gradino del podio, insieme al Parma, dopo un inseguimento durato quasi tre mesi (dalla fatal San Benedetto del Tronto, 11 ottobre scorso, in poi). A Bergamo, dove tutto odora di Serie A, dall’erba del campo agli spalti risistemati nell’estate 2015 (bellissima la zona poltronissime, a ridosso del terreno di gioco), e dove lo stadio è in effetti una “bomboniera” concepita solo per il calcio, i biancoscudati legittimano l’en plein con un primo tempo di qualità e spessore, in cui la differenza la fanno, sì, i gol di Neto Pereira (in avvio) e Mandorlini (nel minuto di recupero), ma complessivamente anche la migliore organizzazione della squadra di Brevi rispetto ad un Albinoleffe generoso quanto si vuole, tuttavia evanescente a ridosso e dentro l’area di rigore. Un Padova maturo e che bada al sodo, aggiungendoci nella circostanza anche buone trame di gioco, con l’interpretazione del 3-5-2 perfetta o quasi, specie grazie alla spinta continua, sulle fasce, di Madonna a destra e Favalli a sinistra. […] Sono in cinque a lottare per la promozione diretta, e Neto & C. ci sono dentro a pieno titolo. La sosta consente di rifiatare dopo la rincorsa al vertice coronata da successo, ma sarà importante valutare le possibilità di un “mercato” che potrebbe dare quello spessore in più richiesto per tentare il salto diretto in B. Una punta e un centrocampista, forse anche due, dovrebbero bastare. Buon anno a tutti.
Ore 09.50 – (Mattino di Padova) Quarta gara di fila senza subìre reti, striscia positiva allungata e un ruolino di marcia da capogiro da due mesi e mezzo a questa parte. Oscar Brevi si gode un Padova di lusso e non cerca rivincite dopo un inizio di stagione difficile. «Ho sempre avuto fiducia in questa squadra», sorride il tecnico dopo la vittoria di Bergamo. «Questi punti non li ho raccolti io, ma l’intero gruppo. Avevamo bisogno di tempo, siamo partiti lenti, ma alla fine i ragazzi hanno sempre dato tutto, mostrando il proprio valore». Un peccato, quindi, che la sosta arrivi proprio sul più bello? «Guardando gli ultimi due mesi verrebbe da dire di sì, ma per raggiungere questi risultati abbiamo speso tante energie a livello fisico e mentale, per cui è giusto rifiatare. Godiamoci questi giorni di vacanza e poi ricominciamo da dove abbiamo lasciato. Non sediamoci sugli allori, perché a gennaio inizierà un nuovo campionato, i margini di errore si abbassano e si vedrà chi ha lavorato di più. Il ritorno in campo dopo la sosta è sempre un’incognita, ma confido nella grande disponibilità dei giocatori fin dal primo giorno». […]
Ore 09.40 – (Mattino di Padova) In quell’abbraccio finale, sotto la curva biancoscudata in festa per la vittoria, c’era un significato profondo che ancora in pochi, giocatori compresi, conoscevano. Filipe saluta Padova e lascia l’Italia: a 29 anni tornerà in Brasile, per stare vicino alla famiglia e alla fidanzata. […] Dopo 10 presenze con la maglia biancoscudata, Filipe saluta rescindendo il contratto. «È una scelta personale, solo mia», le sue parole, commosse, dopo l’ultima gara con l’Albinoleffe. «Purtroppo non sono riuscito a dare il mio contributo alla squadra e ho sofferto tanto per questo, ma ho voluto giocare anche quando non stavo bene, e non me ne pento. Ringrazio la società, i compagni, il mister: la mia non è una scelta professionale, ma di cuore. Auguro al Padova di vincere questo campionato: è un gruppo fantastico, e ha tutto per potercela fare». Dopo 11 anni in Italia, il brasiliano torna a casa. «La mia vita ormai era qui, sono arrivato quando avevo 18 anni ed è un onore finire la mia avventura italiana con questa maglia. In Brasile continuerò a giocare, lo farò con il Boavista, e solo i miei compagni più stretti lo sapevano: l’ho tenuto nascosto per non fare rumore, erano troppo importanti queste ultime partite, e volevo fare del mio meglio fino all’ultimo giorno». […]
Ore 09.30 – (Mattino di Padova) Manca Dettori? Nessun problema, se a vestire i panni del “fantasista” ci pensa Matteo Mandorlini. L’ex Pordenone è stato uno dei migliori in campo, grazie soprattutto al gol del raddoppio che ha chiuso la sfida. «Una rete determinante, visto che è arrivata a ridosso dell’intervallo», spiega il centrocampista biancoscudato. «È da un po’ di tempo che segno dei gol strani, sono stato fortunato, ma va benissimo così. Abbiamo giocato una grande gara, si vede che abbiamo imparato dai nostri errori. La partita è stata preparata benissimo, con la giusta mentalità». L’assist per il terzo gol, invece, è un piccolo gioiello. «Ho visto Favalli con la coda dell’occhio e ho provato subito a servirlo, è stato bravissimo lui a mettere giù il pallone in corsa. Abbiamo lavorato bene in tutti i reparti, sopperendo di squadra alla mancanza di un giocatore estroso come Dettori». La sosta rischia di frenare la vostra ascesa? «Non si può mai sapere, ma abbiamo bisogno di rifiatare dopo due mesi e mezzo sempre sul pezzo. L’importante sarà ripartire con lo stesso spirito».
Ore 09.10 – Le pagelle del Padova (Corriere del Veneto, Dimitri Canello): Bindi 6.5; Sbraga 7, Emerson 7, Cappelletti 7; Madonna 7.5, Mazzocco 7 (Gaiola S.V.), Filipe 6.5, Mandorlini 8, Favalli 7.5; Altinier 6 (Alfageme sv), Neto Pereira 7 (Germinale sv).
Ore 09.00 – (Corriere del Veneto) Vittoria, treno promozione agganciato, saluti commossi a Filipe che torna in Brasile, tre gol all’Albinoleffe e tanti applausi. Se la società voleva un buon motivo per investire sul mercato di gennaio, ecco che i tre punti che il Padova conquista di forza a Bergamo contro l’Albinoleffe sono la miglior risposta possibile per tentare di fare l’ultimo passo verso la promozione. Oscar Brevi si fa un doppio regalo: rimane in scia al treno di testa e si serve un assist perfetto per ricevere i due rinforzi graditi a gennaio per compiere un ulteriore salto di qualità. In entrata stavolta potrebbero esserci due botti veri e la proprietà pare disponibile ad aprire i cordoni della borsa. In attacco sono caldi Calil (Catania) e Ferretti (Trapani), ma potrebbe arrivare pure De Cenco se partirà Germinale. A centrocampo il dg Giorgio Zamuner ha un nome a sorpresa mai uscito prima rispetto a Porcari, Giorico, Amadio e Berardocco e potrebbe trattarsi di un rinforzo davvero importante, a giudicare dai rumors gracchiati in serata da radio-mercato. Sul campo esce un 3-0 che si commenta da solo: funziona tutto a meraviglia e la condizione straripante della squadra maschera bene anche le difficoltà di Altinier, che vive una fase di flessione proprio in coincidenza della pausa invernale. Filipe, che tornerà in Brasile al Boavista, si congeda con una prestazione non sfavillante ma positiva, lasciando intravedere quello che sarebbe potuto essere e non è stato. Le sue qualità mai sono state in discussione, ma a Padova non si sono praticamente viste, non soltanto per i guai fisici che pure l’hanno frenato. E al Comunale non arriva un risultato qualsiasi, perché il Padova non si limita semplicemente a vincere, ma lo fa mettendo il punto esclamativo e mettendo ko un avversario che aveva perso col minimo scarto in casa appena in due occasioni in tutto il girone di andata. […]
Ore 08.50 – (Corriere del Veneto) A fine partita le luci sono tutte su di lui. Filipe ha gli occhi lucidi, ha appena salutato tutti nello spogliatoio, dopo quella che di fatto è stata l’ultima sua partita con la maglia del Padova. […] «Voglio ringraziarlo come uomo – dice Brevi – e gli dedico la vittoria assieme a tutta la squadra. Mi ha commosso come uomo, non è mai stato in discussione e ha dimostrato ancora una volta tutto il suo valore. Ha dimostrato di essere una grandissima persona, ha lottato fino in fondo con noi e ci ha dato una grossa mano. Avrà sempre la mia stima». Poi c’è il dg Giorgio Zamuner: «Ci tengo a ringraziare Filipe per la professionalità dimostrata, penso che oggi si sia visto quanto sia mancato un giocatore come lui sinora a questa squadra». E poi ecco il diretto interessato, a testa alta fino in fondo: «E’ stata una scelta di famiglia personale, maturata negli ultimi mesi, dopo che purtroppo non sono riuscito a dare il mio contributo alla squadra. Mi sono sempre stati tutti vicini, mi dispiace per non aver dato quello che potevo. Vado al Boavista, una squadra di Rio, ho scelto così per la mia famiglia. Non tutti sapevano, per alcuni è stata una sorpresa. E’ un onore finire la mia carriera in Italia con la maglia del Padova, vi auguro di riuscire a tornare nella categoria che meritate».
Ore 08.30 – Lega Pro girone B, la classifica aggiornata: Venezia 42, Pordenone 41, Padova e Parma 39, Reggiana 37, Gubbio 35, Bassano 33, Sambenedettese 31, FeralpiSalò 29, Santarcangelo 27, AlbinoLeffe 26, Maceratese 24, Ancona e SudTirol 23, Lumezzane 22, Forlì, Modena e Teramo 19, Mantova 18, Fano 16.
Ore 08.20 – Lega Pro girone B, i risultati della ventunesima giornata: AlbinoLeffe-Padova 0-3 (Neto Pereira (Pd) al 6′ pt, Mandorlini (Pd) al 46′ pt, Favalli (Pd) al 25′ st), Bassano-Teramo 2-1 (Capitanio (Te) al 26′ pt, Candido (Ba) al 30′ st, Maistrello (Ba) al 47′ st), Lumezzane-Parma 0-2 (Scavone (Pr) al 3′ pt, Lucarelli (Pr) al 9′ st), Pordenone-Forlì 5-0 (Ingegneri (Pn) al 18′ pt, Berrettoni (Pn) al 28′ pt, Arma (Pn) su rigore al 45′ pt, Cattaneo (Pn) al 29′ st, Martignago (Pn) al 44′ st), Sambenedettese-Maceratese 0-1 (Allegretti (Ma) al 27′ st), SudTirol-Gubbio 2-2 (Spagnoli (St) al 12′ pt, Gliozzi (St) al 16′ pt, Candellone (Gu) al 36′ st, Rinaldi (Gu) al 46′), Venezia-Mantova 3-1 (Domizzi (Ve) al 9′ pt, Marchi (Mn) al 17′ pt, Moreo (Ve) al 20′ pt, Modolo (Ve) al 16′ st), Ancona-Reggiana 1-0 (Frediani (An) al 40′ pt), Santarcangelo-Fano 1-0 (Cori (Sa) al 47′ st). Giocata ieri Modena-FeralpiSalò 4-1.
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Ore 08.00 – Ringraziamo anche Box Uomo, Studio Pignatelli Netstore, Birra Antoniana, Piccolo Teatro Padova, Padovanuoto e Columbus Thermal Pool perché rendono possibile questa diretta.